Un'Europa diversa è possibile



Vi segnalo una lettera pubblicata
da La Stampa di oggi 2 gennaio dal titolo
"Un'Europa diversa è possibile"
sul futuro dell'Europa dopo l'introduzione dell'Euro.

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Un´Europa diversa è possibile

Da ieri l'euro è entrato in circolazione in 12 paesi dell'Unione Europea.
L'introduzione della moneta unica rappresenta la fase di un processo che
potrà portare entro il 2004 a una costituzione europea pena la dissoluzione
in una semplice area di libero scambio. Come ha affermato Samir Amin,
economista egiziano, «finché non ci sarà "una" economia europea integrata,
l'adozione dell'euro come moneta unica resterà fragile e minacciata». Al
vertice europeo di Laeken, seppur timidamente, si è aperta la strada al
metodo costituente, affidando a una Convenzione, composta non solo dai
governi ma anche dal parlamento europeo, dai parlamenti nazionali e dalla
commissione, il compito di progettare una nuova Europa. Molte sono le forze
che si oppongono al disegno di una federazione europea, dalla burocrazia
nazionale, ai governi euroscettici; per vincere le forze conservatrici
occorre una mobilitazione popolare che sostiene una Europa diversa:
un'Europa della democrazia e dei diritti, della giustizia sociale e dello
sviluppo sostenibile. Un'Europa aperta al resto del mondo che fa della pace
il suo valore fondamentale. Solo con una Europa unita politicamente saremo
in grado di negoziare i termini per una nuova globalizzazione e di avviare
un processo di democratizzazione delle Nazioni Unite, unica istituzione
rappresentativa di tutti i popoli della terra, che potrà proporsi per il
governo della globalizzazione.

Nicola Vallinoto, Genova