[Nonviolenza] Archivi. 317



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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Numero 317 del 4 ottobre 2019

In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di marzo 2019 (parte quinta)
2. Inizia oggi la settimana d'azione contro il razzismo
3. Aperta a Viterbo la "Settimana d'azione contro il razzismo"
4. Tre lettere in ricordo di Nanni Salio
5. Nella "Settimana d'azione contro il razzismo" un impegno corale contro il golpe razzista in Italia
6. Soccorrere i naufraghi e sbarcarli in porto sicuro
7. "Ricordatevi della vostra umanita'". Estrema un'esortazione alle senatrici ed ai senatori
8. L'omissione di soccorso e' un crimine
9. Tina Costa
10 Il Senato si e' arreso alla violenza razzista
11. Due ricorrenze, la stessa lotta
12. La strage evitata, e quella che continua
13. Dopo la resa del senato al governo razzista e golpista
14. Solo la nonviolenza
15. Una commemorazione di Ilaria Alpi e di Miran Hrovatin nel terzo giorno della "settimana d'azione contro il razzismo" a Viterbo
16. "L'autobus in fiamme nel cuore del Mediterraneo". Nella Giornata internazionale contro il razzismo un comizio a Viterbo

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI MARZO 2019 (PARTE QUINTA)

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di marzo 2019.

2. INIZIA OGGI LA SETTIMANA D'AZIONE CONTRO IL RAZZISMO

Sia dunque la lotta contro il razzismo il nostro primo impegno.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Che ogni persona di volonta' buona, che ogni associazione democratica, che ogni istituzione fedele all'umanita' si impegni per contrastare il nazismo che torna.
*
Siano abrogate tutte le infami misure razziste imposte dal governo italiano.
Si dimetta il governo italiano razzista e golpista.
Dei loro crimini razzisti rispondano i ministri italiani in tribunale.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
*
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.

3. APERTA A VITERBO LA "SETTIMANA D'AZIONE CONTRO IL RAZZISMO"

Da lunedi' 18 a domenica 24 marzo si svolge in Italia la "settimana d'azione contro il razzismo" promossa dall'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (presso il Dipartimento per le pari opportunita' della Presidenza del Consiglio dei Ministri; per informazioni e contatti: www.unar.it).
Alla settimana d'azione contro il razzismo - che si svolge ogni anno avendo al suo centro la "Giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale" istituita dall'Onu nella data del 21 marzo, anniversario della strage di Sharpeville del 1960 - prendono parte numerose associazioni ed istituzioni; ed anche quest'anno si svolgeranno varie iniziative in molte citta' d'Italia.
*
A Viterbo la "settimana d'azione contro il razzismo" e' stata aperta la mattina di lunedi' 18 marzo 2019 con un'iniziativa del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", una cui delegazione si e' recata in via della Verita' dinanzi alla lapide e alle pietre d'inciampo che ricordano una famiglia di ebrei viterbesi vittime della Shoah.
La delegazione ha sostato in silenzio rendendo omaggio alle vittime del nazismo.
Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha poi espresso il comune sentire con un breve discorso, di seguito riassunto.
*
"Ci ritroviamo ancora una volta qui, dinanzi alla casa di Vittorio Emanuele Anticoli, Letizia Anticoli ed Angelo Di Porto, che furono deportati ad Auschwitz e non fecero ritorno.
Ci ritroviamo ancora una volta qui a testimoniare il dolore per tutte le vittime e l'orrore per tutte le violenze.
Ci ritroviamo ancora una volta qui a riaffermare che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'. A riaffermare che ogni vittima ha il volto di Abele. A riaffermare che vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera. A riaffermare che il primo dovere e' salvare le vite.
Ci ritroviamo ancora una volta qui a dichiarare che il razzismo e' un crimine contro l'umanita'. A dichiarare che contro il razzismo occorre resistere. Che contro il razzismo occorre insorgere, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa della legalita' che salva le vite, in difesa della democrazia, della civilta', dell'umanita'.
E ritrovandoci qui, nel ricordo delle vittime del nazismo, noi riaffermiamo i valori e i doveri scritti nella Costituzione della Repubblica italiana, la Costituzione antifascista scritta col sangue dei martiri della Resistenza. Noi riaffermiamo i valori e i diritti scritti nella Dichiarazione universale dei diritti umani, la Dichiarazione scritta dai rappresentanti dei popoli delle nazioni unite affinche' cessi per sempre il flagello della guerra, delle dittature, della schiavitu', di ogni oppressione, di ogni devastazione, di ogni negazione della dignita' umana. Noi riaffermiamo la verita' incisa nella coscienza di ogni essere umano: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te; sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
E ritrovandoci qui, nel ricordo delle vittime del nazismo, noi denunciamo l'attuale governo italiano per la sua criminale politica razzista. Noi denunciamo che il governo italiano da mesi commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia. Noi denunciamo che addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte. Noi denunciamo che con il cosiddetto "decreto sicurezza della razza" il governo italiano ha imposto scellerate misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti. Noi denunciamo che il governo italiano persiste in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso. Noi denunciamo che nel commettere e per commettere infami crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana. Noi denunciamo che il governo italiano giunge fino alla follia totalitaria di pretendere impunita' per delitti mostruosi.
E ritrovandoci qui, nel ricordo delle vittime del nazismo, noi esortiamo ogni persona di volonta' buona, ogni associazione democratica, ogni istituzione fedele all'umanita' ad opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni; ad opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni; ad opporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni. Noi esortiamo ogni persona di volonta' buona, ogni associazione democratica, ogni istituzione fedele all'umanita' ad impegnarsi in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano e dell'intero mondo vivente.
Nel ricordo delle innumerevoli vittime innocenti opponiamoci al nazismo che torna.
Occorre soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Solo facendo il bene si puo' contrastare il male; solo la nonviolenza puo' sconfiggere la violenza.
Siamo una sola famiglia umana.
Salvare le vite e' il primo dovere".

