[Nonviolenza] La nonviolenza contro il razzismo. 423



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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Numero 423 del primo aprile 2020

In questo numero:
1. Peppe Sini: Uno scandalo nello scandalo. E cosa occorre invece fare
2. Premere nonviolentemente sulle istituzioni per immediati adeguati aiuti alle persone piu' bisognose di aiuto
3. Premere nonviolentemente sul governo per l'immediata cessazione di tutte le persecuzioni razziste
4. Cessare di produrre armi, cessare di fare guerre
5. Una lettera da inviare al governo
6. Una lettera da inviare ai Comuni
7. Una lettera aperta al ministro della Giustizia

1. L'ORA. PEPPE SINI: UNO SCANDALO NELLO SCANDALO. E COSA OCCORRE INVECE FARE

C'e' il mondo della realta' e c'e' il mondo della televisione.
Chi guarda la televisione sente governanti ipocriti e fraudolenti che annunciano valanghe di soldi per tutti.
Chi vive nel mondo della realta' sa che gli impoveriti, i derubati, le classi sfruttate ed oppresse, le persone violate ed emarginate, subiscono una doppia, una tripla violenza.
In primo luogo ovviamente la violenza dell'epidemia, che non colpisce affatto tutti allo stesso modo bensi' aggredisce di piu' chi e' gia' piu' fragile, piu' debilitato, piu' oppresso, piu' ridotto a "scarto" per usare la perspicua espressione di Bauman che papa Bergoglio non cessa di ripetere per denunciare la disumana violenza dei poteri dominanti.
In secondo luogo la violenza della mancanza di adeguato soccorso da parte delle istituzioni democratiche la cui ragione di esistere e' appunto soccorrere chi ha bisogno di aiuto, difendere i diritti di ogni persona e promuovere il bene comune: quale abominevole tradimento della legalita' costituzionale, quale abominevole tradimento dello stato di diritto, quale abominevole tradimento della democrazia, quale abominevole tradimento del legato dei martiri della Resistenza stanno commettendo gli scellerati governanti che stanno effettualmente negando adeguato aiuto a chi di aiuto ha piu' bisogno.
In terzo luogo la violenza strutturale di un regime (di un sistema di relazioni ineguali, di un potere dominante ed escludente, di un comando inteso alla perpetuazione dell'ingiustizia e della rapina, in breve e per dirla tutta: del "disordine costituito" di un modo di produzione e di riproduzione sociale fondato sulla massimizzazione del profitto di pochi e sull'asservimento, l'alienazione e il dolore della stragrande maggioranza dell'umanita') che nei momenti piu' critici rivela la sua vera natura, i suoi reali meccanismi, il suo concreto funzionamento.
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Denunciare la violenza dei ricchi, dei potenti, dei governanti, dei rapinatori, e' un dovere ineludibile.
Tacere per timore che a un governo mezzo-razzista subentri un governo iper-razzista e tutto-fascista significa aver gia' ceduto al razzismo e al fascismo.
Il razzismo e il fascismo si contrastano dicendo la verita' e facendo il bene.
Solo il bene si oppone efficacemente al male.
Solo la nonviolenza si oppone concretamente alla violenza.
La nonviolenza e' ahimsa e satyagraha: opposizione alla violenza e forza della verita'.
Dire la verita' occorre: e la prima verita' che va detta e' che il governo (quello statale mezzo-razzista e quello tutto-razzista di alcune Regioni) che con la sua proterva irresponsabilita' ha favorito nelle prime settimane il diffondersi dell'epidemia e della strage nel nostro paese, continua tuttora a sperperare ingenti risorse pubbliche a vantaggio di ricchi e privilegiati a detrimento del resto della popolazione, continua tuttora a negare aiuti adeguati a chi di aiuto ha piu' urgente bisogno, continua tuttora a tenere in vigore le scellerate misure razziste e filoschiaviste imposte dal precedente governo del 2018-2019, misure hitleriane la cui disumanita' ed incostituzionalita' e' flagrante.
