[Nonviolenza] La nonviolenza contro il razzismo. 153



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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Numero 153 del 23 febbraio 2019

In questo numero:
1. Due proposte alle persone amiche
2. Ricordando Jan Palach a cinquant'anni dalla morte. Un breve discorso tenuto a Viterbo il 19 gennaio 2019
3. Un'orazione presso il cimitero di Viterbo il 20 gennaio 2019
4. Un discorso una mattina di gennaio nei pressi di una lapide e di tre pietre d'inciampo (24 gennaio 2019)
5. Ricordare le vittime, soccorrere le vittime, opporsi al razzismo e al nazismo qui e adesso. Alcune parole dette in via della verita' a Viterbo il 27 gennaio 2019
6. Alcune parole dette in piazza del Comune a Viterbo il 2 febbraio 2019
7. "Dalla parte delle vittime. Contro tutte le uccisioni e le violenze". Un discorso tenuto a Viterbo la mattina del 10 febbraio 2019
8. Verso lo sciopero femminista dell'8 marzo

1. REPETITA IUVANT. QUID AGENDUM. DUE PROPOSTE ALLE PERSONE AMICHE

Due proposte d'iniziativa.
La prima: scrivere alle senatrici e ai senatori per chiedere che votino per autorizzare la magistratura a procedere nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato.
La seconda: scrivere ai presidenti delle Regioni per sollecitare i ricorsi alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" razzista ed incostituzionale.
*
1. Una bozza di lettera alle senatrici e ai senatori
Gentilissima senatrice, gentilissimo senatore,
tra pochi giorni sarete chiamati a pronunciarvi in merito all'autorizzazione a procedere richiesta dalla magistratura nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato.
Vi saremmo assai grati se leggeste gli atti, che ricostruiscono in modo adeguato le ragioni della richiesta.
E vi saremmo assai grati se teneste a mente cio' su cui siete chiamati a pronunciarvi, ovvero quanto disposto dall'art. 96 della Costituzione ("Il Presidente del Consiglio dei Ministri ed i Ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell'esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei Deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale") e dall'art. 9, n. 3, della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1 (che esplicita come l'assemblea della Camera competente - in questo caso il Senato - possa "negare l'autorizzazione a procedere ove reputi, con valutazione insindacabile, che l'inquisito abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo").
Ebbene: nel sequestrare i naufraghi trattenendoli contro la loro volonta' sulla nave "Diciotti" il governo certamente non ha "agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante", e non ha agito "per il perseguimento di un preminente interesse pubblico".
Vorremmo pertanto sollecitarvi ad autorizzare la magistratura a procedere nei confronti dei responsabili di quel reato.
Come recita l'incipit dell'art. 3 della Costituzione: "Tutti i cittadini hanno pari dignita' sociale e sono eguali davanti alla legge".
Ringraziandovi per l'attenzione, vogliate gradire distinti saluti.
*
2. Tre bozze di lettere ai presidenti delle Regioni
2.1. Ai presidenti delle Regioni che hanno annunciato il ricorso alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" razzista ed incostituzionale
Gentilissimo/gentilissima Presidente della Regione,
l'ente da lei presieduto ha annunciato la volonta' di ricorrere alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" in relazione ai suoi profili di flagrante incostituzionalita'.
Apprezzando l'iniziativa, vorremmo sapere se l'iter di essa e' gia' stato concretamente avviato ed a quale punto sia.
E' infatti noto che i tempi del lavoro della Corte Costituzionale sono necessariamente non brevi, mentre gli effetti (che sono stati autorevolmente definiti "disumani, criminali e criminogeni") del cosiddetto "decreto sicurezza" si stanno gia' brutalmente dispiegando in danno di molte persone innocenti.
Con sollecitudine, voglia gradire distinti saluti.
2.2. Ai presidenti delle Regioni che hanno annunciato la disponibilita' a presentare un ricorso alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" razzista ed incostituzionale
Gentilissimo/gentilissima Presidente della Regione,
l'ente da lei presieduto ha annunciato la disponibilita' a presentare un ricorso alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" in relazione ai suoi profili di flagrante incostituzionalita'.
Apprezzando l'intenzione espressa, vorremmo sollecitare la realizzazione dell'iniziativa.
E' infatti noto che i tempi del lavoro della Corte Costituzionale sono necessariamente non brevi, mentre gli effetti (che sono stati autorevolmente definiti "disumani, criminali e criminogeni") del cosiddetto "decreto sicurezza" si stanno gia' brutalmente dispiegando in danno di molte persone innocenti.
Con sollecitudine, voglia gradire distinti saluti.
2.3. Ai presidenti delle Regioni che non hanno ancora annunciato il ricorso alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" razzista ed incostituzionale
Gentilissimo/gentilissima Presidente della Regione,
come certo sapra', varie Regioni hanno annunciato la volonta' di ricorrere alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" in relazione ai suoi profili di flagrante incostituzionalita'.
Vorremmo proporre anche alla Regione da lei presieduta di fare altrettanto.
Gli effetti del cosiddetto "decreto sicurezza" (effetti che sono stati autorevolmente definiti "disumani, criminali e criminogeni") si stanno infatti gia' brutalmente dispiegando in danno di molte persone innocenti, ed e' necessario ed urgente che ogni istituzione democratica nell'ambito delle sue competenze faccia quanto in suo potere per difendere i diritti umani fondamentali e la stessa legalita' costituzionale.
Con sollecitudine, voglia gradire distinti saluti.

