[Nonviolenza] Archivi. 376



==================================
ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
==================================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Numero 376 del 9 aprile 2020

In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di marzo 2020 (parte quinta e conclusiva)
2. In breve
3. Omero Dellistorti: Cominciare dalla fine
4. Omero Dellistorti: Il curriculum
5. Omero Dellistorti: Uno smemorato
6. Paul A. Baran
7. Roland Barthes
8. Raymond Chandler
9. I cattivi pensieri
10. Una lettera al Sindaco di Viterbo
11. Una cosa che so
12. Omero Dellistorti: Il Signor Peste parla alla nazione
13. Una lettera alle persone amiche: premere nonviolentemente sulle amministrazioni comunali affinche' approntino aiuti straordinari per le persone in condizioni di indigenza
14. Giuseppe Barbaglio
15. Hans Blumenberg
16. Ernest Fraenkel
17. Miguel Hernandez
18. Giovanni Miccoli
19. Enzo Misefari
20. Antonio Negro
21. Virginia Woolf
22. L'incendio
23. C'e' voluta l'indignazione popolare
24. Corta ballata del governo mezzo-razzista
25. Ballata della gente di poca memoria
26. Krzysztof Penderecki
27. Premere nonviolentemente sulle istituzioni per immediati adeguati aiuti alle persone piu' bisognose di aiuto
28. Premere nonviolentemente sul governo per l'immediata cessazione di tutte le persecuzioni razziste
29. Cessare di produrre armi, cessare di fare guerre
30. Una lettera da inviare al governo
31. Una lettera da inviare ai Comuni
32. Una cosa necessaria che si puo' e si deve fare subito: vuotare le carceri, mandare a casa tutti i detenuti che si impegnano a restarvi
33. Il cattivo esempio
34. Parresia
35. Una lettera aperta al ministro della Giustizia
36. Ballata del mozzicasassi

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI MARZO 2020 (PARTE QUINTA E CONCLUSIVA)

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di marzo 2020.

2. IN BREVE

1. L'inadeguatezza dei poteri dominanti a fronteggiare un pericolo che l'intera umanita' riguarda e' manifesta.
Era manifesta gia' prima dell'epidemia. Si pensi soltanto al disastro climatico. Ma l'epidemia ha reso visibile quell'inadeguatezza anche agli occhi di tutti coloro che preferivano non saperne niente giacche' vivevano in condizioni di privilegio consumista tali da preferire il naufragio dell'umanita' in pochi decenni alla personale rinuncia oggi agli stili di vita e ai consumi piu' laidi e piu' dissennati.
Il re e' nudo. Occorre ora sostituire ai potentati, alle macchine e alle ideologie del privilegio e della violenza il sapere e il potere della nonviolenza: il potere dei senza potere, il potere di tutte e tutti, la forza della verita', l'universale solidarieta' e la concreta condivisione.
*
2. Continuare a condurre guerre, a produrre armi, ad organizzare strutture il cui fine ultimo e' uccidere, tutto cio' si appalesa ormai per quello che e' sempre stato: il peggiore dei crimini.
Occorre abolire le guerre, gli eserciti e le armi.
Occorre costruire la societa' mondiale della nonviolenza, che ogni essere umano comprende, riconosce, conforta e sostiene; occorre costruire la societa' mondiale della nonviolenza che si prende integralmente cura di quest'unico mondo vivente di cui l'umanita' intera e' insieme parte e custode.
*
3. Continuare a negare l'unita' dell'umanita', continuare a negare che ogni essere umano e' portatore degli stessi diritti di ogni altro essere umano, continuare a negare che il primo dovere di ogni essere umano e di ogni umano istituto e' salvare la vita di ogni essere umano, significa essere peggio che scellerati, significa aver perso il lume della ragione.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'. Occorre soccorrere, accogliere ed assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere. Condividere il bene ed i beni. E' l'ora della nonviolenza. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

3. NUOVI RACCONTI CRUDELI DELLA CITTA' DOLENTE. OMERO DELLISTORTI: COMINCIARE DALLA FINE

- E che vuol dire?
- Vuol dire incominciare dalla fine.
- Cioe', andare all'incontrario.
- No, solo cominciare dalla fine.
- Si', e poi andare all'indietro verso l'inizio.
- In un certo senso.
- Cioe', andare al contrario.
- Diciamo di si'.
- E che senso ha?
- In che senso?
- Che significa, che se ne spreme?
- Spreme?
- Il succo.
- Il succo?
- Piantala, e rispondi.
- Ma non capisco.
- Dico: se tu racconti 'sta storia al contrario, perche'?
- Perche' si capisce meglio.
- Si capisce meglio che?
- La storia.
- Sara'.
- Si'.
- Ma se cominci dalla fine, basta che dici la fine, perche' devi raccontare quello che c'e' prima? La fine e' la fine.
- Non c'e' solo la fine.
- Si', ma quello che conta e' la fine, detta la fine, fine.
- Si puo' anche metterla cosi'.
- E allora?
- E allora che?
- Se basta la fine perche' tornare indietro? Non ha senso.
- Secondo me un senso ce l'ha.
- Spiegalo, allora. Spiegalo.
- Dovrei cominciare dalla fine.
- E che vuol dire?

