[Nonviolenza] Telegrammi. 3996



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3996 del 26 gennaio 2021
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
 
Sommario di questo numero:
1. Movimento Nonviolento: Abolire tutte le bombe atomiche
2. Il 27 gennaio, "Giorno della memoria", si realizzino ovunque iniziative di studio, di riflessione, di testimonianza e d'impegno
3. Memoria, barbarie, antibarbarie (2011)
4. Piccolo epitaffio per Primo Levi (2010)
5. Consunte sono tutte le parole (2009)
6. Al liceo scientifico di Tuscania il giorno della memoria della Shoah e il ricordo di Mohandas Gandhi nel sessantesimo anniversario della scomparsa (2008)
7. Dove dico alcune cose (2007)
8. Primo Levi, o della dignita' umana (2006)
9. Giobbe Santabarbara: Tre tesi sulla nonviolenza (2005)
10. Il 30 gennaio ricordiamo Gandhi nell'anniversario della morte
11. Campagna One Billion Rising 2021: Coltiviamo la nonviolenza
12. One Billion Rising 2021: Il 14 febbraio partecipa all'evento mondiale contro la violenza sulle donne
13. Il sondaggio
14. La prima politica e' il disarmo
15. Piccolo dittico delle armi e del disarmo
16. In quanto le armi
17. Del non uccidere argomento primo
18. Poiche' vi e' una sola umanita'
19. Segnalazioni librarie
20. La "Carta" del Movimento Nonviolento
21. Per saperne di piu'
 
1. HIC ET NUNC. MOVIMENTO NONVIOLENTO: ABOLIRE TUTTE LE BOMBE ATOMICHE
[Dal Movimento Nonviolento (sito: www.azionenonviolenta.it) riceviamo e diffondiamo]
 
L'entrata in vigore del Trattato per la messa al bando delle armi nucleari e' un punto di partenza.
L'obiettivo finale e' liberare l'umanita' dall'incubo atomico, smantellare tutte le testate, rendere immorale e illegale il loro possesso. Ci sono 15.000 ordigni negli arsenali nucleari, ognuno almeno 10 volte piu' potente delle bombe sganciate su Hiroshima e Nagasaki. Un pericolo costante che minaccia la vita del pianeta.
Il Trattato proibisce agli stati di sviluppare, testare, produrre, realizzare, trasferire, possedere, immagazzinare, usare o minacciare di usare gli armamenti atomici, o anche solo permettere alle testate di stazionare sul proprio territorio, e di assistere, incoraggiare o indurre altri paesi ad essere coinvolti in tali attivita' proibite. Le nazioni che gia' possiedono armi di questo tipo, e che aderiscono al Trattato, devono impegnarsi a distruggere i propri arsenali in accordo con un piano definito e legalmente vincolante; le nazioni, come l'Italia, che ospitano armi atomiche sul proprio territorio dovranno rimuoverle entro una data stabilita.
I 50 stati che hanno gia' adottato il Trattato sono i pionieri di un accordo che deve diventare globale.
Sono solo 6 gli stati europei che l'hanno finora approvato e ratificato: Austria, Irlanda, Malta, San Marino, Liechtenstein, Citta' del Vaticano. Nessuna delle potenze nucleari, Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Francia, Cina, Israele, India, Pakistan e Corea del Nord, l'ha firmato.
Davide contro Golia (e sappiamo com'e' finita).
La forza del Trattato sta nel fatto che ha mobilitato milioni di persone, movimenti, parlamenti, governi, singoli attivisti per il comune obiettivo del disarmo. Ora c'e' una norma internazionale che da' loro ragione. Alla fine, anche le potenze distruttive dovranno cedere e imboccare la via della pace. Infatti la storia dimostra come la proibizione di certe tipologie di armamenti faciliti i passi avanti verso la loro totale eliminazione; le armi rese illegali dai Trattati internazionali vengono sempre piu' viste come illegittime e perdono reputazione, le industrie trovano difficolta' nella produzione e le banche spostano i loro fondi su altri prodotti: e' accaduto con le armi chimiche e biologiche, con le mine antiuomo, con le bombe a grappolo. Accadra' anche con le armi atomiche.
Il Movimento Nonviolento ha da sempre perseguito questo obiettivo. Gia' alla Marcia del 1961 Aldo Capitini poneva come elemento politico "la cessazione degli esperimenti nucleari e la convocazione di una conferenza di tutte le potenze non atomiche". Vent'anni dopo, nel 1981, il Movimento Nonviolento si fece promotore della conferenza internazionale Per un futuro non nucleare: quale strategia? chiamando a raccolta gruppi, comitati, associazioni, movimenti impegnati contro il nucleare civile e militare. Oggi il Movimento Nonviolento e' parte attiva della Rete italiana Pace e Disarmo, e partecipa alla Campagna Ican (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons), che ha ricevuto il Premio Nobel per la pace del 2017 per il suo lavoro teso a "portare l'attenzione alle conseguenze umanitarie catastrofiche di qualunque uso delle armi nucleari e per i suoi straordinari sforzi per ottenere un trattato che metta al bando queste armi".
Ora vogliamo anche che il nostro paese, l'Italia, si assuma le proprie responsabilita', assumendo una posizione non subalterna alla potenza atomica americana, e si aggiunga agli Stati che hanno ratificato il Trattato che entra in vigore dal 22 gennaio 2021.
I passi fatti fino ad oggi sono importanti per l'uscita dalla preparazione delle guerre. Questa e' la strada su cui continuare.
Movimento Nonviolento
www.azionenonviolenta.it
Pianeta Terra, 22 gennaio 2021
 
2. INIZIATIVE. IL 27 GENNAIO, "GIORNO DELLA MEMORIA", SI REALIZZINO OVUNQUE INIZIATIVE DI STUDIO, DI RIFLESSIONE, DI TESTIMONIANZA E D'IMPEGNO
 
Il 27 gennaio, "Giorno della memoria", si realizzino ovunque iniziative di studio, di riflessione, di testimonianza e d'impegno.
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Testo della Legge 20 luglio 2000, n. 211: "Istituzione del Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti"
Art. 1. La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonche' coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Art. 2. In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all'articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto e' accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinche' simili eventi non possano mai piu' accadere.
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Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni, opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni, opporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni.
Salvare le vite e' il primo dovere.
 