4. TRE LETTERE IN RICORDO DI NANNI SALIO

La prima lettera, del 18 novembre 2017
Elena carissima,
ti devo chiedere due volte scusa: per il ritardo enorme di questa mia lettera, e per il fatto che essa serve solo a dirti che non sono riuscito a scrivere il contributo che con squisita cortesia mi avevi chiesto e che ahime' incautamente ti avevo promesso per il collettivo omaggio al nostro comune maestro e compagno ed amico Nanni Salio.
Ho conosciuto troppo poco Nanni per poter rendere una testimonianza significativa sulla sua persona; pochi gli incontri, poche le lettere (e questa pochezza e' tutta colpa mia: che mentre lui generosamente era sempre disponibile a recarsi ovunque ne fosse richiesto ed a promuovere incontri e scambi d'idee e messa in comune delle riflessioni, io invece sempre piu' mi sono anchilosato nel mio abituale mutismo e nel mio guscio - dipendera' dal mio carattere di paesano: a differenza dei cittadini siamo sempre tristi e taciturni, inetti alla gioia degli incontri, della festa, dei viaggi, del conversare stesso).
Mi sovviene ora di un incontro a Gubbio, e del suo volto gli occhi ed il sorriso. Le parole che scambiammo le ho dimenticate, gli occhi e il sorriso no. Era il volto fraterno dell'umanita' come dovrebbe essere, figura dell'innocenza agente, della nonviolenza sentita e praticata come verita' accudente e liberatrice.
E mi sovviene di un suo invito ad articolare ed argomentare una mia rastremata opinione, invito che declinai, come faccio pressoche' sempre - questa lettera la scrivo per scusarmi con te del fatto di non averti inviato il ricordo di lui che mi avevi richiesto e che avevo promesso, ma gia' mentre lo promettevo sentivo che con tutta probabilita' non sarei stato in grado di adempiere all'impegno.
Lui invece sempre rispose solerte ad ogni mia richiesta, e con una pienezza, una chiarezza, una generosita' che ogni volta mi lasciava commosso. Credo che tutte le persone che lo hanno conosciuto abbiano provato questa felicita' dell'incontro con una persona cosi' disposta all'ascolto e al dono.
Ne' puo' essere granche' utile una mia testimonianza sul suo valore di studioso, di militante, di organizzatore e di amico della nonviolenza, valore che tutti sanno essere grande. Le cose di lui che ho letto - e con vivo consentimento, e nutrendomene - altri ha letto e discusso con piu' profonda cognizione e nel vivo di una consuetudine con lui calda e aggettante, come quella di tutti voi che proseguite l'avventura del Centro studi "Sereno Regis", cosicche' io ben poco potrei aggiungere.
Semmai potrei tentare di ricavare da questo mio disagio, da questa mia inadeguatezza, qualche stilla di ragionamento sulla nonviolenza che forse meriterebbe di essere discussa anche alla luce della sua testimonianza, della sua opera teorica e pratica. Ma allora avrei dovuto scriverne a lui quando era in vita, e ahime' non l'ho fatto. Come dicevo, sono un pessimo epistolografo (e un assai peggiore conversatore, e del tutto refrattario all'uso del telefono).
Con Nanni avrei voluto ragionare di come la nonviolenza possa e debba uscire dalla subalternita' e dalla marginalita' in cui mi pare che sovente si trovi schiacciata non solo per la violenza dei potenti e la narcosi dei piu', ma anche per una sorta di intima timidezza e quasi sudditanza di tante persone della nonviolenza amiche. Nanni era uno dei pochi che la nonviolenza viveva e proponeva senza alcuna subalternita', senza alcuna timidezza, cosciente del fatto che solo la nonviolenza - come anch'io fermamente credo - puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
E magari discutere anche di quale contributo effettivo i luoghi istituzionali del sapere possono dare alla nonviolenza; ma forse anche in questo ero ostacolato dalla mia inveterata sfiducia (ed ingiusta, lo so) nelle accademie tutte, anche in quelle che svolgono un lavoro eccellente nel campo della Peace Research.
E discutere anche del disagio di vivere comunque nella ferita dei troppi privilegi di chi fa comunque un lavoro prevalentemente intellettuale, e nella contraddizione della scelta della "semplicita' volontaria", nella costante straziante percezione della poverta' abissale dei dannati della terra, la condizione ad essi imposta da un ordine iniquo, il "disordine costituito" dell'universale rapina e saccheggio e asservimento e devastazione, un orrore contro cui la nostra lotta fin qui e' ancora troppo insufficiente.
