Re: Un pensiero per tutti voi...



Io credo che l'interesse, o se volete l'egoismo, che io auspico vero, 
autentico, ma che purtroppo è spesso miope e ingannevole quando 
accompagnato da ignoranza o incapacità di intendere, sia 
l'insopprimibile "morale" di tutti, checché ne diciamo a parole: 
ognuno fa - non può far altro che fare - ciò che ritiene utile alla 
propria felicità, compreso comportarsi in modo "etico", "morale" o 
viceversa "criminale" se pensa che ciò vi contribuisca. 

Credo che per gli individui e per la società l'uso della forza sia 
"conveniente" solo per la legittima difesa della vita o dei diritti 
fondamentali e solo se intenzionalmente non omicida. Credo che 
tutti noi abbiamo interesse ad una società fondata su un simile 
patto sociale, che ci consentirebbe di difenderci sia dalle 
aggressioni deliberate che da ogni possibile eccesso o reazione 
all'uso legittimo della forza. Insomma, limitare al massimo l'uso 
della forza, per ridurre fino ad eliminare ogni forma di violenza.

Significa che nell'estrema situazione di difendere la vita o i diritti 
fondamentali (cibo vitale, libertà, integrità fisica ...) miei o di altre 
persone, non escludo l'eventualità che l'uso della forza comporti la 
morte accidentale di altri. Insomma se devo stendere uno con una 
botta in testa perché sta uccidendo un altro, spero solamente che 
svenga, ma potrebbe anche restarci e a quel punto mi 
dispiacerebbe tantissimo per lui, ma non potrei fare altrimenti. 
Sarei un vigliacco se non lo facessi e Gandhi mi sembra che 
sarebbe d'accordo con me. 

Da qui al giudicare se e quando il principio sia applicabile ad una 
rivoluzione o ribellione contro un tiranno, credo che non si possa 
stabilire a tavolino. Credo che il giudizio spetti a chi vive quella 
situazione. Certamente, non credo conveniente ricorrere alla forza 
(armata e quindi con maggiori possibilità di essere omicida) prima 
di avere tentato ogni altro mezzo non violento (disobbedienza civile, 
resistenza passiva, non collaborazione, boicottaggio, ecc.).
D'altra parte penso che difficilmente, in una situazione in cui la 
popolazione civile non ha la maturità per attuare forme collettive di 
difesa popolare nonviolenta, una minoranza della stessa 
popolazione saprebbe risolvere la situazione con una lotta armata e 
poi non divenire a sua volta regime autoritario.
Una volta conquistato il potere con la forza, è troppo grande la 
tentazione di conservarlo con lo stesso mezzo. Mi sembra che la 
storia l'abbia abbondantemente dimostrato. 
Probabilmente però ci sono situazioni in cui l'uso della forza non ha 
alternative e quindi ci si deve impegnare per un uso minimo 
indispensabile. 
Non si tratta di restituire un male ad un altro, ma con un male più 
limitato possibile porre fine ad un male continuato e reiterato. 
Insomma, se c'è un serial killer che continua nella sua "opera", 
potrò fermarlo anche a rischio di ucciderlo o no?
Certo che se riesco a prenderlo vivo, non lo condanno a morte, ma 
non rischio la vita di un altro innocente per non rischiare la sua. 

Vediamo se troviamo un punto di accordo.

Ciao,

Gianni Zampieri - cdm 

 
Date forwarded: 	Sun, 23 Dec 2001 13:22:55 +0100
From:           	"Fulvio Grimaldi" <bassottovic at libero.it>
To:             	<pck-pace at peacelink.it>
Copies to:      	<jugocoord at libero.it>
Subject:        	Re: Un pensiero per tutti voi...
Date sent:      	Sun, 23 Dec 2001 13:12:41 +0100
Forwarded by:   	pace at peacelink.it
Send reply to:  	pace at peacelink.it

