[Nonviolenza] Archivi. 312



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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Numero 312 del 29 settembre 2019

In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di febbraio 2019 (parte sesta e conclusiva)
2. Una lettera mazziniana. Alla Presidente del Senato della Repubblica
3. E sulle picche recano
4. Passato qualche giorno
5. Roberto Sardelli
6. Due proposte alle persone amiche
7. La sera prima dell'inizio dello sterminio degli herero
8. Diglielo al senatore
9. A che punto siamo con i ricorsi alla Corte costituzionale contro il "decreto sicurezza della razza"? Da Viterbo un incontro e un appello
10. Tre canzoncine del "Decreto sicurezza della razza"
11. Presidente, ricorra alla Consulta contro l'abominevole "decreto sicurezza della razza". Una lettera al Presidente della Regione Lazio
12. Giulio Brogi
13. Stanley Donen
14. Un urgente invito a scrivere alle senatrici ed ai senatori

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI FEBBRAIO 2019 (PARTE SESTA E CONCLUSIVA)

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di febbraio 2019.

2. UNA LETTERA MAZZINIANA. ALLA PRESIDENTE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA

Alla Presidente del Senato della Repubblica
Oggetto: Per il pieno rispetto delle leggi e della verita' in relazione al delitto di sequestro di persona aggravato commesso dal Ministro dell'Interno e dai suoi sodali rei confessi

"L'errore e' sventura da compiangersi;
ma conoscere la verita' e non conformarvi le azioni,
e' delitto che cielo e terra condannano"
(Giuseppe Mazzini, Dei doveri dell'uomo)

Gentilissima Presidente del Senato della Repubblica,
come e' noto il 19 febbraio la Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato ha deliberato di proporre alla Camera da lei presieduta di non autorizzare la magistratura a procedere nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato in riferimento ai giorni in cui i naufraghi soccorsi dalla nave "Diciotti" furono illegalmente privati della liberta'.
Entro un mese il Senato dovra' pronunciarsi in merito, e se le scrivo questa lettera e' perche' confido che ogni senatrice ed ogni senatore vorra' prestare ascolto alla ragione ed alla coscienza, e - se mi concede l'espressione di classica ascendenza: alla voce delle leggi - anziche' sottomettersi ai diktat di gerarchie che agiscono secondo modelli autoritari ed anomici e che da mesi stanno commettendo e propugnando crimini razzisti e un vero e proprio attentato contro la Costituzione.
Come lei ben sa, i parlamentari non sono e non possono agire da sudditi di un qualsivoglia Grande Fratello, capo carismatico o capobastone; la Costituzione della Repubblica italiana all'articolo 67 recita infatti che "ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato".
*
Gentilissima Presidente del Senato della Repubblica,
mi permetta di riassumere i termini della questione.
Nessuno nega che il reato di sequestro di persona aggravato sia stato commesso dai ministri che se ne sono dichiarati responsabili: e' un dato di fatto.
Cio' su cui il Senato nella sua pienezza dovra' pronunciarsi e' se quel reato, che e' stato certamente commesso, sia stato commesso - come recita l'art. 9, n. 3, della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1 - "per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo".
Il nocciolo giuridico, ma anche morale e politico, della questione e' qui.
Vediamo dunque se commettendo il reato di sequestro di persona aggravato in quel frangente il Ministro dell'Interno ed i suoi sodali rei confessi abbiano agito secondo quei fini e quei criteri che la norma citata precisamente definisce.
1. Nel sequestrare i naufraghi per giorni sulla nave "Diciotti" vi era "un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante"?
Evidentemente no.
L'intera schidionata di grotteschi sofismi di cui consiste la memoria difensiva del ministro crolla dinanzi a una semplice constatazione: nessun interesse dello stato costituzionalmente rilevante vi era, ne' poteva esservi, nella commissione del delitto di sequestro di persona aggravato nei confronti di alcune decine di naufraghi soccorsi da una nave italiana; al contrario: la Costituzione, le leggi e le convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte convergevano tutte nell'imporre lo sbarco immediato dei naufraghi.
2. Nel sequestrare i naufraghi per giorni sulla nave "Diciotti" vi era "il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo"?
Evidentemente no.
Infatti era interesse pubblico portare a termine l'operazione di soccorso con lo sbarco dei naufraghi, nel pieno rispetto delle leggi. Quando il Ministro dell'interno ed i suoi sodali rei confessi del suo medesimo reato pretendono che la politica razzista del Governo costituisca "interesse pubblico", mentono sapendo di mentire: e mentono perche' sanno che riconoscere che ogni politica razzista e' ipso facto criminale, come evidentemente e', significa per gli stessi autoaccusarsi di ulteriori reati, reati che stanno effettivamente commettendo da quando si sono insediati al governo e dei quali dovranno pur essere chiamati a rispondere nelle aule di giustizia.
*
Gentilissima Presidente del Senato della Repubblica,
se dunque non sussistono le esimenti invocate dai rei, non resta alcun dubbio che quel reato, la cui commissione e' certa e ammessa dagli stessi ministri, non ha alcuna giustificazione ne' giuridica, ne' morale, ne' politica.
Esso va quindi perseguito dall'autorita' giudiziaria per quanto attiene alla legge, va riprovato dall'opinione pubblica per quanto attiene alla morale, va condannato e contrastato da ogni cittadino, da ogni organizzazione e da ogni istituzione democratica per quanto attiene alla politica, se la politica e', come deve essere, agire per il bene comune con mezzi adeguati nel rispetto dei diritti di tutti.
Orbene, la Giunta per le autorizzazioni a procedere ha espresso un'indicazione manifestamente, sesquipedalmente errata, ed essa del resto non e' in alcun modo vincolante per il Senato; anzi, il fatto che sia cosi' manifestamente, flagrantemente errata, giova alla chiarezza e contribuira' a persuadere ogni senatrice ed ogni senatore a non voler ripetere quell'obbrobrioso errore giuridico, politico, logico e morale.
*
Gentilissima Presidente del Senato della Repubblica,
non riterrei compiuto il ragionamento svolto in questa lettera se non le segnalassi anche che il reato di sequestro di persona aggravato non e' l'unico di cui i membri del governo in carica si siano macchiati in questi mesi e di cui prima o poi dovranno pur rispondere in tribunale.
La sua cortesia mi consentira' di ripetere qui ancora una volta le medesime parole che forse lei stessa avra' gia' letto in mie precedenti missive inviate a varie magistrature italiane ed internazionali e per conoscenza anche alla sua attenzione.
I. il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
II. addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte;
III. come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
IV. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
V. nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico.
*
Gentilissima Presidente del Senato della Repubblica,
le sarei assai grato se volesse dedicare adeguata attenzione a quanto precede, ed adoperarsi affinche' il Senato che lei presiede quando sara' chiamato a pronunciarsi in via definitiva in merito all'autorizzazione a procedere nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato possa farlo con piena scienza e coscienza e possa pronunciarsi nel pieno rispetto delle leggi e della verita'.
Ringraziandola per l'attenzione ed augurandole ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 20 febbraio 2019

