[Nonviolenza] Archivi. 451



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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXII)
Numero 451 del 17 febbraio 2021
 
In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di novembre 2020 (parte quinta)
2. Sei variazioni di dieci anni fa
3. L'11 novembre in digiuno in solidarieta' con le sorelle e i fratelli migranti
4. Ro Marcenaro
5. Fernando Ezequiel Solanas
6. Omero Dellistorti: Cormorano
7. Ancora una strage nel Mediterraneo
8. Ancora e ancora una strage nel Mediterraneo
9. Omero Dellistorti: Un dormiglione
10. Giobbe Santabarbara: Il caos
11. Disponibile una pubblicazione di Benito D'Ippolito, "Il libro nero. Cronache di due anni (2018-2019)"
12. Soumitra Chatterjee
13. Amelio Borgi
 
1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI NOVEMBRE 2020 (PARTE QUINTA)
 
Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di novembre 2020.
 
2. REPETITA IUVANT. SEI VARIAZIONI DI DIECI ANNI FA
 
I. Poiche' vi e' una sola umanita'
 
Poiche' vi e' una sola umanita'
noi dichiariamo che ogni essere umano
abbia rispetto e solidarieta'
da chiunque altro sia essere umano.
 
Nessun confine puo' la dignita'
diminuire umana, o il volto umano
sfregiare, o denegar la qualita'
umana propria di ogni essere umano.
 
Se l'edificio della civilta'
umana ha un senso, ed esso non e' vano,
nessuno allora osi levar la mano
contro chi chiede ospitalita'.
 
Se la giustizia e se la liberta'
non ciancia, bensi' pane quotidiano
hanno da essere, cosi' il lontano
come il vicino merita pieta'.
 
Nel condividere e' la verita'
ogni volto rispecchia il volto umano
nel mutuo aiuto e' la felicita'
ogni diritto e' un diritto umano.
 
Se vero e' che tutto finira'
non prevarra' la morte sull'umano
soltanto se la generosita'
sara' la legge di ogni essere umano.
 
La nonviolenza e' questa gaia scienza
che lotta per salvar tutte le vite
la nonviolenza e' questa lotta mite
e intransigente contro ogni violenza.
 
II. La rivolta degli schiavi
 
Poi viene il giorno che un uomo che e' un uomo
non ne puo' piu' di esser tenuto schiavo,
non ne puo' piu' di subire ogni violenza.
 
Organizza la sua lotta
contro la mafia e contro il razzismo
per la casa, il lavoro, i diritti, la dignita',
per il reciproco rispetto, la civile
convivenza.
 
Percosso ed umiliato, mozzatagli la lingua
gettato tra i rifiuti, braccato come preda
sfruttato e denegato nella sua umanita'
null'altro avendo che la sua disperazione
della sua disperazione si fa forza
cessa di essere invisibile rompendo
gli specchi del consumo che lo esclude,
i segni del dominio che lo opprime,
le merci che gli strappano la vita,
dell'estremo sfruttamento le catene.
Cerca l'umana solidarieta'.
Il riconoscimento. La riconoscenza.
 
La sua voce va ascoltata, la sua ribellione
e' giusta.
Solo occorre
che trovi quella lotta la sua via,
e quella sola via e' la nonviolenza.
 
Ed occorre
che la democrazia lo riconosca
essere umano, portatore di diritti,
persona.
Occorre che la democrazia
si faccia azione e si faccia coscienza.
 
Al governo razzista e assassino
al potere mafioso e nazista
tutti dobbiamo opporre resistenza.
 
Vi e' una sola umanita'. Una sola.
Tutti o nessuno ne facciamo parte.
Solo la nonviolenza puo' salvarci tutti.
Pane e giustizia: non se ne puo' far senza.
 
III. Durante la costruzione della torre di Babele
 
Questo enorme cantiere non potra' reggere oltre.
Mentre che tiro su' i secchi di calce
sento gia' tutto come vibra e scricchiola.
 
Gia' non capisco piu' che dice Eugenio
da qualche parte gia' le impalcature
scrosciano giu' verso un suolo invisibile
tanto e' lontano. Ingegneri e capomastri
bestemmiano, hanno estratto gia' i coltelli.
 
In cielo mi pare di vedere
una freccia che sta prendendo fuoco.
Erminia ha chiuso gli occhi, dei compagni
le strida soffoca un rombo di tempesta
che viene da sotto, che viene da dentro.
 
