Tornati morti dentro



Tornati morti dentro

Segue :


1) Presentazione del libro :
Nadire Mater, "Il buon soldato Mehmet", EMI, 2001


2) Calendario degli incontri italiani con l'autrice, Nadire Mater, cioè :


Giovedì 31 Maggio, ore 18.00, c/o sala Tikkun, Milano
Incontro pubblico con Nadire Mater, presentaz. Del suo libro "Il buon
soldato Mehmet" e del  Progetto Go-El dell'Ass. Papa Giovanni XXIII
Venerdì 1 Giugno ore 11.00,  Ufficio per l'Italia del Parlamento Europeo,  Roma
Incontro pubblico con Nadire Mater
Venerdì 1 giugno ore 21:00
"QUANDO SI SPEGNE LA GUERRA" (Interverrà anche NADIRE MATER)
Sabato 2 giugno ore 12.00
Confer. stampa pubblica per la presentazione di Nadire Mater e Carmen
Gurrucha ga
Sabato 2 giugno ore 21
Reportersenzaparola, "SERATA DEDICATA ALLA LIBERTA' DI STAMPA"


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1) Presentazione del libro :

Nadire Mater, "Il buon soldato Mehmet", EMI, 2001

"Il buon soldato Mehmet"

don Oreste Benzi :

LA VITA E' TROPPO IMPORTANTE PER GIOCARE ALLA GUERRA

Partire per il servizio militare nel Sudest del proprio paese. Fare uno
pseudo addestramento e via, ritrovarsi in guerra, una guerra in piena
regola. Dimenticata, come tante altre, dal resto del mondo, tenuta in vita
prevalentemente per interessi economici. I tanti Mehmet (giovani reclute)
del libro di Nadire Mater hanno un denominatore comune: partiti con un
bagaglio d'illusioni e speranze, tornati morti dentro. Il biglietto
d'andata per il Sudest diventa, per molti di loro, un'epifania nel senso
vero della parola: una rivelazione. Tra Van, Dyarbakir, Siirt, i soldati
vivono sulla propria pelle la violenza e l'ipocrisia del sistema militare
di cui sono semplici pedine, dove sgarrare vuol dire finire pestati a
sangue dai propri superiori. Vivono l'assurdità della guerra, la gratuita
bestialità della violenza. E vivono la morte: sono tanti i Mehmet che
assistono all'agonia di un compagno, dell'amico più caro, cui mancava
magari "una settimana all'alba", al congedo.
Tornare poi a casa, nella chiassosa e vivace Istanbul, o ad Ankara. E
ritrovarsi; con stupefatta amarezza, di fronte a un muro; qui, nessuno - o
quasi - vuol farsi raccontare cos'è successo, cos'è questo tanto decantato
servizio nel Sudest. Subodorato il dramma che si nasconde dentro la naia,
il resto del mondo preferisce ignorare, anche gli amici di tutt i i giorni.
Così i Mehmet si ritrovano soli; con le loro angosce notturne e diurne, gli
incubi; i rimorsi; l'incapacità di ricominciare una vita normale. Ma il
bisogno di parlare è enorme, e il libro di Nadire Mater diventa il posto
giusto per farlo. Una quarantina di voci; e tutte, chi più, chi meno,
dicono che anche in questa guerra, come in tutte le guerre civili, a fare
le spese, negli scontri tra esercito turco e PKK, sono ancora una volta i
civili. Vecchi, donne, bambini; costretti a fuggire dai loro villaggi;
bruciati e distrutti.
Quasi tutti i Mehmet, alla fine, hanno una folgorazione; l'importanza della
vita. Il termine giusto sarebbe forse "sacralità", ma è riduttivo, perché
rimanda ai soli credenti. Ma è sacralità intesa come unicità e
irripetibilità della vita, che va salvata, protetta, coccolata, difesa a
ogni costo.
Allora, se "Il buon soldato Mehmet" è tutto questo, si capisce perché abbia
fatto tanto rumore in Turchia, dove la casta militare è così potente e fare
il servizio militare, soprattutto fra le fasce più povere, è ritenuto un
grande onore. Appena uscito è andato a ruba, poi immediatamente (e
tutt'ora) censurato: autrice ed editore incriminati per "accusa e
vilipendio alle forze militari", e coinvolti in un processo ancora in
corso. Questa si chiama libertà di stampa negata. Così come ai Mehmet è
negata la propria giovinezza, e ai civili curdi un'esistenza pacifica.
Nella Bibbia troviamo la figura di GO-EL, che significa liberatore,
vendicatore. Non è uno che fa vendetta per i torti subiti dai propri
fratelli, ma ristabilisce l'equilibrio spezzato, rivendicando la dignità
del fratello oppresso. Ogni fratello ha l'obbligo di mettersi a fianco del
fratello caduto in schiavitù. Da qui nasce, all'interno dell'Associazione
Papa Giovanni XXIII, il progetto GO-EL, che guarda ai Mehmet, a Nadire
Mater, al suo editore; a tutti quei ragazzi che sfidano la legge turc a,
proclamandosi obiettore di coscienza, e rischiando il carcere come
"disertori"; ai curdi; alla loro drammatica storia. Forse è un sogno,
un'utopia. Se uno sogna da solo, il sogno resta tale; ma se sono molti a
sognare insieme, qualcosa di nuovo può nascere nell'umanità. E se tanti
piccoli si uniscono in questo sogno, nessun potere li potrà fermare.


