[Nonviolenza] La nonviolenza contro il razzismo. 416



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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Numero 416 del 25 marzo 2020

In questo numero:
1. Mao Valpiana: Difesa (dell'umanita' dai morbi e dalle armi che gli esseri umani uccidono)
2. "Si ferma l'economia civile ma quella incivile continua a lavorare"
3. Sette ragionamenti ragionati due volte
4. Luciano Della Mea
5. Viola Liuzzo
6. Rina Melli
7. Rodolfo Walsh
8. Ida B. Wells
9. Una lettera aperta alla Ministra dell'Interno in occasione della "Settimana d'azione contro il razzismo" promossa dall'Unar
10. "Da vicino e da lontano". Un appello alle persone di volonta' buona
11. Una lettera al Presidente della Repubblica mentre va concludendosi la "Settimana d'azione contro il razzismo"
12. Tristemente si conclude la "Settimana d'azione contro il razzismo". Continui la lotta per salvare tutte le vite

1. L'ORA. MAO VALPIANA: DIFESA (DELL'UMANITA' DAI MORBI E DALLE ARMI CHE GLI ESSERI UMANI UCCIDONO)
[Dal sito di Azione nonviolenta" riprendiamo e diffondiamo questo intervento di Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento, del 23 marzo 2020]

Il Decreto, che entra in vigore oggi [23 marzo 20202 - ndr], riguarda la chiusura delle produzioni "ritenute non essenziali".
All'art. 1, lettera h), si dice che "sono consentite le attivita' dell'industria della difesa", nonche' altre attivita' di rilevanza strategica per l'economia nazionale.
Nell'Allegato 1 si elencano tutte le attivita' che restano aperte e operative, utilizzando il Codice ATECO, che con il numero 84 individua "Amministrazione pubblica e difesa".
Nessuno Stato al mondo rinuncerebbe, nemmeno in una crisi emergenziale peggiore di questa, alla difesa nazionale. Si capisce. Ma qui si sta parlando di "industria della difesa". Cosa significa? Che le fabbriche di armi, anche in questa fase, sono ritenute "essenziali"? Che l'industria militare e' considerata "strategica per l’economia nazionale"? Allora non ci capiamo piu'.
La difesa del paese, e' un conto. La produzione bellica, un altro.
Fucili, pistole, munizioni, carriarmati, elicotteri, blindati, non sono affatto essenziali in questo momento, e certamente non servono a contrastare la diffusione del Covid-19. Mi pare evidente.
Bisogna che Governo, Confindustria e Sindacati chiariscano immediatamente questo punto specifico.
Bisogna porre la questione della "difesa" (la vera difesa della comunita' nazionale) al centro del dibattito politico, adesso e nel prossimo futuro. La nostra Campagna per la "Difesa civile, non armata e nonviolenta" appare ora in tutta la sua lungimiranza e centralita'.
Siamo piu' determinati che mai.

2. L'ORA. "SI FERMA L'ECONOMIA CIVILE MA QUELLA INCIVILE CONTINUA A LAVORARE"
[Dal sito di Azione nonviolenta" riprendiamo e diffondiamo questo comunicato del 23 marzo 2020 sottoscritto da Scuola di Economia civile, Banca Etica, Pax Christi, Movimento dei Focolari Italia, Mosaico di Pace]

Diffondiamo questo comunicato congiunto proprio oggi 24 marzo: quarantesimo anniversario del martirio di San Oscar Romero, il vescovo che ha dato la vita per liberare il suo popolo dall'oppressione, dallo sfruttamento e dalla violenza. Per questo la Chiesa proclama il 24 marzo come la giornata dei missionari martiri. Si tratta di testimoni che hanno creduto nella forza della nonviolenza per cambiare le condizioni di popoli e comunita'. E' questo il modello che ci viene offerto per contribuire a preparare un mondo cosi' come Dio lo ha sognato per noi.
Comunicato Stampa congiunto di Scuola di Economia civile, Banca Etica, Pax Christi, Movimento dei Focolari Italia, Mosaico di Pace
Il Decreto Nuove misure per l'emergenza coronavirus chiede un sacrificio molto grande non solamente ai cittadini e alla famiglie, ma anche alle aziende. Le aziende dell'Economia civile aderiscono con grande serieta' al fermo delle loro attivita' e si stanno attivando in ogni modo per riuscire a salvaguardare la salute dei lavoratori e della cittadinanza.
A fronte di un impegno diffuso e sofferto e del costo economico che tante aziende dovranno pagare nei prossimi mesi, come portavoci di un tessuto sano di imprese civili e sociali, constatiamo che l'industria incivile delle armi potra' invece continuare a lavorare anche in questo momento drammatico. Come si legge nel Decreto, sono infatti "consentite le attivita' dell'industria dell'aerospazio e della difesa, nonche' le altre attivita' di rilevanza strategica per l'economia nazionale, previa autorizzazione del Prefetto della provincia ove sono ubicate le attivita' produttive".
Ci pare un pessimo segnale, che denunciamo con forza.
In particolare continuera' la produzione degli F35 a Cameri (No). Un aereo che puo' trasportare anche bombe nucleari. Perche' accanirsi in questa direzione? Quali interessi ci sono dietro a questo progetto? Con i soldi di un solo F35 (circa 150 milioni di Euro) quanti respiratori si potrebbero acquistare? Sappiamo di alcune industrie che stanno tentando di riconvertire almeno in parte la loro produzione. Questa e' la strada da percorrere.
Mentre lodiamo e sosteniamo il lavoro di medici e infermieri, mentre chiediamo soccorso ad altri Paesi che ci stanno sostenendo con l'invio di medici, prodotti di protezione medica, specialisti, mentre chiediamo ai cittadini di vivere nell'incertezza e nell'apprensione per il proprio lavoro, consentiamo alle fabbriche di armi di continuare a lavorare senza sosta.
Uniamo anche la nostra voce a quanto gia' denunciato da Sbilanciamoci, Rete della Pace e Rete Italiana per il Disarmo (www.disarmo.org).
Chiediamo al Premier Giuseppe Conte di spiegare perche', in un momento cosi' delicato per la storia italiana, sia consentita la produzione di armi.
Chiediamo l'attenzione di tutti i parlamentari italiani che hanno dimostrato attenzione ai temi dell'economia civile, perche' facciano sentire la loro voce.
Chiediamo ai prefetti e ai sindaci dei comuni coinvolti dalla produzione di armi di tutelare il diritto alla salute dei lavoratori e delle loro famiglie.
24 marzo 2020
Scuola di Economia civile, Banca Etica, Pax Christi, Movimento dei Focolari Italia, Mosaico di Pace