IV. Questo cammino della nonviolenza
 
Questo cammino della nonviolenza
e' il femminismo che me l'ha insegnato.
Ne provo immensa una riconoscenza:
la vita penso che mi abbia salvato.
 
Dal femminismo ebbi l'intelligenza
del nesso che e' tra pubblico e privato,
e il partir da se', l'autocoscienza,
l'orrore per machismo e patriarcato.
 
Mi rivelo' che lotta e avere cura
sono una stessa azione, e tutto il mondo
va messo al mondo incessantemente
 
mi fece luce in questa selva oscura
mi chiese di esser piu' chiaro e profondo
e contrastare con l'amore il niente.
 
V. Chi pensa che sacrificare vite
 
Chi pensa che sacrificare vite
sia cosa buona, e' gia' nostro nemico.
Chi ignora che tra loro sono unite
tutte le braccia, e che non vi e' mendico
 
che insieme non sia re, che ogni lite
penduli frutti reca al tristo fico,
come potra' trovare mai uscite
da questo immenso sanguinoso intrico?
 
La nonviolenza e' questo sobrio agire
che a tutte le violenze e le menzogne
oppone un'assoluta resistenza.
 
E' la misericordia fatta scienza
e gesto e volo alto di cicogne
ed il chinarsi sopra ogni soffrire.
 
VI. La notte
 
Nella campagna alle porte di Viterbo
nel suo rifugio di cartone e compensato
iernotte hanno trovato i carabinieri
morto di freddo un uomo
immigrato dalla Romania, mio coetaneo.
Non e' una notizia
non e' niente
e' solo l'orrore
quotidiano.
 
L'orrore quotidiano
di un paese razzista che sperpera
miliardi di euro per comprare
cacciabombardieri
ad armamento anche nucleare
e lascia morire di freddo i poveri cristi.
 
3. L'11 NOVEMBRE IN DIGIUNO IN SOLIDARIETA' CON LE SORELLE E I FRATELLI MIGRANTI
 
Come ogni mese si svolgera' anche domani, mercoledi' 11 novembre 2020, il "digiuno di giustizia in solidarieta' con i migranti".
Insieme a tante altre persone di volonta' buona anch'io prendero' parte al digiuno.
*
Diciamolo ancora una volta.
Occorre insorgere nonviolentemente contro la schiavitu' nelle campagne, nelle fabbriche, nelle case, sulle strade, in tutti i luoghi di vita e di lavoro.
Occorre insorgere nonviolentemente contro l'apartheid nei confronti di milioni di persone che in Italia vivono, cui dovremmo chiedere perdono per tutto il male che abbiamo loro fatto e che meriterebbero la nostra piu' profonda gratitudine.
Occorre insorgere nonviolentemente contro la complicita' con i poteri criminali che gestiscono i lager libici.
Occorre insorgere nonviolentemente contro la strage degli innocenti nel Mediterraneo.
Occorre insorgere nonviolentemente in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Occorre insorgere nonviolentemente contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
*
Diciamolo ancora una volta.
Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro, ove necessario mettendo a disposizione adeguati mezzi di trasporto pubblici e gratuiti; e' l'unico modo per far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani.
Occorre abolire la schiavitu' e l'apartheid in Italia; riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto": un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia.
Occorre abrogarle tutte, ma proprio tutte, le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese; si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Occorre formare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza; poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre riconoscere l'umanita' di ogni persona, e difenderla senza esitazioni.
*
Diciamolo ancora una volta.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Condividere il bene ed i beni.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nell'impegno nonviolento per la liberazione comune e la comune salvezza dell'umanita' intera e dell'intero mondo vivente.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
 
4. RO MARCENARO
 
E' deceduto Ro Marcenaro, autore di illustrazioni, fumetti, cartoni animati, persona di forte e tenace impegno civile.
Con gratitudine lo ricordiamo.
 
5. FERNANDO EZEQUIEL SOLANAS
 
E' deceduto Fernando Ezequiel Solanas, regista e promotore del "terzo cinema".
Con gratitudine lo ricordiamo.
 
