[Nonviolenza] Telegrammi. 3528



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3528 del 3 ottobre 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Celebrata la "Giornata internazionale della nonviolenza" a Viterbo
2. Comitato Nepi per la Pace: Nonviolenza, unica strada per la pace, la democrazia e i diritti umani...
3. Jessye Norman
4. Per la ricostruzione della civile convivenza
5. Verso il ritorno alla civilta': i doveri piu' urgenti. Una lettera aperta a chi siede al Governo e in Parlamento
6. Una lettera aperta alla Ministra dell'Interno
7. I compiti dell'ora
8. Tre tragedie, tre interventi, tre principi
9. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
10. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
11. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
12. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
13. Segnalazioni librarie
14. La "Carta" del Movimento Nonviolento
15. Per saperne di piu'

1. INIZIATIVE. CELEBRATA LA "GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NONVIOLENZA" A VITERBO

Mercoledi' 2 ottobre 2019 anche a Viterbo, per iniziativa del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", e' stata celebrata come ogni anno la "Giornata internazionale della nonviolenza" promossa dall'Onu nell'anniversario della nascita di Gandhi.
La celebrazione si e' svolta in piazzale Gramsci, dinanzi alla lapide che ricorda alcune vittime innocenti della barbarie nazista.
Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha tenuto il discorso commemorativo (discorso svolto parlando a braccio in vivo dialogo con i presenti, del quale di seguito riportiamo una sintesi ricostruita a memoria poche ore dopo).
*
Dinanzi a questo cippo e a questa lapide che ricordano tre vittime innocenti che proprio in questo luogo furono assassinate dai nazisti, noi oggi rinnoviamo la nostra opposizione a tutte le uccisioni e a tutte le violenze, il nostro impegno in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Noi oggi celebriamo qui, come tante altre persone stanno facendo in tutto il mondo, la Giornata internazionale della nonviolenza, nell'anniversario della nascita del Mahatma Gandhi, e nel ricordo di tutte le vittime della violenza, e di tutte le persone costruttrici di pace e di liberazione che alla violenza e all'iniquita' si sono opposte, dalla piu' lontana antichita' fino ad ora, e tra esse ricordiamo il nostro amico, maestro e compagno nell'impegno nonviolento di solidarieta' e di liberazione don Dante Bernini, che ci ha lasciato lo scorso venerdi' ma di cui vive e vivra' nel nostro ricordo la luminosa testimonianza.
*
La nonviolenza, diciamolo ancora una volta, e' innanzitutto una prassi: e' la lotta contro la violenza; e' un appello e un'azione: azione che educa e libera e salva, ed appello che suscita l'umanita' dell'umanita'.
La nonviolenza e' un concetto e un campo di ragionamenti e di convincimenti complesso e pluridimensionale, non dogmatico ma persuaso, non astratto ma sperimentale, fallibilista e aperto, esistenzialmente vissuto, da inverare nelle relazioni di ascolto e di aiuto, e nelle concrete formazioni sociali, nel concreto svolgimento storico dei conflitti e della civilta', dell'umanizzazione dell'umanita'.
La nonviolenza e' proposta pratica di azione concreta contro la violenza: proposta di azione personale e di azione collettiva, morale e politica.
La nonviolenza e' esperienza storica disseminata e germogliante lungo l'intera vicenda umana e sempre piu' intensa, estesa e chiarificata nel progredire dell'autocomprensione dell'umanita'.
Se e' merito di Gandhi aver dato un contributo fondamentale alla nonviolenza in termini di definizione e tematizzazione teorica e - soprattutto, e necessariamente - di sperimentazione effettuale, molte altre esperienze di pensiero e azione nel corso dei secoli la nonviolenza hanno elaborato e praticato: in primo luogo il movimento operaio; le resistenze antirazziste, anticolonialiste, antimperialiste ed antifasciste; tutti i movimenti di liberazione, e soprattutto il movimento di liberazione delle donne, le cui riflessioni e le cui lotte costituiscono la corrente calda e il maggior inveramento storico e teoretico della nonviolenza.
