Sgombero: Il silenzio del comune. Assemblea in Via Ranzani



Con preghiera di diffusione/pubblicazione.
Comunicato stampa:
http://www.contropiani2000.org/informazione/cs/cs_07-05-2001.htm



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Bologna, 07/05/2001



Il silenzio del comune. Assemblea in Via Ranzani

Sono passati già 14 giorni dalla nostra risposta ferma e negativa alla
lettera del Comune di Bologna che chiedeva la messa a disposizione degli
spazi di Via Ranzani, ma ancora nessuna risposta. Non ci stupisce: siamo
ormai abituati ai silenzi del comune, ma questo non fa altro che rendere
ancora più urgenti le domande che abbiamo posto nei nostri comunicati
precedenti:

* Perché il comune chiede gli spazi di via Ranzani ora?
* Cosa ne vuole fare?
* A beneficio di chi?

In attesa di risposta ufficiale sulla quale costruiremo il nostro appello,
crediamo, però che sia importante che a queste domande provi a rispondere
la città di Bologna, il tessuto di relazioni e pratiche sociali che
appartengono a chi, da sempre, si occupa di immigrazione, precarietà del
lavoro, disoccupazione, spazi abitativi e sociali, cooperazione
internazionale, marginalità, carcere, riduzione del danno, differenza di
genere, volontariato, ambiente, pacifismo, globalizzazione ed economia
sostenibile, ecc. Dopo le mobilitazioni contro l'OCSE abbiamo cercato di
rendere Via Ranzani uno spazio pubblico, un luogo di dibattito e iniziativa
per chiunque in città avesse proposte e sentisse il bisogno di confrontarsi
su questi temi, interpretando un bisogno diffuso e rinnovato di impegnarsi
in prima persona, come cittadinanza attiva, contro l'intolleranza, i
diritti negati, vecchie e nuove ingiustizie. Per questo crediamo che il
percorso compiuto da un anno a queste parte sia stato molto importante, con
le assemblee aperte, i progetti e le iniziative, nella convinzione di
essere stati inanzitutto, prima che l'ennesimo soggetto politico nel
panorama bolognese, un punto d'incontro, un crocevia di esperienze, culture
e generazioni che hanno individuato nella città un bisogno concreto di
partecipazione ed impegno che unisse globale e locale.
Tutto questo è stato possibile anche grazie al fatto di avere un posto
vicino al centro cittadino (via Ranzani, 4), nel cuore della città stretta
dal traffico e dalla commercificazione, a due passi da un'università
divenuta d'elité, che dall'abbandono è rinato per offrire spazi di ritrovo,
sale studio, per ascoltare musica, riunirsi in assemblea o bere un buon
bicchiere di vino biologico.
Chiudere Via Ranzani significa vanificare questa esperienza e riaprire
bisogni e problemi ai quali si stava cercando di dare una risposta, in un
momento nel quale ben altre, peggiori e inaccettabili, sono arrivate dal
comune: decentramento (TPO, Livello 57) e caro-affitti per le associazioni.
Chiudere questi spazi per svenderli alle lobbies del mattone sarebbe una
ingiustizia ben più grave che testimonierebbe una volta di più qual'è stato
il principio perseguito fin da ora dall'amministrazione comunale: il
profitto economico e le risorse pubbliche di tutti a vantaggio di pochi. Ci
sembra ancora più preoccupante che tutto questo stia succedendo nel
silenzio assordante dei due maggiori giornali cittadini e della stessa
minoranza di centro-sinistra. Crediamo che la Bologna democratica,
impegnata e di sinistra debba far sentire la propria voce.
Non chiediamo di difendere un posto fisico, ma un progetto politico
collettivo, costruito dal basso che prossimamente si confronterà con una
nuova ed importante scadenza: la preparazione della contestazione del G8 a
Genova. In questo senso è già disponibile sul nostro sito il documento (in
inglese) che ufficialmente verrà presentato dal governo italiano
organizzatore del'evento; attraverso un testo in italiano abbiamo cercato
di spiegare i tratti importanti da porre, a nostro parere, all'attenzione
della società civile organizzata che prenderà parte alle manifestazione di
Genova.
Mentre nuovi spazi vengono aperti a Rimini e Ravenna e nella nostra città
si formano nuove reti (Attac, Lilliput, ecc.), il divario tra l'interesse
pubblico ad affrontare collettivamente bisogni e problematiche collegate
alla trasformazione della nostra società nell'era della globalizzazione e
la disponibilità di spazi dove poterlo fare, è sempre più evidente. Diventa
così urgente un confronto su questo tema e per questo, ringraziamo chi ci
ha già dimostrato la propria solidarietà, proponiamo un appuntamento di
piazza per lunedì ed un'assemblea martedì.


* Lunedì 07/05 presso il Comune - Piazza Maggiore
* ore 15.00 Consiglio Comunale: decisione sul caro-affitti
* ore 18.30 Sit In contro Sgombero di Via Ranzani

* Martedì 08/05 in Via Ranzani - Ore 21
per parlare di spazi pubblici e di sgombero


Scarica il flyer da stampare:
http://www.contropiani2000.org/documentazione/eventi/sgombero/flyer.jpg




<>----------------------------<> IN EVIDENZA <>----------------------------<>


- G8 Genova: il documento del governo italiano
  http://www.contropiani2000.org/documentazione/eventi/g8/index.htm

- Libera Università Contropiani
  Trasformazioni urbane - Gli appuntamenti di maggio - giugno
  http://contropiani2000.org/informazione/liberauniversita/trasformazioni_urbane.htm


<>----------------------<> APPUNTAMENTI - PROPOSTE <>----------------------<>

- Lunedì 7 Maggio 2001
  presso Sala dell'angelo in via S. Mamolo, 24. Ore 21.00.
  Incontro ATTAC Bologna: per info - attacbo at virgilio.it

- Venerdì 11 Maggio 2001
  Teatro Comunale di Casalecchio di Reno - P.zza del Popolo, 1. Ore 21.30.
  L'Impasto Comunità Teatrale Nomade presenta
  "L'Agenda di Seattle - intrusione teatrale nello spazio pubblico"
  di Alessandro Berti e Michela Lucenti
  http://www.contropiani2000.org/calendario/agenda_di_seattle.htm


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==> LA MOBILITAZIONE SUL WEB <==
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border="0" alt="Contro lo sgombero di Via Ranzani - Bologna"></a>

Oppure scarica il logo direttamente dal sito
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