3. REPETITA IUVANT. MEMORIA, BARBARIE, ANTIBARBARIE (2011)
 
Nel giorno della memoria della Shoah e' necessario che ovunque possibile si organizzino iniziative di ricordo e di impegno, di rinnovato lutto e di tenace lotta contro la disumanita', le disumanita', di ieri e di oggi.
Tanti maestri che abbiamo avuto non sono piu' vivi: sta a noi che da loro lo ricevemmo recarne ai piu' giovani il messaggio.
I testimoni superstiti anno dopo anno vanno estinguendosi, sta a noi che ne ricevemmo le parole comunicarle ai piu' giovani.
La lotta che e' stata di Vittorio Emanuele Giuntella, di Primo Levi, di Lello Perugia, di innumerevoli altre donne ed altri uomini che si opposero all'inumano resistendo fin nell'inferno dei lager, quella lotta per la dignita' umana, per i diritti umani, per la verita' umana e' ancora la nostra.
La memoria delle vittime dell'orrore assoluto del XX secolo, e l'impegno che ne deriva a impedire nuove persecuzioni, nuovi massacri e nuovi genocidi, e' dovere fondamentale di ogni persona di volonta' buona.
*
Come ha chiarito una volta per sempre Giuliano Pontara ne L'antibarbarie (il suo recente fondamentale libro in cui riprende e sviluppa le tesi dell'introduzione all'indimenticabile antologia gandhiana "Teoria e pratica della nonviolenza" da lui curata quarant'anni fa) due modelli opposti si fronteggiano e si combattono in questo tornante della storia: il nazismo e la nonviolenza; se prevarra' il primo sara' il trionfo della barbarie e l'umanita' s'inabissera' nella catastrofe, solo se prevarra' la seconda la civilta' umana potra' proseguire.
 
4. REPETITA IUVANT. PICCOLO EPITAFFIO PER PRIMO LEVI (2010)
 
Quest'uomo difese l'umanita' intera.
Quest'uomo ha sconfitto il fascismo.
 
E per tutti i secoli dei secoli che verranno
finche' vi sara' un'umanita' nel mondo
ogni volta che tornera' il fascismo
a menar strage dell'umanita'
dai quattro angoli della terra
milioni, miliardi di donne e di uomini insorgeranno
e nuovamente lo sconfiggeranno
nel nome di Primo Levi.
 
5. REPETITA IUVANT. CONSUNTE SONO TUTTE LE PAROLE (2009)
 
Consunte sono tutte le parole
a dire l'eruzione di quel male
e come ancora l'anima ti assale
e come ancora morda nelle gole
 
e laceri le carni. E ancora duole
come piaga frugata dal pugnale
inestinguibile che nulla vale
a risanare. E ne' luna ne' sole
 
possono illuminare questa greve
tenebra sempiterna, e questa brace
fermenta ancora, e non vi sono leve
 
che rompano si' crudo carapace
e possano un soccorso recar lieve
alla memoria che non trova pace.
 
