[Nonviolenza] Archivi. 424



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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXII)
Numero 424 del 21 gennaio 2021
 
In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di agosto 2020 (parte quarta)
2. Una postilla al testo che precede
3. La strage nel Mediterraneo
4. Aperta a Viterbo la campagna per il "NO" al referendum
5. Omero Dellistorti: Ah si'?
6. "Chi dice che la democrazia costa troppo, preferisce la dittatura". Un discorso il 22 agosto in piazzale Gramsci a Viterbo per il "NO" al referendum del 20-21 settembre
7. Una lettera al Comune di Milano
8. "De Constitutione defendenda". Piccola guida per il "NO" al referendum del 20-21 settembre 2020
9. Arrigo Levi
10. Richard Attenborough
11. Giovani Borromeo
12. Oscar Botto
13. Michel Butor
14. Piero Camporesi
15. Bill Coleman
16. Umberto D'Ancona
17. Manrico Ducceschi
18. Eugenio Dugoni
19. Alfred Eisenstaedt
20. Alfredo Fiorini
21. Jacques Godechot
22. Virgilio Gozzoli
23. Leonello Grossi
24. Lindsay Kemp
25. Kathleen Kenyon
26. Kenji Mizoguchi
27. Bayard Rustin
28. Zofia Rydet
29. Armando Sarti
30. Lao She
31. Cora Slocomb
32. Boris Viktorovic Tomasevskij
33. Simone Weil
34. Ernst Wiechert
35. Kate Douglas Wiggin
36. Benito D'Ippolito: Tre lampi per ricordare Simone Weil
37. Tre accostamenti alla nonviolenza
38. Armido Rizzi ci ha lasciato
39. Bruno Eugenio Ballan
40. Charles Baudouin
41. Truman Capote
42. Enrico Chiavacci
43. Cesare Curcio
44. Beniamino Dal Fabbro
45. Françoise Dolto
46. Charlotte Eisenblaetter
47. Alfred Kinsey
48. Aleksandr Ivanovic Kuprin
49. Cino Macrelli
50. Jerry Essan Masslo
51. Alberto Monroy
52. Sergio Mulitsch di Palmenberg
53. Leo Perutz
54. Robert Pinget
55. Lyde Posti Cuneo
56. Umberto Ricci
57. Umberto Saba
58. Ginetta Sagan
59. Dante Sala
60. Adelmo Santini
61. Samantha Smith
62. Natalina Vacchi
 
1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI AGOSTO 2020 (PARTE QUARTA)
 
Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di agosto 2020.
 
2. UNA POSTILLA AL TESTO CHE PRECEDE
 
Tra varie cose vere e giuste il testo che precede reca - e non e' la sola - una ingenuita' (diciamo cosi', per essere eleganti) che non possiamo non evidenziare: lo stoltissimo continuare a fingere di non vedere il radicale, originario totalitarismo di un movimento che fin dall'inizio aveva talune fondamentali caratteristiche del razzismo e del fascismo.
Scrisse una volta un antico maestro cinese che se non si cominciava dal parlare con esattezza non c'era possibilita' di fermare il disastro.
Questo occorre: chiamare razzismo il razzismo, chiamare fascismo il fascismo.
 
3. LA STRAGE NEL MEDITERRANEO
 
Continua continua la strage
degli innocenti nel Mediterraneo.
 
I governi europei
ne sono gli assassini.
 
4. APERTA A VITERBO LA CAMPAGNA PER IL "NO" AL REFERENDUM
 
La mattina di giovedi' 20 agosto, ad un mese dal voto nel referendum costituzionale del 20-21 settembre 2020, si e' aperta a Viterbo la campagna per il "NO" per iniziativa del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera".
Presso la sede della struttura nonviolenta viterbese si e' tenuto un incontro di riflessione ed organizzazione.
*
Un minuto di silenzio
L'incontro si e' aperto con un minuto di silenzio per le vittime della strage degli innocenti nel Mediterraneo.
Ancora una volta e' stato ricordato che occorre riconoscere a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro, ove necessario mettendo a disposizione adeguati mezzi di trasporto pubblici e gratuiti; e' l'unico modo per far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani.
Ancora una volta e' stato ricordato che occorre abolire la schiavitu' e l'apartheid in Italia; riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto": un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia.
Ancora una volta e' stato ricordato che occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese; si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Difendere la democrazia e i diritti umani
Il responsabile della struttura nonviolenta, Peppe Sini, ha poi illustrato l'appello "No alla riforma costituzionale che mutila la democrazia rappresentativa e mira ad imporre un regime totalitario nel nostro paese".
Come gia' nel referendum del 2016 ci opponiamo allo scellerato intento di nuovamente colpire, ancor piu' indebolire e rendere ancor meno rappresentativa l'istituzione parlamentare; il fine di tale aggressione e' evidente: incrementare il potere dell'esecutivo che ormai da decenni e negli ultimi anni in modo sempre piu' forsennato usurpa i poteri dell'organo legislativo, facendo saltare la separazione e l'equilibrio dei poteri al fine di una svolta autoritaria che farebbe definitivamente strame della democrazia e dello stato di diritto.
Non e' casuale che forze politiche che hanno imposto e poi mantenuto sciagurate antileggi hitleriane, razziste e incostituzionali, mirino ad affossare un'articolazione decisiva dell'ordinamento democratico.
A questo osceno disegno golpista occorre opporre un fermo "NO" nel voto referendario del 20-21 settembre.
Come gia' nel referendum del 2016 ci opponiamo a chi disprezza e viola i diritti umani, gli istituti della democrazia, il concetto stesso di stato di diritto, la Costituzione della Repubblica.
Il parlamento non puo' essere ridotto a zimbello di poteri autoritari senza regole e senza controlli; la rappresentanza democratica della popolazione non puo' essere sacrificata ai deliri di cordate di potere esperte nella manipolazione pubblicitaria e caratterizzate da arrogante irresponsabilita', da ebbra protervia, da razzismo e anomia.
A questo osceno disegno golpista occorre opporre un fermo "NO" nel voto referendario del 20-21 settembre.
Noi crediamo che occorra difendere la democrazia, difendere la Costituzione, difendere lo stato di diritto e i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Per queste ragioni votiamo "NO" al referendum del 20-21 settembre.
Votiamo "NO" nel merito del quesito referendario che mutila il parlamento.
Votiamo "NO" contro il disegno autoritario e golpista di un coacervo di forze politiche ed antipolitiche che hanno gia' dato flagrante prova di razzismo ed illegalita'; che hanno gia' dato flagrante prova di abominevole violenza contro esseri umani innocenti, inermi e in pericolo di morte; che hanno gia' dato flagrante prova di improntitudine, insipienza e proterva irresponsabilita' nella tragica vicenda dell'epidemia tuttora in corso contribuendo con i loro sciagurati, enormi ritardi ed errori a far morire decine di migliaia di esseri umani che potevano essere salvati. Noi non dimentichiamo le vittime innocenti.
Votiamo "NO" contro il fascismo che torna.
*
Il testo dell'appello
Di seguito il testo integrale dell'appello della struttura nonviolenta viterbese per il "NO" al referendum.
"No alla riforma costituzionale che mutila la democrazia rappresentativa e mira ad imporre un regime totalitario nel nostro paese
Al referendum costituzionale sulla mutilazione del parlamento del 20-21 settembre 2020 voteremo no.
Siamo contrari a ridurre il Parlamento a una tavolata di yes-men al servizio di esecutivi tanto insipienti quanto tracotanti e dei grotteschi e totalitari burattinai razzisti e militaristi che li manovrano.
Siamo contrari al passaggio dalla democrazia rappresentativa, per quanto imperfetta essa possa essere, al fascismo.
La mutilazione del parlamento attraverso la riduzione del numero dei parlamentari ha questo significato e queste fine: favorire il passaggio da una democrazia costituzionale gia' profondamente ferita a un regime sempre piu' antidemocratico ed eslege, sempre piu' protervo e brutale.
Al referendum del 20-21 settembre 2020 votiamo no all'antiparlamentarismo, no al fascismo, no alla barbarie.
No all'antiparlamentarismo, che alla separazione e all'equilibrio dei poteri, alla rappresentanza proporzionale dell'intera popolazione e alla libera discussione e consapevole deliberazione vuole sostituire i bivacchi di manipoli, l'autoritarismo allucinato, plebiscitario e sacrificale, il potere manipolatorio dei padroni occulti e palesi delle nuove tecnologie della propaganda e della narcosi.
No al fascismo, crimine contro l'umanita'.
No alla barbarie, che annichilisce ogni valore morale e civile, che perseguita ed estingue ogni umana dignita' e virtu', che asservisce la societa' alla menzogna e alla violenza".
*
Una pubblicazione quotidiana ed ulteriori iniziative
La struttura nonviolenta viterbese di qui al voto referendario pubblichera' ogni giorno un supplemento al notiziario telematico "La nonviolenza e' in cammino" dedicato all'informazione, alla documentazione e alla riflessione sul referendum. Tale foglio quotidiano avra' per testata "No all'antiparlamentarismo, no al fascismo, no alla barbarie". E' possibile leggerlo nel sito www.peacelink.it e riceverlo gratuitamente per e-mail.
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo si impegnera' inoltre a promuovere incontri di informazione, documentazione e riflessione in citta' e in provincia.
 
