[Nonviolenza] Telegrammi. 3310



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3310 del 24 febbraio 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Claudio Franco Straccamuri: Diglielo al senatore
2. Due proposte alle persone amiche
3. Una lettera mazziniana. Alla Presidente del Senato della Repubblica
4. "Nel paese di Pinocchio, nel paese di Gobetti". Una lettera aperta ai membri della Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato
5. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
6. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
7. Verso lo sciopero femminista dell'8 marzo
8. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
9. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
10. Segnalazioni librarie
11. La "Carta" del Movimento Nonviolento
12. Per saperne di piu'

1. SENATORES BONI VIRI. CLAUDIO FRANCO STRACCAMURI: DIGLIELO AL SENATORE

I.

E tu diglielo al signor senatore
che un crimine e' un crimine e' un crimine

E tu diglielo al signor senatore
che salvare le vite e' il primo dovere

Se ancora lo ignora s'informi:
soccorrere i naufraghi e' obbligo di legge
ed implica sbarcarli in un porto sicuro

Se ancora lo ignora s'informi:
il sequestro di persona aggravato
commesso e ostentato dal Ministro dell'Interno
come si esibisce una preda e un trofeo
e' delitto previsto e punito dal codice

Se ancora lo ignora s'informi:
che altri ministri si dichiarino correi
non estingue il reato ma solo vi aggiunge
il concorso tra loro anch'esso dal codice
previsto e punito

Se ancora lo ignora s'informi:
per quel sequestro di persona aggravato
non vale la pretesa esimente di aver agito
"per la tutela di un interesse dello Stato
costituzionalmente rilevante"
non essendovi li' tale interesse
ma solo la flagrante violenza razzista
di un governo fedifrago
che alla Costituzione attenta
e che degli interessi dello Stato
- la vigenza del diritto, la democrazia, la civile
convivenza, l'umana dignita' - fa strame

Se ancora lo ignora s'informi:
per quel sequestro di persona aggravato
non vale la pretesa esimente di aver agito
"per il perseguimento di un preminente
interesse pubblico"
non essendovi li' tale interesse
ma solo la flagrante violenza razzista
di un governo barbaro e insensato
che l'interesse pubblico
- ovvero il bene comune -
disprezza e sottomette
alla propria onnivora brama di potere
al proprio delirio di onnipotenza
alla pretesa di farsi potere assoluto
sottratto al controllo giurisdizionale
sciolto da ogni vincolo di leggi e morale

Se ancora lo ignora s'informi:
davanti alla legge tutti sono eguali

Mille sofismi non bastano a nascondere
il semplice fatto che il governo
sta commettendo crimini e pretende
impunita' per essi

E tu diglielo al signor senatore
che farsi complice di un crimine e' un crimine

E tu diglielo al signor senatore
che ostacolare della giustizia il corso
e' anch'esso un crimine

E tu diglielo al signor senatore
che quando il Ministro pretende difendersi
sostenendo che attua il programma di governo
quando quel programma crimini realizza
quel programma e' criminale e di quei crimini
in tribunale si deve rispondere.

II.

Non solo il delitto del sequestro di persona
ha commesso il governo della disumanita'
ma anche l'omissione di soccorso dei naufraghi
ma anche il sabotaggio dei soccorritori volontari
che vite umane salvano nel Mediterraneo
negando a tutti loro in porto sicuro approdo

Non solo il delitto del sequestro di persona
ha commesso il governo della disumanita'
ma anche il favoreggiamento degli schiavisti libici
ogni volta che si e' adoperato
affinche' fossero respinti in Libia
i superstiti fuggiti dai lager
che in Europa avrebbero trovato salvezza

Non solo il delitto del sequestro di persona
ha commesso il governo della disumanita'
ma anche l'istigazione all'odio razzista
con una ossessiva propaganda
che eccita al fascismo e all'omicidio

Non solo il delitto del sequestro di persona
ha commesso il governo della disumanita'
ma anche orribili persecuzioni
di persone del tutto innocenti
col cosiddetto "decreto sicurezza"
erede delle leggi del Trentotto

Non solo il delitto del sequestro di persona
ha commesso il governo della disumanita'
ma anche un attentato alla Costituzione
violandola sistematicamente
per imporre un regime di apartheid

Sono delitti contro l'umanita'
e si fa complice chi non li contrasta

Questo tu dillo al signor senatore
che dovra' prendere la decisione
se autorizzare la magistratura
a procedere contro un delitto certamente commesso
a procedere contro un criminale reo confesso

Diglielo al signor senatore
non consentire che possa votare
senza sapere cosa sta facendo
prova almeno tu a salvargli l'anima

E prova almeno tu a salvare le vite
delle vittime innocenti del governo

Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'
ogni vittima ha il volto di Abele
salvare le vite e' il primo dovere

III.

