[Nonviolenza] Archivi. 339



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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Numero 339 del 27 ottobre 2019

In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di luglio 2019 (parte terza)
2. Alcune parole in ricordo di Alfio Pannega dette nella sala del Consiglio comunale di Viterbo il 19 luglio 2019
3. Agnes Heller
4. Per il centenario della nascita di Nuto Revelli
5. Francesco Saverio Borrelli
6. Mestieri antichi e nuovi (e in coda un'eulogia)
7. Il governo italiano non puo' condannare a morte i naufraghi. Un appello
8. Marisa Merz
9. All'osteria dell'impiccato
10. Brevissima una lettera a tutte e tutti i parlamentari
11. Ricordando Andrea Caffi
12. "Ricordatevi della vostra umanita'". Un appello alle ed ai parlamentari
13. "Ideologia e conflitti  della Roma repubblicana". Un incontro di studio a Viterbo
14. E' legale un decreto il cui effetto e' una strage degli innocenti?
15. Oggi in digiuno, oggi a Roma
16. A Montecitorio prevalgono i sicari della strage degli innocenti
17. Insorga ora nonviolentemente ogni persona di volonta' buona
18. "La Camera dei deputati vota la condanna a morte dei naufraghi nel Mediterraneo". Un discorso oggi in piazza
19. Ricordando Luce Fabbri nel CXI anniversario della nascita
20. Ancora una strage degli innocenti nel Mediterraneo

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI LUGLIO 2019 (PARTE TERZA)

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di luglio 2019.

2. ALCUNE PAROLE IN RICORDO DI ALFIO PANNEGA DETTE NELLA SALA DEL CONSIGLIO COMUNALE DI VITERBO IL 19 LUGLIO 2019

Si e' svolta il 19 luglio a Viterbo, presso la Sala del Consiglio Comunale, la presentazione dell'edizione 2019 della "Guida ai servizi socio-assistenziali di prima accoglienza a Viterbo per le persone senza dimora" realizzata dall'associazione "L'Altro Circolo".
All'incontro hanno partecipato anche numerosi rappresentanti di associazioni di volontariato e l'assessora comunale ai servizi sociali.
Nel corso dell'incontro e' stato anche ricordato Alfio Pannega, alla cui memoria la Guida e' dedicata.
Di seguito una sintesi delle parole in ricordo di Alfio Pannega dette dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo.
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1. Un ringraziamento
Senza altro titolo che quello di vecchio amico e compagno di lotte di Alfio Pannega vorrei innanzitutto ringraziare chi ha promosso questa iniziativa.
Vorrei ringraziare Giancarlo e l'associazione "L'altro circolo" per aver realizzato questa utile pubblicazione e per averla voluta dedicare alla memoria di Alfio, ponendosi in continuita' con la sua testimonianza e la sua lotta per la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
E vorrei ringraziare anche tutte le persone che generosamente in spirito di fraternita' e sorellanza si adoperano per il bene comune ed intervengono in soccorso di ogni essere umano bisognoso di aiuto.
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2. L'eredita' di un uomo buono
Alfio Pannega per tutta la vita e' stato un uomo buono, un militante del movimento delle oppresse e degli oppressi in lotta per la liberazione dell'umanita', e quindi anche un segno di contraddizione, e per chi gli e' stato amico la sua testimonianza ed il suo appello restano come una kierkegaardiana spina nella carne, come il sogno di una cosa, e un infinito grido di liberta'.
Pertanto chi vuole porsi alla sua scuola, alla sua sequela, sappia che e' un non facile cammino.
Perche' non basta una buona azione ogni tanto, occorre rigore, coerenza, perseveranza nell'impegno per il bene comune.
Occorre la scelta della misericordia, occorre la scelta della resistenza, occorre la scelta della nonviolenza.
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3. Cosa ci chiederebbe Alfio oggi
Infine vorrei dire cosa credo che Alfio ci chiederebbe di fare se fosse qui oggi:
- ci chiederebbe innanzitutto di salvare le vite; di soccorrere, accogliere ed assistere ogni persona bisognosa di aiuto; e di condividere il bene ed i beni;
- ci chiederebbe innanzitutto di opporci al razzismo, allo schiavismo, al maschilismo, al fascismo che torna;
- ci chiederebbe innanzitutto di opporci all'omissione di soccorso nei confronti dei naufraghi, dei superstiti dai lager libici, di chi e' in fuga da guerre e dittature, disastri ambientali e fame;
- ci chiederebbe innanzitutto di opporci al sabotaggio ed alla persecuzione dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo;
- ci chiederebbe innanzitutto di opporci alle misure razziste, segregazioniste, filomafiose e filoschiaviste dell'incostituzionale, criminale e criminogeno "decreto sicurezza della razza".
Perche' Alfio Pannega sapeva che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Perche' Alfio Pannega sapeva che vi e' una sola umanita' su quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Perche' Alfio Pannega sapeva che ogni vittima ha il volto di Abele.
Perche' Alfio Pannega sapeva che salvare le vite e' il primo dovere.
Questa testimonianza, questo insegnamento ci lascia in preziosa eredita' Alfio Pannega:
- dividi il tuo pane con chi non ne ha;
- prenditi cura delle altre persone e dell'intero mondo vivente;
- opponiti tu ad ogni menzogna, ad ogni ingiustizia, ad ogni oppressione, ad ogni violenza;
- agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te;
- sii tu il buon samaritano;
- sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
* * *
Allegato: Una breve notizia su Alfio Pannega
Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti. Molte fotografie di Alfio scattate da Mario Onofri, artista visivo profondo e generoso compagno di lotte che gli fu amico e che anche lui ci ha lasciato anni fa, sono disperse tra vari amici di entrambi, ed altre ancora restano inedite nell'immenso, prezioso archivio fotografico di Mario, che tuttora attende curatela e pubblicazione. Negli ultimi anni il regista ed attore Pietro Benedetti, che gli fu amico, ha sovente con forte empatia rappresentato - sulle scene teatrali, ma soprattutto nelle scuole e nelle piazze, nei luoghi di aggregazione sociale e di impegno politico, di memoria resistente all'ingiuria del tempo e alla violenza dei potenti - un monologo dal titolo "Allora ero giovane pure io" dalle memorie di Alfio ricavato, personalmente interpretandone e facendone cosi' rivivere drammaturgicamente la figura. La proposta di costituire un "Archivio Alfio Pannega" per raccogliere, preservare e mettere a disposizione della collettivita' le tracce della sua vita e delle sue lotte, e' restata fin qui disattesa. Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622-1624, 1763, 1971, 2108-2113, 2115, 2329, 2331, 2334-2335, 2476-2477, 2479, 2694, 2833, 3049, 3051-3052, 3369-3373, 3448, i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e 548-552, e "Voci e volti della nonviolenza" nn. 687-691, 754-755, 881, il fascicolo di "Ogni vittima ha il volto di Abele" n. 170, i fascicoli di "Una persona, un voto" nn. 88-90, 206, 209, i fascicoli de "La domenica della nonviolenza" nn. 420 e 511, i fascicoli de "La nonviolenza contro il razzismo" nn. 202-206, 213.