4. NUOVI RACCONTI CRUDELI DELLA CITTA' DOLENTE. OMERO DELLISTORTI: IL CURRICULUM

Come sono andate le cose? Sono andate come sono andate.
Ero figlio di Filippo il Bello e di Giovanna la Pazza.
Ve lo immaginate cosa dev'essere stata la mia infanzia? Neppure la Montessori avrebbe saputo metterci una pezza.
A scuola, l'inferno. "Ecco Carletto, ecco Carletto, mo' si' che si ride". E giu' spintoni, sgambetti, cori sguaiati, miagolii, gestacci sconci.
Che io neppure capivo perche', e quando chiedevo a casa la risposta era sempre la stessa: "Tutta invidia. E' che se lo sognano quei mostriciattoli che da grandi invece del motorino un impero su cui non tramonta mai il sole. Tutta invidia che gli mangia il cuore, poveri figli; tu porta pazienza e sii magnanimo". E pero' il babbo che mi diceva di portare pazienza e di essere magnanimo intanto si faceva dare i nomi di scolari e professori, e il giorno dopo avevano tagliato la testa a tutti quanti, compresi i loro genitori cHe non avevano saputo insegnargli l'educazione. Cosi' io cambiavo tutti i compagni di classe e tutti i professori una settimana no e una si'. Poi alla fine smisi di dirlo al babbo. Non volevo restare imperatore di un deserto da grande.
Pero' al babbo gli ho sempre voluto bene. Da ragazzo era bello davvero e per un certo periodo aveva sperato di diventare un calciatore, un attore, un tronista o un influencer. Pero' si dovette acontentare di essere un regnante, che era una cosa che portava via un sacco di tempo, tra i balli a corte, le partite di caccia, le messe ogni cinque minuti, e poi tutte quelle guerre da condurre, tutte le congiure da stroncare, e un sacco di gente che ti rompe le scatole ogni momento per chiederti un favore, per raccomandarti il nipote, per avere ua commenda o un aggiungere un titolo all'elenco che gia' si portavano dietro che gli ci voleva un servo nomenclatore solo per ricordarglieli tutti. E i debiti con gli strozzini. I debiti. Chi non ha mai regnato non lo sa che significa avere tutti quei debiti, altro che Wagner. Poi lo addolorava invecchiare, e allora il lifting, la liposuzione, il ritocchino, perche' se sei Filippo il Bello non e' che puoi diventare il Belloccio, il Passatello, il Cicciobombo, la Mummia. Era disperato, e passava le serate al telefono con Scionconneri Scoto a chiedere consigli. E ogni mese una volta andava da Elena Rubbestai e una volta da Elisabbetta Arde, ma nel massimo segreto perche' se una delle due veniva a sapere che era andato anche da quell'altra gli faceva fare la fine di Oloferne, sono le leggi della concorrenza in regime di ologopolio.
La mamma, benedetta, non si accorgeva di niente. Era sempre presa da un'idea nuova: un giorno voleva fare la spadaccina, un giorno la profetessa, un giorno la pornostar, un giorno la vincitrice del premio Nobel. E sempre a leggere romanzi e la sera se li raccontavano con l'amica del cuore, quell'Emma Bovary che poi si e' visto che fine ha fatto.
Che non era pazza per niente la mamma, la chiamavano la Pazza, ma il nome era scaturito da un equivoco che poi non era neppure un equivoco ma un sotterfugio. Che una volta il babbo, quando lei si era messa in testa di fare la pornodiva, al colmo dell'esasperazione le aveva detto: "Ma allora sei proprio una zozza"; e lei, gelida: "Come avresti detto, Filippe'? Mi sa che non ho capito bene", e intanto brandiva il cannemozze che si portava sempre dietro affondato nelle gonne che a quel tempo andava di moda cosi'; e il babbo, che se qualcuno lo chiamava Filippetto lo faceva appendere per i pollici, ma con la mamma non sapeva mai come regolarsi: "E che ho detto?". "Te lo sei gia' scordato? Eh, Filippe'?". "Non ho detto niente". "Niente niente, Filippe'?", e intanto prendeva la mira. "Non lo so, tu che hai capito?". "No, Filippe', sei tu che devi ripetere". "Ah, adesso mi ricordo, ho detto che e' un'idea pazza". "Io ho capito un'altra cosa, Filippe'", "Ma che dici? No, no, ho detto che era un'idea pazza, ma mica per offendere eh, per dire un'idea divertente, che mi e' proprio piaciuta". "Ah, questo volevi dire, Filippe'?". "Questo, questo, come quella canzone di Pattibbravo". Era presente Polonio, il suo fido consigliere - che a quel tempo era pure il devoto mio aio, oltre a un sacco di altre cose (teneva pure la rubrica dei cuori solitari su una rivista femminile sotto lo pseudonimo di Francesca da Rimini) -, ora il fatto e' che Polonio davanti al babbo era sempre serio serio ma appena uscito dalla stanza subito in chat, lo sapete com'era Polonio, no? Poveraccio, che brutta fine che ha fatto. Cosi' mise in giro sui social il seguente sillogismo (che divento' virale in due minuti): "Ah rega', ha detto il capoccia che la moglie e' una zozza, ma poi ha detto che aveva detto che era un'idea pazza, ergo: la sora signora ha detto il marito ch'era pazza. Bella, raga, se sentimo". Lo so che come sillogismo e' sgangherato, ma Alessandro per professore ci aveva avuto Aristotele, io invece per aio ci avevo questo qui. Per fortuna che poi ho studiato al collegio militare, con Musil e il giovane Torless - ne combinavamo di certe che non vi dico.
Raggiunta la maggiore eta' bisognava che anch'io mi decidessi per qualche utile professione, ma visto che ero gia' imperatore di questo mondo e quell'altro (intendo le Indie occidentali, non fraintendetemi, che gia' il papa dice che sono un eretico per via di quella vacanza romana dei lanzichenecchi, che doveva essere una gitarella e poi fini' come fini') non mi pareva il caso di rubare il posto di lavoro a qualcuno che magari era piu' bravo di me a fare il dottore, l'avvocato o l'ingegnere (che erano le carriere che a quel tempo tutti i babbi s'auguravano per i figluoli se proprio non erano teste di legno. Non c'era la televisione a quei tempi).
Poi le cose sono andate come sono andate. E ne sono successe, eccome, di strane, d'imprevedibili, e anche di rivoluzionarie - se mi passate il termine -, no? Io ho fatto quel che potevo, che dovevo fare? Ditemelo voi se lo sapete.
Insomma, con questo curriculum che potevo fare?
*
Poscritto: un curriculum sarebbe una specie di biglietto da visita, dove uno si scrive da se' di essere il miglior fico del bigoncio. E' una parola latina curriculum, anche sa pare una parolaccia. Avete visto che le parole difficili le so pure io? Mica solo Francesco Giuseppe che ogni cinque minuti ti dice che lui e' poliglotta, che poi chissa' che vorra' dire poliglotta, sara' una di quelle sporcaccionate che fanno a Vienna e poi di corsa a confessarsi dal dottor Freud e a chiedere le medicine al dottor Schnitzler.
Adesso che sono cosi' vecchio e mi sembra che il mondo sia piu' vecchio di me e non con uno schianto ma con un piagnisteo precipiti verso la catastrofe, tutti i giorni mi chiedo se non avessi dovuto fare tutt'altro, mi chiedo se non ho sbagliato tutto, e dire che ero animato dalle migliori intenzioni.

