RELAZIONE di Bart Horeman, rappresentante CPTI a Ginevra.



Cari amici, qui sotto trovate la prima relazione di Bart Horeman circa la
sua esperienza a Ginevra come rappresentante del CPTI (Internazionale per la
tassa di pace secondo coscienza). Bart è a Ginevra per presentare un
intervento a voce sull'obiezione alle spese militari alla Commissione sui
Diritti Umani. Poiché a questo tema ci sono un sacco di gruppi interessati
(Pax Christi e BCP per fare due esempi) ma nel CPTI è rappresentato solo il
coordinamento OSM, del quale peraltro fanno parte anche Pax Christi e BCP,
ritengo giusto portare a conoscenza di tutti il lavoro che si sta facendo
all'ONU.
Buon lavoro a tutti
Cosimo


Cari CPTI-amici
Grazie per i vostri commenti e i migliori auguri da Dirk e da me qui da
Ginevra.
Sebbene Dirk abbia già iniziato a scrivere un lungo rapporto sulla nostra
esperienza, vi darò di seguito alcune mie impressioni.
Sono contento di essere arrivato alcuni giorni prima, perché ho avuto tempo
di ambientarmi in questo grande circo di gente attorno alla Commissione sui
diritti umani dell'ONU. Infatti è un circo, dentro la sala delle riunioni
della commissione la gente è in continuo movimento, alcuni ascoltano quello
che parla, altri cercano di trovare i delegati dei paesi per fissare
appuntamenti di lobby (!). Il cosiddetto dibattito nella Commissione è lungo
e noioso. Anzitutto non è un dibattito, poi è altamente predicabile (gli USA
accusano Cuba e viceversa, La Grecia, la Turchia e Cipro litigano tutto il
tempo, etc.) , inoltre si occupa di argomenti circa i diritti umani dalla A
alla Z e il tutto mescolato. Ha luogo dalle 10 alle 13, seguito da una pausa
pranzo, quindi segue una sessione pomeridiana dalle 15 alle 18 e spesso da
una serale dalle 18 alle 19. a causa della lunga lista di relatori
(soprattutto ONG) talvolta ci sono sessioni in tarda serata dalle 21 alle
24. Fuori dalla sala nel caffè ha luogo il lavoro dietro le quinte, sebbene
probabilmente solo parzialmente. Il lavoro sulle bozze delle risoluzioni e
di coinvolgimento dei governi per sostenerle probabilmente esula dal nostro
obiettivo.
È simpatico notare che il clima è relativamente rilassato. Durante la
riunione è possibile  girare attorno e anche se necessario prendere contatto
con i delegati dei paesi se lo si desidera. La distanza tra i delegati dei
paesi e le ONG sembra facile da superare.

L'obiezione di coscienza è sotto il titolo 11, che recita:
Diritti civili e politici, comprese questioni di:
a) tortura e detenzione
b) sparizioni ed esecuzioni sommarie
c) libertà di espressione
d) indipendenza dei giudici, amministrazione della giustizia, impunità
e) intolleranza religiosa
f) situazioni di emergenza
g) obiezione di coscienza al servizio militare

Non pensate che gli argomenti da a) a g) vengano trattati separatamente.
Tutti gli argomenti sono trattati simultaneamente. Questo significa che i
relatori possono toccarli tutti. Nella lista dei relatori ci sono i membri
(delegati dei paesi) della Commissione, dei quali 9 hanno inserito se
stessi, quindi gli osservatori dei paesi, dei quali 10 si sono iscritti,
seguiti dagli osservatori delle ONG, dei quali 60 si sono iscritti a
parlare. CPTI è il numero 42. Nel mezzo relatori speciali possono fare
comunicazioni orali. Poiché il titolo 11 non comincerà prima della sessione
di Venerdì pomeriggio (h.15.00) credo che il nostro intervento avrà luogo
nella sessione di tarda serata forse verso le 22-23. a quell'ora
probabilmente tutti i delegati nazionali eccetto diciamo dieci avranno
lasciato l'aula per andare a dormire.

Comunque abbiamo avuto alcuni contatti utili, con Michael Hovey di Pax
Christi, con Jonathan Sisson dell'IFOR e forse riusciremo a coinvolgere
diverse ONG nel nostro settore. (è interessante notare che sebbene molte ONG
sostengano l'obiezione di coscienza, non sono molte quelle che si fanno
avanti in questo settore. Rachel Brett è infatti il membro di ONG che lavora
più costantemente e strategicamente sull'obiezione di coscienza, il che
significa COMS (obiezione di coscienza al servizio militare, ndt) piuttosto
che COMT (obiezione di coscienza alle tasse militari, ndt) quando il titolo
11 sarà sull'agenda potremo chi altri parlerà sull'obiezione di coscienza e
organizzare un incontro con queste ONG in seguito.

Dirk ed io siamo andati a un piccolo incontro organizzato da CONGO, dove
abbiamo ricevuto qualche buon suggerimento e qualche buona idea. Il
presidente di CONGO era anche preoccupato della lunga lista di ONG che
vengono solo per parlare 5 minuti e basta. Per un prossimo anno potremmo
pensare ad un intervento comune insieme ad altre ONG, il che ti da il
vantaggio di essere all'inizio della lista dei relatori delle ONG.

Bene, questo era solo per buttare giù qualche impressione (e anche per
liberare la testa di qualcuna di queste cose).

I migliori auguri da una Ginevra primaverile piuttosto calda.

Bart Horemann
(traduzione Cosimo Tomaselli)