[Nonviolenza] Archivi. 302



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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Numero 302 del 19 settembre 2019

In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di gennaio 2019 (parte quarta)
2. Leggo questa mattina sul giornale
3. Profonda delusione ed amarezza per un turpe cedimento alla barbarie razzista
4. Non mi uniro' giammai a chi non ha pieta'
5. Contro tutte le uccisioni, quindi anche contro l'ergastolo
6. Una commemorazione di Rosa Luxemburg e di Martin Luther King a Viterbo
7. Un esposto al Segretario generale dell'Onu
8. Il povero cristo morto di freddo
9. La nostra gratitudine a Leoluca Orlando per l'impegno contro un decreto mostruoso e incostituzionale, razzista e disumano, criminale e criminogeno
10. L'ergastolo e' un crimine contro l'umanita'
11. Interrompendo un digiuno
12. Nel quinto anniversario della scomparsa commemorata Carla Ravaioli a Viterbo
13. Abolire l'ergastolo perche' incostituzionale
14. Becky Behar
15. Bruno Bernini
16. Oscar Cullmann
17. Aldo Damo
18. Dino Del Bo
19. Carlo Fermariello
20. Marie Majerova'
21. Mario Palermo
22. Carla Ravaioli
23. Luigi Stefanini
24. Simone Teich Alasia
25. Arturo Toscanini
26. Un esposto al Presidente della Corte penale internazionale
27. In memoria di Patrice Lumumba nell'anniversario della morte
28. Una pena che non ha fine e' una pena disumana
29. Carlo Andrei
30. Lidia Beccaria Rolfi
31. Dante Bernamonti
32. Ranuccio Bianchi Bandinelli
33. Camilo Jose' Cela
34. Gregory Corso
35. James Hood
36. Cecilia Kin
37. Patrice Lumumba
38. Ottorino Manni
39. Giacomo Manzu'
40. Oddo Marinelli
41. Italo Mereu
42. Loretta Montemaggi
43. Henriette Nielsen
44. Teresio Olivelli
45. Geno Pampaloni
46. Varlan Salamov
47. Giacomo Spada
48. Ugo Spagnoli
49. Miguel Torga
50. Ernesto Vegetti
51. Alfredo Zitarrosa

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI GENNAIO 2019 (PARTE QUARTA)

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di gennaio 2019.

2. LEGGO QUESTA MATTINA SUL GIORNALE

Leggo questa mattina sul giornale
che un condannato per quattro omicidi
finisce in carcere.

E mi chiedo: per chi di persone
nel Mediterraneo negli ultimi anni
34.361 ne ha fatte morire
quale e' la pena?

34.361 e' il numero delle vittime accertate
dei naufragi di migranti nel Mediterraneo
le vittime di cui si conosce il nome
e con esse innumerevoli altre
sono morte di cui non resta traccia
due volte uccise anche nel ricordo.

I governanti europei che impedendo
ingresso legale e sicuro in Europa a chi fugge
da fame guerre dittature disastri
hanno imposto a centinaia di migliaia di innocenti
di subire l'orrore dei lager libici
e a decine di migliaia di innocenti
lo sterminio in mare
questi governanti stragisti
quando saranno giudicati?
quando condannati?
e quale sara' la pena per un crimine
cosi' immane?

Penso questi pensieri sfogliando il giornale
questa fredda mattina alla fermata dell'autobus
e vedo le mie lacrime inzuppare i fogli.

3. PROFONDA DELUSIONE ED AMAREZZA PER UN TURPE CEDIMENTO ALLA BARBARIE RAZZISTA

Se i mezzi d'informazione riferiscono adeguatamente gli esiti degli incontri svoltisi oggi tra due rappresentanti del governo italiano e il commissario europeo alle migrazioni, e tra un rappresentante del governo e una delegazione dell'Associazione nazionale dei Comuni italiani, si prova vivo sconcerto e sgomento, profonda delusione e amarezza, per quello che si configura come un turpe cedimento alla barbarie razzista e golpista da parte degli odierni interlocutori del governo dell'omissione di soccorso, del governo delle persecuzioni razziste, del governo dell'istigazione all'odio razziale, del governo della violazione della Costituzione italiana e del diritto internazionale.
*
Era dovere del rappresentante dell'Unione Europea richiamare il governo italiano alla civilta' giuridica e alla democrazia, denunciando come criminali le politiche razziste ed anticostituzionali che da mesi il governo conduce con una ferocia ebbra e perversa.
A quanto pare il commissario europeo non lo ha fatto.
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Ed era dovere dei rappresentanti dell'Anci denunciare la flagrante abominevole incostituzionalita' del famigerato "decreto sicurezza" che impone in Italia un regime di apartheid, che impone misure disumane, criminali e criminogene, tali per cui autorevoli sindaci e presidenti di Regioni hanno chiesto l'intervento della Corte costituzionale al fine di cassarle e ripristinare il rispetto della legge fondamentale del nostro ordinamento giuridico.
A quanto pare i rappresentanti dell'Anci non lo hanno fatto.
*
Se gli incontri odierni si sono conclusi cosi' come i mezzi d'informazione riferiscono, ancor piu' necessario e' l'impegno delle persone di volonta' buona, delle associazioni e dei movimenti democratici, delle istituzioni italiane fedeli alla Costituzione della Repubblica e delle istituzioni internazionali di cui l'Italia fa parte, per contrastare l'inabissarsi del nostro paese in un regime di barbarie razzista; per difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani e la legalita' che salva le vite.
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Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Siano immediatamente revocate tutte le infami e scellerate misure razziste e golpiste imposte dal governo della disumanita'.
Si dimetta il governo razzista e golpista.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Salvare le vite e' il primo dovere.

4. NON MI UNIRO' GIAMMAI A CHI NON HA PIETA'

Non mi uniro' giammai all'ebbra folla e ignobile
che alla forca inneggia e alle galere.

Non mi uniro' giammai a chi propugna
d'incarcerare per sempre una persona.

Non mi uniro' giammai a chi non ha pieta'
per le vittime alcuna e quindi e' pronto
ad aggiungere altro male al male.

Non mi uniro' giammai a chi adora
la violenza il dolore la morte.

Chiamo fascismo questo prosternarsi
alla violenza
chiamo fascismo questo prosternarsi
a chi soltanto e sempre vuole il male.

Io credo che umanita' significhi
opporsi sempre a tutte le uccisioni
salvare tutte le vite
soccorrere tutte le vittime
al male opporsi facendo il bene
non cedere mai alla violenza
ricordare la propria umanita'
agire sempre con misericordia
essere tu l'umanita' come dovrebbe essere.