2. REPETITA IUVANT. RICORDANDO JAN PALACH A CINQUANT'ANNI DALLA MORTE. UN BREVE DISCORSO TENUTO A VITERBO IL 19 GENNAIO 2019

Il 19 gennaio 1969, cinquant'anni fa, dopo tre giorni di agonia cessava di vivere Jan Palach, che il 16 gennaio in piazza San Venceslao a Praga si era cosparso di benzina e dato alle fiamme per protestare contro l'occupazione militare che aveva stroncato la primavera di Praga, facendo di se stesso una torcia umana per risvegliare le coscienze. Era un giovane studente antiautoritario, socialista libertario, amico della nonviolenza, che si era ispirato per il suo gesto estremo alla lotta nonviolenta dei monaci buddhisti in Vietnam.
*
Lo ricordo ancor oggi, cinquant'anni dopo la sua morte, con la stessa emozione di quando, allora, mi raggiunse la notizia di quel rogo, ed ero un ragazzo.
La vicenda della Primavera di Praga e della sua brutale repressione, quella vicenda di speranza e sofferenza che con forza inaudita Jan Palach testimonia ancora, e' una vicenda che molto ha contato nella mia vita, nelle scelte che ho fatto e che mi hanno reso la persona che sono. Pochi anni dopo entrai nell'impegno politico e vi entrai divenendo un militante comunista antitotalitario, trovando un punto di riferimento nel gruppo del "Manifesto" che sulla rivista da cui prese il nome aveva pubblicato un testo che non ho piu' dimenticato, il cui titolo era: "Praga e' sola".
Affinche' Praga non fosse piu' sola, affinche' il socialismo dal volto umano di Dubcek potesse infine realizzarsi, affinche' Jan Palach non fosse morto invano, anch'io mi decisi alla lotta.
Sono restato un militante politico per il resto della mia vita, un militante politico del movimento delle oppresse e degli oppressi in lotta contro tutte le violenze e le oppressioni, per la liberazione dell'umanita'; un militante politico persuaso dell'eguaglianza di dignita' e diritti di tutti gli esseri umani; un militante politico impegnato affinche' fra tutti gli esseri umani sia messo in comune tutto il bene e tutti i beni; un militante politico comunista antitotalitario, ovvero socialista e libertario, e quindi necessariamente una persona amica della nonviolenza.
Anch'io fui illuminato dal tragico grido di quella terribile torcia.
*
La vicenda della Pimavera di Praga e della sua brutale repressione, la figura di Jan Palach che e' uno dei simboli indimenticabili di quell'ora di verita', ancora ci interpella.
Ci convoca alla scelta della nonviolenza, che sola si oppone a tutte le violenze.
Ci convoca a realizzare il socialismo dal volto umano di Dubcek, il liberalsocialismo di Capitini, a realizzare la politica e la societa' che pensarono e agirono e testimoniarono Rosa Luxemburg e Simone Weil, Virginia Woolf e Hannah Arendt, Laura Conti e Franca Ongaro Basaglia, Ginetta Sagan e Wangari Maathai, Margarete Buber-Neumann e Germaine Tillion, Assia Djebar e Berta Caceres, Simone de Beauvoir e Luce Fabbri.
Ci convoca a lottare affinche' nessun essere umano mai piu' si trovi in condizioni in cui ritenga necessario o preferibile o inevitabile rinunciare alla vita, ne' nella forma del suicidio, ne' in quella del "digiuno fino alla morte", ne' in alcun altro modo: ogni essere umano ha diritto alla vita, nessun essere umano deve essere abbandonato alla morte.
Ci convoca a fare i conti con il totalitarismo in tutte le sue forme e a dedicare tutte le nostre forze ad opporci ad ogni regime che nega la vita, la dignita' e diritti degli esseri umani.
Ci convoca alla lotta per la pace e i diritti umani, per la legalita' che salva le vite, per una societa' giusta e rispettosa di ogni singolo essere umano e dell'intero mondo vivente.
Ci convoca alla comprensione del fatto che siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Ci convoca a ricordarci sempre che solo facendo il bene si puo' contrastare il male.
Ci convoca a ricordarci sempre che salvare le vite e' il primo dovere.
*
Vado svolgendo nell'animo mio queste meditazioni nelle ore in cui giunge la notizia di un altro naufragio nel Mediterraneo, una nuova strage degli innocenti.
Vado svolgendo nell'animo mio queste meditazioni mentre in Libia, a un braccio di mare dall'Italia, innumerevoli esseri umani innocenti soffrono inaudite violenze nei lager delle mafie schiaviste.
Vado svolgendo nell'animo mio queste meditazioni mentre in Italia un governo razzista e golpista, un governo che non fa mistero delle sue pulsioni totalitarie, sta commettendo crimini abominevoli, crimini nazisti.
Un governo razzista e golpista che da mesi sta attuando una politica di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
Un governo razzista e golpista di cui esponenti di primario rilievo da anni conducono una forsennata propaganda di istigazione al razzismo.
Un governo razzista e golpista di cui il recente cosiddetto "decreto sicurezza" introduce nell'ordinamento italiano misure di discriminazione, segregazione e persecuzione razzista, misure disumane, criminali e criminogene che sono state autorevolmente definite "apartheid giuridico", palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con lo stato di diritto, con la civilta' giuridica e il diritto internazionale.
E mentre assisto a questo orrore so cosa avrebbe pensato Jan Palach.
*
Lo ripeto una volta ancora.
Io credo che ogni persona che ha un cuore dovrebbe insorgere per ottenere che a tutti gli esseri umani in fuga da guerre e fame, da dittature e devastazioni, dalla rapina e dallo sfruttamento schiavista e dall'oppressione di poteri violenti, sia riconosciuto il diritto di giungere nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro per salvare la propria vita.
Io credo che ogni persona che ha un cuore dovrebbe insorgere per ottenere l'immediata cessazione di ogni atto criminale, persecutorio, razzista ed incostituzionale da parte del governo della disumanita'.
Io credo che ogni persona che ha un cuore dovrebbe insorgere per ottenere le dimissioni del governo della disumanita'.
Io credo che ogni persona che ha un cuore dovrebbe insorgere per ottenere che i ministri del governo della disumanita' responsabili di crimini abominevoli siano processati e condannati secondo le leggi vigenti.
Io credo che ogni persona che ha un cuore dovrebbe insorgere per ottenere che siano riconosciuti tutti i diritti umani ed innanzitutto il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
Io credo che ogni persona che ha un cuore dovrebbe insorgere per ottenere che cessi in Italia la schiavitu', cessi in Italia la segregazione razziale, cessi in Italia la violenza razzista e fascista.
Io credo che ogni persona che ha un cuore dovrebbe insorgere per salvare tutte le vite.
Io credo che ogni persona che ha un cuore dovrebbe insorgere per difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Io credo che ogni persona che ha un cuore dovrebbe insorgere in difesa della Costituzione repubblicana, della democrazia, dello stato di diritto, della civilta', dell'umanita'.
Io credo che ogni persona che ha un cuore dovrebbe insorgere per restare umana, perche' tutti gli esseri umani restino umani.
Insorgere con la forza della verita'.
Insorgere con la scelta della nonviolenza.
Insorgere per la legalita' che salva le vite.
*
Non potei impedire che Jan Palach incendiasse il suo corpo.
Ma posso ascoltare e cercare di inverare oggi il suo messaggio.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.

