[Nonviolenza] Archivi. 429



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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXII)
Numero 429 del 26 gennaio 2021
 
In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di settembre 2020 (parte quarta)
2. Ancora un foglio volante del Messaggero dell'Assia o della Rosa Bianca. Diffuso documento per il NO al referendum nel quartiere viterbese dell'Ellera
3. Stuart Christie
4. Philippe Daverio
5. Amos Luzzatto
6. "Noi per il NO". Un incontro di studio a Viterbo sull'appello promosso da Rosy Bindi, Pietro Grasso, don Luigi Ciotti, Carla Nespolo, Susanna Camusso ed altre autorevoli figure della vita democratica
7. Ancora quasi un "Enchiridion militis pro bono rei publicae". Due discorsi tenuti a Viterbo la sera di venerdi' e la mattina di sabato per il NO al referendum
8. A Gaspare, a Melchiorre, a Baldassarre. Tre lettere
 
1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI SETTEMBRE 2020 (PARTE QUARTA)
 
Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di settembre 2020.
 
2. ANCORA UN FOGLIO VOLANTE DEL MESSAGGERO DELL'ASSIA O DELLA ROSA BIANCA. DIFFUSO DOCUMENTO PER IL NO AL REFERENDUM NEL QUARTIERE VITERBESE DELL'ELLERA
 
La mattina di giovedi' 10 settembre 2020 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo ha diffuso nel quartiere cittadino dell'Ellera un documento esplicativo delle ragioni del NO al referendum del 20-21 settembre.
Di seguito il testo integrale del foglio volante diffuso.
*
Referendum del 20-21 settembre 2020
NO agli spacciatori di fascismo
NO al regime della frode e della corruzione
NO ai colpevoli di crimini contro l'umanita'
NO all'eversione dall'alto dell'oligarchia golpista
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La scellerata riforma costituzionale di Conte, Salvini e Di Maio non e' affatto un risparmio nell'interesse di tutte e tutti.
Al contrario, e' una sadica amputazione dei diritti dell'intero popolo italiano.
E' un ignobile trucco per lasciare ancor piu' mano libera ai ladroni di stato.
Per risparmiare veramente i soldi pubblici si cessi di sperperare miliardi per fabbricare e comprare armamenti, strumenti di guerra e di morte, e ci si impegni per lo scioglimento e la messa sotto processo di organizzazioni armate terroriste come la Nato.
Alla scellerata riforma costituzionale dell'oligarchia golpista il 20-21 settembre noi votiamo NO.
*
La scellerata riforma costituzionale di Conte, Salvini e Di Maio non e' una diminuzione della "casta" dei potenti rapinatori e sfruttatori.
E' invece un rafforzamento della "casta" dei potenti rapinatori e sfruttatori, che avra' meno controlli e meno ostacoli nelle sue mascalzonate.
Per contrastare il regime della corruzione occorre invece difendere i diritti di tutte e tutti, cacciare i corrotti e i criminali razzisti ancor oggi al potere.
Alla scellerata riforma costituzionale dell'oligarchia golpista il 20-21 settembre noi votiamo NO.
*