Ma so che le mie opinioni - di persona la cui formazione leopardiana e marxista si e' data in una fase del Novecento che sembra oggi lontana quanto i tempi delle guerre puniche - sono di quelle che il nuovo millennio condanna alla "damnatio memoriae", e che la nonviolenza deve ogni giorno reinventare un linguaggio condiviso e forme adeguate di comunicazione e di intervento. Mi sembra che voi a Torino ci riusciate, ed io no, legato come sono alla mia diversa esperienza che sento impormi un dovere di fedelta' a modi di azione ed espressione che l'ipertecnologica e neocoloniale epoca presente ha preteso di rendere (e per piu' versi ha effettualmente reso) obsoleti e sterili e indecifrabili ai piu' come glifi di civilta' scomparse.
Non sto qui a tediarti sulla nozione di nonviolenza (dialettica e dialogica, contestuale e aperta, fallibilista e processuale, storico-concreta e utopico-concreta, ed "insieme di insiemi") che personalmente piu' sento e propongo (ed in cui molto agiscono anche Bloch ed Anders e Jonas, i francofortesi e Basaglia, e soprattutto il pensiero e le esperienze del movimento femminista); penso che ogni persona amica della nonviolenza ad essa si sia accostata e l'abbia scelta muovendo dalla propria personale esperienza, approfondendo - e per cosi' dire illimpidendo alla propria coscienza e capacita' di giudizio, e inverando nella propria prassi - le proprie radici ed i propri riferimenti culturali ed i propri convincimenti morali e politici.
Per quel poco che so della visione del mondo di Nanni mi pare di capire che lui fosse assai piu' vicino di me alla visione capitiniana ad esempio sulla cruciale questione della compresenza - di cui nel mio sentire io do' una lettura materialistica che so essere altra da quella originaria di Capitini -; e che nell'esperienza del mondo dell'impermanenza molto meglio di me abbia saputo accostarsi alla sapienza orientale e particolarmente alla tradizione buddhista (io forse ho sentito di piu' un tratto confuciano, quello del "ren", e il fascino della visione dialettica e della nozione di "wu wei" dei maestri maggiori del taoismo). Ma non faccio grandi differenze tra le grandi culture dell'umanita' - credo come Gandhi che tutte le tradizioni orientate al bene comune, con logica e linguaggio vuoi narrativo, vuoi formalizzato, dicano sempre in sostanza le stesse verita' ineludibili. E tuttavia la mia weltanschauung e' quella di Lucrezio e di Leopardi, di Feuerbach e Marx, di Rosa Luxemburg e Hannah Arendt, e di Franco Fortini e Renato Solmi (e mi si perdoni se li elenco cosi' alla rinfusa), insieme ovviamente a Virginia Woolf e Primo Levi, Capitini e Dolci, Gandhi e King, e tra le persone viventi Luce Irigaray e Vandana Shiva.
Molto ho imparato leggendo gli scritti di Nanni; e molto imparo ogni giorno da quanto leggo nel sito del Centro studi "Domenico Sereno Regis". E molto sono grato a Nanni per quanto ha fatto e seminato, e molto sono grato a voi che ne proseguite l'opera: non c'e' bisogno che aggiunga quanto essa sia luminosa ed ispiratrice non solo per tutte le persone amiche della nonviolenza, ma per ogni persona di volonta' buona.
Auspicherei che gli scritti di Nanni venissero al piu' presto raccolti (immagino che molte siano le cose inedite o che hanno avuto limitata circolazione, ma anche non pochi lavori pubblicati in rivista e volume temo siano ormai di difficile reperibilita') e quindi messi a disposizione di studiosi e militanti, in forma sia cartacea che - e mi sembra ancora piu' necessario ed urgente - nel web. Suppongo ci stiate gia' lavorando e fin d'ora ve ne sono grato.
Credo infatti che tanto i lavori piu' specificamente scientifici che quelli per cosi' dire pedagogici e formativi, cosi' come i vari parerga e paralipomena pubblicistici e la corrispondenza di Nanni, possano sia singolarmente che nel loro insieme costituire non solo una documentazione di grande interesse e valore per studiosi di diversi campi, ma anche e soprattutto un prezioso e frugifero materiale di studio e di orientamento, strumenti di lavoro e "cassetta degli attrezzi", vademecum e conforto, per tutte le persone impegnate nell'azione nonviolenta per la pace, i diritti umani, la difesa del mondo vivente e della civilta'.
E credo anche che nel raccogliere e ridiffondere le "disiecta membra" della vasta e disseminata opera di Nanni riemergeranno e si riattiveranno molteplici materiali preziosi e variegate indicazioni illuminanti in plurimi ambiti e direzioni di ricerca; segnalo a mero titolo d'esempio - tra certo innumerevoli altri suoi interventi - quanto Nanni scrisse su Keith Haring come contributo a un lavoro sull'artista nuovayorchese di una collaboratrice del nostro centro nonviolento viterbese, Giselle Dian. Era cosi' Nanni: continuamente donava pensieri e proposte di ricerca e d'azione, alimentando ovunque esperienze e riflessioni, in una pratica della nonviolenza come accostamento e solidarieta', scienza e condivisione della verita' riconoscente e liberatrice, sapienza d'amore e rivolgimento amoroso verso l'umanita' intera, passata, presente e ventura, verso l'intero mondo vivente.