5. NUOVI RACCONTI CRUDELI DELLA CITTA' DOLENTE. OMERO DELLISTORTI: UNO SMEMORATO

Ho cominciato ad accorgermene qualche mese fa.
Non riuscivo piu' a ricordare come si chiamasse il frigorifero. Frigorifero, direte voi. Congratulazioni, lo so pur'io. Ma quando devo dirlo non riesco a ricordarlo.
E mica solo frigorifero: anche telefono, scarpe, cassetto, cappotto, rivoltella, insomma un sacco di roba.
Li' per li' mi vengono altri nomi, poi ci arrivo, pero' intanto e' passato un po' di tempo e io le prime volte mi ci arrabbiavo, poi ho cominciato a preoccuparmi, poi a deprimermi.
Che mi sta succedendo?
*
Poi una sera c'era alla televisione un film che avro' gia' visto un trilione di volte (quanti milioni e' un trilione?), e mentre me lo gusto mia moglie che aveva finito di stirare viene li' e mi dice: che film e'? E io non riesco a ricordarmi il titolo. Per fortuna che c'e' un tasto sul telecomando che fa venir fuori sullo schermo il titolo. Pero' la cosa mi aveva indispettito e cosi' mi sono impermalito, che se la mogliccia mia si era stata zitta io mi godevo il filmaccio e invece adesso non me lo godevo piu'. Poi dice che uno mena la moglie.
*
Io a casa parlo poco, non ci sto mai, ma quando ci sto mi piace essere padrone a casa mia e all'ora di cena voglio cenare puntuale. Invece mia moglie cucina che e' uno schifo, ed e' sempre in ritardo. D'accordo, lavora fino a tardi, e io sono un marito moderno e non ci ho niente da ridire che porta un po' di soldi a casa, l'importante e' che poi quei soldi li amministra l'uomo di casa che sono io. Pero' mi scoccia che dopo tutti 'st'anni ancora non ha imparato a cucinare come si deve, e soprattutto mi scoccia che non prepara in tempo che io dopo voglio vedere la partita.
Ma la cosa che mi scoccia piu' di tutti e' quando mi chiede di fare le cose. E che sono il servo suo? Io sono il marito, e a casa mia voglio essere servito e riverito.
Oltretutto le cose quando mi servono non riesco a trovarle. Va a capire dove le mette. Non dico che non lava, non stira, non mette a posto. Lo fa, lo fa, e dopotutto e' il dovere suo. Pero' ogni volta che chiedo dove sta una cosa lei invece di portarmela mi dice sta li' o sta la' e devo andare a prendermela da me. E non va bene, non va bene per niente.
Ma siccome io sono un tipo paziente di solito mi limito a fargli un par di strilli, e quasi mai le do' un par di schiaffi, cioe' qualche volta quando proprio serve per correggerla. Ma mica tutti i giorni. Io gli voglio bene a mia moglie. E' mia moglie. Pero' si sa che un uomo deve pure esercitare una funzione educativa e di correzione sula moglie, cosi' qualche ceffone ogni tanto ci vuole, Non dico tutti i giorni. Io sono di quelli che le donne non si sfiorano neppure con un fiore, pero' un po' di correzione fisica ci serve, senno' si allargano e diventano scalmanate, e la moglie mia io invece la tengo in riga, anche per il suo bene perche' le donne scalmanate si sa che fine fanno, vogliono uscire da sole, diventano femministe e si mettono nei guai. Io ci sto attento a mia moglie, come alle altre cose di mia proprieta'. Sono uno moderno, peor' sono pure una persona responsabile, ho la testa sulle spalle.
Il problema e' che adesso pero' se mi serve una cosa non solo lei non me la porta e mi dice solo dove sta, e'che io non riesco a ricordarmi il nome della cosa che mi serve, e allora finisce che quella cagna se ne accorge.
E siccome non vorrei che si facesse strane idee, che magari pensa che invecchio e che mi rincitrullisco e che magari diventa lei la padrona, e' per questo che ho dovuto farlo.
Perche' dopo l'ho sotterrata in giardino? E che, la dovevo buttare nell'immondizia? Era mia moglie, io mica sono un selvaggio.

6. PAUL A. BARAN

Il 26 marzo 1964 moriva Paul A. Baran, economista. Insieme a Paul Sweezy scrisse Il capitale monopolistico, un libro che tutti abbiamo letto.
Con gratitudine lo ricordiamo.

7. ROLAND BARTHES

Il  26 marzo 1980 moriva Roland Barthes, semiologo e saggista.
Con gratitudine lo ricordiamo.

8. RAYMOND CHANDLER

Il 26 marzo 1959 moriva Raymond Chandler, scrittore.
Con gratitudine lo ricordiamo.

9. I CATTIVI PENSIERI

I.

So che occorre contrastare la diffusione del virus Covid-19
e so che occorre contrastare il virus della guerra e del fascismo

Non ho esitazioni ad adottare le norme
utili a non estendere il contagio
sono le regole che da me stesso mi ero gia' dato
sono un amico della nonviolenza
so che salvare le vite e' il primo dovere

Ma non accetto
la pretesa totalitaria che solo i potenti parlino
che solo i potenti decidano tutto
quando tutti sappiamo perfettamente
quanto essi siano stolti e irresponsabili razzisti e fascisti
comitato d'affari del disordine costituito
feroce squadraccia agli ordini del ricco
feroce banda di rapinatori

Non accetto
la dittatura in camice bianco
la narcotizzazione delle vittime
il solito vecchio trucco che "lo dicono gli esperti sapientissimi"
e noi pecore tratte al macello
massa damnationis senza voce senza cervello
solo braccia e vile proscinesi e karaoke alle finestre

Non accetto
che chi tutti ci opprime e avvelena pretenda di imporci
la resa all'ingiustizia e alla violenza

II.

Mi dice una voce nel cuore di non scrivere questi pensieri
ma io zitto non ci so proprio stare

Credo che ogni essere umano abbia diritto
alla vita alla dignita' alla solidarieta'
alla condivisione del bene e dei beni
credo si debba soccorrere accogliere assistere
ogni persona di aiuto bisognosa
credo che solo la nonviolenza puo' salvare
l'umanita' dalla catastrofe

Siamo una sola umanita'
in un unico mondo vivente casa comune di tutte e tutti
sia regola comune neminem laedere
sia regola comune recarsi reciproco aiuto
sia regola comune avere a cuore la vita altrui
sia regola comune amare che il mondo viva
sia regola comune riconoscere
l'eguaglianza la pienezza di diritti di ogni persona
sia regola comune la condivisione dei doveri
alla rapina si sostituisca il dono
alla rissa la cooperazione
all'indifferenza l'accudimento
al consumismo che tutto divora la sobrieta' che preserva e rinnova
all'apppropriazione privata la messa in comune
da ciascuna persona secondo le sue capacita'
a ciascuna persona secondo i suoi bisogni

Oppresse e oppressi di tutti i paesi
unitevi
per la liberazione comune
per salvare tutte le vite
per il bene comune dell'umanita'