6. REPETITA IUVANT. AL LICEO SCIENTIFICO DI TUSCANIA IL GIORNO DELLA MEMORIA DELLA SHOAH E IL RICORDO DI GANDHI NEL SESSANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA (2008)
[Vittorio Emanuele Giuntella, nato nel 1913, dopo l'8 settembre 1943, tenente degli alpini, fu uno degli ufficiali italiani che rifiutarono di servire i nazifascisti e fu internato in Lager della Polonia e della Germania. Storico, docente di storia dell'eta' dell'illuminismo all'Universita' di Roma, costantemente impegnato per i diritti umani, e' stato tra i piu' autorevoli rappresentanti dell'Opera Nomadi. E' scomparso nel 1996. Opere di Vittorio Emanuele Giuntella: autorevolissimi i suoi studi sul '700 e quelli sulle vicende della seconda guerra mondiale, della deportazione e della Resistenza; fondamentale e' il suo volume Il nazismo e i Lager, Studium, Roma 1979.
Primo Levi e' nato a Torino nel 1919, e qui e' tragicamente scomparso nel 1987. Chimico, partigiano, deportato nel lager di Auschwitz, sopravvissuto, fu per il resto della sua vita uno dei piu' grandi testimoni della dignita' umana ed un costante ammonitore a non dimenticare l'orrore dei campi di sterminio. Le sue opere e la sua lezione costituiscono uno dei punti piu' alti dell'impegno civile in difesa dell'umanita'. Opere di Primo Levi: fondamentali sono Se questo e' un uomo, La tregua, Il sistema periodico, La ricerca delle radici, L'altrui mestiere, I sommersi e i salvati, tutti presso Einaudi; presso Garzanti sono state pubblicate le poesie di Ad ora incerta; sempre presso Einaudi nel 1997 e' apparso un volume di Conversazioni e interviste. Altri libri: Storie naturali, Vizio di forma, La chiave a stella, Lilit, Se non ora, quando?, tutti presso Einaudi; ed Il fabbricante di specchi, edito da "La Stampa". Ora l'intera opera di Primo Levi (e una vastissima selezione di pagine sparse) e' raccolta nei due volumi delle Opere, Einaudi, Torino 1997, a cura di Marco Belpoliti. Opere su Primo Levi: AA. VV., Primo Levi: il presente del passato, Angeli, Milano 1991; AA. VV., Primo Levi: la dignita' dell'uomo, Cittadella, Assisi 1994; Marco Belpoliti, Primo Levi, Bruno Mondadori, Milano 1998; Massimo Dini, Stefano Jesurum, Primo Levi: le opere e i giorni, Rizzoli, Milano 1992; Ernesto Ferrero (a cura di), Primo Levi: un'antologia della critica, Einaudi, Torino 1997; Ernesto Ferrero, Primo Levi. La vita, le opere, Einaudi, Torino 2007; Giuseppe Grassano, Primo Levi, La Nuova Italia, Firenze 1981; Gabriella Poli, Giorgio Calcagno, Echi di una voce perduta, Mursia, Milano 1992; Claudio Toscani, Come leggere "Se questo e' un uomo" di Primo Levi, Mursia, Milano 1990; Fiora Vincenti, Invito alla lettura di Primo Levi, Mursia, Milano 1976.
Mohandas K. Gandhi e' stato della nonviolenza il piu' grande e profondo pensatore e operatore, cercatore e scopritore; e il fondatore della nonviolenza come proposta d'intervento politico e sociale e principio d'organizzazione sociale e politica, come progetto di liberazione e di convivenza. Nato a Portbandar in India nel 1869, studi legali a Londra, avvocato, nel 1893 in Sud Africa, qui divenne il leader della lotta contro la discriminazione degli immigrati indiani ed elaboro' le tecniche della nonviolenza. Nel 1915 torno' in India e divenne uno dei leader del Partito del Congresso che si batteva per la liberazione dal colonialismo britannico. Guido' grandi lotte politiche e sociali affinando sempre piu' la teoria-prassi nonviolenta e sviluppando precise proposte di organizzazione economica e sociale in direzione solidale ed egualitaria. Fu assassinato il 30 gennaio del 1948. Sono tanti i meriti ed e' tale la grandezza di quest'uomo che una volta di piu' occorre ricordare che non va  mitizzato, e che quindi non vanno occultati limiti, contraddizioni, ed alcuni aspetti discutibili - che pure vi sono - della sua figura, della sua riflessione, della sua opera. Opere di Gandhi:  essendo Gandhi un organizzatore, un giornalista, un politico, un avvocato, un uomo d'azione, oltre che una natura profondamente religiosa, i suoi scritti devono sempre essere contestualizzati per non fraintenderli; Gandhi considerava la sua riflessione in continuo sviluppo, e alla sua autobiografia diede significativamente il titolo Storia dei miei esperimenti con la verita'. In italiano l'antologia migliore e' Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi; si vedano anche: La forza della verita', vol. I, Sonda; Villaggio e autonomia, Lef; l'autobiografia tradotta col titolo La mia vita per la liberta', Newton Compton; La resistenza nonviolenta, Newton Compton; Civilta' occidentale e rinascita dell'India, Movimento Nonviolento; La cura della natura, Lef; Una guerra senza violenza, Lef (traduzione del primo, e fondamentale, libro di Gandhi: Satyagraha in South Africa). Altri volumi sono stati pubblicati da Comunita': la nota e discutibile raccolta di frammenti Antiche come le montagne; da Sellerio: Tempio di verita'; da Newton Compton: e tra essi segnaliamo particolarmente Il mio credo, il mio pensiero, e La voce della verita'; Feltrinelli ha recentemente pubblicato l'antologia Per la pace, curata e introdotta da Thomas Merton. Altri volumi ancora sono stati pubblicati dagli stessi e da altri editori. I materiali della drammatica polemica tra Gandhi, Martin Buber e Judah L. Magnes sono stati pubblicati sotto il titolo complessivo Devono gli ebrei farsi massacrare?, in "Micromega" n. 2 del 1991 (e per un acuto commento si veda il saggio in proposito nel libro di Giuliano Pontara, Guerre, disobbedienza civile, nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996). Opere su Gandhi: tra le biografie cfr. B. R. Nanda, Gandhi il mahatma, Mondadori; il recente accurato lavoro di Judith M. Brown, Gandhi, Il Mulino; il recentissimo libro di Yogesh Chadha, Gandhi, Mondadori. Tra gli studi cfr. Johan Galtung, Gandhi oggi, Edizioni Gruppo Abele; Icilio Vecchiotti, Che cosa ha veramente detto Gandhi, Ubaldini; ed i volumi di Gianni Sofri: Gandhi e Tolstoj, Il Mulino (in collaborazione con Pier Cesare Bori); Gandhi in Italia, Il Mulino; Gandhi e l'India, Giunti. Cfr. inoltre: Dennis Dalton, Gandhi, il Mahatma. Il potere della nonviolenza, Ecig. Una importante testimonianza e' quella di Vinoba, Gandhi, la via del maestro, Paoline. Per la bibliografia cfr. anche Gabriele Rossi (a cura di), Mahatma Gandhi; materiali esistenti nelle biblioteche di Bologna, Comune di Bologna. Altri libri particolarmente utili disponibili in italiano sono quelli di Lanza del Vasto, William L. Shirer, Ignatius Jesudasan, George Woodcock, Giorgio Borsa, Enrica Collotti Pischel, Louis Fischer. Un'agile introduzione e' quella di Ernesto Balducci, Gandhi, Edizioni cultura della pace. Una interessante sintesi e' quella di Giulio Girardi, Riscoprire Gandhi, Anterem, Roma 1999; tra le piu' recenti pubblicazioni segnaliamo le seguenti: Antonio Vigilante, Il pensiero nonviolento. Una introduzione, Edizioni del Rosone, Foggia 2004; Mark Juergensmeyer, Come Gandhi, Laterza, Roma-Bari 2004; Roberto Mancini, L'amore politico, Cittadella, Assisi 2005; Enrico Peyretti, Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; Fulvio Cesare Manara, Una forza che da' vita. Ricominciare con Gandhi in un'eta' di terrorismi, Unicopli, Milano 2006; Giuliano Pontara, L'antibarbarie. La concezione etico-politica di Gandhi e il XXI secolo, Ega, Torino 2006]
 
