Fo e Rame



da Dario Fo e Franca Rame

23 Settembre 2001

Care amiche, cari amici,
non abbiamo voluto tediarvi nelle edizioni di Cacao quotidiano perche'
essendo un giornale di buone notizie non era il caso di metterci dentro le
nostre disavventure.
Fatto sta che e' stata una settimana pesante nella quale abbiamo dovuto
ribattere a una durissima campagna di diffamazione.
La mail "Dai una possibilita' alla pace", grazie a quanti l'hanno diffusa,
ha avuto un successo straordinario e ha fatto il giro del mondo tradotta in
molte lingue. Evidentemente quel testo che conteneva pieta' e dolore,
proponeva un'opposizione pacifica ed "economica" alla guerra e
mostrava il cinismo del potere e' stato visto come una minaccia grave.
Cosi' e' partita una campagna di diffamazione basata sulla manipolazione
del testo originale realizzata dal Corriere della Sera.

Come hanno rovesciato il senso delle nostre parole
Sul Corriere della Sera, sabato 15 settembre il testo della nostra
newsletter settimanale e' stato citato invertendo la sequenza dello scritto
in modo tale da capovolgere il senso del discorso.
E addirittura l'articolo era intitolato con una frase attribuita a noi che non
e' presente nel nostro testo: Dario Fo e Franca Rame:"Uccide piu' la
speculazione".
Come si puo' vedere nel testo integrale pubblicato in questa pagina il
nostro articolo inizia con l'espressione del nostro dolore per il massacro:
"Dai una possibilita' alla pace!!!
Quello che e' successo indurrebbe al panico, al silenzio, alla
disperazione.
Il mondo e' stato colpito da un ennesimo crudele massacro.
Ma e' necessario, anche se doloroso, parlare. Cercare di capire."
Poi abbiamo denunciato il cinismo di chi ha continuato a speculare in
borsa mentre la gente moriva: "Le borse del mondo non si sono fermate
neppure un secondo, hanno continuato a far soldi, a cercare utili
selvaggi..." E si concludeva: "E non c'e' da stupirsi. I grandi speculatori
sguazzano in un'economia che uccide ogni anno decine di milioni di
persone con la miseria, che volete che siano 20 mila morti a New
York?."
Nell'articolo pubblicato dal Corriere invece la prima frase e': "I grandi
speculatori sguazzano in un'economia che uccide ogni anno decine di
milioni di persone con la miseria, che volete che siano 20 mila morti a
New York?"
In poche parole, una denuncia contro l'insensibilita' morale degli
operatori dell'alta finanza e' diventata una nostra dichiarazione di
cinismo e di disinteresse per la sofferenza umana. E piu' in la' l'estensore
dell'articolo ci definisce "duri, provocatori, alternativi"...
Praticamente a un passo dal diventare fiancheggiatori del terrore.
Abbiamo protestato con la direzione del Corriere e abbiamo inviato una
lettera con la richiesta di rettifica. E' uscito un articolo che riportava
correttamente le nostre posizioni ma non spiegava che il testo pubblicato
il 15 settembre conteneva una versione manipolata del nostro scritto.
Quindi, chiaramente,  non si e' voluto riparare al danno causato da quella
loro manipolazione.

Altre falsificazioni
Un'operazione simile e' stata costruita da Libero, di Vittorio Feltri. Che
addirittura ha rovesciato il senso del nostro sdegno per le reazioni di
alcuni palestinesi che inneggiavano ai kamikaze terroristici. Noi abbiamo
scritto: "Altra immagine agghiacciante: la gente per strada, nei quartieri
palestinesi, dilaniati dalla guerra civile, che festeggiava il massacro..."
Il giornalista di Libero ha invece falsificato il nostro discorso mettendoci
in bocca le seguenti parole:"Sangue chiama sangue ed e' comprensibile
che i Palestinesi dei territori  occupati festeggino il macello di New York
e Washington. E' normale che i popoli sfruttati si ribellino" Anche in
questo caso abbiamo telefonato al direttore che si e' rifiutato di parlarci.
Abbiamo chiesto una rettifica tramite una lettera senza ottenere nessun
risultato. Ora e' evidente che ci siamo rivolti ad un legale per ottenere
soddisfazione del danno che abbiamo ricevuto.
Come prevedibile questi articoli sono stati ripresi da decine di testate
italiane e straniere, radio e televisioni, e noi ora ci troviamo, come altre
volte negli ultimi 50 anni, nella sgradevole situazione di essere vittime di
un linciaggio immotivato.
Alcuni sono arrivati a affermare che accusiamo dell'attentato alle Torri
Gemelle i sionisti. E anche qui ci sarebbe da darci, giustamente, dei pazzi,
ma ancora si tratta di una citazione scorretta. Il testo originale era:
"Attenzione: non si puo' dire, in questo momento, chi abbia armato la
mano dei kamikaze. Estremisti islamici? Estremisti di destra americani?
Sionisti pazzi? Chi lo sa?... i mercanti di armi e i capi terroristi
brindano ebbri di felicita' insieme ai generali e agli ammiragli, stanchi di
questa pace strisciante."
Il  nostro discorso si realizzava in forma paradossale e aveva il significato
di indicare non questa o quella fazione come colpevole ma di far capire
che, al di la' delle responsabilita' degli estremisti islamici, esiste un
partito del terrore e della guerra che punta compatto verso scelte che
mirano a portare il mondo nel caos. E ribadiamo che per resistere
all'azione di questo partito della guerra, l'unica scelta possibile e' la pace.

Ecco come scatenare il linciaggio
Alleanza Nazionale ha addirittura presentato un'interpellanza
parlamentare contro di noi, sempre citando il nostro discorso manipolato
dal Corriere della Sera. Ci sono arrivate decine di messaggi di insulti e
negli Usa, addirittura, si sottoscrivono petizioni contro di noi. Molti
amici, anche dall'estero, prendendo per autentiche quelle false
dichiarazioni ci hanno scritto esterefatti.
Tra loro, Robert Brustein direttore dell'American Repertory Theatre di
Boston (dove avremmo dovuto debuttare con i nostri spettacoli che
abbiamo, nonostante le numerose insistenze da parte degli organizzatori,
annullato in segno di solidarieta' e rispetto del dolore e del lutto di
tutta la
nazione) ci chiede "Dario, veramente hai scritto queste parole? Non posso
crederci!" Infatti, non c'e' proprio da crederci. Purtroppo, per quanto ci si
dia da fare a smentire, sara' difficile ristabilire per intero la verita'. La
calunnia, come tutte le infamita', apre ferite che sono lente da sanare.

Kamikaze pazzi e Missili intelligenti
E' esploso un clima da caccia alle streghe. O stai da una parte o stai
dall'altra. Guai se ti permetti di parlare di buon senso e di pace.
I terroristi non stanno dalla parte degli oppressi. Essi sono dei parassiti
dei poveri e dei diseredati. Ma se si vogliono battere i terroristi bisogna
sanare la piaga della miseria e dell'ingiustizia perche' solo cosi' si puo'
fermare la follia del terrorismo.
E abbiamo paura che per vendicarsi della orrenda strage si finisca per
produrre altri disastri e vittime innocenti. Per fortuna non siamo soli a
pensarla in questo modo. Il nostro discorso ci sembra semplice ed
elementare, ed e' proprio incredibile che una moltitudine di sedicenti
democratici trovi tanta difficolta' a comprenderlo.