3. E SULLE PICCHE RECANO

I. Funziona

Funziona sempre il razzismo
in questo antico e nobile reame di Nusmundia.

Il governo fa disastri?
E' colpa degli immigrati.

I padroni rubano e scappano?
E' colpa degli immigrati.

La squadra non vince una partita?
E' colpa degli immigrati.

Tuo figlio si fa bocciare a scuola anche quest'anno?
E' colpa degli immigrati.

Non riesci a smettere di bucarti?
E' colpa degli immigrati.

La televisione fa le righe?
E' colpa degli immigrati.

Piove proprio sul tappeto del salotto?
E' colpa degli immigrati.

L'incendio, l'alluvione, il terremoto?
E' colpa degli immigrati.

Funziona sempre il razzismo
in questo antico e nobile reame di Nusmundia.

II. Un uomo in mare

"Un uomo in mare" grida il gabbiere.
"E chi se ne frega" risponde il ministro.

"Soccorrere i naufraghi" e' la regola prima
del diritto del mare.
"Ci potevano pensare prima" risponde il ministro
"se lo meritano di affogare".

"Chi salva una vita salva il mondo intero"
e' scritto nel Talmud babilonese.
"Sentito avete? Eccola la prova"
gorgheggia prorompe trionfa il ministro
"del complotto degli anziani di Sionne
deicidi perfidi scafisti e clandestini".

III. Alcune perle di saggezza del ministro plenipotenziario

Le persecuzioni hanno sempre fatto bene alla salute.
Epurandosi il paese si rafforza.
La guerra e' la sola carta igienica del mondo.
Il popolo mi chiede di difendere la razza.
Chi non pesta l'africano e' un ebreo e un comunista.
Prima i padani prima gli italiani prima gli ariani.
Il governo fa il governo i giudici facessero i giudici e non scocciassero.
Non ci sono vittime di serie A e di serie B, a noi ci piace massacrarle tutte.

IV. E tu che guardi

E tu che guardi non vedi niente?
E tu che vedi non dici una parola?
E tu che assisti non muovi neanche un dito?

Marciano al passo dell'oca pomposi i gerarchi
e sulle picche recano le teste decollate.

Muoiono gli affogati a un passo dalla riva
muoiono fucilati o dal rogo divorati
gli schiavi affamati nella campagna viva.

Muoiono i migranti perseguitati
dal governo amico dei campi
dal governo amico della pulizia
dal governo amico della soluzione
finale.

E tu che guardi non vedi niente?
E tu che vedi non dici una parola?
E tu che assisti non muovi neanche un dito?

4. PASSATO QUALCHE GIORNO

I. Contagocce

Passato qualche giorno gia' del rogo
ogni memoria pubblica si e' persa
l'aria attoscata e' di bel nuovo tersa
i servi tornano all'usato giogo.

Che fine fa il cadavere del giovane arso vivo?
Che fine fa chi ha perso anche la misera baracca?

Spente le telecamere ecco tornano
i caporali coi pulmini e con i ferri.

Frattanto a Roma i pretoriani esultano
inneggiano alla pacchia che e' finita
che sia ben chiaro a tutti qual e' il posto
delle classi pericolose
delle razze inferiori
delle femmine fattrici e di conforto.

II. Statistica

Lo chiedo a mero fine di statistica:
quanta gente sara' morta annegata
stanotte nel Mediterraneo?
Qualcuno tiene il conto
degli stupri nei lager libici?
c'e' forse un punteggio
per ogni migrante torturato
a scorpioni e frustate nei campi
per ogni migrante resa schiava
sui cigli delle vie del belpaese
per ogni rosso giallo nero eliminato?

Lo chiedo a mero fine di statistica:
le decine, le centinaia, le migliaia
di persone inermi e innocenti
che il decreto per la sicurezza della razza
priva di tutti i diritti e scaraventa
nell'inferno schiavista negli artigli delle mafie
come faranno a sopravvivere?

III. Et a' bonnes moeurs dedie'

Mi chiedono gli amici perche' scrivo queste cose
e perche' le scrivo cosi'.

Perche' non parlo delle ingenti bellezze
della storia opima delle grazie della lingua
dei trovati della civilta'
e spreco il mio tempo nei ghetti e nei cimiteri.

