[Nonviolenza] Archivi. 377



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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Numero 377 del primo maggio maggio 2020

In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di aprile 2020 (parte prima)
2. Carogno Mozzarecchi: Me ne andavo a passeggio giusto ieri
3. Uno scandalo nello scandalo. E cosa occorre invece fare
4. Carogno Mozzarecchi: Mentre la gente continua a morire
5. Ellis Marsalis
6. Piove, governo ladro
7. Tre esortazioni
8. Omero Dellistorti: Scrippacchione
9. Carogno Mozzarecchi: Una garbata critica a Sua Eccellenza il Cacicco dell'Imperial-Regia Repubblica delle Antille Boreali nell'Anno Domini *** che fu detto l'Anno della Peste
10. Proposta di inviare una lettera al Ministro della Giustizia affinche' tornino alle loro case tutte le persone detenute, prima che nelle carceri si diffonda l'epidemia
11. All'ingresso del cimitero
12. Ricordando Martin Luther King
13. Alla scuola di Martin Luther King al tempo del Coronavirus
14. Giuseppe Tacconi, antifascista
15. Prima che sia troppo tardi
16. Tutta la retorica del mondo...
17. Ricordando Dietrich Bonhoeffer
18. Carogno Mozzarecchi: Ha detto 'r duce a la televisione
19. Geremia Cattristi: L'amico di Alfio
20. Carogno Mozzarecchi: Quann'ero presidente der conzijo

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI APRILE 2020 (PARTE PRIMA)

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di aprile 2020.

2. DALL'ALBUM DELL'AUTOBIOGRAFIA DELLA NAZIONE. CAROGNO MOZZARECCHI: ME NE ANDAVO A PASSEGGIO GIUSTO IERI

Me ne andavo a passeggio giusto ieri
e per strada non incontro neanche un cane
c'e' qualcosa che non va dico tra me
dove si sono nascosti tutti quanti?

Finalmente incontro un vigile ma quello
s'era messo una maschera sul muso
chi lo sa magari s'era ubriacato
e che si sentisse il fiato non voleva

Mi s'accosta e mi fa lei dov'e' che va?
io rispondo me ne vo pei fatti miei
come come dice quello tiri fuori
all'istante l'autocertificazione

L'autocertificazione? dico io
si' ripete l'autocertificazione
ma la pianti di scocciare pizzardone
e si tolga quella pezza che ha sul grugno

Questo e' oltraggio oltraggio a pubblicufficiale
strilla il sor mastrocerasa mascherato
ma che strilli ubriacone qui di oltraggio
ce se' solo tu co' 'sta carnevalata

E' vietato andare a zonzo e mo' la multo
dice quello e io risponno mo' te meno
questo e' oltraggio questo e' oltraggio ed aggressione
mo' te meno e te la fo passa' la sbornia

Ah e' cosi'? allora andiamo sul penale
strilla quello colla faccia tutta rossa
sul penale voi anna'? je dico allora
mo' te dico io 'ndov'e' che hai d'anna'

Stavo gia' pe' daje addosso e pe' corcallo
quanno passa 'na pattuja de caramba
pure quelli come l'omo mascherato
qui er monno s'ade' propio rivortato

M'hanno preso a tradimento e m'hanno spinto
ne la machina e poi giu' a tutta callara
fino a drento la caserma e li' ho saputo
ch'e' successo che l'Itaja e' 'n quarantena

che la ggente nun po' manco usci' de casa
che chi esce cia' d'ave' maschera e guanti
e ha d'avecce l'autocertificazione
ch'ha dda fa' solo i bisogni piu' 'mpellenti

E' ppe cquesto ch'ho deciso oggi da usci'
co' la maschera co' guanti e co' gnent'antro
co' 'sto fisicaccio qua che m'aritrovo
vojo veda si quarcuno dice cotica

