Palestina - Action for Peace: 30/12 - Hebron chiusa fino al 9 gennaio



Care amiche ed amici,
sono appena tornata dalla Palestina e ho ritrovato la calma necessaria per
riordinare i miei appunti. Vi mando una serie di allegati con i resoconti
dei diversi giorni, scusandomi se ci sono delle ripetizioni rispetto a
quello già mandato da Nadia Cervoni. Spero che circolino presto anche altri
resoconti: eravamo più di duecento e spesso ci sono state attività
parallele. Credo che dall'incrocio dei diversi racconti possano emergere
una o più linee di azione comune per il prossimo futuro.
Un saluto Silvia



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ACTION FOR PEACE  27 dicembre 2001-3 gennaio 2002
da Silvia Macchi
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Negato ai pacifisti italiani, europei e americani il permesso di accedere a
Hebron
Hebron chiusa fino al 9 gennaio
Comunicato stampa


Gerusalemme 30 dicembre
E' durata due ore, dalle 9 alle 11, la trattativa tra il movimento
internazionale Action for Peace e l'esercito israeliano, che aveva bloccato
i pullman dei pacifisti al check-point tra Betlemme e Hebron, impedendo
loro di raggiungere la città dover li aspettava il sindaco.
Due ore durante le quali i coloni israeliani di Hebron (notoriamente i più
fanatici e intolleranti) si sono fatti vedere e sentire, non solo
insultando i pacifisti, ma soprattutto intimando ai soldati di "non
trattare con i terroristi".
Gli stessi soldati hanno fatto capire ai pacifisti italiani che il problema
era proprio l'aggressività dei coloni. "E' la prima volta che vediamo i
coloni dare ordine all'esercito, è impressionante quanto sia aumentato il
loro peso politico" ha dichiarato il senatore Giovanni Russo Spena, che ha
condotto la trattativa insieme agli altri parlamentari presenti.
I soldati hanno mostrato un ordine di polizia, in base al quale Hebron e
tutta la sua regione sono "chiuse" (nessuno può cioè entrare e uscire)
dalle 12 del 29 dicembre al 9 gennaio compreso. Una misura che inasprisce
ulteriormente le già disumane condizioni di vita della popolazione civile,
cui la missione Action for Peace è venuta a testimoniare la solidarietà
della società civile europea.
In assenza del console d'Italia Ghisi, il viceconsole Petruzzella ha
tentato una trattativa telefonica con le autorità militari israeliane,
ricevendone in cambio l'offerta o di consentire al sindaco di Hebron di
incontrare i pacifisti a Gerusalemme o di lasciar passare i soli
parlamentari - oltre al senatore Russo Spena, l'eurodeputata Luisa
Morgantini e i deputati Silvana Pisa e Luigi Marino - trasportati su una
camionetta dell'esercito israeliano.
Entrambe le proposte sono state giudicate inaccettabili e rifiutate.

I pacifisti europei sono giunti nei giorni scorsi in Palestina in segno di
solidarietà con la società civile palestinese e con le forze di pace
israeliane e per richiamare l'attenzione della comunità internazionale
sulla necessità di una forza di interposizione per la tutela della
popolazione civile. Dall'Italia sono giunte oltre 200 persone:
rappresentanti di associazioni, sindacati, associazioni delle donne,
organizzazioni non governative, ecc.... L'iniziativa, denominata "Action
for Peace" e' promossa dalla Piattaforma italiana per la pace in Medio
Oriente, che raccoglie questo vasto arco di forze, e si inserisce
nell'iniziativa europea coordinata dallo ECCP (European Coordinating
Committee for the question of Palestine)