[Nonviolenza] Archivi. 307



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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Numero 307 del 24 settembre 2019

In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di febbraio 2019 (parte prima)
2. Denuncia del governo italiano per crimini contro l'umanita'
3. Mica
4. Oh perbacco!
5. Per Gianni Fiorentini, approssimandosi l'ottavo anniversario della scomparsa
6. Per Nanni Salio
7. Alcune parole in ricordo di Gianni Fiorentini
8. Una lettera ad adiuvandum alla Giunta competente per le autorizzazioni a procedere del Senato della Repubblica
9. Anche a Viterbo
10. Il principe Gerardo sotto il treno
11. Alcune parole dette in piazza del Comune a Viterbo il 2 febbraio 2019

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI FEBBRAIO 2019 (PARTE PRIMA)

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di febbraio 2019.

2. DENUNCIA DEL GOVERNO ITALIANO PER CRIMINI CONTRO L'UMANITA'

Alla Procura della Repubblica del Tribunale di Roma
al Presidente del Tribunale di Roma
e per opportuna conoscenza e per quanto di competenza:
- al Segretario generale dell'Onu
- agli Alti commissariati dell'Onu per i diritti umani e per i rifugiati
- all'Ufficio di coordinamento per il Mediterraneo dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni
- al Presidente della Corte Penale Internazionale
- al Presidente della Corte di giustizia dell'Unione Europea
- al Presidente della Corte europea dei diritti dell'uomo
- al Segretario del Consiglio d'Europa
- al Presidente della Commissione Europea
- a tutti i Commissari dell'Unione Europea
- al Presidente del Parlamento Europeo
- a tutti i parlamentari europei
- al Presidente della Repubblica Italiana
- alla Corte Costituzionale
- al Consiglio Superiore della Magistratura
- alla Presidente del Senato della Repubblica
- al Presidente della Camera dei Deputati
- a tutti i parlamentari italiani
- alla Presidente del Tribunale di Viterbo
- al Procuratore della Repubblica del Tribunale di Viterbo
- al Prefetto di Viterbo
- al Questore di Viterbo
- ai mezzi d'informazione
Oggetto: denuncia del governo italiano per crimini contro l'umanita'
Da mesi il governo italiano sta commettendo flagranti crimini contro l'umanita':
- omettendo di soccorrere i naufraghi nel Mediterraneo, negando loro approdo in porto sicuro in Italia;
- diffamando, aggredendo e sabotando i soccorritori volontari che nel Mediterraneo salvano vite umane;
- adoperandosi affinche' i naufraghi fuggiaschi dai lager libici siano riconsegnati ai loro aguzzini;
- ed a tal fine violando la Costituzione della Repubblica Italiana e il diritto internazionale.
Non e' chi non veda che l'evidente omissione di soccorso e finanche persecuzione di naufraghi innocenti e gia' vittime di abominevoli violenze costituisce un crimine contro l'umanita'.
Cosi' come costituisce un crimine contro l'umanita' l'evidente e piu' ampia omissione di soccorso e finanche persecuzione dei migranti in fuga da fame, guerre, devastazioni ambientali, economie schiaviste, regimi dittatoriali, poteri criminali e violenze inaudite.
A questo si aggiunga:
- che da mesi ministri del governo italiano commettono altresi' il reato di istigazione all'odio razziale;
- che da mesi il governo italiano minaccia, promuove, vara ed attua misure e iniziative di persecuzione razzista;
- che da mesi il governo italiano viola diritti umani fondamentali riconosciuti e protetti dalla Costituzione e dal diritto internazionale;
- che per un ministro e' stata gia' richiesta dalla competente magistratura l'autorizzazione a procedere per il reato di sequestro di persona;
- che lo stesso ministro da mesi fa dichiarazioni ed agisce come se si ritenesse legibus solutus, irridendo e insultando la funzione e l'attivita' della magistratura, e giungendo a chiedere pubblicamente al Senato di cui e' membro che gli sia garantita effettuale impunita' per quanto commesso su cui l'autorita' giudiziaria ha chiesto l'autorizzazione a procedere.
Sic stantibus rebus, si richiede il piu' tempestivo intervento per tutto quanto di competenza, restando nelle competenze della magistratura adita individuare le specifiche fattispecie di reato che tali condotte del governo italiano integrano.
Tale denuncia si invia altresi' per opportuna conoscenza e per quanto di competenza ad altri soggetti istituzionali affinche' anch'essi agiscano nell'ambito delle loro prerogative e comunque con la massima tempestivita' per far cessare i delitti qui segnalati e per salvare vite umane innocenti in pericolo.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Con osservanza,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 31 gennaio 2019

3. MICA

Processare Sua Eccellenza il Signor Ministro?
Non e' mica nel contratto di governo processare i ministri che commettono crimini contro l'umanita'.
I ministri non si processano, si riveriscono.

4. OH PERBACCO!

Oh perbacco! Ci mancava solo che adesso le togacce rosse pretendono di processare il nostro Fuhrer.
Ma dove siamo, dico io, in Africa?