3. REPETITA IUVANT. SETTE RAGIONAMENTI RAGIONATI DUE VOLTE

Riproponiamo una volta ancora alcuni testi gia' piu' volte apparsi su questo foglio.

*

I. IL NOSTRO PROGRAMMA

Il nostro programma il pane e la pace
abolire la guerra salvare le vite.

Noi non crediamo alle promesse dei potenti
dalle loro bocche parole miste a sangue
colano grevi e la ricchezza loro
e' frutto della nostra schiavitu'
rovesciarli dobbiamo se vogliamo tutti vivere
una vita degna una vita solidale.

Il nostro programma il pane e la pace
abolire la guerra salvare le vite.

Noi ci opponiamo a tutte le armi
sempre le armi contro noi sono rivolte
sempre le armi e' noi che fanno a pezzi
sempre le armi sono assassine
ogni potere armato ci e' nemico
soltanto senza armi la vita sara' vita.

Il nostro programma il pane e la pace
abolire la guerra salvare le vite.

Teniamo per fermo che ogni persona
ha diritto alla vita alla dignita' all'aiuto
sappiamo per certo che ogni persona
ogni altra persona deve aiutare
chiamiamo politica la liberta' comune
l'eguale diritto la verita' che salva.

Il nostro programma il pane e la pace
abolire la guerra salvare le vite.

*

II. LA PRIMA POLITICA E' IL DISARMO

La prima politica e' il disarmo
sostituire all'arte dell'uccidere
quella severa di salvare le vite

Senza disarmo il mondo tutto muore
senza disarmo le nuvole si ghiacciano
le lacrime diventano veleno
si crepano i marmi ne escono draghi

Senza disarmo ogni parola mente
senza disarmo ogni albero si secca
l'aria non porta piu' i suoni
la polvere colma i polmoni

Senza disarmo piovono scorpioni
senza disarmo in ogni piatto e' vomito
dal rubinetto esce sale e vetro
le scarpe stritolano le ossa dei piedi

Solo il disarmo frena le valanghe
solo il disarmo risana le ferite
solo il disarmo salva le vite

Salvare le vite e' il primo dovere
salvare le vite
il primo dovere

*

III. PICCOLO DITTICO DELLE ARMI E DEL DISARMO

I.

Le armi sanno a cosa servono
le armi non sbagliano la mira
le armi odiano le persone
quando le ammazzano poi vanno all'osteria
a ubriacarsi e a cantare fino all'alba

Le armi bevono il sangue
le armi mettono briglie e sella alle persone
poi le cavalcano fino a sfiancarle
affondano gli speroni per godere dei sussulti
della carne che soffre

Le armi non sentono ragione
una sola cosa desiderano: uccidere
e poi ancora uccidere
uccidere le persone
tutte le persone

Le armi la sanno lunga
fanno bella figura in televisione
sorridono sempre
parlano di cose belle
promettono miliardi di posti di lavoro
e latte e miele gratis per tutti

Le armi hanno la loro religione
hanno la scienza esatta degli orologi
hanno l'arte sottile del pennello
e del bulino e la sapienza grande
di trasformare tutto in pietra e vento
e della loro religione l'unico
articolo di fede dice: nulla
e nulla e nulla e nulla e nulla e nulla
e tutto ha da tornare ad esser nulla

Le armi ci guardano dal balcone
mentre ci affaccendiamo per le strade
ci fischiano e poi fanno finta di niente
ci gettano qualche spicciolo qualche caramella
cerini accesi mozziconi scampoli
di tela e schizzi di vernice e polpette
con dentro minuscole schegge di vetro

Sanno il francese hanno tutti i dischi
raccontano di quando in mongolfiera
e delle proprieta' nelle colonie d'oltremare
e delle ville tutte marmi e stucchi
t'invitano nel loro palco all'opera
ti portano al campo dei miracoli

Sanno le armi come farsi amare
e passo dopo passo addurti dove
hanno allestito la sala del banchetto

II.

Senza disarmo i panni stesi non si asciugano
senza disarmo la pizza diventa carbone
senza disarmo hai freddo anche con tre cappotti

Senza disarmo il fazzoletto ti strappa la mano
senza disarmo la maniglia della porta ti da' la scossa
senza disarmo le scarpe ti mangiano i piedi

Senza disarmo l'aria t'avvelena
senza disarmo il caffe' diventa sterco
senza disarmo dallo specchio uno ti spara

Senza disarmo il letto e' tutto spine
senza disarmo scordi tutte le parole
senza disarmo e' buio anche di giorno

Senza disarmo ogni casa brucia
senza disarmo quel che tocchi ghiaccia
senza disarmo tutto e' aceto e grandine

Senza disarmo la guerra non finisce

Senza disarmo finisce l'umanita'

*

IV. IN QUANTO LE ARMI

In quanto le armi servono a uccidere
le persone, l'esistenza delle armi
e' gia' una violazione dei diritti umani.

