[Nonviolenza] Archivi. 427



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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXII)
Numero 427 del 24 gennaio 2021
 
In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di settembre 2020 (parte seconda)
2. Un importante documento di un'associazione di magistrati. E un incontro di studio a Viterbo
3. "Selbstdenken". La sera di sabato 5 settembre a Cura di Vetralla si e' tenuto un incontro per il NO al referendum
4. Ancora un lamento del vecchio
5. Mercoledi' 9 settembre prendero' parte al "digiuno di giustizia in solidarieta' con i migranti" promosso da padre Alex Zanotelli
6. Omero Dellistorti: Cinque ragioni per opporre alla Gioventu' hitleriana il nostro NO nel referendum del 20-21 settembre
 
1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI SETTEMBRE 2020 (PARTE SECONDA)
 
Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di settembre 2020.
 
2. UN IMPORTANTE DOCUMENTO DI UN'ASSOCIAZIONE DI MAGISTRATI. E UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO
 
L'associazione di magistrati "Area democratica per la giustizia" ha reso pubblico il primo settembre un importante documento dal titolo "Il taglio dei parlamentari: un vulnus per la democrazia".
Per riflettere su questo documento si e' svolto la mattina di sabato 5 settembre a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" un incontro di studio.
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Il testo integrale del documento di "Area democratica per la giustizia": "Il taglio dei parlamentari: un vulnus per la democrazia"
"A breve i cittadini italiani saranno chiamati a pronunciarsi con referendum confermativo sulla legge di revisione costituzionale dal titolo: "Modifiche agli artt. 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari". La legge n. 249/2019 prevede un drastico taglio, pari a 36,5%, dei componenti di Camera e Senato (che passano rispettivamente da 630 a 400 e da 315 a 200), fissa a cinque il numero dei senatori a vita, riduce da sei a quattro il numero dei senatori eleggibili nella Circoscrizione Estero, abbassa a tre il numero minimo di senatori assegnato ad ogni regione, con l'eccezione del Molise e della Valle d'Aosta per le quali il numero minimo di senatori e' fissato rispettivamente a due e ad uno, mentre le province autonome di Trento e Bolzano sono equiparate alle regioni e per esse il numero minimo e' fissato a tre per ciascuna provincia.
Si tratta di un referendum confermativo per il quale non e' previsto un quorum: a prescindere dalla partecipazione al voto, se dovessero prevalere i "si'", con le prossime elezioni le rappresentanze parlamentari saranno ridotte di oltre un terzo e cio' in assenza della riforma della legge elettorale.
Secondo i sostenitori della legge, questa dovrebbe portare tre risultati: allineare il numero dei nostri rappresentati in Parlamento alle medie degli altri Parlamenti, in particolare di quelli europei, sull'assunto che quello italiano sia eccessivo; ridurre i costi della politica; assicurare maggiore efficienza al nostro Parlamento. Ma molti autorevoli costituzionalisti hanno assunto posizioni fortemente critiche, osservando che si tratta di una riforma che non realizza gli obiettivi prefissati e rischia, invece, di produrre effetti distorsivi sulla qualita' della nostra democrazia. La riforma, comportando un taglio lineare di oltre un terzo dei parlamentari, non assicura un recupero di efficienza del Parlamento, specie in assenza di riforma dei Regolamenti parlamentari e delle procedure di approvazione delle leggi; determinera', invece, un sensibile rallentamento, se non la paralisi, del lavoro parlamentare e delle Commissioni, aggravandone l'inefficienza.
Quanto ai costi, affrontando il tema senza inseguire le spinte populiste dell'antipolitica, si deve riconoscere che la democrazia ha costi che occorre sostenere per assicurare il funzionamento delle istituzioni repubblicane da cui dipende la garanzia delle liberta' fondamentali, il cui valore non e' comparabile con il declamato risparmio. Sul quale, peraltro, nessuno e' stato in grado, finora, di fornire dati affidabili: i sostenitori della legge parlano di un risparmio di 500 milioni a legislatura; i detrattori lo stimano in 50 milioni o poco piu'. Nessuno e' in grado di fornire dati certi e verificabili. Quale che sia l'entita' del risparmio, esso non incidera' realmente sui costi del Parlamento. Il taglio ridurra' solo le indennita' di mandato, ma non le spese, certo piu' cospicue, di funzionamento delle camere; soprattutto non incidera' sui costi realmente inutili della politica, sugli enti superflui, sulle spese fuori controllo, sugli sprechi e sui privilegi, sulle pratiche degenerative ed illegali.