5. PER GIANNI FIORENTINI, APPROSSIMANDOSI L'OTTAVO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Con Gianni Fiorentini, di cui il 2 febbraio ricorre l'ottavo anniversario della scomparsa, ci siamo conosciuti gia' avanti negli anni, ma e' stato un immediato riconoscerci senza bisogno di molte parole, e per anni abbiamo condiviso esperienze e riflessioni nell'impegno comune per la pace, i diritti umani di tutti gli esseri umani, la difesa del mondo vivente valore intrinseco e casa comune dell'umanita'.
*
Di Gianni ti colpiva la verticalita'.
La sua apertura all'infinitamente altro - al bene comune e fecondo, a quell'universalita' che convoca ogni persona all'agire buono -, quell'infinitamente altro che sapeva ritrovare in ogni volto muto e sofferente, in ogni altra persona che ti chiedeva riconoscimento e aiuto. E Gianni era li', come il buon samaritano.
Non aveva neppure bisogno di enunciarla questa sua verticalita', gliela leggevi negli occhi, nei gesti, nel quotidiano fare. In lui vita contemplativa e vita attiva erano fuse senza incrinature, nell'esercizio - fattosi quasi natura - della pazienza e della misericordia, della conoscenza del cuore delle persone e del mondo, e nella virtu' della generosita' senza la quale ogni sapere e' nulla.
Utopia concreta, principio speranza.
*
Di Gianni ti colpiva l'orizzontalita'.
Che e' sia il vedere fino all'orizzonte ed oltre, sia il porsi con le altre persone in una relazione di uguaglianza e di solidarieta', mai sopra gli altri ma sempre al loro fianco, prestando loro l'orecchio e il braccio; che e' il piantare la propria tenda nell'accampamento delle oppresse e degli oppressi, con esse ed essi vivendo e ragionando, condividendo il pane e le parole, li' con loro, non nelle stanze e nelle corti palatine.
Non aveva neppure bisogno di enunciarla questa sua orizzontalita', gliela leggevi negli occhi, nei gesti, nel quotidiano fare. In lui vita attiva e vita contemplativa erano fuse senza incrinature, nella sapienza del gia' e non ancora, nella cognizione del dolore e della gioia, nel disporsi di fronte e attraverso, con sguardo che vede lo specchio e l'enigma, con braccio che sempre sostiene chi soffre, con la lotta diuturna - fattasi quasi natura - per il bene comune dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Principio speranza, utopia concreta.
*
Ad Antonella Litta, la sposa sua amatissima che con struggente intensita' lo ricorda e prosegue nella via che scelsero insieme di impegno profondo e costante per il bene di tutti, ancora una volta attestiamo la nostra vicinanza, la nostra amicizia, l'affetto di tutti coloro che la conoscono, e che quindi l'ammirano e le vogliono bene, ed avendo conosciuto ed amato Gianni sanno sia che il vuoto che lascia resta incolmabile, sia che l'esempio che ha donato illumina le nostre vite e ci esorta a continuare nel vero, nel giusto, nel bene.

6. PER NANNI SALIO

Tre anni fa, il primo febbraio 2016, ci lasciava Nanni Salio, illustre studioso e amico della nonviolenza.
Con gratitudine che non si estingue lo ricordiamo come il migliore degli amici, dei maestri, dei compagni.

7. ALCUNE PAROLE IN RICORDO DI GIANNI FIORENTINI

Nell'VIII anniversario della scomparsa, riproponiamo alcuni ricordi di Gianni Fiorentini pubblicati nel corso degli anni sul nostro foglio.
*
2011
Gianni
[Il 2 febbraio e' deceduto Giovanni Fiorentini, straordinario amico della nonviolenza, un uomo che era la bonta' fatta persona. La camera ardente e' presso l'ospedale di Belcolle a Viterbo (con ingresso fino alle ore 19). I funerali si terranno nel duomo di Nepi venerdi' 4 febbraio alle ore 11; la sepoltura avverra' poi nel pomeriggio alle ore 15 nel cimitero del suo paese natale, Castel San Pietro Romano, presso Palestrina]

"S'elli ama bene e bene spera e crede"
(Par., XXIV, 40)

Fino all'ultimo resistette al male
fino all'ultimo volle fare il bene.

Sempre aiuto' i sofferenti
sempre contrasto' l'ingiustizia
sempre fu mite e misericordioso.

