[Nonviolenza] La biblioteca di Zorobabele. 125



***************************
LA BIBLIOTECA DI ZOROBABELE
***************************
Segnalazioni librarie e letture nonviolente
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 125 del 27 giugno 2021

In questo numero:
1. Scriviamo al Presidente del Parlamento Europeo per chiedere un persuaso e concreto impegno per la liberazione di Leonard Peltier
2. Nell'anniversario dei fatti del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge. Una lettura pubblica a Viterbo e un appello al Parlamento Europeo
3. "Levante News": Camogli. Appello a Papa Francesco: "Fai liberare Leonard Peltier" (2015)
4. "Musicisti per Leonard Peltier": Una lettera aperta (2016)
5. Andrea De Lotto: Leonard Peltier non deve morire in carcere (2020)
6. Andrea De Lotto: Leonard Peltier, 75 anni, da 44 in carcere. Indian Lives Matter? (2020)
7. Andrea De Lotto: A Milano un presidio per la liberazione di Leonard Peltier (2021)
8. Riccardo Noury: Leonard Peltier, con Biden alla Casa bianca riparte la campagna per chiedere la grazia (2021)

1. L'ORA. SCRIVIAMO AL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO PER CHIEDERE UN PERSUASO E CONCRETO IMPEGNO PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Al Presidente del Parlamento Europeo, on. David Sassoli
e-mail personale: president at ep.europa.eu
e-mail della segreteria: lorenzo.mannelli at ep.europa.eu; armelle.douaud at ep.europa.eu; barbara.assi at ep.europa.eu; helene.aubeneau at ep.europa.eu; marco.canaparo at ep.europa.eu; fabrizia.panzetti at ep.europa.eu; michael.weiss at ep.europa.eu; luca.nitiffi at ep.europa.eu; matea.juretic at ep.europa.eu; francesco.miatto at ep.europa.eu; barbara.hostens at ep.europa.eu; monica.rawlinson at ep.europa.eu; beate.rambow at ep.europa.eu; laetitia.paquet at ep.europa.eu; nicola.censini at ep.europa.eu; arnaud.rehm at europarl.europa.eu; julien.rohaert at europarl.europa.eu; jose.roza at ep.europa.eu; roberto.cuillo at ep.europa.eu; silvia.cagnazzo at ep.europa.eu; eulalia.martinezdealosmoner at ep.europa.eu; iva.palmieri at europarl.europa.eu; tim.allan at ep.europa.eu; andrea.maceirascastro at ep.europa.eu; angelika.pentsi at ep.europa.eu;
Egregio Presidente del Parlamento Europeo,
vorremmo sollecitare Lei, e tramite Lei il Parlamento Europeo e con esso l'intera Unione Europea, ad una iniziativa umanitaria per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista per i diritti umani dei nativi americani, vittima di una spietata persecuzione politica, dal 1977 ingiustamente detenuto dopo un processo-farsa in cui gli sono stati attribuiti delitti che non ha commesso.
Confidando in un sollecito riscontro, distinti saluti,
firma, luogo e data, indirizzo del mittente

2. REPETITA IUVANT. NELL'ANNIVERSARIO DEI FATTI DEL 26 GIUGNO 1975 NELLA RISERVA DI PINE RIDGE. UNA LETTURA PUBBLICA A VITERBO E UN APPELLO AL PARLAMENTO EUROPEO