Queste righe ho scritto pensando
a Prince Jerry Igbinosa
a Moussa Ba
alle innumerevoli sorelle
agli innumerevoli fratelli
vittime della violenza razzista
possa il Senato della Repubblica
ascoltare la loro muta voce
possa venire il tempo della pace
della giustizia della fraternita'
della condivisione del bene
tra l'intera famiglia umana

2. REPETITA IUVANT. QUID AGENDUM. DUE PROPOSTE ALLE PERSONE AMICHE

Due proposte d'iniziativa.
La prima: scrivere alle senatrici e ai senatori per chiedere che votino per autorizzare la magistratura a procedere nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato.
La seconda: scrivere ai presidenti delle Regioni per sollecitare i ricorsi alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" razzista ed incostituzionale.
*
1. Una bozza di lettera alle senatrici e ai senatori
Gentilissima senatrice, gentilissimo senatore,
tra pochi giorni sarete chiamati a pronunciarvi in merito all'autorizzazione a procedere richiesta dalla magistratura nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato.
Vi saremmo assai grati se leggeste gli atti, che ricostruiscono in modo adeguato le ragioni della richiesta.
E vi saremmo assai grati se teneste a mente cio' su cui siete chiamati a pronunciarvi, ovvero quanto disposto dall'art. 96 della Costituzione ("Il Presidente del Consiglio dei Ministri ed i Ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell'esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei Deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale") e dall'art. 9, n. 3, della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1 (che esplicita come l'assemblea della Camera competente - in questo caso il Senato - possa "negare l'autorizzazione a procedere ove reputi, con valutazione insindacabile, che l'inquisito abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo").
Ebbene: nel sequestrare i naufraghi trattenendoli contro la loro volonta' sulla nave "Diciotti" il governo certamente non ha "agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante", e non ha agito "per il perseguimento di un preminente interesse pubblico".
Vorremmo pertanto sollecitarvi ad autorizzare la magistratura a procedere nei confronti dei responsabili di quel reato.
Come recita l'incipit dell'art. 3 della Costituzione: "Tutti i cittadini hanno pari dignita' sociale e sono eguali davanti alla legge".
Ringraziandovi per l'attenzione, vogliate gradire distinti saluti.
*
2. Tre bozze di lettere ai presidenti delle Regioni
2.1. Ai presidenti delle Regioni che hanno annunciato il ricorso alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" razzista ed incostituzionale
Gentilissimo/gentilissima Presidente della Regione,
l'ente da lei presieduto ha annunciato la volonta' di ricorrere alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" in relazione ai suoi profili di flagrante incostituzionalita'.
Apprezzando l'iniziativa, vorremmo sapere se l'iter di essa e' gia' stato concretamente avviato ed a quale punto sia.
E' infatti noto che i tempi del lavoro della Corte Costituzionale sono necessariamente non brevi, mentre gli effetti (che sono stati autorevolmente definiti "disumani, criminali e criminogeni") del cosiddetto "decreto sicurezza" si stanno gia' brutalmente dispiegando in danno di molte persone innocenti.
Con sollecitudine, voglia gradire distinti saluti.
2.2. Ai presidenti delle Regioni che hanno annunciato la disponibilita' a presentare un ricorso alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" razzista ed incostituzionale
Gentilissimo/gentilissima Presidente della Regione,
l'ente da lei presieduto ha annunciato la disponibilita' a presentare un ricorso alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" in relazione ai suoi profili di flagrante incostituzionalita'.
Apprezzando l'intenzione espressa, vorremmo sollecitare la realizzazione dell'iniziativa.
E' infatti noto che i tempi del lavoro della Corte Costituzionale sono necessariamente non brevi, mentre gli effetti (che sono stati autorevolmente definiti "disumani, criminali e criminogeni") del cosiddetto "decreto sicurezza" si stanno gia' brutalmente dispiegando in danno di molte persone innocenti.
Con sollecitudine, voglia gradire distinti saluti.
2.3. Ai presidenti delle Regioni che non hanno ancora annunciato il ricorso alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" razzista ed incostituzionale
Gentilissimo/gentilissima Presidente della Regione,
come certo sapra', varie Regioni hanno annunciato la volonta' di ricorrere alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" in relazione ai suoi profili di flagrante incostituzionalita'.
Vorremmo proporre anche alla Regione da lei presieduta di fare altrettanto.
Gli effetti del cosiddetto "decreto sicurezza" (effetti che sono stati autorevolmente definiti "disumani, criminali e criminogeni") si stanno infatti gia' brutalmente dispiegando in danno di molte persone innocenti, ed e' necessario ed urgente che ogni istituzione democratica nell'ambito delle sue competenze faccia quanto in suo potere per difendere i diritti umani fondamentali e la stessa legalita' costituzionale.
Con sollecitudine, voglia gradire distinti saluti.

