Disintossicarsi, solidarietà ai curdi in sciopero della fame per pace e diritti



DISINTOSSICARSI!!
Pace e diritti per i curdi in Turchia
Solidarietà ai curdi in sciopero della fame

LUISA MORGANTINI
Parlamentare Europea


Sono in sciopero della fame da Mercoledì  7  Giugno. Mi farà solo bene,
intanto mi aiuta a disintossicarmi e ad incananalare la mia rabbia, dolore,
indignazione e poi mi fa sentire più vicina alle donne e uomini curdi che
a Roma e in  tante altre città d'Europa sono in sciopero della fame (loro
che già mangiano così poco, visto che sono tutti in attesa di
riconoscimento d'asilo e non hanno lavoro). Con il loro gesto vogliono
appellarsi alle nostre coscienze e ai governi per chiedere un ennesima
volta il diritto ad esistere nelle loro piena identità curda. Vogliono
essere accanto ai più di diecimila prigionieri politici curdi che nelle
galere turche hanno iniziato dal 31 maggio, anniversario della condanna a
morte di Ocalan, uno sciopero della fame. Vogliono denunciare
l'aggravamento delle condizioni di salute del loro Presidente, sepolto vivo
nel carcere di Imrali e chiederne la liberazione insieme alla pace e i
diritti per curdi e turchi.
Mentre i curdi sono seduti sul selciato accanto alla metropolitana del
Colosseo a Roma, con i  volti di giovani e  vecchi disegnati dalla fatica
di una vita grama: scampati ai soldati turchi, agli scafisti e alle acque
del nostro mare, su  molti dei lori corpi i segni indelebili della tortura
subita nelle carceri turche, l' 8  giugno Repubblica da' parola ad un
delirante articolo a firma di Bernardo Guetta   che parlando della squadra
di calcio del Galatasseray  dedica un inno alla laicità e grandezza della
Turchia senza neppure evocare il problema curdo. Dalla Turchia arrivano
invece segnali  di guerra, altre sei condanne a morte per appartenenti alla
sinistra turca, chiusi centri per i diritti umani, condannati dirigenti dei
partiti legalmente riconosciuti, continuano a restare in carcere, torturati
e condannati a tremende pene bambini al di sotto dei 14 anni, mentre i
profughi curdi nei campi  del Kurdistan iracheno continuano ad essere
bombardati da arei turchi in barba alla no fly zone imposta dai nord
americani e inglesi che mentre permettono ai turchi di bombardare impongono
l'isolamento aereo in Iraq, dove da ormai dieci anni non atterrano aerei
civili. E questa settimana al parlamento europeo vi è stato l'incontro
della delegazione parlamentare mista Europa -Turchia di cui è co-presidente
Daniel Cohen Bendit, insieme a Eser Kursat, turco. Nell'incontro la parte
turca ha ripetuto le vecchie litanie, non esiste un problema curdo, ma un
problema di terrorismo ed ha criticato  il Parlamento Europeo per avere
permesso che l'intergruppo "Iniziativa per la pace" (di cui sono
presidente), invitasse e facesse parlare un rappresentante del PKK.   La
risposta del co-presidente europeo non è stata, ahimè, di grande forza, ha
difeso il diritto di ciascun parlamentare ad organizzare ciò che ritiene
opportuno, e pur ribadendo l'esistenza di un problema di democrazia,  non
ha speso una parola per difendere il progetto di pace unilaterale proposto
e praticato dal PKK con la tregua militare a partire dal Settembre 98 e la
consegna alle autorità turche di diversi dirigenti, non per resa ma per
gesto di pace e di fiducia.  La scelta unilaterale di pace è quanto noi
pacifisti chiediamo continuamente alle parti in conflitto, per la prima
volta un movimento armato lo pratica, ma il gesto non trova risposte.
Governo Italiano, Unione Europea, tutte le istituzioni internazionali su
questo dovrebbero impegnare le loro diplomazie, ma anche i "cantieri
sociali" e
tanti altri neri movimenti sociali e politci   dovrebbero assumere la sfida
lanciata dal PKK, per intanto sarebbe già "carino"  vedere al Colosseo a
Roma insieme ai curdi molte persone in solidarietà, non importa se in
sciopero della fame o meno, basterebbe andare e lasciare un sorriso o una
stretta di mano, forse anche ballare insieme a loro le canzoni del loro
paese. Oggi  è Sabato rimarremo al Colosseo fino a tarda sera.
Roma, 8.6.2000