Sabato 26 giugno 2021 a Viterbo, nel "Parco delle querce" nel quartiere di Santa Barbara, il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", Peppe Sini, ha letto e commentato il discorso tenuto da Leonard Peltier il primo giugno del 1977 al termine del processo svoltosi a Fargo (nel Nord Dakota) nel quale fu condannato innocente per un delitto che non aveva commesso.
*
I fatti di sangue del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge
Il 26 giugno 1975 nella riserva indiana di Pine Ridge, nel Sud Dakota, vi fu un conflitto a fuoco al termine del quale due agenti dell'Fbi e un nativo americano restarono uccisi.
Della morte dei due agenti dell'Fbi fu accusato Leonard Peltier, attivista dell'American Indian Movement, difensore dei diritti umani dei nativi americani.
L'accusa si basava su prove false e su testimonianze altrettanto false. La falsita' delle une come delle altre fu subito dimostrata, ma al termine di un processo-farsa Leonard Peltier venne scandalosamente condannato nonostante la sua innocenza fosse del tutto evidente.
*
Alcune parole conclusive rivolte da Leonard Peltier al giudice
Nelle parole che rivolse al giudice prima della lettura della sentenza, Leonard Peltier dopo aver riassunto ancora una volta le flagranti illegalita' e menzogne commesse e propalate da chi istrui' e gesti' il processo ed aver ribadito la sua evidente innocenza, concluse dicendo:
"Non ho fatto nulla per cui sentirmi in colpa.
Non rimpiango di essere un attivista nativo americano: migliaia di persone negli Stati Uniti, in Canada e in tutto il mondo continuano e continueranno a sostenermi per denunciare le ingiustizie che sono avvenute in quest'aula di tribunale.
Provo compassione per il suo popolo, costretto a vivere sotto un sistema tanto orribile. Sotto il suo sistema, vi vengono insegnati la cupidigia, il razzismo, la corruzione e, piu' grave di tutto, la distruzione della Madre Terra.
Nel sistema dei nativi americani, ci viene insegnato che tutte le persone sono Fratelli e Sorelle; a condividere la ricchezza con i poveri e i bisognosi. Ma la cosa piu' importante di tutte e' rispettare e proteggere la Terra, che noi consideriamo nostra madre. Ci nutriamo dal suo seno, nostra Madre ci da' la vita dalla nascita e, quando e' il momento di lasciare questo mondo, ci riprende nel suo ventre. Ma la cosa principale che ci viene insegnata e' di preservarla per i nostri figli e i nostri nipoti, poiche' saranno quelli che vivranno su essa.
No, non sono io il colpevole qui dentro; non sono io quello che dovrebbe essere chiamato criminale: l'America bianca razzista e' il criminale che distrugge le nostre terre e e la mia gente".
(Cit. in Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, 1994, p. 182).
*
Un dovere dell'umanita'
Dal 1977 Leonard Peltier e' detenuto, tutti sanno che non ha ucciso nessuno - gli stessi accusatori hanno dovuto ammetterlo - ma continua ad essere detenuto da oltre quarant'anni.
Perche' e' detenuto pur essendo innocente?
E' detenuto per lo stesso motivo per cui in tanti paesi del mondo sono detenuti tante donne e tanti uomini difensori dei diritti umani delle persone e dei popoli, difensori della Madre Terra.
E' detenuto perche' un regime violento e razzista, rapinatore e distruttivo, non vuole riconoscere i diritti fondamentali degli esseri umani e del mondo vivente, e quindi perseguita e mira ad annientare chi si batte per essi.
Il governo degli Stati Uniti d'America, ed i potentati economici di cui e' il comitato d'affari, continua a derubare, perseguitare ed opprimere le popolazioni native americane e non solo.
La persecuzione e la strage dei nativi americani, la depredazione e l'avvelenamento delle loro terre residue, e' sotto gli occhi di tutti.
Non e' un dovere dell'umanita' opporsi a questo genocidio che continua?
Non e' un dovere dell'umanita' richiamare anche gli Stati Uniti d'America, come ogni altro paese del mondo, al rispetto dei diritti umani e della natura?
Non e' un dovere dell'umanita' richiamare anche gli Stati Uniti d'America, come ogni altro paese del mondo, a rispettare le leggi e i trattati che proibiscono violenze cosi' scellerate come la persecuzione razzista, le stragi, il genocidio e la distruzione del mondo vivente?
Non e' un dovere dell'umanita' richiamare anche gli Stati Uniti d'America, come ogni altro paese del mondo, al rispetto della democrazia e dell'umanita'?
Non e' un dovere dell'umanita' battersi perche' gli Stati Uniti d'America finalmente liberino Leonard Peltier, l'uomo innocente Leonard Peltier, il difensore dell'umanita' e della Madre Terra Leonard Peltier?
Leonard Peltier non e' un criminale, ma un eroe.
*
Un appello al Presidente del Parlamento Europeo
Ancora una volta chiediamo alle istituzione europee, che con gli Stati Uniti d'America hanno legami tali da avere il potere di influire sulla politica americana, di impegnarsi per la liberazione di Leonard Peltier.
Ancora una volta chiediamo a tutte le persone di volonta' buona e a tutte le istituzioni democratiche di scrivere al Presidente del Parlamento Europeo, l'italiano David Sassoli, affinche' si esprima e si impegni, ed impegni il Parlamento Europeo tutto, per la liberazione di Leonard Peltier.
*
Un minuto di silenzio in memoria di Camara Fantamadi
La lettura del discorso di Leonard Peltier svolta oggi per iniziativa della struttura nonviolenta viterbese nel "Parco delle querce" del capoluogo laziale si e' aperta con un minuto di silenzio in memoria di Camara Fantamadi, bracciante maliano morto nelle campagne pugliesi ucciso dalla fatica, dalla calura, dallo sfruttamento schiavista e dalla violenza razzista dilaganti nel nostro paese.
Nel ricordo di Camara Fantamadi ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
In allegato:
1. Una proposta ad alcune persone ed associazioni impegnate per i diritti umani di tutti gli esseri umani
2. Una minima notizia su Leonard Peltier
3. Alcune pubblicazioni della e sulla Resistenza degli indiani d'America
4. Alcuni siti utili
5. "Presidente Sassoli, l'Europa faccia sentire la sua voce per la liberta' di Leonard Peltier". Un appello dell'associazione "Respirare" di Viterbo
6. Un intervento di Severino Vardacampi: Liberare Leonard Peltier
* * *
Allegato 1. Una proposta ad alcune persone ed associazioni impegnate per i diritti umani di tutti gli esseri umani
Carissime e carissimi,
vorremmo pregarvi di scrivere al Presidente del Parlamento Europeo per sollecitare un'iniziativa dell'istituzione da lui presieduta per la liberazione di Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dei nativi americani, perseguitato politico, dal 1977 detenuto nelle carceri statunitensi dopo un processo-farsa che lo ha condannato per crimini che non ha commesso.
Gli indirizzi di posta elettronica cui inviare le lettere sono i seguenti:
a) indirizzo diretto del Presidente del Parlamento Europeo: president at ep.europa.eu;
b) alcuni indirizzi della segreteria del Presidente del Parlamento Europeo: lorenzo.mannelli at ep.europa.eu; armelle.douaud at ep.europa.eu; barbara.assi at ep.europa.eu; helene.aubeneau at ep.europa.eu; marco.canaparo at ep.europa.eu; fabrizia.panzetti at ep.europa.eu; michael.weiss at ep.europa.eu; luca.nitiffi at ep.europa.eu; matea.juretic at ep.europa.eu; francesco.miatto at ep.europa.eu; barbara.hostens at ep.europa.eu; monica.rawlinson at ep.europa.eu; beate.rambow at ep.europa.eu; laetitia.paquet at ep.europa.eu; nicola.censini at ep.europa.eu; arnaud.rehm at europarl.europa.eu; julien.rohaert at europarl.europa.eu; jose.roza at ep.europa.eu; roberto.cuillo at ep.europa.eu; silvia.cagnazzo at ep.europa.eu; eulalia.martinezdealosmoner at ep.europa.eu; iva.palmieri at europarl.europa.eu; tim.allan at ep.europa.eu; andrea.maceirascastro at ep.europa.eu; angelika.pentsi at ep.europa.eu;
Naturalmente sarebbe opportuno inviare copia della lettera anche ai mezzi d'informazione e alle altre persone, associazioni ed istituzioni che riterrete utile informare o invitare a prender parte all'iniziativa.