6. NUOVI RACCONTI CRUDELI DELLA CITTA' DOLENTE. OMERO DELLISTORTI: CORMORANO
 
Perche' lo chiamavano Cormorano non ce lo sapeva neppure lui. E a dire il vero non si sapeva neppure chi glielo aveva dato quel soprannome, certo qualcuno doveva essere stato ma magari se l'era scordato pure lui, ma sta di fatto che a Ginetto quel nome gli si appiccico' addosso e non se lo levo' piu'. Che gli scocciava lo so per certo perche' me lo disse lui. Ma gli tocco' tenerselo, perche' e cosi' che vanno le cose nella vita, devi accettare quello che ti capita. Pure uno ribelle come lui aveva dovuto. Cosi' divento' Cormorano. Nessuno lo chiamava piu' Ginetto, neppure io. Parlo di piu' di trent'anni fa.
*
Quando torno' al paese sembrava un altro, gli anni erano passati. Anche il paese magari a lui sembrava un altro, chi lo sa. A me pero' mi riconobbe subito: entro' nel bar e si mise seduto al tavolino mio, che io ero sempre li'. Lo tenevo d'occhio con la coda dell'occhio e intanto leggevo il giornale, poi ho sentito la voce sua che mi diceva: "Ciampico', ma tu sei restato qui a leggere 'sto giornale tutti 'sti trent'anni?". La faccia quando era entrato non l'avevo riconosciuta, ma la voce subito, cosi' risposi: "T'aspettavo, ci hai messo un po'". "Un po', si'", disse lui. Chissa' se lo sapeva che l'avevo fatto arrestare io, pensai; e subito pensai: se non lo sa, glielo dico. Poi pensai: meglio aspettare, aspettare e' sempre la mossa migliore.
*
"Me lo offri un caffe'?", disse lui. "Come no", dissi io, e ordinai due caffe', corretti. Non lo sa, pensai. "Da dove sbuchi?", dissi. E lui: "Lo sai da dove sbuco, mi ci hai mandato tu". Lo sapeva, meglio cosi'. "E ti ci sei trovato male?". "Male no, ma avrei preferito di no". "In fondo sono solo trent'anni, no?". "Magari ci hai pure avuto ragione, ma preferivo poter scegliere". "Non ti potevo far scegliere a te, che avresti scelto la cosa sbagliata. Ho dovuto scegliere io. E la scelta era tra farti morire o salvarti la pelle. M'e' sembrato meglio salvartela la pelle". "Avrei voluto decidere io". "E invece ho deciso io". "Gia'". "Gia'". Poi restammo zitti, poi arrivarono i caffe'. Poi bevemmo i caffe' e restammo zitti. Io continuai a leggere il giornale, lui sembrava che pensasse a qualche cosa.
*
Poi si decise: "Dovremmo uscire e trovare un posto tranquillo". "Per fare che?", dissi. "Lo sai che". "Sei sicuro?". "Sicuro sicuro forse no, pero' che altro si puo' fare ormai?". Gia', che altro si poteva fare? "Magari potremmo chiacchierare un po'", dissi. "E che cambierebbe?". "Niente". "Appunto". Era vero, pero' mi sembrava una cosa stupida. Possibile che dopo trent'anni doveva finire nello stesso modo in cui doveva finire trent'anni prima?
*
"A me non me ne frega piu' niente, vattene in pace, Cormora'". "Ma a me me ne frega ancora, e in pace ci posso andare solo dopo". "Sei sicuro?". "Sicuro di che?". "Non lo so di che, ti ho solo chiesto se sei sicuro". "Penso di si'". "Allora andiamo", dissi, e mi alzai. Si alzo' anche lui. "Hanno costruito dappertutto, non c'e' un posto tranquillo vicino". "Andra' bene pure uno lontano". "Ci hai la macchina?". "No". "Neppure io, dovremo farcela a piedi". "Non ci hai la macchina?". "No". "Ancora?". "Ancora, si'". "Allora per forza a piedi". "Per forza, andiamo", conclusi. Poi aggiunsi: "Cosi' per strada possiamo pure fare quattro chiacchiere, no?". E lui: "Meglio di no". "Non ce l'hai qualche curiosita'?". "No". "Magari ce l'ho io". "E di che? Io non ci ho niente da raccontare, sono stato al gabbio, fine". "Magari potremmo ragionare su quello che