Solo il disarmo salva le vite
solo il disarmo rispetta e difende gli esseri umani
solo il disarmo riconosce e restituisce
umanita' all'umanita'.

Solo con il disarmo
la civilta' rinasce
il sole sorge ancora
fioriscono i meli
tornano umani gli esseri umani.

*

V. POICHE' VI E' UNA SOLA UMANITA'

Poiche' vi e' una sola umanita'
noi dichiariamo che ogni essere umano
abbia rispetto e solidarieta'
da chiunque altro sia essere umano.

Nessun confine puo' la dignita'
diminuire umana, o il volto umano
sfregiare, o denegar la qualita'
umana propria di ogni essere umano.

Se l'edificio della civilta'
umana ha un senso, ed esso non e' vano,
nessuno allora osi levar la mano
contro chi chiede ospitalita'.

Se la giustizia e se la liberta'
non ciancia, bensi' pane quotidiano
hanno da essere, cosi' il lontano
come il vicino merita pieta'.

Nel condividere e' la verita'
ogni volto rispecchia il volto umano
nel mutuo aiuto e' la felicita'
ogni diritto e' un diritto umano.

Se vero e' che tutto finira'
non prevarra' la morte sull'umano
soltanto se la generosita'
sara' la legge di ogni essere umano.

La nonviolenza e' questa gaia scienza
che lotta per salvar tutte le vite
la nonviolenza e' questa lotta mite
e intransigente contro ogni violenza.

*

VI. BREVE LITANIA DELLA NONVIOLENZA

La nonviolenza non e' la luna nel pozzo.
La nonviolenza non e' la pappa nel piatto.
La nonviolenza non e' il galateo del pappagallo.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' la ciancia dei rassegnati.
La nonviolenza non e' il bignami degli ignoranti.
La nonviolenza non e' il giocattolo degli intellettuali.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' il cappotto di Gogol.
La nonviolenza non e' il cavallo a dondolo dei generali falliti.
La nonviolenza non e' la Danimarca senza il marcio.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' l'ascensore senza bottoni.
La nonviolenza non e' il colpo di carambola.
La nonviolenza non e' l'applauso alla fine dell'atto terzo.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' il museo dell'esotismo.
La nonviolenza non e' il salotto dei perdigiorno.
La nonviolenza non e' il barbiere di Siviglia.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' la spiritosaggine degli impotenti.
La nonviolenza non e' la sala dei professori.
La nonviolenza non e' il capello senza diavoli.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' il ricettario di Mamma Oca.
La nonviolenza non e' l'albero senza serpente.
La nonviolenza non e' il piagnisteo di chi si e' arreso.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' la quiete dopo la tempesta.
La nonviolenza non e' il bicchiere della staffa.
La nonviolenza non e' il vestito di gala.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' il sapone con gli gnocchi.
La nonviolenza non e' il film al rallentatore.
La nonviolenza non e' il semaforo sempre verde.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' il jolly pescato nel mazzo.
La nonviolenza non e' il buco senza la rete.
La nonviolenza non e' il fiume dove ti bagni due volte.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' l'abracadabra degli stenterelli.
La nonviolenza non e' il cilindro estratto dal coniglio.
La nonviolenza non e' il coro delle mummie del gabinetto.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' niente che si veda in televisione.
La nonviolenza non e' niente che si insegni dalle cattedre.
La nonviolenza non e' niente che si serva al bar.
La nonviolenza e' solo la lotta contro la violenza.

*

VII. DELLA NONVIOLENZA DISPIEGATA AL SOLE AD ASCIUGARE

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza la politica necessaria.
Chiamiamo nonviolenza l'occhio che vede e piange.
Chiamiamo nonviolenza la lotta per l'abolizione di tutte le guerre.
Chiamiamo nonviolenza la lotta che abroga ogni servitu'.
Chiamiamo nonviolenza questo accampamento notturno nel deserto.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza l'amicizia che non tradisce.
Chiamiamo nonviolenza il ponte di corda teso sull'abisso.
Chiamiamo nonviolenza la fine della paura della morte.
Chiamiamo nonviolenza la fine della minaccia della morte.
Chiamiamo nonviolenza aver visto e alba e tramonto con limpido cuore.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il tappeto volante.
Chiamiamo nonviolenza il voto unanime per la salvezza degli assenti.
Chiamiamo nonviolenza il cielo stellato.
Chiamiamo nonviolenza il rispetto della vita altrui.
Chiamiamo nonviolenza il sonno dei giusti e dei giusti la veglia.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il silenzio che non spaventa.
Chiamiamo nonviolenza la telefonata che ferma l'esecuzione.
Chiamiamo nonviolenza il libro che ti fa ridere e piangere.
Chiamiamo nonviolenza il viaggio senza bagagli.
Chiamiamo nonviolenza il suono dell'arcobaleno.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il pasto in comune.
Chiamiamo nonviolenza il miracolo della nascita.
Chiamiamo nonviolenza la voce che risponde.
Chiamiamo nonviolenza la porta che si apre allo straniero.
Chiamiamo nonviolenza la lotta contro la violenza.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il dono e la rinuncia.
Chiamiamo nonviolenza la leggerezza sui corpi.
Chiamiamo nonviolenza la parola che suscita le praterie.
Chiamiamo nonviolenza il soffio che estingue gli incendi.
Chiamiamo nonviolenza l'infinito respiro del mare.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza l'umanita' come dovrebbe essere.
Chiamiamo nonviolenza la coscienza del limite.
Chiamiamo nonviolenza il ritrovamento dell'anello di Salomone.
Chiamiamo nonviolenza gl'immortali principi dell'Ottantanove.
Chiamiamo nonviolenza l'ironia e la pazienza.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il riconoscimento della pluralita' delle persone e dei mondi.
Chiamiamo nonviolenza la distruzione di tutte le armi assassine.
Chiamiamo nonviolenza non nascondere la nostra ignoranza.
Chiamiamo nonviolenza rifiutarsi di mentire.
Chiamiamo nonviolenza la scelta di fare la cosa che salva le vite.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza una giornata di sole sulla strada.
Chiamiamo nonviolenza la scuola di Spartaco e della Rosa Rossa.
Chiamiamo nonviolenza la certezza morale del figlio della levatrice.
Chiamiamo nonviolenza la legge nuova del figlio del falegname.
Chiamiamo nonviolenza le tre ghinee di Virginia.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza questo atto di riconoscimento e di riconoscenza.
Chiamiamo nonviolenza il giro della borraccia.
Chiamiamo nonviolenza questo colloquio corale.
Chiamiamo nonviolenza la Resistenza antifascista.
Chiamiamo nonviolenza l'uscita dallo stato di minorita'.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza parlare e ascoltare.
Chiamiamo nonviolenza la stazione sempre aperta.
Chiamiamo nonviolenza lo specchio e la sorgente.
Chiamiamo nonviolenza sentire il dolore degli altri.
Chiamiamo nonviolenza prendersi cura del mondo.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.