3. REPETITA IUVANT. UN'ORAZIONE PRESSO IL CIMITERO DI VITERBO IL 20 GENNAIO 2019
[Questa e' una sintesi ricostruita a memoria delle cose dette dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" parlando a braccio, la voce rotta, la mattina del 20 gennaio 2019 presso il cimitero di Viterbo per commemorare Abdul Ghaffar Khan, Amilcar Cabral, e le vittime della strage che continua nel Mediterraneo e degli orrori che continuano nei lager libici per primaria scellerata responsabilita' dei governi europei]

Presso il cimitero di Viterbo
questa mattina del 20 gennaio 2019
volevamo ricordare Abdul Ghaffar Khan
l'eroe della nonviolenza morto quasi centenario
il 20 gennaio del 1988
e il martire della lotta contro il razzismo e il colonialismo
Amilcar Cabral, che fu assassinato
il 20 gennaio del '73 neppure cinquantenne.

Ma ieri ci e' giunta la notizia
che nelle scorse ore nel Mediterraneo
altre 170 persone sono morte
come gia' decine di migliaia prima di loro
uccise dai governi europei
uccise dal governo italiano
che traditori del diritto e dell'umanita'
patroni e complici delle mafie schiaviste dei trafficanti
impongono a chi fugge da fame e guerre
da dittature e da devastazioni
l'orrore dei lager libici
l'orrore della morte in mare
negando loro il diritto d'asilo
negando loro il diritto di giungere
in luogo sicuro in modo legale e sicuro
negando loro il diritto alla vita.

Cosi' oggi noi qui non ricordiamo soltanto
Abdul Ghaffar Khan, il Gandhi musulmano,
per trent'anni imprigionato da vecchi e nuovi oppressori
e che centomila uomini seppe unire nella lotta nonviolenta
contro l'imperialismo, il colonialismo, il razzismo,
per la liberazione dell'umanita';
e il nostro maestro e compagno Amilcar Cabral,
che per tutta la vita lotto'
contro l'imperialismo, il colonialismo, il razzismo,
per l'indipendenza dell'Africa e la liberta'
dell'umanita' intera.
Noi oggi qui vogliamo ricordare anche
tutte le vittime dei naufragi nel Mediterraneo
tutte le vittime dei lager libici
tutte le vittime della violenza razzista
dei governi europei e tra essi
del piu' criminale, il governo italiano.

Fra sette giorni poi ricorderemo
nel Giorno della Memoria
le vittime tutte dei campi di sterminio
le vittime tutte della furia nazista
e ricordando tutte le vittime
sentiremo ancora e ancora la loro voce
che ci chiede aiuto, che ci chiede
di insorgere affinche' cessi questo orrore.

Un lungo discorso avevo pensato
di fare qui oggi, un lungo discorso
con dentro le parole luce e pianto
e pietra e sorgente e cenere e cuore
e chicchi di grano e stridore di denti
e vento e pane e occhi che si schiudono.