3. UNO SCANDALO NELLO SCANDALO. E COSA OCCORRE INVECE FARE

C'e' il mondo della realta' e c'e' il mondo della televisione.
Chi guarda la televisione sente governanti ipocriti e fraudolenti che annunciano valanghe di soldi per tutti.
Chi vive nel mondo della realta' sa che gli impoveriti, i derubati, le classi sfruttate ed oppresse, le persone violate ed emarginate, subiscono una doppia, una tripla violenza.
In primo luogo ovviamente la violenza dell'epidemia, che non colpisce affatto tutti allo stesso modo bensi' aggredisce di piu' chi e' gia' piu' fragile, piu' debilitato, piu' oppresso, piu' ridotto a "scarto" per usare la perspicua espressione di Bauman che papa Bergoglio non cessa di ripetere per denunciare la disumana violenza dei poteri dominanti.
In secondo luogo la violenza della mancanza di adeguato soccorso da parte delle istituzioni democratiche la cui ragione di esistere e' appunto soccorrere chi ha bisogno di aiuto, difendere i diritti di ogni persona e promuovere il bene comune: quale abominevole tradimento della legalita' costituzionale, quale abominevole tradimento dello stato di diritto, quale abominevole tradimento della democrazia, quale abominevole tradimento del legato dei martiri della Resistenza stanno commettendo gli scellerati governanti che stanno effettualmente negando adeguato aiuto a chi di aiuto ha piu' bisogno.
In terzo luogo la violenza strutturale di un regime (di un sistema di relazioni ineguali, di un potere dominante ed escludente, di un comando inteso alla perpetuazione dell'ingiustizia e della rapina, in breve e per dirla tutta: del "disordine costituito" di un modo di produzione e di riproduzione sociale fondato sulla massimizzazione del profitto di pochi e sull'asservimento, l'alienazione e il dolore della stragrande maggioranza dell'umanita') che nei momenti piu' critici rivela la sua vera natura, i suoi reali meccanismi, il suo concreto funzionamento.
*
Denunciare la violenza dei ricchi, dei potenti, dei governanti, dei rapinatori, e' un dovere ineludibile.
Tacere per timore che a un governo mezzo-razzista subentri un governo iper-razzista e tutto-fascista significa aver gia' ceduto al razzismo e al fascismo.
Il razzismo e il fascismo si contrastano dicendo la verita' e facendo il bene.
Solo il bene si oppone efficacemente al male.
Solo la nonviolenza si oppone concretamente alla violenza.
La nonviolenza e' ahimsa e satyagraha: opposizione alla violenza e forza della verita'.
Dire la verita' occorre: e la prima verita' che va detta e' che il governo (quello statale mezzo-razzista e quello tutto-razzista di alcune Regioni) che con la sua proterva irresponsabilita' ha favorito nelle prime settimane il diffondersi dell'epidemia e della strage nel nostro paese, continua tuttora a sperperare ingenti risorse pubbliche a vantaggio di ricchi e privilegiati a detrimento del resto della popolazione, continua tuttora a negare aiuti adeguati a chi di aiuto ha piu' urgente bisogno, continua tuttora a tenere in vigore le scellerate misure razziste e filoschiaviste imposte dal precedente governo del 2018-2019, misure hitleriane la cui disumanita' ed incostituzionalita' e' flagrante.
*
Alla parte non razzista del governo centrale facciamo appello.
Ai governi regionali non razzisti facciamo appello.
Diciamo loro poche semplici parole.
Cessate immediatamente di sperperare i soldi del pubblico erario a vantaggio di ricchi e ricchissimi.
Destinate immediatamente adeguate risorse pubbliche per salvare la vita dei piu' fragili, dei piu' impoveriti, dei piu' emarginati, dei piu' perseguitati: per salvare le vite di tante vittime innocenti della violenza dei potenti oltre che della malattia.
Abrogate immediatamente tutte le misure hitleriane imposte dal governo razzista del 2018-2019; ed abolite apartheid, segregazione e schiavismo in Italia riconoscendo finalmente tutti i diritti sociali, civili e politici a tutte le persone che vivono in Italia.
Togliete immediatamente dal pericolo di contagio e di morte tutte le persone che attualmente state ancora lasciando in condizioni di pericolo estremo (ad esempio le persone detenute nelle carceri sovraffollate, ad esempio le persone che chi governa ha costretto a vivere nelle baraccopoli, ad esempio le persone ridotte sulla strada perche' chi governa ha negato loro il fondamentale diritto umano a un alloggio in cui ripararsi).
Garantite la fornitura di adeguate protezioni a tutte le persone che ne hanno bisogno: chi assiste i contagiati, tutti gli operatori sanitari e assistenziali, tutti gli addetti alla pubblica sicurezza ed alle funzioni amministrative in essere, tutte le persone che svolgono lavoro necessari.
*
Ed anche ai Comuni facciamo appello.
Ai Comuni chiediamo interventi straordinari per garantire immediatamente cibo, alloggio, mezzi di protezione ed assistenza a tutte le persone che ne hanno bisogno senza eccezione alcuna.
E poiche' governo e Regioni ancor oggi non hanno saputo garantire adeguate protezioni a tutte le persone che ne hanno bisogno ed a tutti gli operatori che continuano a lavorare per il bene comune nello spazio pubblico, ebbene, che siano i Comuni a far produrre, ad acquistare e a fornire immediatamente tute, guanti, mascherine e disinfettanti a tutti coloro che ne hanno urgente bisogno per la condizione in cui si trovano, per l'attivita' che svolgono - finche' governo e Regioni non provvedano.
*
Cessi la protervia e la menzogna dei potenti. Cessi la scellerata irresponsabilita' dei potenti.
Si agisca finalmente secondo la regola aurea che riconosce ad ogni essere umano la sua umanita' e i diritti ad essa inerenti, in primo luogo il diritto alla vita senza di cui nessun altro diritto si da'.
Si applichi alla lettera quanto e' scritto nella Costituzione della Repubblica italiana che riconosce e difende i diritti di tutti gli esseri umani e fa obbligo alle istituzioni democratiche di recare aiuto a chiunque di aiuto ha bisogno.
Facciamo valere la legge che e' la difesa del debole dall'abuso del forte.
Facciamo valere la legge che salva le vite.
Contrastiamo l'epidemia destinando tutte le risorse pubbliche alla salvezza di tutte le persone.
Denunciamo l'irresponsabilita', le menzogne e la violenza dei potenti.
Denunciamo i governanti mezzi-razzisti e tutto-razzisti che mentono sapendo di mentire e che continuano a far soffrire e ad esporre al pericolo di contagio e di morte la popolazione piu' impoverita e piu' rapinata, la popolazione piu' fragile e piu' abbandonata, la popolazione piu' innocente e piu' bisognosa di aiuto.
Facciamo sentire la nostra voce per chiedere che si rispetti la legalita' costituzionale e la dignita' umana.
No al razzismo, no al fascismo. Si' alla civile convivenza, si' all'umanita'.
*
Siamo una sola umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Condividere il bene ed i beni.
Salvare le vite e' il primo dovere.

4. DALL'ALBUM DELL'AUTOBIOGRAFIA DELLA NAZIONE. CAROGNO MOZZARECCHI: MENTRE LA GENTE CONTINUA A MORIRE

Mentre la gente continua a morire
il governo continua a dormire

gli aiuti ai poveri gia ritardati
due settimane ancora rimandati

le protezioni a chi rischia la vita
arriveranno a partita finita

spedita procede la decimazione
di chi non e' potente ne' padrone

questo il regalo che ci fa il governo
che ancora vivi siamo gia' all'inferno

*

Ogni essere umano ha diritto alla vita alla dignita' alla solidarieta'
e a una fetta di pane e baccala'

soccorrere accogliere assistere ogni persona bisognosa di aiuto
prima che il fiato l'abbia perduto

siamo una sola umana famiglia
che a quella di Caino e Abele rassomiglia

salvare le vite e' il primo dovere
e diamoci una mossa per piacere

chi salva una vita salva il mondo
subito per favore o finiamo allo sprofondo

5. ELLIS MARSALIS

E' deceduto Ellis Marsalis, musicista.
Con gratitudine lo ricordiamo.

6. PIOVE, GOVERNO LADRO

I.

Non permettiamo ai governanti
irresponsabili cialtroni razzisti
di sterminarci tutti

ciascuna e ciascuno di noi oppresse e oppressi
di propria volonta'
decida di tutelare
la vita propria e l'altrui

Non permettiamo alla peste e ai fascisti
di sterminarci tutti

II.