5. CONTRO TUTTE LE UCCISIONI, QUINDI ANCHE CONTRO L'ERGASTOLO

Sono un essere pensante e in quanto tale sono contrario a tutte le uccisioni.
Riconosco ad ogni essere umano il diritto alla vita, ne consegue il dovere di non sopprimerla mai.
E proprio perche' sono contro tutte le uccisioni sono anche contrario all'ergastolo, che e' insieme abominevole tortura e pena di morte protratta nel tempo.
Chi e' a favore dell'ergastolo ragiona nello stesso modo di chi uccide: "mors tua, vita mea". E quindi ne condivide e ne avalla la barbarie.
Possa venire presto il tempo in cui ad ogni essere umano sia evidente che il primo dovere e' non uccidere mai, che il primo dovere e' salvare tutte le vite.
E possa venire prestissimo l'ora che nel nostro paese sia abolito l'ergastolo, sia finalmente rispettata la Costituzione repubblicana, sia finalmente rispettata l'umanita' di ogni essere umano.

6. UNA COMMEMORAZIONE DI ROSA LUXEMBURG E DI MARTIN LUTHER KING OGGI A VITERBO

Ricorrendo il centenario della morte di Rosa Luxemburg (assassinata a Berlino il 15 gennaio 1919) e il novantesimo anniversario della nascita di Martin Luther King (nato ad Atlanta il 15 gennaio 1929), si e' tenuta a Viterbo la mattina di martedi' 15 gennaio 2019 presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" una commemorazione delle due illustri figure dell'impegno per la pace, la democrazia e la giustizia sociale, la dignita' e l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani, la solidarieta' e la liberazione dell'umanita' da ogni oppressione e da ogni violenza.
Nel corso della commemorazione sono state lette e commentate alcune pagine dalle opere e dalle raccolte di scritti, discorsi e lettere di Rosa Luxemburg e di Martin Luther King.
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Una breve notizia su Rosa Luxemburg
Rosa Luxemburg, 1871-1919, e' una delle piu' limpide e luminose figure del movimento dei lavoratori e dell'impegno contro la guerra e contro l'autoritarismo. Assassinata, il suo cadavere fu gettato in un canale e ritrovato solo mesi dopo; ci sono due epitaffi per lei scritti da Bertolt Brecht, che suonano cosi': Epitaffio (1919): "Ora e' sparita anche la Rosa rossa, / non si sa dov'e' sepolta. / Siccome ai poveri ha detto la verita' / i ricchi l'hanno spedita nell'aldila'"; Epitaffio per Rosa Luxemburg (1948): "Qui giace sepolta / Rosa Luxemburg / Un'ebrea polacca / Che combatte' in difesa dei lavoratori tedeschi, / Uccisa / Dagli oppressori tedeschi. Oppressi, / Seppellite la vostra discordia".
Opere di Rosa Luxemburg: segnaliamo almeno due fondamentali raccolte di scritti in italiano: Scritti scelti, Einaudi, Torino 1975, 1976; Scritti politici, Editori Riuniti, Roma 1967, 1976 (con una ampia, fondamentale introduzione di Lelio Basso).
Tra le opere su Rosa Luxemburg: Lelio Basso (a cura di), Per conoscere Rosa Luxemburg, Mondadori, Milano 1977; Paul Froelich, Rosa Luxemburg, Rizzoli, Milano 1987; P. J. Nettl, Rosa Luxemburg, Il Saggiatore, Milano 1970; Daniel Guerin, Rosa Luxemburg e la spontaneita' rivoluzionaria, Mursia, Milano 1974; AA. VV., Rosa Luxemburg e lo sviluppo del pensiero marxista, Mazzotta, Milano 1977.
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Una breve notizia su Martin Luther King
Martin Luther King, nato ad Atlanta in Georgia nel 1929, laureatosi all'Universita' di Boston nel 1954 con una tesi sul teologo Paul Tillich, lo stesso anno si stabilisce, come pastore battista, a Montgomery nell'Alabama. Dal 1955 (e' il primo dicembre quando Rosa Parks da' inizio alla lotta contro la segregazione sui mezzi di trasporto) guida la lotta nonviolenta contro la discriminazione razziale, intervenendo in varie parti degli Usa. Premio Nobel per la pace nel 1964, piu' volte oggetto di attentati e repressione, muore assassinato nel 1968.
Opere di Martin Luther King: tra i testi piu' noti: La forza di amare, Sei, Torino 1967, 1994 (edizione italiana curata da Ernesto Balducci); Lettera dal carcere di Birmingham - Pellegrinaggio alla nonviolenza, Movimento Nonviolento, Verona 1993; L'"altro" Martin Luther King, Claudiana, Torino 1993 (antologia a cura di Paolo Naso); "I have a dream", Mondadori, Milano 2001; Il sogno della nonviolenza. Pensieri, Feltrinelli, Milano 2006; cfr. anche: Marcia verso la liberta', Ando', Palermo 1968; Lettera dal carcere, La Locusta, Vicenza 1968; Il fronte della coscienza, Sei, Torino 1968; Perche' non possiamo aspettare, Ando', Palermo 1970, poi Piano B, Prato 2016; Dove stiamo andando, verso il caos o la comunita'?, Sei, Torino 1970. Presso la University of California Press e' in via di pubblicazione l'intera raccolta degli scritti di Martin Luther King, a cura di Clayborne Carson (che lavora alla Stanford University). Sono usciti sinora sei volumi (di quattordici previsti): 1. Called to Serve (January 1929 - June 1951); 2. Rediscovering Precious Values (July 1951 - November 1955); 3. Birth of a New Age (December 1955 - December 1956); 4. Symbol of the Movement (January 1957 - December 1958); 5. Threshold of a New Decade (January 1959 - December 1960); 6. Advocate of the Social Gospel (September 1948 - March 1963); ulteriori informazioni nel sito: www.stanford.edu/group/King/
Tra le opere su Martin Luther King: Lerone Bennett, Martin Luter King. L'uomo di Atlanta, Claudiana, Torino 1969, 1998, Nuova iniziativa editoriale, Roma 2008; Gabriella Lavina, Serpente e colomba. La ricerca religiosa di Martin Luther King, Edizioni Citta' del Sole, Napoli 1994; Arnulf Zitelmann, Non mi piegherete. Vita di Martin Luther King, Feltrinelli, Milano 1996; Sandra Cavallucci, Martin Luther King, Mondadori, Milano 2004; Paolo Naso (a cura di), Il sogno e la storia. Il pensiero e l'attualita' di Martin Luther King (1929-1968), Claudiana, Torino 2008; cfr. anche Paolo Naso, Come una citta' sulla collina. La tradizione puritana e il movimento per i diritti civili negli Usa, Claudiana, Torino 2008. Esistono vari altri testi in italiano (ad esempio Hubert Gerbeau, Martin Luther King, Cittadella, Assisi 1973), ma quelli a nostra conoscenza sono perlopiu' di non particolare interesse. Una introduzione sintetica e' in "Azione nonviolenta" dell'aprile 1998 (alle pp. 3-9), con una bibliografia essenziale, e in "Azione nonviolenta" del marzo-aprile 2018 (un fascicolo monografico con molti utili contributi).
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Un discorso commemorativo
Nel discorso commemorativo il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha messo innanzitutto in evidenza come sia Rosa Luxemburg che Martin Luther King furono assassinati; assassinati da chi uccidendo loro credette di porre fine alla loro lotta: ma ancora oggi in tutto il mondo il ricordo di quei due martiri ispira l'umanita' intera e chiama ogni essere umano ad insorgere contro ogni oppressione, ad entrare nella lotta comune per il bene comune e la liberazione dell'umanita'.
Rosa Luxemburg e Martin Luther King vivono ancora ogni volta che una persona decide di resistere all'oppressione, alla menzogna, alla violenza; Rosa Luxemburg e Martin Luther King vivono ancora ogni volta che una persona decide di aiutare le altre ad avere una vita degna; Rosa Luxemburg e Martin Luther King vivono ancora ogni volta che una persona ad altre persone si unisce per condividere il bene ed i beni; affinche' nessuno sia lasciato nel bisogno, nella sofferenza, nella paura; affinche' nessuno sia abbandonato alla solitudine, al dolore e alla morte.
Dopo aver ricostruito per linee essenziali i tragitti biografici e il lascito teorico, morale e politico di Rosa Luxemburg e di Martin Luther King, il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha invitato ancora una volta a dare concreta applicazione a quel lascito di pensiero e azione, a dare concreto seguito a quelle testimonianze esistenziali, continuando qui e adesso quell'impegno; ed in primo luogo contrastando il criminale razzismo del governo italiano, ed adoperandosi per soccorrere le vittime di questo criminale razzismo governativo, adoperandosi per far cessare immediatamente questo criminale razzismo.
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Verso il 27 gennaio, Giorno della Memoria
Tra meno di due settimane, il 27 gennaio, ricorre il Giorno della Memoria, nell'anniversario della liberazione delle vittime superstiti del lager di Auschwitz il 27 gennaio 1945.
In Italia una legge, la 211 del 20 luglio 2000 che la Giornata della Memoria istituisce, invita a promuovere ovunque iniziative di commemorazione delle vittime e di impegno contro il razzismo: quest'anno tali iniziative sono ancor piu' necessarie, proprio perche' attualmente in Italia e' al potere un governo razzista e golpista che commette e promuove criminali persecuzioni, orribili e infami violenze razziste.
Facciamo appello ad ogni persona di volonta' buona, ad ogni movimento democratico, ad ogni istituzione fedele alla Costituzione della Repubblica Italiana e alla Dichiarazione universale dei diritti umani, affinche' il 27 gennaio in tutta Italia, in ogni citta', in ogni paese, in ogni quartiere, in ogni contrada, in ogni scuola, in ogni luogo di lavoro, in ogni luogo di incontro, si svolgano iniziative di commemorazione delle vittime dei lager, iniziative di solenne impegno a contrastare qui e adesso tutte le segregazioni, tutte le persecuzioni, tutte le uccisioni; iniziative di solenne impegno a difendere qui e adesso i diritti umani di tutti gli esseri umani.
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L'ascolto, l'impegno
Nel ricordo, all'ascolto e alla scuola di Rosa Luxemburg e di Martin Luther King proseguiamo nell'impegno di solidarieta' che ogni essere umano riconosca e raggiunga, sostenga e conforti.
Nel ricordo, all'ascolto e alla scuola di Rosa Luxemburg e di Martin Luther King proseguiamo nell'impegno nonviolento contro tutte le violenze.
Nel ricordo, all'ascolto e alla scuola di Rosa Luxemburg e di Martin Luther King denunciamo ancora una volta che oggi in Italia il governo della disumanita' sta attuando una politica di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia; che esponenti di primario rilievo del governo della disumanita' da anni conducono una forsennata propaganda di istigazione al razzismo; che il recente, scellerato ed incostituzionale, criminale e criminogeno "decreto sicurezza" imposto dal governo della disumanita' introduce nell'ordinamento italiano misure di discriminazione razzista - che sono state autorevolmente definite "apartheid giuridico" - palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con lo stato di diritto, con la civilta' giuridica e il diritto internazionale.
Nel ricordo, all'ascolto e alla scuola di Rosa Luxemburg e di Martin Luther King ribadiamo ancora una volta che occorre che ogni persona di volonta' buona ed ogni movimento democratico si impegnino per ottenere l'immediata cessazione di ogni atto criminale, persecutorio, razzista ed incostituzionale da parte del governo della disumanita'; che occorre che ogni persona di volonta' buona ed ogni movimento democratico si impegnino per ottenere le dimissioni del governo della disumanita'; che occorre che ogni persona di volonta' buona ed ogni movimento democratico si impegnino per ottenere che i ministri del governo della disumanita' responsabili di crimini abominevoli siano processati e condannati secondo le leggi vigenti.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione, per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Occorre soccorrere, accogliere ed assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Nel ricordo, all'ascolto e alla scuola di Rosa Luxemburg e di Martin Luther King la Resistenza continua.
Nel ricordo, all'ascolto e alla scuola di Rosa Luxemburg e di Martin Luther King la nonviolenza e' in cammino.

