[Nonviolenza] No. 36



==================================
NO ALL'ANTIPARLAMENTARISMO, NO AL FASCISMO, NO ALLA BARBARIE
No alla riforma costituzionale che mutila la democrazia rappresentativa e mira ad imporre un regime totalitario nel nostro paese
Al referendum del 20-21 settembre votiamo no all'antiparlamentarismo, no al fascismo, no alla barbarie
==================================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Numero 36 del 18 settembre 2020

In questo numero:
1. No alla riforma costituzionale che mutila la democrazia rappresentativa e mira ad imporre un regime totalitario nel nostro paese
2. Il testo del quesito referendario
3. Siti utili per l'informazione e l'impegno
4. Geremia Cattristi: Trittico del referendum (quasi un comizio di prima mattina il 17 settembre 2020 in via degli Etruschi a Viterbo)
5. A Gaspare, a Melchiorre, a Baldassarre. Tre lettere
6. Omero Dellistorti: Cinque ragioni per opporre alla Gioventu' hitleriana il nostro NO nel referendum del 20-21 settembre
7. "Non e' una questione di soldi, e' una questione di liberta'". Un dialoghetto all'osteria

1. APPELLI. NO ALLA RIFORMA COSTITUZIONALE CHE MUTILA LA DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA E MIRA AD IMPORRE UN REGIME TOTALITARIO NEL NOSTRO PAESE

Al referendum costituzionale sulla mutilazione del parlamento del 20-21 settembre 2020 voteremo no.
Siamo contrari a ridurre il Parlamento a una tavolata di yes-men al servizio di esecutivi tanto insipienti quanto tracotanti e dei grotteschi e totalitari burattinai razzisti e militaristi che li manovrano.
Siamo contrari al passaggio dalla democrazia rappresentativa, per quanto imperfetta essa possa essere, al fascismo.
La mutilazione del parlamento attraverso la riduzione del numero dei parlamentari ha questo significato e queste fine: favorire il passaggio da una democrazia costituzionale gia' profondamente ferita a un regime sempre piu' antidemocratico ed eslege, sempre piu' protervo e brutale.
Al referendum del 20-21 settembre 2020 votiamo no all'antiparlamentarismo, no al fascismo, no alla barbarie.
No all'antiparlamentarismo, che alla separazione e all'equilibrio dei poteri, alla rappresentanza proporzionale dell'intera popolazione e alla libera discussione e consapevole deliberazione vuole sostituire i bivacchi di manipoli, l'autoritarismo allucinato, plebiscitario e sacrificale, il potere manipolatorio dei padroni occulti e palesi delle nuove tecnologie della propaganda e della narcosi.
No al fascismo, crimine contro l'umanita'.
No alla barbarie, che annichilisce ogni valore morale e civile, che perseguita ed estingue ogni umana dignita' e virtu', che asservisce la societa' alla menzogna e alla violenza.

2. MATERIALI. IL TESTO DEL QUESITO REFERENDARIO

Il testo del quesito referendario e' il seguente: "Approvate il testo della legge costituzionale concernente 'Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari', approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - Serie generale - n. 240 del 12 ottobre 2019?".

3. RIFERIMENTI. SITI UTILI PER L'INFORMAZIONE E L'IMPEGNO

- Comitato nazionale per il NO al taglio del parlamento: sito: www.noaltagliodelparlamento.it
- Coordinamento per la democrazia costituzionale, sito: www.coordinamentodemocraziacostituzionale.it
- Noi per il NO, sito: https://noiperilno.it

4. REPETITA IUVANT. GEREMIA CATTRISTI: TRITTICO DEL REFERENDUM (QUASI UN COMIZIO DI PRIMA MATTINA IL 17 SETTEMBRE 2020 IN VIA DEGLI ETRUSCHI A VITERBO)

I. Quelli che votano Si' (prevertiana una litania)

Quelli che le dittature funzionano meglio delle democrazie
quelli che il parlamento e' una scatoletta di tonno slurp slurp
quelli che il parlamento prima o poi bisognera' abolirlo visto che ci abbiamo gia' lo smartphone
quelli che in parlamento si parla troppo invece di obbedire al governo
quelli che sto in parlamento dal 2013 avessi mai capito a che cavolo serve

quelli che la politica fa schifo per fortuna che io faccio il ministro
quelli che la politica e' una cosa sporca invece io mi fo gli affari miei (apposta sto al governo)
quelli che la politica neppure col binocolo io sono per l'antipolitica

quelli che ma quale democrazia a noi ci piace internet il mojito e il vaffaday
quelli che la democrazia e' lenta e noi invece siamo svelti come la polvere
quelli che la democrazia e' costosa il fascismo invece e' un affarone

quelli che la separazione e il controllo dei poteri danno fastidio al Grande Fratello
quelli che ne' di destra ne' di sinistra noi siamo gli Uebermenschen noi siamo l'Herrenrasse
quelli che la casta sono gli altri noi siamo il governo dei migliori (e di pura razza ariana, mica ceci)
quelli che Uno vale uno e tutti gli altri sono zeri

quelli che il duce ha fatto pure un sacco di cose buone
quelli che o Francia o Spagna pur che se magna
quelli che la Resistenza e' un'invenzione dei comunisti che mangiano i ragazzini
quelli che l'antifascismo e' roba del tempo del cucco noi invece siamo i giovani l'esercito del selfie
quelli che la Costituzione e' un ferrovecchio oggi ci sono le app
quelli che i sindacati hanno rovinato l'Italia i padroni invece si' che vogliono bene al popolo
quelli che bisognerebbe smettere di votare per cinquant'anni e lasciar fare al governo che lo sa lui
quelli che con tutte 'ste scartoffie non ci si capisce niente invece quando c'era Lui tutto era chiaro
quelli che facciamola finita con tutto questo buonismo
quelli che una bella sforbiciata al posto giusto uomo avvisato mezzo salvato
quelli che quando ci vuole ci vuole (la filosofia col manganello)

quelli che ieri eravamo secessionisti oggi nazionalisti domani imperialisti e sempre francamente razzisti
quelli che non si sono mai opposti a nessun crimine e si dicono gli onesti
quelli che disprezzano e calpestano il popolo e si dicono populisti
quelli che sputano sulla sovranita' popolare e si dicono sovranisti
quelli che quando sento parlare di cultura prendo il telefonino e sparo
quelli che adesso che c'e' wikipedia i libri a che servono piu'?

