[Nonviolenza] Nonviolenza. Femminile plurale. 734



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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Numero 734 dell'8 marzo 2020

In questo numero:
1. Di terracotta e di fibre intrecciate alcuni semplici camminati masticati pensieri per l'otto marzo dell'anno 2020
2. Una vecchia fotografia
3. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
4. Dal femminismo molti doni

1. L'ORA. DI TERRACOTTA E DI FIBRE INTRECCIATE ALCUNI SEMPLICI CAMMINATI MASTICATI PENSIERI PER L'OTTO MARZO DELL'ANNO 2020

1. La catastrofe
La societa' umana fondata sul dominio di un genere sull'altro mi sembra ormai giunta alla sua catastrofe.
La societa' umana fondata sullo sfruttamento illimitato della limitata natura mi sembra ormai giunta alla sua catastrofe.
La societa' umana fondata sulla violenza come primo e supremo regolatore dei conflitti mi sembra ormai giunta alla sua catastrofe.
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2. La cooperazione
Solo riconoscendo che siamo un'unica umanita' in un unico mondo vivente possiamo salvarci.
Solo riconoscendo che in quanto umanita' non siamo altra cosa dal mondo vivente, ma ne siamo insieme parte e custodi, possiamo salvarci.
Solo riconoscendo che occorre porre a fondamento del nostro agire la solidarieta', la responsabilita' e la condivisione possiamo salvarci.
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3. La storia come storia della resistenza e della liberazione
Di tutti i movimenti storici che si sono adoperati in pro dell'umanita' intera solo il movimento di liberazione delle donne ha sempre lottato contro il dominio di una parte dell'umanita' su un'altra.
Di tutti i movimenti storici che si sono adoperati in pro dell'umanita' intera solo il movimento di liberazione delle donne ha sempre lottato in difesa del mondo vivente, ha sempre agito per affermare la vita e non per imporre la morte.
Di tutti i movimenti storici che si sono adoperati in pro dell'umanita' intera solo il movimento di liberazione delle donne ha sempre lottato contro la violenza.
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4. La politica prima
Giunti a questo crinale apocalittico si disvela che solo la scelta nitida e intransigente della nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
La nonviolenza che e' femminista, ecologista, socialista e libertaria, poiche' afferma la diversita', la dignita' e la liberta' di ogni persona, l'eguaglianza di diritti di tutte, il rispetto per la vita e per ogni vita, il dovere del recare aiuto e del condividere il bene ed i beni.
La nonviolenza che e' femminista, ecologista, socialista e libertaria, poiche' serba memoria di tutte le vittime, a tutte le vittime presta soccorso, lotta affinche' non vi siano mai piu' vittime.
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5. Hic et nunc
Salvare le vite.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni, opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni, oppporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni.
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6. L'otto marzo
L'otto marzo e' il giorno in cui l'umanita' fa memoria della presa di coscienza da parte di tutte le oppresse e tutti gli oppressi del fatto cruciale che la violenza maschile e' la prima radice e il primo paradigma di tutte le violenze, e che quindi solo abolendo la violenza maschile l'umanita' potra' essere libera, solidale, responsabile, felice.
L'otto marzo e' il giorno in cui tutte le oppresse e tutti gli oppressi fanno appello a tutte le persone senzienti e pensanti - e quindi all'umanita' intera - affinche' sia contrastata ed abolita la violenza maschile, e l'umanita' possa finalmente essere umana.
L'otto marzo e' il giorno di lotta che convoca a lottare ogni giorno contro ogni oppressione per la comune liberazione, l'otto marzo e' il giorno di festa che prefigura la liberazione comune, la convivenza che invera l'umanita' dell'umanita', la vittoria della nonviolenza sulla violenza.
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7. Clara, Rosa e le altre
A Clara Zetkin, a Rosa Luxemburg e a tutte le altre la nostra gratitudine.
A tutte le donne che lottando contro il maschilismo hanno lottato, lottano e lotteranno per la liberazione dell'umanita' intera la nostra gratitudine.
Ed anche a tutti gli uomini che hanno saputo, sanno e sapranno porsi all'ascolto, alla scuola e alla sequela del movimento di liberazione delle donne la nostra gratitudine.
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8. Il pane e le rose
Con voce e con volto di donna la nonviolenza e' in cammino.
Con voce e con volto di donna la nonviolenza e' il cammino.
Il pane e le rose, un solo mondo vivente, una sola umanita'.
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9. Il miracolo
Mettere al mondo il mondo. Tenere acceso il fuoco nella notte. Condividere il pane e la casa. Ascoltare e parlare. Prendersi cura.
Sapere di essere l'altra persona di ogni altra persona. Agisci verso le altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere. Chi salva una vita salva il mondo. Compilo tu il miracolo del bene.
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10. Ogni giorno
La nonviolenza sei tu quando ti opponi alla violenza. La nonviolenza sei tu quando fai la cosa giusta. La nonviolenza sei tu quando aiuti chi soffre. Ogni giorno e' l'otto marzo.
Nessuna illusione, nessuna menzogna, nessuna vilta'. Riconoscimento, riconoscenza, misericordia. Ogni giorno e' l'otto marzo.
La violenza maschile, l'ideologia maschilista, il sistema di potere maschile, l'onnidistruttiva oppressione maschile che lacera, mutila, dimidia e strazia l'umanita' intera e devasta e avvelena e distrugge l'intero mondo vivente puo' e deve essere contrastata e sconfitta. L'umanita' puo' essere libera e solidale: per questo lotta il movimento di liberazione delle donne, per questo lotta ogni persona di volonta' buona. Ogni giorno e' l'otto marzo.

