[Nonviolenza] Dalla commemorazione di Anne Braden l'adesione all'appello della Wilpf contro le persecuzioni razziste



DALLA COMMEMORAZIONE DI ANNE BRADEN L'ADESIONE ALL'APPELLO DELLA WILPF CONTRO LE PERSECUZIONI RAZZISTE

La mattina di mercoledi' 6 marzo 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" si e' svolto un incontro in memoria dell'illustre militante antirazzista americana Anne Braden (Louisville, 28 luglio 1924 - 6 marzo 2006), nella ricorrenza dell'anniversario della morte.
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Nel discorso commemorativo il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha ricostruito la riflessione e l'azione dell'attivista antisegregazionista, una delle figure piu' vive del movimento per i diritti civili, per la giustizia sociale, per la pace e il disarmo, per i diritti delle donne, per la difesa dell'ambiente.
Ponendosi all'ascolto e alla scuola di Anne Braden, oggi, qui, nell'Italia del 2019, occorre opporsi alla violenza razzista dispiegata dal governo italiano che cerca di imporre un regime di apartheid.
Ponendosi all'ascolto e alla scuola di Anne Braden, oggi, qui, nell'Italia del 2019, occorre opporsi alla violenza razzista dispiegata dal governo italiano che si sta macchiando di gravissimi e infami crimini contro l'umanita'.
Ponendosi all'ascolto e alla scuola di Anne Braden, oggi, qui, nell'Italia del 2019, occorre opporsi alla violenza razzista dispiegata dal governo italiano che per commettere i suoi crimini contro l'umanita' non esita a violare la Costituzione della Repubblica italiana.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Ogni essere umano fa parte dell'unica famiglia umana in quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Un governo che commette crimini contro l'umanita' ed attenta alla Costituzione non e' un governo democratico, ma un'associazione a delinquere.
Si dimetta il governo della disumanita' e siano processati e condannati i ministri per gli abominevoli reati commessi.
Con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza insorga ogni persona di volonta' buona in difesa della legalita' che salva le vite.
Con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza insorga ogni persona di volonta' buona in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza insorga ogni persona di volonta' buona in difesa della Costituzione della Repubblica italiana.
Con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza insorga ogni persona di volonta' buona per soccorrere, accogliere, assistere ogni essere umano bisognoso di aiuto.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Sii tu il buon samaritano.
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Le persone partecipanti all'incontro in memoria di Anne Braden hanno aderito all'appello alla Presidente del Senato promosso dalla Wilpf-Italia (la Wilpf - Women's International League for Peace and Freedom - e' la piu' antica e prestigiosa associazione internazionale di donne per la pace), appello che si riporta allegato in calce.
Poiche' il Senato dovra' pronunciarsi il 20 marzo sul concedere o meno alla magistratura l'autorizzazione a procedere nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato, reato commesso nei confronti di naufraghi innocenti ed inermi, le persone partecipanti all'incontro in memoria di Anne Braden invitano ogni persona di volonta' buona a scrivere lettere alle senatrici ed ai senatori per sollecitare che si esprimano contro la violenza razzista e gli scellerati abusi di potere del governo razzista e golpista, ed autorizzino quindi la magistratura ad intervenire per riaffermare la legalita', la giustizia, l'universale dovere di rispettare e salvare le vite umane.

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 6 marzo 2019

Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com

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Allegato: Una lettera della Wilpf-Italia alla Presidente del Senato della Repubblica
Alla Presidente del Senato della Repubblica
maria.alberticasellati at senato.it
Oggetto: Per il pieno rispetto delle leggi e della verita' in relazione al delitto di sequestro di persona aggravato commesso dal Ministro dell'Interno e dai suoi sodali rei confessi

"L'errore e' sventura da compiangersi;
ma conoscere la verita' e non conformarvi le azioni,
e' delitto che cielo e terra condannano"
(Giuseppe Mazzini, Dei doveri dell'uomo)