La nonviolenza e' l'orizzonte concettuale ed operativo in cui si collocano tutte le lotte di liberazione dell'umanita', tutte le esperienze di solidarieta' che i diritti di ogni essere umano riconoscono e difendono e promuovono, tutte le iniziative di rispetto, tutela e risanamento del mondo vivente.
La nonviolenza e' il fondamento primo e decisiva la modalita' concreta e coerente di tutte le esperienze di resistenza ad ogni abuso e ad ogni devastazione, ad ogni dittatura e ad ogni totalitarismo comunque essi si mascherino.
La nonviolenza e' la politica prima, la politica dell'umanita'.
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E questa giornata voluta dall'Onu non solo per dare solenne ed impegnativo riconoscimento istituzionale al lascito gandhiano, ma anche per vivamente esortare l'umanita' intera a porsi alla sequela del Mahatma, ebbene, questa giornata sia sempre piu', di anno in anno, indicazione e sprone all'agire concreto e coerente per il bene comune dell'umanita', alla responsabilita' che il mondo intero abbraccia, alla condivisione del bene e dei beni.
Nel ricordo di Mohandas Gandhi, di Laura Conti, di Luce Fabbri, di don Dante Bernini come di innumerevoli altre ed altri testimoni dell'umanita' come dovrebbe essere; alla scuola di Rosa Luxemburg e di Virginia Woolf, di Simone Weil e di Hannah Arendt, che della nonviolenza in cammino sono state nel XX secolo tra le figure di riferimento piu' nitide e piu' aggettanti; ogni persona senziente e pensante si impegni qui e adesso a contrastare ogni violenza, a salvare tutte le vite; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni; in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani; in difesa dell'intero mondo vivente casa comune dell'umanita'.
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E qui e adesso, nel nostro paese, innanzitutto si adoperi ogni persona di volonta' buona, ogni associazione solidale ed ogni istituzione democratica, per far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo e per far cessare la schiavitu', la segregazione e la persecuzione razzista.
Ripetiamo ancora una volta quali siano i piu' urgenti doveri, basilari e indispensabili, da realizzare immediatamente in Italia:
1. tornare alla legalita' che salva le vite: abrogare immediatamente tutte le misure razziste e persecutorie imposte dal governo razzista recentemente caduto (ma anche le altre imposte dai governi precedenti che hanno aperto la strada all'inabissamento nella brutalita' di quest'ultimo anno);
2. tornare al primo dovere di ogni essere umano e di ogni umano istituto: ripristinare l'adempimento del dovere di soccorrere chi e' in pericolo;
3. distinguere il bene dal male: che siano processati nei tribunali della Repubblica i responsabili di crimini contro l'umanita' e di attentato contro la Costituzione;
4. tornare alla Costituzione: ripristinare la legalita' costituzionale che il governo della disumanita' da poco caduto ha impunemente infranto per oltre un anno;
5. una persona, un voto: riconoscere il diritto di voto e tutti gli altri diritti sociali, civili e politici a tutte le persone che vivono in Italia, facendo cessare l'effettuale regime di apartheid di cui sono vittima milioni di nostri effettivi conterranei;
6. far cessare la strage nel Mediterraneo: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
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La nonviolenza e' in cammino.
La nonviolenza e' il cammino.
Agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Sii tu il cambiamento che vorresti vedere nel mondo.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

2. ANNIVERSARI: COMITATO NEPI PER LA PACE: NONVIOLENZA, UNICA STRADA PER LA PACE, LA DEMOCRAZIA E I DIRITTI UMANI...
[Dal Comitato Nepi per la Pace (per contatti: comitatonepipace at gmail.com) riceviamo e diffondiamo]