Al liceo scientifico di Tuscania (in provincia di Viterbo) il 29 gennaio 2008 alcune classi hanno celebrato il giorno della memoria della Shoah, ricordando in particolare le figure di Vittorio Emanuele Giuntella e di Primo Levi.
E' stato altresi' ricordato Mohandas Gandhi, di cui il 30 gennaio ricorre il sessantesimo anniversario della morte.
Nel ricordo si e' evidenziato come alla barbarie nazista si contrapponga l'"antibarbarie" della nonviolenza; come il grande lascito di tutte le grandi figure e le grandi tradizioni di pensiero dell'umanita' convochi ogni essere umano all'impegno comune contro ogni violenza, a una responsabilita' e a una solidarieta' che tutti gli esseri umani raggiunga ed aiuti; come l'umanita' sia chiamata a riconoscere, promuovere e inverare tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani.
 
7. REPETITA IUVANT. DOVE DICO ALCUNE COSE (2007)
 
"Ma che sia verita' o sogno,
cio' che conta e' fare il bene"
(Pedro Calderon de la Barca, La vita e' sogno, III, IV, vv. 2423-2424)
 
Non la guerra porra' fine alle guerre, ma la pace.
Non le armi porranno fine alle uccisioni, ma il disarmo.
Non gli eserciti, ma la smilitarizzazione delle istituzioni, delle culture, dei territori, delle relazioni, dei saperi e delle pratiche, della vita quotidiana.
Non la violenza, ma l'umana solidarieta' che ogni persona umana raggiunga, riconosca, sostenga, salvi.
Non la paura, ma la civile convivenza nel riconoscimento e nella valorizzazione della differenza di ciascuna persona e nell'inveramento dell'uguaglianza di diritti di tutte le persone, nella comune responsabilita' reciproca e per l'unico mondo che e' di tutte e tutti, di cui tutte e tutti partecipiamo.
Non il potere che offende e sfrutta, ma la capacita' che restituisce e dona, e reca ausilio, e conforto.
Non la menzogna che opprime, ma la verita' che libera.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
 
8. REPETITA IUVANT. PRIMO LEVI, O DELLA DIGNITA' UMANA (2006)
 
Cosa restera' del Novecento? Restera' l'opera di Primo Levi, la testimonianza di Primo Levi, l'appello di Primo Levi.
 
9. REPETITA IUVANT. GIOBBE SANTABARBARA: TRE TESI SULLA NONVIOLENZA (2005)
 
1. Nella storia dell'umanita' le guerre costituiscono la parte minima e peggiore; la civilta' umana come processo unitario di autoriconoscimento e comune lotta per vivere e convivere e' stata eminentemente non solo l'altro, ma precisamente l'opposto della guerra.
2. Poiche' tutto cio' che e' civilta' umana in senso pieno e forte in questo consiste: opporsi alla morte, ed opporsi a maggior ragione a quell'attivita' antiumana che e' l'uccidere, attivita' antiumana di cui la guerra e' la manifestazione estrema.
3. La nonviolenza, che del principio del "non uccidere" e' la rigorizzazione logica e assiologica, e l'estrinsecazione storica ed esistenziale concreta e cogente in quanto opposizione assoluta e reale alla violenza che offende e distrugge, e' quindi la civilta' umana presa sul serio.
 
