[Nonviolenza] La nonviolenza contro il razzismo. 177



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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Numero 177 del 23 marzo 2019

In questo numero:
1. Alla vigilia dell'anniversario del martirio, ricordato a Viterbo monsignor Oscar Arnulfo Romero
2. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
3. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma

1. INCONTRI. ALLA VIGILIA DELL'ANNIVERSARIO DEL MARTIRIO, RICORDATO A VITERBO MONSIGNOR OSCAR ARNULFO ROMERO

Alla vigilia dell'anniversario del martirio di monsignor Oscar Arnulfo Romero, il vescovo difensore dei diritti umani assassinato a San Salvador il 24 marzo 1980 nella chiesa in cui diceva messa, sabato 23 marzo 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" si e' svolto un incontro di commemorazione del grande testimone dell'umanita', uomo di pace, strenuo difensore degli oppressi, indimenticabile maestro di nonviolenza.
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Una breve notizia su Oscar Romero
Oscar Arnulfo Romero, nato nel 1917, arcivescovo di San Salvador, voce del popolo salvadoregno vittima dell'oligarchia, della dittatura, degli squadroni della morte, muore assassinato mentre celebra la messa il 24 marzo 1980.
Tra le opere di Oscar Romero: Diario, La Meridiana, Molfetta 1991; Dio ha la sua ora, Borla, Roma 1994.
Tra le opere su Oscar Romero: AA. VV., Il vescovo Romero, martire della sua fede, per il suo popolo, Emi-Asal, Bologna 1980; AA. VV., Romero... y lo mataron, Ave, Roma 1980; James R. Brockman, Oscar Romero: fedele alla parola, Cittadella, Assisi 1984; Placido Erdozain, Monsignor Romero, martire della Chiesa, Emi, Bologna 1981; Abramo Levi, Un vescovo fatto popolo, Morcelliana, Brescia 1981; Jose' Maria Lopez Vigil, Oscar Romero. Un mosaico di luci, Emi, Bologna 1997; Ettore Masina, Oscar Romero, Edizioni Cultura della Pace, S. Domenico di Fiesole 1993 (poi riedito, rivisto e ampliato, col titolo L'arcivescovo deve morire, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1995); Anselmo Palini, Oscar Romero. "Ho udito il grido del mio popolo", Ave, Roma 2010; Jon Sobrino, Monsenor Romero, Uca, San Salvador 1989.
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Nella "settimana d'azione contro il razzismo"
L'incontro commemorativo viterbese si e' svolto all'interno della "settimana d'azione contro il razzismo" promossa dall'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (presso il Dipartimento per le pari opportunita' della Presidenza del Consiglio dei Ministri; per informazioni e contatti: www.unar.it), settimana che si estende da lunedi' 18 a domenica 24 marzo. Alla settimana d'azione contro il razzismo - che si svolge ogni anno avendo al suo centro la "Giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale" istituita dall'Onu nella data del 21 marzo, anniversario della strage di Sharpeville del 1960 - prendono parte numerose associazioni ed istituzioni; ed anche quest'anno si svolgeranno varie iniziative in molte citta' d'Italia. A Viterbo il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" promuove - come gia' negli anni passati - un incontro di studio e di riflessione ogni giorno per l'intera settimana.
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Un breve testo
Alle persone partecipanti all'incontro e' stato messo a disposizione un breve testo, che di seguito integralmente si riproduce.

Per Oscar Romero

Prima di essere Romero Romero
non era ancora Romero. Tutti
dobbiamo divenire cio' che siamo
e che non siamo finche' non ci troviamo
a quell'antico bivio della scelta.

Era Romero uomo di fede
ma la sua fede non era ancora
la fede di Romero, prima occorse
che quella fede nella fede lo trovasse
gliela recasse un popolo piagato.

Cosi' dall'astratto al concreto
dicono certi antichi dottori
muovesi il mondo, il mondo vecchio e stanco
cosi' si mosse anche Oscar Romero
muovendo incontro a verita' e martirio.

Dicono: cosa si puo' fare? Nulla.
E dicono anche: cosa
si puo' fare? Tutto.
E non e' vero. Ma quel che e' da fare
tu fallo, e cosi' sia.

Sotto lo sguardo degli assassinati
Oscar Romero incontro' se stesso
sotto lo sguardo degli assassini
incontro' se stesso Oscar Romero.

Viene sempre quell'ora inesorabile
in cui devi levare la tua voce.
Tu non vorresti, vorresti restare
nel silenzio che sa molte lusinghe
molti segreti, e molti pregi reca.
Ma viene sempre l'ora della voce.

Venne quell'ora per Oscar Romero
a rivelargli il volto e il nome suo
venne quell'ora recata dal silenzio
degli assassinati e recata dal silenzio
degli assassini, e giungi al paragone.

Prese ad un tempo la parola e la croce
e messosi alla scuola degli scalzi
ne fu piu' che avvocato, compagno.
Sapeva anche lui dove quella portava
strada, sapeva anche lui quale suono
avrebbe spento un giorno la sua voce.