Il sostegno che chi governa e sperpera le pubbliche risorse
dichiara di dare a tutti
e' lo stesso sostegno che e' il cappio per l'impiccato

Non una dramma dei pubblico erario
e' ancora giunta ad aiutare i piu' poveri
i piu' fragili i piu' rapinati
i piu' minacciati dalla morte

Restano vigenti le antileggi hitleriane
imposte dal governo razzista del 2018-2019
il cui capo e' ancora a capo del governo

A settimane e settimane dall'inizio dell'epidemia
chi governa lo stato e le regioni continua
a favoreggiare l'epidemia
mentre pretende d'imporre uno stato di polizia
mentre pretende tagliare tutte le lingue

III.

Sono passate settimane e settimane
e chi governa il paese e' responsabile
del tempo perso prima di prendere i provvedimenti
che tutti sapevamo indispensabili
che potevano salvare innumerevoli vite

Sono passate settimane e settimane
e chi governa il paese e' responsabile
di aver atteso e atteso e atteso e ancora attende
prima di dare i necessari aiuti
a chi sta morendo di fame e di stenti

Sono passate settimane e settimane
e chi governa il paese e' responsabile
di non aver garantito
il tempestivo adeguato approvvigionamento
di protezioni sanitarie indispensabili
per contrastare l'epidemia
per curare i malati
per salvare le vite

Sono passate settimane e settimane
e chi governa il paese e' responsabile
di aver preferito inondare il paese di chiacchiere
e di aver differito fino al disastro
gli interventi che tutti sapevamo necessari

Sono passate settimane e settimane
e la gente continua a morire
e chi governa il paese e' responsabile
di tanto dolore di tanti lutti

IV.

Cosa si aspetta ancora
a dare un alloggio a chiunque e' privo di alloggio?

Cosa si aspetta ancora
a dare cibo a chiunque soffre la fame?

Cosa si aspetta ancora
a dare protezioni sanitarie
a chiunque di protezioni sanitarie ha urgente bisogno?

Cosa si aspetta ancora
a far tornare alle proprie case
le persone ancora ammucchiate a rischiare la vita?

Cosa si aspetta ancora
a riconoscere il diritto alla vita
di tutto gli esseri umani?

Cosa si aspetta ancora
ad attuare i doveri indicati dalla Costituzione italiana?

Cosa si aspetta ancora?

V.

Io dico che occorre un'insurrezione nonviolenta
delle coscienze delle intelligenze
per imporre ai governanti il rispetto
dela Costituzione repubblicana
della legalita' che salva le vite
dei diritti umani di tutti gli esseri umani

VI.

Si spezza anche il cuore di pietra
la quercia piu' vecchia e' abbattuta

le fiamme che sembrano solo
trasparenti lingue di vento
divorano in un'ora l'intera foresta

per quanto possa essere splendente
ad ogni giorno segue la notte

viene un tempo di scuri e coltelli
ci si veste di scalpi e di chiodi

non esistono potenti buoni
solo le vittime sono innocenti

Ma tu opponiti al male col bene
ma tu scegli salvare le vite

tu contrasta il dolore e la morte
tu soccorri chiunque respiri

sii tu l'umanita' come dovrebbe essere

solo la nonviolenza contrasta la violenza
solo la nonviolenza invera l'umanita'
solo la nonviolenza puo' salvare
l'umanita' dalla catastrofe

VII.

Il mare il suo alto respiro

dall'alto del monte l'abisso

una persona muore
nessuno
la vede

nessuno
la piange

e allora quella persona
e' morta per sempre e per sempre

piangile tu tutte le vittime
ricordarli tu tutti i volti
aiutali tu tutti gli innocenti

chi salva una vita salva il mondo
ogni persona e' l'intera umanita'

VIII. Envoi

Ogni essere umano ha diritto alla vita
alla dignita' alla solidarieta'

Soccorrere accogliere assistere
ogni persona bisognosa di aiuto

Salvare le vite e' il primo dovere

7. TRE ESORTAZIONI

Non fare del male a nessuno, non mettere in pericolo nessuno, non lasciare nessuno in pericolo, non permettere che a nessuno sia fatto del male.
Opponiti alla violenza con la scelta della nonviolenza, che e' la lotta piu' nitida e piu' intransigente contro tutte le violenze e le oppressioni.
Salvare le vite e' il primo dovere.

8. NUOVI RACCONTI CRUDELI DELLA CITTA' DOLENTE. OMERO DELLISTORTI: SCRIPPACCHIONE

Con Scrippacchione ci siamo conosciuti a olive. Quando andavamo a raccogliere le olive.
No che non ci abbiamo la terra, figurarsi. E non ci avevamo neppure il permesso del padrone, forza. E' che senza olio neppure pane e sale vanno giu'.
Mica andavamo solo a olive. Quello che trovavamo. A seconda delle stagioni, e' naturale.
E mica solo nei campi, e andiamo.
Sicuro, pure nelle case. Le cantine, i garage, dove c'era qualche cosa da spazzolare. E lasciatevi servire: dove c'e' una serratura, dietro qualche cosa da spazzolare ce la trovi sempre.
Insomma, si fa quel che si puo'.
Non e' che ce la passavamo tanto male. Certo, qualche volta toccava pedalare. E qualche volta fare uso delle maniere forti, capita: io sono contro la violenza ma se quello non molla, se quello strilla, se quello disturba la quiete pubblica, allora. Allora, si'. Eh, voi che fareste?
Ne potrei raccontare certe che dire ganze e' dire poco.
*
Mica l'avevo mai capito perche' lo chiamavano Scrippacchione.
Potevo immaginare che quel cecio quando arrivava a casa ci aveva un quadernetto e ci segnava sopra tutte le imprese nostre?

9. DALL'ALBUM DELL'AUTOBIOGRAFIA DELLA NAZIONE. CAROGNO MOZZARECCHI: UNA GARBATA CRITICA A SUA ECCELLENZA IL CACICCO DELL'IMPERIAL-REGIA REPUBBLICA DELLE ANTILLE BOREALI NELL'ANNO DOMINI *** CHE FU DETTO L'ANNO DELLA PESTE

Tu gguarda 'r presidente der conzijo
che tutto 'r giorno sta 'n televisione
a ffasse veda che ffa 'r giuggiolone
che 'n po' me vie' dda rida e 'n po' sbadijo

e 'n po' mme 'ncazzo a sta' a ssenti' 'sto fijo
de la su' ma' che gioca a ffa' 'r padrone
coi sordi nostra e scalla 'r zeggiolone
mentre la morte affonna ggiu' l'artijo

che ppiu' cce penzo e ppiu' mme meravijo
ch'ha dda fa' ttanta cacca 'sto fregnone
che sta lli' a comanna' e nun batte cijo

mentre che peste e fame cor bastone
ce stanno a ffa' 'n zarmi' come 'r conijo
e rride ride ride quer cetrone.