3. REPETITA IUVANT. UNA LETTERA MAZZINIANA. ALLA PRESIDENTE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA

Alla Presidente del Senato della Repubblica
Oggetto: Per il pieno rispetto delle leggi e della verita' in relazione al delitto di sequestro di persona aggravato commesso dal Ministro dell'Interno e dai suoi sodali rei confessi

"L'errore e' sventura da compiangersi;
ma conoscere la verita' e non conformarvi le azioni,
e' delitto che cielo e terra condannano"
(Giuseppe Mazzini, Dei doveri dell'uomo)

Gentilissima Presidente del Senato della Repubblica,
come e' noto il 19 febbraio la Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato ha deliberato di proporre alla Camera da lei presieduta di non autorizzare la magistratura a procedere nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato in riferimento ai giorni in cui i naufraghi soccorsi dalla nave "Diciotti" furono illegalmente privati della liberta'.
Entro un mese il Senato dovra' pronunciarsi in merito, e se le scrivo questa lettera e' perche' confido che ogni senatrice ed ogni senatore vorra' prestare ascolto alla ragione ed alla coscienza, e - se mi concede l'espressione di classica ascendenza: alla voce delle leggi - anziche' sottomettersi ai diktat di gerarchie che agiscono secondo modelli autoritari ed anomici e che da mesi stanno commettendo e propugnando crimini razzisti e un vero e proprio attentato contro la Costituzione.
Come lei ben sa, i parlamentari non sono e non possono agire da sudditi di un qualsivoglia Grande Fratello, capo carismatico o capobastone; la Costituzione della Repubblica italiana all'articolo 67 recita infatti che "ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato".
*
Gentilissima Presidente del Senato della Repubblica,
mi permetta di riassumere i termini della questione.
Nessuno nega che il reato di sequestro di persona aggravato sia stato commesso dai ministri che se ne sono dichiarati responsabili: e' un dato di fatto.
Cio' su cui il Senato nella sua pienezza dovra' pronunciarsi e' se quel reato, che e' stato certamente commesso, sia stato commesso - come recita l'art. 9, n. 3, della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1 - "per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo".
Il nocciolo giuridico, ma anche morale e politico, della questione e' qui.
Vediamo dunque se commettendo il reato di sequestro di persona aggravato in quel frangente il Ministro dell'Interno ed i suoi sodali rei confessi abbiano agito secondo quei fini e quei criteri che la norma citata precisamente definisce.
1. Nel sequestrare i naufraghi per giorni sulla nave "Diciotti" vi era "un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante"?
Evidentemente no.
L'intera schidionata di grotteschi sofismi di cui consiste la memoria difensiva del ministro crolla dinanzi a una semplice constatazione: nessun interesse dello stato costituzionalmente rilevante vi era, ne' poteva esservi, nella commissione del delitto di sequestro di persona aggravato nei confronti di alcune decine di naufraghi soccorsi da una nave italiana; al contrario: la Costituzione, le leggi e le convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte convergevano tutte nell'imporre lo sbarco immediato dei naufraghi.
2. Nel sequestrare i naufraghi per giorni sulla nave "Diciotti" vi era "il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo"?
Evidentemente no.
Infatti era interesse pubblico portare a termine l'operazione di soccorso con lo sbarco dei naufraghi, nel pieno rispetto delle leggi. Quando il Ministro dell'interno ed i suoi sodali rei confessi del suo medesimo reato pretendono che la politica razzista del Governo costituisca "interesse pubblico", mentono sapendo di mentire: e mentono perche' sanno che riconoscere che ogni politica razzista e' ipso facto criminale, come evidentemente e', significa per gli stessi autoaccusarsi di ulteriori reati, reati che stanno effettivamente commettendo da quando si sono insediati al governo e dei quali dovranno pur essere chiamati a rispondere nelle aule di giustizia.
*
Gentilissima Presidente del Senato della Repubblica,
se dunque non sussistono le esimenti invocate dai rei, non resta alcun dubbio che quel reato, la cui commissione e' certa e ammessa dagli stessi ministri, non ha alcuna giustificazione ne' giuridica, ne' morale, ne' politica.
Esso va quindi perseguito dall'autorita' giudiziaria per quanto attiene alla legge, va riprovato dall'opinione pubblica per quanto attiene alla morale, va condannato e contrastato da ogni cittadino, da ogni organizzazione e da ogni istituzione democratica per quanto attiene alla politica, se la politica e', come deve essere, agire per il bene comune con mezzi adeguati nel rispetto dei diritti di tutti.
Orbene, la Giunta per le autorizzazioni a procedere ha espresso un'indicazione manifestamente, sesquipedalmente errata, ed essa del resto non e' in alcun modo vincolante per il Senato; anzi, il fatto che sia cosi' manifestamente, flagrantemente errata, giova alla chiarezza e contribuira' a persuadere ogni senatrice ed ogni senatore a non voler ripetere quell'obbrobrioso errore giuridico, politico, logico e morale.
*
Gentilissima Presidente del Senato della Repubblica,
non riterrei compiuto il ragionamento svolto in questa lettera se non le segnalassi anche che il reato di sequestro di persona aggravato non e' l'unico di cui i membri del governo in carica si siano macchiati in questi mesi e di cui prima o poi dovranno pur rispondere in tribunale.
La sua cortesia mi consentira' di ripetere qui ancora una volta le medesime parole che forse lei stessa avra' gia' letto in mie precedenti missive inviate a varie magistrature italiane ed internazionali e per conoscenza anche alla sua attenzione.
I. il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
II. addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte;
III. come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
IV. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
V. nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico.
*
Gentilissima Presidente del Senato della Repubblica,
le sarei assai grato se volesse dedicare adeguata attenzione a quanto precede, ed adoperarsi affinche' il Senato che lei presiede quando sara' chiamato a pronunciarsi in via definitiva in merito all'autorizzazione a procedere nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato possa farlo con piena scienza e coscienza e possa pronunciarsi nel pieno rispetto delle leggi e della verita'.
Ringraziandola per l'attenzione ed augurandole ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 20 febbraio 2019