successe allora". "Non ci ho voglia". "Insomma hai deciso di morire subito". "Potrei pure avere deciso di ammazzarti subito". "Se avevi deciso di ammazzarmi dovevi sfruttare l'effetto sorpresa, lo dovevi fare nel bar". "Invece lo fo da un'altra parte". "O lo fo io". "Se sei piu' bravo". "Lo sai che sono piu' bravo, se ti ricordi di allora lo sai". "Quello non era essere bravo". "Io dico di si'". "Io dico di no". E intanto camminavamo verso il cimitero, che dietro c'e' uno spiazzo che pareva fatto appositamente per risolvere le questioni che si possono risolvere solo in quel modo. "Dietro il cimitero?", dice lui. "Dietro il cimitero", dico io. "Come allora". "Non proprio come allora, il cimitero s'e' ingrandito, adesso e' un po' piu' giu'". "Ma e' sempre dietro il cimitero, come allora". "Allora era dietro il lavatoio". "Pure dietro il cimitero, qualche volta". "Qualche volta, ma dietro il lavatoio era piu' vicino, e piu' comodo, che poi uno si lavava li'". "Questo si', questo ci hai ragione". "Ci ho sempre ragione, ce lo sai". E intanto camminavamo.
*
"Visto che hai deciso di morire, bisogna che una cosa te la chiedo subito, perche' lo facesti?". "Veramente te lo dovrei chiedere io a te". "No, io ho fatto quello che ho fatto perche' tu avevi fatto quello che avevi fatto". "E che avevo fatto secondo te?". "Lo sai". "Io lo so, se lo sai tu non lo so". "Se non lo sapevo non facevo quello che ho fatto". "Magari ti sei sbagliato". "Magari mi sono sbagliato a salvarti la vita, vuoi dire?". "Magari ti sei sbagliato a condannarmi, voglio dire". "Ti eri condannato da solo, io ti ho solo salvato la pelle". "Ma io non ti avevo chiesto niente". "Non c'era bisogno, eravamo amici". "Tu non sei mai stato amico di nessuno, Ciampico'". "E' questo che pensi?". "Si'". "Trent'anni fa non la pensavi cosi'". "Invece la pensavo cosi' anche trent'anni fa". "Ti ricordi male, Cormora'". "Ti ricodi male, Ciampico'". Intanto eravamo arrivati al muro del cimitero, adesso lo costeggiavamo per arrivare allo spiazzo dietro in fondo.
*
Non lo so perche' lo dissi, ma lo dissi: "Ti va di vedere la tomba?". "La tomba di chi?". "Come di chi? Di lei". "Di lei chi?". "Piantala". "Io mica l'ho capito di che parli". "Piantala". "La tomba di chi?". "Mo' basta, piantala". Magari lo diceva per farmi innervosire.
*
Eravamo arrivati. Era caldo, era pomeriggio, non si vedeva nessuno in giro, e che si poteva vedere? Da una parte c'era il muro del camposanto, tutt'intorno rovi e immondizia. "Siamo arrivati", dissi. "Lo vedo", disse. "E adesso?". "Adesso si fa quello che si deve fare". "Come?". "Io il pezzo ce l'ho, non vorrai mica dirmi che tu sei venuto qui senza niente?". "No, ce l'ho pure io, il ferro e la lama, a scelta". "Io ci ho solo il ferro". "E allora il ferro". "Bene". "Bene". Restammo in silenzio un po', poi io dissi: "Decidiamo una procedura?". "Cioe'?". "Una qualche regola su come lo facciamo, no?". "E quale regola vuoi che ci sia? Si tira fuori il ferro e fuoco". "D'accordo". "Bene". "Bene". Pero' restavamo fermi. "A me mi sembra che non sei poi cosi' convinto, Cormora'". "Solo perche' aspetto che tiri fuori la rivoltella per primo?". "Se tiro fuori per primo tu sei morto". "Io dico di no". "Io dico di si'". "E vediamo allora". E restava fermo. Allora ci arrivai.
*
"Io dico che tu il pezzo nemmeno ce l'hai". "Ah si'? Tira fuori il ferro tuo e lo vedi se ce l'ho e se sono piu' svelto e piu' preciso di te". "Non mi freghi, Cormora', tu il pezzo non ce l'hai". "E allora perche' saremmo qui?". Ormai lo sapevo perfettamente perche' eravamo li'.
 