7. UN ESPOSTO AL SEGRETARIO GENERALE DELL'ONU

Al Segretario generale dell'Onu
Oggetto: ulteriore segnalazione di gravissimi crimini razzisti commessi dal governo italiano, e reiterazione della richiesta di intervento
Egregio Segretario generale delle Nazioni Unite,
facendo seguito alla mia precedente segnalazione del 20 novembre 2018 avente ad oggetto "segnalazione concernente violazioni dei diritti umani da parte del governo italiano e conseguente richiesta di urgente intervento", confermando pienamente quanto in essa contenuto, con la presente le segnalo inoltre che:
I. i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato come il cosiddetto "decreto sicurezza" recentemente imposto dal governo italiano rechi misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolemente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
II. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista;
III. il governo italiano persiste tuttora nel commettere l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
Nuovamente sollecito un tempestivo intervento nelle forme appropriate e per quanto di competenza al fine di contribuire a far cessare la commissione di crimini gravissimi che ledono fondamentali diritti umani.
Voglia gradire distinti saluti ed auguri di buon lavoro,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo (Italia), 15 gennaio 2019

8. IL POVERO CRISTO MORTO DI FREDDO

Il povero cristo morto di freddo
nel Parco della Resistenza

La bambina di quattro anni morta annegata nel mar Egeo
a quattro bracciate dalla costa

L'orrore del razzismo al governo nel nostro paese
l'orrore delle discriminazioni e delle persecuzioni
l'orrore dell'omissione di soccorso che uccide innocenti
l'orrore della complicita' italiana con i lager libici
l'orrore del silenzio di troppi nativi frutto
non del terrore ma d'introiettata barbarie

