[Nonviolenza] Jerry Essan Masslo commemorato oggi a Viterbo nel trentesimo anniversario dell'uccisione



JERRY ESSAN MASSLO COMMEMORATO OGGI A VITERBO NEL TRENTESIMO ANNIVERSARIO DELL'UCCISIONE

Domenica 25 agosto 2019 a Viterbo, per iniziativa del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", si e' svolta una commemorazione di Jerry Essan Masslo, nella ricorrenza del trentesimo anniversario della morte.
Il discorso commemorativo e' stato tenuto dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, che ha dapprima ricostruito la figura e le vicende di Jerry Masslo e il contesto italiano ed internazionale di allora, recando anche la propria personale memoria dell'effetto che quell'efferato crimine ebbe sulla coscienza civile e sulle istituzioni italiane dell'epoca; ha successivamente illustrato le cruciali questioni che quella tragica vicenda lumeggia, che sono i temi decisivi su cui ancor oggi, ed anzi oggi ancor piu', occorre lottare; ed ha infine indicato alcuni punti decisivi dell'impegno antirazzista, antimafioso ed antirazzista qui e adesso, in questa fase in cui il governo razzista che per un anno ha commesso inauditi crimini contro l'umanita' ed un protratto e crescente attentato contro la Costituzione e' finalmente caduto, ma e' tutt'altro che certo che esso sia stato definitivamente sconfitto, e comunque gli effetti nefasti delle sue scellerate decisioni continuano a prodursi provocando immani sofferenze alle vittime innocenti delle persecuzioni razziste e della violenza schiavista nel nostro paese e lasciando che nel Mediterraneo continui la strage degli innocenti. Il discorso si e' concluso con un appello ad intensificare l'impegno nonviolento antirazzista ed antischiavista per il bene comune dell'umanita' e la difesa della biosfera.
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Jerry Essan Masslo era nato a Umtata, in Sudafrica, il 4 dicembre 1959, ed era giunto in Italia dal Sudafrica dell'apartheid dopo un viaggio avventuroso; in Italia lavorava come bracciante nella raccolta stagionale dei pomodori gestita schiavisticamente dal caporalato mafioso, e da esule e da sfruttato si batteva insieme ai suoi compagni per la dignita' e i diritti di tutti gli oppressi, nativi e migranti. Fu assassinato la notte tra il 24 e il 25 agosto 1989 da squadristi razzisti e mafiosi.
La sua morte suscito' profonda impressione, e rivelo' quando grave fosse il fenomeno della violenza e dello sfruttamento razzista e  schiavista nel nostro paese e quanto inadeguato l'impegno delle istituzioni democratiche per contrastarlo. La morte di Jerry Masslo persuase finalmente la parte migliore dell'Italia di allora all'impegno antirazzista ed antischiavista non solo come impegno di solidarieta' internazionale, ma anche come impegno di lotta sociale e politica nel nostro stesso paese per contrastare la barbarie razzista e schiavista, per contrastare la deriva verso un regime di apartheid.
Da allora ad oggi, nel corso di questi trent'anni, tante altre persone - nostri fratelli e nostre sorelle - sono state uccise, vittime dello schiavismo, vittime della mafia, vittime del razzismo: schiavismo, mafia e razzismo che sempre piu' si manifestano come un sempre piu' intrecciato e coeso - e nella sua articolazione tendenzialmente unitario e totalitario - fenomeno di bestiale sfruttamento economico, di dittatura terroristica sul territorio, di rovesciamento della democrazia nel suo contrario, di radicale negazione della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani vittime di questo abominevole sistema di potere, modo di produzione, apparato ideologico e pratico di dominazione.
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Nella vicenda di Jerry Masslo si intrecciano alcuni fili e si formano alcuni nodi che strozzano ancor oggi, ancor piu' oggi, con sempre maggior evidenza e violenza il nostro paese e le nostre comuni liberta', i diritti di tutti, la dignita' di ognuno.
L'apartheid che lungi dall'essere un residuo del passato avviato all'estinzione in Sudafrica si conferma essere un modello sociale e politico di dominazione e sopraffazione che si sta espandendo nel mondo, riprendendo gli elementi del fascismo che indago' Hannah Arendt nel suo fondamentale volume su Le origini del totalitarismo: nazionalismo e razzismo, imperialismo e colonialismo, culto della violenza ed annientamento dell'alterita' (ovvero annientamento dell'umanita': essendo l'umanita' costitutivamente plurale, ed essendo l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani fondata sul riconoscimento dell'irriducibile diversita' ed originalita' e liberta' di ogni persona).