3. AGNES HELLER

E' deceduta Agnes Heller, la migliore maestra.
Con gratitudine che non si estingue la ricordiamo.

4. PER IL CENTENARIO DELLA NASCITA DI NUTO REVELLI

Ricorre il 21 luglio 2019 il centesimo anniversario della nascita di Nuto Revelli.
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In questa occasione il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo ricorda ancora una volta l'eroe della Resistenza, lo storico delle vittime della guerra, del "mondo dei vinti", della cultura contadina, l'autore di alcuni dei libri piu' belli e piu' importanti del XX secolo, il luminoso testimone della dignita' umana, il maestro da cui molto abbiamo imparato.
Come e' stato detto in una precedente occasione commemorativa di Nuto Revelli sempre presso la struttura nonviolenta viterbese: "E' immensa la gratitudine che ogni oppositore della guerra e del fascismo, ogni persona impegnata per i diritti umani di tutti gli esseri umani, ogni persona amica della nonviolenza, prova per Nuto Revelli. Forse nessuno meglio di lui ha saputo raccontare l'orribile verita' della guerra e del fascismo, recando la propria straordinaria testimonianza e salvando e tramandando quelle altrui. E forse nessuno meglio di lui ha saputo tenacemente, empaticamente, lucidamente ricercare, raccogliere, ascoltare ed infine far conoscere la testimonianza, la voce e il volto delle vittime, ed ha saputo restituire ad esse il valore di una resistenza che continua, il valore di una lotta per la dignita' contro la violenza che disumanizza e annienta, il valore del bene incarnato in umane esistenze che si oppongono al male, persone che si battono per salvare le vite e il mondo, la civilta' e la storia, gli affetti e la memoria, il legame umano che si realizza in scelte di responsabilita' e solidarieta', di amore per il prossimo. Nuto Revelli e' stato testimone autentico dell'esperienza della menzogna e della violenza fascista, della criminale follia della guerra, del dolore che affratella e della Resistenza che riscatta e libera e schiude una vita finalmente degna; e' stato ricercatore e studioso, ascoltatore e trascrittore sensibilissimo ed acutissimo delle vite dolorose e generose delle oppresse e degli oppressi - ricercatore e studioso al di fuori di ogni specialismo e di ogni accademia, e quindi piu' grande antropologo, piu' grande sociologo, piu' grande psicologo, piu' grande politologo e compiuto moralista; e' stato scrittore di classica misura e perfetto nitore nel narrare le esperienze proprie e le altrui con un linguaggio fondato sull'ascolto sincero, sulla ricerca dell'essenziale, sull'adesione al vero e al giusto, privo di ogni retorica e di ogni zavorra; e' stato uno dei nostri maestri maggiori: come eroe della Resistenza, come cronista del mondo dei vinti, come irriducibile combattente per la causa dell'umanita', che e' la causa della verita', della giustizia, del riconoscimento dell'umanita' di ogni essere umano, del soccorso fraterno ad ogni essere umano recato. E' anche nel riferimento alle sue esperienze e alle sue riflessioni, alle sue dialogiche ricerche ed alla sua lotta costante contro ogni oppressione e contro ogni mistificazione, che in piena coscienza sosteniamo che la nonviolenza e' la Resistenza che continua, che la nonviolenza e' l'antifascismo vivente in cammino ed in lotta per una societa' universale di persone libere ed eguali in diritti, responsabili e solidali. Come Primo Levi, come Vittorio Emanuele Giuntella, come Danilo Dolci, come Laura Conti, come tante e tanti che difesero l'umanita' lottando contro la violenza piu' disumana, Nuto Revelli ci lascia un'eredita' impegnativa: il dovere di continuarne la lotta fedeli alla sua e alla loro testimonianza, il dovere di lottare senza sosta per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani. Vi e' una sola umanita'. La nonviolenza e' in cammino".
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Nuto Revelli e' nato a Cuneo il 21 luglio 1919 ed a Cuneo e' deceduto il 5 febbraio 2004; ufficiale degli alpini nella tragedia della campagna di Russia, eroe della Resistenza, testimone della cultura contadina e delle sofferenze delle classi popolari in guerra e in pace. Nelle sue opere una grande testimonianza storica, un lucido impegno civile, e una limpida guida morale.
Opere di Nuto Revelli: La guerra dei poveri, La strada del davai, Mai tardi, L'ultimo fronte, Il mondo dei vinti, L'anello forte, Il disperso di Marburg, Il prete giusto, Le due guerre, tutti pubblicati presso Einaudi; si veda anche la raccolta di interviste: Il testimone. Conversazioni e interviste 1966-2003, Einaudi, Torino 2014.
Tra le opere su Nuto Revelli: AA. VV., Memorie di vita e di Resistenza. Ricordi di Nuto Revelli 1919-2004, Nuova Iniziativa Editoriale, Roma 2004.
A Nuto Revelli e' dedicata una fondazione di cui si consulti il prezioso sito internet: www.nutorevelli.org
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Ricordando Nuto Revelli opponiamoci qui e adesso al razzismo, allo schiavismo, al fascismo che torna.
Ricordando Nuto Revelli opponiamoci qui e adesso al governo razzista e golpista che nega soccorso ed approdo in porto sicuro ai naufraghi, e addirittura sabota e perseguita i soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo.
Ricordando Nuto Revelli opponiamoci qui e adesso al governo razzista e golpista che pretende di imporre un regime di persecuzioni razziste e di apartheid, in flagrante violazione della Costituzione repubblicana, democratica ed antifascista.
Ricordando Nuto Revelli opponiamoci qui e adesso alle mostruose misure naziste contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza" e nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis".
Ricordando Nuto Revelli opponiamoci qui e adesso alla criminale azione e propaganda razzista del governo della disumanita'.
Ricordando Nuto Revelli difendiamo qui e adesso la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ricordando Nuto Revelli insorgiamo nonviolentemente qui e adesso in difesa della legalita' che salva le vite, in difesa della Costituzione italiana e del diritto internazionale, in difesa della civile convivenza, in difesa dell'umanita'.
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Il Parlamento abroghi tutte le scellerate ed incostituzionali misure razziste.
Si dimetta il governo della disumanita', il governo del fascismo che torna.
I ministri responsabili di crimini contro l'umanita' e di attentato contro la Costituzione siano chiamati a risponderne nei tribunali.
L'Italia torni ad essere una repubblica democratica, un paese civile, un luogo in cui possa trovare asilo e una vita degna chi e' in fuga dalla guerra e dalla fame, dalla miseria e dalle violenze.
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Alla scuola di Nuto Revelli insorga nonviolentemente ogni persona di volonta' buona per soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Alla scuola di Nuto Revelli insorga nonviolentemente ogni persona di volonta' buona per contrastare il governo della disumanita', per contrastare il fascismo che torna.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