L'urgenza di insorgere
con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
di insorgere adesso
in difesa della legalita' che salva le vite
di insorgere adesso
per opporsi al regime razzista e golpista
di insorgere adesso
per soccorrere accogliere assistere chi di aiuto ha bisogno
di insorgere adesso
in difesa dei diritti umani di ogni essere umano
di insorgere adesso
contro tutte le uccisioni contro tutte le violenze
di insorgere adesso
per salvare tutte le vite in pericolo
di insorgere adesso
per restare umani

9. LA NOSTRA GRATITUDINE A LEOLUCA ORLANDO PER L'IMPEGNO CONTRO UN DECRETO MOSTRUOSO E INCOSTITUZIONALE, RAZZISTA E DISUMANO, CRIMINALE E CRIMINOGENO

Siamo grati a Leoluca Orlando, ai tanti sindaci ed ai presidenti delle Regioni che come lui si stanno impegnando contro il famigerato "decreto sicurezza", un decreto mostruoso e incostituzionale, razzista e disumano, criminale e criminogeno.
Siamo grati a Leoluca Orlando, ai tanti sindaci ed ai presidenti delle Regioni che come lui si stanno impegnando in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Siamo grati a Leoluca Orlando, ai tanti sindaci ed ai presidenti delle Regioni che come lui si stanno impegnando in difesa della Costituzione della Repubblica Italiana.

10. L'ERGASTOLO E' UN CRIMINE CONTRO L'UMANITA'

Cosi' come la pena di morte, l'ergastolo e' un crimine contro l'umanita'.
Esso infatti condanna una persona alla segregazione a vita in attesa della morte: e' quindi una incessante tortura, e per cosi' dire una pena di morte differita nel tempo ma sempre incombente senza scampo.
La pena dell'ergastolo implica la disumanizzazione di una persona, essendo ad ogni persona costitutivamente inerente la speranza di liberta', la possibilita' di modificare la propria condizione, l'aspirazione a un futuro degno di essere vissuto, il progetto e la prospettiva dell'incontro col volto altrui e di una felicita' condivisa.
L'ergastolo e' un crimine contro l'umanita'.
Abolire l'ergastolo e' il passo necessariamente conseguente all'abolizione della pena di morte e della tortura.
Abolire l'ergastolo e' l'impegno cui e' chiamata ogni persona che pensa che ogni essere umano abbia diritto alla vita.
Abolire l'ergastolo e' l'impegno cui e' chiamata ogni persona che pensa che occorre opporsi a tutte le uccisioni.
Abolire l'ergastolo e' l'impegno cui e' chiamata ogni persona che pensa che salvare le vite sia il primo dovere.
Chi condivide queste opinioni faccia circolare questo appello.
Abolire l'ergastolo. Adesso.

11. INTERROMPENDO UN DIGIUNO

Interrompo oggi un digiuno.
Per invigilare me stesso, per leggere meglio nell'animo mio, ho digiunato alcuni giorni, e con fatica superiore a precedenti esperienze.
Il digiuno che oggi interrompo l'avevo cominciato il 7 gennaio, accompagnandolo con le righe che di seguito ripropongo.
"Dinanzi all'orrore e all'infamia dei governanti di un intero continente che rifiutano di soccorrere una cinquantina di naufraghi nel Mediterraneo, uomini, donne e bambini innocenti sopravvissuti alle violenze dei lager libici, vorrei associarmi alla preghiera del papa e di innumerevoli altre persone di volonta' buona: siano salvate queste vite innocenti, si aprano i porti, siano accolte queste persone, esseri umani come noi.
Provo orrore del governo italiano che da mesi commette il reato di omissione di soccorso.
Provo orrore del governo italiano che da anni come altri governi europei nega di fatto a chi e' in fuga da guerre e fame di poter giungere in salvo in modo legale e sicuro, e cosi' getta tanti inermi fuggiaschi tra gli artigli delle scellerate mafie schiaviste dei trafficanti.
Provo orrore del governo italiano che per bocca del suo vero dominus reitera impunemente il reato di istigazione all'odio razziale, come il partito razzista di cui e' a capo fa da decenni.
Provo orrore del governo italiano che con una delirante e disumana antilegge razzista pretende imporre in Italia un regime di apartheid, una delirante e disumana antilegge razzista che intende perseguitare migliaia e migliaia di vittime innocenti, una delirante e disumana antilegge razzista che viola la Costituzione della Repubblica Italiana.
Provo orrore del governo italiano che tradisce e infrange la Costituzione cui ha giurato fedelta' all'atto del suo insediamento: violare la Costituzione per imporre un regime razzista e' un crimine che costituisce altresi' un tentativo di colpo di stato.
Provo orrore di tanta violenza; e come tante persone di volonta' buona ho cercato e cerco di oppormi ad essa, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.
Per questo sto digiunando.
Un gesto minimo (che so essere miserrima cosa dinanzi all'orrore) per testimoniare il dolore che provo di fronte alla barbara violenza razzista commessa dal governo italiano che non soccorre i naufraghi e che perseguita tanti esseri umani innocenti.
Un gesto minimo che vuole valere altresi' come invito a me stesso e ad ogni persona senziente e pensante ad agire in difesa della legalita' che salva le vite, in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Occorre infatti agire, come vuole la legalita', come vuole la democrazia, come vuole la morale, come vuole la civilta', affinche' le persone vittime di orrende violenze in Libia e di naufragio in mare siano finalmente salvate e accolte in Italia come vuole la legge e la morale.
Occorre infatti agire, come vuole la legalita', come vuole la democrazia, come vuole la morale, come vuole la civilta', affinche' siano revocate tutte le misure razziste, criminali e criminogene imposte dal governo della disumanita'.
Occorre infatti agire, come vuole la legalita', come vuole la democrazia, come vuole la morale, come vuole la civilta', affinche' il governo della disumanita' si dimetta ed i ministri responsabili di crimini abominevoli ne rispondano nelle aule di giustizia secondo la legge.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Salvare le vite e' il primo dovere".
*
Interrompo oggi il digiuno.
E ringrazio tutte le persone amiche che mi hanno aiutato a veder chiaro in me stesso e che mi hanno espresso un affetto che mi colma il cuore.
E in particolare ringrazio chi (primo fra tutti Enrico Peyretti, il maestro e l'amico di sempre, la persona che tutti vorremmo avere al nostro fianco nell'ora della prova) ha voluto anche riproporre l'idea buona di un digiuno collettivo a staffetta, come gia' ne abbiamo fatti in passato, a testimoniare ancora il nostro comune sentire, il dolore dinanzi alla violenza, l'opposizione nonviolenta al male, la solidarieta' con le vittime innocenti abbandonate alla violenza e alla morte, e peggio: nelle fauci della violenza e della morte gettate con piena consapevolezza e lucido disegno dagli scellerati poteri dominanti.
Le vittime innocenti: umiliate, terrorizzate, segregate, schiavizzate, perseguitate e assassinate da poteri criminali barbari e disumani; le vittime innocenti: che ci convocano a soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto; che ci convocano a restare umani, che ci convocano al bene, al bene comune, al solo bene che esista al mondo: il bene condiviso, il bene di tutti.
Si', invitiamo ogni persona di volonta' buona ad unirsi a un corale digiuno, e prepariamo questa azione nonviolenta nel modo migliore, chiarificando e coinvolgendo, estendendo ovunque l'iniziativa. Nulla e' piu' forte del bene quando l'umanita' lo riconosce e riconosce se stessa.
*
Di tutte le forme di azione della nonviolenza il digiuno e' quella che sempre piu' mi ha interrogato.
Esso puo' essere il culmine nella progressione delle tecniche di lotta contro l'ingiustizia, e cosi' lo pratico' Gandhi piu' volte.
Ma puo' essere anche il momento di riflessione e chiarificazione - e per cosi' dire di redde rationem interiore - che precede e da' avvio a una lotta impegnativa, e cosi' lo praticarono Danilo Dolci e i suoi compagni col digiuno preparandosi - ovvero dando inizio - a indimenticabili azioni nonviolente.
*
Vorrei credere che esco oggi da questi giorni di digiuno come preparazione all'avvio di un rinnovato e piu' adeguato e spero efficace impegno per contrastare il razzismo del governo che sta riducendo il nostro paese a un regime di apartheid, a un luogo in cui regna l'anomia e l'immoralita', a un luogo malvagio in cui esseri umani innocenti vengono perseguitati fino all'annichilimento.
Le cose che credo sia necessario fare le ripeto praticamente ogni giorno: agire sul piano culturale, sociale, morale per contrastare la barbarie; agire sul piano politico per denunciare e contrastare le scellerate misure governative ed ottenerne la revoca; agire sul piano giudiziario perche' le iniziative criminali del governo vanno anche denunciate come tali affinche' le competenti magistrature intervengano.
E ovunque possibile, in tutti i modi possibili, aiutare le vittime.
Si tratta di mettere in campo tutte le risorse disponibili: personali, associative, istituzionali; si tratta di non commettere di nuovo l'errore di sottovalutazione che l'umanita' commise quando s'imposero i regimi fascisti.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Per contrastare il razzismo, nulla di onesto, di degno, di buono sia lasciato intentato.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