5. NUOVI RACCONTI CRUDELI DELLA CITTA' DOLENTE. OMERO DELLISTORTI: AH SI'?
 
Ah si'?
Allora si presentano questi due tizi che dicono che devono leggere il contatore. Ah si'?
Allora io da persona educata gli ho pure aperto la porta di casa e gli ho detto che adesso non ci avevo tempo a farli entrare e che se ripassavano un'altra volta era meglio che adesso stavo a guardare la partita in televisione.
Allora quello coi baffi che erano due uno piu' grosso coi baffi e quell'altro piu' piccolo con una barbetta col pizzo ha detto che tanto era cosa di un attimo che entravano leggevano e uscivano che neppure me ne sarei accorto che era una cosa svelta svelta come fare un'iniezione. Ah si'?
Allora io gli ho detto che l'iniezione se la potevano fare loro che a me non mi serviva niente e che a casa mia ci mette piede chi dico io e quando lo dico io e che adesso gli conveniva eccome se gli conveniva di fare dietro-front che gia' mi giravano.
Allora baffetto dice che forse si e' espresso male e che chiede scusa ma che loro fanno solo il lavoro loro e che comunque il contatore lo devono leggere perche' lo dice la legge. Ah si'?
Allora io che gia' ci avevo perso pure troppo tempo con questi due rompiscatole che venivano a rompermi le scatole proprio mentre stavo a guardarmi la partita in santa pace gli dico che a casa mia la legge sono io e che adesso vedessero di andarsene prima che mi arrabbiavo di brutto che poi se ne sarebbero pentiti ma pentiti pentiti.
Allora siccome pure le pulci ci hanno la tosse pretende di mettere bocca il compare barbetta e dice che se non li facevo entrare adesso tornavano dopo con la forza pubblica e che allora vediamo. Ah si'?
Allora gli ho detto di aspettare un attimo sul pianerottolo poi ho preso il fucile da caccia che ce l'ho regolarmente denunciato l'ho caricato sono tornato li' e gli ho fatto scoppiare la zucca prima a baffino e poi a pizzetto.
Ah si'?
 
6. "CHI DICE CHE LA DEMOCRAZIA COSTA TROPPO, PREFERISCE LA DITTATURA". UN DISCORSO IL 22 AGOSTO IN PIAZZALE GRAMSCI A VITERBO PER IL "NO" AL REFERENDUM DEL 20-21 SETTEMBRE
 