Elena carissima,
concludo qui questo frettoloso sproloquio senza costrutto e senza pretese. Potrai scusarmi per la mia defezione?
Allego comunque in calce due piccoli ricordi, gia' apparsi sul nostro notiziario: l'uno in forma di prosa a firma di Giobbe Santabarbara, e l'altro in forma di sonetto a firma di Benito D'Ippolito; testi che a me non sembrano granche' (troppo retorico l'uno nel suo movimento, troppo meccanico l'altro e di scarso respiro) ma che se vuoi puoi eventualmente far circolare tra le persone amiche se non ti sembrano troppo banali, ridicoli o fuori luogo.
Grazie ancora di tutto, di tutto ancora scusandomi; un forte abbraccio a te e a tutte e tutti gli amici torinesi dal tuo e vostro
Peppe
Viterbo, 18 novembre 2017
In guisa di postilla: ho ricordato Nanni piu' volte in incontri tra amici della nonviolenza a Viterbo (l'ultima volta l'altroieri), ma in queste circostante parlo sempre a braccio e poi non trovo mai il tempo di mettere per iscritto quel che ho detto. Dell'incontro di giovedi' ho poi redatto un telegrafico resoconto in un comunicato che oltre a riportare la preziosa voce di Wikipedia stesa da Paolo Macina cosi' sintetizzava la conversazione viterbese:
"Si e' svolto giovedi' 16 novembre 2017 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione in memoria di Nanni Salio, l'illustre studioso ed attivista nonviolento deceduto nel 2016.
L'incontro e' stato aperto dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese, che ha rievocato alcuni tratti della personalita' e dell'opera dello scienziato e militante nonviolento torinese, ripercorrendone esperienze e riflessioni ed evidenziando alcune vicende salienti della sua attivita' di militante, di studioso, di organizzatore di cultura e di iniziative di pace e di solidarieta'; infine recando testimonianza personale di alcuni episodi particolari in cui - come per sineddoche - flagrante veniva in piena luce la figura di Nanni Salio persona saggia e sapiente, empatica e sollecita, gentile e generosa, esempio di semplicita' volontaria, maestro di ascolto e di condivisione, compagno di tutte le oppresse e gli oppressi in lotta per la liberazione dell'umanita' da ogni violenza, in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano, per il rispetto, la difesa e l'accudimento del mondo vivente tutto.
Sono stati poi letti e commentati alcuni brani dalle opere di Nanni Salio.
Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il loro sostegno all'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia, ed all'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro. Hanno espresso altresi' il loro sostegno agli appelli affinche' il Senato deliberi in via definitiva la legge sullo "Ius soli". Ugualmente hanno espresso il loro sostegno all'appello affinche' l'Italia ratifichi al piu' presto il trattato Onu di interdizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017, ed alla Carovana delle donne per il disarmo nucleare che da lunedi' 20 novembre a domenica 10 dicembre 2017 attraversera' l'Italia per chiedere appunto che anche il nostro paese ratifichi il citato Trattato".
Mi rendo conto che e' povera cosa, ma chi ha partecipato a quell'incontro credo abbia colto almeno un riverbero della luce irradiata da Nanni, ed abbia pensato a lui con viva gratitudine; mi faceva piacere fartelo sapere.
*
Allegato primo: Giobbe Santabarbara ricorda Nanni Salio
Delle molte virtu' di Nanni Salio, uomo sapiente e gentile, studioso e amico della nonviolenza, ricordo innanzitutto la qualita' dell'empatia: sapeva ascoltare, sapeva comprendere, sapeva donare.
Ricordo come lo vidi una volta sorridere: un sorriso timido, quasi solo con gli occhi; e ricordo che pensai: cosi' sorride una persona buona.
Mi capito' di chiedergli di aiutare persone che non conosceva: e sempre lo fece con una generosita' senza attese e senza riserve, semplice e piena, doni preziosi donando; la generosita' dell'umanita' come dovrebbe essere, dell'umanita' come sara' quando uscira' da questa fornace di guerre e di orrori.
Ed allora nell'accampamento finalmente liberato, fra cento o fra cento milioni di anni, seduti intorno al fuoco si ricorderanno delle persone che nei tempi bui seppero recare una fiaccola e condividere il pane, e non contera' che ricordino i loro nomi; diranno soltanto "le nostre compagne ed i nostri compagni di allora", e penseranno alle persone come Nanni, e sorrideranno commossi e felici.
*
Allegato secondo: Benito D'Ippolito: Un ricordo di Nanni Salio