4. MEMORIA. LUCIANO DELLA MEA

Partigiano, scrittore, militante
del movimento operaio

Tutta la vita dedico' alla lotta
per la liberazione dell'umanita'

5. MEMORIA. VIOLA LIUZZO

Militante antirazzista nonviolenta
fu assassinata il 25 marzo 1965
da sicari del Ku Klux Klan

Non aveva neppure quarant'anni
e' ancora viva nel cuore di ogni essere umano

6. MEMORIA. RINA MELLI

Rina Melli militante socialista
organizzatrice sindacale giornalista
combattente per i diritti delle donne

Nel giorno anniversario della sua scomparsa
il 25 marzo 1958
con gratitudine la ricordiamo

7. MEMORIA. RODOLFO WALSH

Denunciava le stragi commesse dai fascisti
e i fascisti uccisero anche lui

Fu scrittore giornalista resistente
clandestino desaparecido martire

Ricordare il suo nome e' condividerne la lotta
affinche' cessino tutte le oppressioni

8. MEMORIA. IDA B. WELLS

Per l'intera sua vita lotto' contro il razzismo
per l'intera sua vita lotto' contro il maschilismo

Di tutte le nostre maestre la piu' grande
di tutte le nostre compagne la piu' forte

9. REPETITA IUVANT. UNA LETTERA APERTA ALLA MINISTRA DELL'INTERNO IN OCCASIONE DELLA "SETTIMANA D'AZIONE CONTRO IL RAZZISMO" PROMOSSA DALL'UNAR

Alla Ministra dell'Interno
Oggetto: Richiesta di impegnarsi per l'immediata abrogazione delle misure palesemente razziste ed incostituzionali contenute nei due cosiddetti "decreti sicurezza della razza" imposti dal governo precedente
Gentilissima Ministra dell'Interno,
inizia oggi, 16 marzo 2020, l'annuale "Settimana d'azione contro il razzismo" promossa dall'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar). Ed e' evidente che quest'anno, a causa delle misure necessarie per contrastare l'epidemia di coronavirus in corso, non saranno possibili le consuete iniziative pubbliche di informazione, sensibilizzazione e mobilitazione democratica da parte delle istituzioni e della societa' civile nelle scuole e nei luoghi della vita sociale e politica.
Il che non significa che non vi sia uno spazio pubblico in cui parole di verita' possano essere dette, ascoltate, condivise; uno spazio pubblico in cui gesti di umanita' possano essere compiuti, e provvedimenti giusti e necessari possano essere assunti: questo spazio pubblico permane e per cosi' dire si ricostituisce sia attraverso la comunicazione epistolare cosi' come oggi si da' attraverso le attuali tecnologie della comunicazione, sia soprattutto attraverso la prosecuzione del funzionamento dei servizi essenziali al bene comune e il compimento da parte di chiunque ne abbia la concreta possibilita' delle azioni e delle opere senza le quali la societa' decade e subentra la barbarie, il bellum omnium contra omnes.
E naturalmente non cessa l'attivita' del governo del paese; e del governo lei fa parte, con un incarico la cui rilevanza e' a tutti evidente.
Le scrivo questa lettera per chiederle di farsi promotrice nel Consiglio dei Ministri di una decisione che fin dall'insediamento del governo in carica ogni persona ragionevole, ogni persona di volonta' buona, ogni cittadino fedele alla Costituzione repubblicana, democratica ed antifascista attende: l'abrogazione delle misure razziste ed incostituzionali contenute nei due cosiddetti "decreti sicurezza della razza" imposti dal precedente governo che nel 2018-2019 ha attuato una scellerata, disumana politica di persecuzioni razziste in flagrante violazione della Costituzione italiana e dello stesso stato di diritto, del diritto internazionale e dei diritti umani, dello stesso senso e sentimento di umanita'.
Abrogare quelle misure disumane e razziste e' un dovere morale e civile: il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Particolarmente in questo momento di assoluta emergenza e' ancor piu' necessario che nessuno subisca persecuzioni; che nessuno sia precipitato nell'abisso dell'emarginazione e della segregazione, dell'abuso e della schiavitu'; che nessuno sia costretto e abbandonato in condizioni disumane; che nessuno debba subire oltre alla comune angoscia e alla sofferenza comune anche un'ulteriore iniqua solitudine, ulteriori paura e dolore, una ingiustissima ed insensatissima maggiore esposizione alla morte.
Gli articoli 2 e 10 della Costituzione ci indicano quale sia il nostro comune dovere: riconoscere, rispettare e difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani; soccorrere, accogliere ed assistere ogni persona bisognosa di aiuto che qui giunga in fuga dalla violenza.
Le grandi tragedie hanno anche il potere di mettere a nudo il cuore degli esseri umani, e di far emergere il meglio o il peggio di essi. Che possa prevalere quanto di piu' buono vi e' in tutti noi.
*
Gentilissima Ministra dell'Interno,
la prego di adoperarsi per l'immediata abrogazione delle misure palesemente razziste ed incostituzionali contenute nei due cosiddetti "decreti sicurezza della razza".
Solo facendo il bene si contrasta il male.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ringraziandola per l'attenzione ed augurandole ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 16 marzo 2020, primo giorno della "Settimana d'azione contro il razzismo"

