NO AL TERRORISMO! NO ALLA GUERRA!



Ciao a tutti,

queste sono le adesioni giunte fino ad ora all'appello per la
manifestazione contro la guerra e contro il terrorismo del 4 novembre a
Cagliari.  Chi volesse aderire, come singolo come associazione, sindacato,
collettivo, può inviare una e-mail all'indirizzo
prcfed.cagliari at tiscalinet.it o far circolare l'appello per via di posta
elettronica.


NO AL TERRORISMO! NO ALLA GUERRA! - Appello

La guerra. Qualcuno ha scritto -per giustificarla- che non ci eravamo più
abituati. Che dalla nostra vita, dalla nostra cultura avevamo cancellato la
parola, il suo significato, le sue conseguenze.

Di cosa avevamo consuetudine, dunque? Di un mondo avviato verso il
progresso e lo sviluppo? Della fine delle disuguaglianze e delle
ingiustizie tra i popoli della terra? Della fame sconfitta, delle malattie
debellate? Del riconoscimento e del mutuo rispetto di uomini e di donne di
culture e di società differenti, della libertà dei popoli di avere
ordinamenti sociali diversi? O di un diritto internazionale comune e
riconosciuto?

L'11 settembre a New York e a Washington si è consumata una delle grandi
tragedie della storia. E' stata l'esplosione più inumana delle
contraddizioni che la globalizzazione economica ha finora prodotto.

Ci riesce insopportabile, oggi, scegliere il silenzio. Molti ci
rivolgeranno l'accusa di essere traditori dell'occidente, di valori che
però sappiamo essere stati condivisi male, o poco, o affatto. Noi, invece,
ci pronunciamo perché si sta compiendo un'altra ingiustizia epocale e
globale, il cumulo tragico di una nuova contraddizione - una guerra - che
sommerà violenza a violenza, orrore a orrore, in un circolo vizioso che
finirà per dare fiato a quel terrorismo che si vorrebbe sradicare. Come se
esso potesse essere identificato da missili, bombardieri, soldati!

Di guerra si parla, perché di guerra si tratta. Con obbiettivo
l'eliminazione fisica di capi, seguaci, sostenitori diretti e indiretti.
Anche bombardando le popolazioni civili di un paese, come l'Afghanistan,
già stremato, quasi annullato, da più di vent'anni di altre guerre. Si
possono contare le morti di innocenti, dichiaratamente messe in conto. A
quale giustizia duratura si potranno appellare tutte le vittime
"collaterali" di questo conflitto?

Bisogna ottenere giustizia, non vendetta. Una giustizia che si fondi sul
diritto, non sulla "infinità" o sui bombardamenti.

Nell'ultimo decennio gli Stati più potenti della terra hanno delegittimato
gli organismi internazionali, come l'ONU, che avrebbero potuto perseguire,
in coordinamento con i paesi colpiti, tutti gli atti di terrorismo. Occorre
restituire alle Nazioni Unite il ruolo di sede più rappresentativa della
comunità internazionale e cessare i bombardamenti sull'Afghanistan.

L'Italia deve fare la sua parte. I sindacati, le forze politiche, il mondo
della cultura, le Chiese, le associazioni del volontariato, ambientaliste e
pacifiste, i movimenti contro la globalizzazione si mobilitino per chiedere
al governo italiano una politica estera che affermi che ogni decisione tesa
a contrastare efficacemente il terrorismo deve essere discussa e presa dal
Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e non dalla Casa Bianca, dalla
Nato o dai G-8.

La Sardegna, è coinvolta direttamente per via della massiccia presenza
delle basi NATO e americane. Ancora una volta esprimiamo la nostra netta
contrarietà alla militarizzazione della nostra Isola, con tutte le ricadute
che comporta, compreso l'utilizzo delle basi in questo conflitto.

Il nostro rifiuto alla guerra vuol dire anche lavorare per fare del
Mediterraneo un mare di pace.

Per tutto questo manifesteremo a Cagliari il 4 novembre, coscienti del
dramma che stiamo vivendo, ma con la speranza che prevalga la ragione e non
la forza delle armi.

Corteo!

Cagliari 4 novembre ore 10,30 da P.zza Garibaldi a P.zza Costituzione

Firmatari: Coordinamento Regionale Giovani Comunisti; Federazione Verdi
della Sardegna; Partito dei Comunisti Italiani della Sardegna; Partito
della Rifondazione Comunista della Sardegna; Sardigna Natzione.
Cobas-Scuola Cagliari; Confederazione Cobas Sardegna; Confederazione
Italiana Agricoltori di Cagliari; RdB Cub Sardegna; Pabis Antonello,
Segretario Generale Spi-Cgil Cagliari. Anppia di Cagliari; Arci di Sassari;
Associazione "Alghero Viva"; Associazione "Amici del Manifesto";
Associazione "La Comune" di Cagliari; Associazione Sardegna-Palestina;
Circolo Arci "Liberamente" di Quartucciu; Laboratorio Metropolitano di
Cagliari; Movimento Omosessuali Sardi; Uda Franco, Presidente Arci di
Sassari. Comitato Disoccupati di Guspini; Comitato Disoccupati di Quartu
Sant'Elena; Comitato Disoccupati di Sant'Antioco; Comitato Disoccupati di
Villacidro; Coordinamento per la Difesa dei Diritti Lsu di Carbonia.
Autonomia Studentesca; Collettivo Antagonista Studentesco; Coordinamento
Studentesco Contro la Guerra; Coordinamento Studenti Medi Antifascisti di
Cagliari; Girc di Cagliari. Comitato Contro la Globalizzazione di
Villaspeciosa; Comitato Contro la Guerra di Cagliari; Comitato "Gettiamo le
Basi". Sechi Carlo, Consigliere Comunale di Alghero; Tilocca Pino, Sindaco
di Burgos