Giovanni Fiorentini, uomo buono,
fu vivo fino all'ora della morte
ed oltre quella soglia ancora e sempre
e' vivo.
*
Un lutto
Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo piange la scomparsa di Gianni Fiorentini, amico generoso, uomo giusto e fraterno, persona di esemplare bonta', di profonda sapienza, di adamantina virtu'.
In questo momento di grande dolore il comitato si stringe intorno alla sposa di Gianni, la dottoressa Antonella Litta, portavoce ed anima luminosa del nostro comitato e di tante altre iniziative di pace e di solidarieta', per l'ambiente casa comune e per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Il bene compiuto non muore. Non muore l'amore donato.
*
Alcune parole per ricordare Gianni Fiorentini nel giorno delle esequie
Un giorno - oggi il dolore ce lo impedisce - distesamente racconteremo di Gianni.
Di come nel tempo della sua breve vita si dono' nel servizio alle persone piu' sofferenti, nelle situazioni piu' drammatiche, con una generosita' ed una mitezza incomparabili.
Diremo della sua profonda dottrina e sapienza e della sua ancora piu' grande carita'; di come seppe essere fedele sempre al vero e al giusto e sconfinatamente compassionevole; delle prove durissime che ha affrontato, e con quale semplicita' e coraggio, senza mai perdere la tenerezza.
In questo momento soltanto questo riusciamo a dire, in queste frasi che si spezzano: che la sua vita e' stata un'unica, grande, continua scelta d'amore.
Quella infinita mitezza, quella infinita fedelta' all'amore, che sono state la cifra della sua esistenza, sempre gli valsero l'ammirazione e l'affetto, la stima e l'amicizia di quanti lo hanno conosciuto. Tra i molti legami di profonda amicizia, quello con l'indimenticabile padre Ernesto Balducci, con monsignor Dante Bernini (che e' stato molto vicino a Gianni ed Antonella ancora in questi ultimi giorni).
E l'amore per la sua sposa Antonella: la prima volta che tu li vedevi insieme subito coglievi come i loro molti talenti si compenetrassero, le loro persone si fondessero in un'intima armonia, come quell'amore cosi' intimo si svolgesse, luminoso raggio e lieve onda e vento impetuoso, in amore per l'umanita' intera.
La testimonianza di Gianni ora si prolunga nella memoria e nella gratitudine di chi lo ha conosciuto ed amato, il suo esempio ispirera' quanti ne sentiranno il soffio, e quella bonta' rigermogliera' ancora e ancora.
E in Antonella quella bonta', quella testimonianza, quella scelta d'amore e' ancora viva, struggente, incandescente.
E ad Antonella che ora resta sola, crudelmente privata di uno sposo che tanto l'ha amata e che ha amato tanto, ad Antonella attraverso queste righe vogliamo attestare la vicinanza nostra, che e' la vicinanza di tutte le persone che hanno ricevuto il dono grande dell'amicizia di Gianni e sua.
*
Un mite costruttore di pace
Venerdi' 4 febbraio, una giornata tersa e luminosa, tante persone amiche hanno dato l'ultimo saluto a Gianni Fiorentini, stringendosi attorno ad Antonella Litta, la sposa sua amatissima.
Missionarie e attivisti dei centri sociali autogestiti, volontari dei movimenti per la pace, l'ambiente, la solidarieta', i rappresentanti dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia, tante donne e tanti uomini di volonta' buona che hanno colmato il duomo di Nepi, e poi di nuovo la chiesa di Castel San Pietro Romano - il paese natale di Gianni, nel cui cimitero e' stato sepolto.
Commentando le Beatitudini, nella sua limpida e appassionata omelia il vescovo emerito Dante Bernini, una delle grandi figure della cultura della pace che insieme a molti altri sacerdoti di Gianni intimi amici ha concelebrato il funebre rito, ha detto per tutti i convenuti, con levita' e semplicita' sublimi, parole profonde e fragranti di verita', di amicizia, di pace, svolgendo una preziosa riflessione su cosa la pace sia e come si possa essere di essa buoni operai, tenaci costruttori.
Come Gianni ha saputo essere.
Che si possa noi essere degni dei doni che ci ha lasciato.
Che si possa noi esser capaci di proseguire nel cammino che ci ha indicato.
Che si possa noi essere forti come Gianni fu forte nella scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Egli vive nel nostro ricordo, nella nostra fedelta' alla verita' liberatrice, nella lotta comune dell'umanita' intera in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa della biosfera casa comune, affinche' l'amore prevalga.
*
Ricordato Gianni Fiorentini al centro sociale "Valle Faul"
Domenica 6 febbraio 2011 presso il centro sociale occupato autogestito "Valle Faul" a Viterbo e' stato ricordato Giovanni Fiorentini, amico fraterno e compagno di impegno in tante iniziative di pace e di solidarieta', per la difesa dell'ambiente e dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Gianni e' deceduto pochi giorni fa. Ma la morte che tutto rapisce non cancella il valore prezioso e infinito, la profonda sapienza e virtu', la splendente bonta' della sua vita: che e' stata una vita di generosita' senza riserve, di solidarieta' piena e feconda, di aiuto incondizionato a tutte le persone nel bisogno e nella sofferenza, una vita di lotta per la verita', la giustizia, la fraternita' che tutti raggiunge. Un costruttore di pace, un amico della nonviolenza, un uomo buono, un giusto.
Ad Antonella Litta, di Gianni la sposa amatissima, esprimiamo la nostra affettuosa vicinanza in questo momento di estremo dolore.
*
Un trigesimo
Ieri nel duomo di Nepi tante persone amiche di Gianni Fiorentini si sono ritrovate una volta ancora, ad un mese dalla sua morte, per ricordarlo e per testimoniare la loro vicinanza ad Antonella Litta, la sposa sua amatissima dal dolore della perdita affranta.
Nell'omelia uno degli amici di sempre di Gianni, commentando la Scrittura, ha evocato ancora una volta attraverso una triade di simboli la vicenda terrena di Gianni.
Il suo costante essere "sulla strada", la' dove incontri le altre persone, povere, sofferenti, viandanti come te, come tutte le persone, la' dove tu devi recare soccorso alla sorella, al fratello che sanguina e piange.