2 ottobre 2019 Giornata internazionale della Nonviolenza: unica strada per la pace, la democrazia e i diritti umani per tutti gli esseri umani anche nell'esempio di S. E. mons. Dante Bernini.
Il 2 ottobre e' la data scelta per celebrare la Giornata internazionale della Nonviolenza, in ricordo della nascita di Mohandas K. Gandhi, uno degli esempi piu' nitidi  di questa  teoria e pratica di lotta e resistenza che rifiuta ogni tipo di mezzo ed atto violento.
Questa ricorrenza ci sollecita ancora di piu' ad una riflessione sul senso e sulla urgente necessita' della nonviolenza.
In una condizione umana e in uno scenario mondiale percorso e percosso dalla violenza, dalle discriminazioni, dalle guerre, dalla sopraffazione, dalla voglia di muri e divisioni, la scelta della nonviolenza risulta la piu' giusta, la piu' efficace e necessaria.
La sola scelta possibile.
Una scelta che non e' passivita', inerzia, remissione ma come dimostrato dall'esempio di tanti grandi maestri della nonviolenza, a cominciare proprio da Gandhi fino a S. E. mons. Dante Bernini, scomparso pochi giorni fa, e' prima di tutto l'affermazione forte e chiara della giustizia e della verita', senza ambiguita', cedimenti e complicita'.
La nonviolenza e' la capacita', lo sforzo, la tensione verso la costruzione di un sistema di relazioni personali e socio-economiche che abbiano un identico mezzo e fine: il rispetto di ogni persona umana, del pianeta e come diretta conseguenza e bene supremo la Pace concreta e duratura.
Tutto cio' non e' una piacevole utopia argomento di discussione tra intellettuali ed anime belle ma una possibilita' reale perche' gia' realizzata piu' volte nel corso della Storia umana.
Il potere che distrugge e saccheggia il mondo, che considera merce le persone e rifiuto i poveri, i migranti, i piu' deboli, gli anziani e i malati rappresenta una continua sfida all'agire nonviolento, al pensare nonviolento al vivere in modo nonviolento.
A questa sfida danno risposta la prassi nonviolenta delle persone che ad esempio nei territori resi esausti dal dominio di mafie e camorre hanno il coraggio di resistere e non piegare la testa; le persone che cercano ogni giorno, con soluzioni anche piccole ma necessarie, di far comprendere che non possiamo prescindere nella storia dall'Africa e dai suoi popoli schiavizzati prima e ora brutalmente sfruttati; le persone che difendono il diritto alla salute e al rispetto dell'ambiente; coloro che nel nostro paese si impegnano per l'attuazione e il pieno rispetto della Costituzione, per la democrazia e per la pace.
Vivono e incarnano la nonviolenza tutti quelli che riescono ancora a guardare negli occhi l'altro e a vedervi rispecchiati i propri.
Pensiamo che per la sopravvivenza dell'umanita' non ci sia altra strada che la nonviolenza, il resto e' il buio della mente e del cuore e buio della storia.
Siano quindi anche le celebrazioni del 2 ottobre Giornata internazionale della nonviolenza l'occasione di un rinnovato impegno di tutti, a cominciare dalle Istituzioni, per la pace nel mondo.

3. LUTTI. JESSYE NORMAN

E' deceduta Jessye Norman, la cui voce incantava gli angeli.
Con gratitudine la ricordiamo.