10. REPETITA IUVANT. "DA VICINO E DA LONTANO". UN APPELLO ALLE PERSONE DI VOLONTA' BUONA

"Allora i passi saranno contati
da vicino e da lontano;
allora questa vita sara' raccontata
come il sogno di sempre"
(Hannah Arendt)

Scriviamo questa lettera alle persone di volonta' buona, ai movimenti della societa' civile ed alle istituzioni democratiche nel mezzo della "settimana d'azione contro il razzismo" ufficialmente promossa da un organo dello stesso governo italiano (l'Unar, l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, che e' articolazione di un ministero).
*
Scriviamo questa lettera per chiedervi di scrivere una lettera alla Ministra dell'Interno - e tramite essa all'intero governo - affinche' il governo prenda tre decisioni necessarie ed urgenti.
La prima: includere - e con assoluta priorita' - tra i destinatari degli aiuti che le istituzioni stanno approntando in questa acuta emergenza le persone che di aiuto hanno piu' necessita', per le quali riconoscimento, rispetto, assistenza sociale e materiali provvidenze in questa drammatica situazione possono fare la differenza tra la vita e la morte: le persone piu' povere, piu' sfruttate, piu' oppresse, piu' emarginate, piu' rapinate da un'organizzazione sociale iniqua; le persone che non hanno un lavoro, che non hanno una casa, che non hanno in concreto una protezione sociale reale; le persone che subiscono condizioni di concreto abuso, di effettuale schiavitu', di privazione dei diritti fondamentali, di vero e proprio apartheid; le persone piu' fragili e piu' bisognose di aiuto; le persone piu' sole e piu' spaventate; le vittime contro cui da anni politicanti irresponsabili e razzisti, imprenditori schiavisti e poteri mafiosi hanno scatenato la piu' brutale, scellerata violenza.
La seconda: abrogare immediatamente le mostruose misure razziste contenute nei due abominevoli "decreti sicurezza della razza" imposti dal folle feroce governo che nel 2018-2019 ha fatto strame della Costituzione della Repubblica italiana, del diritto internazionale e dello stesso senso di umanita', giungendo all'abominio di cercar di impedire che i naufraghi in pericolo di morte in mare venissero soccorsi e recati in salvo nel nostro paese.
La terza: decidere finalmente di far cessare il regime di vero e proprio apartheid che nega ad oltre cinque milioni di persone che in Italia vivono ed arricchiscono materialmente, culturalmente e valorialmente il nostro paese con il loro lavoro e la loro presenza, pienezza di diritti sociali, civili, politici: il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto": e' tempo che questo principio valga anche per tutte le persone che vivono in Italia.
*
Come tutte le catastrofi la tragedia dell'epidemia di Coronavirus disvela ineludibili verita': che siamo un'unica umana famiglia in un unico mondo vivente di cui siamo insieme parte e custodi; che norma dell'umanita' e' il prestarsi reciproco aiuto; che siamo esseri fragili e perituri, come fragile e perituro e' il mondo vivente, la biosfera; che umanita' significa non solo l'insieme degli esseri umani, ma il loro agire umanamente gli uni verso gli altri, applicando la "regola aurea" attestata da tutte le grandi tradizioni culturali: "agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te"; che occorre - come scrisse memorabilmente don Milani - che ogni persona si senta responsabile di tutto.
L'epidemia in corso ci convoca alla responsabilita', alla solidarieta', alla misericordia, alla condivisione del bene e dei beni: ci convoca a una condotta morale e civile coerente con i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica italiana, una condotta morale e civile che inveri i valori supremi e il nitido dettato del fondamento del nostro ordinamento giuridico democratico.
Dovessero essere per alcuni di noi gli ultimi giorni della propria esistenza, ebbene, che le ultime nostre parole ed azioni siano veritiere, giuste, intese al recare soccorso a chi di soccorso ha bisogno, intese al bene comune dell'umanita'.
*
Pertanto vi proponiamo di voler scrivere alla Ministra dell'Interno, e tramite essa all'intero Consiglio dei Ministri, una lettera del seguente tenore:
Gentilissima Ministra dell'Interno,
vorremmo sollecitare tramite lei il governo ad adottare con la massima tempestivita' le seguenti misure:
a) garantire immediati aiuti in primo luogo alle persone che piu' ne hanno urgente bisogno, e che invece vengono sovente scandalosamente dimenticate perche' emarginate ed abbandonate alla violenza, al dolore e alla morte, quando non addirittura perseguitate;
b) abrogare immediatamente le scellerate misure razziste contenute nei due cosiddetti "decreti sicurezza della razza" imposti dal precedente governo nel 2018-2019, scellerate misure razziste che violano i diritti umani e mettono in ancor piu' grave pericolo la vita di tanti esseri umani;
c) riconoscere a tutte le persone che vivono in Italia tutti i diritti che ad esse in quanto esseri umani sono inerenti, facendo cessare un effettuale regime di apartheid che confligge con il rispetto dei diritti umani, con la democrazia, con i principi fondamentali e i valori supremi della Costituzione della Repubblica italiana.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Occorre soccorrere, accogliere e assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Ringraziandola per l'attenzione ed augurandole ogni bene,
Firma, luogo e data, indirizzo del mittente
*
Gli indirizzi di posta elettronica cui inviare la lettera sono i seguenti:
segreteriatecnica.ministro at interno.it
caposegreteria.ministro at interno.it
Vi preghiamo altresi' di diffondere questo appello nei modi che riterrete opportuni.
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Grazie a tutte e a tutti di quanto vorrete fare. Chi salva una vita salva il mondo.
il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 19 marzo 2020, nel cuore esatto della "Settimana d'azione contro il razzismo"