7. ANCORA UNA STRAGE NEL MEDITERRANEO
 
Ancora una strage nel Mediterraneo.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Diciamolo ancora una volta.
Occorre insorgere nonviolentemente contro la schiavitu' nelle campagne, nelle fabbriche, nelle case, sulle strade, in tutti i luoghi di vita e di lavoro.
Occorre insorgere nonviolentemente contro l'apartheid nei confronti di milioni di persone che in Italia vivono, cui dovremmo chiedere perdono per tutto il male che abbiamo loro fatto e che meriterebbero la nostra piu' profonda gratitudine.
Occorre insorgere nonviolentemente contro la complicita' con i poteri criminali che gestiscono i lager libici.
Occorre insorgere nonviolentemente contro la strage degli innocenti nel Mediterraneo.
Occorre insorgere nonviolentemente in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Occorre insorgere nonviolentemente contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
*
Diciamolo ancora una volta.
Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro, ove necessario mettendo a disposizione adeguati mezzi di trasporto pubblici e gratuiti; e' l'unico modo per far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani.
Occorre abolire la schiavitu' e l'apartheid in Italia; riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto": un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia.
Occorre abrogarle tutte, ma proprio tutte, le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese; si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Occorre formare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza; poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre riconoscere l'umanita' di ogni persona, e difenderla senza esitazioni.
*
Diciamolo ancora una volta.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Condividere il bene ed i beni.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nell'impegno nonviolento per la liberazione comune e la comune salvezza dell'umanita' intera e dell'intero mondo vivente.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
 
8. ANCORA E ANCORA UNA STRAGE NEL MEDITERRANEO
 
Anche oggi una strage nel Mediterraneo.
Una strage infinita i cui mandanti sono i governi europei che negano agli esseri umani in fuga dall'orrore di giungere in modo legale e sicuro dove poter vivere una vita degna.
Una strage infinita i cui mandanti sono i governi europei che misconoscono il fatto che siamo una sola umanita', e che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Una strage infinita i cui mandanti sono i governi europei divenuti mostri razzisti.
Una strage infinita i cui mandanti sono i governi europei che si nutrono di carne umana.
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Diciamolo ancora una volta.
Occorre insorgere nonviolentemente contro la schiavitu' nelle campagne, nelle fabbriche, nelle case, sulle strade, in tutti i luoghi di vita e di lavoro.
Occorre insorgere nonviolentemente contro l'apartheid nei confronti di milioni di persone che in Italia vivono, cui dovremmo chiedere perdono per tutto il male che abbiamo loro fatto e che meriterebbero la nostra piu' profonda gratitudine.
Occorre insorgere nonviolentemente contro la complicita' con i poteri criminali che gestiscono i lager libici.
Occorre insorgere nonviolentemente contro la strage degli innocenti nel Mediterraneo.
Occorre insorgere nonviolentemente in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Occorre insorgere nonviolentemente contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
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Diciamolo ancora una volta.
Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro, ove necessario mettendo a disposizione adeguati mezzi di trasporto pubblici e gratuiti; e' l'unico modo per far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani.
Occorre abolire la schiavitu' e l'apartheid in Italia; riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto": un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia.
Occorre abrogarle tutte, ma proprio tutte, le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese; si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Occorre formare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza; poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre riconoscere l'umanita' di ogni persona, e difenderla senza esitazioni.
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Diciamolo ancora una volta.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Condividere il bene ed i beni.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nell'impegno nonviolento per la liberazione comune e la comune salvezza dell'umanita' intera e dell'intero mondo vivente.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
 