4. REPETITA IUVANT. PER LA RICOSTRUZIONE DELLA CIVILE CONVIVENZA

E' il riconoscimento dell'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani la chiave di volta.
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Come si puo' tollerare che gli europei abbiano il tristo privilegio di recarsi ovunque nel mondo a rapinare e dissipare risorse, ed agli esseri umani di interi continenti sia negato il diritto di giungere in Europa in modo legale e sicuro?
Chi, se non i governi europei, i governi del continente gia' responsabile di secoli di colonialismo, genocidio e saccheggio, ha creato il mercato illegale del traffico di esseri umani gestito dalle mafie schiaviste?
E non e' chiaro a chiunque che c'e' un solo modo per sconfiggere ed annientare il mercato illegale del traffico di esseri umani su cui le mafie schiaviste lucrano profitti immensi, e questo solo modo e' riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di muoversi su quest'unico pianeta casa comune di tutti in modo legale e sicuro?
Accogliere gli esseri umani in fuga da guerre e fame, da dittature e schiavitu', e' certo impegnativo, ma questo impegno non e' un nostro dovere, un dovere comune?
Accogliere gli esseri umani in fuga da violenze inenarrabili non e' forse un adempimento del primo dovere di ogni essere umano e di ogni umano istituto, il dovere di salvare le vite?
E salvare le vite dei fuggiaschi non e' il primo passo per una piu' ampia azione per contrastare guerre e fame, schiavitu' e dittature?
Non e' ancora giunta l'ora di agire per abolire le guerre e la fame? Non e' ancora giunta l'ora di agire per abolire ovunque le dittature e la schiavitu'?
Noi crediamo che da tempo sia giunta l'ora di lottare per la liberazione comune dell'umanita', prima che un sistema di potere stragista e un modo di produzione e consumo onnidivoratore distrugga la biosfera e con essa la civilta' umana.
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E come si puo' tollerare che in Italia vi sia ancora un non dichiarato ma effettuale regime di apartheid che nega diritti fondamentali a milioni di esseri umani?
Il cosiddetto "reato di clandestinita'" non e' forse una flagrante violazione di un diritto umano fondamentale, il diritto ad esistere, che implica il diritto ad avere un luogo nel mondo in cui vivere?
La riduzione in schiavitu' di innumerevoli esseri umani da parte delle mafie tanto nelle citta' quanto nelle campagne non e' forse un crimine contro l'umanita'?
L'esistenza in Italia di campi di concentramento non e' un pezzo di fascismo che denega, infetta e aggredisce il nostro ordinamento giuridico costituzionale?
La negazione del diritto di voto a milioni di persone che qui vivono, non e' la negazione della democrazia stessa?
Non e' ancora giunta l'ora di inverare le promesse e il programma della Costituzione nata dalla Resistenza antifascista?
Noi crediamo che da tempo sia giunta l'ora di lottare per la liberazione comune dell'umanita', prima che un sistema di potere stragista e un modo di produzione e consumo onnidivoratore distrugga la biosfera e con essa la civilta' umana.
*
Se la parte antifascista e costituzionale del nuovo governo vuole restare fedele all'umanita', si batta per l'immediata abrogazione di tutte le infami misure razziste imposte dal precedente governo.
Se la parte antifascista e costituzionale del nuovo governo vuole restare fedele all'umanita', si batta per l'immediato riconoscimento del diritto di ogni essere umano a giungere in Italia e in Europa in modo legale e sicuro.
Se la parte antifascista e costituzionale del nuovo governo vuole restare fedele all'umanita', si batta per l'immediata abrogazione del cosiddetto "reato di clandestinita'".
Se la parte antifascista e costituzionale del nuovo governo vuole restare fedele all'umanita', si batta per contrastare adeguatamente il cancro della schiavitu' in Italia.
Se la parte antifascista e costituzionale del nuovo governo vuole restare fedele all'umanita', si batta per l'immediata abolizione dei campi di concentramento.
Se la parte antifascista e costituzionale del nuovo governo vuole restare fedele all'umanita', si batta per l'immediato riconoscimento di tutti i diritti sociali, civili e politici per tutte le persone che si trovano in Italia, ed innanzitutto per il diritto di voto: "una persona, un voto" e' il fondamento stesso della democrazia.
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Il pericolo razzista e fascista e' tutt'altro che sconfitto nel nostro paese.
La destra razzista e fascista oggi controlla e domina i mass-media e quello strumento principe del totalitarismo che sono i cosiddetti "social media".
La destra razzista e fascista costruisce il suo consenso con una propaganda che usa della diffusione della paura, della menzogna e della barbarie come risorse primarie.
La destra razzista e fascista e' ancora maggioritaria in parlamento, ed e' solo per la spaccatura tra i due principali partiti di essa espressione che da pochi giorni non e' piu' coesa al governo, e vi e' invece (e fortunatamente) un governo in cui due partiti antifascisti si trovano insieme ad un partito fascista.
Se la parte antifascista e costituzionale del governo riuscira' a promuovere il ritorno dell'Italia alla democrazia e alla legalita' costituzionale, cio' dipendera' anche e soprattutto dalla mobilitazione dal basso contro il razzismo e contro il fascismo, mobilitazione dal basso che deve continuare, deve intensificarsi ed estendersi.
Ma perche' questa mobilitazione dal basso per la democrazia possa crescere, essa deve anche approfondire la riflessione e l'autocoscienza e fare in piena consapevolezza la scelta necessaria: deve fare la scelta della nonviolenza.
Perche' solo la nonviolenza contrasta il fascismo in modo adeguato.
Perche' solo la nonviolenza eredita e prosegue la Resistenza antifascista nei suoi valori e nel suo progetto.
Perche' solo la nonviolenza invera il programma scritto nella Costituzione repubblicana.
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Analisi concreta della situazione concreta, dunque.
Ed impegno concreto e coerente, che difenda e promuova la democrazia e la dignita' umana ovunque e comunque sia possibile farlo; che valorizzi e sostenga ogni azione che difende la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano e dell'umanita' intera; che incessantemente si opponga ad ogni cedimento alla barbarie fascista.
Uscire dalla subalternita', dunque.
La nostra lotta scaturisce e si svolge nel confronto reale ovunque conflitto tra oppressione e liberazione si dia, ed insieme si sviluppa e si autocomprende in una prospettiva globale di azione costantemente orientata al bene comune dell'umanita'.
Oggi qui l'opposizione al razzismo ed allo schiavismo e' l'impegno cruciale.
Come il disarmo, come la salvaguardia dell'ambiente, come l'opposizione al sistema di potere ed al modo di produzione che riduce gli esseri umani a mere merci consumatrici di merci ed avvelena e divora e desertifica il mondo vivente, distruggendo con esso la stessa umanita' che ne e' abitatrice e parte.
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Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Condividere il bene ed i beni.
Salvare le vite e' il primo dovere.