11. REPETITA IUVANT. UNA LETTERA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA MENTRE VA CONCLUDENDOSI LA "SETTIMANA D'AZIONE CONTRO IL RAZZISMO"

Egregio Presidente della Repubblica,
volge alla conclusione questa "Settimana d'azione contro il razzismo" dal 16 al 22 marzo 2020 promossa come ogni anno dall'"Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali" (Unar) della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento delle Pari Opportunita'.
E purtroppo non molte sono state le iniziative, in conseguenza delle misure necessarie per contrastare l'epidemia di Coronavirus.
E tuttavia delle azioni, delle azioni buone, era ed e' ancora possibile e necessario fare.
E sarebbe cosa buona e giusta che le persone che hanno voce pubblica e pubblici incarichi dicano e facciano cio' cui questa settimana ci convoca.
*
Quanto alle parole: ogni persona puo' usare degli strumenti della comunicazione a distanza per dire cio' che va sempre ricordato: che siamo una sola umanita'; che tutti gli esseri umani hanno egualmente diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; che occorre soccorrere, accogliere ed assistere ogni persona bisognosa di aiuto. Il papa, ad esempio, usa ogni giorno del bene della parola per proporre doverose riflessioni ed azioni buone.
Ed e' oggi possibile, con le attuali tecnologie della comunicazione (che certo possono anche essere usate a fini di male, e purtroppo e' quel che sovente accade), realizzare non solo atti linguistici ma far si' che essi siano altresi' azioni concrete che modificano la societa' e il mondo per il bene comune.
Quel che una volta era la comunicazione epistolare, che nel Rinascimento edifico' una sorta di seminale repubblica universale delle persone amanti del comprendere e del beneficare, quasi prefigurazione dell'universale repubblica in cui tutti gli esseri umani sono riconosciuti tali ed in quanto tali tutti ugualmente titolari dei medesimi diritti e doveri di solidarieta'; ebbene, grazie alle nuove tecnologie della comunicazione quella trama epistolare puo' gia' oggi includere tutti gli esseri umani e con cio' stesso quei diritti, quell'universale solidarieta', quel bene comune dell'umanita' nella pace e nella condivisione del bene e dei beni, fortemente contribuire a promuovere ed inverare. Si puo' realizzare il sogno di Erasmo.
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E quanto al fare: tutte le istituzioni democratiche che proseguono la loro attivita' possono deliberare provvedimenti necessari ed urgenti in pro del bene comune, adempiendo ai doveri cui questa "Settimana d'azione contro il razzismo" ci convoca.
Il governo puo' e deve, non solo finalmente accogliendo il messaggio di questa "Settimana d'azione contro il razzismo", ma anche finalmente obbedendo a quanto la Costituzione della Repubblica italiana prevede, assumere i necessari e urgenti provvedimenti che il razzismo contrastino e vadano quindi a beneficio di tutte le persone.
Il parlamento puo' sia proporre, sia legiferare in via definitiva quegli stessi provvedimenti intesi al bene comune che il governo puo' decretare.
Le Regioni e gli enti locali possono a loro volta disporre iniziative che vadano nello stesso senso: salvare le vite di tutti gli esseri umani, aiutare chi ha estremo bisogno di aiuto, contrastare il razzismo e ogni forma di segregazione e di schiavitu', far cessare ogni forma di effettuale apartheid nel nostro paese.
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Egregio Presidente della Repubblica,
mi permetta di metterla a parte di una lettera che con altre persone abbiamo inviato alla Ministra del'Interno affinche' considerasse le proposte li' scritte e nella misura in cui le riconoscesse valide ed opportune - ovvero giuste e necessarie - se ne facesse tramite presso l'intero esecutivo.
Trascrivo qui di seguito il testo:
"Gentilissima Ministra dell'Interno,
vorremmo sollecitare tramite lei il governo ad adottare con la massima tempestivita' le seguenti misure:
a) garantire immediati aiuti in primo luogo alle persone che piu' ne hanno urgente bisogno, e che invece vengono sovente scandalosamente dimenticate perche' emarginate ed abbandonate alla violenza, al dolore e alla morte, quando non addirittura perseguitate;
b) abrogare immediatamente le scellerate misure razziste contenute nei due cosiddetti "decreti sicurezza della razza" imposti dal precedente governo nel 2018-2019, scellerate misure razziste che violano i diritti umani e mettono in ancor piu' grave pericolo la vita di tanti esseri umani;
c) riconoscere a tutte le persone che vivono in Italia tutti i diritti che ad esse in quanto esseri umani sono inerenti, facendo cessare un effettuale regime di apartheid che confligge con il rispetto dei diritti umani, con la democrazia, con i principi fondamentali e i valori supremi della Costituzione della Repubblica italiana.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Occorre soccorrere, accogliere e assistere ogni persona bisognosa di aiuto".
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Egregio Presidente della Repubblica,
per molte ragioni lei e' un fondamentale punto di riferimento.
Contro il razzismo lei e' gia' intervenuto molte volte con parole nitide e gesti luminosi.
Prima che si concluda questa "Settimana d'azione contro il razzismo" una sua saggia, parresiastica e parenetica parola di richiamo ai doveri di solidarieta' costituzionalmente sanciti ed al quid agendum che concretamente ne discende puo' essere di grande conforto e di effettuale aiuto per molte persone.
Ringraziandola per l'attenzione ed augurandole ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 21 marzo 2020, Giornata internazionale contro la discriminazione razziale, nel sessantesimo anniversario del massacro di Sharpeville