10. INIZIATIVE. IL 30 GENNAIO RICORDIAMO GANDHI NELL'ANNIVERSARIO DELLA MORTE
 
Ricorre il 30 gennaio l'anniversario della scomparsa di Mohandas Gandhi.
Realizziamo ovunque iniziative di ricordo della grande figura della nonviolenza che siano occasione di meditazione, di testimonianza e di impegno per la pace, contro tutte le violenza, in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano e dell'intero mondo vivente.
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Mohandas K. Gandhi e' stato della nonviolenza il piu' grande e profondo pensatore e operatore, cercatore e scopritore; e il fondatore della nonviolenza come proposta d'intervento politico e sociale e principio d'organizzazione sociale e politica, come progetto di liberazione e di convivenza. Nato a Portbandar in India nel 1869, studi legali a Londra, avvocato, nel 1893 in Sud Africa, qui divenne il leader della lotta contro la discriminazione degli immigrati indiani ed elaboro' le tecniche della nonviolenza. Nel 1915 torno' in India e divenne uno dei leader del Partito del Congresso che si batteva per la liberazione dal colonialismo britannico. Guido' grandi lotte politiche e sociali affinando sempre piu' la teoria-prassi nonviolenta e sviluppando precise proposte di organizzazione economica e sociale in direzione solidale ed egualitaria. Fu assassinato il 30 gennaio del 1948. Sono tanti i meriti ed e' tale la grandezza di quest'uomo che una volta di piu' occorre ricordare che non va  mitizzato, e che quindi non vanno occultati limiti, contraddizioni, ed alcuni aspetti discutibili - che pure vi sono - della sua figura, della sua riflessione, della sua opera. Opere di Gandhi:  essendo Gandhi un organizzatore, un giornalista, un politico, un avvocato, un uomo d'azione, oltre che una natura profondamente religiosa, i suoi scritti devono sempre essere contestualizzati per non fraintenderli; Gandhi considerava la sua riflessione in continuo sviluppo, e alla sua autobiografia diede significativamente il titolo Storia dei miei esperimenti con la verita'. In italiano l'antologia migliore e' Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi; si vedano anche: La forza della verita', vol. I, Sonda; Villaggio e autonomia, Lef; l'autobiografia tradotta col titolo La mia vita per la liberta', Newton Compton; La resistenza nonviolenta, Newton Compton; Civilta' occidentale e rinascita dell'India, Movimento Nonviolento (traduzione del fondamentale libro di Gandhi: Hind Swaraj; ora disponibile anche in nuova traduzione col titolo Vi spiego i mali della civilta' moderna, Gandhi Edizioni); La cura della natura, Lef; Una guerra senza violenza, Lef (traduzione del primo, e fondamentale, libro di Gandhi: Satyagraha in South Africa). Altri volumi sono stati pubblicati da Comunita': la nota e discutibile raccolta di frammenti Antiche come le montagne; da Sellerio: Tempio di verita'; da Newton Compton: e tra essi segnaliamo particolarmente Il mio credo, il mio pensiero, e La voce della verita'; Feltrinelli ha recentemente pubblicato l'antologia Per la pace, curata e introdotta da Thomas Merton. Altri volumi ancora sono stati pubblicati dagli stessi e da altri editori. I materiali della drammatica polemica tra Gandhi, Martin Buber e Judah L. Magnes sono stati pubblicati sotto il titolo complessivo Devono gli ebrei farsi massacrare?, in "Micromega" n. 2 del 1991 (e per un acuto commento si veda il saggio in proposito nel libro di Giuliano Pontara, Guerre, disobbedienza civile, nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996). Opere su Gandhi: tra le biografie cfr. B. R. Nanda, Gandhi il mahatma, Mondadori; il recente accurato lavoro di Judith M. Brown, Gandhi, Il Mulino; il recentissimo libro di Yogesh Chadha, Gandhi, Mondadori, e quello di Christine Jordis, Gandhi, Feltrinelli. Tra gli studi cfr. Johan Galtung, Gandhi oggi, Edizioni Gruppo Abele; Icilio Vecchiotti, Che cosa ha veramente detto Gandhi, Ubaldini; ed i volumi di Gianni Sofri: Gandhi e Tolstoj, Il Mulino (in collaborazione con Pier Cesare Bori); Gandhi in Italia, Il Mulino; Gandhi e l'India, Giunti. Cfr. inoltre: Dennis Dalton, Gandhi, il Mahatma. Il potere della nonviolenza, Ecig. Una importante testimonianza e' quella di Vinoba, Gandhi, la via del maestro, Paoline. Per la bibliografia cfr. anche Gabriele Rossi (a cura di), Mahatma Gandhi; materiali esistenti nelle biblioteche di Bologna, Comune di Bologna. Altri libri particolarmente utili disponibili in italiano sono quelli di Lanza del Vasto, William L. Shirer, Ignatius Jesudasan, George Woodcock, Giorgio Borsa, Enrica Collotti Pischel, Louis Fischer. Un'agile introduzione e' quella di Ernesto Balducci, Gandhi, Edizioni cultura della pace. Una interessante sintesi e' quella di Giulio Girardi, Riscoprire Gandhi, Anterem, Roma 1999; tra le piu' recenti pubblicazioni segnaliamo le seguenti: Antonio Vigilante, Il pensiero nonviolento. Una introduzione, Edizioni del Rosone, Foggia 2004; Mark Juergensmeyer, Come Gandhi, Laterza, Roma-Bari 2004; Roberto Mancini, L'amore politico, Cittadella, Assisi 2005; Enrico Peyretti, Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; Fulvio Cesare Manara, Una forza che da' vita. Ricominciare con Gandhi in un'eta' di terrorismi, Unicopli, Milano 2006; Giuliano Pontara, L'antibarbarie. La concezione etico-politica di Gandhi e il XXI secolo, Ega, Torino 2006, 2019.
 
11. REPETITA IUVANT. CAMPAGNA ONE BILLION RISING 2021: COLTIVIAMO LA NONVIOLENZA
[Dal coordinamento One Billion Rising Italia (per contatti: obritalia at gmail.com) riceviamo e diffondiamo]
 