10. PROPOSTA DI INVIARE UNA LETTERA AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA AFFINCHE' TORNINO ALLE LORO CASE TUTTE LE PERSONE DETENUTE, PRIMA CHE NELLE CARCERI SI DIFFONDA L'EPIDEMIA

Alle persone amiche della nonviolenza, alle persone che hanno a cuore la vita di tutti gli esseri umani, alle persone fedeli alla Costituzione della Repubblica italiana che riconosce i diritti umani di tutti gli esseri umani, chiediamo di scrivere al Ministro della Giustizia per chiedere che tornino immediatamente alle loro case - impegnandosi a restarvi - tutte le persone attualmente detenute, prima che nelle carceri si diffonda l'epidemia.
*
Di seguito un testo che potete utilizzare eventualmente modificandolo come meglio crederete:
"Signor ministro della Giustizia,
come sa, con la fine del fascismo in Italia e' stata abolita la pena di morte, e la Costituzione repubblicana stabilisce che "le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanita'".
Per contrastare l'epidemia di coronavirus e cercar di salvare vite umane sono state adottate - sia pure con grave ritardo - misure di distanziamento tra le persone, unico modo efficace di contenere il contagio.
Ma queste misure non possono essere adottate efficacemente in luoghi sovraffollati come le carceri italiane.
Cosicche' chi si trova nelle carceri italiane, come ristretto o come custode, e' esposto al piu' grave pericolo.
E' esposto al pericolo di essere contagiato e di rischiare la vita. E vive in una condizione di torturante paura senza potervi sfuggire.
E' palese che la permanenza in carcere, sic stantibus rebus, e' incompatibile con le indispensabili misure di profilassi per contenere il contagio; e' incompatibile con le norme sul cosiddetto "distanziamento sociale" (pessima formulazione con cui in queste settimane viene indicato il tenersi di ogni persona ad adeguata distanza dalle altre, volgarizzato col motto "restate a casa"); e' incompatibile con il fondamentale diritto di ogni essere umano alla tutela della propria vita.
Ne consegue che finche' l'epidemia non sia debellata occorre vuotare le carceri e - per dirla in breve - mandare tutti i detenuti nelle proprie case con l'ovvio vincolo di non uscirne.
Naturalmente vi saranno casi in cui cio' non sia possibile (i colpevoli di violenza domestica, ad esempio), ma anche questi casi particolari potranno essere agevolmente risolti con la collocazione in alberghi o altre idonee strutture in cui il necessario "distanziamento sociale" sia garantito.
Non si obietti che tale proposta e' iniqua: piu' iniquo, illecito e malvagio sarebbe continuare ad esporre insensatamente alla morte degli esseri umani.
E non si obietti che cosi' si rischia di non poter controllare l'effettiva costante permanenza in casa degli attuali detenuti: oggidi' non mancano affatto le risorse tecnologiche per garantire un efficace controllo a distanza che le persone attualmente ristrette destinatarie di tale provvedimento restino effettivamente nelle loro case (ovvero nelle abitazioni loro assegnate).
Ne' si obietti che cosi' si garantisce il diritto alla casa ai criminali mentre persone che non hanno commesso delitti ne sono prive: e' infatti primario dovere di chi governa il paese garantire un alloggio a tutte le persone che si trovano in Italia; nessuno deve essere abbandonato all'addiaccio o in una baracca, a tutte le persone deve essere garantita una casa: si cessi pertanto piuttosto di sperperare risorse pubbliche a vantaggio dei ricchi e si provveda a rispettare concretamente i diritti fondamentali di ogni persona, adempiendo ai doveri sanciti dagli articoli 2 e 3 della Costituzione della Repubblica italiana.
Signor ministro della Giustizia,
prima che sia troppo tardi si adottino i provvedimenti necessari per vuotare le carceri e mettere in sicurezza per quanto possibile la vita dei detenuti e del personale di custodia.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Voglia gradire distinti saluti,
Firma, luogo, data
Indirizzo del mittente"
*
Di seguito alcuni indirizzi di posta elettronica cui inviare le lettere:
protocollo.gabinetto at giustizia.it,
fulvio.baldi at giustizia.it,
leonardo.pucci at giustizia.it,
gianluca.massaro at giustizia.it,
chiara.giacomantonio at giustizia.it,
roberto.natali at giustizia.it,
giuseppina.esposito at giustizia.it,
marcello.spirandelli at giustizia.it,
clelia.tanda at giustizia.it,
sabrina.noce at giustizia.it,
vittorio.ferraresi at giustizia.it,
andrea.giorgis at giustizia.it,
ufficio.stampa at giustizia.it,
andrea.cottone at giustizia.it,
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tommaso.salvadori at giustizia.it,
daniele.longo at giustizia.it,
redazione at giustizia.it,
callcenter at giustizia.it,
*
Vi proponiamo di diffondere questa proposta anche ai mezzi d'informazione ed alle persone di volonta' buona, alle associazioni ed alle istituzioni con cui siete in contatto.
Grazie di cuore a tutte e tutti per quanto vorrete fare.
Salvare le vite e' il primo dovere.