La mattina di sabato 22 agosto 2020 in piazzale Gramsci a Viterbo il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", Peppe Sini, ha tenuto un discorso argomentando le ragioni del "NO" al referendum del 20-21 settembre.
Di seguito, ricostruita a memoria poche ore dopo, una sintesi dei ragionamenti espressi.
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1. Chi dice che la democrazia costa troppo, preferisce la dittatura.
La democrazia rappresentativa e' una forma di governo che ha molti limiti e puo' presentare non pochi difetti, ma come disse una volta uno statista inglese, tutte le altre sono peggiori.
In Italia la sovranita' appartiene al popolo che la esercita votando le proprie istituzioni elettive: e l'unica istituzione elettiva per cui vota l'intero popolo e' il parlamento.
Il parlamento e' quindi l'istituzione in cui concretamente si realizza la sovranita' del popolo nell'ordinamento giuridico italiano.
Mutilare il parlamento significa mutilare la sovranita' popolare.
E' costosa la democrazia? Certo. E' costoso il parlamento? Certo. Vi sono degli abusi? Certo. Sono possibili dei risparmi? Certo. Ma l'alternativa alla democrazia e al parlamento e' la dittatura, che apparentemente costa di meno: solo la liberta' di tutte e tutti noi. L'ultima dittatura che il nostro paese ha conosciuto e' costata tra altri orrori decine di milioni di morti provocati dalle guerre fasciste.
Noi preferiamo la democrazia. Noi preferiamo il parlamento. Noi preferiamo salvare le vite umane. Noi preferiamo la rappresentanza e la sovranita' popolare.
Per questo occorre votare "NO" al referendum del 20-21 settembre.
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2. Chi ieri diceva che i governanti fanno tutti schifo, ora governa da anni, ha imposto antileggi naziste, e con la sua irresponsabilita' ed improntitudine ha contribuito a provocare la morte di decine di migliaia di persone innocenti nel corso dell'epidemia.
La cosiddetta "antipolitica" che tanto consensi ha ricevuto nelle ultime elezioni politiche e regionali e' gia' intimamente fascista e disumana.
I signori giunti al potere con l'"antipolitica" hanno imposto le antileggi razziste e antiumane fino ad arrivare al tentativo di impedire di soccorrere i naufraghi in pericolo di morte. Se non e' fascismo questo, non sappiamo cosa sia fascismo. Se non e' barbarie questa, non sappiamo cosa sia barbarie.
Successivamente, dinanzi all'epidemia, l'insipienza e l'irresponsabilita' dei governanti "antipolitici" centrali e regionali hanno avuto come esito una lunga sottovalutazione, un ritardo negli interventi, un cumulo di errori e carenze tali che decine di migliaia di persone sono morte, moltissime delle quali potevano essere salvate da interventi tempestivi e adeguati, gli interventi che i signori antipolitici del governo centrale e dei governi regionali razzisti non hanno saputo o voluto realizzare in tempo e nella misura necessaria.
Non solo: con il delirante narcisismo e il grottesco egotismo tipico dei dittatori nel corso dell'epidemia il governo centrale ha esautorato il parlamento abusando ripetutamente dello strumento del Decreto del presidente del consiglio dei ministri (Dpcm): da mesi e mesi sono in corso in Italia prove tecniche di deriva verso la dittatura, mentre si continua a morire per primaria responsabilita' di chi ci governa.
La riforma voluta da partiti razzisti, golpisti e stragisti e' l'ennesimo passo verso il baratro del regime dell'anomia e della violenza.
Per questo occorre votare "NO" al referendum del 20-21 settembre.
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3. Mutilare il Parlamento significa indebolirlo fino a prostituirlo al governo (ed ai palesi ed occulti burattinai che il governo manovrano in quanto padroni delle forze politiche antidemocratiche che lo compongono): cosi' violando la divisione, l'equilibrio e il controllo dei poteri.
Nell'ordinamento giuridico italiano, nel nostro stato di diritto, nella Costituzione democratica e antifascista, la chiave di volta e' la separazione dei poteri: il parlamento fa le leggi, il governo ha il potere esecutivo, la magistratura esercita la funzione giudiziaria; questi tre poteri sono separati, devono essere in equilibrio, devono essere sottoposti a reciproci controlli, altrimenti e' la dittatura.
Inoltre il Parlamento e' l'unico di questi tre poteri eletto direttamente dal popolo sovrano.
Mutilando il parlamento (gia' enormemente indebolito dalle leggi elettorali imposte in questi ultimi decenni che sempre piu' lo hanno ridotto a bivacco di manipoli) si accresce il potere dell'esecutivo, che gia' ne ha enormemente abusato, e si prepara la dittatura.
Per questo occorre votare "NO" al referendum del 20-21 settembre.
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4. La riforma e' un'aggressione alla Costituzione repubblicana, democratica ed antifascista.
E quindi la riforma costituzionale imposta dagli ultimi due governi (la cui continuita' e' dimostrata dall'essere rappresentati dal medesimo presidente del consiglio dei ministri) e' anche un'ennesima aggressione alla Costituzione, cosi' come le analoghe riforme costituzionali che volevano imporre prima Berlusconi e poi Renzi.
Cosi' come furono respinte con il referendum sia la riforma Berlusconi nel 2006, sia la riforma Renzi del 2016, occorre adesso respingere la riforma Conte-Salvini-Di Maio.
Diciamo NO all'antiparlamentarismo.
Diciamo NO al fascismo.
Diciamo NO alla barbarie.
Per questo occorre votare "NO" al referendum del 20-21 settembre.
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5. Last, but not least, alcuni appelli degni di lettura e meditazione.
Alcuni appelli diffusi in questi mesi hanno evidenziato molte ragioni di dettaglio che non abbiamo riassunto in questo nostro ragionamento.
Vorremmo pero' almeno fare cenno a questi appelli, invitando a consultarne i testi integrali ripubblicati anche nel nostro notiziario telematico quotidiano dedicato appunto a sostenere le ragioni del "NO" al referendum.
L'appello dalla societa' civile, "Referendum costituzionale: No alla grande menzogna"; appello sostenuto da autorevoli personalita' laiche e religiose tra cui mons. Luigi Bettazzi, Sandra Bonsanti, don Luigi Ciotti, don Pierluigi Di Piazza, Anna Falcone, Domenico Gallo, Raniero La Valle, mons. Raffaele Nogaro, don Alessandro Santoro, padre Alberto Simoni, Armando Spataro, Nadia Urbinati, Massimo Villone, padre Alex Zanotelli (per adesioni inviare una e-mail a adesione.nograndemenzogna at gmail.com).
L'appello dell'"Associazione nazionale partigiani d'Italia", "Perche' votiamo "NO" al referendum del 20-21 settembre".
L'appello del "Comitato per il No": "Per la Costituzione fare vincere il NO nel prossimo referendum costituzionale".
Infine vorremmo ricordare anche l'appello nonviolento per il "NO" promosso il 13 agosto scorso, dal titolo "No alla riforma costituzionale che mutila la democrazia rappresentativa e mira ad imporre un regime totalitario nel nostro paese" di cui di seguito riproponiamo ancora una volta il testo integrale.
"Al referendum costituzionale sulla mutilazione del parlamento del 20-21 settembre 2020 voteremo no.
Siamo contrari a ridurre il Parlamento a una tavolata di yes-men al servizio di esecutivi tanto insipienti quanto tracotanti e dei grotteschi e totalitari burattinai razzisti e militaristi che li manovrano.
Siamo contrari al passaggio dalla democrazia rappresentativa, per quanto imperfetta essa possa essere, al fascismo.
La mutilazione del parlamento attraverso la riduzione del numero dei parlamentari ha questo significato e queste fine: favorire il passaggio da una democrazia costituzionale gia' profondamente ferita a un regime sempre piu' antidemocratico ed eslege, sempre piu' protervo e brutale.
Al referendum del 20-21 settembre 2020 votiamo no all'antiparlamentarismo, no al fascismo, no alla barbarie.
No all'antiparlamentarismo, che alla separazione e all'equilibrio dei poteri, alla rappresentanza proporzionale dell'intera popolazione e alla libera discussione e consapevole deliberazione vuole sostituire i bivacchi di manipoli, l'autoritarismo allucinato, plebiscitario e sacrificale, il potere manipolatorio dei padroni occulti e palesi delle nuove tecnologie della propaganda e della narcosi.
No al fascismo, crimine contro l'umanita'.
No alla barbarie, che annichilisce ogni valore morale e civile, che perseguita ed estingue ogni umana dignita' e virtu', che asservisce la societa' alla menzogna e alla violenza".
Per questo occorre votare "NO" al referendum del 20-21 settembre.
 