Il suo essere sempre attento all'"altro", nello sguardo e dallo sguardo dell'altro all'altro unito in un'intima relazione che tutti abbraccia in un moto di misericordia che il cosmo affratella e assorella: e nella meditazione della riflessione di Emmanuel Levinas ancora una volta il cuore di tutti i presenti si e' stretto in un sentire medesimo.
E la sua apertura all'"infinito", all'infinita' del bene che tutto abbraccia, che tutto salva, tutto restituisce in grazia, tutto rende grazia. Quel bene che per gli amici credenti e' il Bene, il Bene in cui aveva fede Gianni, in cui aveva fede Dietrich Bonhoeffer - che il Gianni teologo e filosofo con inesausto amore aveva studiato -, in cui aveva fede Ernesto Balducci - con cui il Gianni operatore di pace e persona in cammino aveva vissuto alla badia fiesolana per un tratto della sua vita - ed ancora pochi giorni prima della scomparsa, sul finire di questo gennaio, me ne raccontava a tavola ricordi tenerissimi.
Ed al termine della cerimonia il piu' giovane dei fratelli di Antonella ha ancora una volta donato vita con le sue mani e la sua voce ad una delle canzoni di Franco Battiato che Gianni amava di piu'.
Tornando a Viterbo con gli anziani amici dell'Associazione per il libero pensiero "Giordano Bruno" e con i giovani compagni del centro sociale occupato autogestito "Valle Faul", il vecchio ateo lucreziano e leopardiano, diderotiano e camusiano, feuerbachiano e marxiano, luxemburghiano e arendtiano, che queste amare righe quotidie distilla, si ripeteva una volta ancora come con lingue diverse una medesima cosa tutte e tutti diciamo: che veramente l'amore puo' vincere sulla morte. Questo amore che e' l'unica gloria della civilta' umana. Questo amore che non muore. Per questo combatte la nonviolenza.
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2012
In memoria di Gianni Fiorentini
Il 2 febbraio 2011 Gianni Fiorentini ha lasciato questo mondo, in questo mondo lasciando un esempio luminoso di infinita bonta', e un'eredita' grande e feconda: la prova per sempre vivente che e' possibile amare la dignita' di tutti gli esseri umani, di tutti gli esseri viventi, dell'intera biosfera, ed amandola operare per riconoscerla, proteggerla, sostenerla, recarle quell'aiuto in cui consiste l'umana solidarieta', l'umana responsabilita', l'umana civilta', il sentimento della bellezza del mondo che il mondo salva.
Gianni e' stato uno straordinario amico della nonviolenza, uno straordinario lottatore contro le menzogne e le ingiustizie, uno straordinario maestro di verita', quella verita' che solo si da' nell'umile nudo impegno al servizio delle umili nude vite, nel porsi alla sequela dell'insegnamento recato nel discorso della montagna, nel donarsi senza riserve affinche' splenda e non sia giammai conculcata la dignita' di tutti e di ciascuno, ed il mondo sia il luogo dell'incontrarsi fraterno e sororale, dell'armonia e dell'empatia in cui si compongono i conflitti, dell'amore in cui si trova soccorso, sollievo e infine pace la sofferenza.
Gianni e' stato un nostro compagno di lotte nonviolente, di tutte le lotte nonviolente che tuttora occorre condurre contro ogni violenza.
Costruttore di pace infaticabile, a un anno dal decesso la sua lezione e la sua memoria sono vive tra noi, in noi.
Con gratitudine profonda lo ricordiamo.
E ad Antonella che gli e' stata sposa e compagna di vita e di impegno morale e civile vogliamo dire ancora una volta la nostra vicinanza.
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2014
Associazione "Respirare": In memoria di Gianni Fiorentini, tre anni dopo
Tre anni fa, il 2 febbraio 2011, scompariva Gianni Fiorentini.
Lo ricordiamo a quanti lo conobbero e quindi lo amarono: era una persona di una bonta', di una mitezza e di una saggezza incomparabili.
E lo ricordiamo anche per quanti non lo conobbero: affinche' sappiano che sono pure esistiti degli uomini giusti, poiche' Gianni era uno di loro; e dunque nell'ora del dolore si confortino nella certezza che il bene e' pur possibile e che esseri umani vi sono stati e quindi vi sono che al soccorso degli altri esseri umani sono pronti ad accorrere generosi; e nell'ora delle piu' gravi scelte sappiano che e' sempre possibile fare la scelta giusta, la scelta del bene, la scelta dell'amore che aiuta e protegge, poiche' c'e' stato chi questa scelta gia' seppe farla a ogni passo, ogni giorno: Gianni era uno di questi artefici del bene.
Ad Antonella Litta che della perdita del suo indimenticabile sposo reca ancora un lutto inestinguibile vogliamo testimoniare una volta ancora la nostra vicinanza.
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2015
Per Gianni Fiorentini. Nel quarto anniversario della scomparsa
Ricorre il 2 febbraio il quarto anniversario della scomparsa di Gianni Fiorentini, persona buona, costruttore di pace, uno degli animatori delle piu' rilevanti esperienze di pace, di solidarieta', per i diritti umani e la difesa della natura nell'Alto Lazio.
Uomo di profonda cultura, schivo di ogni riconoscimento, gentile e generoso sempre: un maestro e un compagno in tutte le riflessioni e le lotte nonviolente necessarie in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano, in difesa dell'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Ad Antonella Litta, la sua sposa, diciamo ancora la nostra vicinanza.
Nel ricordo di Gianni Fiorentini proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
La nonviolenza e' in cammino.
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2016
In memoria di Gianni Fiorentini
Ricorre il 2 febbraio l'anniversario della scomparsa di Gianni Fiorentini, che ci ha lasciato cinque anni fa.
Era il migliore degli uomini, mite e tenace, sollecito e lieve, forte e gentile, la persona delle Beatitudini.
Lo abbiamo avuto compagno di lotta in innumerevoli iniziative nonviolente di pace e di solidarieta', per i diritti di tutti gli esseri umani, per la difesa del mondo vivente.
Il suo ricordo ispira ancora il nostro pensare, il nostro agire.
In questa ricorrenza siamo ancor piu' vicini ad Antonella Litta, che lo ebbe sposo amatissimo, che ne prosegue l'impegno comune.
La nonviolenza e' in cammino.
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Associazione "Respirare": In ricordo di Gianni Fiorentini