La scellerata riforma costituzionale di Conte, Salvini e Di Maio non e' una semplificazione del parlamento.
E' una mutilazione del parlamento e della democrazia.
Lo scopo e l'effetto reale e' impedire che possano essere elette in parlamento persone rappresentanti del movimento delle sfruttate e degli sfruttati, delle oppresse e degli oppressi.
Lo scopo e l'effetto reale e' ridurre il parlamento a bivacco di manipoli al servizio di un governo oligarchico, razzista, guerrafondaio, insipiente e irresponsabile, servo degli sfruttatori e inquinatori.
Alla scellerata riforma costituzionale dell'oligarchia golpista il 20-21 settembre noi votiamo NO.
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La scellerata riforma costituzionale di Conte, Salvini e Di Maio serve a far saltare e distruggere la separazione e il controllo dei poteri (fondamento dello stato di diritto).
Cosi' il governo, i padroni e i loro sgherri potranno piu' facilmente violare le leggi, imporre le loro violenze, rubare i soldi di tutti, rapinare, avvelenare e devastare i beni comuni, sfruttare ferocemente le classi oppresse, schiavizzare, emarginare e ridurre a "scarti" gli impoveriti, distruggere il mondo vivente.
Alla scellerata riforma costituzionale dell'oligarchia golpista il 20-21 settembre noi votiamo NO.
*
La scellerata riforma costituzionale di Conte, Salvini e Di Maio mira a scassinare, svuotare e infine cancellare la democrazia ed a sostituirla con la dittatura dei violenti e degli stolti.
Nel 2018-2019 il governo razzista di Conte, Salvini e Di Maio ha gia' dimostrato cosa vuole e sa fare: omissione di soccorso di persone in pericolo di morte, persecuzione dei migranti, apartheid e schiavitu' in Italia, complicita' con gli aguzzini dei lager libici, "decreti sicurezza della razza" disumani ed incostituzionali, commissione di crimini contro l'umanita'.
Le antileggi hitleriane imposte da quel governo non sono state ancora revocate. Il partito di Conte e Di Maio ha imposto ai suoi flaccidi e codardi odierni alleati di proseguire in quelle sciagurate decisioni, contro la dignita' umana, contro la democrazia, contro la Costituzione.
Alla scellerata riforma costituzionale dell'oligarchia golpista il 20-21 settembre noi votiamo NO.
*
La scellerata riforma costituzionale di Conte, Salvini e Di Maio aggredisce e ferisce la Costituzione della Repubblica italiana, democratica ed antifascista.
Cosi' come le scellerate riforme costituzionali di Berlusconi nel 2006 e di Renzi nel 2016.
Nel 2006 e nel 2016 il popolo italiano sconfisse il tentativo golpista degli oligarchi votando NO al referendum.
Sconfiggiamo ancora una volta il tentativo golpista degli oligarchi votando NO al referendum.
Alla scellerata riforma costituzionale dell'oligarchia golpista il 20-21 settembre noi votiamo NO.
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NO all'antiparlamentarismo, NO al fascismo, NO alla barbarie.
Il 20-21 settembre noi votiamo NO.
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 10 settembre 2020
 
