[Nonviolenza] La nonviolenza contro il razzismo. 424



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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Numero 424 del 2 aprile 2020

In questo numero:
1. Ellis Marsalis
2. Osvaldo Caffianchi: Piove, governo ladro
3. Premere nonviolentemente sulle istituzioni per immediati adeguati aiuti alle persone piu' bisognose di aiuto
4. Premere nonviolentemente sul governo per l'immediata cessazione di tutte le persecuzioni razziste
5. Cessare di produrre armi, cessare di fare guerre
6. Una lettera da inviare al governo
7. Una lettera da inviare ai Comuni
8. Una lettera aperta al ministro della Giustizia

1. LUTTI. ELLIS MARSALIS

E' deceduto Ellis Marsalis, musicista.
Con gratitudine lo ricordiamo.

2. L'ORA. OSVALDO CAFFIANCHI: PIOVE, GOVERNO LADRO

I.

Non permettiamo ai governanti
irresponsabili cialtroni razzisti
di sterminarci tutti

ciascuna e ciascuno di noi oppresse e oppressi
di propria volonta'
decida di tutelare
la vita propria e l'altrui

Non permettiamo alla peste e ai fascisti
di sterminarci tutti

II.

Il sostegno che chi governa e sperpera le pubbliche risorse
dichiara di dare a tutti
e' lo stesso sostegno che e' il cappio per l'impiccato

Non una dramma dei pubblico erario
e' ancora giunta ad aiutare i piu' poveri
i piu' fragili i piu' rapinati
i piu' minacciati dalla morte

Restano vigenti le antileggi hitleriane
imposte dal governo razzista del 2018-2019
il cui capo e' ancora a capo del governo

A settimane e settimane dall'inizio dell'epidemia
chi governa lo stato e le regioni continua
a favoreggiare l'epidemia
mentre pretende d'imporre uno stato di polizia
mentre pretende tagliare tutte le lingue

III.

Sono passate settimane e settimane
e chi governa il paese e' responsabile
del tempo perso prima di prendere i provvedimenti
che tutti sapevamo indispensabili
che potevano salvare innumerevoli vite

Sono passate settimane e settimane
e chi governa il paese e' responsabile
di aver atteso e atteso e atteso e ancora attende
prima di dare i necessari aiuti
a chi sta morendo di fame e di stenti

Sono passate settimane e settimane
e chi governa il paese e' responsabile
di non aver garantito
il tempestivo adeguato approvvigionamento
di protezioni sanitarie indispensabili
per contrastare l'epidemia
per curare i malati
per salvare le vite

Sono passate settimane e settimane
e chi governa il paese e' responsabile
di aver preferito inondare il paese di chiacchiere
e di aver differito fino al disastro
gli interventi che tutti sapevamo necessari

Sono passate settimane e settimane
e la gente continua a morire
e chi governa il paese e' responsabile
di tanto dolore di tanti lutti

IV.

Cosa si aspetta ancora
a dare un alloggio a chiunque e' privo di alloggio?

Cosa si aspetta ancora
a dare cibo a chiunque soffre la fame?

Cosa si aspetta ancora
a dare protezioni sanitarie
a chiunque di protezioni sanitarie ha urgente bisogno?

Cosa si aspetta ancora
a far tornare alle proprie case
le persone ancora ammucchiate a rischiare la vita?

Cosa si aspetta ancora
a riconoscere il diritto alla vita
di tutto gli esseri umani?

Cosa si aspetta ancora
ad attuare i doveri indicati dalla Costituzione italiana?

Cosa si aspetta ancora?

V.

Io dico che occorre un'insurrezione nonviolenta
delle coscienze delle intelligenze
per imporre ai governanti il rispetto
dela Costituzione repubblicana
della legalita' che salva le vite
dei diritti umani di tutti gli esseri umani

VI.

Si spezza anche il cuore di pietra
la quercia piu' vecchia e' abbattuta

le fiamme che sembrano solo
trasparenti lingue di vento
divorano in un'ora l'intera foresta

per quanto possa essere splendente
ad ogni giorno segue la notte

viene un tempo di scuri e coltelli
ci si veste di scalpi e di chiodi

non esistono potenti buoni
solo le vittime sono innocenti

Ma tu opponiti al male col bene
ma tu scegli salvare le vite

tu contrasta il dolore e la morte
tu soccorri chiunque respiri

sii tu l'umanita' come dovrebbe essere

solo la nonviolenza contrasta la violenza
solo la nonviolenza invera l'umanita'
solo la nonviolenza puo' salvare
l'umanita' dalla catastrofe

VII.