12. REPETITA IUVANT. TRISTEMENTE SI CONCLUDE LA "SETTIMANA D'AZIONE CONTRO IL RAZZISMO". CONTINUI LA LOTTA PER SALVARE TUTTE LE VITE

"Ho ricevuto oggi la tua lettera in cui, dopo un lungo preambolo, non dici nulla"
(Rosa Luxemburg, da una lettera del 10 ottobre 1905)

Si conclude oggi, 22 marzo 2020, la "Settimana d'azione contro il razzismo" promossa anche quest'anno dall'"Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali" (Unar), e si conclude tristemente. Sia perche' a causa dell'epidemia in corso non vi sono state le consuete iniziative pubbliche che per poco sentite e rituali che fossero comunque contribuivano a tener viva la coscienza e ad invitare a resistere alla dilagante barbarie di cui il razzismo e' punta di lancia; sia e soprattutto perche' neppure in questa drammatica situazione che ha disvelato una volta di piu' che siamo una sola umanita' e che fra tutti gli esseri umani deve vigere solidarieta' se vogliamo affrontare e sconfiggere il pericolo comune di un'immane catastrofe, ebbene, neppure adesso in Italia chi governa il paese ha trovato la dignita' di revocare le mostruose misure razziste imposte nel 2018-2019 in violazione della Costituzione repubblicana, del diritto internazionale, del sentimento di umanita'. Neppure dinanzi a questa immane tragedia, essa stessa motivo d'infinita tristezza, il governo in carica ha saputo compiere un gesto di umanita', di legalita' che salva le vite, di ritorno alla civilta' giuridica ed alla civilta' tout court. E ne proviamo un'abissale vergogna, e scandalo, e dolore, e indignazione.
Ma anche se anche questa occasione e' stata persa, ed anzi proprio perche' anche questa occasione e' stata persa, non cesseremo di protestare e di chiedere che in Italia finalmente finisca l'infamia delle persecuzioni razziste, che siano finalmente abrogate le hitleriane misure razziste contenute nei cosiddetti "decreti sicurezza della razza"; che cessi nel nostro paese l'effettuale schiavismo, l'effettuale segregazione, l'effettuale apartheid; che cessi l'abominevole omissione di soccorso, la persecuzione delle persone piu' bisognose di aiuto; e che l'Italia torni alla democrazia, alla legalita' costituzionale, al rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani. Nessuna persona puo' accettare il barbaro dominio razzista: insorgere nonviolentemente contro la barbarie, in difesa della legalita' costituzionale, della democrazia e dei diritti umani e' un dovere morale e civile ineludibile.
Certo, non e' solo l'Italia a tradire i doveri sanciti nella Dichiarazione universale dei diritti umani; molti altri paesi e governi e regimi sono responsabili di omissione di soccorso, di persecuzioni, di crimini contro l'umanita'; e basti pensare alle guerre in corso, alle dittature sanguinarie, alla fame che miete innumerevoli vittime quando invece ci sarebbero risorse sufficienti per nutrire l'intera umanita'; e per non citare che un solo emblematico episodio: basti pensare all'osceno, scellerato rifiuto dell'Europa di soccorrere ed accogliere i fuggiaschi dal conflitto in Siria, giungendo fino all'orrore assoluto del lugubre, macabro, ferino spettacolo dei vertici europei recatisi ai confini tra Grecia e Turchia non per affermare il dovere di accogliere e quindi salvare gli esseri umani innocenti che chiedevano aiuto ma per ribadire la volonta' di negare accoglienza e soccorso, e quindi respingere le vittime inermi verso l'orrore da cui fuggivano. Quei vertici europei che quell'esibizione hanno compiuto, ci rivelano quale sia lo stato attuale dell'umanita', che il grembo della belva nazista e' ancora fecondo, che l'Europa dei diritti umani deve ancora lottare contro l'Europa del colonialismo e dei genocidi.
Noi non crediamo che si possa difendere la liberta' di alcuni a scapito della liberta' di altri: la liberta', la dignita', la giustizia, l'umanita', e' una e indivisibile. Democrazia e razzismo sono incompatibili. Ogni essere umano e' un essere umano, ogni essere umano ha diritto alla vita, ogni essere umano ha diritto ad essere soccorso, accolto, salvato: chi nega questo ha perso il lume della ragione.
La Costituzione della Repubblica italiana e' inequivocabile al riguardo: essa attesta il dovere di rispettare, promuovere, difendere i diritti di tutti gli esseri umani; essa attesta il dovere di accogliere qui chiunque nel suo paese d'origine non vede riconosciuti gli stessi diritti che la nostra Costituzione, scritta col sangue dei martiri della Resistenza, afferma senza eccezioni per tutti gli esseri umani.
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Peraltro nell'arco di questa "Settimana d'azione contro il razzismo" dal 16 al 22 marzo anche altre "Giornate" - oltre quella proclamata dall'Onu "contro la discriminazione razziale" del 21 marzo (anniversario della strage di  Sharpeville del 1960) - si sono celebrate nel nostro paese: la "Giornata in memoria delle vittime della mafia", sempre il 21 marzo, e la "Giornata internazionale dell'acqua" che si svolge oggi stesso. Ed anche queste due giornate convocano ai medesimi pensieri ed ai medesimi doveri cui chiama la giornata, e la settimana, contro il razzismo.
La memoria delle vittime della mafia convoca a un impegno che il Presidente della Repubblica ha ieri riassunto con nitide ed illuminanti parole.
Una minima riflessione vorremmo aggiungere ancora: non si sconfiggeranno i poteri criminali se non si contrasta anche il regime della sopraffazione, della rapina e della corruzione; non si contrasta il regime della sopraffazione, della rapina e della corruzione se non si abolisce la schiavitu'; non si abolisce la schiavitu' se non si riconoscono i diritti umani di tutti gli esseri umani, se non si condividono il bene ed i beni.