Di Nanni Salio gli occhi calmi e buoni
ricordo, ed il sorriso lieve e mite;
era un sapiente che recava doni
preziosi e che guariva le ferite.

Tesseva nessi, incontri, comunioni,
lottava per salvar tutte le vite;
e all'odio, alle menzogne, alle oppressioni
si opponeva con forze infinite.

Anch'io ne sento grave la mancanza
della parola saggia e generosa
e dell'azione, forte e lieve danza.

In questa breve vita e dolorosa
nella fugacita' di nostra stanza
resta il ricordo, rosa luminosa.
* * *
La seconda lettera, del 4 dicembre 2017
Elena carissima,
innanzitutto scusami per il solito ritardo con cui ti rispondo.
Grazie di cuore della lettera e della proposta ma non credo che da quelle mie righe si possa cavare qualcosa di utile per ricordare degnamente Nanni.
Pero' ti sono assai grato della tua insistenza, e poiche' mi sento in debito con Nanni e con tutte e tutti voi che a Torino ne proseguite la riflessione e l'azione, provero' nuovamente a scrivere un contributo che possa essere di qualche sia pur minimo interesse per chi volesse leggerlo (deciderai poi tu se e come usarlo). Tra qualche giorno dovremmo fare un incontro qui a Viterbo nell'ambito della Carovana delle donne per il disarmo nucleare in cui pensiamo di leggere e commentare alcuni scritti di Nanni, e cerchero' di cogliere l'occasione di quel colloquio per mettere poi per iscritto alcune idee e una minima testimonianza da inviarti.
Scusami ancora una volta di tutto, spero di mandarti qualche riga decente tra una decina di giorni. Un abbraccio ancora,
Peppe
Viterbo, 4 dicembre 2017
* * *
La terza lettera, dell'11 dicembre 2017
Carissima Elena,
ieri abbiamo fatto a Viterbo un incontro in cui ancora una volta abbiamo ricordato Nanni.
Ti mando questo testo che pubblico stasera sul nostro notiziario, non so se puo' esserti utile.
Un abbraccio,
Peppe
Viterbo, 11 dicembre 2017
Annibale Scarpante: Un ricordo di Nanni Salio
Nanni Salio era uno scienziato e un saggio: cioe' una persona che non ha ne' vergogna ne' paura di riconoscere l'ignoranza propria e comune, cosi' come i propri e comuni limiti e ombre che sono la stoffa della vita e il disegno del mondo; una persona che non teme ne' disdegna di porsi all'ascolto in silenzio, di fare le domande semplici e oneste, di cercare le vie e le risposte, di opporsi sempre alla menzogna e alla violenza, di riconoscersi essere umano tra esseri umani, parte viva del mondo vivente; e di gioire della meraviglia che ci circonda e che rechiamo, e di soffrire della sofferenza altrui e di tutti.
Ed era un amico della nonviolenza: che quindi conobbe anche il carcere per difendere il diritto di ogni essere umano ad avere una coscienza, ovvero ad essere un essere umano, ed in quanto essere umano non disponibile ad imbracciare un'arma per uccidere altri esseri umani; poiche' questo e' la nonviolenza: la lotta contro ogni violenza, la testimonianza del vero, del bene, del giusto, la scelta di fare tu quello che occorre fare per denunciare e contrastare il male, per recare reale soccorso a chi di soccorso reale ha bisogno, la scelta di salvare le vite.
Ed era una persona che sapeva camminare: perche' e' solo quando cammini che incontri le persone e ti vengono le idee, che non piovono dal cielo ma risalgono dalla terra alle scarpe e su su fino a quella infaticabile spugna che portiamo dentro tra la pancia e la testa e a quel ribollente gomitolo che sta sotto i capelli, spugna e gomitolo che sanno cose che talora tu stesso non sai di sapere; si pensa coi piedi: a Torino come a Koenigsberg, tra Perugia ed Assisi, e sull'Himalaya.
Ed era un amico: ed e' proprio vero che chi trova un amico trova un tesoro - non so se si diano altri beni a questo mondo.
Non ricordo piu' se sono mai stato a Torino, e mi sembra di no (ma potrei sbagliarmi, sono vecchio e la memoria spesso mi gioca dei brutti scherzi), ma a Torino so che c'e' il Centro studi intitolato a Domenico Sereno Regis (Domenico, Sereno: nomen omen) ed e' un luogo che anche senza che io ci sia mai stato mi sembra come se lo frequentassi da sempre e fosse un po' anche casa mia. Del "Centro studi Sereno Regis" Nanni e' stato inesausto alito di vento e raggio di luce e foglia e radice, il suo respiro e la sua voce e il suo volto li' ancora vivono nel lavoro di pace delle persone buone che in colloquio corale gli sono state compagne di cammino, di riflessione, di lotte, e che le lotte, le riflessioni, il cammino di pace di Nanni proseguono.
Non frequento intellettuali o altri prominenti, che mi mettono a disagio con i loro privilegi e la loro cecita' dinanzi al dolore degli altri su cui sovente con scarponi chiodati si sono arrampicati, e non condivido (una litote che e' un eufemismo) il modo di vivere, di pensare, di parlare e di agire di tante persone che dicono di essere impegnate per la pace e la giustizia eppure in nulla sembrano essere diverse da chi ogni giorno ci calpesta e ci sbrana.
Sara' perche', per quanto io non ne parli volentieri, sono ancora un militante della prima internazionale, e il mio programma e' ancora il discorso della montagna, la ginestra, le tre ghinee. Frequento quasi solo persone molto povere e dall'aria assai poco raccomandabile, e sono gli unici amici a cui mi affiderei.
Ma Nanni ho sempre sentito che era uno dei nostri, uno di quelli che non esitano a condividere il pane e per questo si chiamano compagni, che non esitano a chiamare le oppresse e gli oppressi alla lotta per la vita, la dignita' e i diritti di tutti, per il bene comune dell'umanita' e dell'intero mondo vivente; che con Socrate e Gesu', e la Rosa rossa e la Rosa bianca, e Virginia e Simone, e Gandhi e Hannah Arendt, contro ogni violenza si battono, e giunti al bivio in cui non si puo' rendere altro che una nuda testimonianza preferiscono essere le vittime anziche' i carnefici; che sanno che la nonviolenza e' piu' forte di ogni violenza e che quindi sono invincibili perche' non si arrendono mai.
Quando penso a Nanni Salio anch'io vedo in cristallo e in figura l'umanita' come dovrebbe essere.
Quando penso a Nanni Salio sento nel cuore la gioia che questa persona sia esistita.
Quando penso a Nanni Salio non solo mi sento meglio, ma mi sento diventare migliore.
Siamo tutti gente strana.

5. NELLA "SETTIMANA D'AZIONE CONTRO IL RAZZISMO" UN IMPEGNO CORALE CONTRO IL GOLPE RAZZISTA IN ITALIA

Da lunedi' 18 a domenica 24 marzo si svolge in Italia la "settimana d'azione contro il razzismo" promossa dall'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (presso il Dipartimento per le pari opportunita' della Presidenza del Consiglio dei Ministri; per informazioni e contatti: www.unar.it).
Alla settimana d'azione contro il razzismo - che si svolge ogni anno avendo al suo centro la "Giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale" istituita dall'Onu nella data del 21 marzo, anniversario della strage di Sharpeville del 1960 - prendono parte numerose associazioni ed istituzioni; ed anche quest'anno si svolgeranno varie iniziative in molte citta' d'Italia.
*
Nella "Settimana d'azione contro il razzismo" occorre un impegno corale contro il golpe razzista in Italia.
Siano revocate tutte le scellerate misure razziste ed incostituzionali imposte dal governo dela disumanita'.
Si dimetta il governo della disumanita' per i crimini razzisti commessi.
Siano processati e condannati i ministri responsabili di crimini contro l'umanita'.
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Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, insorga ogni persona di volonta' buona contro tutte le violenze, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa della legalita' che salva le vite.
Sii tu il buon samaritano.

6. SOCCORRERE I NAUFRAGHI E SBARCARLI IN PORTO SICURO

Soccorrere i naufraghi e sbarcarli in porto sicuro.
Salvare le vite e' il primo dovere.