Invece diro' soltanto questo:
che occorre insorgere per far cessare
la strage nazista nel Mediterraneo
che occorre insorgere per far cessare
l'orrore del ritorno del nazismo in Libia
che occorre insorgere per far cessare
la violenza razzista dei governi europei.

Non narrero' la vita, il pensiero e l'azione
di Badshah Khan e di Amilcar Cabral,
bastera' dire che ricordarne il nome
gia' basta a chiamare alla lotta nonviolenta
le oppresse e gli oppressi del mondo intero
per il bene comune dell'umanita'.

Diro' soltanto quello che ogni giorno
da mesi e mesi vado ripetendo:
che il governo italiano da mesi e mesi commette il delitto
di omissione di soccorso nei confronti dei naufraghi
in pericolo di morte nel Mediterraneo.
Che il governo italiano da mesi e mesi agisce
per impedire che le persone in Libia schiavizzate e torturate
possano trovare salvezza giungendo in Europa.
Che il governo italiano da mesi e mesi aggredisce e sabota
i soccorritori volontari che nel Mediterraneo vite umane salvano.
Che il governo italiano da mesi e mesi conduce
una criminale campagna di istigazione all'odio razzista.
Che il governo italiano con il cosiddetto "decreto sicurezza"
impone in Italia un regime di apartheid
impone mostruose violazioni dei diritti umani
viola la Costituzione della Repubblica.
Che il governo italiano abolendo la protezione umanitaria
priva di ogni sostegno migliaia e migliaia di persone
gettandole nella miseria, nella disperazione, nella fauci
dell'economia schiavista e della criminalita' organizzata.
Che il governo italiano fa proseguire il crimine e l'infamia
dei campi di concentramento in Italia addirittura aumentandoli
e prolungando i tempi di arbitraria detenzione.
Che il governo italiano intende effettuare
massicce deportazioni
esponendo le vittime al pericolo
di tremendi soprusi e finanche di morte.
Che il governo italiano sta criminalmente cercando
di demolire di fatto il diritto d'asilo sancito dalla Costituzione.
Che il governo italiano da mesi e mesi si sta adoperando
per annientare efficaci ed ammirevoli esperienze di solidarieta',
di soccorso, di accoglienza, di assistenza.
Che il governo italiano da mesi e mesi invece di contrastare gli schiavisti
opprime ancor piu' le loro vittime innocenti.
Che il governo italiano continua a negare
il diritto di voto a milioni di persone
che in Italia vivono, lavorano, pagano le tasse
e sono esempio di rettitudine, di generosita', di virtu' civiche.
Che il governo italiano continuando a negare
l'ingresso nel nostro paese a chi e' in fuga
da guerre e fame, da schiavitu' e disastri,
impedisce a chi ne ha assoluto bisogno e assoluto diritto
di giungere nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro
e cosi' favoreggia di fatto le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani.
Questo anche oggi occorre che sia detto.

E anche questo diro' quest'oggi ancora
anche questo da mesi e mesi ripetendo:
che contrastare il razzismo e' assolutamente decisivo
per difendere la democrazia, lo stato di diritto, la civilta',
la dignita' umana, la sopravvivenza stessa dell'umanita'.
Che occorre promuovere una campagna nonviolenta
di resistenza civile al razzismo
per difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Che occorre insorgere affinche' sian revocate
tutte le scellerate e infami misure razziste
imposte dall'attuale e dai precedenti governi.
Che occorre insorgere affinche' il governo razzista e golpista
rassegni le dimissioni.
Che occorre insorgere affinche' i ministri razzisti
responsabili di gravissimi reati
ne rispondano nelle aule di giustizia.
Che occorre insorgere affinche' riconosciuti siano tutti i diritti umani,
e tra essi innanzitutto il diritto di voto,
a tutte le persone che vivono nel nostro paese:
"una persona, un voto" e' il fondamento
della democrazia, della civile convivenza.
Che occorre insorgere affinche' riconosciuto finalmente sia
a tutte le persone il diritto
di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro,
e affinche' sia concretamente garantito
il diritto d'asilo come stabilito dalla Costituzione.
Che occorre insorgere affinche' sia finalmente contrastata
l'economia schiavista ed ogni altro atto di persecuzione
e di sopraffazione.
Facciamo cessare la strage nel Mediterraneo
liberiamo tutti i prigonieri dei lager libici
annientiamo le mafie schiaviste dei trafficanti:
e' possibile, e' facile, e' semplice farlo
riconoscendo finalmente a tutti gli esseri umani
il diritto di giungere in salvo in Italia e in Europa
in modo legale e sicuro.

Diro' soltanto infine di ricordarci tutti
che siamo tutti esseri umani.
Che ogni essere umano ha diritto alla vita,
alla dignita', alla solidarieta'.
Che vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente
casa comune dell'umanita' intera.
Che salvare le vite e' il primo dovere.

Questo appresi alla scuola di Abdul Ghaffar Khan
questo appresi alla scuola di Amilcar Cabral:
che salvare le vite e' il primo dovere.

Questo ci dicono i volti sommersi dalle acque
degli esseri umani innocenti che non potremo piu' salvare:
che salvare le vite e' il primo dovere.

Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

4. REPETITA IUVANT. UN DISCORSO UNA MATTINA DI GENNAIO NEI PRESSI DI UNA LAPIDE E DI TRE PIETRE D'INCIAMPO (24 GENNAIO 2019)

I. In quella casa viveva una famiglia

In quella casa viveva una famiglia
che fu venduta ai nazisti e fu
deportata ad Auschwitz e non fece ritorno.

Per tanto tempo questa citta'
ne ha perso o nascosto la memoria
ma ora una lapide e dopo la lapide
tre pietre d'inciampo ricordano i nomi
di quelle vittime innocenti e tu ricordale
e con loro tutte le vittime ricorda.

II. Ormai vecchio

Ormai anch'io vecchio
ho conosciuto nella mia vita
alcuni superstiti dei lager
ne ho ascoltato e meditato le parole
ne ho scrutato e ne ho colto nei volti
e nella voce
il dolore infinito e l'infinita dignita'
grandi come il mare che sempre respira
grandi come il cielo tutto tremante di stelle.

Mi sono chiesto molte volte
se giunto alla prova avrei saputo anch'io resistere
se avrei saputo anch'io restare umano
dinanzi a quell'immensa mole di male
a quella macchina spietata di tortura
a quei luoghi creati per vendemmiare sangue
come loro riuscirono a resistere
come loro riuscirono a restare umani
a difendere l'umanita' di tutti
a difendere l'umanita' che e' una.

III. Tutte le vittime

Tutte le vittime sono la stessa vittima
hanno tutte lo stesso volto il tuo
hanno tutte lo stesso sguardo il tuo
hanno tutte la stessa paura gli stessi sogni i tuoi
hanno tutte la stessa disperata speranza la tua
la stessa fame lo stesso sonno lo stesso freddo
le stesse piaghe lo stesso pianto lo stesso canto muto
la stessa gioia infinita di essere vivi
lo stesso bruciante terrore di non essere piu'
lo stesso stupore dinanzi al carnefice
lo stesso svuotarsi come un sacco sventrato e trascinato
che lascia una traccia di chicchi di grano nel fango
lo stesso spegnersi di candela consumata
in un resto di gocce indurite
che prima era la luce che teneva testa
all'infinita notte all'infinito vuoto.

Tutte le vittime sono l'umanita'
e tu sei l'umanita'
chi uccide una persona tutte ci uccide
chi salva una vita tutte le salva
chi vede l'altro e' se stesso che vede.

Sappiamo che siamo una sola umanita'
nessuno sia abbandonato al dolore e alla morte
nessuno sia gettato nella botola
nessuno sia fatto precipitare nel baratro
nessuno sia lasciato tra le onde o tra le fiamme
nessuno sia vestito di filo spinato
nessuno debba conoscere il colpo che spezza le ossa
siamo una sola umanita' lo sappiamo
nessuno sia trasformato in sasso o in vento
nessuno sia trafitto dai chiodi o dalle zanne
nessuno finisca sotto le ruspe sotto le fruste
perche' siamo una sola umanita'
e ogni vittima ha il volto di Abele.

IV. Il primo dovere

Tu poniti all'ascolto delle vittime
alla sequela delle vittime tu poniti
tu poniti all'ascolto dei resistenti
alla sequela dei resistenti tu poniti
tutte le vittime sono resistenti
in quanto vittime esse sono
l'umanita' intera l'umanita' integra
in loro straziata lacerata fatta a brani
in loro e solo in loro resta integra
l'umanita'.

Chi non si riconosce nelle vittime
ha gia' cessato di sentirsi umano
chi non si batte per salvare le vittime
gia' non capisce piu' i propri pensieri
il cuore gli devasta gia' il deserto
e un avvoltoio gli divora l'anima.

Umani siamo e lo siamo soltanto
quando tra le vittime ci riconosciamo
quando lottiamo per salvare le vittime
perche' solo salvando le vittime
si salva l'umanita'.

Non essere uccisi e' il primo diritto
salvare le vite e' il primo dovere.

V. All'ascolto della voce dei sommersi

Se ti poni
all'ascolto della voce dei sommersi
quella voce ti dice cose vere
quella voce ti chiama al tuo dovere.

Oggi qui in questa via di tramontana
in questa citta' di tufo e peperino
dinanzi a questa casa a queste pietre d'inciampo
a questa distesa di fantasmi tutti occhi
tu ascolti la voce dei morti
la voce degli assassinati ad Auschwitz
la voce di tutte le vittime
le vittime di tutte le guerre
le vittime di tutti i regimi assassini
la voce esile come un filo d'erba
e tonante come una tempesta
il coro delle vittime ti chiama
al tuo primo dovere
salvare le vite.

Ti dice quella voce tu non puoi
ormai salvare le vite nostre estinte
ma puoi serbare la nostra memoria
e questa nostra voce puoi sentire
e quindi sentila la nostra voce
che questo ti comanda
di salvare
chi oggi e' vivo ed e' perseguitato
chi oggi ancora puo' essere salvato
dalla violenza assassina nazista
che nuovamente infuria qui e adesso.

Se la memoria ha un significato
e un valore
se veramente tu vuoi ricordarci
e nel ricordo farci ancora vivere
questo la nostra voce ti comanda
di salvare chi qui e adesso
sta subendo la nostra stessa sorte
questo la nostra voce ti comanda
di opporti al nazismo qui e adesso
questo la nostra voce ti comanda
di soccorrere accogliere assistere
ogni persona in pericolo
ogni persona perseguitata
ogni persona abbandonata
ogni persona negli artigli e nelle fauci
dei poteri malvagi e disumani
che oggi qui sono ancora il nazismo.