5. REPETITA IUVANT. VERSO IL RITORNO ALLA CIVILTA': I DOVERI PIU' URGENTI. UNA LETTERA APERTA A CHI SIEDE AL GOVERNO E IN PARLAMENTO

Gentili signore e gentili signori,
se, come la decisione odierna relativa all'approdo a Lampedusa della nave "Ocean Viking" lascia supporre, il nuovo governo fara' cessare la scellerata barbarie dell'omissione di soccorso nei confronti dei naufraghi, finalmente l'Italia sembra avviarsi verso la fine della criminale barbarie razzista e fascista, della barbarie persecutrice e assassina cui e' stato dedito per un intero anno il precedente governo.
*
Ma per cessare di essere scellerata corresponsabile della strage degli innocenti nel Mediterraneo, l'Italia deve fare un passo ancora, quello decisivo.
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Italia e in Europa con mezzi di trasporto legali e sicuri, cosi' annientando il mercato illegale gestito dalle mafie schiaviste dei trafficanti, cosi' salvando innumerevoli vite umane.
Questo occorre fare, subito.
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Ed insieme a  questo, un passo ancora deve fare l'Italia per tornare un paese civile, uno stato di diritto, un ordinamento democratico: abolire tutte le abominevoli misure razziste che inabissano il nostro paese al rango di infame regime di apartheid.
Abolire le misure razziste dei due cosiddetti "decreti sicurezza della razza", ed abolire anche le misure razziste imposte e mantenute dai precedenti governi: la disumana criminalizzazione dei cosiddetti "clandestini" (nessun essere umano e' un clandestino in quest'unico mondo vivente patria comune dell'umanita'); i mostruosi campi di concentramento; il favoreggiamento della schiavitu' conseguente alla negazione da parte dei pubblici poteri di fondamentali diritti umani a milioni di esseri umani innocenti.
Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani che vivono in Italia tutti i diritti sociali, civili, politici, a cominciare dal diritto di voto: "una persona, un voto" e' il fondamento della democrazia.
Non e' una democrazia un paese in cui a milioni di abitanti il diritto di voto e' assurdamente, scelleratamente negato.
Non e' una democrazia un paese in cui esistono i campi di concentramento.
Non e' una democrazia un paese in cui esseri umani innocenti ed inermi vengono denegati, emarginati, perseguitati e abbandonati tra gli artigli dei poteri criminali.
Non e' una democrazia un paese in cui sussiste la schiavitu'.
*
Ogni persona ragionevole sa che l'umanita' e' ormai unificata da un unico destino di vita o di morte. I disastri ambientali e la crisi climatica sono qui a ricordarcelo ogni giorno.
Ogni persona ragionevole sa che l'agire umano deve essere ormai adeguato alla scala planetaria ed intergenerazionale; il principio di precauzione che deve presiedere ad ogni decisione ormai non puo' piu' conoscere frontiere: ogni rilevante decisione pubblica impatta sull'umanita' intera e quindi deve essere sussunta al bene comune dell'umanita' intera.
Mai come adesso la regola aurea non solo della morale personale e sociale, ma della politica e del diritto, si conferma quella che recita: "agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te".
Mai come ora ogni azione politica deve avere come scopo primario il bene comune dell'umanita', nessuna persona esclusa, vivente o ventura che sia.
*
Soccorrere, accogliere, assistere le persone in fuga dalle guerre e dalla fame, dai disastri ambientali e dalle dittature, non e' un di piu': e' il fondamento stesso della civile convivenza, e' l'incarnazione cogente del principio responsabilita'. Cosi' come abolire le guerre e le armi. Cosi' come cessare di avvelenare, devastare e distruggere la biosfera.