10. UNA LETTERA AL SINDACO DI VITERBO

Egregio sindaco,
anche a Viterbo vi sono persone in condizioni di poverta' e di disagio tali da avere urgente bisogno di un aiuto straordinario da parte della mano pubblica.
Mi sembra che il governo nazionale - e duole dirlo - non abbia saputo in questa tragica ora di verita' scegliere di dare priorita' assoluta all'aiuto a chi di aiuto ha piu' urgente ed estremo bisogno.
Sembra ci si preoccupi piu' di finanziare la messa a disposizione di baby-sitter per la borghesia, piuttosto che di aiutare adeguatamente e tempestivamente chi e' privo dei beni essenziali.
Chi e' benestante viene sostenuto, chi e' nell'estrema poverta' viene abbandonato.
Come molte altre persone ho scritto anch'io nei giorni scorsi al governo per chiedere un intervento adeguato per "garantire immediati aiuti in primo luogo alle persone che piu' ne hanno urgente bisogno, e che invece vengono sovente scandalosamente dimenticate perche' emarginate ed abbandonate alla violenza, al dolore e alla morte, quando non addirittura perseguitate".
Ma so che un governo presieduto da chi nel 2018-2019 fu a capo del governo razzista che commise abominevoli crimini contro l'umanita' potrebbe tenere in non cale la richiesta - il dovere - di aiutare adeguatamente, tempestivamente, prioritariamente le persone piu' oppresse e piu' bisognose.
*
Cosi' scrivo anche a lei, egregio sindaco, per sollecitare l'amministrazione comunale di Viterbo ad adoperarsi affinche' a tutte le persone che vivono nel territorio del comune di Viterbo sia garantito l'aiuto necessario a restare in vita.
Attraverso i suoi servizi sociali il Comune di Viterbo si impegni affinche' tutti i generi di prima necessita' siano messi gratuitamente a disposizione di tutte le persone che non disponendo di altre risorse ne facciano richiesta.
Credo sia un dovere - un impegnativo ma ineludibile dovere - che il Comune puo' e deve compiere con la massima tempestivita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Occorre soccorrere, accogliere e assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
*
Confidando nell'impegno suo e dell'intera amministrazione comunale, la saluto cordialmente augurandole ogni bene.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 27 marzo 2020

11. UNA COSA CHE SO

Mi telefona ieri un vecchio compagno
come me anche lui non ignora
quante persone che entrambi conosciamo
in questi giorni realmente precisamente rischiano
di morire di stenti e di fame
ci diciamo che occorre fare qualcosa
oltre quello che gia' stiamo facendo

Credono i privilegiati che tutto sia un gioco
e diffondono video dai loro salotti
esibendo i mobili i quadri gli aggeggi i vestiti
che hanno i ricchi
e non sanno o fingono di non sapere
che anche la loro ricchezza e' frutto della rapina
ai danni dei poveri dei dannati della terra
delle persone e dei popoli ridotti in miseria
dall'ultramillenaria violenza dei padroni

Anche in questa citta' dove vivo
personalmente conosco decine e decine di persone
intere famiglie che sono nella miseria piu' nera
e sopravvivono solo grazie all'aiuto di enti caritativi
e dell'amicizia di chi condivide il bene e i beni

Anch'io come tanti ho chiesto al governo di disporre
immediate adeguate provvidenze
per salvare la vita dei piu' sfruttati dei piu' oppressi dei piu' emarginati
e mi sembra che il governo non lo stia facendo
preferendo aiutare chi gia' possiede qualcosa e soprattutto i piu' ricchi
ed oscenamente decidendo di non abrogare le incostituzionali misure razziste
imposte dal governo precedente a perseguitare tante vittime innocenti
in verita' non c'e' limite alla malvagita' dei potenti

Credo si debba insistere a premere nonviolentemente sul governo
e sulle Regioni affinche' decidano finalmente
di rispettare la la Costituzione repubblicana democratica antifascista
che fa obbligo di aiutare chi ha bisogno di aiuto

So che la legge dev'essere
la difesa dell'oppresso dalla violenza dell'oppressore
so che la legge riconosce
che tutti gli esseri umani hanno diritto alla vita alla dignita' alla solidarieta'
so che la legge fa obbligo
di soccorrere chi e' nel bisogno e in pericolo
so che la legge scritta col sangue dei martiri della Resistenza
convoca a salvare tutte le vite
convoca a rispettare ed aiutare ogni essere umano

Chiedo che almeno i Comuni dispongano immediatamente
gratuite distribuzioni di cibo e di altri generi di prima necessita'
a chi ne ha bisogno per sopravvivere
e' un dovere cui gli enti locali non possono sottrarsi
e' il dovere di ogni ordinamento giuridico democratico
e' il dovere di uno stato di diritto

Si levi la voce di ogni persona che non ha rinunciato alla sua umanita'
si levi la voce di ogni persona decente
salvare le vite e' il primo dovere

12. ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO. OMERO DELLISTORTI: IL SIGNOR PESTE PARLA ALLA NAZIONE

Sono contento di essere tra voi
e di trovarvi tutti quanti in forma
ringrazio innanzitutto il signor premier
che ogni sera mi fa tanto ridere
coi suoi monologhi in televisione
che non mi divertivo cosi' tanto
dai tempi di Toto' e di Franco e Ciccio

Poi vorrei dire tutta la mia gioia
per la prosecuzione del lavoro
delle fabbriche d'armi che il commercio
fa prosperi i paesi e a dirla tutta
il virus si' fa quel che un virus puo'
ma un bel bombardamento dai vuoi mettere?