VI. La memoria e l'appello

Questo e' quello che sento nel mio animo
e questo e' quello che significa per me
ricordare le vittime dei lager
per me significa continuare oggi
la lotta contro i lager e le stragi
la lotta contro segregazioni e persecuzioni
la lotta contro deportazioni e uccisioni
la lotta contro schiavitu' e razzismo
continuare oggi continuare qui
la lotta contro il nazismo.

Chi crede che fare memoria delle vittime sia
visitare un museo una volta all'anno
o una casa abbandonata o un cimitero
strofinando via le ragnatele
o celebrando in fretta solenni cerimonie
per finir prima dell'ora di pranzo
non fa memoria delle vittime le oltraggia
non ne ascolta la voce addolorata
le calpesta ancora una volta
ne fa merce per la propria vanita'
per la propria tracotanza onnivora
di complice del nazismo di oggi
e di ieri e di sempre.

Sola memoria delle vittime dei lager
e' quella che ne ascolta l'appello infinito
alla lotta contro il fascismo
alla lotta per salvare le vite
per salvare tutte le vite
alla lotta qui e adesso.

VII. Insorgere occorre

Ecco questo discorso volge al termine
abbiamo tutti freddo siamo stanchi
tutti dobbiamo andare al nostro lavoro
cosi' questo discorso volge al termine
ma la sua fine e' questa e solo questa
che occorre insorgere contro il fascismo
per salvare tutte le vite.

E dico allora cio' che occorre dire
e dirlo sempre e dopo detto farlo
insorgere contro il governo razzista
insorgere contro i suoi crimini infami
insorgere contro il fascismo che torna
insorgere per salvare tutte le vite.

Io dico che il governo italiano
commette il delitto di omissione di soccorso
e fa morire naufraghi innocenti
negando loro un porto sicuro.

Io dico che il governo italiano
commette il delitto d'istigazione all'odio razziale
e commette e promuove la violenza razzista
perseguitando e facendo morire persone innocenti.

Io dico che il governo italiano
perseguita persone innocenti
fa morire persone innocenti
e per realizzare questi crimini
viola la Costituzione della Repubblica Italiana
tradisce le leggi e il popolo italiano
viola il diritto internazionale
tradisce e opprime l'umanita'.

Io dico che il governo italiano
negando ingresso legale e sicuro
a chi ha pieno diritto di venire in Italia
non solo viola la Costituzione
ma e' complice delle mafie schiaviste
dei trafficanti di esseri umani.

Io dico che il governo italiano
che agisce per impedire che le vittime
dei lager libici possano salvarsi
fuggendo dai lager e venendo in Italia
non solo viola le leggi e la morale
ma e' complice e patrono dei lager libici.

Io dico che il governo italiano
e' criminale razzista e golpista.

Io dico che il governo italiano
viola i diritti umani
commette crimini contro l'umanita'.

E dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
in difesa della vita della dignita' e dei diritti
di tutti gli esseri umani.

E dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
in difesa della legalita' che salva le vite.

E dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
in difesa della Costituzione repubblicana
democratica e antifascista.

Dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
per opporci qui e adesso al nazismo.

Dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
affinche' l'Italia sia ancora
una repubblica democratica
uno stato di diritto
un paese civile
che salva le vite
che soccorre accoglie assiste chi ha bisogno di aiuto
il paese civile per cui diedero la vita
i martiri della Resistenza.

Dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
affinche' sia riconosciuto ad ogni persona il diritto
di giungere qui in modo legale e sicuro
per salvare la propria vita per vivere una vita degna.

Dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
affinche' sia riconosciuta in Italia ad ogni persona
la pienezza dei diritti umani
e in primo luogo il diritto di voto.

Dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
affinche' siano immediatamente revocate
tutte le scellerate misure razziste
imposte dal governo razzista e golpista.

Dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
per far dimettere il governo razzista e golpista.

Dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
affinche' i ministri razzisti responsabili
di crimini gravissimi e infami contro l'umanita'
siano processati e condannati secondo la legge.

Siamo una sola umanita'
salvare le vite e' il primo dovere
questo e' cio' che sento nel lago del cuore
questo e' il solo modo che conosco
per ricordare e onorare
le vittime del nazismo
del secolo scorso e di oggi.

Ogni vittima ha il volto di Abele
sii tu l'umanita' come dovrebbe essere
opponiti tu al nazismo che torna
salvare le vite e' il primo dovere.