5. FRANCESCO SAVERIO BORRELLI

E' deceduto Francesco Saverio Borrelli, il magistrato che guido' il pool di "Mani pulite".
Con gratitudine lo ricordiamo.

6. MESTIERI ANTICHI E NUOVI (E IN CODA UN'EULOGIA)

"Mordere l'aria mordere i sassi
la nostra carne non e' piu' d'uomini"
(Franco Fortini, Canto degli ultimi partigiani)

I. Un ministrello

C'e' un vecchio detto dalle parti mie
che dice questo che quando t'infuri
fai due fatiche ad infuriarti prima
e poi a liberarti dalla furia
e vuole dire che non serve a niente.

Cosi' io non m'infurio mai di nulla
e faccio il mio lavoro senza scosse
e faccio il mio lavoro senza errori
e il mio lavoro e' di ammazzar la gente.

II. L'irriconoscente

Se non ti si stringe il cuore
dinanzi al dolore degli altri

se non ti si rovescia fuori l'anima
dinanzi agli abusi e alle ingiustizie

se non mordi l'aria e non mordi i sassi
di fronte all'orrore dell'ordine hitleriano

io veramente non so piu' chi sei.

III. Superbone

Cosi' diceva quel mio vecchio amico
Giorgio Guglielmo Federico Eghello
che tutto nel contrario si rovescia
che tutto quel che avviene ha una ragione
e tutto aiuta la rivoluzione.

Cosi' io me ne sto buono e beato
a casa mia e aspetto l'ora iccse.

IV. Cavaroccia e Filtraferro

Ci vuole tempo in tutto e una pazienza
come ce l'hanno solo i santi e il boia
tutto si frange sotto l'opportuna
pressione e tutto scola via liquame.

Cosa pensiamo di chi e' sotto i ferri?
Cosa pensiamo dei clienti nostri?

V. Epulone

Se fossi cosi' fesso da gettare
le briciole da un pezzo ch'ero a stracci.

VI. Sartaco e Goringo

Piu' aspetti e piu' e' difficile si sa
che l'incertezza lo sbalordimento
che la fatica e poi lo sfinimento
che i segni della frusta sulla schiena
piu' aspetti e piu' e' difficile si sa.

VII. Magistra

Insegnava il rispetto per le persone
era una brava maestra

per cinquant'anni ne ho letto gli scritti
sempre imparando il dubbio e la pieta'

adesso e' morta muoiono tutti
i maestri i compagni gli amici che ho avuto

anch'io sono vecchio e il mondo si disfa
ma e' grazie a loro che sono stato felice.