Poi vorrei dire grazie a quei signori
che governavano or sara' un anno
che forza quei terroni che affogavano
che forza quei decreti sicurezza
son cose che ci vo in brodo di giuggiole

E poi vorrei invitare tutti quanti
ad assaltar le case dei vicini
e saccheggiarle di ogni bendidio
e infine a dare fuoco e fare festa

E' l'ora di una bella ripulita
cosi' la stirpe si rafforza e torna
la disciplina e l'ordine ariano

E adesso via cantiamo tutti in coro
poi il saluto al duce e poi a nanna

Sono contento di essere tornato

13. UNA LETTERA ALLE PERSONE AMICHE: PREMERE NONVIOLENTEMENTE SULLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI AFFINCHE' APPRONTINO AIUTI STRAORDINARI PER LE PERSONE IN CONDIZIONI DI INDIGENZA

Sta crescendo vertiginosamente il numero delle persone che precipitano in condizioni di di poverta' estrema, di vera e propria indigenza.
Sembra che i ricchi e i potenti al governo dello Stato e delle Regioni non se ne accorgano neppure.
Il papa invece si', quasi unica tra le persone che hanno voce pubblica, e con lui ogni persona di volonta' buona, ed ogni persona appartenente alle classi sfruttate ed oppresse, rapinate ed emarginate.
L'epidemia non solo riduce gli svaghi dei ricchi e i profitti dei piu' ricchi, ma impoverisce drasticamente chi vive del proprio lavoro, e scaraventa nella miseria chi era gia' povero.
Alla paura del contagio, della malattia, della morte si aggiungono il terrore e la disperazione della fame, l'umiliazione dell'abbandono nella solitudine, e la percezione straziante e abissale della strutturale e deflagrante violenza di una societa' organizzata per promuovere la massimizzazione del profitto anziche' per garantire i diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Occorre premere nonviolentemente sul Governo affinche' cessino immediatamente gli sperperi e gli abusi e si destinino le risorse per salvare le vite di chi e' piu' in pericolo, in pericolo per la malattia, in pericolo per la fame, in pericolo per la disperazione e l'inedia. Apra gli occhi chi governa lo Stato, si smetta di effettualmente perseguitare con azioni ed omissioni chi piu' soffre.
Ed ugualmente occorre premere nonviolentemente sulle Regioni affinche' cessino immediatamente gli sperperi e gli abusi e si destinino le risorse per salvare le vite di chi e' piu' in pericolo, in pericolo per la malattia, in pericolo per la fame, in pericolo per la disperazione e l'inedia. Apra gli occhi chi governa le Regioni, si smetta di effettualmente perseguitare con azioni ed omissioni chi piu' soffre.
Ma occorre anche premere nonviolentemente sui Comuni.
Immediatamente, affinche' immediatamente e  adeguatamente i Comuni soccorrano le persone piu' in difficolta', affinche' approntino con la massima tempestivita' aiuti straordinari per le persone in condizioni di indigenza o che nell'indigenza stanno rapidamente precipitando.
E' nell'azione tempestiva dei Comuni la chiave di volta per fronteggiare immediatamente, garantendo il cibo e gli altri generi di prima necessita', le piu' urgenti esigenze vitali della parte piu' bisognosa di sostegno sociale, oltre e piu' e prima ancora che sanitario, della popolazione.
*
Proponiamo quindi a tutte le persone di volonta' buona, alle esperienze associative democratiche, ai movimenti della societa' civile, di aggiungere alle altre iniziative che stanno gia' attuando - a cominciare dalla condivisione dei beni essenziali con chi e' loro vicino ed ha piu' bisogno di aiuto - un impegno in piu', necessario ed urgente.
Scrivere ai sindaci dei Comuni affinche' le amministrazioni comunali organizzino tramite i propri servizi sociali la messa a disposizione di generi di prima necessita' a tutte le persone che vivono nel loro territorio e che ne facciano richiesta.
Il volontariato, le organizzazioni caritative, stanno facendo molto, ma occorre l'intervento pubblico. E' l'intervento pubblico che e' decisivo. E il primo intervento pubblico qui e adesso deve consistere nel fornire ad ogni famiglia in difficolta', ad ogni persona che ne abbia urgente bisogno, l'indispensabile per continuare a vivere.
*
Vi proponiamo pertanto di inviare al sindaco del vostro Comune - utilizzando i canali telematici - una lettera del seguente tenore:
"Egregio sindaco,
le scriviamo per sollecitare l'amministrazione comunale ad immediatamente adoperarsi affinche' a tutte le persone che vivono nel territorio del comune sia garantito l'aiuto necessario a restare in vita.
Attraverso i suoi servizi sociali il Comune si impegni affinche' tutti i generi di prima necessita' siano messi gratuitamente a disposizione di tutte le persone che non disponendo di altre risorse ne facciano richiesta.
Crediamo sia un dovere - un impegnativo ma ineludibile dovere - che il Comune puo' e deve compiere con la massima tempestivita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Occorre soccorrere, accogliere e assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Confidando nell'impegno suo e dell'intera amministrazione comunale, voglia gradire distinti saluti
Firma, luogo e data
Indirizzo del mittente"
*
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Chi salva una vita salva il mondo.

14. GIUSEPPE BARBAGLIO

Teologo e biblista
amico della nonviolenza
persona generosa

In questo tredicesimo anniversario della scomparsa
con gratitudine lo ricordiamo

15. HANS BLUMENBERG

Filosofo e autore di libri ineludibili
con gratitudine lo ricordiamo

16. ERNST FRAENKEL

Militante del movimento operaio
antifascista resistente esule
autore del Doppio stato un libro
che tutti abbiamo studiato
che molto ci ha insegnato

Con gratitudine che non si estingue
lo ricordiamo

17. MIGUEL HERNANDEZ

Fu poeta e antifascista
due qualita' che significano la stessa cosa

18. GIOVANNI MICCOLI

Storico illustre
di forte impegno morale e civile
nel terzo anniversario della morte
lo ricordiamo con gratitudine

19. ENZO MISEFARI

Militante del movimento operaio
antifascista
storico e testimone
delle lotte delle oppresse e degli oppressi
per la liberazione dell'umanita'

20. ANTONIO NEGRO

Militante del movimento operaio
antifascista partigiano costituente senatore
mori' povero come era vissuto
tutto se stesso avendo dedicato
alla lotta per la liberta' di tutti

In questo anniversario della sua scomparsa
lo ricordiamo ancora maestro e compagno

21. VIRGINIA WOOLF

Quello che fu nel secolo decimottavo
l'enciclopedia di  Diderot
e fu nel secolo decimonono
il manifesto di Marx ed Engels
nel ventesimo secolo e' stato
le tre ghinee di Virginia Woolf

denuncia ed appello e programma
riconoscimento di umanita'
chiamata alla lotta necessaria
insurrezione nonviolenta
per la verita' che salva le vite
per la condivisione del bene e dei beni

oppresse e oppresse di tutti i paesi
unitevi nella lotta
per la comune liberazione

22. L'INCENDIO

Ancora un incendio in una baraccopoli.
Dare subito una casa a tutte le persone che una casa non hanno.
Far cessare immediatamente la schiavitu' in Italia.
Far cessare immediatamente l'apartheid.
Far cessare immediatamente la persecuzione razzista.
Ripristinare immediatamente la legalita' costituzionale, il rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Un essere umano e' un essere umano.
Salvare le vite e' il primo dovere.