Lo schiavismo che e' la punta di lancia del modo di produzione fondato sulla massimizzazione del profitto a cui si sacrificano incessantemente vite umane e natura, legame sociale e biosfera, conoscenza ed esistenze.
Il potere mafioso che di questo modo di produzione e di questo sistema di potere e' forma estrema, metodo intrinseco, motore che tutto macina e divora.
Ed il pluricentenario rapporto di rapina Nord/Sud; la crisi ecologica conseguente all'economia predatoria (crisi ecologica crescente a ritmo sempre piu' sostenuto e sempre piu' irreversibile nei suoi catastrofici effetti); e gli esiti piu' metuendi del sistema di guerra: del modello di societa' gerarchico e militarista, del complesso militare-industriale, delle dittature e degli imperi politici ed economici che sul sistema di guerra si reggono a detrimento dell'umanita', precipitandoci tutti verso un'apocalisse senza redenzione (come dopo Auschwitz e dopo Hiroshima denuncio' con acutezza di sguardo, profondita' di ragionamento e chiarezza di espressione forse tuttora ineguagliate il grande pensatore e militante per la causa dell'umanita' Guenther Anders).
E quindi il ricordo di Jerry Masslo, ora come allora, ora piu' di allora, illumina di tragica luce questo momento tragico dell'umanita' e ci convoca ai compiti nostri. Ed il primo dei nostri compiti e' salvare le vite; riconoscere e difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani; condividere i beni ed il bene; resistere al male e contrastare la violenza rapinatrice e onnicida che nega non solo il diritto a una vita degna, ma lo stesso diritto alla vita della stragrande maggioranza dell'umanita' e tendenzialmente dell'umanita' intera.
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Jerry Masslo e' stato assassinato trent'anni fa. Da allora ad oggi la violenza razzista e mafiosa, lo sfruttamento distruttivo degli essere umani e del mondo vivente, la rapina, la devastazione e la distruzione dei beni comuni, i crimini contro l'umanita', non solo non sono diminuiti, ma si sono grandemente accresciuti ed ormai ogni essere umano vede che questo sistema di potere, questo "disordine costituito", sta portando l'umanita' alla catastrofe, sta mettendo in pericolo l'esistenza stessa della civilta' umana, sta distruggendo la vita futura dell'umanita'.
Ed allora la lotta di Jerry Masslo e' anche e ancora la nostra, perche' e' la lotta dell'umanita' contro la schiavitu', contro il razzismo, contro il fascismo; e' la lotta dell'umanita' per restare viva e per restare umana.
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E quanto e' accaduto in quest'ultimo anno in Italia e nel Mediterraneo, l'orrore delle persecuzioni razziste di persone inermi e innocenti da parte del governo della disumanita' solo da pochi giorni caduto; l'orrore dell'omissione di soccorso a chi e' in pericolo di morte da parte del governo della disumanita'; l'orrore dell'istigazione all'odio razzista da parte del governo della disumanita'; l'orrore immane della strage degli innocenti nel Mediterraneo che i governi d'Italia e d'Europa potrebbero far cessare in un lampo ed invece fanno continuare ancora non sazi di un tale diluvio di sangue innocente; ebbene, tutti questi orrori convocano ogni persona di volonta' buona, ogni associazione morale e civile, ogni istituzione legale e democratica, ad insorgere per salvare le vite, ad insorgere per ripristinare la legalita' che salva le vite, ad insorgere per il bene comune dell'umanita' minacciata dalla follia razzista, mafiosa, fascista, onnicida.
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Ed in questo momento di interregno, in cui riprendendo la formula gramsciana che Nadine Gordimer applico' alla situazione sudafricana quando cadde il regime dell'apartheid, in questo momento in cui "il  vecchio muore e il nuovo non puo' nascere" e quindi "si verificano i fenomeni morbosi piu' svariati", e' ancor piu' necessario il piu' persuaso, meditato, intenso e tenace, nitido e intransigente impegno per salvare tutte le vite, per opporsi al razzismo assassino.