quelli che e' tutto un complotto comunista
quelli che e' tutto un complotto dei savi anziani di Sionne
quelli che e' tutto un complotto dei rettiliani
quelli che l'ho visto su Youtube a me non mi frega nessuno
quelli che ognuno deve stare al posto suo (e ve lo dice uno che sta a Palazzo Chigi)

quelli che chi protesta e' un nemico del popolo
quelli che chi protesta e' un sovversivo
quelli che chi protesta facesse il fagotto e via in Siberia avanti marsch
quelli che mo' basta di dire sempre no che ci avete proprio stuccato
quelli che questa e' la minestra e quella la finestra

quelli che hanno votato i decreti sicurezza della razza
quelli che hanno finanziato i lager in Libia
quelli che preferiscono lasciar morire i naufraghi
quelli che deportano i sopravvissuti
quelli che perseguitano chi non e' nativo del borgo
quelli che l'apartheid e' cosa buona e giusta
quelli che la schiavitu' e' un'antica e nobile istituzione

quelli che ci gusta mutilare il parlamento
quelli che ci gusta ghigliottinare la democrazia
quelli che ci gusta strozzare la Costituzione
quelli che ci gusta levarci dalle scatole chi non e' d'accordo

quelli che ci piace dire sempre si'. Oh yeah.

*

II. Quelli che votano No (brechtiana una cantata)

Sanno di avere ragione
ma quasi si vergognano a dirlo
per non offendere quegli altri
non disvelare loro la loro abissale miseria
(e invece quegli altri se ne strainfischiano e pensano solo
ai sondaggi e a seguire il foglio d'ordini
dello staff della comunicazione dell'azienda del tronfio istrione del padrone
della segreteria del comitato del consiglio d'amministrazione
dell'apparato di dominazione cui devono tutto
e che non perdona chi non gli e' servo in casa o nei campi)

Gli dispiace dover dire sempre no
ma sanno che sempre no occorre dire
al potere vampiro e assassino

Sanno di dover lottare sempre
e che anche se si vince una lotta
un'altra lotta e' ancora da condurre

Si ricordano delle compagne e dei compagni morti
nelle lotte di liberazione
si ricordano delle vittime di tutte le guerre
si ricordano delle vittime dei lager
non riescono mai a dimenticare nulla

Di tutte le lotte condotte sanno
i limiti e le contraddizioni gli errori e gli orrori la fatica e le perdite
ma sanno anche
che chi non fece niente
anch'egli faceva qualcosa
e quel qualcosa era essere complice
dei nazisti
dei violentatori
della mafia
del regime dei giugulatori
questo non possono scordarlo mai

Votare no ai soprusi dei potenti
gli viene naturale
come respirare o condividere il pane

Tutto quello che i potenti bramano
loro lo detestano

tutto quello cui gli sfruttatori ambiscono
loro lo trovano grottesco e scellerato

tutto il campionario della societa' dello spettacolo
gli pare ridicolo e indecente

Ancora pensano alla rivoluzione
con Duccio Galimberti
con Sandro Pertini
con la Rosa Rossa
con la Rosa Bianca

Ancora pensano alla giustizia e alla liberta' per tutte e tutti
con Sauro Sorbini
con Achille Poleggi
con Alfio Pannega
con Clara Bolognani
con Giovanna Strich

Ancora pensano a un mondo vivibile
con Virginia Woolf
con Simone Weil
con Hannah Arendt
con Marianella Garcia
con Berta Caceres

Ancora hanno fede nel vero nel giusto nel bene
ancora amano l'intera umanita'

Votano no senza illusioni
votano no perche' e' la cosa giusta

*

III. Una chiosa o una chiusa hegeliana

Che prevalga nel referendum il NO
non bastera' a far fiorire il deserto
ma almeno fermera' i fascisti

Che prevalga nel referendum il NO
non ci esonerera' da alcuno dei compiti
ardui e gravosi che ci attendono ancora
ma almeno terra' in vita la repubblica

Che prevalga nel referendum il NO
come nel 2006
come nel 2016
sara' un argine contro la barbarie
come tutti gli argini non definitivo

Che prevalga nel referendum il NO
per impedire la mutilazione del parlamento
per fermare la deriva verso l'oligarchia la dittatura la barbarie

Che prevalga nel referendum il NO
per difendere la separazione e il controllo dei poteri
per difendere la Costituzione e lo stato di diritto
per difendere la sovranita' popolare e l'uguaglianza di diritti

Compagne e compagni
chi dice no alla violenza del potere
tiene accesa una luce nella notte

chi dice no alla violenza del potere
non ha perso la propria dignita'

chi dice no alla violenza del potere
ancora ha a cuore le sorelle e i fratelli
il bene comune dell'umanita' e del mondo
i diritti di tutte e di tutti

Poi tutto e' ancora da fare
e poi da rovesciare
e preservare insieme

Poi tutto e' ancora vero
poi tutto e' ancora vivo

E adesso basta con gli sproloqui
che ci sono i doveri da compiere
e il primo dovere e' di opporsi
ai razzisti ancor oggi al governo
al fascismo che galoppando torna

Il primo dovere e' di opporsi
all'orda del'odio e della menzogna
ai carnefici vestiti da damerini

il primo dovere e' salvare le vite
difendere la costituzione repubblicana
difendere la democrazia
difendere l'umanita' che e' una

A questo serve votare NO
questo 20 e 21 settembre
e poi continuare la lotta

*

IV. Coda o congedo

Spegnere la televisione
mettere l'acqua a bollire
lavare medicare le piaghe dei feriti
non abbandonare nessuno alla morte