7. IL GOVERNO ITALIANO NON PUO' CONDANNARE A MORTE I NAUFRAGHI. UN APPELLO

Il governo italiano con il cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis" intende impedire ai soccorritori volontari di salvare vite umane nel Mediterraneo.
Questo significa condannare a morte i naufraghi, vittime inermi ed innocenti di una insensata, scellerata violenza.
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Il governo italiano non solo omette di soccorrere esseri umani in pericolo, ma si adopera per impedire che altri lo facciano.
Il governo italiano non solo non soccorre i superstiti dei lager libici, ma si adopera per impedire che possano salvarsi.
*
Da lunedi' 22 luglio 2019 il Parlamento italiano dovra' decidere se avallare un flagrante crimine contro l'umanita' o respingere il "decreto sicurezza della razza bis" e cosi' difendere l'umanita', la civilta', la democrazia e il diritto.
Chiediamo al Parlamento di rigettare lo scellerato "decreto sicurezza della razza bis" che di fatto condanna a morte degli esseri umani naufraghi inermi ed innocenti.
E chiediamo ad ogni persona di volonta' buona di manifestare adesso nonviolentemente il proprio impegno in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani; in difesa della Costituzione della Repubblica italiana che riconosce e difende i diritti umani.
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Chiediamo a chi ci legge di invitare il Parlamento a respingere il "decreto sicurezza della razza bis".
E' possibile scrivere ad ogni parlamentare attraverso il sito www.senato.it e www.camera.it dove sono disponibili le e-mail di tutti i membri dell'organo legislativo.
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Proponiamo a chi ci legge di condividere l'appello al Presidente della Repubblica promosso dalla partigiana Lidia Menapace, dal missionario padre Alex Zanotelli e da molte altre persone, che recita:
"Egregio Presidente della Repubblica,
fermi l'ecatombe in corso nel Mediterraneo richiamando il governo al dovere di soccorrere i naufraghi, di salvare le vite umane in pericolo.
E' il governo italiano, che da un anno sta facendo di tutto per impedire che i naufraghi siano soccorsi e recati in salvo nel nostro paese, il primo responsabile della mattanza di esseri umani nel Mediterraneo: potrebbe salvarli tutti, ed invece decide di farli morire.
Chiunque lo vede, chiunque lo sa. Tacere significa essere complici di un immane massacro.
Lei e' il Presidente della Repubblica, il primo magistrato del nostro paese: nelle forme previste dall'ordinamento, nel pieno adempimento dei suoi doveri istituzionali, intervenga per far cessare la strage, intervenga per impedire altre morti di esseri umani innocenti ed inermi.
Dal profondo del cuore la preghiamo".
Per adesioni: centropacevt at gmail.com
Per scrivere direttamente al Presidente della Repubblica: dalla home page del sito www.quirinale.it cliccare sull'icona della busta postale in alto al centro e successivamente compilare il format.
*
Chiediamo a chi ci legge di diffondere questo appello.
Il governo italiano non puo' condannare a morte i naufraghi.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 21 luglio 2019
Il Centro e' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano.
Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi.

8. MARISA MERZ

E' deceduta Marisa Merz, artista.
Con gratitudine la ricordiamo.

9. ALL'OSTERIA DELL'IMPICCATO

Si deve lasciare affogare il povero cristo?
dice di si' il governo dei birbaccioni
ma noi che siamo avanzi di galera
non lo lasciamo affogare il povero cristo.

Si deve mettere ai ferri chi ha salvato una vita?
dice di si' il governo dei birbaccioni
ma noi che siamo avanzi di galera
gli offriamo da bere a chi salva una vita.

Si deve dargli il resto al superstite del lager?
dice di si' il governo dei birbaccioni
ma noi che siamo avanzi di galera
noi non siamo come i nazisti.

Sappiamo che il primo dovere
ora e sempre e' salvare le vite.

Non glieli lasciamo ammazzare i naufraghi
al governo dei birbaccioni.

10. BREVISSIMA UNA LETTERA A TUTTE E TUTTI I PARLAMENTARI

Non lasciate morire i naufraghi nel Mediterraneo.
Non lasciate morire i superstiti dei lager libici.
Non siate complici del delitto di omissione di soccorso.
Non siate complici del delitto di sabotaggio e persecuzione di chi salva le vite.
Respingete il criminale e criminogeno "decreto sicurezza della razza bis".
Non soccorrere chi e' in pericolo di morte equivale a contribuire ad ucciderlo.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
L'associazione "Respirare" di Viterbo
Viterbo, 22 luglio 2019

11. RICORDANDO ANDREA CAFFI

Ricorre oggi, 22 luglio, l'anniversario della scomparsa di Andrea Caffi.
Con gratitudine lo ricordiamo.
*
Andrea Caffi, nato a Pietroburgo il primo maggio 1887 e deceduto a Parigi il 22 luglio 1955, intellettuale e militante, e' una delle figure piu' limpide ed affascinanti (e ingiustamente dimenticate) dell'impegno e della riflessione socialista ed antitotalitaria europea del Novecento. Partecipo' alla rivoluzione russa del 1905 e fu detenuto nelle carceri zariste; soldato nella prima guerra mondiale e piu' volte ferito, tornato in Russia dopo la rivoluzione d'ottobre fu oppositore socialista libertario e nuovamente in carcere; tornato in Italia fu oppositore del fascismo e costretto all'esilio; in Francia fu impegnato nel movimento antifascista (ed in particolare in "Giustizia e Liberta'") e quindi nella Resistenza antinazista; dopo la liberazione a Parigi lavoro' per la casa editrice Gallimard; poliglotta e cosmopolita, collaboro' a molte riviste e intrattenne densi carteggi e profonde amicizie con molti intellettuali impegnati per i diritti umani; e' una delle figure piu' vive della nonviolenza in cammino.
Opere di Andrea Caffi: cfr. per un avvio Critica della violenza, Bompiani, Milano 1966, poi Edizioni e/o, Roma 1995.
Opere su Andrea Caffi: Gino Bianco, Scritti politici di Andrea Caffi, La Nuova Italia, Firenze 1970; Gino Bianco, Un socialista "irregolare": Andrea Caffi, Lerici, Cosenza 1977; Giampiero Landi (a cura di), Andrea Caffi, un socialista libertario, Edizioni Biblioteca Franco Serantini, Pisa 1996; Marco Bresciani, La rivoluzione perduta: Andrea Caffi nell'Europa del Novecento, Il Mulino, Bologna 2009; Marco Bresciani (a cura di), Cosa sperare? Il carteggio tra Andrea Caffi e Nicola Chiaromonte: un dialogo sulla rivoluzione (1932-1955), Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 2012. Cfr. anche i testi di Giampiero Landi e di Alberto Moravia ne "La nonviolenza e' in cammino" nn. 999 e 1447. Molti testi di e su Andrea Caffi sono disponibili nella rete telematica nel sito www.bibliotecaginobianco.it

