[Nonviolenza] Telegrammi. 3553



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3553 del 30 ottobre 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Il Movimento Nonviolento ricorda Eugenio Melandri
2. "Antifascismo, nonviolenza, disarmo, convivenza". Un incontro di riflessione in memoria di Franz Thaler
3. "Atto di scrittura ed opera letteraria". Un incontro di studio a Viterbo
4. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
5. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
6. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
7. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
8. Segnalazioni librarie
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'

1. MEMORIA. IL MOVIMENTO NONVIOLENTO RICORDA EUGENIO MELANDRI
[Dal sito www.azionenonviolenta.it riprendiamo e diffondiamo]

Dalla prima battaglie per l'obiezione di coscienza ed il servizio civile, fino alla Campagna per la Difesa civile non armata e nonviolenta, ci siamo sempre trovati fianco a fianco.
Lo ricordiamo mentre celebra messa, da padre missionario saveriano, davanti ai cancelli della base militare di San Damiano, a Piacenza, contro i Tornado.
Come direttore di Missione Oggi, con Nigrizia e Azione nonviolenta, e' stato protagonista dell'impegno culturale e militante per la nascita e la crescita del movimento per la pace, impegnato a Comiso e nella grandi mobilitazioni contro i missili nucleari. S' stato tra i primi firmatari e promotori della campagna per l'obiezione fiscale alle spese militari e per il disarmo unilaterale.
Quando sceglie l'impegno politico, da parlamentare europeo e nazionale, la sua azione si allarga oltre i confini italiani e europei, con lo sguardo particolarmente rivolto all'Africa. Fonda l'associazione Senzaconfine e coordina la campagna Chiama l'Africa.
L'abbiamo sentito al nostro fianco anche in questi ultimi tempi. Ha voluto condividere con molti di noi la sua condizione umana di fragilita' per la malattia che l'ha colpito e la sua gioia spirituale per essere stato nuovamente accolto amorevolmente nella chiesa a celebrare la sua ultima messa.
Quando mori' il comune amico Alexander Langer, Eugenio Melandri scrisse queste parole, che oggi noi facciamo nostre, e rivolgiamo a lui: "Hai rotto ogni frontiera. Non hai mai accettato di far parte di una etnia, di un gruppo. La tua etnia era l'umanita'. Per questo eri divenuto il punto di riferimento di tanti gruppi, di quella rete di gruppi di solidarieta' che attraversa l'Italia e l'Europa: 'ci hai fatti per te, Signore, e il nostro cuore e' inquieto, finche' non riposa in te'. Sei stato inquieto, mai pago. Che ora la fatica diventi riposo e l'inquietudine pace".
Ci sei sempre stato per la pace, Eugenio, ed ora sei in pace con il tuo Signore.

2. INCONTRI. "ANTIFASCISMO, NONVIOLENZA, DISARMO, CONVIVENZA". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE IN MEMORIA DI FRANZ THALER