3. STUART CHRISTIE
 
E' deceduto Stuart Christie
militante e pensatore anarchico.
Con gratitudine lo ricordiamo.
 
4. PHILIPPE DAVERIO
 
E' deceduto Philippe Daverio critico d'arte
e dell'arte incomparabile divulgatore.
Con gratitudine lo ricordiamo.
 
5. AMOS LUZZATTO
 
E' deceduto Amos Luzzatto
che e' stato l'Italia civile.
Con gratitudine lo ricordiamo.
 
6. "NOI PER IL NO". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO SULL'APPELLO PROMOSSO DA ROSY BINDI, PIETRO GRASSO, DON LUIGI CIOTTI, CARLA NESPOLO, SUSANNA CAMUSSO ED ALTRE AUTOREVOLI FIGURE DELLA VITA DEMOCRATICA
 
La mattina di venerdi' 11 settembre 2020 si e' svolto a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" un incontro di studio sull'appello "Noi per il NO" promosso da Rosy Bindi, Pietro Grasso, don Luigi Ciotti, Carla Nespolo, Susanna Camusso ed altre autorevoli figure della vita democratica.
L'incontro e' stato aperto dalla lettura integrale dell'appello.
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Il testo integrale dell'appello "Noi per il NO"
Al referendum costituzionale del 20-21 settembre voteremo convintamente NO e vi invitiamo a fare altrettanto
Per difendere i principi della democrazia parlamentare, i valori della rappresentanza popolare e il libero confronto fra tutte le forze politiche
Respingere la riduzione dei parlamentari significa dire NO alle derive populiste e alle tentazioni decisioniste che si celano dietro una proposta semplicistica e solo apparentemente accattivante.
La proposta di tagliare drasticamente il numero dei deputati e dei senatori elettivi non rafforza affatto la nostra democrazia; anzi, la indebolisce parecchio, anche perche' lascia intatti tutti i problemi dell'attuale sistema parlamentare.
In passato, ci siamo sempre dichiarati favorevoli alla riduzione del numero dei parlamentari nel quadro di un progetto complessivo di riforma costituzionale volta a rendere piu' efficiente la democrazia parlamentare, anche superando il carattere perfetto del nostro bicameralismo, distinguendo le funzioni e le competenze della Camera dei deputati da quelle del Senato della Repubblica. Ma la revisione costituzionale sottoposta oggi a referendum non si propone affatto di rendere piu' efficiente la nostra democrazia.
Chi sostiene la riduzione dei parlamentari infatti ha sempre guardato con scherno alla democrazia rappresentativa, illudendosi di poterla quasi integralmente sostituire con forme alternative di democrazia diretta.
Nelle grandi societa' complesse dell'eta' contemporanea la democrazia non puo' che basarsi sulla rappresentanza e sulle formazioni sociali capaci di promuovere la partecipazione politica. Il combinarsi di rappresentanza e di partecipazione rende infatti possibili i momenti di dialogo e confronto, vero antidoto rispetto agli sterili conflitti frontali tipici di tutti i populismi.
La democrazia diretta puo' soltanto affiancare, nelle forme e nei limiti previsti dalla Costituzione, la democrazia rappresentativa, insostituibile testata d'angolo delle istituzioni repubblicane.
Se la democrazia e' necessariamente rappresentativa, contrapporre corpo elettorale e parlamentari, rappresentati e rappresentanti – come si propongono di fare i sostenitori del si' al referendum – costituisce un gioco estremamente pericoloso che soffia sul fuoco del populismo. La storia del nostro paese dovrebbe averci dolorosamente insegnato che la delegittimazione del Parlamento apre rapidamente la strada a soluzioni autoritarie, vale a dire alla morte della democrazia.
Un Parlamento rimpicciolito risultera' non soltanto piu' inefficiente, ma anche meno rappresentativo, soprattutto delle aree periferiche e meno popolate del paese. Ancora, con l'attuale sistema elettorale, le forze politiche minori avranno piu' difficolta' a far sentire la propria voce nelle aule parlamentari, mentre i collegi uninominali diventeranno assai piu' ampi, rendendo cosi' piu' dispendiose le campagne elettorali e attenuando il legame tra l'eletto e il territorio che l'ha espresso. Si rafforzera' cosi' il controllo oligarchico dei vertici dei partiti sulla scelta dei candidati e sull'individuazione degli eletti. Ridurre drasticamente il numero dei parlamentari senza introdurre una nuova legge elettorale piu' rispettosa delle minoranze politiche costituisce un vero e proprio salto nel buio. Prima del referendum, ci sarebbe stato tutto il tempo per adottare una nuova legge elettorale che consentisse agli elettori di scegliere realmente i propri rappresentanti. E' estremamente significativo che non si sia voluto procedere speditamente in tal senso.