7. UNA LETTERA AL COMUNE DI MILANO
 
Al Sindaco del Comune di Milano
e per conoscenza ai componenti della Giunta Municipale e del Consiglio Comunale
Oggetto: Proposta che il Comune di Milano realizzi una o piu' iniziative in ricordo di Paolo Finzi, illustre intellettuale milanese recentemente deceduto
Egregio Sindaco,
alcune settimane fa e' deceduto Paolo Finzi, illustre intellettuale milanese, direttore della prestigiosa rivista "A. Rivista anarchica", autore di fondamentali studi e ricerche sulla Resistenza, sul pensiero libertario, sul movimento anarchico, sulla Shoah, sulla cultura e i diritti delle popolazioni rom e sinte, sulla canzone d'autore e particolarmente su Fabrizio De Andre'.
Di famiglia di resistenti antifascisti, esempio di rigore intellettuale, morale e civile, lungo cinque decadi e' stato una delle figure piu' luminose della cultura libertaria - e della cultura tout court - nel nostro paese.
Credo che sarebbe giusto che la sua citta' gli dedicasse, d'intesa con i familiari, una o piu' iniziative di ricordo ed omaggio.
Mi permetto di allegare in calce a questa lettera due minimi ricordi apparsi nei giorni scorsi sul quotidiano telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", a sottolineare come Paolo Finzi sia stato anche una grande figura della riflessione e dell'azione nonviolenta in Italia.
Voglia gradire distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 15 agosto 2020
*
Allegato primo. Per Paolo Finzi
Lunedi' 20 luglio 2020 e' morto Paolo Finzi, da mezzo secolo anima di "A. Rivista anarchica", una rivista preziosa per ogni persona di volonta' buona, per ogni persona affamata di conoscenza ed assetata di giustizia.
Paolo Finzi era una delle voci piu' nitide e una delle figure piu' luminose del movimento anarchico e del pensiero libertario nel nostro paese.
Io credo che verra' il giorno in cui sara' riconosciuto come una delle persone piu' rilevanti della cultura e della vita civile dell'Italia degli ultimi decenni.
Era una persona buona come il pane, un'intelligenza vivacissima e acutissima, con un'attitudine dialogica profonda e accudente nell'esercizio incessante della virtu' dell'attenzione e della comprensione; era di una generosita' impareggiabile, un combattente per la liberazione dell'umanita' intransigente nel riconoscimento e nella difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani; il migliore degli amici e dei compagni.
Non sono anarchico, ma se c'era una persona al cui sentire mi sentivo vicino - e le cui esigenti domande e ragioni e fedelta' e vissuta utopia erano e sono anche le mie - era proprio Paolo Finzi. Mi dispiace di non averglielo mai detto, come mi dispiace di non avergli mai detto quanto importanti fossero anche per me la sua persona e il suo lavoro culturale e politico, quanto grandi la stima e l'affetto, l'amicizia e l'ammirazione che nutrivo per lui. Non glielo ho mai detto, ed ora e' troppo tardi. Ma penso, ma spero, che lui lo sapesse lo stesso.
Che abbia cessato di vivere e' un dolore immedicabile per chiunque lo abbia conosciuto.
Ma resta tutto il bene che ha donato.
E resta la lotta che e' stata anche la sua per la vita, la dignita', i diritti e la liberazione di tutti gli esseri umani, e per la difesa dell'intero mondo vivente. La lotta che senza di lui, ma forti del suo ricordo, dovremo continuare noi che restiamo.
*
Allegato secondo. Con la scomparsa di Paolo Finzi la nonviolenza ha perso un maestro e un compagno
Con la scomparsa di Paolo Finzi, illustre studioso, perspicuo saggista e generoso militante anarchico, la nonviolenza in cammino ha perso un maestro e un compagno.
Un maestro sapiente e accudente, capace di ascolto, di comprensione e di consiglio, di porre le giuste ineludibili domande e di donare una parola saggia e schiudente, di vedere sempre le persone oltre le idee e i fatti, di cogliere, interpretare, preservare e liberare cio' che di umano vi e' nella storia e nelle storie.
Un compagno mite e generoso, fedele alla verita', sempre disposto a soccorrere chiunque di aiuto avesse bisogno, sempre disposto a condividere il bene ed i beni, un oppositore nitido e intransigente di tutti i poteri violenti, un resistente contro tutti i fascismi comunque camuffati, una persona che salvava le vite.
Ma non solo la nonviolenza perde un maestro e un compagno: la cultura e la vita civile italiana hanno perso un intellettuale e un militante che sempre di piu' negli anni futuri sara' riconosciuto come una delle figure maggiori dell'impegno morale e civile di questi tragici e cruciali decenni.
Ma soprattutto hanno perso un fratello tutte le oppresse e tutti gli oppressi che in Paolo Finzi hanno avuto un compagno di lotte, un difensore dei diritti inerenti ad ogni persona e del bene comune, un organizzatore infaticabile, un chiarificatore delle ragioni della lotta, un educatore al vero e al giusto, alla liberta' e alla comprensione, alla misericordia che insorge contro ogni oppressione, contro ogni menzogna, contro ogni violenza.
Paolo Finzi non e' stato soltanto un grande intellettuale libertario, un esemplare militante anarchico, e un testimone, uno studioso, uno storico, un pubblicista e un conferenziere sempre attento, sempre acuto, sempre rigoroso sotto il profilo intellettuale, morale, politico. Un umanista e un combattente per la liberazione dell'umanita' consapevole sempre del nesso che unisce i mezzi e i fini.
E' stato un punto di riferimento per persone ed esperienze assai diverse tra loro, che in lui, nel suo riflettere ed agire costantemente dialogici,  trovavano le ragioni dell'unita' sostanziale delle loro lotte e delle loro speranze.
Di "A. Rivista anarchica", la rivista di cui era fondamentale animatore, ha fatto una delle migliori riviste mensili italiane ed internazionali di politica e cultura, di ricerca teorica ed esperienziale, di riflessione etica e politica, di indagine antropologica e sociale, di documentazione e di dibattito non solo per l'area libertaria, ma per tutte le persone di volonta' buona, tutte.
Fu giovanissimo tra gli anarchici perseguitati nei giorni della strage di stato, serbo' viva memoria di Pino Pinelli e ne continuo' la lotta; scrisse libri fondamentali su illustri figure del movimento anarchico come Errico Malatesta e Alfonso Failla (padre della sua compagna Aurora), pubblico' molti studi e contribui' intensamente a promuovere una vasta e sempre piu' estesa opera storiografica sul pensiero libertario e sul movimento anarchico che costituisce una fonte e un apporto imprescindibili per l'intera storiografia contemporanea e per gli studi filosofici, politici e sociali.
Preziose fra tante altre pubblicazioni - anche multimediali - il volume sulla luminosa figura della madre Matilde Bassani Finzi partigiana, i lavori sulla cultura e i diritti del popolo rom, sull'amico Fabrizio De Andre', su altre figure ed esperienze antifasciste e libertarie.
Innumerevoli le iniziative di solidarieta' in cui fu impegnato, sempre in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, sempre opponendosi ad ogni potere oppressivo, a tutti gli abusi, ad ogni struttura che nega la liberta' e la verita' umana.
Nel ricordo di Paolo Finzi, alla scuola di Paolo Finzi, dobbiamo proseguire nella lotta contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Nel ricordo di Paolo Finzi, alla scuola di Paolo Finzi, dobbiamo proseguire nella lotta in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa dell'intero mondo vivente.
Nel ricordo di Paolo Finzi, alla scuola di Paolo Finzi, dobbiamo proseguire nel contrasto a tutte le strutture che negano l'eguale dignita' e la costitutiva liberta' di tutti gli esseri umani.
Nel ricordo di Paolo Finzi, alla scuola di Paolo Finzi, dobbiamo proseguire nella solidarieta' con tutte le vittime di tutte le oppressioni, di tutte le menzogne, di tutte le violenze.
Nel ricordo di Paolo Finzi, alla scuola di Paolo Finzi, dobbiamo perseverare nella condivisione del bene e dei beni, nella costruire di una societa' di persone libere ed eguali in cui da ciascuna sia donato secondo le sue capacita' ed a ciascuna sia donato secondo i suoi bisogni.
Paolo Finzi volle e seppe essere l'umanita' come dovrebbe essere. Che l'esempio della sua intera vita ci ispiri e ci sostenga.
Possa la grata memoria dei tanti doni che ci ha lasciato temperare in questi giorni di lutto il dolore lancinante della perdita.
Alla compagna di tutta la vita Aurora, ai figli, ai familiari tutti, alle compagne e ai compagni di "A. Rivista anarchica" e delle tante altre imprese da lui promosse e condivise vada in queste ore anche la nostra affettuosa vicinanza.
 