Ovviamente e' bene che le lettere siano brevi e cortesi.
Un minimo canovaccio potrebbe essere il seguente:
"Egregio Presidente del Parlamento Europeo,
vorremmo sollecitare Lei, e tramite Lei il Parlamento Europeo e con esso l'intera Unione Europea, ad una iniziativa umanitaria per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista per i diritti umani dei nativi americani, vittima di una spietata persecuzione politica, dal 1977 ingiustamente detenuto dopo un processo-farsa in cui gli sono stati attribuiti delitti che non ha commesso.
Confidando in un sollecito riscontro, distinti saluti,
firma, luogo e data, indirizzo del mittente"
Non c'e' bisogno di aggiungere che ogni altra iniziativa nonviolenta per la liberazione di Leonard Peltier (come di ogni altra persona ingiustamente detenuta) e' opportuna e meritoria.
Alleghiamo in calce alcuni minimi riferimenti per approfondire la conoscenza e collegarsi ai comitati esistenti e alle altre iniziative pregresse ed in corso.
Carissime e carissimi,
scusandoci se questa lettera non fosse gradita, e ringraziandovi fin d'ora per quanto vorrete eventualmente fare, a tutte e tutti un cordiale saluto dal
"Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
* * *
2. Una minima notizia su Leonard Peltier
Leonard Peltier e' nato a Grand Forks, nel North Dakota, il 12 settembre 1944; attivista dell'American Indian Movement che si batte per i diritti umani dei nativi americani, nel 1977 fu condannato a due ergastoli in un processo-farsa sulla base di presunte prove e presunte testimonianze successivamente dimostratesi artefatte, inattendibili, revocate e ritrattate dagli stessi ostensori. Da allora e' ancora detenuto, sebbene la sua innocenza sia ormai palesemente riconosciuta. Di seguito riportiamo una breve nota di presentazione di un suo libro edito in Italia nel 2005: "Accusato ingiustamente dal governo americano – ricorrendo a strumenti legali, paralegali e illegali – dell'omicidio di due agenti dell'FBI nel 1975 (un breve resoconto tecnico della farsa giudiziaria e' affidato all'ex ministro della giustizia degli Stati Uniti Ramsley Clark, autore della prefazione), Peltier, al tempo uno dei leader di spicco dell'American Indian Movement (AIM), marcisce in condizioni disumane in una prigione di massima sicurezza da quasi trent'anni. Nonostante la sua innocenza sia ormai unanimemente sostenuta dall'opinione pubblica mondiale, nonostante una campagna internazionale in suo favore che ha coinvolto il Dalai Lama, Nelson Mandela, il subcomandante Marcos, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Robert Redford (che sulla vicenda di Peltier ha prodotto il documentario Incident at Oglala), Oliver Stone, Howard Zinn, Peter Matthiessen, il Parlamento europeo e Amnesty International, per il governo americano il caso del prigioniero 89637-132 e' chiuso. Non sorprende dunque che Peltier sia divenuto un simbolo dell'oppressione di tutti i popoli indigeni del mondo e che la sua vicenda abbia ispirato libri (Nello spirito di Cavallo Pazzo di Peter Matthiessen), film (Cuore di tuono di Michael Apted, per esempio) e canzoni (i Rage Against the Machine hanno dedicato a lui la canzone Freedom). In parte lucidissimo manifesto politico, in parte toccante memoir, questa e' la straordinaria storia della sua vita, raccontata per la prima volta da Peltier in persona. Una meravigliosa testimonianza spirituale e filosofica che rivela un modo di concepire la vita, ma soprattutto la politica, che trascende la dialettica tradizionale occidentale e i suoi schemi (amico-nemico, destra-sinistra e cosi' via): i nativi la chiamano la danza del sole" (dalla scheda di presentazione del libro di Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, 2005, nel sito della casa editrice: fazieditore.it).
Opere di Leonard Peltier: La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, 2005.
Opere su Leonard Peltier: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, 1994; Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano, Erre Emme, 1996.
Il sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee": www.whoisleonardpeltier.info
Alcuni altri libri utili per approfondire: Alce Nero, La sacra pipa, Rusconi, Milano 1986, 1993; Bruno Bouchet (a cura di), Wovoka. Il messaggio rivoluzionario dei nativi americani, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 1982; Dee Brown, Seppellite il mio cuore a Wounded Knee, Mondadori, Milano 1972, 1977; Vine Deloria jr., Custer e' morto per i vostri peccati, Jaca Book, Milano 1972, 1977; Raymond J. DeMaille (a cura di), Il sesto antenato. I testi originali egli insegnamenti di Alce Nero, Xenia, Milano 1996; Charles Hamilton (a cura di), Sul sentiero di guerra. Scritti e testimonianza degli indiani d'America, Feltrinelli, Milano 1956, 1960; Diana Hansen (a cura di), Indiani d'America. Identita' e memoria collettiva nei documenti della nuova resistenza indiana, Savelli, Roma 1977; Philippe Jacquin, Storia degli indiani d'America, Mondadori, Milano 1977; Franco Meli (a cura di), Parole nel sangue. Poesia indiana americana contemporanea, Mondadori, Milano 1991; Messaggio degli Irochesi al mondo occidentale. Per un risveglio della coscienza, la Fiaccola, Ragusa 1986, 1989; Nando Minnella, Pascoli d'asfalto. Poesia & cultura degli indiani d'America, Rossi e Spera Editori, Roma 1987; Nando Minnella, Michele Morieri, Indiani oggi. La Resistenza indiana oggi: documenti e testimonianze, Gammalibri, Milano 1981; John G. Neihardt, Alce Nero parla, Adelphi, Milano 1968, Mondadori, Milano 1973, 1977; William W. Newcomb jr., Gli indiani del Nord-America, Il Bagatto, Roma 1985; Scritti e racconti degli indiani americani, raccolti da Shirley Hill Witt e Stan Steiner, Jaca Book, Milano 1974, 1992; Stan Steiner, Uomo bianco scomparirai, Jaca Book, Milano 1977, 1994.
* * *
3. Alcune pubblicazioni della e sulla Resistenza degli indiani d'America
- Alce Nero, La sacra pipa, Rusconi, Milano 1986, 1993, pp. 192.
- Sherman Alexie, Lone Ranger fa a pugni in paradiso, Frassinelli, 1995, pp. X + 230.
- Stephen E. Ambrose, Cavallo Pazzo e Custer, Rizzoli, Milano 1978, pp. 600.
- Franz Boas, Introduzione alle lingue indiane d'America, Boringhieri, Torino 1979, pp. 160.
- Bruno Bouchet (a cura di), Wovoka. Il messaggio rivoluzionario dei nativi americani, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 1982, pp. 144.
- Dee Brown, Attorno al fuoco. Racconti degli indiani d'America, Mondadori, Milano 1981, pp. 192.
- Dee Brown, Seppellite il mio cuore a Wounded Knee, Mondadori, Milano 1972, 1977, pp. 480.
- George Catlin, Pellerossa. Usi, costumi, vita nella prateria degli indiani d'America, Rusconi, Milano 1987, 1993, pp. 624.
- Mary Crow-Dog, Richard Erdoes, Donna Lakota. la mia vita di Sioux, Tropea, Milano 1997, pp. 256.
- Cultura planetaria: omologazione o diversita'? Il rapporto fra le popolazioni indigene del continente americano e l'occidente, Roma 1983, pp. 82.
- Raffaele D'Aniello, Little Big Horn. Il popolo dei Sioux contro Custer, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1995, 3 voll. per complessive pp. 736.
- Jaime de Angulo, Racconti indiani, Adelphi, Milano 1973, Mondadori, Milano 1979, pp. 240.
- Vine Deloria jr., Custer e' morto per i vostri peccati, Jaca Book, Milano 1972, 1977, pp. 276.
- Raymond J. DeMaille (a cura di), Il sesto antenato. I testi originali e gli insegnamenti di Alce Nero, Xenia, Milano 1996, pp. VI + 504.
- Charles A. Eastman, L'anima dell'indiano, Adelphi, Milano 1983, pp. 112.
- Figlio di Vecchio Cappello, La sapienza dei Navaho, Rusconi, Milano 1978, 1994, pp. 400.
- Geronimo, La mia storia, Rusconi, Milano 1988, 1993, pp. 208.
- Charles Hamilton (a cura di), Sul sentiero di guerra. Scritti e testimonianza degli indiani d'America, Feltrinelli, Milano 1956, 1960, pp. 368 (+ 12 tavole).
- Diana Hansen (a cura di), Indiani d'America. Identita' e memoria collettiva nei documenti della nuova resistenza indiana, Savelli, Roma 1977, pp. 208.
- Lance Henson, I testi del lupo / The Wolf Texts, Nottetempo, Roma 2009, pp. 92.