Indebolire il Parlamento significa anche ritornare indietro, ancora una volta, rispetto alla parita' fra i generi nella rappresentanza politica e alla partecipazione paritaria delle donne alle decisioni politiche fondamentali.
Inoltre il taglio dei parlamentari ridurra' la rappresentanza degli italiani all'estero.
La situazione che stiamo vivendo negli ultimi mesi, cosi' fortemente segnata dall'emergenza virale e dal conseguente massiccio ricorso ad atti normativi del Governo, richiede, per mantenere un equilibrio fra i poteri, un rafforzamento del ruolo parlamentare di indirizzo e di controllo; dunque un potenziamento dello stesso Parlamento.
Ridurre il numero dei parlamentari finisce invece per indebolire la capacita' di lavoro delle Camere, non solo nelle rispettive aule, ma anche nelle commissioni, dove oggi si svolge tanta parte dell'attivita' parlamentare.
Tanto piu' che al taglio dei deputati e dei senatori non si accompagna l'introduzione di alcuna incompatibilita' fra la carica parlamentare e quelle governative in specie e politiche in genere.
Di conseguenza, non pochi parlamentari continueranno a non poter partecipare attivamente ai lavori delle Camere, in quanto impegnati prevalentemente altrove.
Si finira' cosi' per rafforzare eccessivamente l'esecutivo, liberato dal controllo parlamentare, per inseguire sterili mitologie decisioniste.
Per quanto riguarda infine l'argomento piu' demagogico proposto dai sostenitori del referendum, se il loro obiettivo fosse veramente quello di ridurre la spesa pubblica, ci sarebbero tante altre vie per conseguirlo, piu' efficaci e tali da non danneggiare la nostra democrazia.
Tanto piu' che i costi del Parlamento rappresentano una minima parte dei costi della politica. A tutto voler concedere, se proprio si volessero tagliare i costi del Parlamento, basterebbe ridurre i privilegi.
A ben vedere, la volonta' di tagliare i costi della politica nasconde quella di ridurre i costi della democrazia e, per tal via, purtroppo, quest'ultima.
Tra i primi firmatari segnaliamo in particolare: Rosy Bindi, Pietro Grasso, Luigi Ciotti, Carla Federica Nespolo, Guido Bodrato, Marisa Rodano, Silvia Calamandrei, Marianna Scalfaro, Carlo Zaccagnini, Rossella Muroni, Susanna Camusso, Enzo Balboni, Matteo Cosulich, Giorgio Pagliari, Nando Dalla Chiesa, Livia Turco, Rosa Russo Jervolino, Giorgio Merlo, Silvia Prodi, Mario Primicerio, Luciano Silvestri, Nerina Dirindin, Luisa Bossa, Anna Margherita Miotto, Daniela Mazzuconi, Mario Pepe, Marina Magistrelli, Giampiero Scanu, Riccardo Rossi, Mimmo Luca', Giuliano Pisapia
Per adesioni: sito: https://noiperilno.it, email: noiperilno at gmail.com
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Un appello a un impegno plurale e corale in difesa della democrazia, della Costituzione, del bene comune
Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha sottolineato il valore dell'appello e come esso sia adeguato a rivolgersi ad una vasta parte dell'opinione pubblica che in esso trovera' argomenti intimamente sentiti e profondamente persuasivi per votare NO e per impegnarsi in prima persona a diffondere l'informazione e la coscientizzazione affinche' il NO possa prevalere nel referendum e cosi' impedire una sciagurata riforma costituzionale.
Naturalmente, ha evidenzato Peppe Sini, le posizioni espresse in questo appello solo in parte coincidono con quelle che anche la struttura nonviolenta viterbese sostiene, mentre in parte se ne differenziano considerevolmente.
Il fatto che su alcuni argomenti abbiamo opinioni anche sensibilmente diverse, e fin opposte, e' un esempio  della preziosa varieta', della significativa ampiezza e dell'articolata composizione delle posizioni che convergono verso il medesimo NO all'antiparlamentarismo, NO al fascismo, NO alla barbarie.