8. "DE CONSTITUTIONE DEFENDENDA". PICCOLA GUIDA PER IL "NO" AL REFERENDUM DEL 20-21 SETTEMBRE 2020
 
Carissime e carissimi,
sperando di far cosa non disutile e non sgradita abbiamo messo insieme alcuni appelli e una scheda informativa che riassumono alcune delle fondamentali ragioni per le quali votare "NO" al referendum del 20-21 settembre 2020.
In particolare:
a) il testo del quesito referendario;
b) l'appello nonviolento "No alla riforma costituzionale che mutila la democrazia rappresentativa e mira ad imporre un regime totalitario nel nostro paese";
c) l'appello dalla societa' civile: "Referendum costituzionale: No alla grande menzogna";
d) l'appello dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia: "Perche' votiamo NO al referendum del 20-21 settembre";
e) l'appello del "Comitato per il No": "Per la Costituzione fare vincere il NO nel prossimo referendum costituzionale";
f) la scheda del quotidiano "Il manifesto": "Referendum costituzionale sul taglio del parlamento, dieci motivi per dire NO".
Cordialmente,
il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 23 agosto 2020
(...)
 
9. ARRIGO LEVI
 
E' deceduto Arrigo Levi, illustre giornalista e saggista.
Con gratitudine lo ricordiamo.
 
10. RICHARD ATTENBOROUGH
 
Il 24 agosto 2014 moriva Richard Attenborough
regista cinematografico
con gratitudine lo ricordiamo
 
11. GIOVANNI BORROMEO
 
Il 24 agosto 1961 moriva Giovanni Borromeo
medico e Giusto fra le Nazioni
con gratitudine lo ricordiamo
 
12. OSCAR BOTTO
 
Il 24 agosto 2008 moriva Oscar Botto
illustre indologo e storico delle religioni
con gratitudine lo ricordiamo
 
13. MICHEL BUTOR
 
Il 24 agosto 2016 moriva Michel Butor
scrittore
con gratitudine lo ricordiamo
 
14. PIERO CAMPORESI
 
Il 24 agosto 1997 moriva Piero Camporesi
critico e storico della letteratura e della cultura materiale
con gratitudine lo ricordiamo
 
15. BILL COLEMAN
 
Il 24 agosto 1981 moriva Bill Coleman
musicista
con gratitudine lo ricordiamo
 
16. UMBERTO D'ANCONA
 
Il 24 agosto 1964 moriva Umberto D'Ancona
illustre biologo e zoologo
con gratitudine lo ricordiamo
 
17. MANRICO DUCCESCHI
 
Il 24 agosto 1948 moriva Manrico Ducceschi
partigiano
con gratitudine lo ricordiamo
 
18. EUGENIO DUGONI
 
Il 24 agosto 1960 moriva Eugenio Dugoni
partigiano e militante del movimento operaio
con gratitudine lo ricordiamo
 
19. ALFRED EISENSTAEDT
 
Il 24 agosto 1995 moriva Alfred Eisenstaedt
fotografo
con gratitudine lo ricordiamo
 
20. ALFREDO FIORINI
 
Il 24 agosto 1992 moriva assassinato Alfredo Fiorini
medico e amico del'umanita'
con gratitudine lo ricordiamo
 
21. JACQUES GODECHOT
 
Il 24 agosto 1989 moriva Jacques Godechot
storico
con gratitudine lo ricordiamo
 
22. VIRGILIo GOZZOLI
 
Il 24 agosto 1964 moriva Virgilio Gozzoli
anarchico militante antifascista giornalista e scrittore
con gratitudine lo ricordiamo
 
23. LEONELLO GROSSI
 
Il 24 agosto 1934 moriva Leonello Grossi
militante del movimento operaio e antifascista
con gratitudine lo ricordiamo
 
24. LINDSAY KEMP
 
Il 24 agosto 2018 moriva Lindsay Kemp
artista totale
con gratitudine lo ricordiamo
 
25. KATHLEEN KENYON
 
Il 24 agosto 1978 moriva Kathleen Kenyon
archeologa
con gratitudine la ricordiamo
 
26. KENJI MIZOGUCHI
 
Il 24 agosto 1956 moriva Kenji Mizoguchi
regista cinematografico
con gratitudine lo ricordiamo
 
27. BAYARD RUSTIN
 
Il 24 agosto 1987 moriva Bayard Rustin
militante per i diritti umani di tutti gli esseri umani
amico della nonviolenza
con gratitudine lo ricordiamo
 
28. ZOFIA RYDET
 
Il 24 agosto 1997 moriva Zofia Rydet
fotografa
con gratitudine la ricordiamo
 
29. ARMANDO SARTI
 
Il 24 agosto 2000 moriva Armando Sarti
artigiano e militante del movimento operaio
con gratitudine lo ricordiamo
 