- Lance Henson, Le orme del tasso / The Badger Tracks, Soconas Incomindios, Torino 1989, pp. II + 52.
- Helen Howard, Capo Giuseppe, Rusconi, Milano 1988, 1995, pp. 340.
- Philippe Jacquin, I pellerossa. Popolo delle praterie, Electa-Gallimard, 1993, pp. 192.
- Philippe Jacquin, Storia degli indiani d'America, Mondadori, Milano 1977, pp. 208.
- Nancy Lurie (a cura di), Donna Lupo di Montagna, Rusconi, Milano 1989, 1996, pp. 176
- Alice Marriott, Carol Rachlin, Peyote, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996, pp. 144.
- Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, 1994, pp. XX + 348.
- Mildred P. Mayhall, i Kiowa, Rusconi, Milano 1988, 1994, pp. 288.
- Edwin C. McReynolds, I Seminole, Rusconi, Milano 1990, 1994, pp. 384.
- Franco Meli (a cura di), Parole nel sangue. Poesia indiana americana contemporanea, Mondadori, Milano 1991, pp. XL + 280.
- Rita Melillo, Tutuch (Uccello tuono), Mephite, Atripalda (Av) 2004, pp. 256.
- Messaggio degli Irochesi al mondo occidentale. Per un risveglio della coscienza, la Fiaccola, Ragusa 1986, 1989, pp. 104.
- Nando Minnella, Pascoli d'asfalto. Poesia & cultura degli indiani d'America, Rossi e Spera Editori, Roma 1987, pp. 88.
- Nando Minnella, Michele Morieri, Indani oggi. La Resistenza indiana oggi: documenti e testimonianze. Con una "Guida ai campeggi nelle Riserve indiane", Gammalibri, Milano 1981, pp. 296.
- Miti e leggende degli indiani d'America, scelte e curate da Richard Erdoes e Alfonso Ortiz, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo (Mi) 1989, Mondadori, Milano 1994, pp. 702.
- N. Scott Momaday, Casa fatta di alba, Guanda, Milano 1979, pp. 208.
- John G. Neihardt, Alce Nero parla, Adelphi, Milano 1968, Mondadori, Milano 1973, 1977, pp. 256.
- William W. Newcomb jr., Gli indiani del Nord-America, Il Bagatto, Roma 1985, pp. 268.
- Walter Pedrotti, Dal popolo degli uomini. Canti, miti, narrazioni, preghiere degli Indiani del Nordamerica, Demetra, Bussolengo (Vr) 1995, pp. 160.
- Red Eagle Woman (Carla Fornasari), I pellerossa piccolo grande popolo, Emi, Bologna 1985, pp. 128.
- Jean-Louis Rieupejrout, Storia degli Apache, Xenia, Milano 1988, pp. 372.
- Mari Sandoz, Cavallo Pazzo, Rusconi, Milano 1978, 1993, pp. 512.
- Angelo Schwarz, 1854-1915 cronaca fotografica del genocidio delle nazioni indiane d'America, Priuli & Verlucca, Ivrea 1980.
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996, pp. 192.
- Scritti e racconti degli indiani americani, raccolti da Shirley Hill Witt e Stan Steiner, Jaca Book, Milano 1974, 1992, pp. 222.
- Dean Snow, Gli Indiani d'America: archeologia e civilta', Newton Compton, Roma 1979, pp. 222 (con un inserto fotografico di 48 pp.).
- Stan Steiner, Uomo bianco scomparirai, Jaca Book, Milano 1977, 1994, pp. 296.
- Michael F. Steltenkamp, Alce Nero, missionario dei Lakota, Mondadori, Milano 1996, pp. 224.
- James Welch, Inverno nel sangue, Savelli, Roma 1978, pp. 158.
- Clinton A. Weslager, Erbe e medicine magiche degli indiani del Nordamerica, Erre Emme, Roma 1994, pp. 192.
- Marion Wood, Dei e eroi della mitologia nordamericana, Mondadori, Milano 1982, pp. 132.
- Silvio Zavatti (a cura di), Canti degli indiani d'America, Newton Compton, Roma 1977, 1993, pp. 98.
- Elemire Zolla, I letterati e lo sciamano, Bompiani, Milano 1969, 1978, pp. XVIII + 400.
* * *
4. Alcuni siti utili
- International Leonard Peltier Defense Committee: www.whoisleonardpeltier.info
- Centro studi americanistici "Circolo Amerindiano": www.amerindiano.org
- Il Cerchio, coordinamento di sostegno ai/dai nativi americani: www.associazioneilcerchio.it
- Soconas Incomindios, comitato di solidarieta' con i nativi americani: www.soconasincomindios.it
* * *
5. "Presidente Sassoli, l'Europa faccia sentire la sua voce per la liberta' di Leonard Peltier". Un appello dell'associazione "Respirare" di Viterbo
Al Presidente del Parlamento Europeo, on. David Sassoli
e-mail: president at ep.europa.eu
Gentilissimo Presidente del Parlamento Europeo,
anche noi siamo a pregarla di voler assumere un'iniziativa per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre difensore dei diritti  umani dei popoli nativi americani dal 1977 detenuto negli Stati Uniti d'America per delitti che non ha commesso.
Leonard Peltier e' un perseguitato politico, una vittima del razzismo, un uomo innocente che da oltre quarant'anni subisce un'iniqua detenzione solo per essersi impegnato a difendere la vita, la dignita' e i diritti dei popoli nativi americani, di tutti i popoli e di tutti gli esseri umani.
Un celebre libro-inchiesta di un prestigioso scrittore, tradotto anche in italiano, lo ha dimostrato inconfutabilmente; se non lo ha gia' letto, gentilissimo Presidente, la preghiamo di farlo: e' il libro di Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, pubblicato in inglese nel 1983 e tradotto in italiano nel 1994.
Gentilissimo Presidente del Parlamento Europeo,
sappiamo che in questi giorni gia' altre persone ed associazioni democratiche ed umanitarie le hanno rivolto la stessa richiesta. E che altre lo faranno nei prossimi giorni.
Il Parlamento Europeo in piu' occasioni si e' dimostrato sensibile ed impegnato nella difesa dei diritti umani: una sua persuasa iniziativa per la liberazione di Leonard Peltier puo' costituire un importante, autorevole contributo a convincere il Presidente degli Stati Uniti d'America a porre fine alla scandalosa detenzione di un innocente, di un uomo di pace, di un autentico rappresentante non solo delle popolazioni native americane ma di tutti i popoli oppressi e di ogni persona di volonta' buona.
Confidiamo pertanto nella sua attenzione e nel suo impegno.
Gentilissimo Presidente del Parlamento Europeo,
voglia gradire distinti saluti ed auguri di buon lavoro dalla
associazione "Respirare" di Viterbo
Viterbo, 25 giugno 2021
L'associazione e' stata promossa nel 2009 a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.
* * *
6. Un intervento di di Severino Vardacampi: Liberare Leonard Peltier
Il genocidio dei nativi americani continua, continua la rapina e la devastazione delle loro terre residue, continua la distruzione della loro cultura, continua l'azione per annientare le loro esistenze e i loro valori da parte dei poteri politici ed economici dominanti e delle loro organizzazioni squadriste e assassine.
Ma anche la Resistenza dei nativi americani continua.
Una delle figure piu' prestigiose e rappresentative di questa Resistenza e' Leonard Peltier, da oltre quarant'anni ingiustamente detenuto nelle prigioni statunitensi.
E' stato condannato in un processo-farsa sulla base di prove false poi smentite e di testimonianze false poi ritrattate.
E' stato condannato per crimini che non ha mai commesso.
E' stato condannato innocente.
Innocente, e' in carcere perche' e' un perseguitato politico.
Innocente, e' in carcere perche' e' voce del suo popolo.
Innocente, e' in carcere perche' si oppone allo sterminio fisico e morale, culturale e spirituale, del suo popolo da parte del governo degli Stati Uniti d'America, dei suoi apparati repressivi, dei potentati economici che per saziare la loro insaziabile avidita' rapinano, avvelenano ed annientano vite umane e natura, e stanno trascinando alla catastrofe l'umanita' intera e quest'unico mondo vivente.
Innocente, e' in carcere perche' difensore della vita, della dignita' e dei diritti del suo popolo e di tutti i popoli oppressi.
Innocente, e' in carcere perche' difensore della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano calpestato dai poteri dominanti.
Innocente, e' in carcere perche' difensore della vita, della dignita' e dei diritti della Madre Terra.
Cosa aspetta l'umanita' intera ad insorgere nonviolentemente per la sua liberazione?
Cosa aspettano le istituzioni democratiche del mondo intero a premere nonviolentemente sugli Stati Uniti d'America affinche' Leonard Peltier sia finalmente liberato?
Cosa aspettiamo noi, io che scrivo queste parole, tu che le leggi, a fare quanto in nostro potere per la liberazione di Leonard Peltier?