5. REPETITA IUVANT. RICORDARE LE VITTIME, SOCCORRERE LE VITTIME, OPPORSI AL RAZZISMO E AL NAZISMO QUI E ADESSO. ALCUNE PAROLE DETTE IN VIA DELLA VERITA' A VITERBO IL 27 GENNAIO 2019
[La mattina del 27 gennaio 2019, nel Giorno della Memoria, a Viterbo, in via della verita', dinanzi alla lapide e alle pietre d'inciampo che ricordano Vittorio Emanuele Anticoli, Letizia Anticoli ed Angelo Di Porto, vittime viterbesi della Shoah, una delegazione promossa da "L'altro circolo", dalla Fondazione "Massimo Consoli" e dalla Federazione del sociale dell'Usb, ha deposto un omaggio floreale in ricordo di tutte le vittime della violenza nazista. Ad esprimere i sentimenti dei partecipanti alla commemorazione il responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", Peppe Sini, ha tenuto un breve discorso il cui contenuto, ricostruito a memoria, di seguito in sintesi si riporta]

1. In via della verita'
Sono assai grato a "L'altro circolo", alla Fondazione "Massimo Consoli" ed alla Federazione del sociale dell'Usb per aver promosso questa iniziativa di commemorazione ed omaggio floreale alle vittime della Shoah.
Oggi, nel Giorno della Memoria.
Qui, in via della verita', dinanzi alla casa in cui abitarono Vittorio Emanuele Anticoli, sua figlia Letizia, e il marito di lei Angelo Di Porto, che furono deportati nei campi di sterminio nazisti e non fecero ritorno.
*
2. Cosa significa ricordare le vittime?
Significa ascoltarne l'appello, la richiesta di aiuto.
Significa opporsi ai carnefici, qui e adesso.
Significa agire per salvare tutte le vite che possiamo salvare, qui e adesso.
Significa opporsi al nazismo che torna, qui e adesso.
Significa lottare per la solidarieta', la condivisione, la salvezza e la liberazione dell'umanita' intera.
Significa scegliere di contrastare il male facendo il bene.
Significa restare umani.
*
3. Vedere l'orribile realta' effettuale
Ha scritto Primo Levi: "E' avvenuto, quindi puo' accadere di nuovo".
Ha scritto Danilo Dolci: "Auschwitz sta figliando nel mondo / Non sentite l'odore del fumo?".
Se la nostra societa' non fosse narcotizzata, chiunque vedrebbe cio' che tutti abbiamo sotto gli occhi: l'orrore del rapporto di dominazione colonialista e schiavista, di rapina e di devastazione, tra nord e sud del mondo; tra classi dominanti sfruttatrici e classi oppresse e sfruttate; tra ceti del privilegio e popolazioni di tutto derubate; tra gruppi sociali iperconsumisti e desertificazione del mondo; tra un folle e criminale sistema fondato sulla massimizzazione del profitto e la concreta e sempre piu' accelerata distruzione della biosfera, e con essa dell'umanita'.
Se la nostra societa' non fosse narcotizzata, chiunque vedrebbe cio' che tutti abbiamo sotto gli occhi: la strategia di negazione dell'umanita' delle vittime, che consente e promuove il massacro delle vittime.
Se la nostra societa' non fosse narcotizzata, chiunque vedrebbe cio' che tutti abbiamo sotto gli occhi: il totalitarismo razzista, colonialista, imperialista.
Se la nostra societa' non fosse narcotizzata, chiunque vedrebbe cio' che tutti abbiamo sotto gli occhi: il nazismo che torna.
*
4. Testimoni e maestri
Io qui ricordo le cose che ho appreso dalla viva voce e dal volto luminoso dei miei antichi maestri da tempo scomparsi; ed alla cui testimonianza, ai cui insegnamenti, alla cui generosita' voglio restare fedele: Vittorio Emanuele Giuntella, Primo Levi, Lello Perugia...
Loro mi insegnarono il dovere di pormi all'ascolto delle vittime, al fianco delle vittime.
Loro mi insegnarono la virtu' della parresia, del dire la verita'.
Loro mi insegnarono il dovere di oppormi sempre ad ogni menzogna, ad ogni oppressione, ad ogni abuso, ad ogni violenza.
Loro mi insegnarono il dovere della solidarieta' con ogni persona bisognosa di aiuto.
Loro mi insegnarono il dovere di contrastare il nazismo che torna.
Loro mi insegnarono il dovere di salvare le vite.
Del loro insegnamento, del loro messaggio, del loro impegno, oggi qui sono messaggero; del loro insegnamento, del loro messaggio, del loro impegno, oggi qui vogliamo essere continuatori.
*
5. Hic et nunc quid agendum
Io vedo, e non posso non vedere, che il governo italiano commette crimini razzisti, crimini contro l'umanita'; che il governo razzista e golpista commette il delitto di istigazione all'odio razzista; commette il delitto di omissione di soccorso di naufraghi in pericolo di morte; commette il delitto di effettuale complicita' con le mafie schiaviste dei trafficanti e con gli aguzzini dei lager libici; commette il delitto di persecuzione razzista, di sistematica violazione dei diritti umani, di sistematica violazione del diritto internazionale, di sistematica violazione della Costituzione della Repubblica italiana.
Io so, e non posso non sapere, quale sia il nostro dovere, cio' che dobbiamo fare.
Dobbiamo salvare le vite, sia con la solidarieta' concreta verso chiunque abbia bisogno di aiuto, sia contrastando ogni potere oppressivo e violento.
Dobbiamo contrastare ogni violenza, e innanzitutto le violenze razziste commesse e promosse dal governo italiano; contrastare la violenza con la scelta della nonviolenza.
Dobbiamo agire sul versante della politica per contrastare il fascismo, agire sul versante della cultura per contrastare la barbarie, agire sul versante del diritto per contrastare ogni crimine ed ogni violenza.
Dobbiamo agire per ottenere il rispetto della Costituzione italiana che riconosce e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani, che riconosce il diritto d'asilo a chiunque ne abbia bisogno.
Dobbiamo agire per ottenere che ad ogni essere umano sia riconosciuto il diritto a muoversi in modo legale e sicuro in quest'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera, affinche' possa recarsi e vivere dove possa vivere una vita degna.
Dobbiamo agire per ottenere il riconoscimento di tutti i diritti umani per tutte le persone che in Italia vivono, ed innanzitutto il diritto di voto: il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto".
Dobbiamo agire per ottenere l'immediata revoca di tutte le misure razziste, criminali e criminogene, imposte dal governo della disumanita'.
Dobbiamo agire per ottenere le immediate dimissioni del governo razzista e golpista, del governo della disumanita'.
Dobbiamo agire per ottenere che i ministri responsabili di gravissimi crimini razzisti siano processati e condannati secondo le leggi vigenti.
*
6. Nel ricordo delle vittime della Shoah
Nel ricordo delle vittime della Shoah opponiamoci qui e adesso al razzismo e al nazismo che torna.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.