Potessi saperlo avessi
un amico dottore che mi prescrivesse
la medicina che cancella la memoria
e rende ciechi e sordi e onnipotenti
adesso sarei come loro
come i ministri che si fanno i selfie
mentre banchettano a reti unificate
levando in alto i calici in cui ferve
il sangue delle vittime sgozzate.

Avessi ancora la mia giovinezza
non scriverei costi' queste tristezze
starei per strada a fare barricate.

5. ROBERTO SARDELLI

E' deceduto don Roberto Sardelli, che visse e lotto' con i baraccati per la liberazione dell'umanita', insegno' a non tacere, fu esempio di solidarieta' e di condivisione, fu l'umanita' come dovrebbe essere.
Con gratitudine lo ricordiamo.

6. DUE PROPOSTE ALLE PERSONE AMICHE

Due proposte d'iniziativa.
La prima: scrivere alle senatrici e ai senatori per chiedere che votino per autorizzare la magistratura a procedere nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato.
La seconda: scrivere ai presidenti delle Regioni per sollecitare i ricorsi alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" razzista ed incostituzionale.
*
1. Una bozza di lettera alle senatrici e ai senatori
Gentilissima senatrice, gentilissimo senatore,
tra pochi giorni sarete chiamati a pronunciarvi in merito all'autorizzazione a procedere richiesta dalla magistratura nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato.
Vi saremmo assai grati se leggeste gli atti, che ricostruiscono in modo adeguato le ragioni della richiesta.
E vi saremmo assai grati se teneste a mente cio' su cui siete chiamati a pronunciarvi, ovvero quanto disposto dall'art. 96 della Costituzione ("Il Presidente del Consiglio dei Ministri ed i Ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell'esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei Deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale") e dall'art. 9, n. 3, della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1 (che esplicita come l'assemblea della Camera competente - in questo caso il Senato - possa "negare l'autorizzazione a procedere ove reputi, con valutazione insindacabile, che l'inquisito abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo").
Ebbene: nel sequestrare i naufraghi trattenendoli contro la loro volonta' sulla nave "Diciotti" il governo certamente non ha "agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante", e non ha agito "per il perseguimento di un preminente interesse pubblico".
Vorremmo pertanto sollecitarvi ad autorizzare la magistratura a procedere nei confronti dei responsabili di quel reato.
Come recita l'incipit dell'art. 3 della Costituzione: "Tutti i cittadini hanno pari dignita' sociale e sono eguali davanti alla legge".
Ringraziandovi per l'attenzione, vogliate gradire distinti saluti.
*
2. Tre bozze di lettere ai presidenti delle Regioni
2.1. Ai presidenti delle Regioni che hanno annunciato il ricorso alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" razzista ed incostituzionale
Gentilissimo/gentilissima Presidente della Regione,
l'ente da lei presieduto ha annunciato la volonta' di ricorrere alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" in relazione ai suoi profili di flagrante incostituzionalita'.
Apprezzando l'iniziativa, vorremmo sapere se l'iter di essa e' gia' stato concretamente avviato ed a quale punto sia.
E' infatti noto che i tempi del lavoro della Corte Costituzionale sono necessariamente non brevi, mentre gli effetti (che sono stati autorevolmente definiti "disumani, criminali e criminogeni") del cosiddetto "decreto sicurezza" si stanno gia' brutalmente dispiegando in danno di molte persone innocenti.
Con sollecitudine, voglia gradire distinti saluti.
2.2. Ai presidenti delle Regioni che hanno annunciato la disponibilita' a presentare un ricorso alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" razzista ed incostituzionale
Gentilissimo/gentilissima Presidente della Regione,
l'ente da lei presieduto ha annunciato la disponibilita' a presentare un ricorso alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" in relazione ai suoi profili di flagrante incostituzionalita'.
Apprezzando l'intenzione espressa, vorremmo sollecitare la realizzazione dell'iniziativa.
E' infatti noto che i tempi del lavoro della Corte Costituzionale sono necessariamente non brevi, mentre gli effetti (che sono stati autorevolmente definiti "disumani, criminali e criminogeni") del cosiddetto "decreto sicurezza" si stanno gia' brutalmente dispiegando in danno di molte persone innocenti.
Con sollecitudine, voglia gradire distinti saluti.
2.3. Ai presidenti delle Regioni che non hanno ancora annunciato il ricorso alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" razzista ed incostituzionale
Gentilissimo/gentilissima Presidente della Regione,
come certo sapra', varie Regioni hanno annunciato la volonta' di ricorrere alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" in relazione ai suoi profili di flagrante incostituzionalita'.
Vorremmo proporre anche alla Regione da lei presieduta di fare altrettanto.
Gli effetti del cosiddetto "decreto sicurezza" (effetti che sono stati autorevolmente definiti "disumani, criminali e criminogeni") si stanno infatti gia' brutalmente dispiegando in danno di molte persone innocenti, ed e' necessario ed urgente che ogni istituzione democratica nell'ambito delle sue competenze faccia quanto in suo potere per difendere i diritti umani fondamentali e la stessa legalita' costituzionale.
Con sollecitudine, voglia gradire distinti saluti.

7. LA SERA PRIMA DELL'INIZIO DELLO STERMINIO DEGLI HERERO

I.

L'ordine e' gia' arrivato, ma la truppa ancora lo ignora.
L'ordine non arriva con un messaggero a cavallo
non arriva dalla radio col telefono con tre squilli di tromba
col triplice cachinno con passo di minuetto
non arriva su carta intestata e neppure nel codice
dei giocatori di quartiglio dei tagliagole dei vicoli
col fischio del treno e le muse stupefatte
arriva e basta
a un certo punto ti accorgi che e' nell'aria
senti le lame che vengono affilate.