11. ALL'INGRESSO DEL CIMITERO

All'ingresso del cimitero di Viterbo una lapide reca incisa questa scritta: "Spettacolo della fine di tutti / scuola dei pensieri migliori".
La morte dovrebbe indurci alla pieta'.
Le catastrofi dovrebbero insegnarci che siamo persone fragili e periture, esposte al dolore, alla malattia, alla morte, e che pertanto dobbiamo recarci reciproco aiuto. Che siamo una sola umanita'. In un unico mondo vivente. E che salvare le vite e' il primo dovere.
*
Invece continuano le guerre. Continua la produzione di armi per fare le guerre, per uccidere esseri umani.
Continua la persecuzione razzista.
Continua la violenza maschilista.
Continua lo sfruttamento e l'oppressione d'innumerevoli esseri umani al fine di estrarne fino all'ultima stilla di fatica e poi gettarli nella spazzatura come scorze di un frutto ormai tutto divorato dai vampiri che tuttora governano il mondo.
Continua un sistema di dominio in cui a tanta parte dell'umanita' e' negata la stessa umanita'.
Vi e' la tragedia della malattia, e vi e' l'orrore del male. Vi e' la morte inferta dal virus, e vi e' la morte inferta dalla violenza dei potenti.
Vi e' la strage provocata dall'infezione, e vi e' la strage provocata dall'omissione di soccorso.
E sono la stessa tragedia, lo stesso orrore, la stessa violenza, un'unica strage.
*
L'epidemia in corso sembra essere iniziata nel dicembre 2019. Nel gennaio 2020 era gia' chiaro di cosa si trattasse. Nel febbraio 2020 l'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms) le ha dato la denominazione Covid-19.
In Italia i primi casi sono stati riscontrati sul finire di gennaio. In febbraio in alcune regioni italiane vi e' stata una crescente, esplosiva diffusione.
Ma da parte del governo solo nella seconda meta' di febbraio sono stati presi provvedimenti significativi solo per alcune aree circoscritte; e solo l'11 marzo, solo l'11 marzo, si interviene - e ancora del tutto insufficientemente - su tutto il territorio italiano per contrastare la diffusione del contagio; e solo il 22 marzo le misure di contenimento sono state rafforzate.
Il ritardo e' flagrante, ed ancora oggi persistono ritardi spaventosi, e sono sotto gli occhi di tutti gli esiti - tragici esiti - degli errori commessi dal governo.
E per cercar di occultare i disastrosi errori commessi, invece di riconoscerli, il governo continua a inondare il paese di retorica becera e ipnotica, bellicosa e demente, irresponsabile e fascista, mentendo e sapendo di mentire.
La tragica realta' e' che molte persone sono morte perche' il governo ha troppo a lungo sottovalutato l'epidemia ed omesso gli interventi necessari.
La tragica realta' e' che molte persone sono morte perche' il governo non ha garantito tempestivamente adeguate protezioni sanitarie per tutti.
La tragica realta' e' che molte persone sono morte perche' il governo non ha ancora disposto una massiva campagna di tamponi.
La tragica realta' e' che molte persone sono morte perche' il governo non ha tempestivamente disposto la chiusura di attivita' non necessarie.
La tragica realta' e' che molte persone sono morte perche' il governo non ha adottato immediate adeguate misure a tutela delle persone piu' povere, piu' fragili, piu' bisognose di aiuto.
La tragica realta' e' che anni ed anni di progressivo smantellamento della sanita' pubblica hanno pesantemente contribuito alla catastrofe attuale.
La tragica realta' e' che anni ed anni di progressivo smantellamento delle strutture assistenziali e di crescente compressione dei diritti sociali hanno pesantemente contribuito alla catastrofe attuale.
La tragica realta' e' che anni ed anni di vera e propria macelleria sociale, di imposizione di un regime di apartheid, di sfrenata violenza dei ricchi sugli impoveriti e sui rapinati, di tradimento della Costituzione repubblicana, di regime della corruzione, hanno pesantemente contribuito alla catastrofe attuale.
*
Ancora oggi mancano le necessarie protezioni sanitarie per tutti.
Ancora oggi i piu' bisognosi di aiuto sono abbandonati oltre che al rischio di contagio, alla fame, agli stenti, alla solitudine e alla disperazione.
Ancora oggi si continua a tenere in condizioni di estremo pericolo persone che a questo estremo pericolo potrebbero essere sottratte con interventi a costo zero.
Ancora oggi si perde tempo, si privilegiano i ricchi e i ricchissimi, si sperperano risorse, si continua a non soccorrere adeguatamente le persone piu' bisognose di aiuto.
Ancora oggi si continua a mantenere in vigore scellerate misure razziste, palesemente incostituzionali, che perseguitano persone innocenti esponendole assurdamente a un piu' grave pericolo di morte.
Ancora oggi non si garantisce affatto a tutte le persone che vivono in Italia casa, cibo, assistenza e gli altri beni di prima necessita'.
Ancora oggi. Mentre l'epidemia continua, mentre cresce il numero dei morti.
Ancora oggi.
Queste cose vanno dette. Queste cose vanno gridate dai tetti.
*
La parte non razzista del governo mezzo-razzista si svegli.
La parte non razzista del governo mezzo-razzista faccia si' che il consiglio dei ministri e il parlamento decidano finalmente il ritorno alla legalita' costituzionale, il ritorno alla legalita' che salva le vite.
La parte non razzista del governo mezzo-razzista faccia si' che il consiglio dei ministri e il parlamento deliberino finalmente gli interventi piu' necessari: di concreto, immediato, adeguato aiuto alle persone piu' in pericolo.
La parte non razzista del governo mezzo-razzista faccia si' che il consiglio dei ministri e il parlamento facciano cessare sperperi e menzogne, adottino i provvedimenti che dovevano essere adottati ormai da mesi.
L'Italia e' una repubblica democratica.
Salvare le vite e' il primo dovere.