12. "RICORDATEVI DELLA VOSTRA UMANITA'". UN APPELLO ALLE ED AI PARLAMENTARI

Gentilissime e gentilissimi parlamentari,
respingete il cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis".
Quel decreto sabota e perseguita i soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo.
La conseguenza di quel decreto e' che esseri umani inermi ed innocenti saranno lasciati morire in mare.
E' illegale e mostruoso un decreto che fa morire degli esseri umani.
Voi che rappresentate il popolo italiano e avete il potere di fare le leggi, non potete approvare quel decreto, non potete permettere questo crimine, non potete condannare a morte esseri umani inermi ed innocenti.
E quindi respingete il cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis".
Ricordatevi della vostra umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Augurandovi ogni bene,
Le persone partecipanti all'incontro su "La nonviolenza contro il razzismo" svoltosi a Viterbo la mattina del 23 luglio 2019
Viterbo, 23 luglio 2019

13. "IDEOLOGIA E CONFLITTI DELLA ROMA REPUBBLICANA". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

Si e' svolto la sera di martedi' 23 luglio 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" un incontro di studio sul tema: "Ideologia e conflitti della Roma repubblicana al tempo delle guerre puniche".
All'incontro ha preso parte Paolo Arena.
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L'incontro si e' aperto con un ricordo di Agnes Heller, la grande filosofa ungherese recentemente scomparsa, pensatrice e militante per la liberazione dell'umanita' da ogni violenza ed oppressione, per l'intera sua vita impegnata in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta denunciato la criminale disumanita' del governo italiano che nega soccorso e accoglienza ai naufraghi in pericolo di morte nel Mediterraneo e sabota e perseguita i soccorritori volontari che salvano vite umane.
Le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta espresso pieno sostegno ai sindaci e a quanti hanno denunciato l'incostituzionalita' delle scellerate misure razziste imposte dal governo della disumanita' con il mostruoso "decreto sicurezza della razza".
Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il loro sostegno all'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia, ed all'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

Le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso gli appelli all'Unione Europea, al Consiglio d'Europa ed all'Onu affinche' intervengano nei confronti del governo italiano per farne cessare le criminali politiche razziste.
Le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso l'appello al Presidente della Repubblica promosso da Lidia Menapace, da padre Alex Zanotelli e da numerose altre persone per un intervento che faccia cessare l'ecatombe in corso nel Mediterraneo.
Le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso l'appello a tutti i parlamentari affinche' respingano il cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis", decreto il cui effetto reale e' di far morire esseri umani inermi e innocenti nel mar Mediterraneo.
Le persone partecipanti all'incontro hanno riaffermato il dovere di opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni; il dovere di impegnarsi in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
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Una breve notizia su Paolo Arena
Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica, di storia linguistica dell'Italia contemporanea. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta. Cura il sito www.letterestrane.it

14. E' LEGALE UN DECRETO IL CUI EFFETTO E' UNA STRAGE DEGLI INNOCENTI?

E' legale un decreto che nega salvezza ed approdo in porto sicuro in Italia ad esseri umani in pericolo di morte nel Mediterraneo?
E' legale un decreto che di fatto impedisce di soccorrere i naufraghi recandoli in salvo in Italia?
E' legale un decreto che di fatto impedisce di salvare i superstiti dei lager libici?
E' legale un decreto che di fatto impone di lasciar morire in mare persone innocenti ed inermi?
E' legale un decreto che confligge col rispetto dei diritti umani stabilito nell'articolo 2 della Costituzione?
E' legale un decreto che confligge col diritto d'asilo stabilito nell'articolo 10 della Costituzione?
E' legale un decreto il cui effetto e' una strage degli innocenti?
Noi crediamo di no.
E quindi noi chiediamo a tutti i pubblici ufficiali, a tutti i pubblici poteri aventi titolo, a tutte le competenti magistrature, di intervenire per far cessare questo mostruoso crimine.
E quindi noi chiediamo a tutti i parlamentari di respingere il "decreto sicurezza della razza bis" e negare la fiducia al governo della disumanita', al governo del decreto della strage degli innocenti.
E quindi noi chiediamo a tutte le persone di volonta' buona di far sentire oggi la propria voce in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.

15. OGGI IN DIGIUNO, OGGI A ROMA

La Camera dei Deputati oggi alle ore 16 dovra' pronunciarsi sulla fiducia posta dal governo sul cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis": la mostruosa misura nazista che perseguita chi salva le vite; la mostruosa misura nazista il cui esito e' di far morire nel Mediterraneo innumerevoli esseri umani innocenti ed inermi; la mostruosa misura nazista che nega il primo diritto di ogni essere umano: il diritto alla vita; la mostruosa misura nazista che nega il primo dovere di ogni essere umano: il dovere di salvare le vite.
Chi votera' la fiducia si fara' complice di questo crimine mostruoso.
Dal profondo del cuore invitiamo ancora una volta tutte e tutti i parlamentari ad opporsi a un flagrante crimine contro l'umanita'.
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E per testimoniare la nostra opposizione nonviolenta al "decreto sicurezza della razza bis", al decreto della strage degli innocenti, quest'oggi noi digiuniamo.
E per testimoniare la nostra opposizione nonviolenta al "decreto sicurezza della razza bis", al decreto della strage degli innocenti, quelli di noi che oggi possono trovarsi a Roma saranno presenti a Montecitorio davanti alla Camera dei Deputati dalle ore 16 in poi.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.