9. NUOVI RACCONTI CRUDELI DALL'AUTOBIOGRAFIA DELLA NAZIONE. OMERO DELLISTORTI: UN DORMIGLIONE
 
Mi sveglio sempre con le ossa rotte, e comincio la giornata piu' stanco di quando mi sono addormentato. Non va mica bene.
Per fortuna che non lavoro, sto al bar tutto il giorno e quando e' sera i soldarelli miei li ho fatti. Con le scommesse. Guardo le partite e scommetto. Tutte le partite. A carte, a biliardo. Non gioco mai, scommetto solo. E trovo sempre qualcun altro che scommette, e siccome ci ho una bella parlantina e quelli che giocano sono tutti amici miei che io al bar ci sto tutto il giorno, quando e' sera ho fatto i miei soldini, si spartisce, e la giornata e' passata senza faticare. I fessi non mancano mai. Si fa pure qualche truffa vera, quando capita, ma non al bar, e neppure al paese. Per fare le truffe vere si va in citta', e io non e' che ci ho voglia di muovermi dal paese che mi sa fatica e poi non sai mai chi incontri, pero' qualche volta ci vado perche' me lo chiedono gli amici perche' ci ho la parlantina sciolta e l'aspetto che la gente si fida. I fessi, la citta' e' piena di fessi.
Non e' che si guadagni granche', ma io non ho grosse esigenze: una volta pagate le bollette e qualche sfizietto... Mi piace la vita tranquilla. E poi ci ho il reddito di cittadinanza, e la casa dove abito e' la mia. Me l'ha lasciata mia moglie che e' morta. Figli non ne ho, cosi' nessuno mi scoccia e campo come mi pare. Io sono contento cosi'. Non fosse per i sogni.
E' che fo sempre 'sti brutti sogni e la mattina sono piu' stracco della sera. Dice: prova a dormire di meno. E che c'entra? E poi uno deve dormire il tempo che gli serve. Dice: sara' perche' mangi male, bevi troppo, fai la vita sedentaria. E allora? Saro' libero di campare come mi pare a me? O no? Che io ve lo vengo a dire a voi come dovete campare? E allora lasciatemi in pace.
I dottori, te li raccomando. Quando era viva mia moglie voleva sempre che andavo dal dottore. Non ci sono andato mai. Lei ci andava sempre per ogni fesseria, e adesso e' morta. Lei e' morta, e io sono vivo. I dottori, te li raccomando.
Il brutto dei sogni brutti e' che tu lo sai che e' un sogno ma non e' che puoi farlo finire e svegliarti, devi restare li' e finche' resti li' anche se lo sai che e' un sogno da quello schifo non puoi scappare, e' come se fossi in carcere. Io ce lo so che e' stare in carcere. Come lo so? E come volete che lo so? Lo so perche' ci sono stato, no? Quando mori' la mia povera moglie. Dopo che mori', certo. Se ci stavo gia' da prima lei era ancora viva, congratulazioni. La mia povera moglie, non dico che mi manca, pero' certe volte, si', mi manca. Con tutto che faceva tutto per non farsi sopportare. E infatti.
A quel tempo? A quel tempo non facevo niente. Neppure le scommesse, che non ci avevo bisogno, che lei faceva l'operaia e i soldi li portava a casa lei. Io li spendevo. E qualche volta mi toccava pure menarla, e' naturale. Non dico che fosse una cosa giusta, era una cosa che capitava. Fino a quella volta che successe l'incidente, che bussa oggi e bussa domani l'oggetto si rompe. E' naturale. Succede.
Ma dicevo dei sogni, i sogni. E' che dormo male, non lo so perche', ma non mi riposo. Coi sogni che faccio, certo che non mi riposo.
Mi sveglio sempre con le ossa rotte, e comincio la giornata piu' stanco di quando mi sono addormentato. Non va mica bene.
 