12. NEL QUINTO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA COMMEMORATA CARLA RAVAIOLI A VITERBO

Ricorrendo il 16 gennaio il quinto anniversario della scomparsa di Carla Ravaioli, si e' svolta a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" una commemorazione dell'illustre studiosa e saggista, militante femminista, pacifista e ambientalista, docente universitaria e parlamentare della sinistra indipendente.
*
Carla Ravaioli (Rimini, 15 gennaio 1923 - Roma, 16 gennaio 2014) e' stata un'autorevole giornalista e saggista, docente universitaria e senatrice della sinistra indipendente, femminista, ecologista, pacifista, militante del movimento delle oppresse e degli oppressi, compagna di lotte e maestra di saggezza, amica della nonviolenza in cammino, si e' occupata principalmente di movimenti sociali, dell'oppressione sulle donne, di economia e di ambiente.
Tra le opere di Carla Ravaioli: Perche' mia moglie, Feltrinelli, Milano 1960; La donna contro se stessa, Laterza, Bari 1969; Maschio per obbligo, Bompiani, Milano 1973; La donna e le sinistre storiche in Italia, Feltrinelli, Milano 1973; La mutazione femminile. Conversazioni con Alberto Moravia sulla donna, Bompiani, Milano 1975; La questione femminile. Intervista col Pci, Bompiani, Milano 1976; Il quanto e il quale. La cultura del mutamento, Laterza, Roma-Bari 1982; Tempo da vendere, tempo da usare, Angeli, Milano 1986, 1988, Datanews, Roma 1994; (con Enzo Tiezzi), Bugie, silenzi, grida. La disinformazione ecologica in un'annata di cinque quotidiani, Garzanti, Milano 1989; Il pianeta degli economisti, ovvero l'economia contro il pianeta, Isedi, Torino 1992; La crescita fredda. Occasione storica per la sinistra, Datanews, Roma 1995; (con Mario Agostinelli), Le 35 ore, Editori Riuniti, Roma 1998; (con Bruno Trentin), Processo alla crescita. Ambiente, occupazione, giustizia sociale nel mondo neoliberista, Editori Riuniti, Roma 2000; Lettera aperta agli economisti. Crescita e crisi ecologica, Manifestolibri, Roma 2001; Un mondo diverso e' necessario, Editori Riuniti, Roma 2003; Ambiente e pace, una sola rivoluzione. Disarmare l'Europa per salvare il futuro, Edizioni Punto Rosso, Milano 2008.
*
Nel discorso commemorativo il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha ricordato ancora una volta con profonda commozione la studiosa ed attivista protagonista di decisive esperienze e riflessioni per il bene comune dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Una compagna di lotte e una maestra "la cui lezione morale e civile, il cui lascito di pensiero e d'azione, e' ancora fortemente presente ed attivo in ogni persona che si impegni per la pace e i diritti di tutti gli esseri umani, per la giustizia sociale e la difesa dell'ambiente".
Ed e' proprio collocandoci all'ascolto della sua testimonianza che oggi ancor piu' dobbiamo impegnarci contro la violenza che sta sia uccidendo innumerevoli esseri umani, sia devastando - con ritmo sempre piu' accelerato - l'intera biosfera, la cui folle distruzione implichera' l'annientamento dell'umanita' tutta.
Ed e' proprio proseguendo la riflessione e l'azione di Carla Ravaioli che qui ed ora dobbiamo impegnarci, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per contrastare e fermare un modo di produzione e un modello di sviluppo che opprimono, schiavizzano, rapinano e massacrano l'umanita' e la natura; che dobbiamo impegnarci contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni; in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e in difesa dell'intero mondo vivente casa comune dell'umanita'.
Ed e' proprio nel ricordo di Carla Ravaioli che qui ed ora, nell'Italia odierna, in questo tragico momento dell'umanita', dobbiamo innanzitutto opporci alla criminale politica razzista del governo golpista, del governo della disumanita'.
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Ripetiamolo quindi una volta ancora cio' che tutti devono sapere.
Che il governo della disumanita' da mesi sta attuando una politica di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
Che esponenti di primario rilievo del governo della disumanita' da anni conducono una forsennata, folle e criminale propaganda di istigazione al razzismo.
Che il recente cosiddetto "decreto sicurezza" introduce nell'ordinamento italiano misure criminali e criminogene di discriminazione razzista - che sono state autorevolmente definite "apartheid giuridico" - palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con lo stato di diritto, con la civilta' giuridica e il diritto internazionale.
*
E ripetiamo quindi una volta ancora cio' che ogni persona sollecita del bene comune deve fare.
Occorre che ogni persona sollecita del bene comune si impegni per ottenere l'immediata cessazione di ogni atto criminale, persecutorio, razzista ed incostituzionale da parte del governo della disumanita'.
Occorre che ogni persona sollecita del bene comune si impegni per ottenere le dimissioni del governo della disumanita'.
Occorre che ogni persona sollecita del bene comune si impegni per ottenere che i ministri del governo della disumanita' responsabili di crimini abominevoli siano processati e condannati secondo le leggi vigenti.
*
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Nel ricordo di Carla Ravaioli opponiamoci a tutte le violenze.
Nel ricordo di Carla Ravaioli soccorriamo, accogliamo e assistiamo ogni persona bisognosa di aiuto.
Nel ricordo di Carla Ravaioli difendiamo l'intero mondo vivente e con esso l'intera umanita' presente e futura.
Nel ricordo di Carla Ravaioli la nonviolenza e' in cammino: solo la nonviolenza invera pienamente la democrazia; solo la nonviolenza difende integralmente la vita, la dignita' e i diritti di tutti; solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