16. A MONTECITORIO PREVALGONO I SICARI DELLA STRAGE DEGLI INNOCENTI

Era prevedibile ed e' accaduto.
La Camera dei deputati ha votato la fiducia posta dal governo sul cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis" e si appresta a votare tra poche ore il decreto tout court.
La maggioranza dei deputati, ancora una volta, si fa complice dei crimini del governo razzista e golpista.
L'estrema destra sadica ed eversiva oggi al potere in Italia esulta.
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Ovviamente dopo il voto alla Camera lo scelleratissimo provvedimento dovra' essere esaminato dal Senato. E quindi occorre continuare a premere nonviolentemente affinche' almeno li' prevalga l'umanita', il diritto, la civilta'; almeno li' il mostruoso "decreto sicurezza della razza bis" sia respinto.
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Se non si riuscira' a bloccarlo al Senato, occorrera' premere nonviolentemente sul Presidente della Repubblica affinche' sia lui a negare il consenso a un atto criminale che ha come effetto una strage degli innocenti nel Mediterraneo.
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Ed occorre continuare a premere nonviolentemente su tutte le competenti magistrature italiane ed internazionali affinche' si decidano ad intervenire per far cessare un delitto abominevole.
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Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

17. INSORGA ORA NONVIOLENTEMENTE OGNI PERSONA DI VOLONTA' BUONA

I criminali razzisti oggi hanno vinto, hanno ridotto a bivacco di manipoli la Camera dei deputati, hanno ottenuto dalla camera bassa la licenza di lasciar morire i naufraghi.
Il bicefalo partito della morte e' riuscito a prevalere, ma l'intera umanita' sa che questo orrore va contrastato e sconfitto. Ogni essere umano sa che il diritto alla vita e' il primo e fondamentale diritto, e che quindi se un governo delibera di lasciar morire degli esseri umani naufraghi innocenti ed inermi, quel governo si pone fuori e contro la legalita', la civilta', l'umanita'.
Nella coscienza di ogni essere umano senziente e pensante il governo barbaro e feroce fautore di un crimine cosi' ignobile e crudele e' gia' condannato.
E verra' il giorno in cui i ministri responsabili di questo abominevole crimine dovranno risponderne in tribunale.
Verra' il giorno in cui l'Italia tornera' ad essere una repubblica democratica, antifascista, costituzionale, che riconosce e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani, che si oppone a tutti gli omicidi.
Ed affinche' quel giorno venga presto, insorga ora nonviolentemente ogni persona di volonta' buona.
In difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Contro tutte le uccisioni e le omissioni di soccorso.
Con la forza della verita', della solidarieta', della legalita' che salva le vite.
Salvare le vite e' il primo dovere.

18. "LA CAMERA DEI DEPUTATI VOTA LA CONDANNA A MORTE DEI NAUFRAGHI NEL MEDITERRANEO". UN DISCORSO OGGI IN PIAZZA

Una sintesi del discorso tenuto a Viterbo la mattina del 25 luglio 2019 dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera".
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Ieri 24 luglio duemiladiciannove
nella citta' dei colli fatali
la Camera dei Deputati
votava a maggioranza la condanna a morte
di tutti i naufraghi nel Mediterraneo
votava a maggioranza la condanna a morte
dei sopravvissuti agli orrori dei lager libici
votava a maggioranza la condanna a morte
degli scampati alla guerra e alla fame
votava a maggioranza la condanna a morte
di Giacomo Matteotti e di Antonio Gramsci.

Perche' votare la fiducia posta dal governo razzista e golpista
sul cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis"
questo significa: omettere di soccorrere
i naufraghi negando loro approdo in porto sicuro
questo significa: sabotare e perseguitare
i soccorritori volontari che salvano vite umane in mare
questo significa: nel Mediterraneo realizzare
una nuova strage degli innocenti.

Il governo delle camicie brune
brinda e sghignazza.
Sugli organi d'informazione
di regime e dal regime consentiti
si parla d'altro con grande evidenza
e si occulta e si favoreggia quindi questo crimine immane.
Nessuna istituzione democratica italiana ed internazionale
nessuna magistratura italiana ed internazionale
sembra avere nulla da obiettare
dinanzi a un delitto cosi' mostruoso
dinanzi alla strage degli innocenti.
L'opinione pubblica allevata e ingrassata
a pastoni di neolingua e bispensiero
tace e pensa alle vacanze ai balli al diporto
mentre torna il tempo degli assassini
mentre torna il regime del passo dell'oca.

Ogni persona che ancora respira
ogni persona che non si e' fatta di sasso
si sente straziare si sente bruciare le viscere
di orrore e vergogna
e in cuore sente e sa
che e' giunta l'ora di insorgere.

E' giunta l'ora d'insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
in difesa delle vite delle vittime innocenti
in difesa della legalita' che salva le vite
in difesa dell'ordinamento democratico e costituzionale
in difesa dell'umanita'.

E' giunta l'ora d'insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
per far cessare la strage.

E' giunta l'ora d'insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
affinche' il parlamento respinga il cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis"
affinche' il parlamento abroghi tutte le scellerate misure razziste
affinche' il parlamento sfiduci il governo razzista e golpista
affinche' i ministri siano giudicati nei tribunali per i crimini contro l'umanita' commessi.