Siamo una sola umanita', in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera, dalla cui difesa e reintegrazione dipende la nostra stessa esistenza.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Augurandovi ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 14 settembre 2019

6. REPETITA IUVANT. UNA LETTERA APERTA ALLA MINISTRA DELL'INTERNO

Gentilissima Ministra dell'Interno,
mi consenta innanzitutto di congratularmi per la sua nomina a tale incarico. Lei ha sicuramente le competenze giuridiche ed amministrative, e le risorse culturali e morali, per svolgere la sua funzione con la cura e lo scrupolo richiesti.
*
Lei sa che il suo predecessore, invece, assuefatto ad una propaganda d'odio cui era gia' dedito da molti anni, ha ricoperto questa medesima carica dimentico di quella pietas che sempre dovrebbe illuminare chi sia investito di pubblici uffici in pro del bene comune; e che da quella delirante propaganda reso ebbro e cieco ha imposto al nostro paese decisioni empie, indegne di un paese civile, di uno stato di diritto, di un ordinamento democratico.
In particolare ha imposto, con la vile complicita' dell'intero governo di cui era magna pars, anzi: vero e proprio dominus, in guisa di ministro plenipotenziario, misure confliggenti non solo con la Costituzione della Repubblica italiana, non solo con il diritto internazionale, ma finanche con le leggi non scritte ma incise nel cuore di ogni essere umano.
Con insensata hybris ha imposto e commesso crimini abominevoli.
Come l'omissione di soccorso dei naufraghi in pericolo di morte.
Come la persecuzione dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo per impedire loro di continuare a salvare vite innocenti.
Come la persecuzione delle persone piu' fragili, piu' esposte al pericolo di violenze inaudite e piu' bisognose della protezione della legge tra quante si trovano nel nostro paese.
Come una costante, crescente, mostruosa istigazione all'odio razzista.
Ora quel ministro non e' piu' tale, il governo da lui subornato non e' piu' in carica; dopo un anno di follia, di violenza, di eversione dall'alto, l'Italia puo' ora tornare alla democrazia, alla legalita' costituzionale, alla civilta'.
*
Con specifico riferimento ad alcune misure contenute in due particolari atti legislativi, i due cosiddetti "decreti sicurezza", lo stesso Presidente della Repubblica con due sue lettere aveva segnalato l'abissale gravita' di esse.
Ebbene, quelle misure persecutorie, inammissibili e disumane, devono essere al piu' presto abrogate.
E quell'antipolitica razzista di proclamato odio e di praticata empieta' deve cessare.
Unisco quindi la mia voce a quella delle tante persone che sicuramente gia' l'avranno pregata di restaurare il diritto nel nostro paese, di ripristinare la vigenza della Costituzione, di fare la politica giusta e necessaria: la politica che salva le vite, che soccorre il bisognoso, che promuove il bene comune.
Faccia cessare l'omissione di soccorso dei naufraghi in pericolo di morte.
Faccia cessare la persecuzione dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo.
Faccia cessare la persecuzione dei piu' bisognosi della protezione della legge tra quanti si trovano nel nostro paese.
Faccia cessare l'istigazione all'odio razzista.
Ed innanzitutto apra i porti a chi e' in fuga da guerre e fame, torture e schiavitu'; si adoperi affinche' siano soccorsi, accolti ed assistiti tutti gli esseri umani in pericolo; restituisca umanita' alla politica italiana e restituisca il nostro paese all'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Augurandole ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 11 settembre 2019