Muovendo da ragioni e da collocazioni anche assai diverse, tante esperienze e tante persone sovente particolarmente rappresentative della riflessione morale, della ricerca intellettuale, dell'impegno civile e della militanza politica convengono alla stessa conclusione: che occorre opporre un meditato e deciso NO alla manomissione della Costituzione, alla mutilazione del parlamento, all'estromissione delle minoranze dalle istituzioni rappresentative, alla negazione della separazione e del controllo dei poteri, allo svuotamento della democrazia.
Da diversi ambiti della societa' civile, cosi' come dell'impegno istituzionale, si leva plurale e corale l'appello per il NO referendario al golpe oligarchico.
All'appello di "Noi per il NO" si affiancano, ciascuno con le sue specifiche argomentazioni, molti altri appelli, tra cui particolarmente prestigiosi e significativi quelli dei 183 illustri costituzionalisti, dei magistrati associati nell'Area democratica per la giustizia, dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia, del Movimento Nonviolento, delle donne impegnate contro la violenza alle donne.
E tra questi diversi appelli ricordiamo ancora una volta anche il nostro che recita: "Al referendum costituzionale sulla mutilazione del parlamento del 20-21 settembre 2020 voteremo no.
Siamo contrari a ridurre il Parlamento a una tavolata di yes-men al servizio di esecutivi tanto insipienti quanto tracotanti e dei grotteschi e totalitari burattinai razzisti e militaristi che li manovrano.
Siamo contrari al passaggio dalla democrazia rappresentativa, per quanto imperfetta essa possa essere, al fascismo.
La mutilazione del parlamento attraverso la riduzione del numero dei parlamentari ha questo significato e queste fine: favorire il passaggio da una democrazia costituzionale gia' profondamente ferita a un regime sempre piu' antidemocratico ed eslege, sempre piu' protervo e brutale.
Al referendum del 20-21 settembre 2020 votiamo no all'antiparlamentarismo, no al fascismo, no alla barbarie.
No all'antiparlamentarismo, che alla separazione e all'equilibrio dei poteri, alla rappresentanza proporzionale dell'intera popolazione e alla libera discussione e consapevole deliberazione vuole sostituire i bivacchi di manipoli, l'autoritarismo allucinato, plebiscitario e sacrificale, il potere manipolatorio dei padroni occulti e palesi delle nuove tecnologie della propaganda e della narcosi.
No al fascismo, crimine contro l'umanita'.
No alla barbarie, che annichilisce ogni valore morale e civile, che perseguita ed estingue ogni umana dignita' e virtu', che asservisce la societa' alla menzogna e alla violenza".
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Ogni persona, ogni associazione, ogni movimento democratico s'impegni
Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso apprezzamento per l'appello di "Noi per il NO", pur nella ovvia - e talora profonda - diversita' di opinioni su alcuni temi particolari, ed hanno assunto l'impegno a diffonderlo come gia' hanno diffuso nei giorni scorsi altri appelli di altre esperienze.
Che ogni persona di volonta' buona, che ogni associazione sollecita del bene comune, che ogni movimento democratico s'impegni.
Ripetiamolo ancora una volta:
- NO al taglio del Parlamento, alla strozzatura della rappresentanza democratica, all'estromissione delle minoranze dalle Camere, al compiuto asservimento dell'organo legislativo all'esecutivo e a centri di potere extraistituzionali ed antidemocratici.
- NO alla manomissione della Costituzione e alla compressione ed imprigionamento della sovranita' popolare.
- NO alla negazione del principio su cui si fonda lo stato di diritto: la separazione, l'equilibrio ed il controllo dei poteri.
- NO al disegno di sostituire alla democrazia rappresentativa un potere oligarchico e opaco, abusivo e tracotante, effettualmente violento e tendenzialmente totalitario.
La democrazia, la liberta', la giustizia, il diritto alla vita, alla salute e alla dignita' sono beni troppo preziosi per permettere che siano "tagliati per risparmiare".
Il 20-21 settembre 2020 votiamo NO.
Possa vincere il NO come in Cile nel 1988.
Possano essere i giorni dell'arcobaleno.
 