Avere cuore di non arrendersi mai
non dire mai la parola disonesta
sapere la brevita' del giorno
accettare di sparire nel nulla
ma prima di sparire fare tutto
quello che devi fare
e lasciare un buon ricordo
un buon esempio
che a coloro che verranno renda
la vita meno dura
che a coloro che soffrono oggi
rechi qualche sollievo
rechi qualche conforto

Ci chiamiamo compagne e compagni
che vuol dire chi condivide il pane
significhera' qualche cosa
sara' figura di una verita'

Oppresse e oppressi di tutti i paesi
unitevi

5. REPETITA IUVANT. A GASPARE, A MELCHIORRE, A BALDASSARRE. TRE LETTERE

Ritenendo di far cosa non disutile, copia di queste tre lettere private e' diffusa pubblicamente (naturalmente omettendo il vero nome dei diretti destinatari) dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo.
Il 20 e 21 settembre votiamo NO al referendum.
*
Carissimo Gaspare,
da quanto ci conosciamo? Saranno cinquant'anni.
E da quanto siamo compagni di lotte? Se non e' mezzo secolo poco ci manca.
Cosi' mi ha sconcertato sentirti dire che a te del referendum che c'e' fra una settimana non te ne frega niente, e pensi di non andare a votare.
Eravamo insieme in piazza nel 2006 quando ci battemmo per il NO alla riforma costituzionale ammazzaparlamento e ammazzademocrazia di Berlusconi, e fortunatamente vincemmo.
Ed eravamo insieme in piazza nel 2016 quando ci battemmo per il NO alla riforma costituzionale ammazzaparlamento e ammazzademocrazia di Renzi, e fortunatamente vincemmo.
Speravo saremmo stati insieme in piazza anche oggi a batterci per il NO alla riforma costituzionale ammazzaparlamento e ammazzademocrazia di Conte-Salvini-Di Maio (e Zingaretti al seguito).
Perche' in buona sostanza, diciamoci la verita', e' ancora una volta la stessa riforma costituzionale ammazzaparlamento e ammazzademocrazia, che si prefigge la mutilazione del parlamento e la sua prostituzione all'esecutivo e ai suoi padroni e burattinai.
E' la stessa riforma costituzionale ammazzaparlamento e ammazzademocrazia, che si prefigge la cancellazione della separazione e del controllo dei poteri.
E' la stessa riforma costituzionale ammazzaparlamento e ammazzademocrazia, che si prefigge di impedire che possano entrare nelle istituzioni repubblicane le ed i rappresentanti del movimento delle oppresse e degli oppressi.
E' la stessa riforma costituzionale ammazzaparlamento e ammazzademocrazia, che si prefigge il passaggio dalla democrazia all'oligarchia e poi al totalitarismo.
E' la stessa riforma costituzionale ammazzaparlamento e ammazzademocrazia, che si prefigge la demolizione, picconata dopo picconata, della Costituzione repubblicana, democratica ed antifascista.
Tu lo sai che c'e' un solo modo per impedire che questo disegno golpista si realizzi: e questo solo modo e' votare NO al referendum.
Chi non vota NO al referendum, avalla la decisione golpista gia' presa dai barbari oggi al potere.
Astenersi e' essere complici.
Tu non sei mai stato complice della violenza dei potenti: non esserlo adesso.
In nome della nostra vecchia amicizia: ripensaci, e vota NO. No all'antiparlamentarismo, NO al fascismo, NO alla barbarie.
Un forte abbraccio,
Peppe
*
Carissimo Melchiorre,
la lettera di insulti che mi ha scritto l'ha mandata alla persona sbagliata.
E' evidente che lei non mi conosce, e quindi quel turpiloquio e quelle offese cadono da se'.
Ma entriamo nel merito delle sue - diciamo cosi' - argomentazioni.
Mi scrive che votando NO sarei un membro della "casta": ahime', vivo poveramente e non ho alcun potere; invece i membri della "casta", come la chiama lei, stanno al governo e in parlamento e sono proprio quelli che vogliono imporci la scellerata riforma costituzionale ammazzaparlamento e ammazzademocrazia a cui io opporro' il mio NO nel referendum.
Mi scrive che votando NO vorrei continuare a sprecare i soldi degli italiani: ahime', io sono invece uno di quelli che da molto prima che lei nascesse si batte contro il mostruoso sperpero delle spese per le armi e per le guerre, contro il famelico regime della corruzione, contro le ruberie e le devastazioni; criminali dilapidatori sono invece proprio i messeri che stanno al governo e in parlamento, che hanno sperperato immense risorse pubbliche per le armi, per le guerre, per la complicita' con regimi violatori dei diritti umani, per attuare persecuzioni razziste, per favoreggiare grassatori e malfattori; gli stessi messeri che vogliono imporci la scellerata riforma costituzionale ammazzaparlamento e ammazzademocrazia a cui io opporro' il mio NO nel referendum.
Mi scrive che votando NO cercherei di impedire il cambiamento che la fara' finita con il vecchiume e sostituira' "un parlamento che non serve a niente" (e' cosi' che ha l'amabilita' di scrivere) con internet per tutti: ebbene, e' vero, mi oppongo a chi vuole fare "tabula rasa" delle istituzioni democratiche, della rappresentanza popolare, dell'eguaglianza di diritti, della politica come impegno comune per il bene comune, della democrazia come metodo e come sistema; e' vero, mi oppongo alla dittatura degli avidi tracotanti oligarchi e dei loro mercenari e caudatari ipnotizzati dalle tecnologie della comunicazione veloce che offusca la capacita' di ascoltare, di capire, di discutere, di esercitare costruttivamente il conflitto e la mediazione, di confrontarsi e di deliberare insieme; e' vero, mi oppongo all'antiparlamentarismo, al fascismo e alla barbarie; e per questo voto NO nel referendum.
Lei e' giovane, evidentemente si e' lasciato sedurre e traviare dal turpiloquio che e' sempre fascista, si e' lasciato ubriacare e abbrutire da slogan roboanti che lei crede nuovi ed invece sono gli stessi del "Voelkischer Beobachter". Ma lei puo' liberarsi da queste catene e riconquistare la sua piena umanita'. Glielo auguro con tutto il cuore.
Augurandole ogni bene,
Peppe Sini
*
Carissimo Baldassarre,
grazie di avermi detto che votera' NO al referendum, e per aver aggiunto che lo fara' per motivi diversi dai miei.
So bene che si puo' votare NO muovendo da opinioni, riflessioni, collocazioni diverse. E' il bello della democrazia, della razionalita', della civilta'.
Su un punto pero' vorrei risponderle: quando lei sostiene che la situazione non e' poi cosi' drammatica come io la descrivo.
Mi dispiace, ma a me sembra drammatica.
Mi sembra drammatico che chi governa perseveri nelle folli spese per gli armamenti, quando e' del tutto evidente che la guerra e' nemica dell'umanita'; e dopo Hiroshima sappiamo che o l'umanita' abolira' la guerra o la guerra annientera' l'umanita'.
Mi sembra drammatico che chi governa perseveri nelle abominevoli persecuzioni razziste (addirittura ancora non sono stati abrogati i mostruosi "decreti sicurezza della razza" di Conte, Salvini e Di Maio), negando il diritto alla vita e alla dignita' di esseri umani innocenti, violando la Costituzione, violando il diritto internazionale, violando il sentire morale condiviso dall'umanita' intera.
Mi sembra drammatico che chi governa pretenda un potere assoluto, ed a tal fine s'adoperi per mutilare ed asservire il parlamento, s'adoperi per annullare la separazione e il controllo dei poteri, s'adoperi per impedire che nelle istituzioni elettive possano essere presenti anche rappresentanti delle oppresse e degli oppressi, s'adoperi per erodere la democrazia e sostituirla con l'oligarchia, s'adoperi per fare strame della Costituzione repubblicana e antifascista.
Forse conduciamo vite diverse e frequentiamo persone diverse: io frequento pressoche' solo persone povere e poverissime; e se volessi essere piu' chiaro e piu' preciso: persone sfruttate, rapinate, emarginate e ridotte allo stremo dalla violenza dei poteri dominanti.
Lo vede, giunto alla vecchiaia sono ancora un militante del movimento operaio e contadino, e sono ancora un amico della nonviolenza. L'ideologia dominante, che e' l'ideologia della classe dominante, puo' occupare totalitariamente tutti i mass-media e i social-media, ma basta scendere in strada ed aprire gli occhi per vedere l'orrore.
Ma naturalmente di tutto cio' potremo discutere un'altra volta. Adesso sia lei che io sappiamo che il poco tempo libero che abbiamo di qui al 20 e 21 settembre dobbiamo dedicarlo a spiegare a quante piu' persone sia possibile perche' e' importante andare a votare NO al referendum.
Un cordiale saluto dal suo
Peppe Sini