Quanto all'allineamento del numero dei nostri parlamentari alle medie di quelli europei, le comparazioni hanno dimostrato che l'argomento e' suggestivo e demagogico; certo e' che, invece, se la riforma andra' a regime, l'Italia sara' tra i paesi europei con il minor numero di rappresentanti eletti in Parlamento.
Occorre allora, molto seriamente, domandarsi se un risparmio di spesa incerto, e scarsamente incidente sui costi della politica, costituisca un vantaggio tanto significativo da giustificare gli effetti distorsivi che la riforma rischia di determinare sulla democrazia, sulla rappresentanza politica e sul pluralismo. Effetti che rischiano di aggravarsi in assenza della riforma della legge elettorale, aumentando la distanza tra la politica e i cittadini elettori; perche' in presenza della legge elettorale attuale, nelle quale la composizione delle liste e' decisa dalle segreterie dei partiti, la riduzione del numero degli eleggibili accresce il ruolo di queste ultime, che finiranno con l'occupare ogni spazio di rappresentanza, e determina una marcata marginalizzazione delle minoranze, se non la loro espulsione dal Parlamento. Ne' potranno trovare adeguata rappresentanza tutte le differenti realta' territoriali del nostro Paese, perche' la riforma penalizza i territori piu' fragili che non potranno piu' portare in Parlamento le loro istanze e bisogni, ma anche la ricchezza di idee e visioni che le periferie del nostro Paese spesso sono capaci di esprimere.
Cio' si inserirebbe in un quadro istituzionale che gia' registra un progressivo e preoccupante svilimento del ruolo del Parlamento rispetto al Governo, attuato attraverso l'irrigidimento della disciplina di partito, fino alla sostanziale imposizione del vincolo di mandato, il costante ricorso alla decretazione d'urgenza, alla legge delega e al voto di fiducia, il sistematico accantonamento delle proposte di legge di iniziativa parlamentare per dare corso piu' rapido a quelle governative.
Il risultato sara' un Parlamento meno rappresentativo, meno efficiente, meno pluralista, perche' privo dei contributi di tanti territori e delle minoranze, ed omologato alle direttive del Governo. Un vulnus per la democrazia rappresentativa voluta dalla Costituzione che rischia di aggravare la crisi di credibilita' nella quale da tempo versano le istituzioni del nostro Parlamento, sempre piu' distanti dai cittadini".
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Con il lume della ragione, con la forza della verita'
Dopo aver dato integrale lettura del documento, l'incontro di studio e' stato aperto dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, che ha evidenziato la chiarezza con cui vengono enunciate le ragioni per cui occorre opporsi a una decisione sciagurata votando NO al referendum del 20-21 settembre.
Con il lume della ragione, con la forza della verita', occorre opporsi alla deriva antiparlamentare ed antidemocratica che porta verso l'oligarchia, il totalitarismo, la barbarie.
Con il lume della ragione, con la forza della verita', occorre opporsi alle forze razziste e fasciste che vogliono annientare la separazione e il controllo dei poteri, che vogliono annientare la presenza nelle istituzioni di rappresentanti del movimento delle oppresse e degli oppressi, che vogliono annientare le liberta' sancite dalla Costituzione repubblicana.
Con il lume della ragione, con la forza della verita', occorre opporsi al golpe bianco che vuole distruggere la politica come spazio condiviso di conflitto, liberta' e solidarieta', e sostituirla con la sudditanza ai capi carismatici, con la prostituzione alle tecniche manipolatrici e totalitarie, con l'asservimento ai governi-fantoccio degli stolti e dei bruti proni alle voglie del potere finanziario e ai deliri della societa' dello spettacolo.