Basta un cenno e tutto e' detto
senza una parola senza uno sguardo d'intesa
basta trovare sul muro sotto casa
lo sgorbio nazista la scritta "morte al negro"
basta sapere che dietro la lavagna
gia' comincia il primo blocco del campo
basta guardare il piccolo duce che azzanna
pane e nutella e l'occhio gli scintilla
tutto e' gia' detto senza dire niente
la guarnigione dorme e gia' si sogna
le baionette che affondano nel tenero.

Nell'aria e' come un ronzio
nell'aria e' un silenzio di pietra
il cielo e' un incendio infinito
nero come la pece da abissi e calanchi solcato
voci di demoni invisibili
litaniano parole senza suono
parole dalle lunghe bave di fiele e di tosco
parole come rasoi
padroni a casa nostra
ruspe in azione
prima gli italiani
la pacchia e' finita
i primi manipoli gia' bivaccano in strada
la notte infetta pullula e ripullula
si scaldano intorno ai roghi
dell'arte degenerata
intorno ai roghi dei ghetti
si passano il bruciabudella
le parole d'ordine raschianti
la manovra del popolo
il governo del cambiamento
primavera di bellezza
la perfida Albione
la difesa della razza
dio riconoscera' i suoi.

E' solo la sera prima
o forse e' la sera dopo
il mare colore del vino
il mare colore del sangue.

II.

La giovane donna innocente che ti guarda e dice
io non capisco il mondo e quasi piange
e si vergogna del pianto e del mondo
tutte ha gia' conosciuto le angherie la disperazione
sente il soffio del diluvio di male che irrompe.

Il vecchio che guarda stupefatto
il ritorno dell'orda hitleriana
e pensa che quindi non basto'
non basto' tanto lottare tanto soffrire
a estinguere il mostro.

Si chiede cosa sia diventata la gioventu'
che spacca le teste come scatolette
che vomita parole pregne di Zyklon B
che cavalca draghi di coltan ridendo giuliva
masticando le carni succhiando le ossa
delle piccole mani dei bambini affogati
nella caverna del mare tra le terre
il mare colore del vino
il mare colore del sangue.

III.

Alla furia criminale e disumana
del governo razzista e golpista
opponiti tu.

Alla strage nel Mediterraneo
opponiti tu.

Ai lager libici e a chi riconsegna
agli aguzzini le vittime superstiti
opponiti tu.

Alle antileggi hitleriane
alle persecuzioni razziste
ai campi di concentramento e alle deportazioni
alla schiavitu' e all'apartheid in Italia
opponiti tu.

Sii tu la Rachele che salva Ismaele
sii tu a rispondere a Duccio Galimberti
che ti convoca a Madonna del Colletto
sii tu il buon samaritano
sii tu il cuore pensante della baracca
accorri tu all'appello di Anna e di Simona
accorri tu all'appello della Rosa Rossa e della Rosa Bianca.

Se non resisti tu chi resistera'?
Se non ti opponi tu chi si opporra'?
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.

8. DIGLIELO AL SENATORE

I.

E tu diglielo al signor senatore
che un crimine e' un crimine e' un crimine

E tu diglielo al signor senatore
che salvare le vite e' il primo dovere

Se ancora lo ignora s'informi:
soccorrere i naufraghi e' obbligo di legge
ed implica sbarcarli in un porto sicuro

Se ancora lo ignora s'informi:
il sequestro di persona aggravato
commesso e ostentato dal Ministro dell'Interno
come si esibisce una preda e un trofeo
e' delitto previsto e punito dal codice

Se ancora lo ignora s'informi:
che altri ministri si dichiarino correi
non estingue il reato ma solo vi aggiunge
il concorso tra loro anch'esso dal codice
previsto e punito

Se ancora lo ignora s'informi:
per quel sequestro di persona aggravato
non vale la pretesa esimente di aver agito
"per la tutela di un interesse dello Stato
costituzionalmente rilevante"
non essendovi li' tale interesse
ma solo la flagrante violenza razzista
di un governo fedifrago
che alla Costituzione attenta
e che degli interessi dello Stato
- la vigenza del diritto, la democrazia, la civile
convivenza, l'umana dignita' - fa strame

Se ancora lo ignora s'informi:
per quel sequestro di persona aggravato
non vale la pretesa esimente di aver agito
"per il perseguimento di un preminente
interesse pubblico"
non essendovi li' tale interesse
ma solo la flagrante violenza razzista
di un governo barbaro e insensato
che l'interesse pubblico
- ovvero il bene comune -
disprezza e sottomette
alla propria onnivora brama di potere
al proprio delirio di onnipotenza
alla pretesa di farsi potere assoluto
sottratto al controllo giurisdizionale
sciolto da ogni vincolo di leggi e morale

Se ancora lo ignora s'informi:
davanti alla legge tutti sono eguali

Mille sofismi non bastano a nascondere
il semplice fatto che il governo
sta commettendo crimini e pretende
impunita' per essi

E tu diglielo al signor senatore
che farsi complice di un crimine e' un crimine

E tu diglielo al signor senatore
che ostacolare della giustizia il corso
e' anch'esso un crimine

E tu diglielo al signor senatore
che quando il Ministro pretende difendersi
sostenendo che attua il programma di governo
quando quel programma crimini realizza
quel programma e' criminale e di quei crimini
in tribunale si deve rispondere.

II.