2. REPETITA IUVANT. UNA VECCHIA FOTOGRAFIA

Sembra camminino sul selciato
di una citta' che e' tutte le citta'
la punta di una scarpa che sporge dalle lunghe gonne
Clara con un berretto che pare una frittella
Rosa con una paglietta da guappo
intorno degli uomini che non le vedono
tranne forse uno poco dietro
che guarda verso la macchina fotografica.

La bocca di Rosa socchiusa sembra che parli
quella di Clara forse sorride.
L'immagine sgranata, la mia presbiopia
non mi consentono di cogliere lo sguardo.

Vedono forse il fotografo, e forse
guardano oltre e in quell'oltre
c'e' anche la nostra lotta di oggi
le donne insorte danzando il 14 febbraio
questo nostro otto marzo del duemilaquindici
l'internazionale futura umanita'.

3. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

4. REPETITA IUVANT. DAL FEMMINISMO MOLTI DONI

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che vi e' una sola umanita', composta di persone tutte differenti le une dalle altre e tutte eguali in diritti.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che sfera personale e sfera politica non sono separate da un abisso: sempre siamo esseri umani.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza del partire da se'.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza dell'incontro con l'altro.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che e' la nascita, l'esperienza e la categoria che fonda l'umana convivenza, l'umano sapere.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la pluralita', e quindi la relazione, e' la modalita' di esistenza propria dell'umanita'.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che i corpi contano, che noi siamo i nostro corpi.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che ogni forma di autoritarismo, ogni forma di militarismo, ogni forma di dogmatismo reca gia' la negazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la prima radice dell'organizzazione sociale e della trama relazionale violenta e' nel maschilismo e nel patriarcato.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo la nonviolenza contrasta la violenza, che solo il bene vince il male, che solo l'amore si oppone alla morte, che solo l'ascolto consente la parola.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e' generare e proteggere la vita, prendersi cura delle persone e del mondo per amore delle persone e del mondo.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e' opporsi ad ogni oppressione, ad ogni sfruttamento, ad ogni ingiustizia, ad ogni umiliazione, ad ogni denegazione di umanita', ad ogni devastazione della biosfera.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo l'arte della compassione fonda la lotta di liberazione.
Il femminismo che e' il massimo inveramento storico della nonviolenza.
Il femminismo che e' la corrente calda della nonviolenza.
Il femminismo che e' il cuore pulsante del movimento di autocoscienza e di liberazione dell'umanita'.
E diciamo femminismo e sappiamo che dovremmo dire femminismi, che dovremmo dire pensiero delle donne e movimenti delle donne.
Ma diciamo femminismo e pensiamo a una tradizione che lega infinite donne che hanno praticato l'etica della responsabilita' e della liberazione, da Saffo a Vandana Shiva, da Simone Weil a Virginia Woolf, da Edith Stein a Milena Jesenska, da Etty Hillesum a Ginetta Sagan, da Rosa Luxemburg ad Hannah Arendt, da Germaine Tillion ad Anna Politkovskaja, da Simone de Beauvoir a Franca Ongaro Basaglia, da Olympe de Gouges a Luce Fabbri.
Dal femminismo molti doni tutte e tutti abbiamo ricevuto.
In questo otto marzo di ascolto, di memoria, di lotta, diciamo anche la nostra gratitudine.

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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 734 dell'8 marzo 2020
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