6. REPETITA IUVANT. OMERO DELLISTORTI: CINQUE RAGIONI PER OPPORRE ALLA GIOVENTU' HITLERIANA IL NOSTRO NO NEL REFERENDUM DEL 20-21 SETTEMBRE

1. La Gioventu' hitleriana vuole mutilare il parlamento italiano; dopo aver finanziato i criminali poteri libici per recludere, torturare, assassinare nei lager esseri umani innocenti; dopo aver cercato di impedire che i naufraghi in pericolo di morte nel Mediterraneo venissero soccorsi; dopo aver imposto scellerate antileggi razziste ed incostituzionali nel nostro paese.
Alla Gioventu' hitleriana noi opponiamo il nostro NO nel referendum del 20-21 settembre.
*
2. La Gioventu' hitleriana vuole distruggere la separazione e il controllo dei poteri dello stato; affinche' il governo e i padroni che lo comandano possano continuare a commettere persecuzioni razziste, riduzioni in schiavitu', stragi degli innocenti e crimini contro l'umanita' senza alcun ostacolo, in completa impunita'.
Alla Gioventu' hitleriana noi opponiamo il nostro NO nel referendum del 20-21 settembre.
*
3. La Gioventu' hitleriana vuole impedire che in parlamento possano essere presenti persone rappresentanti del movimento delle oppresse e degli oppressi; vuole che vi siano ammessi solo i signori padroni, i loro maggiordomi, i loro giullari, i loro sicari, ebbri di tracotanza, di avidita', di violenza.
Alla Gioventu' hitleriana noi opponiamo il nostro NO nel referendum del 20-21 settembre.
*
4. La Gioventu' hitleriana vuole abolire la democrazia e le istituzioni rappresentative perche' sono costose; e i soldi servono alla Gioventu' hitleriana per comprare le armi, per finanziare le guerre e lo schiavismo, per tener sottomesse le classi sfruttate, per perseguitare, deportare ed eliminare i non appartenenti alla razza ariana.
Alla Gioventu' hitleriana noi opponiamo il nostro NO nel referendum del 20-21 settembre.
*
5. La Gioventu' hitleriana vuole fare a pezzi la Costituzione repubblicana, democratica ed antifascista; gli viene mal di stomaco, gli viene l'orticaria, gli vengono le convulsioni alla Gioventu' hitleriana ogni volta che sentono nominare la Costituzione, ogni volta che sentono parlare della legalita' che salva le vite, ogni volta che qualcuno ricorda i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Alla Gioventu' hitleriana noi opponiamo il nostro NO nel referendum del 20-21 settembre.