Non solo il delitto del sequestro di persona
ha commesso il governo della disumanita'
ma anche l'omissione di soccorso dei naufraghi
ma anche il sabotaggio dei soccorritori volontari
che vite umane salvano nel Mediterraneo
negando a tutti loro in porto sicuro approdo

Non solo il delitto del sequestro di persona
ha commesso il governo della disumanita'
ma anche il favoreggiamento degli schiavisti libici
ogni volta che si e' adoperato
affinche' fossero respinti in Libia
i superstiti fuggiti dai lager
che in Europa avrebbero trovato salvezza

Non solo il delitto del sequestro di persona
ha commesso il governo della disumanita'
ma anche l'istigazione all'odio razzista
con una ossessiva propaganda
che eccita al fascismo e all'omicidio

Non solo il delitto del sequestro di persona
ha commesso il governo della disumanita'
ma anche orribili persecuzioni
di persone del tutto innocenti
col cosiddetto "decreto sicurezza"
erede delle leggi del Trentotto

Non solo il delitto del sequestro di persona
ha commesso il governo della disumanita'
ma anche un attentato alla Costituzione
violandola sistematicamente
per imporre un regime di apartheid

Sono delitti contro l'umanita'
e si fa complice chi non li contrasta

Questo tu dillo al signor senatore
che dovra' prendere la decisione
se autorizzare la magistratura
a procedere contro un delitto certamente commesso
a procedere contro un criminale reo confesso

Diglielo al signor senatore
non consentire che possa votare
senza sapere cosa sta facendo
prova almeno tu a salvargli l'anima

E prova almeno tu a salvare le vite
delle vittime innocenti del governo

Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'
ogni vittima ha il volto di Abele
salvare le vite e' il primo dovere

III.

Queste righe ho scritto pensando
a Prince Jerry Igbinosa
a Moussa Ba
alle innumerevoli sorelle
agli innumerevoli fratelli
vittime della violenza razzista
possa il Senato della Repubblica
ascoltare la loro muta voce
possa venire il tempo della pace
della giustizia della fraternita'
della condivisione del bene
tra l'intera famiglia umana

9. A CHE PUNTO SIAMO CON I RICORSI ALLA CORTE COSTITUZIONALE CONTRO IL "DECRETO SICUREZZA DELLA RAZZA"? DA VITERBO UN INCONTRO E UN APPELLO