Il 2 febbraio di cinque anni fa ci lasciava Gianni Fiorentini.
L'associazione "Respirare" lo ricorda con viva commozione.
Era un uomo buono come il pane, sapiente e generoso, rigoroso e umile; schierato contro tutte le oppressioni, contro tutte le violenze, contro tutte le menzogne; sollecito sempre nel recare aiuto al sofferente e al bisognoso; tra le molte esperienze che lo avevano portato a condividere tratti di vita con illustri figure della pace e della solidarieta', a confortare ed assistere persone in situazioni di sofferenza estrema, ci e' grato ricordare di averlo avuto anche nostro compagno di lotte e maestro di umanita'.
Ad Antonella Litta, la compagna della sua vita, diciamo ancora la nostra vicinanza, il nostro affetto, la nostra gratitudine, la nostra condivisione dell'inestinguibile struggente cordoglio per la perdita del suo Gianni.
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2017
In ricordo di Gianni Fiorentini
Ricorre il 2 febbraio l'anniversario della scomparsa di Gianni Fiorentini, uomo di pace, esempio dell'umanita' come dovrebbe essere, il migliore degli amici.
Passano gli anni, non si affievolisce il ricordo e la gratitudine.
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Gianni
Ricorre oggi l'anniversario della scomparsa di Gianni Fiorentini, che ci ha lasciato il 2 febbraio 2011.
Buono come il pane fragrante e l'acqua sorgiva, sapiente ed esperto del dolore e delle virtu', l'intera sua vita ha dedicato a recare aiuto al prossimo, a contrastare ogni violenza ed ogni menzogna.
Il migliore dei compagni di lotta, il piu' generoso e paziente e sollecito.
Con gratitudine che non si estingue lo ricordiamo.
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2018
Gianni
Ricorre il 2 febbraio l'anniversario della scomparsa di Gianni Fiorentini, persona buona, costruttore di pace, amico dell'umanita'.
Insieme ad Antonella Litta, di cui era lo sposo, e' stato animatore infaticabile di molte luminose iniziative nonviolente per la pace, i diritti umani di tutti gli esseri umani, la salvaguardia del creato; dall'Alto Lazio all'Africa, in tutti i luoghi che aveva visitato, in cui aveva operato sempre generosamente secondo verita' e giustizia, in sapienza e misericordia, con sconfinata apertura da autentico "uomo planetario" come amava dire Ernesto Balducci, uno dei suoi amici e maestri.
Con Gianni anche noi abbiamo condiviso decisive esperienze e riflessioni, dei suoi doni anche noi ci siamo nutriti.
Nel ricordarlo a sette anni dalla sua prematura scomparsa lo sentiamo ancora vivo nell'impegno comune per il bene dell'umanita'.
E ad Antonella, la sposa sua diletta che prosegue con diuturno intransigente inesauribile impegno l'azione di pace e la seminagione di bene che sono stati e sono la cifra e il cuore della scelta di vita di entrambi, in questi giorni in cui il rinnovarsi della pubblica commemorazione di Gianni da parte dei tanti amici piu' intenso fa forse sentire il dolore per la perdita immedicabile, attestiamo una volta ancora la nostra vicinanza, la nostra gratitudine, i sensi della stima e dell'affetto che ogni persona di volonta' buona prova per lei e per Gianni, entrambi vivi doni, per sempre fiori vivi.
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2019
Per Gianni Fiorentini, approssimandosi l'ottavo anniversario della scomparsa
Con Gianni Fiorentini, di cui il 2 febbraio ricorre l'ottavo anniversario della scomparsa, ci siamo conosciuti gia' avanti negli anni, ma e' stato un immediato riconoscerci senza bisogno di molte parole, e per anni abbiamo condiviso esperienze e riflessioni nell'impegno comune per la pace, i diritti umani di tutti gli esseri umani, la difesa del mondo vivente valore intrinseco e casa comune dell'umanita'.
Di Gianni ti colpiva la verticalita'.
La sua apertura all'infinitamente altro - al bene comune e fecondo, a quell'universalita' che convoca ogni persona all'agire buono -, quell'infinitamente altro che sapeva ritrovare in ogni volto muto e sofferente, in ogni altra persona che ti chiedeva riconoscimento e aiuto. E Gianni era li', come il buon samaritano.
Non aveva neppure bisogno di enunciarla questa sua verticalita', gliela leggevi negli occhi, nei gesti, nel quotidiano fare. In lui vita contemplativa e vita attiva erano fuse senza incrinature, nell'esercizio - fattosi quasi natura - della pazienza e della misericordia, della conoscenza del cuore delle persone e del mondo, e nella virtu' della generosita' senza la quale ogni sapere e' nulla.
Utopia concreta, principio speranza.
Di Gianni ti colpiva l'orizzontalita'.
Che e' sia il vedere fino all'orizzonte ed oltre, sia il porsi con le altre persone in una relazione di uguaglianza e di solidarieta', mai sopra gli altri ma sempre al loro fianco, prestando loro l'orecchio e il braccio; che e' il piantare la propria tenda nell'accampamento delle oppresse e degli oppressi, con esse ed essi vivendo e ragionando, condividendo il pane e le parole, li' con loro, non nelle stanze e nelle corti palatine.
Non aveva neppure bisogno di enunciarla questa sua orizzontalita', gliela leggevi negli occhi, nei gesti, nel quotidiano fare. In lui vita attiva e vita contemplativa erano fuse senza incrinature, nella sapienza del gia' e non ancora, nella cognizione del dolore e della gioia, nel disporsi di fronte e attraverso, con sguardo che vede lo specchio e l'enigma, con braccio che sempre sostiene chi soffre, con la lotta diuturna - fattasi quasi natura - per il bene comune dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Principio speranza, utopia concreta.
Ad Antonella Litta, la sposa sua amatissima che con struggente intensita' lo ricorda e prosegue nella via che scelsero insieme di impegno profondo e costante per il bene di tutti, ancora una volta attestiamo la nostra vicinanza, la nostra amicizia, l'affetto di tutti coloro che la conoscono, e che quindi l'ammirano e le vogliono bene, ed avendo conosciuto ed amato Gianni sanno sia che il vuoto che lascia resta incolmabile, sia che l'esempio che ha donato illumina le nostre vite e ci esorta a continuare nel vero, nel giusto, nel bene.