Votiamo NO per difendere la democrazia.
Votiamo NO per difendere la Costituzione.
Votiamo NO per le ragioni di Rosa Luxemburg e di Hannah Arendt, di Simone Weil e di Virginia Woolf, di Ginetta Sagan e di Germaine Tillion, di Wangari Maathai e di Berta Caceres.
Votiamo NO ai piani golpisti dei governanti razzisti colpevoli di omissione di soccorso, di persecuzione di innocenti, di crimini contro l'umanita'.
Votiamo NO all'antiparlamentarismo, NO al fascismo, NO alla barbarie.
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Un appello alle persone di volonta' buona ed alle associazioni democratiche
Le persone partecipanti all'incontro di studio hanno espresso un vivo apprezzamento e un persuaso sostegno al documento dell'associazione di magistrati "Area democratica per la giustizia", si impegnano a diffonderlo ulteriormente, chiedono a tutte le persone di volonta' buona di leggerlo, meditarlo, diffonderlo.
Le persone partecipanti all'incontro di studio rinnovano la richiesta a tutte le persone di volonta' buona ed a tutte le associazioni democratiche di fare cinque cose necessarie ed urgenti per contrastare la disinformazione e la manipolazione e promuovere invece l'informazione, la documentazione, la coscientizzazione, la discussione e la partecipazione consapevole di tutte e tutti al referendum.
La prima cosa da fare e' prendere pubblicamente posizione per il NO, e diffondere "urbi et orbi" questa vostra presa di posizione.
La seconda cosa da fare e' sollecitare le esperienze collettive di cui fate parte o cui riconoscete un'importanza o un valore a prendere anch'esse posizione per il NO, e a diffondere questa loro presa di posizione.
La terza cosa da fare e' intervenire sui mass-media e sui social media affinche' si impegnino per una corretta informazione.
La quarta cosa da fare e' promuovere ovunque possibile comitati locali per il NO al taglio del parlamento, collegandovi anche con il Comitato nazionale: sito: www.noaltagliodelparlamento.it , e-mail: info at noaltagliodelparlamento.it , ed anche con il Coordinamento per la democrazia costituzionale, sito: www.coordinamentodemocraziacostituzionale.it
La quinta cosa da fare e' promuovere ovunque possibile ulteriori iniziative di informazione, documentazione, coscientizzazione, riflessione, dibattito.
Di seguito una bozza di dichiarazione utilizzabile:
"Al referendum del 20-21 settembre voteremo NO.
Voteremo NO al taglio del Parlamento, alla strozzatura della rappresentanza democratica, all'estromissione delle minoranze dalle Camere, al compiuto asservimento dell'organo legislativo all'esecutivo e a centri di potere extraistituzionali ed antidemocratici.
Voteremo NO alla manomissione della Costituzione e alla compressione ed imprigionamento della sovranita' popolare.
Voteremo NO alla negazione del principio su cui si fonda lo stato di diritto: la separazione, l'equilibrio ed il controllo dei poteri.
Voteremo NO al disegno di sostituire alla democrazia rappresentativa un potere oligarchico e opaco, abusivo e tracotante, effettualmente violento e tendenzialmente totalitario.
Voteremo NO condividendo l'appello degli illustri docenti di diritto costituzionale che hanno denunciato i guasti gravissimi della riforma costituzionale sottoposta a referendum.
Voteremo NO perche' la democrazia, la liberta', la giustizia, il diritto alla vita, alla salute e alla dignita' sono beni troppo preziosi per permettere che siano "tagliati per risparmiare".
Voteremo NO perche' in quanto esseri umani preferiamo essere cittadini anziche' sudditi
firma, luogo e data, recapiti del mittente".
Ricordiamo che in questo referendum non c'e' quorum per la sua validita', quindi ogni singolo voto ha veramente un'importanza enorme.
E ricordiamo anche, conclusivamente, che il fine del nostro impegno e' impedire la manomissione della Costituzione, impedire la mutilazione del parlamento, impedire che dalla democrazia si passi a un regime sempre piu' oligarchico, autoritario, ed infine totalitario.