12. RICORDANDO MARTIN LUTHER KING
[Martin Luther King, nato ad Atlanta in Georgia nel 1929, laureatosi all'Universita' di Boston nel 1954 con una tesi sul teologo Paul Tillich, lo stesso anno si stabilisce, come pastore battista, a Montgomery nell'Alabama. Dal 1955 (e' il primo dicembre quando Rosa Parks da' inizio alla lotta contro la segregazione sui mezzi di trasporto) guida la lotta nonviolenta contro la discriminazione razziale, intervenendo in varie parti degli Usa. Premio Nobel per la pace nel 1964, piu' volte oggetto di attentati e repressione, muore assassinato nel 1968. Opere di Martin Luther King: tra i testi piu' noti: La forza di amare, Sei, Torino 1967, 1994 (edizione italiana curata da Ernesto Balducci); Lettera dal carcere di Birmingham - Pellegrinaggio alla nonviolenza, Movimento Nonviolento, Verona 1993; L'"altro" Martin Luther King, Claudiana, Torino 1993 (antologia a cura di Paolo Naso); "I have a dream", Mondadori, Milano 2001; Il sogno della nonviolenza. Pensieri, Feltrinelli, Milano 2006; cfr. anche: Marcia verso la liberta', Ando', Palermo 1968; Lettera dal carcere, La Locusta, Vicenza 1968; Il fronte della coscienza, Sei, Torino 1968; Perche' non possiamo aspettare, Ando', Palermo 1970; Dove stiamo andando, verso il caos o la comunita'?, Sei, Torino 1970. Presso la University of California Press e' in via di pubblicazione l'intera raccolta degli scritti di Martin Luther King, a cura di Clayborne Carson (che lavora alla Stanford University). Sono usciti sinora sei volumi (di quattordici previsti): 1. Called to Serve (January 1929 - June 1951); 2. Rediscovering Precious Values (July 1951 - November 1955); 3. Birth of a New Age (December 1955 - December 1956); 4. Symbol of the Movement (January 1957 - December 1958); 5. Threshold of a New Decade (January 1959 - December 1960); 6. Advocate of the Social Gospel (September 1948 - March 1963); ulteriori informazioni nel sito: www.stanford.edu/group/King/ Tra le opere su Martin Luther King: Lerone Bennett, Martin Luter King. L'uomo di Atlanta, Claudiana, Torino 1969, 1998, Nuova iniziativa editoriale, Roma 2008; Gabriella Lavina, Serpente e colomba. La ricerca religiosa di Martin Luther King, Edizioni Citta' del Sole, Napoli 1994; Arnulf Zitelmann, Non mi piegherete. Vita di Martin Luther King, Feltrinelli, Milano 1996; Sandra Cavallucci, Martin Luther King, Mondadori, Milano 2004; Paolo Naso (a cura di), Il sogno e la storia. Il pensiero e l'attualita' di Martin Luther King (1929-1968), Claudiana, Torino 2008; cfr. anche Paolo Naso, Come una citta' sulla collina. La tradizione puritana e il movimento per i diritti civili negli Usa, Claudiana, Torino 2008. Esistono altri testi in italiano (ad esempio Hubert Gerbeau, Martin Luther King, Cittadella, Assisi 1973), ma quelli a nostra conoscenza sono perlopiu' di non particolare interesse. Una introduzione sintetica e' in "Azione nonviolenta" dell'aprile 1998 (alle pp. 3-9), con una bibliografia essenziale]

Il 4 aprile 1968 veniva assassinato Martin Luther King.
Alla sua scuola, alla sua sequela, la nonviolenza e' in cammino.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Giustizia, liberta', fraternita' e sororita'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

13. ALLA SCUOLA DI MARTIN LUTHER KING AL TEMPO DEL CORONAVIRUS

Ricorre oggi l'anniversario della morte di Martin Luther King, che fu assassinato a Memphis il 4 aprile 1968.
Che la testimonianza del grande combattente nonviolento illumini l'umanita' in questa tragica ora di verita'.
Ogni essere umano e' un valore infinito.
Tutti gli esseri umani fanno parte dell'unica umana famiglia.
Quest'unico mondo vivente e' la casa comune dell'umanita' intera.
E' dovere di ogni essere umano e di ogni umano istituto soccorrere, accogliere ed assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Agisci nei confronti di ogni persona cosi' come vorresti che ogni persona agisse verso di te.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Chi salva una vita salva il mondo.

14. GIUSEPPE TACCONI, ANTIFASCISTA

Il 5 aprile ricorre il quarto anniversario della scomparsa del nostro compagno Giuseppe Tacconi, gia' presidente dell'Anpi di Nepi.
Lo ricordiamo a quanti lo conobbero e lo amarono, e lo indichiamo ai piu' giovani come esempio di nitido impegno morale e intellettuale, sociale e civile.
Anche nel nome e nel ricordo di Giuseppe Tacconi continua la lotta contro ogni violenza e contro ogni menzogna, continua l'impegno comune per il bene comune dell'umanita'.

15. PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI

Prima che sia troppo tardi il governo faccia uscire dalle carceri sovraffollate le persone li' ristrette e le trasferisca o nelle rispettive abitazioni o in altri alloggi adeguati in cui per quanto possibile siano anch'esse al riparo dal rischio di contagio che in tutti i luoghi sovraffollati e' enorme.
Gia' troppe persone sono morte.
Di seguito una bozza di lettera che proponiamo di inviare al Ministero della Giustizia, ed alcuni indirizzi utilizzabili a tal fine.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.
*
La bozza di lettera
"Signor ministro della Giustizia,
come sa, con la fine del fascismo in Italia e' stata abolita la pena di morte, e la Costituzione repubblicana stabilisce che "le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanita'".
Per contrastare l'epidemia di coronavirus e cercar di salvare vite umane sono state adottate - sia pure con grave ritardo - misure di distanziamento tra le persone, unico modo efficace di contenere il contagio.
Ma queste misure non possono essere adottate efficacemente in luoghi sovraffollati come le carceri italiane.
Cosicche' chi si trova nelle carceri italiane, come ristretto o come custode, e' esposto al piu' grave pericolo.
E' esposto al pericolo di essere contagiato e di rischiare la vita. E vive in una condizione di torturante paura senza potervi sfuggire.
E' palese che la permanenza in carcere, sic stantibus rebus, e' incompatibile con le indispensabili misure di profilassi per contenere il contagio; e' incompatibile con le norme sul cosiddetto "distanziamento sociale" (pessima formulazione con cui in queste settimane viene indicato il tenersi di ogni persona ad adeguata distanza dalle altre, volgarizzato col motto "restate a casa"); e' incompatibile con il fondamentale diritto di ogni essere umano alla tutela della propria vita.
Ne consegue che finche' l'epidemia non sia debellata occorre vuotare le carceri e - per dirla in breve - mandare tutti i detenuti nelle proprie case con l'ovvio vincolo di non uscirne.
Naturalmente vi saranno casi in cui cio' non sia possibile (i colpevoli di violenza domestica, ad esempio), ma anche questi casi particolari potranno essere agevolmente risolti con la collocazione in alberghi o altre idonee strutture in cui il necessario "distanziamento sociale" sia garantito.
Non si obietti che tale proposta e' iniqua: piu' iniquo, illecito e malvagio sarebbe continuare ad esporre insensatamente alla morte degli esseri umani.
E non si obietti che cosi' si rischia di non poter controllare l'effettiva costante permanenza in casa degli attuali detenuti: oggidi' non mancano affatto le risorse tecnologiche per garantire un efficace controllo a distanza che le persone attualmente ristrette destinatarie di tale provvedimento restino effettivamente nelle loro case (ovvero nelle abitazioni loro assegnate).
Ne' si obietti che cosi' si garantisce il diritto alla casa ai criminali mentre persone che non hanno commesso delitti ne sono prive: e' infatti primario dovere di chi governa il paese garantire un alloggio a tutte le persone che si trovano in Italia; nessuno deve essere abbandonato all'addiaccio o in una baracca, a tutte le persone deve essere garantita una casa: si cessi pertanto piuttosto di sperperare risorse pubbliche a vantaggio dei ricchi e si provveda a rispettare concretamente i diritti fondamentali di ogni persona, adempiendo ai doveri sanciti dagli articoli 2 e 3 della Costituzione della Repubblica italiana.
Signor ministro della Giustizia,
prima che sia troppo tardi si adottino i provvedimenti necessari per vuotare le carceri e mettere in sicurezza per quanto possibile la vita dei detenuti e del personale di custodia.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Voglia gradire distinti saluti,
Firma, luogo, data
Indirizzo del mittente"
*
Alcuni indirizzi utilizzabili
protocollo.gabinetto at giustizia.it,
fulvio.baldi at giustizia.it,
leonardo.pucci at giustizia.it,
gianluca.massaro at giustizia.it,
chiara.giacomantonio at giustizia.it,
roberto.natali at giustizia.it,
giuseppina.esposito at giustizia.it,
marcello.spirandelli at giustizia.it,
clelia.tanda at giustizia.it,
sabrina.noce at giustizia.it,
vittorio.ferraresi at giustizia.it,
andrea.giorgis at giustizia.it,
ufficio.stampa at giustizia.it,
andrea.cottone at giustizia.it,
gioele.brandi at giustizia.it,
mauro.vitiello at giustizia.it,
concetta.locurto at giustizia.it,
giampaolo.parodi at giustizia.it,
roberta.battisti at giustizia.it,
marina.altavilla at giustizia.it,
rita.andrenacci at giustizia.it,
dgmagistrati.dog at giustizia.it,
giuditta.rossi at giustizia.it,
antonia.bucci at giustizia.it,
paolo.attardo at giustizia.it,
tommaso.salvadori at giustizia.it,
daniele.longo at giustizia.it,
redazione at giustizia.it,
callcenter at giustizia.it,
*
Preghiamo chi ci legge di diffondere questa proposta anche ai mezzi d'informazione e ad altre persone di volonta' buona, associazioni ed istituzioni.