7. REPETITA IUVANT. I COMPITI DELL'ORA

Abrogare immediatamente tutte le infami e scellerate misure razziste imposte dal governo della disumanita'.
Soccorrere tutte le persone in pericolo, salvare tutte le vite.
Far cessare immediatamente tutte le persecuzioni, lo schiavismo e l'apartheid in Italia.
Tornare alla Costituzione repubblicana antifascista.
*
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto, e tutti i diritti sociali, civili e politici, a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
*
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

8. REPETITA IUVANT. TRE TRAGEDIE, TRE INTERVENTI, TRE PRINCIPI

Tre tragedie
La strage degli innocenti nel Mediterraneo.
I lager libici.
La schiavitu' in Italia.
*
Tre interventi
Primo: soccorrere tutti i naufraghi, e non solo: consentire a tutte - tutte - le persone di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro. Cosi' annientando il lucrosissimo mercato criminale dei trafficanti di esseri umani.
Secondo: liberare e portare in salvo in Italia tutti i prigionieri dei lager libici: se necessario pagando sia al governo di Tripoli, sia al generale Haftar, un compenso affinche' non lo impediscano, ma anzi cooperino a tal fine.
Terzo: riconoscere subito a tutte le persone che vivono in Italia tutti i diritti sociali, civili, politici, a partire dal diritto di voto. Abolire il cosiddetto "reato di clandestinita'" riconoscendo che chiunque si trovi in Italia deve avere tutti i diritti e i doveri di ogni altra persona. Far valere su tutto il territorio italiano i diritti di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori. Liberare l'Italia dalla schiavitu'.
*
Tre principi
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.

9. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

10. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

11. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

12. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA

L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org

13. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- AA. VV. Il fattore umano, volume monografico di "Limes. Rivista italiana di geopolitica", n. 8, agosto 2019, Gedi, Roma 2019, pp. 232 (+ 16 pp. di tavole), euro 15.
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Riletture
- Elizabeth Barrett Browning, Sonetti dal portoghese, Rcs, Milano 2012, pp. 120.
- Elizabeth Barrett Browning, Sonnets from the Portuguese and Other Poems, Toronto-London-Mineola 1992, pp. VIII + 54.
- Elizabeth B. Browning, Robert Browning, D'amore e di poesia. Lettere scelte 1845-1846, Rcs, Milano 2007, 2014, pp. 224.
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Riedizioni
- Dacia Maraini, L'eta' del malessere, Einaudi, Torino 1963, 1996, Mondadori, Milano 2019, pp. II + 184, euro 7,90 (in supplemento a "Donna moderna").

14. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

15. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3528 del 3 ottobre 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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