30. LAO SHE
 
Il 24 agosto 1966 moriva Lao She
illustre scrittore
con gratitudine lo ricordiamo
 
31. CORA SLOCOMB
 
Il 24 agosto 1944 moriva Cora Slocomb
femminista e filantropa
con gratitudine la ricordiamo
 
32. BORIS VIKTOROVIC TOMASEVSKIJ
 
Il 24 agosto 1957 moriva Boris Viktorovic Tomasevskij
filologo teorico e critico letterario
con gratitudine lo ricordiamo
 
33. SIMONE WEIL
 
Il 24 agosto 1943 moriva Simone Weil
la migliore delle maestre
con gratitudine la ricordiamo
 
34. ERNST WIECHERT
 
Il 24 agosto 1950 moriva Ernst Wiechert
scrittore
con gratitudine lo ricordiamo
 
35. KATE DOUGLAS WIGGIN
 
Il 24 agosto 1923 moriva Kate Douglas Wiggin
educatrice scrittrice amica delle bambine e dei bambini
con gratitudine la ricordiamo
 
36. BENITO D'IPPOLITO: TRE LAMPI PER RICORDARE SIMONE WEIL
 
I.
Di tutte le pensatrici e di tutti i pensatori del Novecento
e' quella che piu' mi interroga Simone Weil
 
e cosi' come credo che Hannah Arendt sia il culmine della filosofia politica novecentesca
credo che Simone Weil sia il culmine della filosofia morale
 
ma nella sua luminosa e tempestosa esistenza
in talune sue scelte sconvolgenti
in talune sue meditazioni sconcertanti
trovo qualcosa che non trovo nelle altre pensatrici e negli altri pensatori
la cui costante lettura ha influito sulla mia visione del mondo
 
trovo la prossimita' a un abisso
che terrorizza e che tutto divora
 
trovo le inesauribili ime ragioni della resistenza
a tutte le violenze a tutte le ingiustizie
 
trovo il dolore che supera ogni limite
che ogni argine infrange
 
e trovo la ferma volonta'
di resistere fino alla fine
al male infinito
la ferma volonta'
di fare il bene
di essere bene
per quanto possibile
per quanto necessario
 
II.
 
La professoressa cresciuta alla scuola di Alain
la militante della sinistra comunista libertaria
La combattente antifascista in Spagna
l'operaia
la contadina
la mistica
la mente della Resistenza
che pensava alla costituzione dell'umanita' futura
la persona che decide di lasciarsi morire di fame
 
ogni gesto di Simone Weil
e' un macigno scagliato nel lago del mio cuore
che continua a interrogarmi a convocarmi
 
e' un appello alla nonviolenza
alla scelta nitida e intransigente
di essere parte del movimento delle oppresse e degli oppressi
in lotta per la liberazione dell'umanita'
 
ed insieme e' uno sguardo duro e tagliente come cristallo
sulla condizione dell'umanita' sofferente
 
una parola di verita'
sul dolore e sul male del mondo
 
una chiamata alla lotta
senza illusioni
senza speranze
 
una chiamata ad essere
l'umanita' come dovrebbe essere
 
III.
 
E' con tormento che leggo Simone Weil
e la sento ineludibile maestra
 
trovo in lei cose che non posso accettare
e verita' che sempre sono state anche mie
 
la sua bonta' e il suo dolore
sono una cosa sola
 
so che l'umanita' e' migliore
perche' lei e' esistita
 
IV. Congedo
 
Chiamo nonviolenza in cammino
la lotta delle oppresse e degli oppressi
per la liberazione dell'umanita'
e per la salvezza del mondo vivente tutto
 
chiamo nonviolenza in cammino
cio' che ho appreso leggendo Rosa Luxemburg
Virginia Woolf Simone Weil Hannah Arendt
Franca Ongaro Basaglia Laura Conti
 
chiamo nonviolenza in cammino
la resistenza doverosa concreta e coerente
alla guerra e a tutte le uccisioni
al razzismo e a tutte le persecuzioni
al maschilismo e a tutte le oppressioni
 
chiamo nonviolenza in cammino
quello che mi hanno insegnato le compagne e i compagni
che non si arresero al potere assassino
quello che mi hanno insegnato tutte le vittime
di tutti i poteri assassini
 
chiamo nonviolenza in cammino
la costituzione dell'umanita'
che Simone Weil progetto' nei suoi ultimi giorni
messaggio e lascito a tutte e tutti i resistenti
all'umanita' presente e a coloro che verranno
 
salvare le vite
condividere il bene ed i beni
agire la misericordia
inverare giustizia e liberta'
 
oppresse e oppressi di tutti i paesi unitevi
 
37. HERI DICEBAMUS ET REPETITA IUVANT. TRE ACCOSTAMENTI ALLA NONVIOLENZA
 
I. La nonviolenza non indossa il frac
 
La nonviolenza non la trovi al ristorante.
Non la incontri al circolo dei nobili.
Non frequenta la scuola di buone maniere.
E' sempre fuori dall'inquadratura delle telecamere delle televisioni.
La nonviolenza non fa spettacolo.
La nonviolenza non vende consolazioni.
La nonviolenza non guarda la partita.
 
E' nel conflitto che la nonviolenza agisce.
Dove vi e' chi soffre, li' interviene la nonviolenza.
Dove vi e' ingiustizia, li' interviene la nonviolenza.
Non la trovi nei salotti e nelle aule.
Non la trovi tra chi veste buoni panni.
Non la trovi dove e' lustra l'epidermide e non brontola giammai lo stomaco.
La nonviolenza e' dove c'e' la lotta per far cessare tutte le violenze.
La nonviolenza e' l'umanita' in cammino per abolire ogni sopraffazione.
 
Non siede nel consiglio di amministrazione.
Non si abbuffa coi signori eccellentissimi.
Non ha l'automobile, non ha gli occhiali da sole, non ha il costume da bagno.
Condivide la sorte delle oppresse e degli oppressi.
Quando vince rinuncia a ogni potere.
Non esiste nella solitudine.
Sempre pensa alla liberta' del prossimo, sempre pensa al riscatto del vinto,
sempre pensa ad abbattere i regimi e di poi a riconciliare gli animi.
Sa che il male e' nella ricchezza, sa che il bene e' la condivisione;
sa che si puo' e si deve liberare ogni persona e quindi questo vuole:
la liberta' di tutte, la giustizia, la misericordia.
 
La nonviolenza e' l'antibarbarie.
La nonviolenza e' il riconoscimento della dignita' di ogni essere vivente.
La nonviolenza e' questa compassione: sentire insieme, voler essere insieme,
dialogo infinito, colloquio corale, miracolo dell'incontro e della nascita;
l'intera umanita' unita contro il male e la morte;
si', se possiamo dirlo in un soffio e in un sorriso: tutti per uno, uno per tutti.
La nonviolenza e' la lotta che salva.
 