Carissime attiviste e carissimi attivisti,
vi giriamo  il comunicato che annuncia la campagna One Billion Rising 2020-2021. In streaming o in presenza, in base alle evoluzioni della pandemia, vogliamo esserci per continuare a sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni sulla necessita' di diffondere una cultura della nonviolenza.
Quest'anno il messaggio di One Billion Rising e' quello di manifestare e far sentire la nostra voce per affermare la liberta' delle donne, per condannare ogni forma di violenza, per diffondere una cultura del rispetto, della cura per tutte le donne abusate, discriminate, oppresse e per la terra che ci da' la vita.
Speriamo che anche quest'anno vi faccia piacere essere parte di questa famiglia globale che vede coinvolti 200 paesi e un miliardo di persone uniti nel lottare per un mondo equo, giusto, solidale.
Stiamo lavorando alla pianificazione di un evento, online o in presenza, e vi manderemo presto tutti i dettagli, ma, come sempre siamo aperti a vostre idee, contributi, che potrebbero essere importanti e utili per tutti. Per questo ci piacerebbe conoscerci meglio, via zoom, come abbiamo gia' fatto con alcuni di voi o al telefono, e costruire insieme gli eventi 2021. Scrivete a questa mail se vi fa piacere sentirci e confrontarci cosi' da poter organizzare presto una chiamata.
A seguire il comunicato stampa della campagna 2021 e il link alla nuova presentazione di One Billion Rising.
Grazie sempre per la vostra presenza e vicinanza
Un saluto affettuoso
Nicoletta, Luisa, Silvia (coordinamento OBR Italia)
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Campagna One Billion Rising 2021: #ColtiviamoLaNonViolenza
La pandemia di Covid-19 ha rivelato una volta di piu' la violenza di un sistema di disuguaglianze sociali profonde, che ci viene imposto da troppo tempo. In tutto il pianeta, la maggior parte dei lavoratori in prima linea in questa emergenza, dagli operatori sanitari agli assistenti domiciliari, dai lavoratori domestici ai braccianti, sono donne. E, come la Terra, sono le meno valorizzate e protette. Ogni tre giorni una donna e' vittima di femminicidio e il 78% degli omicidi avviene tra le mura domestiche. I dati sono allarmanti, troppo, e in netto aumento dall'inizio del periodo pandemico. Per questo motivo One Billion Rising 2021 lancia un appello per un tempo nuovo che celebri e onori le donne e la nostra Madre Terra.
Vogliamo coltivare un futuro per questa Terra, che insieme alle donne e' essenziale per la vita di tutti. Un futuro di amore, non di violenza; di speranza, non di cinismo; di gioia, non di desolazione; di vita, non di distruzione. Come ogni anno, il 14 febbraio 2021, in presenza o in streaming, in oltre 200 paesi in tutto il mondo, faremo sentire la nostra e la vostra voce per chiedere un nuovo modello di societa', libera dalla violenza e rispettosa del nostro pianeta. Le stesse elezioni negli Stati Uniti e la nuova coppia presidenziale confermano la fiducia nelle possibilita' di un futuro sostenibile e in una politica globale che abbia come priorita' il ruolo sociale e i diritti delle donne, ma anche l'attenzione nei confronti della Terra. Questa attenzione e' oggi un atto di resistenza perche' e' l'opposto di quello che impone la macchina neoliberista: mette in contatto le persone e le comunita' con la Terra.
"Seminate, curate giardini, fisicamente o metaforicamente", ha esortato V (Eve Ensler) fondatrice di OBR, "fatelo per far nascere, crescere e coltivare qualcosa di migliore. Questo puo' essere il sogno in cui crediamo. Il momento e' ora". In un'epoca di isolamento forzato, causato dall'emergenza sanitaria, coltivare un giardino un orto, interiore o collettivo, significa far crescere la bellezza e la vita, diventando un gesto rivoluzionario, una direzione concreta in tempi di collasso ecologico, sociale e spirituale.
Non possiamo mantenere l'estrazione continua del lavoro delle donne e dei prodotti della Terra senza restituire loro la gratitudine e il rispetto che meritano. Dobbiamo onorare e proteggere la Terra e le donne affinche' ci sia un futuro. E sia migliore del passato.
Tra le prime adesioni alla campagna 2021 ci sono Amref, Differenza Donna Ong, Assist Associazione Nazionale Atlete, Rebel Network
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Per contatti:
obritalia at gmail.com
https://www.facebook.com/obritalia
https://www.instagram.com/onebillionrisingitalia/
www.onebillionrising.org
 
12. INIZIATIVE. ONE BILLION RISING 2021: IL 14 FEBBRAIO PARTECIPA ALL'EVENTO MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
[Dal Coordinamento One Billion Rising Italia (per contatti: obritalia at gmail.com) riceviamo e diffondiamo]
 