13. ABOLIRE L'ERGASTOLO PERCHE' INCOSTITUZIONALE

Se si rispetta la Costituzione della Repubblica italiana, l'ergastolo va abolito perche' incostituzionale.
All'articolo 27 comma 2 la Costituzione dichiara che: "Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanita' e devono tendere alla rieducazione del condannato".
La condanna all'ergastolo e' una lunga tortura, ovvero un trattamento contrario al senso di umanita'.
L'ergastolo e' quindi incostituzionale.
La condanna all'ergastolo e' l'oppposto di un "tendere alla rieducazione".
L'ergastolo e' quindi incostituzionale.
All'articolo 27 comma 3 la Costituzione dichiara che: "Non e' ammessa la pena di morte".
La condanna all'ergastolo e' di fatto una condanna a morte soltanto differita e senza speranza alcuna di revoca e salvezza.
L'ergastolo e' quindi incostituzionale.
Abolire l'ergastolo. Adesso.

14. BECKY BEHAR

Il 16 gennaio 2009 moriva Becky Behar, sopravvissuta alla strage nazista di Meina, testimone e scrittrice.
Con gratitudine la ricordiamo.

15. BRUNO BERNINI

Il 16 gennaio 2013 moriva Bruni Bernini, partigiano, militante del movimento operaio, parlamentare.
Con gratitudine lo ricordiamo.

16. OSCAR CULLMANN

Il 16 gennaio 1999 moriva Oscar Cullmann, teologo illustre.
Con gratitudine lo ricordiamo.

17. ALDO DAMO

Il 16 gennaio 1978 moriva Aldo Damo, antifascista, partigiano, militante del movimento operaio.
Con gratitudine lo ricordiamo.

18. DINO DEL BO

Il 16 gennaio 1991 moriva Dino Del Bo, partigiano, parlamentare, ministro, saggista.
Con gratitudine lo ricordiamo.

19. CARLO FERMARIELLO

Il 16 gennaio 1997 moriva Carlo Fermariello, antifascista, militante del movimento operaio, sindacalista, parlamentare.
Con gratitudine lo ricordiamo.

20. MARIE MAJEROVA'

Il 16 gennaio 1967 moriva Marie Majerova', scrittrice.
Con gratitudine la ricordiamo.

21. MARIO PALERMO

Il 16 gennaio 1985 moriva Mario Palermo, antifascista e parlamentare.
Con gratitudine lo ricordiamo.

22. CARLA RAVAIOLI

Il 16 gennaio 20 moriva Carla Ravaioli, studiosa e militante per il bene comune dell'umanita' e la difesa della biosfera.
Con gratitudine la ricordiamo.

23. LUIGI STEFANINI

Il 16 gennaio 1956 moriva Luigi Stefanini, filosofo e pedagogista.
Con gratitudine lo ricordiamo.

24. SIMONE TEICH ALASIA

Il 16 gennaio 2012 moriva Simone Teich Alasia, partigiano e medico illustre.
Con gratitudine lo ricordiamo.

25. ARTURO TOSCANINI

Il 16 gennaio 1957 moriva Arturo Toscanini, antifascista ed esule, illustre direttore d'orchestra.
Con gratitudine lo ricordiamo.

26. UN ESPOSTO AL PRESIDENTE DELLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE

Al Presidente della Corte Penale Internazionale
Oggetto: ulteriore segnalazione di gravissimi crimini razzisti commessi dal governo italiano, e reiterazione della richiesta di intervento
Egregio Presidente Chile Eboe-Osuji,
facendo seguito alla mia precedente segnalazione del 20 dicembre 2018 avente ad oggetto "Segnalazione di atti di persecuzione razzista commessi dal governo italiano e conseguente richiesta di intervento della Corte Penale Internazionale", confermando pienamente quanto in essa contenuto, con la presente le segnalo inoltre che:
I. i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato come il cosiddetto "decreto sicurezza" recentemente imposto dal governo italiano rechi misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolemente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
II. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista;
III. il governo italiano persiste tuttora nel commettere l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
Nuovamente sollecito un tempestivo intervento nelle forme appropriate e per quanto di competenza al fine di contribuire a far cessare la commissione di crimini gravissimi che ledono fondamentali diritti umani.
Voglia gradire distinti saluti ed auguri di buon lavoro,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo (Italia), 17 gennaio 2019

27. TESTIMONIANZE. IN MEMORIA DI PATRICE LUMUMBA NELL'ANNIVERSARIO DELLA MORTE

"Morto, Lumumba cessa di essere una persona per divenire l'Africa intera"
(Jean-Paul Sartre)