7. REPETITA IUVANT. "NON E' UNA QUESTIONE DI SOLDI, E' UNA QUESTIONE DI LIBERTA'". UN DIALOGHETTO ALL'OSTERIA

I.
- A: E allora, t'ho visto ieri in piazza a rompere le scatole alla gente col solito comizio che tanto non ti da' retta nessuno. Ma quando la pianti?
- B: E' un vecchio vizio, lo sai.
- A: E stavolta con chi ce l'hai?
- B: E' per il referendum.
- A: Quello che fa risparmiare tagliando le poltrone alla casta?
- B: Un corno. La smettessero quei birbaccioni di prendere per i fondelli la gente. Il referendum e' per difendere la democrazia e la Costituzione dai fascisti al governo. Il referendum serve per dire NO al fascismo.
- A: Ecco qua. Hanno proprio ragione quelli che dicono che tu vedi fascisti dappertutto.
- B: Il fatto e' che sono veramente dappertutto. Io tengo solo gli occhi aperti e dico quel che vedo.
- A: Figurarsi. E allora, come si deve votare al referendum?
- B: Si deve votare NO. Come nel 2006 quando sconfiggemmo Berlusconi. Come nel 2016 quando sconfiggemmo Renzi.
- A: E che c'entrano i referendum del 2006 e del 2016 con questo di adesso?
- B: Le riforme costituzionali che respingemmo votando NO allora avevano lo stesso scopo di questa di oggi: volevano diminuire le rappresentanze parlamentari, indebolire il parlamento, far saltare la separazione e il controllo dei poteri, imporre una svolta oligarchica e autoritaria.
- A: Nientemeno, 'sti puzzoni.
- B: Nientemeno. Ed e' per questo che come allora anche oggi votiamo NO all'antiparlamentarismo, NO al fascismo, NO alla barbarie.
- A: Addirittura.
- B. Addirittura.
- A: Ma sei proprio sicuro che e' su questo il referendum? A me me l'hanno raccontata diversa.
- B: E come te l'hanno raccontata?
- A: Che la riforma e' per diminuire i magnaccioni di Roma ladrona.
- B: La raccontano cosi', ma la verita' e' un'altra.
- A: A dar retta a te la verita' e' sempre un'altra.
- B: E' un'altra rispetto alle frescacce che raccontano i potenti e i padroni, e i manutengoli loro.
- A: Che per te sono tutti mascalzoni.
- B: Adesso l'hai detta proprio giusta.
- A: Ormai ci hai la zucca pelata, assomigli a Babbo Natale, cammini tutto stortignaccolo che ti ci vuole il bastone, e ancora fai il contestatore.
- B: Perche', c'e' qualcosa di male ad opporsi alla schiavitu', al razzismo e al fascismo?
- A: No, e' che un contestatore da vecchio fa ridere.
- B: Pazienza, vorra' dire che faro' ridere mentre a me mi viene da piangere.
- A: E perche' ti viene da piangere?
- B: Per lo schifo che c'e' intorno a noi, non lo vedi? Per la strage degli innocenti nel Mediterraneo, per la schiavitu' nelle campagne, per la persecuzione hitleriana dei migranti, per il regime di apartheid imposto nel nostro paese in cui un decimo della popolazione reale e' privato del diritto di voto. Ti pare poco?
- A: Non e' poco, no.
- B: E non e' neppure tutto: le decine di migliaia di persone morte di Covid perche' il governo mezzo-razzista e le giunte regionali del tutto razziste le hanno fatte morire con la loro irresponsabilita', intempestivita' e inadeguatezza: avessimo avuto governanti ragionevoli e non insipienti, solleciti del bene comune e non solo rimiratori del proprio ombelico, rispettosi della Costituzione e non golpisti, insomma antifascisti invece che fascisti, tante vite umane sarebbero state salvate.
- A: Gia', tante vite umane sarebbero state salvate.
- B: E la catastrofe ambientale prodotta dal modello di sviluppo imposto dal capitalismo finanziario predatore e onnicida? La politica, le istituzioni democratiche, le leggi della repubblica, dovrebbero servire innanzitutto a contrastare la violenza dei potenti che stanno provocando il disastro per tutti, no?
- A: Dovrebbero.
- B: Invece il ceto politico di barbari caudatari che ha occupato le istituzioni e' pressoche' totalmente subalterno e funzionale al comando del capitale astratto che fa scempio dell'umanita' concreta e dell'intero mondo vivente.
- A: In effetti.
- B: E allora non ho ragione a contestare, ad oppormi, a resistere a questo comitato d'affari degli sfruttatori, a questo regime razzista e devastatore? Non ho ragione ad oppormi al suo tentativo di fiaccare le istituzioni democratiche per imporre la dittatura degli sfruttatori, la dittatura dei massacratori? Non ho ragione a votare NO all'antiparlamentarismo, NO al fascismo, NO alla barbarie?
- A: Ci avrai pure ragione, ma certo la vedi proprio nera.
- B: La vedro' proprio nera, ma certo ci ho pure ragione.
- A: Intanto beviamoci un cicchetto, che ne dici?
- B: Questa e' una bella idea.
*
II.
- A: Ci voleva proprio, eh?
- B: Ci vuole sempre un goccio.
- A: Quando ci vuole ci vuole.
- B: Questo e' parlare da uomini.
- A: Facciamo il bis?
- B: E perche' no?
*
III.
- A: E mo' spiegami bene che e' 'sta storia.
- B: Quale storia?
- A: Del referendum, no?
- B: Ah, ma e' semplice. Con la scusa di spendere di meno segano un terzo del parlamento.
- A: E sarebbe un male spendere di meno?
- B: E' un male segare la possibilita' che in parlamento siano rappresentati anche le oppresse e gli oppressi.
- A: E che c'entra?
- B: Con meno parlamentari non ci sara' piu' nessuna possibilita' per il movimento delle oppresse e degli oppressi di eleggere qualcuno in parlamento.
- A: Perche', oggi ci sono?
- B: Sulle punte delle dita di una mano, ma qualcuno forse c'e'.
- A: E contano quanto il due di coppe quando briscola e' spade.
- B: Comunque preferisco che ci siano.
- A: Se e' per questo, lo preferisco pure io.
- B: Se passa la riforma non ci potranno essere piu'. Ci saranno solo i servi dei padroni. E gia' si sa che politica faranno, quella che fanno sempre: razzista, schiavista, assassina.
- A: Allora non e' solo una questione di risparmiare un po' di soldi, come dicono.
- B: No, non e' una questione di risparmiare un po' di soldi, e' una questione di liberta'. La liberta' di tutte e tutti. La nostra liberta' di esistere e di lottare contro lo sfruttamento e la violenza. La liberta' sancita dalla Costituzione repubblicana scritta col sangue dei martiri della Resistenza.