LO SPECCHIO DELLA VERITA
Carlo Romeo
Segretariato sociale - Rai

Faranno di te un'ombra,
ma un'ombra che rivuole la vita
e non muore mai più.
CESARE PAVESE, "La nube"

In tempi in cui sappiamo moltissimo e malissimo, le voci che dal mondo
raccontano storie che fanno conoscere, che fanno pensare, trovano mille
ostacoli perché soffocandole ci s'illude di negare la verità che
raccontano. E quando parlano di guerre è ancora più vero. Le guerre di oggi
non hanno poesia o retorica, non creano leggende ma soltanto repulsione in
chi le può vedere nel televisore di casa. Il Vietnam americano fu sconfitto
in primo luogo dalla tv, è noto, una tv che mostrava facce normali mandate
al macello spesso stupidamente. Ma gli Usa per primi avevano sottovalutato
l'impatto che la tv, a differenza della radio, avrebbe avuto in quel
conflitto, e ne rimasero segnati a vita.
Oggi che conflitti maggiori e minori si alternano e si accompagnano sulla
faccia del pianeta, oggi che le guerre si tornano a combattere con
tecnologie primordiali, le piaghe di una civiltà incapace di credere in se
stessa e di prevedere il suo percorso tornano a sanguinare e ignorarle
vorrebbe dire cancrena. Nadire Mater vede il suo "Il buon soldato Mehmet";
uscito la prima volta due anni fa e subito ristampato per il successo che
ha avuto in Turchia, condannato al silenzio e lei stessa e il suo editore
Semih Sokmen obbligati a discolparsi davanti a un tribunale di regime. E
tutti i regimi; di destra o di sinistra poco importa, hanno, da sempre e
per loro natura, paura delle idee e delle parole.
Quarantadue soldati che hanno svolto il servizio militare nel Kurdistan
turco, raccontando le loro esperienze, cercano di dare non un senso o una
ragione, ma una testimonianza di ciò che hanno vissuto. E questa è una
colpa grave in una società che non si dà strumenti per riconoscere verità e
menzogne e sceglie di sacrificare il bene più prezioso dei suoi membri: la
libertà. La Turchia, e non solo essa, ha paura del riflesso delle coscienze
sofferenti e la reazione istintiva del potere ottuso e feroce è di rompere
questi orrendi specchi, che restituiscono l'immagine di ciò che si è
divenuti.
Il percorso di Nadire Mater, di Semih Sokmen, del loro libro "Il buon
soldato Mehmet", non è affidato né a loro né ai soldati che raccontano un
lacerante capitolo della loro vita, né men che meno ai giudici; ma soltanto
alle coscienze di chi queste storie le v iene a conoscere e le rifiuta,
contribuendo così alla civiltà della parola scambiata, della parola
conosciuta e ragionata.