La violenza razzista dispiegata dal governo Conte-Salvini-Di Maio (le cui scellerate ed incostituzionali antileggi hitleriane ancora non sono state abrogate), e l'incapacita', l'irresponsabilita', l'intempestivita', alcune decisioni catastrofiche e la folle tracotanza dagli esiti stragisti del governo centrale mezzo-razzista e delle giunte regionali razziste in questi mesi di epidemia, dimostrano l'urgente necessita' di contrastare la deriva razzista e fascista in corso.
Votare NO al referendum e' un'azione necessaria di resistenza nonviolenta.
Votare NO al referendum e' un'azione necessaria di umana dignita' e solidarieta'.
Votare NO al referendum e' un'azione necessaria di difesa della Costituzione antifascista, della legalita' che salva le vite, della democrazia come inveramento di liberta', di uguaglianza e di fraternita' e sororita', della civilta' che ogni essere umano riconosce e rispetta e difende e sostiene.
Mancano due settimane al voto: ogni persona s'informi e s'impegni.
NO all'antiparlamentarismo, NO al fascismo, NO alla barbarie.
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Due siti, alcuni documenti per approfondire, una pubblicazione telematica quotidiana
Per approfondire l'informazione sulle ragioni del NO al referendum molte utili risorse sono disponibili in due siti web:
- il sito del Comitato nazionale per il NO al taglio del parlamento: www.noaltagliodelparlamento.it
- il sito del Coordinamento per la democrazia costituzionale: www.coordinamentodemocraziacostituzionale.it
In calce al presente comunicato si allegano anche alcuni altri documenti utili per la riflessione:
- un appello nonviolento per il NO al referendum;
- l'appello del Comitato donne per il NO al referendum: "E invece NO";
- l'appello di 183 costituzionalisti per il NO al referendum;
- l'appello dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia: "Perche' votiamo NO".
Per sostenere l'informazione, la documentazione e la coscientizzazione per il NO al referendum, il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo sta anche pubblicando da alcune settimane un supplemento giornaliero al proprio quotidiano telematico "La nonviolenza e' in cammino"; la testata del supplemento monografico sul referendum e' "NO all'antiparlamentarismo, NO al fascismo, NO alla barbarie". Puo' essere richiesto gratuitamente inviando una e-mail all'indirizzo: centropacevt at gmail.com
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Allegato primo: un appello nonviolento per il NO al referendum
No alla riforma costituzionale che mutila la democrazia rappresentativa e mira ad imporre un regime totalitario nel nostro paese
Al referendum costituzionale sulla mutilazione del parlamento del 20-21 settembre 2020 voteremo no.
Siamo contrari a ridurre il Parlamento a una tavolata di yes-men al servizio di esecutivi tanto insipienti quanto tracotanti e dei grotteschi e totalitari burattinai razzisti e militaristi che li manovrano.
Siamo contrari al passaggio dalla democrazia rappresentativa, per quanto imperfetta essa possa essere, al fascismo.
La mutilazione del parlamento attraverso la riduzione del numero dei parlamentari ha questo significato e queste fine: favorire il passaggio da una democrazia costituzionale gia' profondamente ferita a un regime sempre piu' antidemocratico ed eslege, sempre piu' protervo e brutale.
Al referendum del 20-21 settembre 2020 votiamo no all'antiparlamentarismo, no al fascismo, no alla barbarie.
No all'antiparlamentarismo, che alla separazione e all'equilibrio dei poteri, alla rappresentanza proporzionale dell'intera popolazione e alla libera discussione e consapevole deliberazione vuole sostituire i bivacchi di manipoli, l'autoritarismo allucinato, plebiscitario e sacrificale, il potere manipolatorio dei padroni occulti e palesi delle nuove tecnologie della propaganda e della narcosi.
No al fascismo, crimine contro l'umanita'.
No alla barbarie, che annichilisce ogni valore morale e civile, che perseguita ed estingue ogni umana dignita' e virtu', che asservisce la societa' alla menzogna e alla violenza".
* * *
Allegato secondo: l'appello del Comitato donne per il NO al referendum: "E invece NO"
(...)
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Allegato terzo: l'appello di 183 costituzionalisti per il NO al referendum
(...)
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Allegato quarto: l'appello dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia: "Perche' votiamo NO"
(...)
 