8. UNA LETTERA AD ADIUVANDUM ALLA GIUNTA COMPETENTE PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA

Al Presidente della Giunta competente per le autorizzazioni a procedere (scilicet: la Giunta per le elezioni e le immunita' parlamentari) del Senato della Repubblica
a tutti i componenti della stessa
Oggetto: Ad adiuvandum in relazione alla domanda di autorizzazione a procedere in giudizio ai sensi dell'art. 96 della Costituzione nei confronti del senatore Matteo Salvini nella sua qualita' di Ministro dell'interno pro tempore, per i reati di cui all'articolo 605, commi primo, secondo, numero 2, e terzo del codice penale (sequestro di persona aggravato).
Egregio presidente,
Egregie senatrici ed egregi senatori,
ci sia consentito mettervi a disposizione alcune considerazioni relative all'oggetto di questa missiva.
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1. I termini della questione de facto
Non vi e' dubbio che per volonta' del governo italiano ad alcuni naufraghi soccorsi da una nave italiana fu per giorni impedito l'approdo in porto sicuro e che essi furono trattenuti contro la loro volonta' a bordo della nave, configurando cosi' il reato previsto e punito dall'art. 605 del codice penale.
Ne' vi e' dubbio che tale reato sia stato commesso come parte di una piu' ampia azione criminosa esplicitamente razzista dispiegata dal governo italiano in danno di naufraghi, profughi e migranti in fuga da guerre e dittature, fame e disastri ambientali, riduzione in schiavitu' e lager.
*
2. I termini della questione de jure
Fortunatamente l'art. 96 della Costituzione e' chiarissimo: esso recita che "Il Presidente del Consiglio dei Ministri ed i Ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell'esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei Deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale".
Ed e' chiarissimo l'art. 9, n. 3, della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1, che esplicita come l'assemblea della Camera competente (in questo caso il Senato) possa "negare l'autorizzazione a procedere ove reputi, con valutazione insindacabile, che l'inquisito abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo".
Orbene: nel sequestrare i naufraghi trattenendoli contro la loro volonta' sulla nave "Diciotti", il governo - e per esso il Ministro dell'Interno che con tutta evidenza opera come effettuale dominus dell'esecutivo - ha "agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico"? Evidentemente no.
Interesse dello Stato costituzionalmente rilevante e' l'esatto opposto di quanto dal governo commesso: ai sensi degli artt. 2 e 10 della Costituzione (e delle convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte - e richiamate dall'autorita' giudiziaria nella richiesta di autorizzazione a procedere) occorreva che i naufraghi fossero immediatamente sbarcati nel porto sicuro presso cui la nave soccorritrice li aveva trasportati.
E preminente interesse pubblico e' ancora una volta l'esatto opposto di quanto dal governo commesso: primario interesse pubblico e' rispettare i diritti umani, rispettare le leggi, non omettere di soccorrere.
*
3. La pretesa di impunita'
Che il Ministro dell'Interno pretenda una sorta di impunita' per il suo operato quale che esso sia, dimostra ad un tempo la sua grottesca ignoranza delle piu' elementari nozioni di diritto e la sua tracotante aspirazione ad imporre la sua volonta' quasi fosse legibus solutus. Ma in uno stato di diritto, in una democrazia, nessuno e' al di sopra delle leggi. La pretesa assolutistica del Ministro dell'Interno va quindi respinta.
*
4. L'ignobile sofisma
Pretende il Ministro dell'Interno di sostituire al rispetto delle leggi il suo arbitrio, argomentando che disponendo della fiducia di una maggioranza parlamentare il governo e' ipso facto legittimato a qualunque scempiaggine o scelleratezza. Anche a commettere abominevoli delitti? Evidentemente no.
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5. La spudorata menzogna
Quando il Ministro dell'Interno sostiene di star semplicemente realizzando il suo programma di governo, dimentica che se tale programma consiste di crimini, tali crimini vanno giudicati e perseguiti dall'autorita' giudiziaria.
Quando il Ministro dell'Interno sostiene di star realizzando il cosiddetto "contratto di governo" tra due partiti politici, dimentica che esso non e' al di sopra delle leggi, e che se implica la commissione di crimini, tali crimini vanno giudicati e perseguiti dall'autorita' giudiziaria.
Quando il Ministro dell'Interno sostiene di realizzare la volonta' dell'intero popolo italiano, mente sapendo di mentire. Il popolo italiano non ha mai delegato il Ministro a commettere reati.
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6. La palese correita'
Nel tentativo di soccorrere il Ministro dell'Interno, altri ministri - quello delle Infrastrutture e lo stesso Presidente del Consiglio dei Ministri -, hanno dichiarato la loro corresponsabilita' nella decisione per cui e' richiesta l'autorizzazione a procedere per l'ipotesi di reato di sequestro di persona. Tali dichiarazioni ovviamente non possono costituire una sorta di assoluzione, per lo stesso motivo per cui se un criminale ha dei complici non per questo il reato commesso cessa di essere reato.
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7. Non solum, sed etiam
Occorrera' infine pur dire quel che e' sotto gli occhi di tutti e che solo una stupefacente cecita' puo' negare.
Ovvero che il Ministro dell'Interno, e con essolui l'intero governo italiano, da mesi sta attuando una politica razzista, che si concretizza nella reiterata commissione di reati fin mostruosi.
E valga il vero.
Come e' stato gia' piu' volte segnalato alle magistrature italiane ed internazionali variamente competenti:
"I. il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
II. addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte;
III. come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
IV. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
V. nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico".
Sovvengono ad interpretare cio' che sta avvenendo oggi in Italia alcune indimenticabili analisi di Ernst Fraenkel ne Il doppio stato, di Hannah Arendt ne Le origini del totalitarismo e ne La banalita' del male, di Primo Levi ne I sommersi e i salvati, di Zygmunt Bauman in Modernita' e Olocausto, di Tzvetan Todorov in Memoria del male, tentazione del bene, di Nelson Mandela in Lungo cammino verso la liberta'.
*
Egregio presidente della Giunta,
Egregie senatrici ed egregi senatori componenti della stessa,
vi ringraziamo per l'attenzione ed auspichiamo che il vostro giudizio nella vicenda de quo sia illuminato dalla ragione e dalla coscienza.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Vogliate gradire distinti saluti ed auguri di buon lavoro.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 2 febbraio 2019