10. GIOBBE SANTABARBARA: IL CAOS
 
Una vecchia vignetta: il prominente dal balcone arringa la folla che ondeggia e mugghia in basso. "O noi o il caos!", tuona il prominente; e la folla in risposta ruggisce: "Il caos, il caos!", e il prominente: "E' lo stesso, siamo sempre noi".
*
Lo so cosa pensano tante brave persone: che e' meglio un governo mezzo razzista che un governo del tutto fascista. Ma alla prova dei fatti un governo mezzo razzista e' gia' un governo fascista.
Lo so cosa pensano tante brave persone: che i razzisti del M5S - lungi dal consentire il ritorno alle urne che segnerebbe la loro scomparsa - non aspettano altro che di potersi di nuovo alleare con i loro genitori e gemelli della Lega, non aspettano altro che di poter fare un governo del tutto razzista e del tutto fascista con il piccolo duce padano, i nostalgici neomissini e i residui seguaci del Berlusconi che diede inizio al ritorno dei fascisti al governo del paese. Ma chi si lascia paralizzare da questo ricatto accetta e si fa complice dei flagranti crimini commessi dal governo attuale. Un crimine e' un crimine e' un crimine. Una strage e' una strage e' una strage.
Lo so anch'io che nel governo ci sono anche alcune persone decenti: ma pochi senatores boni viri non bastano a far si' che il senatus non sia mala bestia.
Un governo per meta' comitato d'affari della borghesia e per meta' scatenata furia razzista, non e' un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto: e' un orrore. Certo meno orrido del governo delle camicie brune del 2018-2019, ma nondimeno orrido.
*
La pandemia nel suo immenso orrore e dolore e' anche un kairos, un'ora di verita'.
Chi sa vedere con sguardo limpido e sa parlare con lingua diritta coglie ed enuncia questa verita': che siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente e che o ci salveremo insieme, tutte e tutti, o insieme tutte e tutti periremo.
Chi serba memoria delle prische virtu' ovvero dei doveri che sono la stoffa di cui consiste l'umanita' in quanto umanita' sa e dichiara che una e' l'umanita' ed ogni essere umano ne fa parte con eguale diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Chi rispetta se stesso e quindi ogni altra persona, chi ama la democrazia che e' il condiviso potere di tutte e tutti, l'inveramento ovvero l'intreccio reale e operante di liberta', uguaglianza di diritti, sororita'e  fraternita', riconosce che dinanzi ad un male comune occorre agire per il bene comune, recandosi reciprocamente aiuto, mettendo in comune i beni ed il bene.
E' questo un mondo ancora dominato dalla violenza. Ma e' compito di ogni essere umano lottare per contrastarla e far valere l'umanita' dell'umanita'.
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Un governo non dico antifascista, ma almeno non fascista, in questi mesi avrebbe fatto alcune cose evidentemente necessarie per opporsi al male e alla morte.
Non avrebbe condannato al contagio e alla morte le persone detenute, ma avrebbe svuotato le carceri.
Non avrebbe perseverato in misure che aiutano solo i nativi condannando alla schiavitu', all'estrema emarginazione, alla disperazione e alla morte milioni di persone non native che in Italia pur vivono, ma avrebbe garantito immediati e costanti aiuti essenziali a tutti gli esseri umani presenti nel nostro paese, ed avrebbe soccorso ed accolto senza esitazioni chi in fuga dall'orrore nel nostro paese cerca di giungere.
Non avrebbe mantenuto un ripugnante regime di apartheid, ma avrebbe abrogato tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese; avrebbe riconosciuto finalmente a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto": un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti gia' non e' piu' una democrazia.
Non avrebbe sperperato immense risorse a vantaggio della macchina bellica e dell'industria armiera, ma avrebbe tagliato drasticamente le spese per gli apparati e gli strumenti di morte ed utilizzato quelle risorse per potenziare la struttura assistenziale e sanitaria e salvare decine di migliaia di vite.
Non avrebbe elargito risorse ingentissime per arricchire ancor piu' i gia' ricchi lasciando affogare nel baratro della miseria milioni e milioni di impoveriti perche' sfruttati e rapinati dal sistema di potere che tutte e tutti ci opprime, ma avrebbe soccorso innanzitutto e maggiormente chi piu' ha bisogno di aiuto.
Non avrebbe lasciato morire decine di migliaia di persone come ha fatto per irresponsabilita', improntitudine, stoltezza, tracotanza e miserabili calcoli da sciacalli, ma avrebbe assunto con la necessaria tempestivita' e decisione tutti i provvedimenti necessari, che ancor oggi non vengono presi.
Si sarebbe adoperato a ricostruire la sanita' pubblica secondo il dettato della Costituzione repubblicana e della legge 883 del '78, invece di perseverare nella sua ultradecennale distruzione.
Avrebbe imposto un prelievo forzoso sui grandi patrimoni come contributo di solidarieta' al bene comune del paese.
Avrebbe affrontato la pandemia riconoscendo che e' una pandemia e che salvare le vite e' il primo dovere.
Avrebbe disposto la chiusura di tutte le attivita' palesemente non necessarie alla soddisfazione dei bisogni primari delle persone.