3. "SELBSTDENKEN". LA SERA DI SABATO 5 SETTEMBRE A CURA DI VETRALLA SI E' TENUTO UN INCONTRO PER IL NO AL REFERENDUM
 
La sera di sabato 5 settembre 2020 a Cura di Vetralla (Vt) il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, Peppe Sini, ha tenuto una conversazione argomentando le ragioni del NO al referendum del 20-21 settembre.
In particolare il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha evidenziato come sia necessario opporre un fermo NO alla manomissione della Costituzione, un fermo NO alla mutilazione del parlamento, un fermo NO all'estromissione delle minoranze dalle istituzioni rappresentative, un fermo NO alla negazione della separazione e del controllo dei poteri, un fermo NO allo svuotamento della democrazia; un fermo NO all'antiparlamentarismo, un fermo NO al fascismo, un fermo NO alla barbarie.
Di seguito una sintesi degli argomenti svolti.
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No pasaran
Occorre opporre un fermo NO alla mutilazione del Parlamento finalizzata a ridurlo a uno zimbello nelle mani dei capibastone delle macchine politiche oligarchiche e a uno scendiletto del governo di insipienti e irresponsabili al servizio di burattinai avidi di potere, corruttori e totalitari.
Occorre opporre un fermo NO alla manomissione della Costituzione repubblicana: strozzare il Parlamento che e' l'unico dei tre poteri dello stato diretta espressione della sovranita' popolare significa far saltare l'equilibrio dell'ordinamento istituzionale e con esso la separazione e il controllo dei poteri, la democrazia e lo stato di diritto.
Occorre opporre un fermo NO alla palese volonta' di cancellare ogni possibilita' di rappresentanza istituzionale del movimento delle sfruttate e degli sfruttati, delle oppresse e degli oppressi: la riforma imposta da Conte, Salvini e Di Maio mira infatti a un parlamento in cui siano presenti solo i maggiordomi dei ricchi e dei potenti.
Occorre opporre un fermo NO alle manovre miranti ad imporre il ritorno all'assolutismo, alla sudditanza, alla schiavitu'.
Occorre opporre un fermo NO alla deriva dalla democrazia all'oligarchia, alla dittatura, alla barbarie.
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Heart of Darkness
I messeri che hanno imposto la scellerata riforma costituzionale a cui dobbiamo opporre un fermo NO, sono gli stesso gentiluomini di ventura che nell'anno in cui hanno governato insieme hanno commesso orribili e obbrobriose violazioni della Costituzione della Repubblica italiana, orribili e obbrobriose violazioni del diritto internazionale, orribili e obbrobriose violazioni dei diritti umani, fino ad arrivare al'infamia delle infamie di cercar di impedire che naufraghi in pericolo di morte venissero soccorsi, fino ad arrivare ad essere complici e finanziatori dei criminali poteri libici che imprigionano, torturano e fanno morire esseri umani innocenti nei lager.
I messeri che hanno imposto la scellerata riforma costituzionale a cui dobbiamo opporre un fermo NO, sono i ministri ed ex-ministri che hanno imposto e che mantengono in vigore antileggi hitleriane che fanno orrore all'umanita' intera.
I messeri che hanno imposto la scellerata riforma costituzionale a cui dobbiamo opporre un fermo NO, sono i ministri ed ex-ministri responsabili di crimini contro l'umanita', di omissione di soccorso, di persecuzioni razziste, dell'imposizione nel nostro paese di un regime di apartheid.
I messeri che hanno imposto la scellerata riforma costituzionale a cui dobbiamo opporre un fermo NO, sono i ministri ed ex-ministri che insistono nel volere imporre umiliazioni, violenze e addirittura deportazioni a esseri umani innocenti.
I messeri che hanno imposto la scellerata riforma costituzionale a cui dobbiamo opporre un fermo NO, sono i ministri ed ex-ministri mentitori sistematici, eversori dall'alto, tracotanti egoisti le cui mani sono sporche del sangue della strage degli innocenti in corso nel Mediterraneo.
Per i crimini razzisti commessi durante il loro governo in combutta per questi ministri ed ex-ministri le competenti magistrature dovrebbero disporre al termine di equi processi l'interdizione perpetua da tutti i pubblici uffici.
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La democrazia costa soldi, il fascismo solo sangue
La retorica dei soldi che restano nel portafogli, unico grottesco argomento dei sostenitori della sciagurata riforma costituzionale a cui occorre opporre un fermo NO, e' semplicemente ignobile e fraudolenta.
Ai governanti ed ex-governanti ladri e sperperatori diciamo: si risparmino i soldi pubblici tagliando le scellerate, colossali, mostruose spese per gli armamenti assassini.