> Ti dirò, avendo camminato per varie terre e guerre in 45 anni di
> ricerca delle espressioni sulle facce dei popoli messi sotto, e anche
> per tutta la storia dell'umanità, una cosa semplice semplice ho
> constatato: coloro che con le mani si difendevano o cercavano la
> libertà, portavano per lo più stracci e saltavano i pasti. Coloro che
> si battevano a parole e basta, erano vestiti e nutriti meglio e
> potevano addirittura parlare. Se ne traggano le conclusioni che si
> vuole. A me interessa, come pacifista, di conoscere i mezzi migliori e
> più rapidi (a scanso di altri genocidi) per imporre la pace nella
> libertà ai padroni. E non penso che i cubani avrebbero potuto usare
> altri metodi per arrivare dove sono: liberi, indipendenti, forti, più
> felici di molti e sani. Dirgli nel 1959 di essere "nonviolenti"
> avrebbe fatto molto piacere ai gestori USA di quel postribolo. Vedete,
> non è proprio possibile fare della nonviolenza un sinonimo di
> pacifismo. Fulvio Grimaldi ----- Original Message ----- From: "Enrico
> Peyretti" <peyretti at tiscalinet.it> To: <pck-pace at peacelink.it>;
> <pace at peacelink.it> Cc: "sini peppe" <nbawac at tin.it> Sent: Saturday,
> December 22, 2001 12:40 PM Subject: R: Un pensiero per tutti voi...
> 
> 
> > Grimaldi (lo ha dichiarato ormai molte volte) è l'anti-Gandhi.
> > Nessuna meraviglia né scandalo. E' la posizione più vecchia, stantia
> > e inefficace
> di
> > tutta la storia umana. Restituire un male raddoppia il male, non lo
> > toglie affatto, neppure da addosso alla vittima. E' una gigantesca e
> > tragica (e noiosa) illusione. Per uscire da questo cerchio di ferro
> > ci vuole grande audacia e novità di pensiero e di vita. Nessuno ha
> > la presunzione di
> esserne
> > uscito. Ma qualcuno cerca, spera, desidera e prova ad uscirne.
> > Alcuni ci riescono, cominciano ad uscire. Sono i nostri maestri,
> > apritori di strade. Auguri sinceri! Enrico Peyretti
> > peyretti at tiscalinet.it enrico.peyretti at tin.it
> >
> >
> > ----- Original Message -----
> > From: Fulvio Grimaldi <bassottovic at libero.it>
> > To: <pck-pace at peacelink.it>
> > Sent: Friday, December 21, 2001 10:45 PM
> > Subject: Re: Un pensiero per tutti voi...
> >
> >
> > > Quanto a me, è un pensiero che non condivido e che ritengo
> > > pericoloso condividere. Specie quando uccidono i bambini che tengo
> > > in braccio. Fulvio ----- Original Message ----- From: "Beatrice"
> > > <puzzola76 at virgilio.it> To: <pck-pace at peacelink.it> Sent:
> > > Wednesday, December 19, 2001 9:27 PM Subject: Un pensiero per
> > > tutti voi...
> > >
> > >
> > > > "La nonviolenza è la piu? grande forza a disposizione
> > > > dell?umanità.
> > > >
> > > > E? più potente della più potente arma di distruzione che
> > > > l?ingegno
> > > dell?uomo
> > > > abbia mai escogitato.
> > > >
> > > > Quella della distruzione non è la legge degli umani.
> > > >
> > > > L?uomo vive liberamente soltanto quando è pronto a morire, se
> > necessario,
> > > > per mano di suo fratello, mai ad ucciderlo.
> > > >
> > > > Ogni delitto o altra offesa commessa o inflitta ad altri, non
> > > > importa
> > per
> > > > quale causa, è un crimine contro l?umanita?."
> > > >
> > > > (Harijan, 20 luglio 1935)
> > > >
> > > >
> > > >
> > > >
> > > >
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"Non temo le parole dei violenti,
mi preoccupa molto il silenzio degli onesti" (M.L.King)