Come chiodi che secco un martello
nel legno batte e conficca, il colpo
della pallottola irruppe nel suo corpo
fatto legno, fatto vino, fatto croce
fatto pane, fatto luce, per sempre
raggiunse Romero Romero, ormai voce
per sempre dell'intera umanita'.
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La lettura, il commento, la meditazione
La commemorazione si e' aperta osservando un minuto di silenzio; e' poi seguita la lettura, il commento e la meditazione di alcune pagine di Oscar Romero e dalle testimonianze a lui dedicate nelle loro opere da altri illustri testimoni della difesa della dignita' umana e della lotta per la liberazione dei popoli da ogni oppressione, e tra essi l'indimenticabile Ettore Masina che al vescovo salvadoregno dedico' una profonda monografia.
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Con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza
L'incontro di commemorazione e' stato concluso dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, con alcune brevi riflessioni di seguito sintetizzate.
Da anni ricordiamo monsignor Romero nell'anniversario della sua uccisione, ed avendo ritrovato le parole con cui qualche anno fa sintetizzammo il nostro incontro, vorrei riproporle poiche' ancor oggi mi sembrano adeguate. Sono queste.
"La testimonianza di monsignor Romero illumina le nostre coscienze e ci convoca all'impegno comune per il bene comune dell'umanita'.
Opporsi al male facendo il bene; opporsi alla violenza scegliendo la nonviolenza; opporsi alla morte soccorrendo, accogliendo, assistendo tutte le persone bisognose di aiuto.
Porsi all'ascolto e alla scuola di monsignor Romero significa opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni; opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni; opporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni; difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani; difendere il mondo vivente casa comune dell'umanita'.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Accogliere tutte le persone in fuga dalla guerra e dalla fame.
Coscienti di essere una sola umanita' di persone tutte diverse l'una dall'altra e tutte eguali in dignita' e diritti.
La nonviolenza e' in cammino".
A queste parole aggiungerei che qui ed ora ricordare Oscar Romero e porsi alla sua scuola significa innanzitutto opporsi con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza ai crimini razzisti del governo italiano; significa insorgere con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani; significa insorgere con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza per salvare tutte le vite.
E significa quindi insorgere con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza per ottenere l'immediata revoca di tutte le scellerate misure razziste ed incostituzionali imposte dal governo della disumanita'.
E significa quindi insorgere con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza per ottenere le immediate dimissioni del governo della disumanita' responsabile di crimini contro l'umanita' e di attentato contro la Costituzione della Repubblica italiana.
E significa quindi insorgere con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza per ottenere che i ministri responsabili di crimini contro l'umanita' e di attentato contro la Costituzione ne rispondano nelle aule di tribunale.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Sii tu il buon samaritano.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
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Un appello all'Unione Europea
Le persone partecipanti all'incontro, nel ricordo di monsignor Romero, hanno ancora una volta condiviso l'appello all'Unione Europea affinche' intervenga nei confronti governo italiano per contrastarne la criminale politica razzista.
Di seguito il testo dell'appello indirizzato al Presidente della Commissione Europea.
"Egregio Presidente della Commissione Europea,
da molti mesi il governo italiano commette il delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
Addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte.
Con il cosiddetto "decreto sicurezza della razza" il governo italiano ha imposto misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la stessa Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid".
Ministri del governo italiano persistono in una propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso.
Nel commettere e per commettere i summenzionati crimini razzisti il governo italiano non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana...
Questo e' cio' che accade in un paese dell'Unione Europea.
Chiediamo che l'Unione Europea intervenga nei confronti di un governo che commette flagranti crimini razzisti; chiediamo che l'Unione Europea intervenga in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere".
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"Il Senato si e' arreso alla violenza razzista"
Le persone partecipanti all'incontro, nel ricordo di monsignor Romero, hanno condiviso altresi' lo sdegno e la denuncia per la sciagurata decisione del Senato della Repubblica che il 20 marzo ha impedito alla magistratura di procedere nei confronti del ministro dell'Interno per il reato - di cui il ministro e' reo confesso - di sequestro di persona aggravato; le persone partecipanti all'incontro, nel ricordo di monsignor Romero, hanno quindi condiviso la seguente dichiarazione.
"Con il voto che ha negato alla magistratura l'autorizzazione a procedere contro un ministro reo confesso del reato di sequestro di persona aggravato, il Senato si e' genuflesso al governo razzista e golpista, deliberandone l'impunita', facendosi complice di un crimine vile ed infame, di una politica razzista e golpista.
Come gia' qualche mese fa, quando il parlamento converti' in legge l'abominevole ed incostituzionale "decreto sicurezza della razza", vi e' stata una resa obbrobriosa alla violenza razzista.
E' un'ora buia per il nostro paese.
Ma forse dallo spettacolo osceno di questo atto scandaloso, dall'offesa turpe che esso costituisce per ogni cuore pensante, scaturira' una presa di coscienza in milioni di persone che in questi mesi hanno taciuto dinanzi ai crimini razzisti commessi dal governo; forse ora percepiranno la gravita' dell'ora, e si decideranno ad insorgere con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, in difesa della legalita', della giustizia, dell'umanita'.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Un governo che commette crimini razzisti non e' un governo democratico; non e' un governo rispettoso della dignita' umana; non e' un governo fedele alla Costituzione della Repubblica.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Ogni persona decente senta e sappia che e' compito suo opporsi alla violenza razzista;che e' compito suo difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani; che e' compito suo difendere la legalita' che salva le vite.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Sii tu il buon samaritano.
E' l'ora della resistenza nonviolenta contro la folle violenza razzista.
E' l'ora della resistenza nonviolenta in difesa della Costituzione della Repubblica italiana nata dalla Resistenza antifascista.
E' l'ora in cui devi essere tu l'umanita' come dovrebbe essere".

2. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

3. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA

L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org

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Numero 177 del 23 marzo 2019
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