Carissime e carissimi attivisti,
siamo quasi arrivati alla conclusione di questo anno cosi' doloroso e difficile per tutti e ci fa piacere, prima di tutto, mandarvi i nostri auguri di buone feste. Da sempre quello che caratterizza il movimento One Billion Rising e' la tenacia e la speranza di cambiamento e miglioramento ed e' quello che ci auguriamo per tutti noi nel 2021.
#ColtiviamoLaNonViolenza: e' questo il messaggio che quest'anno vogliamo lanciare. Facciamo sentire la nostra voce per affermare una cultura del rispetto delle donne e della Terra che ci ospita e che ci dona la vita. E per farlo quest'anno vogliamo coinvolgere gli uomini, chiedendo proprio a loro di seminare e diffondere un messaggio di nonviolenza. Inoltre stiamo definendo una collaborazione con Emergency che vedra' alcuni dei loro volontari disponibili a partecipare agli eventi OBR in streaming e in presenza per raccontarci alcuni progetti ed esperienze di aiuto e cura per e con le donne che hanno portato avanti e che oltre al reale sostegno hanno determinato un cambiamento culturale, di mentalita' e comportamento. Proprio quel cambiamento per cui ci battiamo e che e' necessario per il futuro.
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Come di consueto alcune prime indicazioni per la campagna di sensibilizzazione e l'evento 2021, torneremo a scrivervi a gennaio:
Scarica i loghi ufficiali OBR 2021, la cover facebook 2021 per pubblicarli sui tuoi social: https://www.dropbox.com/sh/8mkvk4bk9zue3gg/AACMRPuHI150g7kRsugdC7OUa?dl=0
Scarica alcuni testi da poter leggere o recitare durante gli eventi: https://www.dropbox.com/sh/if2zmljvlm0b4np/AABCYtlm5pJFdVdNMkHuNVi9a?dl=0
Invita gli uomini a partecipare alla campagna 2021 diventando "testimonial di un messaggio di nonviolenza". In che modo? Attraverso foto o video, interventi/letture durante l'evento che esprimano la loro volonta' di opposizione e denuncia ad ogni forma di violenza, da condividere sui social utilizzando gli hashtag ufficiali: #1BillionRising #ColtiviamoLaNonViolenza
Organizza un evento domenica 14 febbraio, in streaming o, dove sara' possibile, in presenza, mantenendo le norme di sicurezza, per manifestare insieme a un miliardo di persone in tutto il mondo.
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Evento in streaming  domenica 14 febbraio dalle 11 alle 13
- Utilizza una piattaforma web che consenta di organizzare videoconferenze, come ad esempio zoom.
- Crea un link dove poter seguire l'evento, mandalo a tutti i tuoi contatti (associazioni, gruppi, persone) per invitarli a partecipare, piu' siamo, meglio e'!
- Iscriviti al sito per segnalare il tuo evento a questo link http://bit.ly/Registra_il_t uo_evento_sulla_pagina_internazionale_OBR e scrivi a obritalia at gmail.com per comunicarci quando sara' il tuo evento
- Pianifica una scaletta dell'evento*, come ad esempio:
- introduzione di un moderatore
- interventi degli attivisti
- letture di testi, performance, ecc.
- flashmob online
- Pubblica l'evento in streaming sui social, usa gli hashtag #1BillionRising #ColtiviamoLaNonViolenza
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Evento in presenza domenica 14 febbraio o nei giorni della settimana di San Valentino
- Scegli una location dove vengano rispettate le norme di sicurezza
- Pianifica una scaletta dell'evento, come ad esempio:
- introduzione di un moderatore
- interventi degli attivisti
- letture di testi, performance, ecc.
- flashmob online
- Invita tutti i tuoi contatti a partecipare e durante l'evento registra video e scatta foto e pubblicale sui tuoi social utilizzando gli hashtag ufficiali #1BillionRising #ColtiviamoLaNonViolenza
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Per quanto riguarda i permessi e le autorizzazioni sul copyright ve li gireremo i primi di gennaio.
Rimaniamo sempre siamo aperti a vostre idee, contributi, che potrebbero essere importanti e utili per tutti e siamo qui per rispondere alle vostre richieste. Grazie a chi ci ha scritto, chiamato e a chi si e' confrontato con noi. Se vi fa piacere, scrivete a questa mail cosi' da poter organizzare presto una chiamata online.
Grazie sempre per la vostra presenza
Tanti affettuosi auguri
Nicoletta, Luisa, Silvia (coordinamento OBR Italia)
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Sito ufficiale  https://www.onebillionrising.org
Facebook https://www.facebook.com/obritalia
Instagram https://www.instagram.com/onebillionrisingitalia/
Email obritalia at gmail.com
hashtag ufficiali #1BillionRising #ColtiviamoLaNonViolenza
 
13. CRONACHE DI NUSMUNDIA. IL SONDAGGIO
 
Cosa ne penso del ministro plenipotenziario a capo del governo razzista e stragista e fascista del 2018-2019?
Cosa ne penso del ministro plenipotenziario a capo del governo dell'ecatombe del 2020 che tuttora prosegue?
Ma dico, sono domande da farsi, giovinotto?
 
14. REPETITA IUVANT. LA PRIMA POLITICA E' IL DISARMO
 
La prima politica e' il disarmo
sostituire all'arte dell'uccidere
quella severa di salvare le vite
 
Senza disarmo il mondo tutto muore
senza disarmo le nuvole si ghiacciano
le lacrime diventano veleno
si crepano i marmi ne escono draghi
 
Senza disarmo ogni parola mente
senza disarmo ogni albero si secca
l'aria non porta piu' i suoni
la polvere colma i polmoni
 
Senza disarmo piovono scorpioni
senza disarmo in ogni piatto e' vomito
dal rubinetto esce sale e vetro
le scarpe stritolano le ossa dei piedi
 
Solo il disarmo frena le valanghe
solo il disarmo risana le ferite
solo il disarmo salva le vite
 
Salvare le vite e' il primo dovere
salvare le vite
il primo dovere
 
15. REPETITA IUVANT. PICCOLO DITTICO DELLE ARMI E DEL DISARMO
 
I.
 
