[Nonviolenza] Dal secondo giorno di digiuno una lettera a un vecchio amico gia' usciere a Palazzo Madama



DAL SECONDO GIORNO DI DIGIUNO UNA LETTERA A UN VECCHIO AMICO GIA' USCIERE A PALAZZO MADAMA

Caro P.,
se qualcuno cinquant'anni fa, o venticinque anni fa, o dieci anni fa, o cinque anni fa, o due anni fa, mi avesse detto che il governo di una repubblica democratica ed antifascista avrebbe imposto l'omissione di soccorso dei naufraghi; avrebbe decretato il sabotaggio e la persecuzione di chi salva le vite; avrebbe decretato nuove abominevoli antileggi razziste e filoschiaviste, segregazioniste e filomafiose; avrebbe realizzato una mostruosa antipolitica di disprezzo, odio e brutalita' razzista; ebbene, cinquant'anni fa, o venticinque, o dieci, o cinque, o due, io non lo avrei creduto.
Ma da un anno a questa parte questa e' la tragica realta'.
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E mi chiedi perche' digiuno contro il cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis"?
Altre sono le domande da porsi.
Perche' le competenti magistrature non intervengono per arrestare i ministri fedifraghi, razzisti e golpisti che stanno commettendo palesi crimini contro l'umanita' e un palese attentato contro la Costituzione della Repubblica italiana?
Perche' le istituzioni internazionali di cui l'Italia fa parte non intervengono per far cessare la commissione di flagranti crimini contro l'umanita' da parte del governo italiano?
Perche' il popolo italiano non insorge per far cessare questo orrore, questo diluvio di violenza razzista, queste sadiche persecuzioni, questa strage degli innocenti?
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A Thoreau che era stato incarcerato per la sua obiezione di coscienza ai crimini del governo, un amico che lo vide attraverso le sbarre del carcere chiese: "Henry, che ci fai li'?". E Thoreau: "Che ci fai tu li' fuori, piuttosto".
Viene il momento in cui bisogna opporsi alla violenza di un governo che infierisce su vittime innocenti fino a provocarne la morte.
Viene il momento in cui occorre insorgere contro la disumanita'.
Viene il momento in cui ogni persona deve agire per salvare le vite umane innocenti in pericolo.
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In questi giorni il Senato dovra' pronunciarsi sul cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis".
Potra' respingerlo, e salvare cosi' delle vite umane innocenti.
O invece approvarlo, e farsi complice della strage degli innocenti in corso nel Mediterraneo.
Qualunque persona che riflettesse con animo non pervertito saprebbe come votare.
Un disumano crimine non puo' essere convertito in legge.
Dinanzi a una simile mole di male ogni persona di senno e coscienza sa quale sia il dovere suo proprio, il dovere di ogni essere umano.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Per piccola cosa che sia, questo digiuno questa persuasione intende testimoniare: che salvare le vite e' il primo dovere, che alla violenza tu devi opporti.
Scusa la frettolosita' di queste righe, un abbraccio dal tuo vecchio amico
Peppe
al secondo giorno di digiuno contro il criminale "decreto sicurezza della razza bis"

Viterbo, 5 agosto 2019

Mittente: Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile ricevere gratuitamente abbonandosi attraverso il sito www.peacelink.it