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Alla parte non razzista del governo centrale facciamo appello.
Ai governi regionali non razzisti facciamo appello.
Diciamo loro poche semplici parole.
Cessate immediatamente di sperperare i soldi del pubblico erario a vantaggio di ricchi e ricchissimi.
Destinate immediatamente adeguate risorse pubbliche per salvare la vita dei piu' fragili, dei piu' impoveriti, dei piu' emarginati, dei piu' perseguitati: per salvare le vite di tante vittime innocenti della violenza dei potenti oltre che della malattia.
Abrogate immediatamente tutte le misure hitleriane imposte dal governo razzista del 2018-2019; ed abolite apartheid, segregazione e schiavismo in Italia riconoscendo finalmente tutti i diritti sociali, civili e politici a tutte le persone che vivono in Italia.
Togliete immediatamente dal pericolo di contagio e di morte tutte le persone che attualmente state ancora lasciando in condizioni di pericolo estremo (ad esempio le persone detenute nelle carceri sovraffollate, ad esempio le persone che chi governa ha costretto a vivere nelle baraccopoli, ad esempio le persone ridotte sulla strada perche' chi governa ha negato loro il fondamentale diritto umano a un alloggio in cui ripararsi).
Garantite la fornitura di adeguate protezioni a tutte le persone che ne hanno bisogno: chi assiste i contagiati, tutti gli operatori sanitari e assistenziali, tutti gli addetti alla pubblica sicurezza ed alle funzioni amministrative in essere, tutte le persone che svolgono lavoro necessari.
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Ed anche ai Comuni facciamo appello.
Ai Comuni chiediamo interventi straordinari per garantire immediatamente cibo, alloggio, mezzi di protezione ed assistenza a tutte le persone che ne hanno bisogno senza eccezione alcuna.
E poiche' governo e Regioni ancor oggi non hanno saputo garantire adeguate protezioni a tutte le persone che ne hanno bisogno ed a tutti gli operatori che continuano a lavorare per il bene comune nello spazio pubblico, ebbene, che siano i Comuni a far produrre, ad acquistare e a fornire immediatamente tute, guanti, mascherine e disinfettanti a tutti coloro che ne hanno urgente bisogno per la condizione in cui si trovano, per l'attivita' che svolgono - finche' governo e Regioni non provvedano.
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Cessi la protervia e la menzogna dei potenti. Cessi la scellerata irresponsabilita' dei potenti.
Si agisca finalmente secondo la regola aurea che riconosce ad ogni essere umano la sua umanita' e i diritti ad essa inerenti, in primo luogo il diritto alla vita senza di cui nessun altro diritto si da'.
Si applichi alla lettera quanto e' scritto nella Costituzione della Repubblica italiana che riconosce e difende i diritti di tutti gli esseri umani e fa obbligo alle istituzioni democratiche di recare aiuto a chiunque di aiuto ha bisogno.
Facciamo valere la legge che e' la difesa del debole dall'abuso del forte.
Facciamo valere la legge che salva le vite.
Contrastiamo l'epidemia destinando tutte le risorse pubbliche alla salvezza di tutte le persone.
Denunciamo l'irresponsabilita', le menzogne e la violenza dei potenti.
Denunciamo i governanti mezzi-razzisti e tutto-razzisti che mentono sapendo di mentire e che continuano a far soffrire e ad esporre al pericolo di contagio e di morte la popolazione piu' impoverita e piu' rapinata, la popolazione piu' fragile e piu' abbandonata, la popolazione piu' innocente e piu' bisognosa di aiuto.
Facciamo sentire la nostra voce per chiedere che si rispetti la legalita' costituzionale e la dignita' umana.
No al razzismo, no al fascismo. Si' alla civile convivenza, si' all'umanita'.
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Siamo una sola umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Condividere il bene ed i beni.
Salvare le vite e' il primo dovere.