4. REPETITA IUVANT. "NEL PAESE DI PINOCCHIO, NEL PAESE DI GOBETTI". UNA LETTERA APERTA AI MEMBRI DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE DEL SENATO

Egregie senatrici ed egregi senatori,
Nel paese di Pinocchio il governo sulla nave Diciotti ha difeso la patria in pericolo come alle Termopili, a Valmy o sul Piave.
Nel paese di Gobetti il governo ha illegalmente sequestrato decine di vittime innocenti, reato previsto e punito dalle leggi.
*
Nel paese di Pinocchio il governo opera per porre fine alla pacchia (qualunque cosa l'espressioni significhi).
Nel paese di Gobetti il governo omette di soccorrere naufraghi innocenti, reato previsto e punito dalle leggi.
*
Nel paese di Pinocchio il governo indossa l'elmo di Scipio.
Nel paese di Gobetti il governo aggredisce e sabota i soccorritori volontari che salvano vite umane in mare, e cosi' favoreggia la strage in corso, reato previsto e punito dalle leggi.
*
Nel paese di Pinocchio il governo con fermo braccio respinge l'invasor.
Nel paese di Gobetti il governo si adopera per ricacciare nei mostruosi lager libici le innocenti vittime superstiti che giungendo in Europa si sarebbero salvate da torture e morte, e cosi' favoreggia gli aguzzini schiavisti, reato previsto e punito dalle leggi.
*
Nel paese di Pinocchio il governo col cosiddetto "decreto sicurezza" contrasta l'origine di ogni nequizia.
Nel paese di Gobetti il governo con quel decreto razzista perseguita vittime innocenti, le priva di diritti inalienabili, le getta tra gli artigli dei poteri criminali, commette crimini razzisti contro l'umanita', reati previsti e puniti dalle leggi.
*
Nel paese di Pinocchio il ministro plenipotenziario da anni si erge a proclamare la Manifesta Supremazia prima del Nord Padano contro i Vili Terroni, oggi della Risorta Italia contro i Barbari Esecrandi, ed a spronare alla pugna il Bivacco di Manipoli dell'Aitante Legionaria Gioventu'.
Nel paese di Gobetti il ministro plenipotenziario da anni istiga all'odio razzista, reato previsto e punito dalle leggi.
*
Nel paese di Pinocchio il governo e solo il governo sa cosa e' bene per il popolo, ed il bene del popolo e' sempre e solo cio' che il governo decide e fa, legibus solutus.
Nel paese di Gobetti il governo viola la Costituzione della Repubblica italiana, reato previsto e punito dalle leggi.
*
Nel paese di Pinocchio il duce ha sempre ragione.
nel paese di Gobetti i ministri devono essere processati per i crimini commessi.
*
Egregie senatrici ed egregi senatori,
nel voto che presto vi attende, sappiate e vogliate decidere con umanita' e saggezza, in difesa della legge uguale per tutti, in difesa della legalita' che salva le vite.
E vogliate frattanto gradire distinti saluti.
Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 18 febbraio 2019

5. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

6. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

7. INIZIATIVE. VERSO LO SCIOPERO FEMMINISTA DELL'8 MARZO

"Non una di meno" promuove lo sciopero femminista dell'8 marzo.
Per informazioni e adesioni: https://nonunadimeno.wordpress.com

8. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

9. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA

L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org

10. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Riletture
- Gian Pietro Lucini, Antimilitarismo, Mondadori, Milano 2006, pp. XXVIII + 164.
- Lev Tolstoj, Guerra e rivoluzione, Feltrinelli, Milano 2015, pp. 192.
*
Riedizioni
- Giovanni Artieri, Diaz. Il generale della vittoria, Societa' Europea di Edizioni, Milano 2019, pp. II + 246, euro 9,90.
- Marco Mondini, Il capo. La Grande Guerra del generale Cadorna, Il Mulino, Bologna 2017, Societa' Europea di Edizioni, Milano 2019, pp. 394, euro 9,90.
*
Maestre
- Silvia Vegetti Finzi, Storia della psicoanalisi. Autori opere teorie 1895-1990, Mondadori, Milano 1986, Fabbri, Milano 2010, pp. XIV + 452.
- Silvia Vegetti Finzi, Il bambino della notte. Divenire donna, divenire madre, Mondadori, Milano 1990, Rcs, Milano 2012, pp. XIV + 356.
- Silvia Vegetti Finzi (a cura di), Psicoanalisi al femminile, Laterza, Roma-Bari 1992, pp. XX + 402.
- Silvia Vegetti Finzi, Il romanzo della famiglia. Passioni e ragioni del vivere insieme, Mondadori, Milano 1992, Rcs, Milano 2016, pp. 368.
- Silvia Vegetti Finzi con Anna Maria Battistin, A piccoli passi. La psicologia dei bambini dall'attesa ai cinque anni, Mondadori, Milano 1994, 2001, pp. VIII + 364.
- Silvia Vegetti Finzi e Marina Catenazzi, Psicoanalisi ed educazione sessuale, Laterza, Roma-Bari 1994, pp. XXXVI + 372.
- Silvia Vegetti Finzi e Anna Maria Battistin, I bambini sono cambiati. La psicologia dei bambini dai cinque ai dieci anni, Mondadori, Milano 1996, 2003, pp. XVI + 368.
- Silvia Vegetti Finzi, (con Silvia Lagorio e Lella Ravasi), Se noi siamo la terra. Identita' femminile e negazione della maternita', Il Saggiatore, Milano 1996, pp. 128.
- Silvia Vegetti Finzi, Volere un figlio. La nuova maternita' fra natura e scienza, Mondadori, Milano 1997, 1999, pp. VI + 306.
- Silvia Vegetti Finzi (a cura di), Storia delle passioni, Laterza, Roma-Bari 1997, Il sole 24 ore, Milano 2010, pp. XXII + 360.
- Silvia Vegetti Finzi, Anna Maria Battistin, L'eta' incerta. I nuovi adolescenti, Mondadori, Milano, 2000, 2003, pp. XIV + 382.
- Silvia Vegetti Finzi (con Dacia Maraini e Anna Salvo), Madri e figlie. Ieri e oggi, Laterza, Roma-Basri 2003, pp. VIII + 80.
- Silvia Vegetti Finzi, Quando i genitori si dividono. Le emozioni dei figli, Mondadori, Milano 2005, Rcs, Milano 2011, pp. XXVIII + 376.
- Silvia Vegetti Finzi, Nuovi nonni per nuovi nipoti. La gioia di un incontro, Mondadori, Milano 2008, Rcs, Milano 2012. pp. XIV + 380.
- Silvia Vegetti Finzi, La stanza del dialogo. Riflessioni sul ciclo della vita, Casagrande, Bellinzona 2009, pp. 192.

11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

12. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3310 del 24 febbraio 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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