Avrebbe dispiegato una forte azione contro la poverta' soccorrendo milioni di persone allo stremo.
Avrebbe proposto al Parlamento di recedere dalla follia commessa nel 2001 con l'insensata riforma del titolo V della Costituzione che lungi dall'aver incrementato la democrazia ha creato nuove satrapie ed oggi chiunque vede che ha ancor piu' depresso e fin affossato non solo la struttura sanitaria pubblica in tutto il paese, ma massacrato in molte regioni l'eguaglianza di diritti, il diritto alla vita, alla salute e alla dignita', le liberta' fondamentali.
Questo occorreva ed occorrerebbe fare.
Invece l'attuale governo mezzo razzista ed effettualmente stragista persevera nel suo delirio egotista, nello sperpero delle risorse pubbliche; persevera nella complicita' con gli sfruttatori ed i rapinatori; persevera nel non affrontare l'epidemia per quello che e': un nemico comune da affrontare con un impegno comune inteso a salvare tutte le vite.
Intendiamoci: alcune cose necessarie sono state fatte, ma con molto ritardo, in modo parziale e frammiste ad altre decisioni contraddittorie, e fin insensate e scandalose. Alcuni interventi utili sono stati approntati, ma insieme sono state imposte decisioni sciagurate e sperperi abominevoli a vantaggio dei prominenti e dei profittatori.
E quindi a uno sguardo d'insieme sull'operato del governo centrale mezzo razzista e dei governi regionali razzisti lungo questo intero anno occorre riconoscere che non solo non stanno contrastando efficacemente l'epidemia, ma ne sono invece i primi complici insieme ai satrapi razzisti, ai poteri vampiri, alle organizzazioni mafiose, agli squadristi fascisti e a quel "popolo delle scimmie" - di cui diceva Gramsci - ansioso solo di essere ipnotizzato e narcotizzato al seguito di un duce o un pifferaio purchessia.
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In questo momento il movimento delle oppresse e degli oppressi non ha nessun rappresentante eletto in parlamento che possa li' svolgere un'azione efficace. Occorre prenderne atto.
In questo momento le tradizionali forme di mobilitazione e di lotta del movimento delle oppresse e degli oppressi non sono agibili. Occorre prenderne atto.
Ma in questo momento e' piu' necessario che mai che il movimento delle oppresse e degli oppressi si organizzi, faccia sentire la sua voce e prema nonviolentemente sulle istituzioni democratiche per contrastare ad un tempo l'epidemia, il regime della corruzione, il sistema di potere della rapina e della devastazione, i poteri criminali, il fascismo che torna.
Diciamolo ancora una volta: occorre insorgere nonviolentemente contro la schiavitu', contro l'apartheid, contro il regime della corruzione e i poteri criminali.
Diciamolo ancora una volta: occorre insorgere nonviolentemente contro la strage degli innocenti.
Diciamolo ancora una volta: occorre insorgere nonviolentemente in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Diciamolo ancora una volta: occorre insorgere nonviolentemente contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Ed insieme alla lotta nonviolenta per imporre alle istituzioni di tornare alla legalita' repubblicana, alla legalita' democratica, alla legalita' costituzionale, e quindi al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani, occorre contemporaneamente - personalmente come individui e collettivamente come societa' civile - attuare la condotta piu' adeguata a proteggere le vite proprie ed altrui. E' un impegno che deve cominciare da ogni singola persona e divenire costume condiviso. Ogni comportamento consumista e dissipatore va bandito per intima convinzione. Ogni cieco egoismo individuale o di gruppo va bandito per intima convinzione. Solo la scelta della solidarieta' persuasa ed attenta puo' contrastare efficacemente l'epidemia. Non e' il tempo delle feste e dei divertimenti, delle distrazioni e degli stordimenti, della narcosi e delle grullerie. E' il tempo della responsabilita' e della lotta nonviolenta per il bene comune.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta nonviolenta per la salvezza comune dell'umanita' intera e la salvaguardia dell'intero mondo vivente unica casa comune dell'umanita'.
Abolire la guerra e le armi.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
 
11. DISPONIBILE UNA PUBBLICAZIONE DI BENITO D'IPPOLITO, "IL LIBRO NERO. CRONACHE DI DUE ANNI (2018-2019)"
 
E' disponibile (unicamente in formato digitale) una raccolta di testi a cura del nostro collaboratore Benito D'Ippolito, "Il libro nero. Cronache di due anni (2018-2019)", che raccoglie vari interventi apparsi nello scorso biennio sul nostro foglio.
Puo' essere richiesta gratuitamente per e-mail scrivendo al nostro indirizzo: centropacevt at gmail.com
 
12. SOUMITRA CHATTERJEE
 
E' deceduto Soumitra Chatterjee, attore in film indimenticabili.
Con gratitudine lo ricordiamo.
 
13. AMELIO BORGI
 
E' deceduto Amelio Borgi, persona buona, amico dell'umanita'.
Con gratitudine lo ricordiamo.
 
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 451 del 17 febbraio 2021
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