3. PER SAPERNE DI PIU'. "LEVANTE NEWS": CAMOGLI. APPELLO A PAPA FRANCESCO: "FAI LIBERARE LEONARD PELTIER" (2015)
[Dal sito www.levantenews.it riprendiamo il seguente articolo del 20 settembre 2015]

Laura Massi e Vincenzo Masia, radicali ed ambientalisti di Camogli, partecipano all'iniziativa lanciata da don Paolo Farinella che chiede a Papa Francesco di intercedere per chiedere la liberazione di Leonard Peltier.
*
Camogli, 17 Settembre 2015
Oggetto: Intercessione per la liberazione di Leonard Peltier
Caro  papa Francesco,
nel Suo prossimo viaggio negli Stati Uniti La invitiamo (e con noi almeno altri venti amici) a intercedere per la liberazione di Leonard Peltier che da ormai quaranta anni e' in carcere ingiustamente.
Nelle varie campagne di civilta' susseguitesi nel tempo per la liberazione di Leonard, o almeno per la "giusta" revisione del suo processo, come e' suo diritto, hanno aderito tra gli altri Nelson Mandela, il Dalai Lama, Desmond Tutu, madre Teresa di Calcutta, Gorbaciov, Springsteen, Paul McCartney, Noam Chomsky, Amnesty International, Human Rights Watch, esprimendosi a favore della sua liberazione.
La Sua persona, carica di umanita', puo' essere una speranza.
Ne parli con il Presidente Obama e Le saremo immensamente grati.
Grazie per l'attenzione!
Un caloroso abbraccio