Gentilissima Presidente del Senato della Repubblica,
come e' noto il 19 febbraio la Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato ha deliberato di proporre alla Camera da lei presieduta di non autorizzare la magistratura a procedere nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato in riferimento ai giorni in cui i naufraghi soccorsi dalla nave "Diciotti" furono illegalmente privati della liberta'.
Entro un mese il Senato dovra' pronunciarsi in merito, e se le scriviamo questa lettera e' perche' confidiamo che ogni senatrice ed ogni senatore vorra' prestare ascolto alla ragione ed alla coscienza, e - se mi concede l'espressione di classica ascendenza: alla voce delle leggi - anziche' sottomettersi ai diktat di gerarchie che agiscono secondo modelli autoritari ed anomici e che da mesi stanno commettendo e propugnando crimini razzisti e un vero e proprio attentato contro la Costituzione.
Come lei ben sa, i parlamentari non sono e non possono agire da sudditi di un qualsivoglia Grande Fratello, capo carismatico o capobastone; la Costituzione della Repubblica italiana all'articolo 67 recita infatti che "ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato".
Gentilissima Presidente del Senato della Repubblica,
ci permetta di riassumere i termini della questione.
Nessuno nega che il reato di sequestro di persona aggravato sia stato commesso dai ministri che se ne sono dichiarati responsabili: e' un dato di fatto.
Cio' su cui il Senato nella sua pienezza dovra' pronunciarsi e' se quel reato, che e' stato certamente commesso, sia stato commesso - come recita l'art. 9, n. 3, della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1 - "per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo".
Il nocciolo giuridico, ma anche morale e politico, della questione e' qui.
Vediamo dunque se commettendo il reato di sequestro di persona aggravato in quel frangente il Ministro dell'Interno ed i suoi sodali rei confessi abbiano agito secondo quei fini e quei criteri che la norma citata precisamente definisce.
1. Nel sequestrare i naufraghi per giorni sulla nave "Diciotti" vi era "un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante"?
Evidentemente no.
L'intera schidionata di grotteschi sofismi di cui consiste la memoria difensiva del ministro crolla dinanzi a una semplice constatazione: nessun interesse dello stato costituzionalmente rilevante vi era, ne' poteva esservi, nella commissione del delitto di sequestro di persona aggravato nei confronti di alcune decine di naufraghi soccorsi da una nave italiana; al contrario: la Costituzione, le leggi e le convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte convergevano tutte nell'imporre lo sbarco immediato dei naufraghi.
2. Nel sequestrare i naufraghi per giorni sulla nave "Diciotti" vi era "il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo"?
Evidentemente no.
Infatti era interesse pubblico portare a termine l'operazione di soccorso con lo sbarco dei naufraghi, nel pieno rispetto delle leggi. Quando il Ministro dell'interno ed i suoi sodali rei confessi del suo medesimo reato pretendono che la politica razzista del Governo costituisca "interesse pubblico", mentono sapendo di mentire: e mentono perche' sanno che riconoscere che ogni politica razzista e' ipso facto criminale, come evidentemente e', significa per gli stessi autoaccusarsi di ulteriori reati, reati che stanno effettivamente commettendo da quando si sono insediati al governo e dei quali dovranno pur essere chiamati a rispondere nelle aule di giustizia.
Gentilissima Presidente del Senato della Repubblica,
se dunque non sussistono le esimenti invocate dai rei, non resta alcun dubbio che quel reato, la cui commissione e' certa e ammessa dagli stessi ministri, non ha alcuna giustificazione ne' giuridica, ne' morale, ne' politica.
Esso va quindi perseguito dall'autorita' giudiziaria per quanto attiene alla legge, va riprovato dall'opinione pubblica per quanto attiene alla morale, va condannato e contrastato da ogni cittadino, da ogni organizzazione e da ogni istituzione democratica per quanto attiene alla politica, se la politica e', come deve essere, agire per il bene comune con mezzi adeguati nel rispetto dei diritti di tutti.
Orbene, la Giunta per le autorizzazioni a procedere ha espresso un'indicazione manifestamente, sesquipedalmente errata, ed essa del resto non e' in alcun modo vincolante per il Senato; anzi, il fatto che sia cosi' manifestamente, flagrantemente errata, giova alla chiarezza e contribuira' a persuadere ogni senatrice ed ogni senatore a non voler ripetere quell'obbrobrioso errore giuridico, politico, logico e morale.
Gentilissima Presidente del Senato della Repubblica,
non riterremmo compiuto il ragionamento svolto in questa lettera se non le segnalassimo anche che il reato di sequestro di persona aggravato non e' l'unico di cui i membri del governo in carica si siano macchiati in questi mesi e di cui prima o poi dovranno pur rispondere in tribunale.
La sua cortesia ci consentira' di ripetere qui ancora una volta le medesime parole che forse lei stessa avra' gia' letto in precedenti missive inviate a varie magistrature italiane ed internazionali e per conoscenza anche alla sua attenzione.
I. il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
II. addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte;
III. come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
IV. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
V. nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico.
Gentilissima Presidente del Senato della Repubblica,
le saremmo assai grate se volesse dedicare adeguata attenzione a quanto precede, ed adoperarsi affinche' il Senato che lei presiede quando sara' chiamato a pronunciarsi in via definitiva in merito all'autorizzazione a procedere nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato possa farlo con piena scienza e coscienza e possa pronunciarsi nel pieno rispetto delle leggi e della verita'.
Ringraziandola per l'attenzione ed augurandole ogni bene,
Prime adesioni
Wilpf-Italia (sezione italiana della Women's International League for Peace and Freedom)
"Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Per inviare la propria adesione all'appello: antonia.sani.baraldi at gmail.com, comitatononviolento at gmail.com
Per contattare la Wilpf-Italia: sito: https://wilpfitalia.wordpress.com , e-mail: antonia.sani.baraldi at gmail.com, p.sterpetti at gmail.com, gioxblu24 at gmail.com
Per contattare il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo: centropacevt at gmail.com

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