- A: Con tutto cio', che quegli zozzoni del governo esagerano a rubare e sprecare i soldacci nostri pero' e' vero.
- B: E' vero si', e infatti bisognerebbe tagliargli gli artigli a loro, non segare il parlamento.
- A: Per esempio?
- B: Per esempio smetterla di buttare via i soldacci di tutti per comprare le armi assassine; smetterla di buttare via i soldacci di tutti per le spese militari; hai voglia quante spese ci sono che si potrebbero e dovrebbero tagliare. E tra le spese da tagliare gli emolumenti e le prebende dei signori parlamentari e dei signori ministri che ci costano piu' di vent'anni di grandine seguiti da vent'anni di siccita'.
- A: E coi soldoni risparmiati cosi'?
- B: Salute, casa, lavoro, istruzione, assistenza e da bere per tutti, per esempio.
- A: Questa non e' una cattiva idea, specialmente da bere per tutti. Magari potremmo cominciare col dare il buon esempio adesso.
- B: E vai col buon esempio.
*
IV.
- A: Mi piace proprio dare il buon esempio.
- B: A chi lo dici.
- A: Ancora un buon esempio?
- B: Prosit.
*
V.
- A: E allora bisogna votare NO, dico bene?
- B: Benissimo dici.
- A: Via, cominciamo a fare un po' di propaganda qui all'osteria.
- B: Mica solo qui all'osteria, bisogna fare propaganda dappertutto.
- A: Io pero' non e' che me la cavo granche' a fare i discorsi, magari se mi dici le cose piu' importanti quelle me le ricordo se sono poche.
- B: Allora: bisogna votare NO.
- A: E questa e' facile. E poi a me di dire no mi riesce naturale. Sara' che sono sempre stato un poveraccio, ma non e' mi e' mai piaciuto di dire signorsi'.
- B: Bravo, bisogna sempre dire di NO.
- A: E fino a qui ci siamo, E poi?
- B: Poi bisogna dire a che diciamo NO.
- A: Diciamo NO al fascismo.
- B: E' chiaro.
- A: E pure questa me la ricordo. A me il fascismo mi fa schifo.
- B: E poi bisogna dire perche' diciamo NO.
- A: E perche' diciamo NO?
- B: Perche' vogliamo difendere la democrazia e la liberta'.
- A: E per difendere la democrazia e la liberta' votiamo NO.
- B: E' logico.
- A: E' logico. E adesso non sara' il caso di farci un altro biccherino di quello buono?
- B: E' sempre il caso.
- A: E cosi' sia.
- B: Amen.
*
VI.
- A: Che c'e' di meglio di un bicchiere di spremuta di uve pregiate, come diceva il buon Sauro Sorbini?
- B: Due bicchieri di spremuta di uve pregiate.
- A: Questa e' la pura verita'.
- B: E la verita' sia fatta.
*
VII.
- A: Adesso si' che mi sento bene.
- B: E adesso a fare la propaganda per il NO.
- A: Vediamo se mi ricordo tutto: al referendum noi votiamo NO, contro il fascismo, per difendere la democrazia e la liberta'.
- B: Neppure Pertini avrebbe detto meglio.
- A: E magari c'e' pure qualche volantino da dare in giro, cosi' la gente si ricorda meglio?
- B: Ci avrei 'sti volantini qui.
- A: E dammene qualcuno.
- B: Tieni, tieni. Sono due diversi. Pero' prima di darli ricordati di dargli una letta pure tu.
- A: E perche'? Io gia' ce lo so come si deve votare, si deve votare NO.
- B: E' che magari qualcuno dopo che glielo hai dato ti chiede che c'e' scritto.
- A: E che c'e' scritto? Che si deve votare NO.
- B: C'e' scritto pure perche' si deve votare NO.
- A: E ce lo so gia': contro il fascismo, per difendere la democrazia e la liberta'.
- B: Facciamo cosi', mo' te li leggo io.
- A: E facciamo cosi'. E mentre leggi, mentre leggi, che ne dici se per bagnarsi l'ugola...
- B: E  c'e' bisogno di chiederlo?
- A: E allora forza, oste della malora, ancora due gotti del solito!
- B: Meglio che leggo finche' distinguo le parole. Comincio, eh?
Al referendum del 20-21 settembre voteremo NO.
Voteremo NO al taglio del Parlamento, alla strozzatura della rappresentanza democratica, all'estromissione delle minoranze dalle Camere, al compiuto asservimento dell'organo legislativo all'esecutivo e a centri di potere extraistituzionali ed antidemocratici.
Voteremo NO alla manomissione della Costituzione e alla compressione ed imprigionamento della sovranita' popolare.
Voteremo NO alla negazione del principio su cui si fonda lo stato di diritto: la separazione, l'equilibrio ed il controllo dei poteri.
Voteremo NO al disegno di sostituire alla democrazia rappresentativa un potere oligarchico e opaco, abusivo e tracotante, effettualmente violento e tendenzialmente totalitario.
Voteremo NO condividendo l'appello degli illustri docenti di diritto costituzionale che hanno denunciato i guasti gravissimi della riforma costituzionale sottoposta a referendum.
Voteremo NO perche' la democrazia, la liberta', la giustizia, il diritto alla vita, alla salute e alla dignita' sono beni troppo preziosi per permettere che siano "tagliati per risparmiare".
Voteremo NO perche' in quanto esseri umani preferiamo essere cittadini anziche' sudditi.
*
VIII.
- A: Questo e' parlare. Non e' che ho capito proprio tutto, ma che si deve votare NO questo si capisce bene. Ancora una sciacquata al gargarozzo?
- B: E' sempre l'ora di una bella sciacquata al gargarozzo.
*
IX.
- A: Ah, non c'e' niente di meglio che una bella sciacquata al gargarozzo. E visto che ci siamo, leggi pure quell'altro di volantino.
- B: E certamente. Eccolo qua.
NO alla riforma costituzionale che mutila la democrazia rappresentativa e mira ad imporre un regime totalitario nel nostro paese
Al referendum costituzionale sulla mutilazione del parlamento del 20-21 settembre 2020 voteremo NO.
Siamo contrari a ridurre il Parlamento a una tavolata di yes-men al servizio di esecutivi tanto insipienti quanto tracotanti e dei grotteschi e totalitari burattinai razzisti e militaristi che li manovrano.
Siamo contrari al passaggio dalla democrazia rappresentativa, per quanto imperfetta essa possa essere, al fascismo.