4. PER SAPERNE DI PIU'. "MUSICISTI PER LEONARD PELTIER": UNA LETTTERA APERTA (2016)
[Dal sito retedellereti.blogspot.com riprendiamo il seguente articolo del 27 dicembre 2016]

Credeteci, amici, e' stata una decisione difficile scrivere questa lettera aperta per chiedervi il sostegno alla nostra lotta per liberare il nativo americano Leonard Peltier, da molti anni in carcere.
Leonard Peltier, prigioniero politico nativo americano ha adesso 72 anni, chiuso da 41 anni in carcere, da molti anni gravemente malato (cecita' da un occhio, diabete, aneurisma alla aorta, alta pressione...) All'inizio di dicembre di quest'anno suo figlio di 41 anni, Paul Peltier, e' morto, non ha mai visto suo padre libero. E' morto mentre era a Washington a chiedere la liberta' per suo padre.
Ai nostri occhi Leonard Peltier e' innocente. Ho lavorato 4 anni per realizzare un documentario sul suo caso, ho fatto un lavoro di ricerca negli Usa e scritto un libro: "One Life For Freedom – Leonard Peltier e la resistenza indigena" (solo in tedesco, marzo 2016). Ora stanno trascorrendo gli ultimi giorni della presidenza di Obama. Potrebbe essere l'ultima possibilita' per Leonard di rivedere la sua famiglia, i suoi parenti e amici, fuori di prigione. Obama puo' firmare la grazia.
Rockstars da tutte le parti del mondo hanno firmato in passato petizioni per la liberta' di Peltier. Date un'occhiata su YouTube:  https://www.youtube.com/watch?v=E-td0Q3agpU o https://www.youtube.com/watch?v=TzLckwBZ208 o https://www.youtube.com/watch?v=dzfMQBcvkJA o https://www.youtube.com/watch?v=3dJyg9-Q4sA o a questa lista di personaggi che hanno gia' firmato per la sua liberazione http://users.skynet.be/kola/vips.html
Questo ora vogliamo chiedervi: ci fate scrivere il vostro nome nella lista di musicisti che chiedono la grazia e la liberta' per Leonard ?eltier? Se la risposta e' "Si', lo voglio, Yes I will". Mandateci un breve messaggio e-mail con scritto: "Yes, I will". Noi manderemo il 10 di gennaio 2017 la lista di nomi alla Casa Bianca. Che siate world star o giovani musicisti, professionisti o "musicisti solo per passione", ogni nome conta. Unitevi a questo vasto movimento mondiale di musicisti che chiedono la liberta' per Peltier.
Vi ringraziamo. In nome della giustizia e della liberta'.
Mandate la vostra e-mail a lpsgrheinmain at aol.com, guardate il nostro website e seguite i progressi della campagna: http://www.leonardpeltier.de/tokata-lpsg-e-v/kampagne-musiker-fuer-leonard-peltier e seguiteci su facebook https://www.facebook.com/LPSGRheinMain
Qui sotto, altri articoli recenti su Leonard Peltier:
https://www.theguardian.com/commentisfree/2016/dec/21/leonard-peltier-clemency-obama-pine-ridge
https://www.democracynow.org/2016/12/21/free_leonard_peltier_obama_urged_to
http://www.whoisleonardpeltier.info/audio/20161221wbai.mp3