23. C'E' VOLUTA L'INDIGNAZIONE POPOLARE

C'e' voluta l'indignazione popolare perche' con enorme colpevole ritardo il governo mezzo-razzista finalmente destinasse quattro lire ai Comuni per non far morire di fame i piu' poveri, i piu' derubati.
Ma il governo mezzo-razzista non si e' convertito al rispetto della Costituzione e della dignita' umana, ha solo elargito qualche briciola.
E a dimostrazione di essere sempre il governo mezzo-razzista non ha ancora abrogato gli scellerati "decreti sicurezza della razza" imposti nel 2018-2019 dal governo razzista di allora reo di abominevoli crimini contro l'umanita', il governo razzista presieduto dallo stesso presidente del consiglio dei ministri di adesso.
Vogliamo dirlo chiaro una volta di piu': mentre divampa la tragedia dell'epidemia l'Italia purtroppo si trova ostaggio di una maggioranza parlamentare di razzisti: i partiti politici che hanno dato vita allo scellerato governo del 2018-2019, ed i loro compari delle altre forze della destra rapinatrice ed eversiva; si trova ostaggio di un governo che per meta' e' composto da responsabili e complici dei crimini contro l'umanita' commessi nel 2018-2019.
Servirebbe un governo con Giuseppe Dossetti, con Giorgio La Pira, con Teresa Mattei, con Lina Merlin, con Rita Montagnana, con Teresa Noce, con Ferruccio Parri, con Sandro Pertini, con Maria Maddalena Rossi, con Umberto Terracini. Invece c'e' il Conte bis.
Servirebbe un governo fedele alla Costituzione repubblicana, democratica ed antifascista. Invece c'e' un governo mezzo-razzista che non ha ancora abrogato gli scellerati "decreti sicurezza della razza".
Servirebbe un governo che innanzitutto disponesse consistenti aiuti a chi ne ha piu' bisogno. Invece c'e' un governo dei privilegiati che fin qui ha favorito i privilegiati, e che alle oppresse e agli oppressi, alle sfruttate e agli sfruttati, alle rapinate ed ai rapinati, alle vittime delle persecuzioni e delle violenze destina solo le briciole, mentre proseguono gli sperperi, mentre prosegue il saccheggio e la devastazione.
Cosa aspetta ancora la parte non razzista, la parte antifascista del governo a far valere la legalita' costituzionale?
Cosa aspetta ancora la parte non razzista, la parte antifascista del governo a far valere il diritto e i diritti?
Cosa aspetta ancora la parte non razzista, la parte antifascista del governo a far valere il senso di giustizia, il senso di umanita'?
Cosa aspetta ancora la parte non razzista, la parte antifascista del governo a battersi per salvare tutte le vite, a battersi per il pieno, concreto riconoscimento del diritto di tutti gli esseri umani alla vita, alla dignita', alla solidarieta'?
In un paese civile l'attuale presidente del consiglio dei ministri ed i suoi sodali e sostenitori del governo del 2018-2019 sarebbero stati gia' allontanati da tutti i pubblici uffici e processati e condannati per i crimini commessi.
Invece sono ancora li', a decidere ancora dell'uso delle risorse pubbliche.
*
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Condividere il bene ed i beni.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Oppresse ed oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta contro tutte le violenze, per la liberazione comune, per la difesa della biosfera e dei diritti umani di tutti gli esseri umani, per la condivisione del bene e dei beni, per la salvezza dell'umanita'.

24. CORTA BALLATA DEL GOVERNO MEZZO-RAZZISTA

Il governo mezzo-razzista
e' certo meglio del precedente governo razzista
ma anche mezzo-razzista e' gia' razzista
un mezzo criminale e' gia' un criminale

Il governo mezzo-razzista
e' per cio' stesso anche mezzo fascista
ma un mezzo fascista e' gia' un fascista
e a noi il fascismo ci fa orrore e schifo

Il governo mezzo-razzista
s'ingegna d'instaurare uno stato di polizia
approfittando dell'epidemia
per fare strame della Costituzione

Ma nel governo mezzo-razzista
c'e' anche l'altra meta' che non e' razzista che non e' fascista
che afferma che vuole tornare al rispetto della Costituzione
che agisca dunque se vuol essere creduta

Cessino adesso le persecuzioni
siano abrogati i decreti razzisti
si torni al rispetto dei diritti di tutte le persone
salvare le vite e' il primo dovere

Siano allontanati i razzisti da tutti i pubblici uffici
siano processati per i crimini commessi i governanti del 2018-2019
un razzista non puo' governare una repubblica democratica
un razzista e' soltanto un criminale

25. BALLATA DELLA GENTE DI POCA MEMORIA

Siamo gente di poca memoria
ma i crimini del primo governo Conte
ce li ricordiamo bene

Siamo gente di poca cultura
ma sappiamo che negar soccorso ai naufraghi
e' un crimine e un abominio

Siamo gente di corte vedute
ma contro le persecuzioni la schiavitu' il razzismo
lo sappiamo che dobbiamo insorgere

Siamo gente di poche stentate parole
ma un cuore l'abbiamo ancora
e non vogliamo esser governati dai razzisti

Siamo gente che pensa pensieri elementari
salvare le vite
combattere il fascismo

Siamo gente meccaniche e di piccol affare
di scarse risorse e di poco momento
ma siamo ancora esseri umani

26. KRZYSZTOF PENDERECKI

E' deceduto Krzysztof Penderecki, tra i piu' grandi musicisti contemporanei.
Con gratitudine che non si estingue lo ricordiamo.

27. PREMERE NONVIOLENTEMENTE SULLE ISTITUZIONI PER IMMEDIATI ADEGUATI AIUTI ALLE PERSONE PIU BISOGNOSE DI AIUTO

Nessuna persona sia abbandonata.
L'ordinamento giuridico democratico per cui morirono i martiri della Resistenza soccorra tutte le persone bisognose di aiuto.
Si inveri il dettato della Costituzione repubblicana.
Immediati adeguati aiuti a tutte le persone bisognose di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.

28. PREMERE NONVIOLENTEMENTE SUL GOVERNO PER L'IMMEDIATA CESSAZIONE DI TUTTE LE PERSECUZIONI RAZZISTE

Tutte le persone presenti in Italia siano aiutate senza discriminazioni.
Tutte le persone che si dirigono in Italia in fuga dall'orrore, dalla schiavitu', dalla miseria e dalla morte siano soccorse, accolte ed assistite.
A tutte le persone che vivono in Italia siano finalmente riconosciuti tutti i diritti umani.
Siano abrogate tutte le scellerate misure razziste imposte dal criminale governo del 2018-2019.
Cessi ogni forma di apartheid, cessi ogni forma di segreazione razzista, cessi ogni forma di schiavitu'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.