9. ANCHE A VITERBO

Anche a Viterbo, come in molte altre citta' italiane, si e' svolta nel pomeriggio di sabato 2 febbraio in piazza del Comune la manifestazione "L'Italia che resiste", per "resistere alle scelte inumane di chi vorrebbe lasciare morire in mare coloro che scappano da guerra, fame e poverta'; resistere alle scelte inumane di chi interrompe i percorsi di assistenza ed integrazione; resistere alle scelte inumane di chi istiga all'odio e alla xenofobia dimenticando gli storici valori di accoglienza e convivenza civile".
Ad esprimere il sentire comune delle e dei partecipanti hanno preso la parola Peppe Sini del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", Chiara De Carolis della "Casa dei diritti sociali", Piero Arcangeli del "Tavolo per la pace"; il regista e attore Piero Benedetti, dell'Anpi, ha letto il testo integrale della Dichiarazione universale dei diritti umani.
*
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.

10. IL PRINCIPE GERARDO SOTTO IL TRENO

I.

Si chiamava Jerry Prince
di venticinque anni nigeriano
laureato in chimica
giunto in Italia su un barcone
impegnato nel volontariato
persona generosa stimata ed amata
da quanti lo hanno conosciuto.

Vittima del cosiddetto "decreto sicurezza"
privato della protezione umanitaria
si e' tolto la vita il 28 gennaio
gettandosi sotto un treno a Tortona.

Grida ancora il suo sangue innocente.

II.

Il governo razzista e golpista
anche questo omicidio ha commesso.

Con fiato di fiamma
con ali di drago
spargendo la peste
il governo razzista e golpista.

Tenebre eruttando
al passo dell'oca
urlando alala'
il governo razzista e golpista.

Che fa strage nel Mediterraneo
che patrocina i lager in Libia
che perseguita qui gli innocenti
il governo razzista e golpista.

Anche questo omicidio ha commesso
Il governo razzista e golpista.

III.

Insorga il popolo italiano
in difesa delle vite innocenti.

Insorga il popolo italiano
in difesa dello stato di diritto.

Insorga il popolo italiano
per la legalita' che salva le vite.

Insorga il popolo italiano
per i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Insorga il popolo italiano
per la salvezza di tutti i naufraghi.

Insorga il popolo italiano
per la salvezza di tutti i perseguitati.

Insorga il popolo italiano
contro il nazismo che torna.

Ogni vittima ha il volto di Abele
salvare le vite e' il primo dovere.