Tutto si tiene, finche' qualcuno e' oppresso nessuno e' realmente libero.
E la giornata internazionale dell'acqua convoca alla coscienza che la difesa, l'equa, responsabile, condivisa gestione e l'uso condiviso e sostenibile delle risorse fondamentali della vita, di cio' che fa del nostro pianeta un mondo vivente - l'unico mondo vivente che conosciamo - e' dovere comune dell'umanita' intera, e che chi rapina, avvelena, dissipa i beni comuni necessari all'esistenza di tutti gli esseri viventi commette mostruoso un crimine contro l'umanita' intera e contro tutte le forme di vita.
Sappiamo che l'attuale dominante gestione delle risorse a fini di appropriazione privata, di insaziabile consumismo, di insensata ed effettualmente scellerata massimizzazione del profitto di pochi a danno di tutti, confligge con i limiti del pianeta ed e' quindi moralmente e giuridicamente delittuosa. Sappiamo che occorre realizzare ad un tempo giustizia ecologica e giustizia sociale: e che il tempo e' ormai poco, occorre agire subito facendo la scelta della pace, della solidarieta', della responsabilita'; nel nesso non piu' lacerabile tra liberta', giustizia, fraternita'e sororita'; inverando finalmente la nonviolenza in tutte le relazioni tra gli esseri umani e fra l'umanita' e la natura.
Sono cose che sappiamo da molti anni, e nel ricordarle ancora una volta tornano nel teatro della memoria le voci e i volti di molti amici e compagni di lotte che hanno contato nella nostra vita, e per primi quelli indimenticabili di Laura Conti, Alex Langer, Giorgio Nebbia, Dario Paccino, Jose' Ramos Regidor, Carla Ravaioli, Nanni Salio, Enzo Tiezzi e tante altre e tanti altri ancora.
E del resto la stessa epidemia di coronavirus chiama l'umanita' a una decisione: di rispetto per le persone e per l'ambiente; di realizzazione della pace e della cooperazione, l'intera umanita' unendo in un unico solidale legame per resistere insieme al male e alla morte; di difesa comune della vita e dei diritti di tutti gli esseri umani. Cio' che vide e disse Leopardi, cio' che vide e disse Gandhi, e Simone Weil, e Hannah Arendt; cio' che ricordava con memorabili parole or non e' guari Vandana Shiva nei suoi "Principi costitutivi di una democrazia della comunita' terrena", e che papa Bergoglio ha piu' di recente rammemorato e riassunto nella bella sua enciclica "Laudato si'".
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Si', tristemente si conclude questa "Settimana d'azione contro il razzismo" del 2020, ma ancora una volta vogliamo invitare chi legge queste righe a proseguire la lotta. Qui non si arrende nessuno, non ne abbiamo ne' il diritto ne' la possibilita': soltanto se si continuera' a lottare contro la barbarie hitleriana che torna si potra' riuscire a sconfiggerla. Soltanto se si continuera' a difendere la vita e la dignita' di ogni essere umano si potra' difendere la nostra stessa vita, la medesima nostra dignita'.
Ed ancora una volta proponiamo di scrivere al governo attraverso la Ministra dell'Interno - che gia' in passato ha dimostrato la ferma sua fedelta' alla Costituzione, e che in questi mesi e' sembrata dell'intero attuale governo bustrofedico ed ircocervino la persona piu' attenta al dovere della legalita' che salva le vite e meno corriva ai deliri immaginifici e alle callide scempiaggini -, alla Ministra dell'interno chiedendo che si faccia parte diligente per l'assunzione di provvedimenti necessari e non piu' rinviabili in pro del bene comune.
E di seguito quindi riproponiamo ancora una volta una traccia di lettera che chiediamo ad ogni persona di volonta' buona di inviare alla Ministra dell'Interno:
"Gentilissima Ministra dell'Interno,
vorremmo sollecitare tramite lei il governo ad adottare con la massima tempestivita' le seguenti misure:
a) garantire immediati aiuti in primo luogo alle persone che piu' ne hanno urgente bisogno, e che invece vengono sovente scandalosamente dimenticate perche' emarginate ed abbandonate alla violenza, al dolore e alla morte, quando non addirittura perseguitate;
b) abrogare immediatamente le scellerate misure razziste contenute nei due cosiddetti "decreti sicurezza della razza" imposti dal precedente governo nel 2018-2019, scellerate misure razziste che violano i diritti umani e mettono in ancor piu' grave pericolo la vita di tanti esseri umani;
c) riconoscere a tutte le persone che vivono in Italia tutti i diritti che ad esse in quanto esseri umani sono inerenti, facendo cessare un effettuale regime di apartheid che confligge con il rispetto dei diritti umani, con la democrazia, con i principi fondamentali e i valori supremi della Costituzione della Repubblica italiana.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Occorre soccorrere, accogliere e assistere ogni persona bisognosa di aiuto".
Gli indirizzi di posta elettronica cui inviare la lettera sono i seguenti: segreteriatecnica.ministro at interno.it, caposegreteria.ministro at interno.it ; ma vi preghiamo altresi' di diffondere questo appello agli altri interlocutori che riterrete opportuni, nei modi che vi sembreranno adeguati.
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Continuare in cio' che e' giusto: gutta cavat lapidem.
Chi salva una vita salva il mondo.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita': noi siamo l'umanita'.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere. Agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta comune per il bene comune dell'umanita'.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 22 marzo 2020

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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Numero 416 del 25 marzo 2020
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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