La mutilazione del parlamento attraverso la riduzione del numero dei parlamentari ha questo significato e queste fine: favorire il passaggio da una democrazia costituzionale gia' profondamente ferita a un regime sempre piu' antidemocratico ed eslege, sempre piu' protervo e brutale.
Al referendum del 20-21 settembre 2020 votiamo NO all'antiparlamentarismo, NO al fascismo, NO alla barbarie.
NO all'antiparlamentarismo, che alla separazione e all'equilibrio dei poteri, alla rappresentanza proporzionale dell'intera popolazione e alla libera discussione e consapevole deliberazione vuole sostituire i bivacchi di manipoli, l'autoritarismo allucinato, plebiscitario e sacrificale, il potere manipolatorio dei padroni occulti e palesi delle nuove tecnologie della propaganda e della narcosi.
NO al fascismo, crimine contro l'umanita'.
NO alla barbarie, che annichilisce ogni valore morale e civile, che perseguita ed estingue ogni umana dignita' e virtu', che asservisce la societa' alla menzogna e alla violenza.
*
X.
- A: Pure in questo c'era qualche parola un po' difficile, ma che si deve votare NO si capisce bene. E a proposito, ma chi sarebbero quei docenti di diritto costituzionale che dicevi prima?
- B: Sarebbero un par di cento professori e professoresse che hanno passato la vita a studiare la Costituzione nostra e che dicono che bisogna votare NO. Se ti va, ti leggo quel che dicono che giusto giusto l'ho copiato su un quadernetto che ci ho in tasca che ci segno le cose da ricordare.
- A: Come no? Mentre tracanniamo un po' di elisir di lunga vita fa piacere l'accompagnamento musicale.
- B: E allora forza con l'elisir, ed eccolo qua pure l'appello dei 183 costituzionalisti. Senti bene, eh.
Le sottoscritte e i sottoscritti, docenti, studiose e studiosi di diritto costituzionale, intendono spiegare le ragioni tecniche per le quali si oppongono alla riforma sulla riduzione del numero dei parlamentari, illustrando i rischi per i principi fondamentali della Costituzione che la revisione comporta.
Si precisa che il presente documento scaturisce da un'iniziativa autonoma e totalmente indipendente sia dal Coordinamento per la democrazia costituzionale (CDC), sia dal Comitato nazionale per il No al taglio del Parlamento, cosi' come da ogni altro ente, organismo e associazione, esprimendo considerazioni frutto esclusivamente dell'elaborazione collettiva dei sottoscrittori.
Il testo di legge costituzionale sottoposto alla consultazione referendaria, introducendo una riduzione drastica del numero dei parlamentari (da 945 componenti elettivi delle due Camere si passerebbe a 600), avrebbe un impatto notevole sulla forma di Stato e sulla forma di governo del nostro ordinamento. Tanti motivi inducono a un giudizio negativo sulla riforma: qui si illustrano i principali.
1) La riforma svilisce, innanzitutto, il ruolo del Parlamento e ne riduce la rappresentativita', senza offrire vantaggi apprezzabili ne' sul piano dell'efficienza delle istituzioni democratiche ne' su quello del risparmio della spesa pubblica.
I fautori della riforma adducono, a sostegno del "SI'" al referendum, la riduzione di spesa che la modifica della composizione delle Camere determinerebbe. Si tratta, pero', di un argomento inaccettabile non soltanto per l'entita' irrisoria dei tagli di cui si parla, ma anche perche' gli strumenti democratici basilari (come appunto l'istituzione parlamentare) non possono essere sacrificati o depotenziati in base a mere esigenze di risparmio.
La riduzione del numero dei parlamentari non deriverebbe, inoltre, da una riforma ragionata del bicameralismo perfetto (il vigente assetto parlamentare in base al quale le due Camere si trovano nella stessa posizione e svolgono le medesime funzioni). Tale sistema non sarebbe toccato dalla legge costituzionale oggetto del referendum.
Spesso si fa riferimento agli esempi di altri Stati ma non puo' correttamente compararsi il numero dei componenti delle Camere italiane con quello di altre assemblee parlamentari in termini astratti, senza tenere conto del numero degli elettori (e, dunque, del rapporto eletti/elettori). Si trascura, inoltre, che in molti degli ordinamenti assunti come termini di paragone si riscontrano forme di governo e tipi di Stato diversi dai nostri.
2) La riforma presuppone che la rappresentanza nazionale possa essere assorbita nella rappresentanza di altri organi elettivi (Parlamento europeo, Consigli regionali, Consigli comunali, ecc.), contro ogni evidenza storica e contro la giurisprudenza della Corte costituzionale.
I fautori della riforma sostengono ancora che la riduzione del numero dei parlamentari non arrecherebbe alcun danno alle esigenze della rappresentativita' perche' sarebbero gia' tanti gli organi elettivi (Parlamento europeo, Consigli regionali, consigli comunali, ecc.) la cui formazione dipenderebbe dal voto dei cittadini. La rappresentanza nazionale, secondo questa tesi, potrebbe trovare un'espressione parcellizzata in altri luoghi istituzionali. A prescindere, pero', da ogni altra considerazione sul ruolo e sulle competenze degli organi elettivi richiamati (ad esempio, i Consigli regionali italiani non sono paragonabili ai parlamenti degli Stati membri di una federazione), si puo' ricordare che la Corte costituzionale ha chiarito che "solo il Parlamento e' sede della rappresentanza politica nazionale, la quale imprime alle sue funzioni una caratterizzazione tipica ed infungibile".
Basta leggere, del resto, le materie attribuite dalla Costituzione alla competenza esclusiva del legislatore statale (e considerare l'interpretazione estensiva che di molte di queste materie ha dato la stessa Corte costituzionale nella sua giurisprudenza) per avere un'idea dell'importanza delle Camere.
3) La riforma riduce in misura sproporzionata e irragionevole la rappresentanza di interi territori.