Il 17 gennaio 1961 veniva assassinato Patrice Lumumba, testimone della dignita' umana, amico della nonviolenza, costruttore di pace, maestro e compagno di quante e quanti lottano per la liberazione dell'umanita' da tutte le oppressioni e le violenze.
Nell'anniversario della sua uccisione, giovedi' 17 gennaio 2019 il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo lo ha commemorato.
*
Una breve notizia su Patrice Lumumba
Patrice Lumumba, eroico combattente nonviolento per la dignita' umana, la liberazione dei popoli, la giustizia e la pace, militante anticolonialista, antimperialista e panafricanista, nacque a Onalaua il 2 luglio 1925, lotto' per l'indipendenza del Congo e vinte le prime elezioni democratiche nel 1960 fu primo ministro del paese e ne proclamo' l'indipendenza. Ma per volonta' dei poteri colonialisti e imperialisti, e dei loro complici e sicari, fu assassinato presso Elisabethville, in Katanga, il 17 gennaio 1961.
Tra le opere di Patrice Lumumba: Le Congo, terre d'avenir, est-il menace'?, Bruxelles 1961; Liberta' per il Congo, Editori Riuniti, Roma 1961; Congo, my country, London 1962; Recueil de textes, Cetim, Geneve 2013; Discorsi politici, Fuorilinea, Monterotondo 2016; vari scritti di Lumumba si trovano in J. van Lierde, La pensee politique de Patrice Lumumba, Bruxelles 1962.
Tra le opere su Patrice Lumumba: Alessandro Aruffo, Lumumba, Erre Emme, Roma 1991; Ludo De Witte, L'assassinat de Lumumba, Karthala, Paris 2000; Emmanuel Gerard, Bruce Kuklick, Death in the Congo: murdering Patrice Lumumba, Harvard University press, Cambridge (Massachusetts) - London 2015; Pierre Halen, Janos Riesz (a cura di), Patrice Lumumba entre Dieu et diable: un heros africain dans ses images, L'Harmattan, Paris-Montreal 1997; Thomas Kanza, Conflict in the Congo: the rise and fall of Lumumba, Penguin, Harmondsworth 1972; Serge Michel, Uhuru Lumumba, Paris 1962; Jean Omasombo Tshonda, Benoit Verhaegen, Patrice Lumumba: jeunesse et apprentissage politique 1925-1956, L'Harmattan, Paris 1998; Davide Rossi, Patrice Lumumba, il Congo, l'Africa, Pgreco, Milano 2015; Jean-Paul Sartre, Il pensiero politico di Patrice Lumumba, in Idem, Il filosofo e la politica, Editori Riuniti, Roma 1972; Edwine Simons, Roupen Boghossian, Benoit Verhaegen, Stanleyville 1959: le proces de Patrice Lumumba et les emeutes d'octobre, L'Harmattan, Paris 1996; Jean-Claude Willame, Patrice Lumumba: la crise congolaise revisitee, Karthala, Paris 1990.
*
Svolgendo il discorso commemorativo, il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha evidenziato gli aspetti principali della vita, dell'azione e della riflessione di Lumumba, il suo appello e il suo lascito all'umanita', e cosa occorre fare oggi per proseguirne la lotta.
*
Lumumba e' stato un amico della nonviolenza, un pensatore della nonviolenza, un combattente nonviolento, un martire dell'umanita'.
Come Rosa Luxemburg, come Mohandas Gandhi, come Martin Luther King, come Marianella Garcia, come Chico Mendes, come Berta Caceres e come innumerevoli altre ed altri combattenti nonviolenti per la pace e per la giustizia, per il bene comune dell'umanita' intera, e' stato assassinato dai poteri dominanti.
Ma la sua morte non solo non annienta il valore del suo pensiero e della sua azione, ma fa della sua testimonianza un appello che giunge al cuore di ogni essere umano e muove l'intera umanita' all'impegno comune per il bene comune.
Nel suo giustamente celebre saggio dedicato a Lumumba, Jean-Paul Sartre esordiva con le indimenticabili parole: "Lumumba, Fanon: questi due grandi morti rappresentano l'Africa. Non solo la loro nazione: tutto il loro continente". Ci sia consentito di aggiungere: e non solo l'Africa, ma l'umanita' intera.
Cosi' come l'umanita' intera rappresentano Martin Luther King e Malcolm X.
E Nelson Mandela. E Wangari Maathai.
Ricordare Patrice Lumumba significa allora ascoltarne la voce e proseguirne l'azione.
*
E ponendoci all'ascolto e alla sequela di Lumumba e delle altre maestre e degli altri maestri della nonviolenza in cammino, noi sappiamo bene che tutto si tiene: la rapina del Nord sul Sud del mondo; lo sfruttamente capitalista ed imperialista, colonialista e neocolonialista, razzista e schiavista; la migrazione forzata di popolazioni innocenti vittime di guerre e dittature, di fame e disastri ambientali, dello sfruttamento schiavista, rapinatore, ecocida che i poteri dominanti impongono sull'intero pianeta; la devastazione della biosfera; la violenza maschilista che e' prima radice e primo modello di ogni altra violenza.
Tutto si tiene sul versante del male.
E tutto si tiene sul versante del bene che al male si oppone.
E quindi una e' la nostra lotta: per la pace e la giustizia sociale, per i diritti umani di tutti gli esseri umani e per la difesa della biosfera, contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
*
E qui e adesso la nostra lotta deve essere innanzitutto contro la folle e scellerata violenza razzista del governo italiano.
E ricordiamo dunque ancora una volta - ripetendo parole gia' tante volte pronunciate e scritte - alcuni fatti da non dimenticare.
Che il governo italiano esplicitamente predica e pratica l'omissione di soccorso nei confronti dei naufraghi in pericolo di morte nel Mediterraneo.
Che il governo italiano tresca con i vari potentati libici per cercar di impedire che le persone in Libia schiavizzate e prigioniere nei lager possano trovar scampo giungendo in Europa.
Che il governo italiano diffama, aggredisce e sabota i soccorritori volontari che nel Mediterraneo salvano vite umane.
Che il governo italiano per bocca del suo vero dominus conduce una martellante campagna di istigazione all'odio razzista.
Che il governo italiano ripetutamente per bocca del suo dominus avanza e propaganda l'idea nazista di effettuare schedature etniche.
Che il governo italiano con il cosiddetto "decreto sicurezza" introduce in Italia un regime di apartheid, impone mostruose violazioni dei diritti umani, fa strame della stessa Costituzione della Repubblica Italiana (la legge fondamentale del nostro ordinamento giuridico cui i ministri fedifraghi hanno pur giurato fedelta' assumendo il loro incarico).
Che il governo italiano abolendo la protezione umanitaria priva di ogni sostegno migliaia e migliaia di persone gettandole nella miseria, nella disperazione, nella fauci dell'economia schiavista e della criminalita' organizzata.
Che il governo italiano non solo mantiene i campi di concentramento in Italia (un crimine e un'infamia che si protrae ormai dal finire del secolo scorso) ma addirittura li incrementa, e vi prolunga i tempi di arbitraria detenzione.
Che il governo italiano intende effettuare massicce deportazioni esponendo le vittime al pericolo di tremendi soprusi e finanche di morte.
Che il governo italiano agisce di fatto per demolire il diritto d'asilo, e si adopera per cancellare efficaci ed ammirevoli esperienze di solidarieta', di soccorso, di accoglienza, di assistenza.
Che il governo italiano invece di contrastare gli schiavisti opprime vieppiu' le loro vittime.
Che il governo italiano continua a negare il diritto di voto a milioni di persone che in Italia vivono, lavorano, pagano le tasse e sono esempio di rettitudine, di generosita', di virtu' civiche.
Che il governo italiano continuando a negare l'ingresso nel nostro paese a chi e' in fuga da guerre e fame, da schiavitu' e disastri ambientali, impedisce a chi ne ha assoluto bisogno - e pieno diritto - di giungere nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro; e cosi' favoreggia di fatto le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani.
Questo accade oggi, e da mesi, nel nostro paese.
*
E ricordiamo altresi' ancora una volta - ripetendo parole gia' tante volte pronunciate e scritte - alcuni impegni necessari e urgenti.
Ovvero promuovere una campagna nonviolenta di resistenza civile al razzismo che si proponga precisi, indispensabili, urgenti obiettivi:
- che siano revocate tutte le misure razziste imposte dall'attuale e dai precedenti governi, e si torni nell'alveo della legalita' costituzionale e del rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani;
- che il governo razzista e golpista rassegni le dimissioni;
- che i ministri responsabili di gravissimi reati ne rispondano nelle aule di giustizia;
- che siano riconosciuti tutti i diritti umani, e tra essi in primis il diritto di voto, a tutte le persone che vivono nel nostro paese;
- che sia riconosciuto a tutte le persone il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro, e che sia concretamente garantito il diritto d'asilo come stabilito nell'articolo 10 della Costituzione;
- che sia finalmente adeguatamente contrastata l'economia schiavista ed ogni altro atto di persecuzione e di sopraffazione.
*
Nel ricordo di Patrice Lumumba proseguiamo nella lotta nonviolenta contro ogni oppressione, contro ogni menzogna, contro ogni violenza.
Nel ricordo di Patrice Lumumba proseguiamo nella lotta nonviolenta per la liberazione di tutti i popoli e di tutte le persone.
Nel ricordo di Patrice Lumumba proseguiamo nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani e per la difesa dell'intero mondo vivente casa comune dell'umanita'.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Condividere il bene ed i beni.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