16. TUTTA LA RETORICA DEL MONDO...

Tutta la retorica del mondo non puo' occultare questo nudo fatto: che nel corso di questa epidemia i governanti, con la loro irresponsabilita', i loro ritardi, i loro errori, la loro cecita', la loro stoltezza, il loro ridicolo narcisismo e la loro grottesca rapacita', hanno causato la morte di tante persone che potevano essere salvate.
Si', hanno causato la morte di tante persone che potevano essere salvate.
*
Ogni essere umano ha diritto alla vita.
Salvare le vite e' il primo dovere.

17. RICORDANDO DIETRICH BONHOEFFER

Ricorre il 9 aprile l'anniversario della morte di Dietrich Bonhoeffer, l'illustre pensatore, pastore, teologo e resistente assassinato dai nazisti il 9 aprile del 1945.
E ricordandolo alle persone di volonta' buona impegnate come lui dalla parte dell'umanita' contro la morte e contro la violenza, ancora una volta invitiamo a porsi all'ascolto della sua meditazione, della sua lotta, della sua testimonianza.
*
Una minima notizia su Dietrich Bonhoeffer
Dietrich Bonhoeffer, nato a Breslavia nel 1906, pastore e teologo, fu ucciso dai nazisti il 9 aprile del 1945; non e' solo un eroe della Resistenza, e' uno dei pensatori fondamentali del Novecento.
Tra le opere di Dietrich Bonhoeffer: Resistenza e resa (lettere e scritti dal carcere), Paoline, Cinisello Balsamo (Mi) 1988; Etica, Bompiani, Milano 1969; presso la Queriniana di Brescia sono stati pubblicati molti degli scritti di Bonhoeffer (tra cui ovviamente anche Sanctorum Communio, Atto ed essere, Sequela, La vita comune); e' in corso presso la Queriniana l'edizione italiana dell'edizione critica delle opere di Bonhoeffer.
Tra le opere su Dietrich Bonhoeffer: Eberhard Bethge, Dietrich Bonhoeffer, amicizia e resistenza, Claudiana, Torino 1995; Italo Mancini, Bonhoeffer, Morcelliana, Brescia 1995; AA. VV., Rileggere Bonhoeffer, "Hermeneutica" 1996, Morcelliana, Brescia 1996; Giuseppe Ruggieri (a cura di), Dietrich Bonhoeffer, la fede concreta, Il Mulino, Bologna 1996; AA. VV., Dietrich Bonhoeffer: un pensiero per il futuro, "Testimonianze" n. 443-444, settembre-dicembre 2005; Eric Metaxas, Bonhoeffer. La vita del teologo che sfido' Hitler, Fazi, Roma 2012.
*
Hic et nunc
Ed oggi qui, nel ricordo di Dietrich Bonhoeffer, ancora una volta esortiamo alla scelta di opporsi al male facendo il bene, di opporsi alla violenza con la nonviolenza.
Alla scelta di essere lievi su una terra che e' stanca.
Alla scelta di non opprimere alcuna persona ma anzi recare ad ogni persona aiuto e conforto.
Alla scelta di insorgere contro ogni abuso, contro ogni oppressione, contro ogni iniquita'.
*
La tragedia dell'epidemia ci richiama alla consapevolezza
La tragedia dell'epidemia in corso ci richiama alla consapevolezza.
Alla consapevolezza della fragilita' di tutti gli esseri viventi e dell'intera biosfera.
Alla consapevolezza del dovere morale e civile di soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Alla consapevolezza di essere un'unica umana famiglia in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera, un unico mondo vivente di cui siamo insieme parte e custodi.
Alla consapevolezza dei limiti da non superare e della responsabilita' da non eludere.
Alla consapevolezza che dobbiamo condividere il bene ed i beni.
Alla consapevolezza che se questa dovesse essere anche per noi l'ultima ora, che quest'ultima ora ci colga mentre ci impegniamo per il bene comune, mentre generosamente doniamo quel che possiamo donare, mentre testimoniamo la dignita' umana che s'invera nella benevolenza e nell'accudimento.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'. Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere. Chi salva una vita salva il mondo.
Sia norma di ogni tua azione la massima antica e perenne: agisci verso le altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
*
I due virus
E' agendo secondo scienza e coscienza, sapienza e prudenza, che si puo' sconfiggere il virus dell'epidemia.
Ed e' agendo con generosita' ed empatia che si puo' sconfiggere il virus del fascismo che l'epidemia accompagna.
Ogni vita umana e' un valore infinito: nessuno resti senza soccorso.
Alla retorica bellicosa, sciovinista e razzista degli irresponsabili prominenti che con i loro errori hanno contribuito al dilagare delle morti, opponiamo la parola della verita' e della pace, l'agire responsabile e solidale, l'aiuto immediato a chiunque ha immediato bisogno di aiuto.
All'ideologia della ricchezza e del consumo, dello sperpero e della rapina, dell'illimitato profitto e del disprezzo per i deboli ed i rapinati, opponiamo la semplicita' volontaria, la condivisione del pane e del cuore, il prendersi cura dell'umanita' e del mondo, la lotta nonviolenta contro tutte le menzogne, le violenze e le oppressioni.
Alla stoltezza e alla violenza di chi abusa dei propri privilegi per ridurre gli altri esseri umani a merci, a scarti, a nulla, opponiamo la solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge, comprende e sostiene. Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta nonviolenta per la salvezza e la liberazione dell'umanita' intera.
Ai rapporti di dominazione, di sfruttamento, di asservimento, di vampirizzazione, avvelenamento e devastazione, opponiamo relazioni di umanita', di giustizia e liberta', di fraternita' e sororita', di rispetto per la vita, di resistenza all'oppressione, di resilienza, empatia, condivisione, guarigione.
*
Alla scuola di Dietrich Bonhoeffer
Alla scuola di Dietrich Bonhoeffer la nonviolenza e' in cammino.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Non si estingua l'umanita' dell'umanita'.