Ai governanti ed ex-governanti ladri e sperperatori diciamo: si risparmino i soldi pubblici tagliando le abominevoli, gigantesche spese militari e facendo cessare la complicita' con organizzazioni terroriste come la Nato.
Ai governanti ed ex-governanti ladri e sperperatori diciamo: si risparmino i soldi pubblici tagliando gli scellerati sprechi del ceto politico e le infinite ruberie clientelari e nepotiste.
Ai governanti ed ex-governanti ladri e sperperatori diciamo: i costi della democrazia, i costi della legalita' che salva le vite, sono necessari e benedetti. L'ideologia e la retorica che pretendono di abolire la democrazia perche' e' costosa, sono un'ideologia e una retorica fasciste, il cui scopo e' instaurare la dittatura dei ricchi e dei violenti, dei rapinatori e degli abusatori.
La democrazia costa soldi, il fascismo solo sangue. Noi preferiamo la democrazia che salva le vite al fascismo che le vite sopprime.
NO all'antiparlamentarismo che e' l'anticamera del fascismo. NO al razzismo e al militarismo. No alla dittatura dei ricchi. NO a un regime in cui al posto delle leggi e della liberta' c'e' la dittatura del libretto degli assegni e del passo dell'oca.
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Rappelle-toi Barbara
Come hanno dimostrato 183 illustri costituzionalisti in un loro inconfutabile appello:
1) Occorre opporre un fermo NO a una riforma che "svilisce il ruolo del Parlamento e ne riduce la rappresentativita'".
2) Occorre opporre un fermo NO a una riforma che "presuppone che la rappresentanza nazionale possa essere assorbita nella rappresentanza di altri organi elettivi (Parlamento europeo, Consigli regionali, Consigli comunali, ecc.), contro ogni evidenza storica e contro la giurisprudenza della Corte costituzionale".
3) Occorre opporre un fermo NO a una riforma che "riduce in misura sproporzionata e irragionevole la rappresentanza di interi territori".
4) Occorre opporre un fermo NO a una riforma che "non eliminerebbe ma, al contrario, aggraverebbe i problemi del bicameralismo perfetto".
5) Occorre opporre un fermo NO a una riforma che "appare ispirata da una logica 'punitiva' nei confronti dei parlamentari, confondendo la qualita' dei rappresentanti con il ruolo stesso dell'istituzione rappresentativa".
Come ha scritto l'Associazione nazionale partigiani d'Italia nel suo appello per il NO: "Non sprechiamo le conquiste di liberta' e democrazia donateci dalla Resistenza. Tagliare cosi' il numero dei parlamentari vuol dire tagliare il diritto di scegliere i nostri rappresentanti. Noi votiamo NO".
NO alla manomissione della Costituzione, NO alla mutilazione del parlamento, NO all'estromissione delle minoranze dalle istituzioni rappresentative, NO alla negazione della separazione e del controllo dei poteri, NO allo svuotamento della democrazia.
NO all'antiparlamentarismo, NO al fascismo, NO alla barbarie.
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Repetita iuvant
Come e' scritto nell'"appello nonviolento per il NO al referendum":
No alla riforma costituzionale che mutila la democrazia rappresentativa e mira ad imporre un regime totalitario nel nostro paese
Al referendum costituzionale sulla mutilazione del parlamento del 20-21 settembre 2020 voteremo no.
Siamo contrari a ridurre il Parlamento a una tavolata di yes-men al servizio di esecutivi tanto insipienti quanto tracotanti e dei grotteschi e totalitari burattinai razzisti e militaristi che li manovrano.
Siamo contrari al passaggio dalla democrazia rappresentativa, per quanto imperfetta essa possa essere, al fascismo.
La mutilazione del parlamento attraverso la riduzione del numero dei parlamentari ha questo significato e queste fine: favorire il passaggio da una democrazia costituzionale gia' profondamente ferita a un regime sempre piu' antidemocratico ed eslege, sempre piu' protervo e brutale.
Al referendum del 20-21 settembre 2020 votiamo no all'antiparlamentarismo, no al fascismo, no alla barbarie.
No all'antiparlamentarismo, che alla separazione e all'equilibrio dei poteri, alla rappresentanza proporzionale dell'intera popolazione e alla libera discussione e consapevole deliberazione vuole sostituire i bivacchi di manipoli, l'autoritarismo allucinato, plebiscitario e sacrificale, il potere manipolatorio dei padroni occulti e palesi delle nuove tecnologie della propaganda e della narcosi.
No al fascismo, crimine contro l'umanita'.
No alla barbarie, che annichilisce ogni valore morale e civile, che perseguita ed estingue ogni umana dignita' e virtu', che asservisce la societa' alla menzogna e alla violenza".
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Al fin della licenza
All'ascolto, alla scuola e alla sequela di Rosa Luxemburg e di Hannah Arendt, di Simone Weil e di Virginia Woolf, il 20-21 settembre votiamo NO.
 