7. "RICORDATEVI DELLA VOSTRA UMANITA'". ESTREMA UN'ESORTAZIONE ALLE SENATRICI ED AI SENATORI

"Chi, come il fascismo ha fatto, oblia e - cieco - rinnega questa eredita' ideale, perduti insieme freno e timore, fatalmente degrada il suo dominio politico a sopraffazione: menzogna ed ipocrisia si fanno strumenti di governo e ragioni di corruzione e corrosione, cade ogni norma e limite di moralita' pubblica, e' consentita ogni offesa alla dignita' personale, si disfrena, serva e padrona dei potenti, la bestialita' umana".
(Ferruccio Parri, Lettera al Giudice istruttore di Savona, 18 febbraio 1927)

Egregie senatrici ed egregi senatori,
del voto del 20 marzo sull'autorizzazione a procedere nei confronti di un ministro responsabile di sequestro di persona aggravato dal razzismo vi chiedera' conto la vostra coscienza di esseri umani.
E vorremmo aggiungere, se la cosa non suonasse retorica anziche' solenne, vi chiedera' conto la storia.
Poiche' con il vostro voto potete far cessare gli aberranti crimini razzisti che il governo italiano continua a commettere. O farli proseguire.
Con il vostro voto potete far cessare le persecuzioni razziste che il governo italiano continua a realizzare. O farle proseguire.
Con il vostro voto potete far cessare l'istigazione al razzismo che il governo italiano continua ad eruttare. O farla proseguire.
Con il vostro voto potete far cessare il crimine abominevole di omissione di soccorso dei naufraghi, turpissimo crimine che il governo italiano continua a perpetrare. O farlo proseguire.
Con il vostro voto potete ripristinare la vigenza del diritto e dell'umanita', la legalita' costituzionale e i diritti umani che il governo viola. O farne proseguire lo scempio.
*
Egregie senatrici ed egregi senatori,
autorizzate la magistratura a processare chi ha commesso il reato di sequestro di persona aggravato.
Autorizzate la magistratura a far cessare l'orrore e l'infamia dei crimini razzisti commessi dal governo.
Autorizzate la magistratura a perseguire i reati e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.
*
Egregie senatrici ed egregi senatori,
ricordiamo ancora una volta cio' su cui vi dovete pronunciare: il governo ha commesso il reato di sequestro di persona aggravato, gli stessi ministri lo confessano; la Costituzione prevede che "il Presidente del Consiglio dei Ministri ed i Ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell'esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei Deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale" (art. 96 Cost.); la legge costituzionale cui si fa riferimento stabilisce che il Senato puo' "negare l'autorizzazione a procedere ove reputi, con valutazione insindacabile, che l'inquisito abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo" (art. 9, n. 3, della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1). Ebbene, il Ministro dell'Interno nel commettere il reato di sequestro di persona aggravato - reato che effettivamente ha commesso e di cui da mesi e mesi incessantemente ed esibizionisticamente mena vanto - non ha agito "per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo". Al contrario: il Ministro ha agito con finalita' di persecuzione razzista, finalita' delittuose, incostituzionali, e di reale nocumento per lo Stato; il Ministro ha agito perseguendo non l'interesse pubblico, ma il vantaggio della sua organizzazione politica che fin dalla sua nascita ha nel razzismo il suo principale elemento programmatico e il nucleo della sua propaganda; il Ministro - e con lui l'intero Governo - ha agito realizzando una politica razzista in quanto tale esplicitamente ed inequivocabilmente criminale.
*
Egregie senatrici ed egregi senatori,
ricordiamo ancora una volta anche in quale contesto quel crimine si e' dato: un contesto in cui il governo da mesi commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia; un contesto in cui addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; un contesto in cui con il cosiddetto "decreto sicurezza della razza" il governo ha imposto misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; un contesto in cui il governo persiste in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso; un contesto in cui nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana.
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Egregie senatrici ed egregi senatori,
poiche' alcune ed alcuni di voi stanno subendo da parte dei vertici dei partiti nelle cui liste sono stati eletti in Parlamento una forte pressione affinche' si rendano complici dei crimini razzisti dal governo commessi, ricordiamo che l'art. 67 della Costituzione della Repubblica italiana stabilisce che "ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato": ovvero che ne' i vertici ne' la presunta base dei partiti che vi hanno candidato possono imporvi decisioni che confliggano con la vostra coscienza, decisioni che favoreggino la commissione di crimini.
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Egregie senatrici ed egregi senatori,
ricordatevi della vostra umanita'.
Ricordatevi dell'umanita' di tutti gli esseri umani.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Tutti sono eguali davanti alla legge.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 19 marzo 2019

8. L'OMISSIONE DI SOCCORSO E' UN CRIMINE

L'omissione di soccorso e' un crimine.
Salvare le vite e' il primo dovere.

9. TINA COSTA

E' deceduta Tina Costa, partigiana.
Con gratitudine la ricordiamo.
La Resistenza continua.