Le armi sanno a cosa servono
le armi non sbagliano la mira
le armi odiano le persone
quando le ammazzano poi vanno all'osteria
a ubriacarsi e a cantare fino all'alba
 
Le armi bevono il sangue
le armi mettono briglie e sella alle persone
poi le cavalcano fino a sfiancarle
affondano gli speroni per godere dei sussulti
della carne che soffre
 
Le armi non sentono ragione
una sola cosa desiderano: uccidere
e poi ancora uccidere
uccidere le persone
tutte le persone
 
Le armi la sanno lunga
fanno bella figura in televisione
sorridono sempre
parlano di cose belle
promettono miliardi di posti di lavoro
e latte e miele gratis per tutti
 
Le armi hanno la loro religione
hanno la scienza esatta degli orologi
hanno l'arte sottile del pennello
e del bulino e la sapienza grande
di trasformare tutto in pietra e vento
e della loro religione l'unico
articolo di fede dice: nulla
e nulla e nulla e nulla e nulla e nulla
e tutto ha da tornare ad esser nulla
 
Le armi ci guardano dal balcone
mentre ci affaccendiamo per le strade
ci fischiano e poi fanno finta di niente
ci gettano qualche spicciolo qualche caramella
cerini accesi mozziconi scampoli
di tela e schizzi di vernice e polpette
con dentro minuscole schegge di vetro
 
Sanno il francese hanno tutti i dischi
raccontano di quando in mongolfiera
e delle proprieta' nelle colonie d'oltremare
e delle ville tutte marmi e stucchi
t'invitano nel loro palco all'opera
ti portano al campo dei miracoli
 
Sanno le armi come farsi amare
e passo dopo passo addurti dove
hanno allestito la sala del banchetto
 
II.
 
Senza disarmo i panni stesi non si asciugano
senza disarmo la pizza diventa carbone
senza disarmo hai freddo anche con tre cappotti
 
Senza disarmo il fazzoletto ti strappa la mano
senza disarmo la maniglia della porta ti da' la scossa
senza disarmo le scarpe ti mangiano i piedi
 
Senza disarmo l'aria t'avvelena
senza disarmo il caffe' diventa sterco
senza disarmo dallo specchio uno ti spara
 
Senza disarmo il letto e' tutto spine
senza disarmo scordi tutte le parole
senza disarmo e' buio anche di giorno
 
Senza disarmo ogni casa brucia
senza disarmo quel che tocchi ghiaccia
senza disarmo tutto e' aceto e grandine
 
Senza disarmo la guerra non finisce
 
Senza disarmo finisce l'umanita'
 
16. REPETITA IUVANT. IN QUANTO LE ARMI
 
In quanto le armi servono a uccidere
le persone, l'esistenza delle armi
e' gia' una violazione dei diritti umani.
 
Solo il disarmo salva le vite
solo il disarmo rispetta e difende gli esseri umani
solo il disarmo riconosce e restituisce
umanita' all'umanita'.
 
Solo con il disarmo
la civilta' rinasce
il sole sorge ancora
fioriscono i meli
tornano umani gli esseri umani.
 
17. REPETITA IUVANT. DEL NON UCCIDERE ARGOMENTO PRIMO
 
Si assomigliano come due fratelli
Abele e Caino, nessuno dei due
sa chi sara' la vittima, chi l'assassino.
 
Non c'e' netto un confine
tra bene e male
e l'occhio non distingue
zucchero e sale.
 
In questo laborioso labirinto
che non ha uscita
non esser tu del novero di quelli
che ad altri strappano la breve vita.
 
Mantieni l'unica vera sapienza:
come vorresti esser trattato tu
le altre persone tratta.
Da te l'umanita' non sia disfatta.
 
Sull'orlo dell'abisso scegli sempre
di non uccidere, di opporti a ogni uccisione,
ad ogni guerra, ogni arma, ogni divisa:
ogni plotone e' di esecuzione.
 
Non c'e' netto un confine
tra bene e male
e l'occhio non distingue
zucchero e sale.
 
Si assomigliano come due fratelli
Abele e Caino, nessuno dei due
sa chi sara' la vittima, chi l'assassino.
 
18. REPETITA IUVANT. POICHE' VI E' UNA SOLA UMANITA'
 
Poiche' vi e' una sola umanita'
noi dichiariamo che ogni essere umano
abbia rispetto e solidarieta'
da chiunque altro sia essere umano.
 
Nessun confine puo' la dignita'
diminuire umana, o il volto umano
sfregiare, o denegar la qualita'
umana propria di ogni essere umano.
 
Se l'edificio della civilta'
umana ha un senso, ed esso non e' vano,
nessuno allora osi levar la mano
contro chi chiede ospitalita'.
 
Se la giustizia e se la liberta'
non ciancia, bensi' pane quotidiano
hanno da essere, cosi' il lontano
come il vicino merita pieta'.
 
Nel condividere e' la verita'
ogni volto rispecchia il volto umano
nel mutuo aiuto e' la felicita'
ogni diritto e' un diritto umano.
 
Se vero e' che tutto finira'
non prevarra' la morte sull'umano
soltanto se la generosita'
sara' la legge di ogni essere umano.
 
La nonviolenza e' questa gaia scienza
che lotta per salvar tutte le vite
la nonviolenza e' questa lotta mite
e intransigente contro ogni violenza.
 
19. SEGNALAZIONI LIBRARIE
 
Letture
- Stefano Cascinu, Terapie antitumorali. Le conquiste della ricerca, Rcs, Milano 2021, pp. 160, euro 6,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
*
Riletture
- Simone de Beauvoir, A conti fatti, Einaudi, Torino 1973, 1980, pp. 464.
- Daniela Padoan, Le pazze. Un incontro con le madri di Plaza de Mayo, Bompiani, Milano 2005, pp. 432.
*
Maestre
- Marthe Robert, L'antico e il nuovo, Rizzoli, Milano 1969, pp. 288.
- Marthe Robert, Da Edipo a Mose'. Freud e la coscienza ebraica, Sansoni, Firenze 1981, pp. 176.
- Marthe Robert, Solo come Kafka, Editori Riuniti, Roma 1982, pp. X + 214.
 
20. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
 
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
 
21. PER SAPERNE DI PIU'
 
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
 
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3996 del 26 gennaio 2021
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com