29. CESSARE DI PRODURRE ARMI, CESSARE DI FARE GUERRE

Siamo una sola umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Cessare di produrre armi.
Cessare di partecipare a guerre.
Porre termine ad ogni azione intesa ad opprimere e uccidere.
Tutte le risorse disponibili destinare a salvare le vite.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Cooperazione tra tutti i popoli e tutte le persone.
Riconoscimento e difesa nitida intransigente di tutti i diritti delle persone, dei popoli, della biosfera.
Uscire dal delirio della violenza e realizzare finalmente la politica della nonviolenza.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.

30. PROPOSTA DI UNA LETTERA DA INVIARE AL GOVERNO

Gentilissima Ministra dell'Interno,
vorremmo sollecitare tramite lei il governo ad adottare con la massima tempestivita' le seguenti misure:
a) garantire immediati aiuti in primo luogo alle persone che piu' ne hanno urgente bisogno, e che invece vengono sovente scandalosamente dimenticate perche' emarginate ed abbandonate alla violenza, al dolore e alla morte, quando non addirittura perseguitate;
b) abrogare immediatamente le scellerate misure razziste contenute nei due cosiddetti "decreti sicurezza della razza" imposti dal precedente governo nel 2018-2019, scellerate misure razziste che violano i diritti umani e mettono in ancor piu' grave pericolo la vita di tanti esseri umani;
c) riconoscere a tutte le persone che vivono in Italia tutti i diritti che ad esse in quanto esseri umani sono inerenti, facendo cessare un effettuale regime di apartheid che confligge con il rispetto dei diritti umani, con la democrazia, con i principi fondamentali e i valori supremi della Costituzione della Repubblica italiana.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Occorre soccorrere, accogliere e assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Ringraziandola per l'attenzione ed augurandole ogni bene,
Firma, luogo e data, indirizzo del mittente
*
Gli indirizzi di posta elettronica cui inviare la lettera sono i seguenti:
segreteriatecnica.ministro at interno.it
caposegreteria.ministro at interno.it
Vi preghiamo altresi' di diffondere questo appello nei modi che riterrete opportuni.

31. PROPOSTA DI UNA LETTERA DA INVIARE AI COMUNI

Egregio sindaco,
le scriviamo per sollecitare l'amministrazione comunale ad immediatamente adoperarsi affinche' a tutte le persone che vivono nel territorio del comune sia garantito l'aiuto necessario a restare in vita.
Attraverso i suoi servizi sociali il Comune si impegni affinche' tutti i generi di prima necessita' siano messi gratuitamente a disposizione di tutte le persone che non disponendo di altre risorse ne facciano richiesta.
Crediamo sia un dovere - un impegnativo ma ineludibile dovere - che il Comune puo' e deve compiere con la massima tempestivita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Occorre soccorrere, accogliere e assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Confidando nell'impegno suo e dell'intera amministrazione comunale, voglia gradire distinti saluti
Firma, luogo e data
Indirizzo del mittente
*
Gli indirizzi di posta elettronica di tutti i Comuni d'Italia sono reperibili nei siti internet degli stessi.
Vi preghiamo altresi' di diffondere questo appello nei modi che riterrete opportuni.

32. UNA COSA NECESSARIA CHE SI PUO' E SI DEVE FARE SUBITO: VUOTARE LE CARCERI, MANDARE A CASA TUTTI I DETENUTI CHE SI IMPEGNANO A RESTARVI

Non e' prevista in Italia la pena di morte.
Ma costringere delle persone a restare in carceri sovraffollate implica imporre a tutte loro - detenuti e agenti di polizia penitenziaria - esattamente questo rischio: il rischio di morirvi a causa dell'alta probabilita' di contagio mentre l'epidemia e' in corso.
Occorre vuotare le carceri.
Occorre mandare a casa tutti i detenuti che si impegnano a restarvi.
Salvare le vite e' il primo dovere.

33. IL CATTIVO ESEMPIO

Il presidente del consiglio dei ministri che va in udienza privata dal papa per farsi qualche selfie e un po' di pubblicita'.
Se avesse avuto qualcosa di urgente e importante da dire al papa poteva bastare una telefonata, o se necessario una videoconferenza. Invece no.
Mentre da settimane si chiede a tutte le persone di non muoversi di casa se non in casi di estrema necessita', il capo del governo non trova di meglio da fare che dare il cattivo esempio.
Ma del resto e' lo stesso capo del governo razzista che nel 2018-2019 impose le scellerate misure disumane ed incostituzionali, il governo razzista che si adopero' per ostacolare il soccorso dei naufraghi, il governo razzista che perseguito' le persone piu' fragili e piu' bisognose di aiuto.
Tutto si tiene.
*
Si dimetta il presidente del consiglio dei ministri.
Siano abrogate immediatamente le abominevoli misure razziste dei due cosiddetti "decreti sicurezza della razza".
Si dia immediato soccorso a tutte le persone in condizioni di estrema poverta' di estremo pericolo.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
*
Salvare le vite e' il primo dovere.

34. PARRESIA

Il governo mezzo-razzista continua a sperperare ingenti somme del pubblico denaro a favore dei ricchi e dei ricchissimi, e continua a negare adeguato aiuto alle persone piu' bisognose, alle persone piu' in pericolo.
Lo stanziamento per gli interventi dei Comuni per salvare la vita di chi si trova nella miseria e' minimo. I soldi regalati ai ricchi sono una montagna. Mai come in questo momento il governo mezzo-razzista si rivela osceno comitato d'affari degli sfruttatori. Mai come in questo momento il governo mezzo-razzista si rivela effettuale dittatura bianca dei ricchi e dei potenti contro gli sfruttati, gli impoveriti, i rapinati, gli emarginati, i segregati, gli abusati, gli innocenti.
Ed a questo si aggiunge il fatto che molte delle persone piu' fragili e piu' indifese continuano ad essere perseguitate dalle infami misure razziste dei cosiddetti "decreti sicurezza della razza", dalla politica che non contrasta la schiavitu' e la segregazione, dalla politica razzista che tuttora perdura.
*
Quale mostruoso tradimento della Costituzione repubblicana.
Quale mostruoso tradimento della Resistenza antifascista che libero' l'Italia dalla dittatura.
Quale mostruoso tradimento della legalita' che in tanto e' legalita' in quanto e' difesa del debole dall'abuso del forte, in quanto e' protezione dell'innocente dalla violenza del sopraffattore, in quanto e' ausilio del buono contro la ferocia dei pravi.
*
Cessi il criminale sperpero dei pubblici denari a vantaggio dei ricchi e dei ricchissimi.
Si destinino prioritariamente, consistentemente, adeguatamente le pubbliche risorse a salvare le vite di chi rischia di morire di contagio, di fame, di stenti, di disperazione.
Cessi nel nostro paese l'abominevole regime di effettuale apartheid. Cessi nel nostro paese il dominio della crudelta' dei ricchi e si affermi finalmente - come vuole la legge, la democrazia, la civilta' - la convivenza, il mutuo soccorso, la condivisione del bene e dei beni, il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano.
*
Si torni alla legalita' costituzionale che riconosce e rispetta i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Si torni alla legalita' costituzionale che fa obbligo alle istituzioni di aiutare chi ha bisogno di aiuto.
Si torni alla legalita' costituzionale che fa obbligo di soccorrere, accogliere ed assistere ogni essere umano.
*
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente. Nessuno sia abbandonato nelle fauci della violenza, della paura, del dolore e della morte.
Salvare le vite e' il primo dovere.