Il mare il suo alto respiro

dall'alto del monte l'abisso

una persona muore
nessuno
la vede

nessuno
la piange

e allora quella persona
e' morta per sempre e per sempre

piangile tu tutte le vittime
ricordarli tu tutti i volti
aiutali tu tutti gli innocenti

chi salva una vita salva il mondo
ogni persona e' l'intera umanita'

VIII. Envoi

Ogni essere umano ha diritto alla vita
alla dignita' alla solidarieta'

Soccorrere accogliere assistere
ogni persona bisognosa di aiuto

Salvare le vite e' il primo dovere

3. REPETITA IUVANT. PREMERE NONVIOLENTEMENTE SULLE ISTITUZIONI PER IMMEDIATI ADEGUATI AIUTI ALLE PERSONE PIU BISOGNOSE DI AIUTO

Nessuna persona sia abbandonata.
L'ordinamento giuridico democratico per cui morirono i martiri della Resistenza soccorra tutte le persone bisognose di aiuto.
Si inveri il dettato della Costituzione repubblicana.
Immediati adeguati aiuti a tutte le persone bisognose di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.

4. REPETITA IUVANT. PREMERE NONVIOLENTEMENTE SUL GOVERNO PER L'IMMEDIATA CESSAZIONE DI TUTTE LE PERSECUZIONI RAZZISTE

Tutte le persone presenti in Italia siano aiutate senza discriminazioni.
Tutte le persone che si dirigono in Italia in fuga dall'orrore, dalla schiavitu', dalla miseria e dalla morte siano soccorse, accolte ed assistite.
A tutte le persone che vivono in Italia siano finalmente riconosciuti tutti i diritti umani.
Siano abrogate tutte le scellerate misure razziste imposte dal criminale governo del 2018-2019.
Cessi ogni forma di apartheid, cessi ogni forma di segreazione razzista, cessi ogni forma di schiavitu'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.

5. REPETITA IUVANT. CESSARE DI PRODURRE ARMI, CESSARE DI FARE GUERRE

Siamo una sola umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Cessare di produrre armi.
Cessare di partecipare a guerre.
Porre termine ad ogni azione intesa ad opprimere e uccidere.
Tutte le risorse disponibili destinare a salvare le vite.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Cooperazione tra tutti i popoli e tutte le persone.
Riconoscimento e difesa nitida intransigente di tutti i diritti delle persone, dei popoli, della biosfera.
Uscire dal delirio della violenza e realizzare finalmente la politica della nonviolenza.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.

6. QUID AGENDUM. PROPOSTA DI UNA LETTERA DA INVIARE AL GOVERNO

Gentilissima Ministra dell'Interno,
vorremmo sollecitare tramite lei il governo ad adottare con la massima tempestivita' le seguenti misure:
a) garantire immediati aiuti in primo luogo alle persone che piu' ne hanno urgente bisogno, e che invece vengono sovente scandalosamente dimenticate perche' emarginate ed abbandonate alla violenza, al dolore e alla morte, quando non addirittura perseguitate;
b) abrogare immediatamente le scellerate misure razziste contenute nei due cosiddetti "decreti sicurezza della razza" imposti dal precedente governo nel 2018-2019, scellerate misure razziste che violano i diritti umani e mettono in ancor piu' grave pericolo la vita di tanti esseri umani;
c) riconoscere a tutte le persone che vivono in Italia tutti i diritti che ad esse in quanto esseri umani sono inerenti, facendo cessare un effettuale regime di apartheid che confligge con il rispetto dei diritti umani, con la democrazia, con i principi fondamentali e i valori supremi della Costituzione della Repubblica italiana.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Occorre soccorrere, accogliere e assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Ringraziandola per l'attenzione ed augurandole ogni bene,
Firma, luogo e data, indirizzo del mittente
*
Gli indirizzi di posta elettronica cui inviare la lettera sono i seguenti:
segreteriatecnica.ministro at interno.it
caposegreteria.ministro at interno.it
Vi preghiamo altresi' di diffondere questo appello nei modi che riterrete opportuni.

