10mila contro la NATO



CONTRO LA  GLOBALIZZAZIONE


c.i.o.é. .c.o.n.t.r.o. .l.a. .N.A.T.O.


Ieri pomeriggio a Firenze, contro il summit della  NATO, eravamo in tanti,
più di diecimila persone, più di quanto noi ce ne saremmo aspettate vista
la mancata adesione di tanta parte della sinistra che pure si considera
antagonista. Capiamo che domani c'è la manifestazione contro TE.BIO, ma ciò
non può giustificare tante assenze eccellenti, che si spiegano
evidentemente per ragioni politiche. Per essere più esatti, per
opportunismo politico.
I diecimila che hanno manifestato a Firenze in un clima di tensione,
contariamente ai latitanti, hanno compreso una cosa elementare, che il
neoliberismo e la globalizzazione non potrebbero avanzare senza il loro
braccio armato, la NATO. E' troppo facile, anzi è assurdo, scagliarsi
contro le forme politiche o economiche della globalizzazione, ma tacere su
quelle militari.
Tanti compagni dunque, a ricordare che Firenze, città medaglia d'oro della
resistenza, non vuole il vertice deii criminali di guerra, di coloro che
hanno voluto l'aggressione alla Iugoslavia, di quelli che preparano
l'invasione della Colombia, di coloro che ristrutturano gli eserciti per
tutelare gli interessi e i profitti delle transanazionali e quelli
geopolitici del sistema imperialista, di cui la globalizzazione è solo la
forma moderna di rapina e spoliazione.
Tanti gli slogan, non solo contro la NATO, ma pure contro il governo, lo
sfruttamento, il lavoro interinale, la flessibilità e il neoliberismo,
contro la repressione.
Aprivano il corteo i compagni di Rifondazione, subito dopo tanti lavoratori
del sindacalismo di base, il Movimento Antagonista Toscano (il contingente
più numeroso), il CPA, vari comitati contro la guerra, infine noi di Voce
Operaia, a chiudere il corteo con alle spalle gli sbirri in assetto
antisommossa.
Una manifestazione necessaria, che ha mandato un segnale forte non solo ai
banditi NATO riuniti in  convegno, ma anche un messaggio a tutto il
movimento antagonista, alla gente di sinistra, che non si può essere
davvero contro la globalizzazione se non si contrastano il militarismo e
l'imperialismo, se non si continua a lottare per l'uscita dell'Italia dalla
NATO, per cacciare le basi USA dal nostro paese, per porre fine alle
sanzioni contro paesi come la Iugoslavia, l'iraq, Cuba.
Stiamo inziando ad uscire dalle nostre trincee, stiamo rialzando la testa.
Abbiamo compiuto un passo avanti che da una spinta unitaria alle future
mobilitazioni, a quella di domani a Genova, a quella che ci sarà a Bologna
contro ol'OCSE (10-15 giugno), al Campo antiimperialista di Assisi.









VOCE OPERAIA
24 maggioo