Martedi' 29 ottobre 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" si e' svolto un incontro di riflessione su "Antifascismo, nonviolenza, disarmo, convivenza", in memoria di Franz Thaler nell'anniversario della scomparsa del resistente antinazista, deportato e testimone, costruttore di pace e convivenza.
L'incontro si e' svolto nell'ambito della "Settimana internazionale per il disarmo" promossa dall'Onu, ed e' stato occasione di una rinnovata presentazione dell'appello del Movimento Nonviolento e di altre esperienze nonviolente, di pace e di solidarieta', per il 4 novembre 2019: "Non festa ma lutto: ogni vittima ha il volto di Abele".
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Una minima notizia su Franz Thaler
Franz Thaler (Sarentino, 6 marzo 1925 – Sarentino, 29 ottobre 2015), obiettore di coscienza, deportato in lager, sopravvissuto, testimone della Shoah, per l'intera sua vita impegnato per la pace e la convivenza. Dalla Wikipedia, edizione italiana, riprendiamo alcuni estratti dalla voce a lui dedicata: "Franz Thaler e' stato un pacifista, artigiano e pellettiere italiano. Sopravvissuto ai lager di Dachau e Hersbruck, Thaler e' considerato un simbolo della resistenza antinazista sudtirolese. Nato nel 1925 nel comune di Sarentino, Alto Adige, appartiene alla locale minoranza di lingua tedesca. A causa della scelta presa dal padre nel 1939 di non optare per la cittadinanza tedesca, e quindi di non emigrare nel Terzo Reich, ha inizio per i Thaler (in quanto famiglia di Dableiber) un periodo di difficolta' ed emarginazione che portarono Franz ad essere escluso dalle lezioni scolastiche. Dopo l'occupazione tedesca dell'Alto Adige e la costituzione della Zona d'operazioni delle Prealpi, nel maggio 1944, quando aveva diciannove anni, nonostante fosse cittadino italiano ricevette una cartolina precetto che gli intimava di presentarsi per l'arruolamento nel Polizeiregiment 'Schlanders' (Silandro), gemello del piu' noto Polizeiregiment 'Bozen' (Bolzano). Thaler si diede alla fuga rifugiandosi in montagna per un po' di tempo ma, dopo che i tedeschi minacciarono ritorsioni sulla famiglia (in base all'antico principio penale germanico della Sippenhaft - traducibile come «responsabilità del clan» - reintrodotto dal nazismo), non poté rifiutarsi quando il padre lo supplicò di costituirsi. Processato dalla corte marziale, essendo minorenne (all'epoca la maggiore età si raggiungeva a ventuno anni) ed essendosi costituito spontaneamente, non fu condannato a morte ma a dieci anni di detenzione e lavori forzati in un campo di concentramento. Nel dicembre 1944 arrivo' nel campo di concentramento di Dachau per essere spostato nello stesso mese in quello di Hersbruck (un lager secondario del campo di Flossenburg) a lavorare nella squadra costruzioni. Il 29 aprile 1945 il campo di concentramento venne liberato da truppe americane ma Thaler venne pero' trasferito in un campo di prigionia francese poiche' si era appropriato di una divisa delle SS e quindi scambiato per uno di loro. Rientrato successivamente in patria nell'agosto del 1945, comincio' a scrivere un libro di memorie, Unvergessen, pubblicato solo nel 1989. Ha lavorato come artigiano pellettiere fino al pensionamento nel luogo di nascita, la Val Sarentino. Nel secondo dopoguerra, come dimostrano la sua biografia, il libro citato sulla sua vita e le sue idee Unvergessen, tradotto anche in italiano come Dimenticare mai, e le sue dichiarazioni nel film documentario Des bringst du nimmer ausm Kopf - Die Erinnerungen des Franz Thaler, di Leo Hauser (1997, prod. Zelig - libera traduzione del titolo Non potrai cancellartelo mai piu' dalla testa - I ricordi di Franz Thaler) è sempre stato un fermo sostenitore della serena convivenza fra i tre principali gruppi etnici in Alto Adige. E' morto nella casa di riposo di Sarentino dove alloggiava il 29 ottobre 2015, all'eta' di 90 anni. Il lascito di Franz Thaler e' stato consegnato nel 2016 all'Archivio Storico della Citta' di Bolzano. Nel 2010, assieme all'oppositore e vittima del nazismo Josef Mayr-Nusser, e' stato nominato cittadino onorario della citta' di Bolzano. Nel 2013, Politika - Societa' di Scienza Politica dell'Alto Adige ha conferito a Franz Thaler il pubblico riconoscimento di 'Personalita' politica dell'anno'. Luis Sepulveda ha conosciuto Thaler e ne ha descritto la storia in un capitolo del suo libro edito nel 2010 Ritratto di gruppo con assenza (Guanda), intitolato "Alchimia della luce, del rispetto e del miracolo". Di Thaler Sepúlveda disse: 'Conosciamo la violenza della dittatura, condividiamo il medesimo sogno di pace e di fratellanza'. Nel 2017, su iniziativa del Planetarium Alto Adige, l'Unione Astronomica Internazionale gli ha dedicato un asteroide, 6212 Franzthaler".
Opere di Franz Thaler: Dimenticare mai, Sono Edizioni, Bolzano 1990.
Tra le opere su Franz Thaler: Cornelia Dell'Eva, Franz Thaler, in AA. VV., Periferie della memoria, Anppia-Movimento Nonviolento, Torino-Verona 1999; Francesco Comina, Una coesistenza di volti, in Claudio Tugnoli (a cura di), Maestri e scolari di nonviolenza, Angeli, Milano 2000.
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L'appello del Movimento Nonviolento e di altre esperienze nonviolente, di pace e di solidarieta', per il 4 novembre: "Non festa ma lutto: ogni vittima ha il volto di Abele".
4 novembre 2019: non festa ma lutto. Ogni vittima ha il volto di Abele
Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le città d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.
Affinché il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinché non ci siano mai più guerre, mai più uccisioni, mai più persecuzioni.
Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.
Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.
Ed occorre che si svolgano nel modo più austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.
Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perché le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perché convocano ogni persona di retto sentire e di volontà buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignità e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.
A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.
Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.
Per la vita, la dignità e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanità.