5. PER SAPERNE DI PIU'. ANDREA DE LOTTO: LENARD PELTIER NON DEVE MORIRE IN CARCERE (2020)
[Dal sito www.articolo21.org riprendiamo il seguente articolo del 26 gennaio 2020.
Andrea De Lotto e' nato nel 1965, milanese, maestro elementare, psicomotricista, da tanti anni attivista: durante la Pantera, nel coordinamento genitori nidi e materne di Milano "Chiedo Asilo", contro le guerre. E' stato maestro popolare in El Salvador nel 1992, alla fine della lunga guerra civile. Ha vissuto con la sua famiglia due anni a San Paolo (Brasile) e dieci a Barcellona, dove ha partecipato a numerose lotte. Nel 2010 ha contribuito a organizzare "Lo sbarco", la nave dei diritti da Barcellona a Genova. Dal 2013 segue ovunque la lotta di liberazione di Leonard Peltier, nativo dell'American Indian Movement, ingiustamente in carcere negli USA dal 1976. Attualmente vive e lavora a Milano insegnando, in una scuola statale, italiano agli immigrati. E-mail: bigoni.gastone at gmail.com]

Un uomo di 75 anni, potrebbe essere un nonno come milioni di altri, che porta a spasso i suoi nipotini, magari a braccetto con sua moglie. Invece quando aveva 32 anni lo accusarono di aver ucciso due agenti dell'FBI, i giudici stessi lo dissero: "Non abbiamo prove, ma qualcuno deve pur entrare in carcere".
Leonard Peltier e' in carcere percheè nativo d'America, perche' membro dell'American Indian Movement, quel movimento che cerco' negli anni '70 di difendere ancora una volta i diritti, la cultura, la terra, la lingua, le tradizioni, degli indiani.
Sono passati 44 anni, Leonard Peltier e' ancora dentro. Scrisse piu' di 20 anni fa un'autobiografia preziosa, introvabile. Cercatela in biblioteca, leggetela, consigliatela, fotocopiatela: "La mia danza del sole". Peltier e' il simbolo della resistenza dei nativi, dei cosiddetti indiani d'America, pellerossa, massacrati e ingannati per cinque secoli. In questi giorni che sono della memoria ci si dimentica che Hitler dichiaro' pubblicamente il suo apprezzamento per come il governo degli Stati Uniti aveva risolto la "questione indigena". Una lezione che Hitler imparo', imparo' a creare il "lebensraum", lo spazio vitale.
Leonard Peltier non vuole morire in carcere. Dobbiamo fare tutto il possibile perche' questa storia esca dal silenzio, siate curiosi. Andate a cercare su internet i tantissimi articoli scritti sulla sua vicenda, i tanti video in inglese e i pochi in altre lingue che lo ricordano. Visitate il suo sito www.whoisleonardpeltier.info
Le campagne per la sua liberazione si sono susseguite negli anni come ondate, il muro di quel carcere di massima sicurezza ha sempre resistito. L'FBI non perdona, anzi si vendica e pesantemente. Quando Clinton era a punto di firmare la sua liberazione alla fine del suo secondo mandato 500 agenti dell'FBI manifestarono sotto la casa bianca. A volte le manifestazioni servono. Confidammo molto in Obama: finiva i suoi due mandati, poteva firmare: non lo fece. Peltier dovrebbe uscire secondo la vergognosa "giustizia" Usa a 92 anni.
Se non facciamo tutto quello che possiamo affinche' quest'uomo esca vivo di galera, rimarra' a tutti noi sulla coscienza, a chi piu' a chi meno.
Coraggio, per informazioni sul comitato di solidarieta' con Leonard Peltier contattate: bigoni.gastone at gmail.com
In questi giorni saremo in piazza a Milano, sotto il consolato Usa. Grazie e passate parola, per favore.

6. PER SAPERNE DI PIU'. ANDREA DE LOTTO: LEONARD PELTIER, 75 ANNI, DA 44 IN CARCERE. INDIAN LIVES MATTER? (2020)
[Dal sito www.pressenza.com riprendiamo il seguente articolo del 25 giugno 2020]