7. ANCORA QUASI UN "ENCHIRIDION MILITIS PRO BONO REI PUBLICAE". DUE DISCORSI TENUTI A VITERBO LA SERA DI VENERDI' E LA MATTINA DI SABATO PER IL NO AL REFERENDUM
 
A Viterbo, nella serata di venerdi' 11 settembre in piazza del Sacrario, e nella mattinata di sabato 12 settembre a Porta Romana, il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", Peppe Sini, ha tenuto due discorsi argomentando il NO nel referendum che si svolgera' il 20 e 21 settembre 2020.
Di seguito una estrema sintesi degli argomenti svolti.
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L'orda razzista e golpista che ha invaso e occupato i palazzi del potere ha deciso di imporre una scellerata riforma costituzionale.
Una scellerata riforma costituzionale che mutila il parlamento.
Una scellerata riforma costituzionale che viola l'assetto e gli equilibri stabiliti dalla Costituzione repubblicana.
Una scellerata riforma costituzionale che annienta la possibilita' che rappresentanti delle oppresse e degli oppressi possano entrare nelle istituzioni.
Una scellerata riforma costituzionale che cancella la separazione e il controllo dei poteri.
Una scellerata riforma costituzionale che colpisce la democrazia e mira a sostituire ad essa un regime autoritario ed eslege, asservito ai potentati finanziari, ai demagoghi professionali, alle cricche oligarchiche, alla barbarie di quello che Gramsci chiamo' "il popolo delle scimmie", alla brutalita' del regime che Gobetti defini' "l'autobiografia della nazione".
*
C'e' un solo modo per impedire che prevalga e diventi mostruosa realta' questa scellerata riforma costituzionale: votare NO al referendum.
Il 20-21 settembre solo votando NO si difende la democrazia parlamentare, il principio della rappresentanza, l'eguaglianza delle cittadine e dei cittadini.
Il 20-21 settembre solo votando NO si difende la Costituzione repubblicana, democratica ed antifascista.
Il 20-21 settembre solo votando NO si difende la sovranita' popolare.
Il 20-21 settembre solo votando NO si difende la divisione e il controllo dei poteri, fondamento dello stato di diritto e della civile convivenza.
Il 20-21 settembre solo votando NO si difende il diritto delle oppresse e degli oppressi in lotta ad eleggere propri rappresentanti in parlamento.
Il 20-21 settembre solo votando NO si impedisce che il parlamento sia definitivamente asservito al governo, al padronato, a poteri extraistituzionali privi di regole ed intesi soltanto alla violenza, alla rapina, alla dissipazione, a un abissale nichilismo.
Il 20-21 settembre solo votando NO si contrasta il fascismo che torna.
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Votiamo NO per le ragioni esposte da illustri costituzionalisti.
Votiamo No per le ragioni esposte da illustri magistrate e magistrati.
Votiamo No per le ragioni esposte dall'Associazione nazionale partigiani d'Italia.
Votiamo No per le ragioni esposte dal Movimento nonviolento.
Votiamo No per le ragioni esposte dalle donne che ogni giorno lottano contro la violenza alle donne.
Votiamo No per il bene comune del nostro paese e dell'umanita'.
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Votiamo No al tentativo di Conte, Salvini e Di Maio di aggredire il parlamento, la Costituzione e la democrazia.
Votiamo NO come gia' nel referendum del 2006, quando sconfiggemmo l'analogo tentativo di Berlusconi di aggredire il parlamento, la Costituzione e la democrazia.
Votiamo NO come gia' nel referendum del 2016, quando sconfiggemmo l'analogo tentativo di Renzi di aggredire il parlamento, la Costituzione e la democrazia.
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Votando NO al referendum opponiti tu a una scellerata, barbara imposizione.
Votando NO al referendum opponiti tu alla violenza di macchine politiche oligarchiche e razziste.
Votando NO al referendum opponiti tu al regime  della frode e della corruzione.
Votando NO al referendum opponiti tu al sistema di potere dell'avidita' che riduce gli esseri umani a scarti e che devasta quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Prendi posizione alla scuola di Hannah Arendt, prendi posizione alla scuola di Rosa Luxemburg, prendi posizione alla scuola di Simone Weil, prendi posizione alla scuola di Virginia Woolf.
Sii tu a fare la cosa giusta.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
 