28. UNA PENA CHE NON HA FINE E' UNA PENA DISUMANA

Una pena che non ha fine e' una pena disumana.
La giustizia non puo' essere disumana.
Il diritto non puo' essere disumano.
Una pena legittima non puo' essere disumana.
In quanto pena senza fine, quindi disumana, l'ergastolo non e' una pena legittima.
In quanto pena senza fine, quindi disumana, l'ergastolo non e' uno strumento di diritto.
In quanto pena senza fine, quindi disumana, l'ergastolo non e' un atto di giustizia.
Abolire l'ergastolo. Adesso.

29. CARLO ANDREI

Il 17 gennaio 1994 moriva Carlo Andrei, antifascista, partigiano, militante del movimento operaio.
Con gratitudine lo ricordiamo.

30. LIDIA BECCARIA ROLFI

Il 17 gennaio 1996 moriva Lidia Becaria Rolfi, partigiana, deportata, testimone, storica e memorialista, maestra autentica e luminosa.
Con gratitudine la ricordiamo.

31. DANTE BERNAMONTI

Il 17 gennaio 1953 moriva Dante Bernamonti, militante del movimento operaio, antifascista, costituente.
Con gratitudine lo ricordiamo.

32. RANUCCI BIANCHI BANDINELLLI

Il 17 gennaio 1975 moriva Ranuccio Bianchi Bandinelli, archeologo, storico dell'arte, membro del Cln toscano, militante del movimento operaio.
Con gratitudine lo ricordiamo.

33. CAMILO JOSE' CELA

Il 17 gennaio 2002 moriva Camilo Jose' Cela, scrittore, premio Nobel.
Con gratitudine lo ricordiamo.

34. GREGORY CORSO

Il 17 gennaio 2001 moriva Gregory Corso, poeta della beat generation.
Con gratitudine lo ricordiamo.

35. JAMES HOOD

Il 17 gennaio 2013 moriva James Hood, attivista antirazzista.
Con gratitudine lo ricordiamo.

36. CECILIA KIN

Il 17 gennaio 1992 moriva Cecilia Kin, scrittrice, traduttrice, testimone.
Con gratitudine la ricordiamo.

37. PATRICE LUMUMBA

Il 17 gennaio 1961 moriva assassinato Patrice Lumumba, martire della nonviolenza, simbolo della lotta contro il razzismo, il colonialismo e l'imperialismo, per la liberazione dei popoli e i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Con gratitudine lo ricordiamo.

38. OTTORINO MANNI

Il 17 gennaio 1925 moriva Ottorino Manni, scrittore e militante anarchico.
Con gratitudine lo ricordiamo.

39. GIACOMO MANZU'

Il 17 gennaio 1991 moriva Giacomo manzu', scultore.
Con gratitudine lo ricordiamo.

40. ODDO MARINELLI

Il 17 gennaio 1972 moriva Oddo Marinelli, antifascista, resistente, costituente.
Con gratitudine lo ricordiamo.

41. ITALO MEREU

Il 17 gennaio 2009 moriva Italo Mereu, giurista, docente, saggista, difensore dei diritti umani.
Con gratitudine lo ricordiamo.

42. LORETTA MONTEMAGGI

Il 17 gennaio 2007 moriva Loretta Montemaggi, militante del movimento operaio, del movimento dele donne, per i diritti civili, per la democrazia.
Con gratitudine la ricordiamo.

43. HENRIETTE NIELSEN

Il 17 gennaio 1900 moriva Henriette Nielsen, scrittrice, drammaturga e militante per i diritti delle donne.
Con gratitudine la ricordiamo.

44. TERESIO OLIVELLI

Il 17 gennaio 1945 moriva assassinato
Teresio Olivelli partigiano
deportato in lager
fino all'ultimo respiro difensore dell'umanita'

Con gratitudine lo ricordiamo

45. GENO PAMPALONI

Il 17 gennaio 2001 moriva Geno Pampaloni, combattente antifascista nel Corpo Italiano di Liberazione, partecipe dell'esperienza del movimento di Comunita', critico letterario e scrittore finissimo.
Con gratitudine lo ricordiamo.

46. VARLAN SALAMOV

Il 17 gennaio 1982 moriva Varlan Salamov, vittima e testimone del Gulag, autore di un'opera che tutti dovrebbero aver letto: I racconti di Kolyma.
Con gratitudine lo ricordiamo.

47. GIACOMO SPADA

Il 17 gennaio 1945
deportato nel lager di Mauthausen
perche' vite umane salvava
moriva Giacomo Spada
che fu l'umanita' come dovrebbe essere

Con gratitudine lo ricordiamo

48. UGO SPAGNOLI

Il 17 gennaio 2012 moriva Ugo Spagnoli, partigiano, parlamentare, giudice costituzionale.
Con gratitudine lo ricordiamo.

49. MIGUEL TORGA

Il 17 gennaio 1995 moriva Miguel Torga, poeta.
Con gratitudine lo ricordiamo.

50. ERNESTO VEGETTI

Il 17 gennaio 2010 moriva Ernesto Vegetti, bibliografo e saggista, studioso di fantascienza, autore del "Catalogo Vegetti".
Con gratitudine lo ricordiamo.

51. ALFREDO ZITARROSA

Il 17 gennaio 1989 moriva Alfredo Zitarrosa, musicista.
Con gratitudine lo ricordiamo.

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 302 del 19 settembre 2019
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