E ripetiamo quindi una volta ancora, come veniamo facendo da giorni con le stesse semplici parole, quali ci sembra che siano gli irrinunciabili compiti, gli indispensabili doveri morali e politici di questo critico momento per quanti hanno a cuore il pubblico bene, per quanti si battono affinche' l'Italia si liberi dal male razzista e fascista, e torni ad essere un paese civile, democratico, solidale, il paese per cui lottarono i martiri della Resistenza, il paese prefigurato e legiferato nella Costituzione della Repubblica italiana. E quindi poniamo i seguenti immediati obiettivi:
1. tornare alla legalita' che salva le vite: abrogare immediatamente tutte le misure razziste e persecutorie imposte dal governo razzista teste' caduto (ma anche le altre imposte dai governi precedenti che hanno aperto la strada all'inabissamento nella brutalita' di quest'ultimo anno);
2. tornare al primo dovere di ogni essere umano e di ogni umano istituto: ripristinare l'adempimento del dovere di soccorrere chi e' in pericolo;
3. distinguere il bene dal male: escludere da ogni incarico di governo chi e' stato complice dell'esecutivo razzista ora caduto; e che siano processati nei tribunali della Repubblica i responsabili di crimini contro l'umanita' e di attentato contro la Costituzione;
4. tornare alla Costituzione: ripristinare la legalita' costituzionale che il governo della disumanita' ha infranto;
5. una persona, un voto: riconoscere il diritto di voto e tutti gli altri diritti sociali, civili e politici a tutte le persone che vivono in Italia, facendo cessare l'effettuale regime di apartheid e di schiavitu' di cui sono vittima milioni di nostri effettivi conterranei;
6. far cessare la strage nel Mediterraneo: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
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Nel ricordo di Jerry Masslo e di tutte le sorelle e i fratelli assassinati dal sistema dello sfruttamento che distrugge insieme la civilta' umana e la biosfera.
Nel ricordo di Jerry Masslo e di tutte le sorelle e i fratelli assassinati dal sistema schiavista, militarista  e maschilista.
Nel ricordo di Jerry Masslo e di tutte le sorelle e i fratelli assassinati dal sistema colonialista, imperialista e razzista.
Nel ricordo di Jerry Masslo e di tutte le sorelle e i fratelli assassinati dal fascismo.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la liberazione dell'umanita' intera e per la salvaguardia di quest'unico mondo vivente casa comune di tutti gli esseri umani passati, presenti e venturi.
Alla scuola del movimento delle donne, corrente calda della nonviolenza in cammino ed esperienza storica decisiva per la liberazione dell'umanita' e la salvezza dell'intero mondo vivente.
Si costituisca un nuovo Comitato di liberazione nazionale per contrastare e sconfiggere razzismo e fascismo.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.
Insorga ogni persona di volonta' buona, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, affinche' il razzismo e il fascismo siano definitivamente sconfitti.
Insorga ogni persona di volonta' buona, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, affinche' si ripristini in Italia la vigenza della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza contro la fascismo.
Insorga ogni persona di volonta' buona, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per la legalita' che salva le vite.
Insorga ogni persona di volonta' buona, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per la solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge.
Insorga ogni persona di volonta' buona, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per la condivisione del bene e dei beni fra tutti gli esseri umani.
Insorga ogni persona di volonta' buona, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, in difesa della civilta', della biosfera, dei diritti di tutti gli esseri umani comprese le generazioni future.
Sii tu il buon samaritano.
Sii tu il cambiamento che vorresti vedere nel mondo.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Sii tu Jerry Masslo ancora vivo.

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo

Viterbo, 25 agosto 2019

Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile ricevere gratuitamente abbonandosi attraverso il sito www.peacelink.it