8. A GASPARE, A MELCHIORRE, A BALDASSARRE. TRE LETTERE
 
Ritenendo di far cosa non disutile, copia di queste tre lettere private e' diffusa pubblicamente (naturalmente omettendo il vero nome dei diretti destinatari) dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo.
Il 20 e 21 settembre votiamo NO al referendum.
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Carissimo Gaspare,
da quanto ci conosciamo? Saranno cinquant'anni.
E da quanto siamo compagni di lotte? Se non e' mezzo secolo poco ci manca.
Cosi' mi ha sconcertato sentirti dire che a te del referendum che c'e' fra una settimana non te ne frega niente, e pensi di non andare a votare.
Eravamo insieme in piazza nel 2006 quando ci battemmo per il NO alla riforma costituzionale ammazzaparlamento e ammazzademocrazia di Berlusconi, e fortunatamente vincemmo.
Ed eravamo insieme in piazza nel 2016 quando ci battemmo per il NO alla riforma costituzionale ammazzaparlamento e ammazzademocrazia di Renzi, e fortunatamente vincemmo.
Speravo saremmo stati insieme in piazza anche oggi a batterci per il NO alla riforma costituzionale ammazzaparlamento e ammazzademocrazia di Conte-Salvini-Di Maio (e Zingaretti al seguito).
Perche' in buona sostanza, diciamoci la verita', e' ancora una volta la stessa riforma costituzionale ammazzaparlamento e ammazzademocrazia, che si prefigge la mutilazione del parlamento e la sua prostituzione all'esecutivo e ai suoi padroni e burattinai.
E' la stessa riforma costituzionale ammazzaparlamento e ammazzademocrazia, che si prefigge la cancellazione della separazione e del controllo dei poteri.
E' la stessa riforma costituzionale ammazzaparlamento e ammazzademocrazia, che si prefigge di impedire che possano entrare nelle istituzioni repubblicane le ed i rappresentanti del movimento delle oppresse e degli oppressi.
E' la stessa riforma costituzionale ammazzaparlamento e ammazzademocrazia, che si prefigge il passaggio dalla democrazia all'oligarchia e poi al totalitarismo.
E' la stessa riforma costituzionale ammazzaparlamento e ammazzademocrazia, che si prefigge la demolizione, picconata dopo picconata, della Costituzione repubblicana, democratica ed antifascista.
Tu lo sai che c'e' un solo modo per impedire che questo disegno golpista si realizzi: e questo solo modo e' votare NO al referendum.
Chi non vota NO al referendum, avalla la decisione golpista gia' presa dai barbari oggi al potere.
Astenersi e' essere complici.
Tu non sei mai stato complice della violenza dei potenti: non esserlo adesso.
In nome della nostra vecchia amicizia: ripensaci, e vota NO. No all'antiparlamentarismo, NO al fascismo, NO alla barbarie.
Un forte abbraccio,
Peppe
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Carissimo Melchiorre,
la lettera di insulti che mi ha scritto l'ha mandata alla persona sbagliata.
E' evidente che lei non mi conosce, e quindi quel turpiloquio e quelle offese cadono da se'.
Ma entriamo nel merito delle sue - diciamo cosi' - argomentazioni.
Mi scrive che votando NO sarei un membro della "casta": ahime', vivo poveramente e non ho alcun potere; invece i membri della "casta", come la chiama lei, stanno al governo e in parlamento e sono proprio quelli che vogliono imporci la scellerata riforma costituzionale ammazzaparlamento e ammazzademocrazia a cui io opporro' il mio NO nel referendum.
Mi scrive che votando NO vorrei continuare a sprecare i soldi degli italiani: ahime', io sono invece uno di quelli che da molto prima che lei nascesse si batte contro il mostruoso sperpero delle spese per le armi e per le guerre, contro il famelico regime della corruzione, contro le ruberie e le devastazioni; criminali dilapidatori sono invece proprio i messeri che stanno al governo e in parlamento, che hanno sperperato immense risorse pubbliche per le armi, per le guerre, per la complicita' con regimi violatori dei diritti umani, per attuare persecuzioni razziste, per favoreggiare grassatori e malfattori; gli stessi messeri che vogliono imporci la scellerata riforma costituzionale ammazzaparlamento e ammazzademocrazia a cui io opporro' il mio NO nel referendum.