Ha volto e voce di donna, sa mettere al mondo il mondo,
il suo tocco risana le ferite, i suoi gesti sono limpida acqua, i suoi atti recano luce;
sempre lotta per la verita' ed il bene, usa solo mezzi coerenti
con il fine della verita' e del bene.
Sa che il mondo e' gremito di persone, cosi' fragili, smarrite e sofferenti.
Sa che la sua lotta deve esser la piu' ferma; e deve essere la piu' delicata.
 
Quando la plebe all'opra china si rialza: li' e' la nonviolenza.
Quando lo schiavo dice adesso basta, li' e' la nonviolenza.
Quando le oppresse e gli oppressi cominciano a lottare
per un'umanita' di persone tutte libere ed eguali in diritti,
li', li' e' la nonviolenza.
Quando ti svegli ed entri nella lotta, la nonviolenza gia' ti viene incontro.
 
La nonviolenza e' una buona cosa.
E' questa buona cosa che fai tu quando fai la cosa giusta e necessaria.
 
*
 
II. Breve litania della nonviolenza
 
La nonviolenza non e' la luna nel pozzo.
La nonviolenza non e' la pappa nel piatto.
La nonviolenza non e' il galateo del pappagallo.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.
 
La nonviolenza non e' la ciancia dei rassegnati.
La nonviolenza non e' il bignami degli ignoranti.
La nonviolenza non e' il giocattolo degli intellettuali.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.
 
La nonviolenza non e' il cappotto di Gogol.
La nonviolenza non e' il cavallo a dondolo dei generali falliti.
La nonviolenza non e' la Danimarca senza il marcio.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.
 
La nonviolenza non e' l'ascensore senza bottoni.
La nonviolenza non e' il colpo di carambola.
La nonviolenza non e' l'applauso alla fine dell'atto terzo.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.
 
La nonviolenza non e' il museo dell'esotismo.
La nonviolenza non e' il salotto dei perdigiorno.
La nonviolenza non e' il barbiere di Siviglia.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.
 
La nonviolenza non e' la spiritosaggine degli impotenti.
La nonviolenza non e' la sala dei professori.
La nonviolenza non e' il capello senza diavoli.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.
 
La nonviolenza non e' il ricettario di Mamma Oca.
La nonviolenza non e' l'albero senza serpente.
La nonviolenza non e' il piagnisteo di chi si e' arreso.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.
 
La nonviolenza non e' la quiete dopo la tempesta.
La nonviolenza non e' il bicchiere della staffa.
La nonviolenza non e' il vestito di gala.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.
 
La nonviolenza non e' il sapone con gli gnocchi.
La nonviolenza non e' il film al rallentatore.
La nonviolenza non e' il semaforo sempre verde.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.
 
La nonviolenza non e' il jolly pescato nel mazzo.
La nonviolenza non e' il buco senza la rete.
La nonviolenza non e' il fiume dove ti bagni due volte.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.
 
La nonviolenza non e' l'abracadabra degli stenterelli.
La nonviolenza non e' il cilindro estratto dal coniglio.
La nonviolenza non e' il coro delle mummie del gabinetto.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.
 
La nonviolenza non e' niente che si veda in televisione.
La nonviolenza non e' niente che si insegni dalle cattedre.
La nonviolenza non e' niente che si serva al bar.
La nonviolenza e' solo la lotta contro la violenza.
 
*
 
III. Della nonviolenza dispiegata al sole ad asciugare
 
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza la politica necessaria.
Chiamiamo nonviolenza l'occhio che vede e piange.
Chiamiamo nonviolenza la lotta per l'abolizione di tutte le guerre.
Chiamiamo nonviolenza la lotta che abroga ogni servitu'.
Chiamiamo nonviolenza questo accampamento notturno nel deserto.
 
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza l'amicizia che non tradisce.
Chiamiamo nonviolenza il ponte di corda teso sull'abisso.
Chiamiamo nonviolenza la fine della paura della morte.
Chiamiamo nonviolenza la fine della minaccia della morte.
Chiamiamo nonviolenza aver visto e alba e tramonto con limpido cuore.
 
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il tappeto volante.
Chiamiamo nonviolenza il voto unanime per la salvezza degli assenti.
Chiamiamo nonviolenza il cielo stellato.
Chiamiamo nonviolenza il rispetto della vita altrui.
Chiamiamo nonviolenza il sonno dei giusti e dei giusti la veglia.
 
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il silenzio che non spaventa.
Chiamiamo nonviolenza la telefonata che ferma l'esecuzione.
Chiamiamo nonviolenza il libro che ti fa ridere e piangere.
Chiamiamo nonviolenza il viaggio senza bagagli.
Chiamiamo nonviolenza il suono dell'arcobaleno.
 
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il pasto in comune.
Chiamiamo nonviolenza il miracolo della nascita.
Chiamiamo nonviolenza la voce che risponde.
Chiamiamo nonviolenza la porta che si apre allo straniero.
Chiamiamo nonviolenza la lotta contro la violenza.
 
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il dono e la rinuncia.
Chiamiamo nonviolenza la leggerezza sui corpi.
Chiamiamo nonviolenza la parola che suscita le praterie.
Chiamiamo nonviolenza il soffio che estingue gli incendi.
Chiamiamo nonviolenza l'infinito respiro del mare.
 
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza l'umanita' come dovrebbe essere.
Chiamiamo nonviolenza la coscienza del limite.
Chiamiamo nonviolenza il ritrovamento dell'anello di Salomone.
Chiamiamo nonviolenza gl'immortali principi dell'Ottantanove.
Chiamiamo nonviolenza l'ironia e la pazienza.
 
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il riconoscimento della pluralita' delle persone e dei mondi.
Chiamiamo nonviolenza la distruzione di tutte le armi assassine.
Chiamiamo nonviolenza non nascondere la nostra ignoranza.
Chiamiamo nonviolenza rifiutarsi di mentire.
Chiamiamo nonviolenza la scelta di fare la cosa che salva le vite.
 
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza una giornata di sole sulla strada.
Chiamiamo nonviolenza la scuola di Spartaco e della Rosa Rossa.
Chiamiamo nonviolenza la certezza morale del figlio della levatrice.
Chiamiamo nonviolenza la legge nuova del figlio del falegname.
Chiamiamo nonviolenza le tre ghinee di Virginia.
 
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza questo atto di riconoscimento e di riconoscenza.
Chiamiamo nonviolenza il giro della borraccia.
Chiamiamo nonviolenza questo colloquio corale.
Chiamiamo nonviolenza la Resistenza antifascista.
Chiamiamo nonviolenza l'uscita dallo stato di minorita'.
 