4. ANCORA UN LAMENTO DEL VECCHIO
 
I.
Tutto quello che hai fatto e' stato inutile
tutto quello per cui hai lottato e' stato sconfitto
hai praticato la negazione
e poi la negazione della negazione
e poi la negazione della negazione della negazione
e' ovvio ti restino solo macerie
e fame di vento.
 
I mali che hai commesso sono stati risibili
ma il bene omesso enorme.
 
Ora che sei una sola ulcera
nulla ti strazia di piu' che guardare il tuo passato
di sale di nebbia di sogni
travolti o abortiti.
 
Scrivi queste cose e sai che sono false
scrivi queste cose e sai che sono vere.
 
II.
Almeno avessi giocato
a tombola al gioco dell'oca a chi spara per primo
almeno avessi viaggiato
sull'alto respiro del mare tra i sassi gli sterpi gli olivi
almeno avessi generato figli
che piangono e ridono e gridano ho fame
almeno avessi fatto qualche sproposito
di quelli che poi si raccontano all'osteria
per anni e anni e anni e anni ancora.
 
III.
Nella menzogna vissi
ma almeno senza paura.
 
Tra gente malvagia vissi
ma almeno senza rimorsi.
 
Conobbi la corsa dei porci i vestiti di stracci
le armi di legno e di ferro le lune morte nei pozzi
e vidi in lontananza l'utopia.
 
Frequentai le bettole e le piazze vuote
le vecchie case dei morti
i campi di erba medica le vigne
cento volte per sprezzo ho afferrato le ortiche
mai seppi cosa fosse la rancura.
 
E invece fu solo menzogna
e invece fu solo una fuga
immobile affinche' credesse l'orco
che tu fossi gia' morto
che tu fossi un ricordo un sogno uno spettro.
 
IV.
Tutte le cose che ho studiato con fatica
tutte oramai le ho scordate.
 
E tutte le cose che ho vissuto
e' come se fossero affare di un altro.
 
Mi chiedo cosa mi leghi alle persone
che sono stato e che non sono piu'.
 
V.
Questo e' vecchiaia
non un deserto ma una palude
non uno scendere lento nell'acqua densa del tempo
ma giu' dalla scale del tempo un ruzzolare uno scapicollarsi
non uno specchio che si offusca nobile
ma l'inarrestabile metamorfosi
in nudo verme che si contrae e geme.
 
VI.
Non scriverle queste cose
non dirle a nessuno.
 
Continua in quello che fai
fa' finta di non sentirlo
il dolore che ti stritola
fa' finta di niente
cammina
cammina ancora.
 
VII.
Continua la lotta contro gli oppressori
resisti alla violenza del potere
condividi il pane e il vino e la tenda
soccorri accogli assisti chiunque ha bisogno di aiuto.
 
Salvare le vite
e' il primo dovere.
 
Oppresse e oppressi di tutti i paesi
unitevi.
 
5. MERCOLEDI' 9 SETTEMBRE PRENDERO' PARTE AL "DIGIUNO DI GIUSTIZIA IN SOLIDARIETA' CON I MIGRANTI" PROMOSSO DA PADRE ALEX ZANOTELLI
 