A che punto siamo con i ricorsi delle Regioni alla Corte costituzionale contro le parti palesemente razziste ed incostituzionali del cosiddetto "decreto sicurezza della razza"?
E' l'urgente domanda posta dall'incontro che si e' svolto a Viterbo la mattina di domenica 24 febbraio 2019 presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani".
Come e' noto il cosiddetto "decreto sicurezza della razza" (decreto-legge n. 113 del 4 ottobre 2018, poi convertito con modificazioni nella legge n. 132 del primo dicembre 2018) reca flagranti profili di incostituzionalita'; reca misure disumane, criminali e criminogene; priva di protezione umanitaria e perseguita scelleratamente persone del tutto innocenti; introduce in Italia elementi di un regime di apartheid.
Come e' noto alcune Regioni hanno gia' presentato ricorso alla Corte costituzionale, alcune hanno annunciato l'intenzione di farlo, alcune hanno dichiarato che stanno valutando se farlo, altre sembra non si siano ancora poste la questione forse non rendendosi conto dell'impatto che anche sui loro territori e sulle loro competenze sta gia' avendo ed avra' il cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
*
Un minuto di silenzio
L'incontro si e' aperto con un minuto di silenzio in memoria di Prince Gerry Igbinosa, che si e' tolto la vita, vittima innocente, dopo che il cosiddetto "decreto sicurezza della razza" lo aveva privato della protezione umanitaria precipitandolo nella disperazione.
*
Fare presto e bene, perche' si muore
Sollecitando un'intensificazione e una adeguata argomentazione dei ricorsi alla Consulta da parte dei soggetti che ne hanno titolo (come appunto le Regioni, oltre alla magistratura ordinaria), e' stato evidenziato che mentre i lavori della Corte costituzionale richiederanno mesi, gli effetti nefasti del cosiddetto "decreto sicurezza della razza" si stanno gia' dispiegando, provocando tremendi drammi umani, e mettendo in profonda angoscia e gravissimo pericolo le esistenze di migliaia e migliaia di persone innocenti.
E proprio perche' i tempi della Corte costituzionale non sono brevi, e' ancor piu' necessario sia che i ricorsi siano tempestivi, adeguati e pongano tutti - e sono molti - i profili di incostituzionalita' del cosiddetto "decreto sicurezza della razza"; sia anche che essi divengano occasione di presa di coscienza da parte dei cittadini e delle istituzioni.
*
Non solum, sed etiam
Infatti se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza, nulla impedisce che lo stesso Parlamento possa rendersi conto del colossale, sciagurato errore commesso accondiscendendo alla richiesta governativa di approvare il "decreto sicurezza della razza", e possa quindi revocare in tempi rapidi con una nuova legge le incostituzionali, disumane, criminali e criminogene misure razziste che esso contiene.
Non solo: se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza, i sindaci che gia' hanno colto quei profili di incostituzionalita' saranno confortati nel loro impegno in difesa della legalita' costituzionale, in difesa della legalita' che salva le vite, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, contro il razzismo criminale e le criminali persecuzioni.
Non solo: se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza le vittime innocenti che ne hanno diritto soggettivo e legittimo interesse saranno confortati nel rivolgersi alla magistratura ordinaria in difesa delle proprie esistenze, e la magistratura ordinaria adita sara' a sua volta confortata nel chiedere il pronunciamento della Corte costituzionale sui profili di flagrante incostituzionalita' del cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Non solo: se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza tutti i pubblici ufficiali che verranno raggiunti dala palese "notitia criminis" dell'incostituzionalita' del cosiddetto "decreto sicurezza della razza" saranno confortati nel farne doverosa segnalazione alla magistratura ordinaria affinche' essa possa chiedere il pronunciamento della Corte costituzionale.
*
E' stata quindi formulata nell'incontro di Viterbo la proposta di una iniziativa nonviolenta dal basso per sollecitare le Regioni a presentare i ricorsi alla Corte costituzionale, a sollecitarne l'esame, a diffondere l'informazione alla cittadinanza sull'iniziativa e le sue ragioni.
In particolare la struttura nonviolenta viterbese propone come primo passo ad ogni persona di volonta' buona e ad ogni associazione democratica di inviare lettere a tutti i Presidenti delle Regioni (e per opportuna conoscenza ai componenti delle Giunte Regionali e dei Consigli Regionali) a sostegno dei ricorsi alla Corte costituzionale avverso il cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
La struttura nonviolenta viterbese ha predisposto tre modelli di lettera che ogni persona o associazione che vuole aderire all'iniziativa puo' inviare ai Presidenti delle Regioni.
Di seguito tre possibili tracce delle lettere.
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1. Ai presidenti delle Regioni che hanno annunciato il ricorso alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" razzista ed incostituzionale
Gentilissimo/gentilissima Presidente della Regione,
l'ente da lei presieduto ha annunciato la volonta' di ricorrere alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" in relazione ai suoi profili di flagrante incostituzionalita'.
Apprezzando l'iniziativa, vorremmo sapere se l'iter di essa e' gia' stato concretamente avviato ed a quale punto sia.
E' infatti noto che i tempi del lavoro della Corte Costituzionale sono necessariamente non brevi, mentre gli effetti (che sono stati autorevolmente definiti "disumani, criminali e criminogeni") del cosiddetto "decreto sicurezza" si stanno gia' brutalmente dispiegando in danno di molte persone innocenti.
Con sollecitudine, voglia gradire distinti saluti.
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2. Ai presidenti delle Regioni che hanno annunciato la disponibilita' a presentare un ricorso alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" razzista ed incostituzionale
Gentilissimo/gentilissima Presidente della Regione,
l'ente da lei presieduto ha annunciato la disponibilita' a presentare un ricorso alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" in relazione ai suoi profili di flagrante incostituzionalita'.
Apprezzando l'intenzione espressa, vorremmo sollecitare la realizzazione dell'iniziativa.
E' infatti noto che i tempi del lavoro della Corte Costituzionale sono necessariamente non brevi, mentre gli effetti (che sono stati autorevolmente definiti "disumani, criminali e criminogeni") del cosiddetto "decreto sicurezza" si stanno gia' brutalmente dispiegando in danno di molte persone innocenti.
Con sollecitudine, voglia gradire distinti saluti.
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3. Ai presidenti delle Regioni che non hanno ancora annunciato il ricorso alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" razzista ed incostituzionale
Gentilissimo/gentilissima Presidente della Regione,
come certo sapra', varie Regioni hanno annunciato la volonta' di ricorrere alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" in relazione ai suoi profili di flagrante incostituzionalita'.
Vorremmo proporre anche alla Regione da lei presieduta di fare altrettanto.
Gli effetti del cosiddetto "decreto sicurezza" (effetti che sono stati autorevolmente definiti "disumani, criminali e criminogeni") si stanno infatti gia' brutalmente dispiegando in danno di molte persone innocenti, ed e' necessario ed urgente che ogni istituzione democratica nell'ambito delle sue competenze faccia quanto in suo potere per difendere i diritti umani fondamentali e la stessa legalita' costituzionale.
Con sollecitudine, voglia gradire distinti saluti.
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E' decisivo
E' decisivo insistere nell'evidenziare l'incostituzionalita' del "decreto sicurezza della razza".
E' decisivo sostenere i sindaci che intendono restare fedeli alla Costituzione, allo stato di diritto, alla legalita' che salva le vite, alla democrazia, all'umanita'.
E' decisivo creare una rete sociale di sostegno alle vittime innocenti che il cosiddetto "decreto sicurezza della razza" perseguita.
E' decisivo denunciare e contrastare la violenza razzista e golpista del governo della disumanita'.
Occorre che siano chiari a tutte le persone, a tutte le associazioni ed a tutte le istituzioni i termini reali della questione, la verita' effettuale: con un'antilegge razzista il governo golpista sta perseguitando persone innocenti violando la Costituzione della Repubblica italiana; e' quindi dovere di ogni persona, di ogni associazione, di ogni istituzione democratica fedele alla Repubblica italiana e alla sua Costituzione opporsi alla commissione di crimini contro l'umanita' (il razzismo e' un crimine contro l'umanita'), opporsi a un attentato contro la Costituzione (il "decreto sicurezza della razza" - e la politica razzista del governo golpista di cui e' cristallizzazione e punta di lancia - viola flagrantemente la Costituzione); difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani.
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Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.

10. TRE CANZONCINE DEL "DECRETO SICUREZZA DELLA RAZZA"

I.

Sicurezza sicurezza
primavera di bellezza
nella razza e' la salvezza
della nostra avidita'
per Salvino mio cugino
eja eja alala'

II.

Col decreto sicurezza della razza
finisce la pacchia e arriva la ramazza
il sangue resta limpido senza una sola chiazza
viva il decreto sicurezza della razza!

Col decreto sicurezza della razza
grazie al governo del cambiamento
tutti gli Untermenschen finiscono nel vento
viva il decreto sicurezza della razza!

Col decreto sicurezza della razza
con la manovra del popolo sovrano
tirano le cuoia l'ottentotto e l'ottomano
viva il decreto sicurezza della razza!