10. IL SENATO SI E' ARRESO ALLA VIOLENZA RAZZISTA

Con il voto che ha negato alla magistratura l'autorizzazione a procedere contro un ministro reo confesso del reato di sequestro di persona aggravato, il Senato si e' genuflesso al governo razzista e golpista, deliberandone l'impunita', facendosi complice di un crimine vile ed infame, di una politica razzista e golpista.
Come gia' qualche mese fa, quando il parlamento converti' in legge l'abominevole ed incostituzionale "decreto sicurezza della razza", vi e' stata una resa obbrobriosa alla violenza razzista.
E' un'ora buia per il nostro paese.
Ma forse dallo spettacolo osceno di questo atto scandaloso, dall'offesa turpe che esso costituisce per ogni cuore pensante, scaturira' una presa di coscienza in milioni di persone che in questi mesi hanno taciuto dinanzi ai crimini razzisti commessi dal governo; forse ora percepiranno la gravita' dell'ora, e si decideranno ad insorgere con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, in difesa della legalita', della giustizia, dell'umanita'.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Un governo che commette crimini razzisti non e' un governo democratico; non e' un governo rispettoso della dignita' umana; non e' un governo fedele alla Costituzione della Repubblica.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Ogni persona decente senta e sappia che e' compito suo opporsi alla violenza razzista;che e' compito suo difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani; che e' compito suo difendere la legalita' che salva le vite.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Sii tu il buon samaritano.
E' l'ora della resistenza nonviolenta contro la folle violenza razzista.
E' l'ora della resistenza nonviolenta in difesa della Costituzione della Repubblica italiana nata dalla Resistenza antifascista.
E' l'ora in cui devi essere tu l'umanita' come dovrebbe essere.

11. DUE RICORRENZE, LA STESSA LOTTA

Si svolgono domani, 21 marzo, sia la Giornata internazionale contro il razzismo promossa dall'Onu, sia la Giornata contro le mafie promossa dalla rete di movimenti antimafia "Libera".
Sono due iniziative coerenti tra loro, entrambe finalizzate a difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani, entrambe finalizzate a contrastare il male facendo il bene, entrambe finalizzate ad opporsi alla violenza con la scelta della nonviolenza.
Come ogni anno anche il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" promuovera' e prendera' parte ad iniziative di riflessione e di testimonianza, e sollecitera' ancora una volta le persone con cui dialoghera' alla memoria, allo studio, alla meditazione e all'impegno contro la violenza razzista, contro la violenza mafiosa, contro tutte le violenze.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.

12. LA STRAGE EVITATA, E QUELLA CHE CONTINUA

E' stata evitata la strage sullo scuolabus in Lombardia.
Invece continua la strage nel Mediterraneo.
Per evitare la prima e' stato sufficiente che un ragazzo telefonasse ai carabinieri prontamente intervenuti.
Per evitare la seconda basterebbe riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di spostarsi da un paese all'altro in modo legale e sicuro.
Sono i governi europei che hanno creato il lucroso mercato dei trafficanti mafiosi e schiavisti.
Sono i governi europei i primi responsabili delle stragi in mare e dell'orrore dei lager libici.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.

13. DOPO LA RESA DEL SENATO AL GOVERNO RAZZISTA E GOLPISTA

Il voto del senato in pro dell'impunita' del ministro reo confesso del reato di sequestro di persona aggravato e' un atto di sottomissione al governo razzista e golpista, un atto di complicita' con i crimini razzisti del governo.
Cio' e' mostruoso e infame, ed insieme giova alla chiarezza.
E convoca ogni persona di volonta' buona a prendere atto della realta'.
Chi non ne fosse stato persuaso dall'ignobile conversione in legge da parte del parlamento dell'abominevole "decreto sicurezza della razza" governativo mesi addietro, apra gli occhi almeno oggi: al governo del paese c'e' una coalizione razzista e golpista.
Ne consegue un dovere immediato e ineludibile per ogni persona di volonta' buona: opporsi al razzismo, opporsi al crimine, opporsi alla violenza; difendere i diritti di tutti gli esseri umani, difendere la legalita' che salva le vite, difendere la Costituzione della Repubblica italiana, difendere la democrazia, lo stato di diritto, la civilta', l'umanita'.
Insorgere occorre: con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.
Insorgere occorre: per salvare tutte le vite.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Sii tu il buon samaritano.

14. SOLO LA NONVIOLENZA

Solo la nonviolenza si oppone a tutte le uccisioni.
Solo la nonviolenza si oppone a tutte le persecuzioni.
Solo la nonviolenza si oppone a tutte le oppressioni.
Solo la nonviolenza si oppone a tutte le violenze.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

15. UNA COMMEMORAZIONE DI ILARIA ALPI E DI MIRAN HROVATIN NEL TERZO GIORNO DELLA "SETTIMANA D'AZIONE CONTRO IL RAZZISMO" A VITERBO

Si e' svolta nel pomeriggio di mercoledi' 20 marzo 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" una commemorazione di Ilaria Alpi e di Miran Hrovatin, la giornalista e l'operatore assassinati a Mogadiscio il 20 marzo 1994.
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L'incontro si e' svolto durante la "settimana d'azione contro il razzismo" promossa dall'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (presso il Dipartimento per le pari opportunita' della Presidenza del Consiglio dei Ministri; per informazioni e contatti: www.unar.it), settimana che si estende da lunedi' 18 a domenica 24 marzo. Alla settimana d'azione contro il razzismo - che si svolge ogni anno avendo al suo centro la "Giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale" istituita dall'Onu nella data del 21 marzo, anniversario della strage di Sharpeville del 1960 - prendono parte numerose associazioni ed istituzioni; ed anche quest'anno si svolgeranno varie iniziative in molte citta' d'Italia. A Viterbo il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" promuove - come gia' negli anni passati - un incontro di studio e di riflessione ogni giorno per l'intera settimana.
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La commemorazione e' stata tenuta dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, che ha ricostruito le luminose figure e il generoso e coraggioso impegno di Ilaria Alpi e di Miran Hrovatin, e la successiva ricerca della verita' sul loro assassinio.
Nel ricordo di Ilaria Alpi e di Miran Hrovatin le persone pertecipanti all'incontro hanno riaffermato il persuaso impegno comune contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni; in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, in difesa di quest'unico mondo vivente valore intrinseco e casa comune dell'umanita'.
Solo la nonviolenza puo' sconfiggere la violenza.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