7. QUID AGENDUM. PROPOSTA DI UNA LETTERA DA INVIARE AI COMUNI

Egregio sindaco,
le scriviamo per sollecitare l'amministrazione comunale ad immediatamente adoperarsi affinche' a tutte le persone che vivono nel territorio del comune sia garantito l'aiuto necessario a restare in vita.
Attraverso i suoi servizi sociali il Comune si impegni affinche' tutti i generi di prima necessita' siano messi gratuitamente a disposizione di tutte le persone che non disponendo di altre risorse ne facciano richiesta.
Crediamo sia un dovere - un impegnativo ma ineludibile dovere - che il Comune puo' e deve compiere con la massima tempestivita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Occorre soccorrere, accogliere e assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Confidando nell'impegno suo e dell'intera amministrazione comunale, voglia gradire distinti saluti
Firma, luogo e data
Indirizzo del mittente
*
Gli indirizzi di posta elettronica di tutti i Comuni d'Italia sono reperibili nei siti internet degli stessi.
Vi preghiamo altresi' di diffondere questo appello nei modi che riterrete opportuni.

8. REPETITA IUVANT. UNA LETTERA APERTA AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA

Signor ministro della Giustizia,
come sa, con la fine del fascismo in Italia e' stata abolita la pena di morte, e la Costituzione repubblicana stabilisce che "le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanita'".
Per contrastare l'epidemia di coronavirus e cercar di salvare vite umane sono state adottate - sia pure con grave ritardo - misure di distanziamento tra le persone, unico modo efficace di contenere il contagio.
Ma queste misure non possono essere adottate efficacemente in luoghi sovraffollati come le carceri italiane.
Cosicche' chi si trova nelle carceri italiane, come ristretto o come custode, e' esposto al piu' grave pericolo.
E' esposto al pericolo di essere contagiato e di rischiare la vita. E vive in una condizione di torturante paura senza potervi sfuggire.
E' palese che la permanenza in carcere, sic stantibus rebus, e' incompatibile con le indispensabili misure di profilassi per contenere il contagio; e' incompatibile con le norme sul cosiddetto "distanziamento sociale" (pessima formulazione con cui in queste settimane viene indicato il tenersi di ogni persona ad adeguata distanza dalle altre, volgarizzato col motto "restate a casa"); e' incompatibile con il fondamentale diritto di ogni essere umano alla tutela della propria vita.
Ne consegue che finche' l'epidemia non sia debellata occorre vuotare le carceri e - per dirla in breve - mandare tutti i detenuti nelle proprie case con l'ovvio vincolo di non uscirne.
Naturalmente vi saranno casi in cui cio' non sia possibile (i colpevoli di violenza domestica, ad esempio), ma anche questi casi particolari potranno essere agevolmente risolti con la collocazione in alberghi o altre idonee strutture in cui il necessario "distanziamento sociale" sia garantito.
Non si obietti che tale proposta e' iniqua: piu' iniquo, illecito e malvagio sarebbe continuare ad esporre insensatamente alla morte degli esseri umani.
E non si obietti che cosi' si rischia di non poter controllare l'effettiva costante permanenza in casa degli attuali detenuti: oggidi' non mancano affatto le risorse tecnologiche per garantire un efficace controllo a distanza che le persone attualmente ristrette destinatarie di tale provvedimento restino effettivamente nelle loro case (ovvero nelle abitazioni loro assegnate).
Ne' si obietti che cosi' si garantisce il diritto alla casa ai criminali mentre persone che non hanno commesso delitti ne sono prive: e' infatti primario dovere di chi governa il paese garantire un alloggio a tutte le persone che si trovano in Italia; nessuno deve essere abbandonato all'addiaccio o in una baracca, a tutte le persone deve essere garantita una casa: si cessi pertanto piuttosto di sperperare risorse pubbliche a vantaggio dei ricchi e si provveda a rispettare concretamente i diritti fondamentali di ogni persona, adempiendo ai doveri sanciti dagli articoli 2 e 3 della Costituzione della Repubblica italiana.
*
Signor ministro della Giustizia,
prima che sia troppo tardi si adottino i provvedimenti necessari per vuotare le carceri e mettere in sicurezza per quanto possibile la vita dei detenuti e del personale di custodia.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Augurandole ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 31 marzo 2020

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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO
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Numero 424 del 2 aprile 2020
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