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza parlare e ascoltare.
Chiamiamo nonviolenza la stazione sempre aperta.
Chiamiamo nonviolenza lo specchio e la sorgente.
Chiamiamo nonviolenza sentire il dolore degli altri.
Chiamiamo nonviolenza prendersi cura del mondo.
 
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
 
38. ARMIDO RIZZI CI HA LASCIATO
 
Il 17 agosto ci ha lasciato Armido Rizzi, teologo della liberazione, costruttore di pace, amico della nonviolenza.
Era nato nel 1933, teologo, filosofo, antropologo, si era posto con tutto il suo essere all'ascolto e alla sequela dell'uomo di Nazareth, dalla parte dei poveri, per la liberazione dell'umanita' intera da ogni violenza, da ogni oppressione, da ogni ingiustizia.
Interprete profondo e appassionato delle Scritture, della condizione e della storia umana, ha tenuto corsi e scritto libri fragranti e nutrienti come il pane, ha intensamente vissuto esperienze di solidarieta' e di condivisione nel segno dell'agape e della koinonia.
E' stato un maestro saggio e sapiente, amichevole e accudente; e generoso e coraggioso, umile e misericorde, un compagno di cammino - di sofferenze, di lotte, di speranze - di tutte le oppresse e gli oppressi nell'impegno comune per il bene comune.
Con gratitudine che non si estingue lo ricordiamo.
Anche nel suo ricordo prosegue l'impegno nonviolento contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Anche nel suo ricordo prosegue l'impegno nonviolento per i diritti umani di tutti gli esseri umani e per la difesa dell'intero mondo vivente.
Anche nel suo ricordo prosegue l'impegno nonviolento contro un modo di produzione e un'organizzazione sociale che per soddisfare l'avidita' onnicida di una esigua minoranza di privilegiati violenta e distrugge e denega la vita, la dignita' e i diritti dell'intera umana famiglia.
*
Anche nel suo ricordo e alla sua scuola continuiamo qui e adesso nell'impegno nonviolento affinche' si realizzino immediatamente quattro semplici indispensabili cose:
1. riconoscere a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro, ove necessario mettendo a disposizione adeguati mezzi di trasporto pubblici e gratuiti; e' l'unico modo per far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani;
2. abolire la schiavitu' e l'apartheid in Italia; riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto": un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia;
3. abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese; si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani;
4. formare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza; poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Chi salva una vita salva il mondo.
 
39. BRUNO EUGENIO BALLAN
 
Il 25 agosto 2004 moriva Bruno Eugenio Ballan
partigiano e militante del movimento operaio
con gratitudine lo ricordiamo
 
40. CHARLES BAUDOUIN
 
Il 25 agosto 1963 moriva Charles Baudouin
psicoanalista e scrittore
con gratitudine lo ricordiamo
 
41. TRUMAN CAPOTE
 
Il 25 agosto 1984 moriva Truman Capote
l'autore di A sangue freddo
con gratitudine lo ricordiamo
 
42. ENRICO CHIAVACCI
 
Il 25 agosto 2013 moriva Enrico Chiavacci
illustre teologo morale
costruttore di pace
amico della nonviolenza
con gratitudine lo ricordiamo
 
43. CESARE CURCIO
 
Il 25 agosto 1961 moriva Cesare Curcio
antifascista e militante del movimento operaio e contadino
con gratitudine lo ricordiamo
 
44. BENIAMINO DAL FABBRO
 
Il 25 agosto 1989 moriva Beniamino Dal Fabbro
scrittore e musicologo
con gratitudine lo ricordiamo
 
45. FRANCOISE DOLTO
 
Il 25 agosto 1988 moriva Françoise Dolto
pediatra e psicoanalista
amica delle bambine e dei bambini
con gratitudine la ricordiamo
 
46. CHARLOTTE EISENBLAETTER
 
Il 25 agosto 1944 moriva Charlotte Eisenblaetter
antifascista
assassinata dai nemici dell'umanita'
con gratitudine la ricordiamo
 
47. ALFRED KINSEY
 
Il 25 agosto 1956 moriva Alfred Kinsey
sessuologo
con gratitudine lo ricordiamo
 
48. ALEKSANDR IVANOVIC KUPRIN
 
Il 25 agosto 1938 moriva Aleksandr Ivanovic Kuprin
scrittore
con gratitudine lo ricordiamo
 
49. CINO MACRELLI
 
Il 25 agosto 1963 moriva Cino Macrelli
antifascista partigiano costituente
con gratitudine lo ricordiamo
 
50. JERRY ESSAN MASSLO
 
Il 25 agosto 1989 moriva Jerry Essan Masslo
vittima del razzismo e dei poteri criminali
con infinito dolore lo ricordiamo
 
51. ALBERTO MONROY
 
Il 25 agosto 1986 moriva Alberto Monroy
scienziato
con gratitudine lo ricordiamo
 
52. SERGIO MULITSCH DI PALMENBERG
 
Il 25 agosto 1987 moriva Sergio Mulitsch di Palmenberg
filantropo
con gratitudine lo ricordiamo
 
53. LEO PERUTZ
 
Il 25 agosto 1957 moriva Leo Parutz
scrittore
con gratitudine lo ricordiamo
 
54. ROBERT PINGET
 
Il 25 agosto 1997 moriva Robert Pinget
scrittore
con gratitudine lo ricordiamo
 
55. LYDE POSTI CUNEO
 
Il 25 agosto 2007 moriva Lyde Posti Cuneo
scrittrice ed attivista dell'Associazione italiana sclerosi multipla
con gratitudine la ricordiamo
 
56. UMBERTO RICCI
 
Il 25 agosto 1944 moriva Umberto Ricci partigiano
assassinato dai nemici dell'umanita'
con gratitudine lo ricordiamo
 
57. UMBERTO SABA
 
Il 25 agosto 1957 moriva Umberto Saba
poeta
con gratitudine lo ricordiamo
 
58. GINETTA SAGAN
 
Il 25 agosto 2000 moriva Ginetta Sagan
partigiana e militante per i diritti umani
con gratitudine la ricordiamo
 
59. DANTE SALA
 
Il 25 agosto 1982 moriva Dante Sala
Giusto fra le Nazioni
con gratitudine lo ricordiamo
 
60. ADELMO SANTINI
 
Il 25 agosto 1944 moriva Adelmo Santini partigiano
assassinato dai nemici dell'umanita'
con gratitudine lo ricordiamo
 
61. SAMANTHA SMITH
 
Il 25 agosto 1985 moriva Samantha Smith
la bambina che si opponeva alla guerra
con gratitudine la ricordiamo
 
62. NATALINA VACCHI
 
Il 25 agosto 1944 moriva Natalina Vacchi partigiana
assassinata dai nemici dell'umanita'
con gratitudine la ricordiamo
 
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 424 del 21 gennaio 2021
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