quinta edizione della Via Crucis Pordenone - Base Usaf di Aviano.



 “Beati i Costruttori di Pace”
Pax Christi Italia
Centro “Ernesto Balducci” di Zugliano (UD)

Comunicato stampa

Domenica 1° aprile quinta edizione della Via Crucis Pordenone - Base
Usaf di Aviano.
Con collegamenti telefonici con il Brasile, l'Iraq, l'Afghanistan e il
Congo

A due anni dai bombardamenti su Serbia e Kossovo, è sempre più chiaro
come la Base di Aviano sia emblema e presidio di un sistema economico e
politico che garantisce i privilegi di una ristretta minoranza del
pianeta,
mentre miliardi di persone sono condannate a vivere in condizioni
disumane. La
legittimazione della guerra è pressoché totale, con il risultato che,
nella nostra Regione, ospitiamo armi, chi le produce e le usa, e
rifiutiamo
accoglienza alle persone in fuga dalle guerre e dalle conseguenze di un
ingiusto ordine mondiale.
Ma il sud del mondo non è solo degrado ed abbandono, è anche la terra
della speranza: dall’Africa all’America Latina, all’Asia, sono
moltissime le
esperienze di resistenza nonviolenta e popolare che si stanno
sviluppando,
e nel corso della via crucis saranno contattati autorevoli testimoni di
questa speranza e di questo impegno.
La via crucis inizierà alle ore 14.30 in piazzetta San Marco, con una
riflessione di mons. Poletto, vescovo di Pordenone, che ha accettato di
buon grado l’invito degli organizzatori a partecipare. Seguirà un
collegamento telefonico con p. Jean-Marie Benjamin, da anni impegnato a
fianco delle popolazioni irachene nella denuncia dell’embargo e delle
conseguenze dei bombardamenti con armi all’uranio impoverito.
Nelle stazioni successive (Ospedale Civile, Bivio “Paradiso”, centro
Roveredo) sono previsti collegamenti telefonici con l’Afganistan, da
dove parlerà Gino Strada, fondatore di Emergency, ONG specializzata
nella cura delle vittime di mine antipersona; con il Brasile, da dove
ascolteremo padre Luciano Bernardi, missionario francescano impegnato a
fianco delle
comunità nere nella regione di Bahia; e con Las Vegas, da dove
interverrà suor Rosemary Linch, suora francescana da trent’anni
impegnata nella lotta nonviolenta contro i test atomici nel deserto del
Nevada,
oltre alle riflessioni preparate dalla Comunità di San Martino al Campo
(Trieste) e
di Rinascita (Tolmezzo) e dal GIM (Gioventù Impegno Missionario) del
Triveneto.
Nell’ultima stazione, davanti alla Base Usaf, interverranno due vescovi:

quello di Butembo (Rep. Democratica del Congo) mons. Melkisedek Sikuli,
promotore ed animatore del Simposio Internazionale per la Pace in
Africa, tenutosi il mese scorso a Butembo, e mons. Diego Bona,
presidente
nazionale di Pax Christi Italia (che da quest’anno si è unita a “Beati i

Costruttori di Pace” e associazione “E. Balducci” come promotrice
dell’iniziativa).
L’iniziativa si concluderà intorno alle ore 18.00, con la presentazione
del bando per una borsa di studio di dieci milioni per una tesi sul tema

della riconversione dal militare al civile della Base Usaf di Aviano, e
con una raccolta fondi destinata a finanziare l’acquisto di medicinali
per
le popolazioni irachene, come gesto di consapevolezza per le conseguenze

causate dalla guerra del Golfo, con l’implicazione dell’Italia e della
stessa Base di Aviano.
Tra le adesioni più significative giunte agli organizzatori, quella
della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale
Brasiliana - regione Nord2, dei Missionari Comboniani e di numerosi
Monasteri di Clausura.

Padova-Pordenone, 29 marzo 2001

Per ulteriori info:
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