Per questo sosteniamo la richiesta che l'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Per questo chiediamo una drastica riduzione delle spese militari che gravano sul bilancio dello stato italiano per l'enorme importo di decine e decine di milioni di euro al giorno.
Per questo chiediamo che i fondi pubblici oggi destinati a strutture e strumenti di morte siano invece utilizzati in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e del mondo vivente.
Per questo chiediamo un impegno particolare a contrastare la violenza maschilista, prima radice e primo paradigma di ogni violenza.
Per questo ci opponiamo al razzismo, crimine contro l'umanità, e chiediamo che siano immediatamente revocate tutte le sciagurate decisioni governative che configurano omissione di soccorso, pratiche segregative e persecutorie, flagranti violazioni dei diritti umani e della stessa Costituzione della Repubblica italiana.
Per questo chiediamo una politica di disarmo, poiché le armi sempre e solo uccidono gli esseri umani.
Anche in questo periodo l'umanità intera è messa in pericolo da guerre e nuove escalation belliche. E ancora una volta il Medio Oriente in fiamme è simbolo di questo baratro. Mentre la guerra in Siria prosegue senza alcuna speranza, così come in Yemen ormai non si contano più le atrocità dei bombardamenti sauditi, l'attacco turco contro i curdi aumenta ancor di più il livello del conflitto, la barbarie, le sofferenze, i lutti. E, ancora una volta, Stati Uniti d'America e Unione Europea - Italia compresa - mentre emettono balbettii diplomatici o roboanti proclami, di fatto rimangono a guardare, o peggio: sostengono l'industria bellica, e quindi le stragi che le armi provocano.
Chiediamo in nome dell'umanità l'immediata sospensione di produzione ed esportazioni di armi verso la Turchia, l'Arabia Saudita, tutti i paesi belligeranti e tutti i regimi che violano i diritti umani. Così come chiediamo che vengano immediatamente ritirati i soldati italiani impegnati nell'ambito della Nato sul confine turco.
A oltre cento anni dalla fine della prima guerra mondiale, a 20 anni dai bombardamenti su Belgrado che prolungarono la guerra nei Balcani e diedero avvio alla stagione delle guerre travestite da ingannevoli alti proclami ("umanitaria", "per la democrazia" e simili), a 18 anni dall'inizio della "guerra al terrore" che ha distrutto l'Afghanistan e l'Iraq e reso il mondo molto più insicuro e disumano: basta guerre, basta armi, basta sofferenze e lutti.
E' l'ora di una svolta, in nome dell'umanità e della pace. Nonostante il silenzio delle istituzioni, nonostante si continui ad ignorare la richiesta di centinaia di migliaia di italiani, la campagna "Un'altra difesa è possibile" può ancora rappresentare questa svolta. Chiediamo che il Parlamento approvi finalmente la proposta di legge d'iniziativa popolare per l'istituzione e il finanziamento del Dipartimento per la difesa civile, non armata e nonviolenta.
Pace, disarmo, smilitarizzazione. Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Solo la pace salva le vite. Salvare le vite è il primo dovere.
Movimento Nonviolento
per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax 0458009803, e-mail: an at nonviolenti.org, siti: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it
PeaceLink
per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it
"Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
per contatti: e-mail: centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Antifascismo, nonviolenza, disarmo, convivenza
Antifascismo, nonviolenza, disarmo, convivenza sono quattro termini che designano una medesima condotta morale e politica: la scelta di salvare le vite anziche' sopprimerle; la scelta di agire nei confronti delle altre persone cosi' come si vorrebbe che le altre persone agissero verso di noi; la scelta di riconoscere, rispettare, difendere e sostenere il diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; la scelta di difendere l'esistenza del mondo vivente, valore intrinseco e casa comune dell'umanita' intera che di esso e' parte.
Antifascismo, nonviolenza, disarmo, convivenza costituiscono uno stesso impegno ad opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni, ad opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni, ad opporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni; uno stesso impegno a difendere da ogni violenza i diritti umani di tutti gli esseri umani e l'intera biosfera.
Antifascismo, nonviolenza, disarmo, convivenza significano l'adempimento del dovere comune a tutti gli esseri umani ad adoperarsi per il bene comune dell'umanita'.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

3. INCONTRI. "ATTO DI SCRITTURA ED OPERA LETTERARIA". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

La sera di martedi' 29 ottobre a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" si e' tenuto un incontro di studio sul tema: "Atto di scrittura ed opera letteraria".
All'incontro ha preso parte Paolo Arena.
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Una breve notizia su Paolo Arena
Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica, di storia linguistica dell'Italia contemporanea. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta. Cura il sito www.letterestrane.it

4. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

5. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

6. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

7. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA

L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org

8. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Riletture
- Manuel Scorza, Rulli di tamburo per Rancas, Feltrinelli, Milano 1972, 1981, pp. 240.
- Manuel Scorza, Storia di Garabombo l'invisibile, Feltrinelli, Milano 1973, 1981, pp. 280.
- Manuel Scorza, Il cavaliere insonne, Feltrinelli, Milano 1979, 1981, pp. 232.
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Riedizioni
- Claudio Magris, con Angelo Ara, Trieste. Un'identita' di frontiera, Einaudi, Torino 1982, 2015, Rcs, Milano 2019, pp. XVI + 274, euro 9,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

10. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3553 del 30 ottobre 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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