18. CRONACHE DI NUSMUNDIA. CAROGNO MOZZARECCHI: HA DETTO 'R DUCE A LA TELEVISIONE

Ha detto 'r duce a la televisione
ch'emo da stasse chiuse drentro casa
e si 'na casa nue nun ce ll'avemo
e' corpa nostra d'esse troppo fessi.

Ha detto 'r duce a la televisione
che ssi sse stamo bboni boni e zitte
a ffine mese ce fa la mancetta
ma nnue a ffine mese semo morte.

Ha detto 'r duce a la televisione
che cchi protesta fa le facchegnusse
ch'ade 'na cosa che sse va 'n galera
com'a' bbe' tempi de faccetta nera.

Ha detto 'r duce a la televisione
che sse lo meritamo de crepa'
si pproprio volevamo da campa'
eveme d'essa pure nue com'esso.

Ma io com'esso nun ce vojo essa
e nun cio' mmanco la televisione
me fanno schifo tutte le patrone
e ancora so' strillone e communista.

19. PAROLIBERI ALL'OSPIZIO. GEREMIA CATTRISTI: L'AMICO DI ALFIO

I.

Da sempre i ricchi e i potenti fanno la guerra contro di noi
ci opprimono sfruttano rapinano

Da sempre il loro sogno e il loro impegno e' di ridurci in catene
schiavi o incarcerati ci vogliono

Anche nell'ora piu' tragica il primo e il solo pensiero che hanno
e' aumentare la loro ricchezza prolungare il loro potere
godere della nostra sofferenza

Se non possono tenerci in servitu'
ci preferiscono morti

Se non possono ipnotizzarci e trasformarci in lombrichi o spugne
allora non esitano ad avvelenarci

Ogni volta che un potente apre bocca
so che mente

Ogni volta che leva il braccio
so che e' per rapinarci e ucciderci

II.

Confido solo nelle oppresse e negli oppressi
nel loro nel nostro risveglio
nel comprenderci finalmente
nel riconoscimento nella riconoscenza
nella condivisione del bene e dei beni

Allora faremo giustizia e liberta'
faremo cessare tutte le uccisioni
e salveremo anche chi oggi ci opprime
creando le condizioni per cui nessuno piu' sia oppresso
creando le condizioni per cui nessuno piu' sia oppressore
col bene abolendo il male
restituendo umanita' all'umanita'
sconficcando dal cuore del mondo la violenza
con la forza della verita': satyagraha
con la decisione della nonviolenza: ahimsa

III.

Allora l'orrore che e' stato la nostra storia la nostra vita
sara' solo favola antica difficile a credersi
per le donne e per gli uomini usciti da questa preistoria
per le donne e per gli uomini entrati nel mondo della liberta'

IV.

Ma sempre restera' la sofferenza la malattia la morte
ma nessuno sara' abbandonato al dolore

Ma sempre restera' questa lacerazione e questa ricerca
ma ogni persona sara' accompagnata nel cammino

Ma sempre vi sara' notte e paura
e crisi della presenza
ma gli esseri umani non saranno piu' nemici
si presteranno aiuto si presteranno ascolto
sara' piu' felice la felicita' nell'ora breve che ci e' data

V.

Ma tu parli di un mondo e di un tempo che non sono qui
e non saranno mai

Ma sono qui se tu qui oggi agisci
per far venire il tempo della pace

Ma sono qui se tu l'inveri adesso
l'umanita' come dovrebbe essere

Sii tu la nonviolenza in cammino
sii tu l'amico di Alfio che la lotta di Alfio prosegue
sii tu quello che condivide il pane
sii tu quello che veglia il sofferente
e gli stringe la mano e lo guarda negli occhi
sii tu quello che si oppone al fascismo

20. DALL'ALBUM DELL'AUTOBIOGRAFIA DELLA NAZIONE. CAROGNO MOZZARECCHI: QUANN'ERO PRESIDENTE DER CONZIJO

Quann'ero presidente der conzijo
magnavo come 'n bovo e cc'evo gusto
a comanna' che mme pareva giusto
de ggioca' ar gioco de 'ndo tocco pijo

davant'a tutte e ssenza nasconnijo
quann'uno come mme e' propio 'n ber fusto
s'uno protesta lo chiappo e ll'aggiusto
che quanno meno manco me scapijo

e mmo' che c'e' 'sta bbella pitemia
me piace de 'sta cqui 'n televisione
a dije ar popolaccio zuccarone

ch'ha dda obbedi' ma la volunta' mmia
e che nun disturbasse er connuttore
se stesse zzitto eppoi chi mmore more.

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 377 del primo maggio 2020
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