2. REPETITA IUVANT. PREMERE NONVIOLENTEMENTE SULLE ISTITUZIONI PER IMMEDIATI ADEGUATI AIUTI ALLE PERSONE PIU BISOGNOSE DI AIUTO

Nessuna persona sia abbandonata.
L'ordinamento giuridico democratico per cui morirono i martiri della Resistenza soccorra tutte le persone bisognose di aiuto.
Si inveri il dettato della Costituzione repubblicana.
Immediati adeguati aiuti a tutte le persone bisognose di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.

3. REPETITA IUVANT. PREMERE NONVIOLENTEMENTE SUL GOVERNO PER L'IMMEDIATA CESSAZIONE DI TUTTE LE PERSECUZIONI RAZZISTE

Tutte le persone presenti in Italia siano aiutate senza discriminazioni.
Tutte le persone che si dirigono in Italia in fuga dall'orrore, dalla schiavitu', dalla miseria e dalla morte siano soccorse, accolte ed assistite.
A tutte le persone che vivono in Italia siano finalmente riconosciuti tutti i diritti umani.
Siano abrogate tutte le scellerate misure razziste imposte dal criminale governo del 2018-2019.
Cessi ogni forma di apartheid, cessi ogni forma di segreazione razzista, cessi ogni forma di schiavitu'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.

4. REPETITA IUVANT. CESSARE DI PRODURRE ARMI, CESSARE DI FARE GUERRE

Siamo una sola umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Cessare di produrre armi.
Cessare di partecipare a guerre.
Porre termine ad ogni azione intesa ad opprimere e uccidere.
Tutte le risorse disponibili destinare a salvare le vite.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Cooperazione tra tutti i popoli e tutte le persone.
Riconoscimento e difesa nitida intransigente di tutti i diritti delle persone, dei popoli, della biosfera.
Uscire dal delirio della violenza e realizzare finalmente la politica della nonviolenza.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.

5. QUID AGENDUM. PROPOSTA DI UNA LETTERA DA INVIARE AL GOVERNO

Gentilissima Ministra dell'Interno,
vorremmo sollecitare tramite lei il governo ad adottare con la massima tempestivita' le seguenti misure:
a) garantire immediati aiuti in primo luogo alle persone che piu' ne hanno urgente bisogno, e che invece vengono sovente scandalosamente dimenticate perche' emarginate ed abbandonate alla violenza, al dolore e alla morte, quando non addirittura perseguitate;
b) abrogare immediatamente le scellerate misure razziste contenute nei due cosiddetti "decreti sicurezza della razza" imposti dal precedente governo nel 2018-2019, scellerate misure razziste che violano i diritti umani e mettono in ancor piu' grave pericolo la vita di tanti esseri umani;
c) riconoscere a tutte le persone che vivono in Italia tutti i diritti che ad esse in quanto esseri umani sono inerenti, facendo cessare un effettuale regime di apartheid che confligge con il rispetto dei diritti umani, con la democrazia, con i principi fondamentali e i valori supremi della Costituzione della Repubblica italiana.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Occorre soccorrere, accogliere e assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Ringraziandola per l'attenzione ed augurandole ogni bene,
Firma, luogo e data, indirizzo del mittente
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Gli indirizzi di posta elettronica cui inviare la lettera sono i seguenti:
segreteriatecnica.ministro at interno.it
caposegreteria.ministro at interno.it
Vi preghiamo altresi' di diffondere questo appello nei modi che riterrete opportuni.