E' giunta l'ora d'insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
affinche' l'Italia torni ad essere
una repubblica costituzionale democratica antifascista
che riconosce e difende i diritti di tutti gli esseri umani.

Si manifesti ora in tutte le piazze d'Italia
si levi ovunque la voce dell'umanita'
da tutti i tetti siano dette le parole necessarie
su tutti i fogli su tutti i muri siano scritte:
ogni vittima ha il volto di Abele
ogni essere umano ha diritto alla vita alla dignita' alla solidarieta'
vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera
soccorrere accogliere assistere ogni persona bisognosa di aiuto
agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te
sii tu l'umanita' come dovrebbe essere
salvare le vite e' il primo dovere
sii tu il buon samaritano
chi salva una vita salva il mondo.

19. RICORDANDO LUCE FABBRI NEL CXI ANNIVERSARIO DELLA NASCITA

Ricorre oggi, 25 luglio 2019, il centoundicesimo anniversario della nascita di Luce Fabbri, l'illustre pensatrice e militante libertaria nata a Roma il 25 luglio 1908 e scomparsa il 19 agosto del 2000 a Montevideo.
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Luce Fabbri, pensatrice e militante anarchica, educatrice profonda e generosa, e' stata e resta un punto di riferimento per tutte le persone amiche della dignita' umana e della nonviolenza. Nata il 25 luglio 1908, figlia di Luigi Fabbri (il grande militante e teorico libertario collaboratore di Errico Malatesta), dal 1929 in esilio dapprima a Parigi, poi a Bruxelles e via Anversa in America Latina, a Montevideo in Uruguay, ove da allora risiedera' (ma ancora sovente molto viaggiando); la morte la coglie il 19 agosto 2000, operosa fino alla fine, sempre attiva, generosa, mite, accogliente; sempre lucida, sempre limpida, per sempre Luce. Dalla Wikipedia, edizione italiana, riprendiamo la parte biografica della voce a lei dedicata: "Luce Fabbri nasce a Roma il 25 luglio 1908, figlia di Bianca Sbriccoli e di Luigi Fabbri, insegnante e celebre teorico anarchico - libertario, nonche' collaboratore di Errico Malatesta. Dall'eta' di due anni e per i successivi quattro vive con i nonni, durante il periodo in cui il padre e' esule in Svizzera in seguito alla Settimana Rossa. Nel 1926, a causa del consolidarsi del regime fascista, il padre lascia clandestinamente l'Italia per Parigi dove sara' raggiunto dalla moglie nel 1927. Nello stesso anno il fratello minore Vero si trasferisce a Roma per lavoro. Per i successivi due anni Luce rimane dunque sola a Bologna, ospite in ambienti socialisti. In quel periodo e' accolta in casa di Enrico Bassi, socialista turatiano e amico dei fratelli Ugo Guido e Rodolfo Mondolfo; e a Bassi medesimo Rodolfo Mondolfo affidera' poi le proprie carte quando, nel 1939, sara' costretto ad espatriare in Argentina per la legge razziale che gli impedira' di occupare cariche pubbliche poiche' ebreo. Nel 1928 Luce si laurea in Lettere presso l'Universita' di Bologna con il massimo dei voti, discutendo una tesi su Reclus e la Comune di Parigi. Tra i professori della commissione era presente anche lo stesso Rodolfo Mondolfo, "che e' stato quasi un secondo padre per me in quei due anni che ero rimasta sola", che incontrera' nuovamente anni dopo, anch'esso esule antifascista in Sud America. Dopo un breve soggiorno di venti giorni a Roma a meta' novembre del 1928 parte avventurosamente per la Francia, per raggiungere i genitori a Parigi; lo fa aiutata dal ferroviere Giuseppe Peretti, di Bellinzona, che le fa passare la frontiera Svizzera registrandola sul passaporto come sua moglie. Dalla Francia si sposta presto in Belgio, a causa di un decreto di espulsione contro il padre emesso dal governo francese; e dopo breve tempo, nel 1930, emigra con i genitori a Montevideo in Uruguay, dove per un mese sono ospiti in casa del fiorentino Moscallegra, pseudonimo di Aratari. A Montevideo Luce fa i primi passi in quella che sara' la sua professione, inizia infatti a dare lezioni private di italiano, latino e greco. In seguito vincera' un concorso per l'insegnamento della storia nelle scuole secondarie, poi sara' lettrice di italiano presso la Facolta' di Lettere appena istituita e in seguito, nel '49, otterra' la docenza di Letteratura italiana, "per me l'insegnamento era parte del mio lavoro militante, l'ho sempre considerato come un momento del mio lavoro di anarchica". Qui con la sua collaborazione il padre Luigi si dedica alla rivista "Studi Sociali", curando inoltre la pagina in lingua italiana della rivista "La Protesta" e pubblicando anche, fino al settembre del 1930, alcuni articoli su altre riviste tra cui "La Pluma". Il colpo di Stato militare di Uriburu del 1930 in Argentina ha come conseguenza un esodo di rifugiati politici argentini in Uruguay. In questo primo periodo a Montevideo Luce, poco piu' che ventenne, frequenta le organizzazioni sindacali, collabora con il Comitato contro la dittatura in America, con un Gruppo anarchico femminile per il sostegno dei detenuti politici e con un Gruppo studentesco giovanile libertario. Con questo partecipa ad un congresso antimilitarista, indetto dai comunisti, contro la Guerra del Chaco. In questo congresso stringe amicizia con Simon Radowitzky da poco sbarcato a Montevideo dopo esser stato espulso dal suolo argentino. L'intensa attivita' d'insegnamento