Col decreto sicurezza della razza
l'Italia non ha piu' i muscoli di burro
affoga l'invasore e ci nutre il pesce azzurro
viva il decreto sicurezza della razza!

Col decreto sicurezza della razza
l'Italia non ha piu' un cuoricino di donnetta
chi spara all'africano ora vince una scimmietta
viva il decreto sicurezza della razza!

Col decreto sicurezza della razza
i treni finalmente arrivano in orario
e l'immigrato morde il ferro del binario
viva il decreto sicurezza della razza!

Col decreto sicurezza della razza
e' l'ora del trionfo della volonta'
eja eja alala'
viva il decreto sicurezza della razza!

III.

Vorrei girar l'Italia in motorino in motorino
le tasche piene di gessetti e nel taschino nel taschino
lo strumento di Figaro affilato
e scrivere sui muri due domande:
Siete d'accordo col decreto sicurezza della razza?
E siete italici di pura razza ariana?

E al bar dell'angolo mi compro un gelatino un gelatino
e fischiettando aspetto li' vicino li' vicino
fermo i passanti gli indico la scritta
e fo il sondaggio al popolo sovrano
e quando trovo chi non gli sconfinfera
gli apro la gola da un'orecchio all'altro

Noi per la patria si fa questo ed altro
noi per la patria si sa versare il sangue

11. PRESIDENTE, RICORRA ALLA CONSULTA CONTRO L'ABOMINEVOLE "DECRETO SICUREZZA DELLA RAZZA". UNA LETTERA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO

Egregio Presidente della Regione Lazio,
alcune settimane fa, agli inizi di gennaio, lei dichiaro' che la Regione Lazio stava valutando se e come ricorrere alla Corte costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza della razza" (il decreto-legge n. 113 del 4 ottobre 2018, poi convertito con modificazioni nella legge n. 132 del primo dicembre 2018), che introduce nell'ordinamento misure razziste ed incostituzionali, criminali e criminogene, di flagrante e ripugnante disumanita'.
Ignorando quale sia stato l'esito di quella valutazione, le scrivo per chiedere che anche la Regione Lazio, come altre Regioni hanno gia' fatto, ricorra alla Consulta contro il cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
*
Egregio Presidente della Regione Lazio,
scrivendole questa lettera prescindo ovviamente dal fatto che lei si sia proposto a guidare il principale partito di opposizione democratica al governo razzista e golpista: e' al Presidente della Regione che mi rivolgo; ma lei naturalmente non ignora che il dovere di opporsi al razzismo, il dovere di difendere la Costituzione della Repubblica italiana e i diritti umani che la Costituzione afferma e protegge, rientra non solo tra i doveri del pubblico amministratore, ma anche tra quelli del militante e del dirigente politico democratico, come tra quelli di ogni persona senziente e pensante.
*
Egregio Presidente della Regione Lazio,
il cosiddetto "decreto sicurezza della razza" presenta molti profili di incostituzionalita', su cui illustri giuristi si sono espressi con vivissimo sdegno; profili di incostituzionalita' che in ampia misura sono stati riassunti nei ricorsi gia' predisposti e presentati alla Consulta da altre Regioni (un tempestivo regesto di vari profili di incostituzionalita' peraltro aveva gia' esposto fin dall'ottobre scorso in un suo prezioso documento la prestigiosa "Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione").
Di tanti ignobili orrori che quell'incostituzionale e disumano "decreto sicurezza della razza" contiene, qui vorrei segnalarne solo uno: con esso di colpo si cancella di fatto la protezione umanitaria privandone migliaia e migliaia di persone che non hanno mai commesso alcun reato; con esso si perseguitano disumanamente migliaia di persone del tutto innocenti; con esso migliaia e migliaia di persone totalmente inermi verranno letteralmente gettate in mezzo a una strada. Come sopravviveranno? Quali ulteriori mostruose violenze subiranno una volta private della protezione umanitaria da parte dello stato?
*
Egregio Presidente della Regione Lazio,
si affretti la Regione da lei presieduta a presentare il suo ricorso alla Consulta.
Poiche' e' evidente che l'intervento della Corte Costituzionale richiedera' mesi e mesi: mentre gli effetti malefici del cosiddetto "decreto sicurezza della razza" si stanno gia' dispiegando, e migliaia e migliaia di innocenti stanno gia' subendo e subiranno violenze e sofferenze inaudite.
Lo ripeto: si affretti la Regione da lei presieduta a presentare il suo ricorso alla Consulta.
Una persona e' gia' morta.
Si', una persona e' gia' morta in conseguenza del "decreto sicurezza della razza".
Prince Jerry Igbinosa, dottore in chimica, da anni in Italia, privato della protezione umanitaria dal "decreto sicurezza della razza", si e' tolto la vita gettandosi sotto un treno.
Migliaia e migliaia di persone innocenti sono state precipitate dal "decreto sicurezza della razza" nella piu' profonda angoscia e sofferenza, nella piu' cupa paura, nel piu' grave pericolo.
Lo ripeto ancora: si affretti la Regione da lei presieduta a presentare il suo ricorso alla Consulta.
E non solo: la Regione Lazio solleciti le altre Regioni che ancora non lo abbiano fatto a presentare a loro volta un ricorso alla Consulta.
E si adoperi la Regione Lazio in tutte le forme possibili e adeguate, nell'ambito delle sue competenze di istituzione democratica, a contrastare la violenza razzista, a difendere la Costituzione e i diritti umani.
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Egregio Presidente della Regione Lazio,
consideri anche che se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza, nulla impedisce che lo stesso Parlamento possa rendersi conto del colossale, sciagurato errore commesso accondiscendendo alla richiesta governativa di approvare il "decreto sicurezza della razza", e possa quindi revocare in tempi rapidi con una nuova legge le incostituzionali, disumane, criminali e criminogene misure razziste che esso contiene.
Consideri anche che se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza, i sindaci che gia' hanno colto quei profili di incostituzionalita' saranno confortati nel loro impegno in difesa della legalita' costituzionale, in difesa della legalita' che salva le vite, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, contro il razzismo criminale e le criminali persecuzioni.
Consideri anche che se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza le vittime innocenti che ne hanno diritto soggettivo e legittimo interesse saranno confortati nel rivolgersi alla magistratura ordinaria in difesa delle proprie esistenze, e la magistratura ordinaria adita sara' a sua volta confortata nel chiedere il pronunciamento della Corte costituzionale sui profili di flagrante incostituzionalita' del cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Consideri anche che se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza tutti i pubblici ufficiali che verranno raggiunti dalla palese "notitia criminis" dell'incostituzionalita' del cosiddetto "decreto sicurezza della razza" saranno confortati nel farne doverosa segnalazione alla magistratura ordinaria affinche' essa possa chiedere il pronunciamento della Corte costituzionale.
*
Egregio Presidente della Regione Lazio,
lei vede come me cosa sta accadendo nel nostro paese.
E come me non puo' tacere dinanzi a tanto orrore.
Non puo' tacere dinanzi al ritorno di un regime razzista.
Non puo' tacere, non puo' restare inerte dinanzi a crimini cosi' flagranti, cosi' brutali, cosi' distruttivi di ogni tessuto morale e civile, cosi' denegatori dell'umana convivenza.
Come me lei vede e sa anche che quelle misure incostituzionali, disumane, criminali e criminogene contenute nel "decreto sicurezza della razza" sono parte di una politica razzista ed eversiva, una politica che consiste di crimini contro l'umanita' (il razzismo e' un crimine contro l'umanita') e di un vero e proprio attentato contro la Costituzione.
Mi consenta di riassumere ancora una volta cio' che e' sotto gli occhi di tutti:
I. il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
II. addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte;
III. come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza della razza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
IV. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
V. nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico.
*
Egregio Presidente della Regione Lazio,
impegni la Regione da lei presieduta a difendere la Costituzione della Repubblica.
Impegni la Regione da lei presieduta a difendere la legalita' che salva le vite.
Impegni la Regione da lei presieduta a difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Impegni la Regione da lei presieduta a difendere la democrazia, lo stato di diritto, la civilta'.
La Regione Lazio presenti immediatamente un ricorso alla Corte costituzionale avverso il cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Augurandole ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 26 febbraio 2019