Per quanto riguarda la nuova composizione del Senato, alcune Regioni finirebbero con l'essere sottorappresentate rispetto ad altre. Cosi', ad esempio, l'Abruzzo, con un milione e trecentomila abitanti, avrebbe diritto a quattro senatori, mentre il Trentino-Alto Adige, con le sue due province autonome e con una popolazione complessiva di un milione di abitanti, avrebbe in tutto sei senatori; e ancora la Liguria, con cinque seggi, avrebbe una rappresentanza al Senato, in sostanza, della sola area genovese.
4) La riforma non eliminerebbe ma, al contrario, aggraverebbe i problemi del bicameralismo perfetto (anche se e' spesso presentata dai suoi sostenitori come un intervento volto a raggiungere gli stessi obiettivi di precedenti progetti di riforma, diretti a rendere piu' efficiente l'istituzione parlamentare).
Come si e' gia' detto, l'attuale riforma non introduce alcuna differenziazione tra le due Camere ma si limita semplicemente a ridurne i componenti, il cui elevato numero costituisce una caratteristica del Parlamento e non del bicameralismo perfetto. Tale assetto, in teoria, potrebbe anche essere modificato senza alterare in modo cosi' incisivo il numero dei parlamentari, anche solo per il tramite di una contestuale riforma dei regolamenti parlamentari di Camera e Senato. Al contrario, se si considerano i problemi di rappresentanza di alcuni territori regionali che la riforma comporterebbe, risulta che paradossalmente la legge in questione finirebbe con l'aggravare, anziche' ridurre, i problemi del bicameralismo perfetto.
5) La riforma appare ispirata da una logica "punitiva" nei confronti dei parlamentari, confondendo la qualita' dei rappresentanti con il ruolo stesso dell'istituzione rappresentativa. La revisione costituzionale sembra essere espressione di un intento "punitivo" nei confronti dei parlamentari – visti come esponenti di una "casta" parassitaria da combattere con ogni mezzo – ed e' il segno di una diffusa confusione del problema della qualita' dei rappresentanti con il ruolo dell'organo parlamentare. Non e' dato riscontrare, tuttavia, un rapporto inversamente proporzionale tra il numero dei parlamentari e il livello qualitativo degli stessi. Una simile riduzione dei componenti delle Camere penalizzerebbe soltanto la rappresentanza delle minoranze e il pluralismo politico e potrebbe paradossalmente produrre un potenziamento della capacita' di controllo dei parlamentari da parte dei leader dei partiti di riferimento, facilitato dal numero ridotto degli stessi componenti delle Camere.
Non puo' trascurarsi, inoltre, lo squilibrio che si verrebbe a determinare qualora, entrata in vigore la modifica costituzionale, non si avesse anche una modifica della disciplina elettorale, con essa coerente, tale da assicurare – nei limiti del possibile – la rappresentativita' delle Camere e, allo stesso tempo, agevolare la formazione di una maggioranza (sia pur relativamente) stabile di governo.
E' illusorio, in conclusione, pensare alle riforme costituzionali come ad azioni dirette a causare shock a un sistema politico-partitico incapace di autoriformarsi, nella speranza che l'evento traumatico possa innescare reazioni benefiche. Una cattiva riforma non e' meglio di nessuna riforma. Semmai e' vero il contrario. Respingendo questa riforma perche' monca e destabilizzante, ci sarebbe spazio per proposte equilibrate che mantengano intatti i principi fondanti del nostro ordinamento costituzionale; al contrario sarebbe piu' difficile mettere in discussione una riforma appena avallata dal corpo elettorale. Occorrono, in definitiva, interventi idonei ad apportare miglioramenti al sistema nel rispetto della democraticita' e della rappresentativita' delle istituzioni.
Per queste ragioni i sottoscritti voteranno convintamente "NO"!
*
XI.
- A: Gagliardo e tosto. Non finiva piu', c'era qualche parolone difficile, pero' e' gagliardo e tosto. E una volta tanto i sori professori si capisce quel che dicono. E adesso per esprimere il nostro vivo apprezzamento agli esimi professori ed alle esimie professoresse, e soprattutto alla Costituzione repubblicana, democratica ed antifascista, lo sai che si fa?
- B: Che si fa?
- A: Lo sai che si fa: un brindisi.
- B: E un brindisi sia.
*
XII.
- A: Cosi' mi piace, che a stare a sentire i comizi in piazza m'annoio, ma qui all'osteria si ragiona proprio bene, eh?
- B: Si ragiona bene, si ragiona bene.
- A: E quando si ragiona bene si vota NO.
- B: Cosi' si fa. E adesso andiamo a fare un po' di propaganda. Il bicchiere della staffa prima di andare?
- A: E come si fa a rifiutare il bicchiere della staffa?
- B: Oste, qui c'e' gente che ha sete!
- A: E dopo aver riempito i bicchieri lasciaci pure tutta la bottiglia che ci pensiamo noi a portare a compimento l'opera, che quando eravamo piccoli la mamma ci ha insegnato che quando ci si alza dal tavolino non si devono lasciare avanzi!
- B: Mi sa che vinciamo pure questo di referendum. Non so perche' ma gia' mi sento tutto allegro, e' un buon presentimento.

==================================
NO ALL'ANTIPARLAMENTARISMO, NO AL FASCISMO, NO ALLA BARBARIE
No alla riforma costituzionale che mutila la democrazia rappresentativa e mira ad imporre un regime totalitario nel nostro paese
Al referendum del 20-21 settembre votiamo no all'antiparlamentarismo, no al fascismo, no alla barbarie
==================================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Numero 36 del 18 settembre 2020
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
*
Nuova informativa sulla privacy
E' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy a questo indirizzo: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
Per non ricevere piu' il notiziario e' sufficiente recarsi in questa pagina: https://lists.peacelink.it/sympa/signoff/nonviolenza
Per iscriversi al notiziario l'indirizzo e' https://lists.peacelink.it/sympa/subscribe/nonviolenza
*
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com