non le impedisce di dedicarsi alla militanza e alla cura di "Studi Sociali" che pubblichera' fino al 1946. Verso la seconda meta' degli anni Sessanta, mentre in Uruguay si delinea un periodo di forte tensione interna, caratterizzata dalla lotta armata dei Tupamaros e dalla conseguente dura reazione della classe dirigente che avrebbe portato alla dittatura militare protrattasi dal 1974 al 1986, Luce dedica le proprie attivita' alla militanza nel movimento locale, pur non trascurando contatti con gli ambienti italiani e internazionali. In particolare s'impegna in un movimento pedagogico per la riforma autonomistica della scuola secondaria; Luce vive questa sua attivita' come parte integrante e del suo concreto impegno politico in senso libertario, un impegno che la vede critica nei confronti della scelta della lotta armata: "Conoscevo degli studenti che si erano arruolati nei Tupamaros, volevo loro bene e sapevo che erano la parte migliore della gioventu' uruguayana e che si sarebbe bruciata in quell'esperienza. Secondo me si sbagliavano, pero' e' andata cosi'". Una posizione la sua che riflette il clima di quel periodo, agitato dalle diverse posizioni prese nell'ambito del movimento nei confronti dei Tupamaros e della rivoluzione cubana. Fino al giorno della morte, avvenuta il 19 agosto del 2000, vive a Montevideo in via J.-J. Rousseau 3659, nella casa costruita dal suo compagno friulano, Ermacora Cressatti, muratore anarchico anch'egli esule dal fascismo".
Opere di Luce Fabbri: per un primo avvio segnaliamo l'ampia e preziosa intervista  a cura di Cristina Valenti: Luce Fabbri, vivendo la mia vita, apparsa su "A. rivista anarchica" dell'estate 1998 (disponibile anche nella rete telematica nel sito: www.arivista.org). Tra le sue opere in volume ed in opuscolo segnaliamo: a) scritti politici: Camisas negras, Ediciones Nervio, Buenos Aires 1935; (con lo pseudonimo Luz D. Alba), 19 de julio. Antologia de la revolucion espanola, Coleccion Esfuerzo, Montevideo 1937; (con Diego Abad de Santillan), Gli anarchici e la rivoluzione spagnola, Carlo Frigerio Editore, Lugano 1938; La liberta' nelle crisi rivoluzionarie, Edizioni Studi Sociali, Montevideo 1947; El totalitarismo entre las dos guerras, Ediciones Union Socialista Libertaria, Buenos Aires 1948; L'anticomunismo, l'antimperialismo e la pace, Edizioni di Studi Sociali, Montevideo 1949; La strada, Edizioni Studi Sociali, Montevideo 1952; Sotto la minaccia totalitaria, Edizioni RL, Napoli 1955; Problemi d'oggi, Edizioni RL, Napoli 1958; La libertad entre la historia y la utopia, Ediciones Union Socialista Libertaria, Rosario 1962; El anarquismo: mas alla' de la democracia, Editorial Reconstruir, Buenos Aires 1983; Luigi Fabbri. Storia d'un uomo libero, BFS, Pisa 1996; Una strada concreta verso l'utopia, Samizdat, Pescara 1998; La libertad entre la historia y la utopia. Tres ensayos y otros textos del siglo XX, Barcelona 1998; b) volumi di poesia: I canti dell'attesa, M. O. Bertani, Montevideo 1932; Propinqua Libertas, Bfs, Pisa 2005; c) scritti di storia e di critica letteraria: Influenza della letteratura italiana sulla cultura rioplatense (1810-1853), Ediciones Nuestro Tiempo, Montevideo 1966; L'influenza della letteratura italiana sulla cultura rioplatense (1853-1915), Editorial Lena & Cia. S. A., Montevideo 1967; La poesia de Leopardi, Instituto Italiano de Cultura, Montevideo 1971; Machiavelli escritor, Instituto Italiano de Cultura, Montevideo 1972; La Divina Comedia de Dante Alighieri, Universidad de la Republica, Montevideo 1994. Ad essi si aggiungono i saggi pubblicati nella "Revista de la Facultad de Humanidad y Ciencias" di Montevideo, e gli interventi e le interviste su molte pubblicazioni, e le notevoli traduzioni - con impegnati testi propri di introduzione e commento - (tra cui, in volume: di opere di Nettlau, di Malatesta, del padre Luigi Fabbri, e l'edizione bilingue commentata del Principe di Machiavelli).
Opere su Luce Fabbri: Margareth Rago, Tra la storia e la liberta'. Luce Fabbri e l'anarchismo contemporaneo, Zero in condotta, Milano 2008; cfr. anche l'utilissimo dossier "Ricordando Luce Fabbri", in "A. rivista anarchica", n. 266 dell'ottobre 2000, pp. 28-41 (disponibile anche nel sito: www.arivista.org).
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Nel ricordo di Luce Fabbri proseguiamo nell'impegno per la liberazione dell'umanita' da ogni ingiustizia, da ogni oppressione, da ogni violenza.
Nel ricordo di Luce Fabbri qui e adesso opponiamoci alla criminale violenza razzista del governo italiano.
Nel ricordo di Luce Fabbri qui e adesso difendiamo la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

20. ANCORA UNA STRAGE DEGLI INNOCENTI NEL MEDITERRANEO

Ancora una strage degli innocenti nel Mediterraneo.
E la Camera dei deputati italiana il 24 e 25 luglio prima vota la fiducia al governo razzista e golpista, poi approva il cosiddetto "decreto sicurezza della razza" il cui scopo e' impedire che i naufraghi siano soccorsi.
Insorga nonviolentemente il popolo italiano per far cessare l'omissione di soccorso assassina.
Insorga nonviolentemente il popolo italiano per salvare tutte le vite.
Salvare le vite e' il primo dovere.

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 339 del 27 ottobre 2019
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