26 giugno 1975, 45 anni fa.
Stati Uniti, riserva di nativi americani nel Sud Dakora, a Oglala. E' un periodo di enorme tensione in quella zona, con frequenti attacchi alle comunita' da parte di bande armate, i Goons, formati da una parte di nativi stessi; si tratta di uomini comprati dal governo USA per reprimere le lotte dell'American Indian Movement (AIM) che da alcuni anni rivendica una volta ancora i diritti degli Indiani d'America.
Quel giorno arriva a sorpresa, in questa piccola e misera riserva, un’auto senza alcun segno di identificazione, con due uomini a bordo; si ferma a debita distanza, ne nasce una sparatoria. A posteriori si scoprira' che i due uomini erano due agenti dell'FBI i quali stavano cercando un indiano che avrebbe rubato un paio di stivali. Voi ci credete?
E’ probabilmente una trappola montata dall'FBI stessa dal momento che nel giro di pochi minuti arrivano centinaia di agenti e la sparatoria sara' pazzesca. Muoiono i due bianchi arrivati per primi e un nativo. Sulla morte del nativo, come per le centinaia che morirono in quegli anni, ammazzati da chissa' chi, nessuno indago', ma per quei due agenti qualcuno doveva pagarla e cara.
Leonard Peltier aveva 31 anni, era un attivista dell'AIM, era presente quel giorno e questo fu sufficiente per diventare il capro espiatorio. Venne arrestato in Canada il 6 febbraio successivo, l'estradizione fu ottenuta con prove talmente false che in seguito il governo canadese protesto' formalmente per il modo in cui era stata ottenuta. L'FBI ebbe la sua vendetta: attraverso un processo-farsa Leonard Peltier venne condannato a due ergastoli.
Se volete saperne di piu' sfogliate su Internet i numerosi articoli che hanno accompagnato le altrettante campagne per la liberazione di Leonard Peltier.
2020: diciamo solo che il momento e' propizio per ricordare che gli USA (come gli altri paesi delle Americhe) si sono formati sulla base del piu' esteso massacro della storia. 80 milioni di indigeni. Un esempio che lo stesso Hitler apprezzo'.
Invece proprio oggi le parole di questi popoli, di queste culture, possono essere fondamentali visto il grande rischio che il genere umano corre su questo pianeta.
Che Leonard Peltier possa uscire finalmente di galera, possa riunirsi alle sue genti, che questo simbolo di un popolo resistente prenda il posto, da vivo, delle statue che vengono abbattute.
Liberta' per Leonard Peltier, cosi' come per Mumia Abu Jamal, fratello di lotta e resistenza, simbolo anch'egli, questa volta del popolo dei neri d'America.
Se la polizia statunitense uccide con le armi e con il peso dei suoi corpi per le strade, ancor di piu' persone muoiono lentamente nelle carceri Usa, dove tutte le "minoranze" diventano "maggioranze".
Liberta' per Leonard Peltier, per Mumia Abu Jamal e per tutti i prigionieri politici nel mondo.
Diffondete questa vicenda: un uomo chiuso sotto chiave in carceri di massima sicurezza da 16.195 giorni e notti.
Ve ne sara' grato, nello spirito di Crazy Horse, Cavallo Pazzo.

7. PER SAPERNE DI PIU'. ANDREA DE LOTTO: A MILANO UN PRESIDIO PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER (2021)
[Dal sito www.pressenza.com riprendiamo il seguente articolo del 25 giugno 2021]

46 anni dopo i fatti di Oglala ancora si ricorda cosa successe quel giorno. Pochi mesi dopo Leonard Peltier entro' in un carcere di massima sicurezza e non e' mai piu' uscito.
Anche Leonard, nato nel 1944, era stato da bambino in un "istituto", dove anche negli Usa (come in Canada) cercavano di "correggere" i figli dei nativi americani, tagliando i loro capelli, imponendo una lingua, una religione, una cultura. Peltier ricorda quell'istituto come il primo carcere che conobbe, poi scopri' quello vero. Vi entro' a 31 anni e ora ne ha 76.
Oggi a Milano la sua storia e' stata gridata in piazza, un enorme striscione incuriosiva i passanti, giovani e meno giovani ascoltavano. Uno zoccolo duro che ricorda ciclicamente la storia di quest'uomo, simbolo di una resistenza che affonda in cinque secoli di massacri, inganni e soprusi.
Coloro che erano oggi in piazza erano almeno coscienti di essere parte di un movimento disperso ai quattro angoli del pianeta, come in Germania, dove nei giorni scorsi e' partita una forte campagna, che prevede la spedizione di cartoline da spedire a Biden (ne sono state stampate 55.000) affinche' firmi la liberazione di Peltier senza aspettare la fine del suo mandato. Anche se potrebbe essere troppo tardi.
A voi che leggete queste righe chiediamo di porre la stessa domanda presente sul sito ufficiale dei sostenitori di Leonard: "Sai chi e' Leonard Peltier?". Fatela a chiunque... Grazie.

8. PER SAPERNE DI PIU'. RICCARDO NOURY: LEONARD PELTIER, CON BIDEN ALLA CASA BIANCA RIPARTE LA CAMPAGNA PER CHIEDERE LA GRAZIA (2021)
[Dal blog "Le persone e la dignita'" nel sito del "Corriere della Sera" riprendiamo il seguente articolo del 23 marzo 2021.
Riccardo Noury e' portavoce di Amnesty International Italia]

Leonard Peltier e' nelle prigioni statunitensi da oltre 43 anni, condannato a due ergastoli per l'omicidio di due agenti federali, a seguito di un processo nel quale la pubblica accusa ha nascosto prove a discarico, ne ha fabbricate a carico e ha spinto testimoni a fornire false testimonianze.
Peltier ha ormai 76 anni e soffre di gravi problemi di salute, tra cui il diabete e un aneurisma dell'aorta addominale. Gia' un anno fa, Amnesty International aveva denunciato il rischio che potesse essere contagiato dal Covid-19. Il dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti ha recentemente autorizzato la Direzione federale delle carceri a rilasciare detenuti anziani e malati.
Peltier ha ricevuto la solidarieta' da parte di numerose personalita' di livello internazionale, tra cui Nelson Mandela, il Dalai Lama, Mikhail Gorbaciov, Rigoberta Menchu, Desmond Tutu e Shirin Ebadi. Il suo rilascio e' sostenuto anche da leader tribali eletti negli Stati Uniti e dal Congresso nazionale degli indiani d'America, che hanno approvato risoluzioni per chiedere clemenza.
La campagna per la grazia a Leonard Peltier chiede al presidente degli Usa Joe Biden che il detenuto sia trasferito nella sua abitazione nella Turtle Mountain Chippewa Reservation, North Dakota.

***************************
LA BIBLIOTECA DI ZOROBABELE
***************************
Segnalazioni librarie e letture nonviolente
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 125 del 27 giugno 2021
*
Informativa sulla privacy
E' possibile consultare l'informativa sulla privacy a questo indirizzo: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
Per non ricevere piu' il notiziario e' sufficiente recarsi in questa pagina: https://lists.peacelink.it/sympa/signoff/nonviolenza
Per iscriversi al notiziario l'indirizzo e' https://lists.peacelink.it/sympa/subscribe/nonviolenza
*
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com