6. QUID AGENDUM. PROPOSTA DI UNA LETTERA DA INVIARE AI COMUNI

Egregio sindaco,
le scriviamo per sollecitare l'amministrazione comunale ad immediatamente adoperarsi affinche' a tutte le persone che vivono nel territorio del comune sia garantito l'aiuto necessario a restare in vita.
Attraverso i suoi servizi sociali il Comune si impegni affinche' tutti i generi di prima necessita' siano messi gratuitamente a disposizione di tutte le persone che non disponendo di altre risorse ne facciano richiesta.
Crediamo sia un dovere - un impegnativo ma ineludibile dovere - che il Comune puo' e deve compiere con la massima tempestivita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Occorre soccorrere, accogliere e assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Confidando nell'impegno suo e dell'intera amministrazione comunale, voglia gradire distinti saluti
Firma, luogo e data
Indirizzo del mittente
*
Gli indirizzi di posta elettronica di tutti i Comuni d'Italia sono reperibili nei siti internet degli stessi.
Vi preghiamo altresi' di diffondere questo appello nei modi che riterrete opportuni.

7. REPETITA IUVANT. UNA LETTERA APERTA AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA

Signor ministro della Giustizia,
come sa, con la fine del fascismo in Italia e' stata abolita la pena di morte, e la Costituzione repubblicana stabilisce che "le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanita'".
Per contrastare l'epidemia di coronavirus e cercar di salvare vite umane sono state adottate - sia pure con grave ritardo - misure di distanziamento tra le persone, unico modo efficace di contenere il contagio.
Ma queste misure non possono essere adottate efficacemente in luoghi sovraffollati come le carceri italiane.
Cosicche' chi si trova nelle carceri italiane, come ristretto o come custode, e' esposto al piu' grave pericolo.
E' esposto al pericolo di essere contagiato e di rischiare la vita. E vive in una condizione di torturante paura senza potervi sfuggire.
E' palese che la permanenza in carcere, sic stantibus rebus, e' incompatibile con le indispensabili misure di profilassi per contenere il contagio; e' incompatibile con le norme sul cosiddetto "distanziamento sociale" (pessima formulazione con cui in queste settimane viene indicato il tenersi di ogni persona ad adeguata distanza dalle altre, volgarizzato col motto "restate a casa"); e' incompatibile con il fondamentale diritto di ogni essere umano alla tutela della propria vita.
Ne consegue che finche' l'epidemia non sia debellata occorre vuotare le carceri e - per dirla in breve - mandare tutti i detenuti nelle proprie case con l'ovvio vincolo di non uscirne.
Naturalmente vi saranno casi in cui cio' non sia possibile (i colpevoli di violenza domestica, ad esempio), ma anche questi casi particolari potranno essere agevolmente risolti con la collocazione in alberghi o altre idonee strutture in cui il necessario "distanziamento sociale" sia garantito.
Non si obietti che tale proposta e' iniqua: piu' iniquo, illecito e malvagio sarebbe continuare ad esporre insensatamente alla morte degli esseri umani.
E non si obietti che cosi' si rischia di non poter controllare l'effettiva costante permanenza in casa degli attuali detenuti: oggidi' non mancano affatto le risorse tecnologiche per garantire un efficace controllo a distanza che le persone attualmente ristrette destinatarie di tale provvedimento restino effettivamente nelle loro case (ovvero nelle abitazioni loro assegnate).
Ne' si obietti che cosi' si garantisce il diritto alla casa ai criminali mentre persone che non hanno commesso delitti ne sono prive: e' infatti primario dovere di chi governa il paese garantire un alloggio a tutte le persone che si trovano in Italia; nessuno deve essere abbandonato all'addiaccio o in una baracca, a tutte le persone deve essere garantita una casa: si cessi pertanto piuttosto di sperperare risorse pubbliche a vantaggio dei ricchi e si provveda a rispettare concretamente i diritti fondamentali di ogni persona, adempiendo ai doveri sanciti dagli articoli 2 e 3 della Costituzione della Repubblica italiana.
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Signor ministro della Giustizia,
prima che sia troppo tardi si adottino i provvedimenti necessari per vuotare le carceri e mettere in sicurezza per quanto possibile la vita dei detenuti e del personale di custodia.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Augurandole ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 31 marzo 2020

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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Numero 423 del primo aprile 2020
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