12. GIULIO BROGI

E' deceduto Giulio Brogi, attore teatrale e cimematografico.
Interpreto' alcuni dei film d'impegno morale e civile che negli anni della nostra gioventu' ponevano le domande che tutti ci ponevamo.
Con gratitudine lo ricordiamo.

13. STANLEY DONEN

E' deceduto Stanley Donen, ballerino, coreografo, regista.
Diresse alcuni musical che sono la prova che l'umanita' puo' essere felice.
Con gratitudine lo ricordiamo.

14. UN URGENTE INVITO A SCRIVERE ALLE SENATRICI ED AI SENATORI

Entro poche settimane il Senato dovra' decidere se autorizzare la magistratura a procedere nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato.
Quel reato e' stato effettivamente commesso.
E le esimenti invocate dai menzogneri sofisti manutengoli del ministro nel concreto caso specifico palesemente non sussistono.
Tutte le persone sono eguali dinanzi alla legge, il ministro deve essere processato.
Proponiamo a tutte le persone di volonta' buona di scrivere alle senatrici ed ai senatori per chiedere loro di esprimersi affinche' la giustizia faccia il suo corso.
*
Di seguito una traccia di lettera che puo' essere trascritta e inviata.
Gentilissime senatrici e gentilissimi senatori,
tra pochi giorni sarete chiamati a pronunciarvi in merito all'autorizzazione a procedere richiesta dalla magistratura nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato.
Vi saremmo assai grati se leggeste gli atti, che ricostruiscono in modo adeguato le ragioni della richiesta.
E vi saremmo assai grati se teneste a mente cio' su cui siete chiamati a pronunciarvi, ovvero quanto disposto dall'art. 96 della Costituzione ("Il Presidente del Consiglio dei Ministri ed i Ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell'esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei Deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale") e dall'art. 9, n. 3, della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1 (che esplicita come l'assemblea della Camera competente - in questo caso il Senato - possa "negare l'autorizzazione a procedere ove reputi, con valutazione insindacabile, che l'inquisito abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo").
Ebbene: nel sequestrare i naufraghi trattenendoli contro la loro volonta' sulla nave "Diciotti" il governo certamente non ha "agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante", e non ha agito "per il perseguimento di un preminente interesse pubblico".
Vorremmo pertanto sollecitarvi ad autorizzare la magistratura a procedere nei confronti dei responsabili di quel reato.
Come recita l'incipit dell'art. 3 della Costituzione: "Tutti i cittadini hanno pari dignita' sociale e sono eguali davanti alla legge".
Ringraziandovi per l'attenzione, vogliate gradire distinti saluti.
Firma, luogo e data, recapito postale, telefonico ed e-mail del mittente
*
Di seguito alcuni indirizzi e-mail di senatrici e senatori cui si puo' scrivere.
(...)
*
Grazie per l'attenzione e per quanto vorrete fare.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Nessuno puo' commettere crimini e pretendere impunita'.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 312 del 29 settembre 2019
*
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