Mi scrive che votando NO cercherei di impedire il cambiamento che la fara' finita con il vecchiume e sostituira' "un parlamento che non serve a niente" (e' cosi' che ha l'amabilita' di scrivere) con internet per tutti: ebbene, e' vero, mi oppongo a chi vuole fare "tabula rasa" delle istituzioni democratiche, della rappresentanza popolare, dell'eguaglianza di diritti, della politica come impegno comune per il bene comune, della democrazia come metodo e come sistema; e' vero, mi oppongo alla dittatura degli avidi tracotanti oligarchi e dei loro mercenari e caudatari ipnotizzati dalle tecnologie della comunicazione veloce che offusca la capacita' di ascoltare, di capire, di discutere, di esercitare costruttivamente il conflitto e la mediazione, di confrontarsi e di deliberare insieme; e' vero, mi oppongo all'antiparlamentarismo, al fascismo e alla barbarie; e per questo voto NO nel referendum.
Lei e' giovane, evidentemente si e' lasciato sedurre e traviare dal turpiloquio che e' sempre fascista, si e' lasciato ubriacare e abbrutire da slogan roboanti che lei crede nuovi ed invece sono gli stessi del "Voelkischer Beobachter". Ma lei puo' liberarsi da queste catene e riconquistare la sua piena umanita'. Glielo auguro con tutto il cuore.
Augurandole ogni bene,
Peppe Sini
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Carissimo Baldassarre,
grazie di avermi detto che votera' NO al referendum, e per aver aggiunto che lo fara' per motivi diversi dai miei.
So bene che si puo' votare NO muovendo da opinioni, riflessioni, collocazioni diverse. E' il bello della democrazia, della razionalita', della civilta'.
Su un punto pero' vorrei risponderle: quando lei sostiene che la situazione non e' poi cosi' drammatica come io la descrivo.
Mi dispiace, ma a me sembra drammatica.
Mi sembra drammatico che chi governa perseveri nelle folli spese per gli armamenti, quando e' del tutto evidente che la guerra e' nemica dell'umanita'; e dopo Hiroshima sappiamo che o l'umanita' abolira' la guerra o la guerra annientera' l'umanita'.
Mi sembra drammatico che chi governa perseveri nelle abominevoli persecuzioni razziste (addirittura ancora non sono stati abrogati i mostruosi "decreti sicurezza della razza" di Conte, Salvini e Di Maio), negando il diritto alla vita e alla dignita' di esseri umani innocenti, violando la Costituzione, violando il diritto internazionale, violando il sentire morale condiviso dall'umanita' intera.
Mi sembra drammatico che chi governa pretenda un potere assoluto, ed a tal fine s'adoperi per mutilare ed asservire il parlamento, s'adoperi per annullare la separazione e il controllo dei poteri, s'adoperi per impedire che nelle istituzioni elettive possano essere presenti anche rappresentanti delle oppresse e degli oppressi, s'adoperi per erodere la democrazia e sostituirla con l'oligarchia, s'adoperi per fare strame della Costituzione repubblicana e antifascista.
Forse conduciamo vite diverse e frequentiamo persone diverse: io frequento pressoche' solo persone povere e poverissime; e se volessi essere piu' chiaro e piu' preciso: persone sfruttate, rapinate, emarginate e ridotte allo stremo dalla violenza dei poteri dominanti.
Lo vede, giunto alla vecchiaia sono ancora un militante del movimento operaio e contadino, e sono ancora un amico della nonviolenza. L'ideologia dominante, che e' l'ideologia della classe dominante, puo' occupare totalitariamente tutti i mass-media e i social-media, ma basta scendere in strada ed aprire gli occhi per vedere l'orrore.
Ma naturalmente di tutto cio' potremo discutere un'altra volta. Adesso sia lei che io sappiamo che il poco tempo libero che abbiamo di qui al 20 e 21 settembre dobbiamo dedicarlo a spiegare a quante piu' persone sia possibile perche' e' importante andare a votare NO al referendum.
Un cordiale saluto dal suo
Peppe Sini
 
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 429 del 26 gennaio 2021
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