35. UNA LETTERA APERTA AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA

Signor ministro della Giustizia,
come sa, con la fine del fascismo in Italia e' stata abolita la pena di morte, e la Costituzione repubblicana stabilisce che "le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanita'".
Per contrastare l'epidemia di coronavirus e cercar di salvare vite umane sono state adottate - sia pure con grave ritardo - misure di distanziamento tra le persone, unico modo efficace di contenere il contagio.
Ma queste misure non possono essere adottate efficacemente in luoghi sovraffollati come le carceri italiane.
Cosicche' chi si trova nelle carceri italiane, come ristretto o come custode, e' esposto al piu' grave pericolo.
E' esposto al pericolo di essere contagiato e di rischiare la vita. E vive in una condizione di torturante paura senza potervi sfuggire.
E' palese che la permanenza in carcere, sic stantibus rebus, e' incompatibile con le indispensabili misure di profilassi per contenere il contagio; e' incompatibile con le norme sul cosiddetto "distanziamento sociale" (pessima formulazione con cui in queste settimane viene indicato il tenersi di ogni persona ad adeguata distanza dalle altre, volgarizzato col motto "restate a casa"); e' incompatibile con il fondamentale diritto di ogni essere umano alla tutela della propria vita.
Ne consegue che finche' l'epidemia non sia debellata occorre vuotare le carceri e - per dirla in breve - mandare tutti i detenuti nelle proprie case con l'ovvio vincolo di non uscirne.
Naturalmente vi saranno casi in cui cio' non sia possibile (i colpevoli di violenza domestica, ad esempio), ma anche questi casi particolari potranno essere agevolmente risolti con la collocazione in alberghi o altre idonee strutture in cui il necessario "distanziamento sociale" sia garantito.
Non si obietti che tale proposta e' iniqua: piu' iniquo, illecito e malvagio sarebbe continuare ad esporre insensatamente alla morte degli esseri umani.
E non si obietti che cosi' si rischia di non poter controllare l'effettiva costante permanenza in casa degli attuali detenuti: oggidi' non mancano affatto le risorse tecnologiche per garantire un efficace controllo a distanza che le persone attualmente ristrette destinatarie di tale provvedimento restino effettivamente nelle loro case (ovvero nelle abitazioni loro assegnate).
Ne' si obietti che cosi' si garantisce il diritto alla casa ai criminali mentre persone che non hanno commesso delitti ne sono prive: e' infatti primario dovere di chi governa il paese garantire un alloggio a tutte le persone che si trovano in Italia; nessuno deve essere abbandonato all'addiaccio o in una baracca, a tutte le persone deve essere garantita una casa: si cessi pertanto piuttosto di sperperare risorse pubbliche a vantaggio dei ricchi e si provveda a rispettare concretamente i diritti fondamentali di ogni persona, adempiendo ai doveri sanciti dagli articoli 2 e 3 della Costituzione della Repubblica italiana.
*
Signor ministro della Giustizia,
prima che sia troppo tardi si adottino i provvedimenti necessari per vuotare le carceri e mettere in sicurezza per quanto possibile la vita dei detenuti e del personale di custodia.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Augurandole ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 31 marzo 2020

36. BALLATA DEL MOZZICASASSI

Settimane sono passate dall'inizio dell'epidemia
e il governo mezzo-razzista ancora perde tempo a pavoneggiarsi in tivu'
invece di far arrivare al piu' presto gli aiuti necessari a chi piu' ne ha bisogno

Settimane sono passate dall'inizio dell'epidemia
e il governo mezzo-razzista ancora divora e sperpera ingenti risorse
mentre c'e' gente che muore di fame e di stenti

Settimane sono passate dall'inizio dell'epidemia
e il governo mezzo-razzista ancora regala i soldi pubblici
ai ricchi e ai ricchissimi mentre i poveri sono allo stremo

Settimane sono passate dall'inizio dell'epidemia
e il governo mezzo-razzista ancora favoreggia i mercanti di morte e la guerra
invece di destinare le risorse di tutti alla salvezza di tutti

Settimane sono passate dall'inizio dell'epidemia
e il governo mezzo-razzista ancora non abroga
le misure hitleriane che opprimono i piu' fragili e i piu' bisognosi

Settimane sono passate dall'inizio dell'epidemia
e il governo mezzo-razzista continua a violare
la dignita' e i diritti delle persone oppresse

Settimane sono passate dall'inizio dell'epidemia
e il governo mezzo-razzista continua a violare
la Costituzione della repubblica e il diritto di tutti alla vita

Settimane sono passate dall'inizio dell'epidemia
e il governo mezzo-razzista persiste nella sua irresponsabile
cecita' e protervia e menzogna

Settimane sono passate dall'inizio dell'epidemia
e il governo mezzo-razzista assomiglia sempre di piu'
allo scellerato governo razzista che nel 2018-2019
ha commesso abominevoli crimini contro l'umanita'

Fortuna che a me non serve niente
da quando ho imparato a mangiare sassi e vento
e vivo in questo antico reame di Nusmundia
e parlo una lingua che nessuno capisce

==================================
ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
==================================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 376 del 9 aprile 2020
*
Nuova informativa sulla privacy
E' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy a questo indirizzo: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
Per non ricevere piu' il notiziario e' sufficiente recarsi in questa pagina: https://lists.peacelink.it/sympa/signoff/nonviolenza
Per iscriversi al notiziario l'indirizzo e' https://lists.peacelink.it/sympa/subscribe/nonviolenza
*
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com