11. ALCUNE PAROLE DETTE IN PIAZZA DEL COMUNE A VITERBO IL 2 FEBBRAIO 2019

Anche a Viterbo, come in molte altre citta' italiane, si e' svolta nel pomeriggio di sabato 2 febbraio in piazza del Comune la manifestazione "L'Italia che resiste", per "resistere alle scelte inumane di chi vorrebbe lasciare morire in mare coloro che scappano da guerra, fame e poverta'; resistere alle scelte inumane di chi interrompe i percorsi di assistenza ed integrazione; resistere alle scelte inumane di chi istiga all'odio e alla xenofobia dimenticando gli storici valori di accoglienza e convivenza civile".
Ad esprimere il sentire comune delle e dei partecipanti hanno preso la parola Peppe Sini del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", Chiara De Carolis della "Casa dei diritti sociali", Piero Arcangeli del "Tavolo per la pace", Pietro Benedetti dell'Anpi; Pietro Benedetti, regista ed attore, ha anche letto il testo integrale della Dichiarazione universale dei diritti umani.
L'iniziativa e' stata promossa da un ampio arco di associazioni democratiche, con la partecipazione di numerose persone nonostante la pioggia battente.
A tutte le persone partecipanti e' stato messo a disposizione il testo integrale della memoria inviata al Presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato della Repubblica "ad adiuvandum in relazione alla domanda di autorizzazione a procedere in giudizio ai sensi dell'art. 96 della Costituzione nei confronti del senatore Matteo Salvini nella sua qualita' di Ministro dell'interno pro tempore, per i reati di cui all'articolo 605, commi primo, secondo, numero 2, e terzo del codice penale (sequestro di persona aggravato)", memoria in cui si riassumono le inconfutabili ragioni de facto e de jure per cui il ministro citato va processato per i flagranti reati di cui e' responsabile.
Di seguito, ricostruita a memoria, una estrema sintesi dei temi dell'intervento del responsabile della struttura nonviolenta viterbese.
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1. Opporsi ai mostruosi crimini contro l'umanita' che il governo razzista e golpista sta commettendo
Il governo italiano sta commettendo abominevoli crimini contro l'umanita'.
Ripetiamo ancora una volta cio' che da mesi gridiamo dai tetti.
"Il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
Addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte.
Come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid".
L'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso.
Nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico".
Dinanzi a questi crimini ogni persona di volonta' buona, sollecita del bene comune dell'umanita', deve insorgere, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, in difesa della Costituzione della Repubblica italiana, in difesa del diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Insorgere per salvare le vite umane in pericolo.
Insorgere per far cessare le persecuzioni razziste.
Insorgere in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Insorgere in difesa della legalita' che salva le vite.
Insorgere in difesa dell'umanita' nostra e di tutti.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
E' non solo diritto, ma innanzitutto dovere di ogni persona opporsi al razzismo e al nazismo che torna.
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2. Ricordando domenica scorsa le vittime della Shoah
Il 27 gennaio ricordando le vittime viterbesi della Shoah abbiamo ancora una volta riflettuto su cosa vuol dire ricordare le vittime.
Vuol dire ascoltare il loro appello.
Vuol dire impegnarci qui e adesso per salvare le vite.
Ci si chiede sovente cosa avremmo fatto noi se ci fossimo trovati nella Germania nazista, ed ovviamente non possiamo saperlo poiche' non eravamo la'; ma ci dovremmo chiedere invece cosa stiamo facendo qui oggi, ci dovremmo chiedere se qui e oggi ci stiamo opponendo al razzismo e al nazismo che torna.
Perche' qui oggi occorre opporsi al razzismo e al nazismo che torna.
Qui oggi il governo razzista e golpista sta commettendo crimini contro l'umanita'.
Qui oggi il governo razzista e golpista sta operando per imporre un regime di apartheid.
Qui oggi il governo razzista e golpista sta attuando politiche criminali e criminogene, folli e scellerate, barbare e disumane.
L'unico modo decente di ricordare e onorare le vittime della Shoah e' opporsi qui e adesso al razzismo e al nazismo che torna.
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3. Contrastare il governo razzista e golpista
Occorre contrastare il governo razzista e golpista sul piano della lotta politica democratica e nonviolenta, difendendo la Costituzione, la legalita', i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Occorre contrastare il governo razzista e golpista sul piano dell'impegno sociale ed esistenziale di solidarieta' concreta con le vittime, di aiuto personale a chi subisce violenze, a chi ha bisogno di soccorso, accoglienza, assistenza, conforto, amicizia.
Occorre contrastare il governo razzista e golpista sul piano della cultura e dell'educazione, opponendo alla barbarie la civilta', opponendo alla brutalita' la compassione, opponendo alla violenza la nonviolenza, opponendo all'ignoranza la conoscenza, opponendo alle mortifere tenebre del fascismo la viva luce dell'umanita'.
Ed occorre contrastare il governo razzista e golpista sul piano del diritto: il governo italiano sta commettendo dei crimini, dei crimini contro l'umanita'; questi abominevoli crimini vanno denunciati e perseguiti secondo le leggi vigenti.
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4. Alcuni strumenti ermeneutici
Ci sovvengono nell'interpretare la situazione che abbiamo di fronte alcuni strumenti analitici di grande utilita'.
Come le analisi svolte da Ernst Fraenkel nel suo classico libro Il doppio stato.
Come le riflessioni di Hannah Arendt depositate ne Le origini del totalitarismo e ne La banalita' del male.
Come le meditazioni di Primo Levi ne I sommersi e i salvati.
E gia' domenica scorsa ricordavamo ancora anche le riflessioni di Theodor W. Adorno e Max Horkheimer, di Guenther Anders, di Norbert Elias, di Zygmunt Bauman; e alcune ricerche, esperienze e riflessioni svolte dalla psicologia sociale (come l'esperimento di Milgram, e poi quello di Zimbardo), dalla sociologia e dall'antropologia.
Cosi' come ricordavamo le testimonianze e le riflessioni di Nelson Mandela e di Tzvetan Todorov, di Martin Luther King e di Franca Ongaro Basaglia, di Rosa Luxemburg e di Simone Weil, di Etty Hillesum e di Luce Fabbri.
Deducendone gli argomenti inconfutabili che confortano le forti ragioni che convocano al dovere di opporsi al razzismo, al colonialismo, all'imperialismo; al dovere di opporsi a tutte le menzogne e le violenze; al dovere di opporsi al modo di produzione che rapina, opprime e finanche schiavizza ed uccide innumerevoli esseri umani e devasta irreversibilmente l'intero mondo vivente; al dovere di opporsi a tutte le dittature e a tutte le guerre, a tutte le stragi e a tutte le uccisioni, a tutte le persecuzioni e a tutte le oppressioni; al dovere di opporsi al maschilismo che e' la prima radice e il primo paradigma di ogni violenza.
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5. Aprire gli occhi, insorgere in difesa del diritto alla vita di ogni essere umano
Dinanzi alla violenza del rapporto tra Nord e Sud del mondo; dinanzi alla violenza dell'oppressione razzista, colonialista e imperialista; dinanzi alla violenza onnisfruttatrice, onniconsumista ed ecocida; dinanzi alla violenza maschilista; dinanzi a tutte le dittature e tutte le guerre; ebbene, occorre ripetere le nobili parole e il nobile impegno che oppose Miguel de Unamuno al motto fascista "Viva la muerte" gridato da un generale franchista; Unamuno denuncio' quel grido "necrofilo e insensato" e chiamo' ancora una volta l'umanita' ad opporsi alla barbarie in nome del diritto alla vita di ogni essere umano.
Occorre aprire gli occhi, aprire i cuori, ed insorgere nonviolentemente contro la violenza, in difesa del diritto alla vita di ogni essere umano e dell'intera biosfera.
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6. Il primo dovere
Ogni vittima ha il volto di Abele
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Restiamo umani difendendo l'umanita' che e' una, difendendo l'umanita' nostra e di tutti.
La regola aurea di tutte le grandi tradizioni di pensiero afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Come ebbe a dire Mohandas Gandhi: sii tu il cambiamento che vorresti vedere nel mondo, sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Salvare le vite e' il primo dovere.

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 307 del 24 settembre 2019
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