16. "L'AUTOBUS IN FIAMME NEL CUORE DEL MEDITERRANEO". NELLA GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO IL RAZZISMO UN COMIZIO A VITERBO

La mattina di giovedi' 21 marzo 2019, nella ricorrenza della "Giornata internazionale contro il razzismo" indetta dall'Onu nell'anniversario del massacro di Sharpeville del 21 marzo 1960, nel piazzale lungo strada Santa Barbara a Viterbo il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", Peppe Sini, ha tenuto una pubblica conversazione con alcune persone amiche.
Di seguito, ricostruita a memoria poco dopo, una sintesi delle cose dette parlando a braccio.
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I. L'ha detto la televisione
Ha detto la televisione
che chi raccatta gente tra le onde e' un mascalzone
che il ministro del popolo difende i confini della patria
che gli africani danno fuoco ai nostri figli
che e' ora di farla finita col buonismo pusillanime e disfattista
che e' ora di fare pulizia nel nostro spazio vitale
e se lo dice la televisione tutti sanno
che e' veramente cosa buona e giusta.
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II. Invece io penso
Io penso invece che chi salva naufraghi agisce da essere umano
che chi commette crimini razzisti e' un criminale che va processato
che la follia di una persona non giustifica altre persone a riprodurla
che salvare le vite e' il primo dovere.
Lo so che non la penso come la televisione
so invece che dalla televisione sempre e soltanto gli assassini parlano.
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III. Due giornate che sono una
Si svolgono quest'oggi due giornate
la Giornata contro il razzismo promossa dall'Onu
la Giornata contro le mafie promossa da "Libera"
sono due iniziative coerenti tra loro
anzi io credo siano una sola iniziativa
che chiama all'impegno a salvare le vite
a difendere tutti gli esseri umani
a contrastare il male facendo il bene
ad opporsi alla violenza con la nonviolenza.
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IV. Solo la nonviolenza
Perche' solo la nonviolenza si oppone
alla violenza razzista e alla violenza mafiosa
a tutte le guerre e a tutte le uccisioni
a tutte le persecuzioni e a tutte le oppressioni
a tutte le devastazioni e a tutte le distruzioni
al razzismo e al maschilismo
alla schiavitu' e al fascismo.
La nonviolenza sa che ogni vittima ha il volto di Abele.
La nonviolenza sa che salvare le vite e' il primo dovere.
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V. Repetita iuvant
E quindi ripetiamolo una volta ancora
quello che ancora e ancora occorre dire
che l'omissione di soccorso e' un crimine
che salvare le vite e' un dovere
che chi perseguita innocenti e' un criminale
che chi propaganda il razzismo e' un fascista.
E quindi ripetiamolo una volta ancora
che o si agisce per salvare tutte le vite
o si e' complici di tutte le stragi.
E quindi ripetiamolo una volta ancora
che devi essere tu l'umanita' come dovrebbe essere.
*
VI. Un governo razzista e golpista
E quindi ripetiamolo una volta ancora
che il governo italiano e' razzista e golpista
che commette crimini contro l'umanita'
che attenta alla Costituzione della Repubblica italiana
e trascina nell'abisso del male assoluto il nostro paese.
E quindi ripetiamolo una volta ancora
che da molti mesi il governo italiano commette il delitto di omissione di soccorso
nei confronti di naufraghi in pericolo di morte
e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite nel Mediterraneo
negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
E quindi ripetiamolo una volta ancora
che addirittura nelle circostanze
in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato
il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e operare
affinche' i superstiti siano respinti in Libia
dove tornerebbero ad essere vittime di segregazione in lager
di schiavitu' torture e costante pericolo di morte.
E quindi ripetiamolo una volta ancora
che con il cosiddetto "decreto sicurezza della razza"
il governo italiano ha imposto misure di persecuzione razzista
nei confronti di persone del tutto innocenti
misure disumane criminali e criminogene
misure di apartheid.
E quindi ripetiamolo una volta ancora
che il governo italiano persiste in una propaganda
che costituisce istigazione all'odio razzista
ed apologia del delitto di omissione di soccorso.
E quindi ripetiamolo una volta ancora
che nel commettere e per commettere questi crimini razzisti
il governo italiano non solo viola leggi ordinarie e convenzioni internazionali
ma viola la stessa Costituzione della Repubblica italiana.
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VII. Due provvedimenti indispensabili
E quindi ripetiamolo una volta ancora
che due sono i provvedimenti indispensabili
per far cessare le stragi nel Mediterraneo
ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti
per far cessare la schiavitu' in Italia
e riconoscere l'umana dignita' di ogni persona.
Il primo: riconoscere a tutti gli esseri umani
il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Il secondo: riconoscere tutti i diritti ed innanzitutto il diritto di voto
a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
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VIII. Quid agendum
Dinanzi alla violenza razzista del governo italiano
e' dovere del popolo italiano insorgere
con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
per l'immediata revoca di tutte le folli e scellerate misure razziste.
Dinanzi alla violenza razzista del governo italiano
e' dovere del popolo italiano insorgere
con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
per le immediate dimissioni del governo della disumanita'.
Dinanzi alla violenza razzista del governo italiano
e' dovere del popolo italiano insorgere
con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
affinche' i ministri responsabili di gravissimi reati
ne rispondano nei tribunali della repubblica.
Dinanzi alla violenza razzista del governo italiano
e' dovere del popolo italiano insorgere
con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
per la vita la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
per la legalita' che salva le vite
in difesa della democrazia dello stato di diritto della civilta'
in difesa dell'umanita'.
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IX. Congedo e appello
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Sii tu il buon samaritano.
Salvare le vite e' il primo dovere.

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 317 del 4 ottobre 2019
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