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 2) Calendario degli incontri italiani con l'autrice, Nadire Mater

 Programma di Nadire Mater in Italia dal 31 Maggio al 3 Giugno

Progetto Go-El

Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII

Giovedì 31 Maggio
ore 18.00
c/o sala Tikkun
via Montevideo n. 9
Milano
Incontro pubblico con Nadire Mater (giornalista e scrittrice turca)
Presentazione del libro di Nadire "Il buon soldato Mehmet" edito dalla EMI
Presentazione del Progetto Go-El dell'Associazione Papa Giovanni XXIII
Partecipa e collabora: il giornale di strada "Terre di Mezzo"

Venerdì 1 Giugno
ore 11.00
c/o Sala delle Bandiere - Ufficio per l'Italia del Parlamento Europeo
via IV Novembre, 149 I Piano
00187 Roma
Incontro pubblico con Nadire Mater (giornalista e scrittrice turc a)
Presentazione del libro di Nadire "Il buon soldato Mehmet" edito dalla EMI
Presentazione del Progetto Go-El dell'Associazione Papa Giovanni XXIII
Intervengono: Luisa Morgantini Parlamentare Europeo e rappresentante delle
donne in Nero, Muyesser Gunes delle Madri per la pace (Turchia). 

Premio Giornalistico Televisivo Ilaria Alpi (Teatro Turismo di Riccione  RN)

 Venerdì 1 giugno ore 21:00
"QUANDO SI SPEGNE LA GUERRA"
Modera: ANDREA PURGATORI
Interverranno: ETTORE MO (inviato speciale del CORRIERE DELLA SERA), MIMMO
CANDITO (inviato di guerra de La Stampa), TERESA SARTI STRADA (Emergency),
G enerale FRANCO ANGIONI, TONI CAPUOZZO (inviato di guerra TG5), JEAN LEONARD
TOUADI (Un mondo a colori - Raidue), ANGELO FERRARI (giornalista), LAURA
BOLDRINI (portavoce UNHCR), RAFFAELLO ZORDAN (Nigrizia),  NADIRE MATER,
giornalista turca corrispondente di RSF. In collegamento da Belgrado il
corrispondente Rai, ENNIO REMONDINO. In collegamento da Gerusalemme il
giornalista ZVI SHULDINER.

Sabato 2 giugno ore 12.00
Conferenza stampa pubblica per la presentazione di:
- Nadire Mater giornalista Turca di RSF
- Carmen Gurruchaga giornalista spagnola di RS F
- Rapporto mondiale sulla povertà di "Nigrizia"
- "Redattore Sociale" prima agenzia italiana d'informazione sociale

Sabato 2 giugno ore 21
Reportersenzaparola
"SERATA DEDICATA ALLA LIBERTA' DI STAMPA"
con la speciale partecipazione di Robert Menard, direttore generale di
Reporteres sans Frontieres, NADIRE MATER, giornalista turca e corrispondente
per RSF, CARMEN GURRUCHAGA, giornalista di El Mundo. Durante la serata verrà
premiato NIZAR NAYYOUF, giornalista siriano attualmente in carcere.
Presenta: Andrea Vianello

Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
Progetto Go-El
Via della Grotta Rossa 6  47900 Rimini
tel. 0541.753619 fax 0541.751624
0348.2488126 Giovanni
0546.26630 Daniele
goel.apg23 at libero.it
http://www.peacelink.it/amici/apg23
(Diritti Umani)

Premio Giornalistico Tele visivo Ilaria Alpi
Via Cairoli, 69 47900 Rimini
0541.785785 fax 0541.786644
premioilariaalpi at comunitaaperta.org