Mercoledi' 9 settembre prendero' parte al "digiuno di giustizia in solidarieta' con i migranti" promosso da padre Alex Zanotelli (allego in calce il suo appello).
Prosegue la strage degli innocenti nel Mediterraneo e lungo le rotte della disperazione.
Continua l'orrore dei lager e delle abominevoli violenze sui migranti in Libia con la flagrante complicita' del governo italiano.
Persiste il regime di apartheid in Italia.
Non sono ancora stati abrogati gli scellerati "decreti sicurezza della razza" che violano i diritti umani fondamentali.
Ancora una volta con l'esperienza nonviolenta del digiuno si segnala l'esigenza di far cessare questi mostruosi crimini contro l'umanita'.
Ed ancora una volta rinnoviamo l'appello a una vera e propria insurrezione nonviolenta per realizzare quattro semplici indispensabili cose:
1. riconoscere a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro, ove necessario mettendo a disposizione adeguati mezzi di trasporto pubblici e gratuiti; e' l'unico modo per far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani;
2. abolire la schiavitu' e l'apartheid in Italia; riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto": un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia;
3. abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese; si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani;
4. formare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza; poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
*
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Allegato. Alex Zanotelli: Digiuno di giustizia il 9 Settembre
Rilanciamo con rinnovato vigore il "Digiuno di giustizia in solidarieta' con i migranti" di fronte al Parlamento italiano il prossimo mercoledi' 9 settembre, al mattino dalle ore 11 alle 14, cosi' ci ha concesso la Questura di Roma.
Un digiuno di protesta perche' ben poco di quanto promesso dal governo Conte 2, nel campo dell'immigrazione, e' stato realizzato. I Decreti Sicurezza (puro razzismo!) sono ancora li', i porti italiani sono ancora chiusi, le navi delle ong sono spesso impedite per futili motivi di operare nel Mediterraneo, la petroliera danese Etienne, che ha salvato 27 migranti, da un mese sta aspettando un porto per farli sbarcare. Senza dimenticare le centinaia di morti in mare quest'estate, perche' nessun governo ha risposto al loro grido disperato di aiuto. E' ora che il governo italiano la smetta di finanziare la Guardia Costiera libica responsabile di crimini orrendi. Non possiamo accettare questa palese violazione di diritti umani.
p. Alex Zanotelli a nome del Digiuno di Giustizia in solidarieta' con i migranti
 
6. OMERO DELLISTORTI: CINQUE RAGIONI PER OPPORRE ALLA GIOVENTU' HITLERIANA IL NOSTRO NO NEL REFERENDUM DEL 20-21 SETTEMBRE
 
1. La Gioventu' hitleriana vuole mutilare il parlamento italiano; dopo aver finanziato i criminali poteri libici per recludere, torturare, assassinare nei lager esseri umani innocenti; dopo aver cercato di impedire che i naufraghi in pericolo di morte nel Mediterraneo venissero soccorsi; dopo aver imposto scellerate antileggi razziste ed incostituzionali nel nostro paese.
Alla Gioventu' hitleriana noi opponiamo il nostro NO nel referendum del 20-21 settembre.
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2. La Gioventu' hitleriana vuole distruggere la separazione e il controllo dei poteri dello stato; affinche' il governo e i padroni che lo comandano possano continuare a commettere persecuzioni razziste, riduzioni in schiavitu', stragi degli innocenti e crimini contro l'umanita' senza alcun ostacolo, in completa impunita'.
Alla Gioventu' hitleriana noi opponiamo il nostro NO nel referendum del 20-21 settembre.
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3. La Gioventu' hitleriana vuole impedire che in parlamento possano essere presenti persone rappresentanti del movimento delle oppresse e degli oppressi; vuole che vi siano ammessi solo i signori padroni, i loro maggiordomi, i loro giullari, i loro sicari, ebbri di tracotanza, di avidita', di violenza.
Alla Gioventu' hitleriana noi opponiamo il nostro NO nel referendum del 20-21 settembre.
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4. La Gioventu' hitleriana vuole abolire la democrazia e le istituzioni rappresentative perche' sono costose; e i soldi servono alla Gioventu' hitleriana per comprare le armi, per finanziare le guerre e lo schiavismo, per tener sottomesse le classi sfruttate, per perseguitare, deportare ed eliminare i non appartenenti alla razza ariana.
Alla Gioventu' hitleriana noi opponiamo il nostro NO nel referendum del 20-21 settembre.
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5. La Gioventu' hitleriana vuole fare a pezzi la Costituzione repubblicana, democratica ed antifascista; gli viene mal di stomaco, gli viene l'orticaria, gli vengono le convulsioni alla Gioventu' hitleriana ogni volta che sentono nominare la Costituzione, ogni volta che sentono parlare della legalita' che salva le vite, ogni volta che qualcuno ricorda i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Alla Gioventu' hitleriana noi opponiamo il nostro NO nel referendum del 20-21 settembre.
 
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 427 del 24 gennaio 2021
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