6. REPETITA IUVANT. ALCUNE PAROLE DETTE IN PIAZZA DEL COMUNE A VITERBO IL 2 FEBBRAIO 2019

Anche a Viterbo, come in molte altre citta' italiane, si e' svolta nel pomeriggio di sabato 2 febbraio in piazza del Comune la manifestazione "L'Italia che resiste", per "resistere alle scelte inumane di chi vorrebbe lasciare morire in mare coloro che scappano da guerra, fame e poverta'; resistere alle scelte inumane di chi interrompe i percorsi di assistenza ed integrazione; resistere alle scelte inumane di chi istiga all'odio e alla xenofobia dimenticando gli storici valori di accoglienza e convivenza civile".
Ad esprimere il sentire comune delle e dei partecipanti hanno preso la parola Peppe Sini del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", Chiara De Carolis della "Casa dei diritti sociali", Piero Arcangeli del "Tavolo per la pace", Pietro Benedetti dell'Anpi; Pietro Benedetti, regista ed attore, ha anche letto il testo integrale della Dichiarazione universale dei diritti umani.
L'iniziativa e' stata promossa da un ampio arco di associazioni democratiche, con la partecipazione di numerose persone nonostante la pioggia battente.
A tutte le persone partecipanti e' stato messo a disposizione il testo integrale della memoria inviata al Presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato della Repubblica "ad adiuvandum in relazione alla domanda di autorizzazione a procedere in giudizio ai sensi dell'art. 96 della Costituzione nei confronti del senatore Matteo Salvini nella sua qualita' di Ministro dell'interno pro tempore, per i reati di cui all'articolo 605, commi primo, secondo, numero 2, e terzo del codice penale (sequestro di persona aggravato)", memoria in cui si riassumono le inconfutabili ragioni de facto e de jure per cui il ministro citato va processato per i flagranti reati di cui e' responsabile.
Di seguito, ricostruita a memoria, una estrema sintesi dei temi dell'intervento del responsabile della struttura nonviolenta viterbese.
*
1. Opporsi ai mostruosi crimini contro l'umanita' che il governo razzista e golpista sta commettendo
Il governo italiano sta commettendo abominevoli crimini contro l'umanita'.
Ripetiamo ancora una volta cio' che da mesi gridiamo dai tetti.
"Il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
Addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte.
Come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid".
L'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso.
Nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico".
Dinanzi a questi crimini ogni persona di volonta' buona, sollecita del bene comune dell'umanita', deve insorgere, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, in difesa della Costituzione della Repubblica italiana, in difesa del diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Insorgere per salvare le vite umane in pericolo.
Insorgere per far cessare le persecuzioni razziste.
Insorgere in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Insorgere in difesa della legalita' che salva le vite.
Insorgere in difesa dell'umanita' nostra e di tutti.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
E' non solo diritto, ma innanzitutto dovere di ogni persona opporsi al razzismo e al nazismo che torna.
*
2. Ricordando domenica scorsa le vittime della Shoah
Il 27 gennaio ricordando le vittime viterbesi della Shoah abbiamo ancora una volta riflettuto su cosa vuol dire ricordare le vittime.
Vuol dire ascoltare il loro appello.
Vuol dire impegnarci qui e adesso per salvare le vite.
Ci si chiede sovente cosa avremmo fatto noi se ci fossimo trovati nella Germania nazista, ed ovviamente non possiamo saperlo poiche' non eravamo la'; ma ci dovremmo chiedere invece cosa stiamo facendo qui oggi, ci dovremmo chiedere se qui e oggi ci stiamo opponendo al razzismo e al nazismo che torna.
Perche' qui oggi occorre opporsi al razzismo e al nazismo che torna.
Qui oggi il governo razzista e golpista sta commettendo crimini contro l'umanita'.
Qui oggi il governo razzista e golpista sta operando per imporre un regime di apartheid.
Qui oggi il governo razzista e golpista sta attuando politiche criminali e criminogene, folli e scellerate, barbare e disumane.
L'unico modo decente di ricordare e onorare le vittime della Shoah e' opporsi qui e adesso al razzismo e al nazismo che torna.
*
3. Contrastare il governo razzista e golpista
Occorre contrastare il governo razzista e golpista sul piano della lotta politica democratica e nonviolenta, difendendo la Costituzione, la legalita', i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Occorre contrastare il governo razzista e golpista sul piano dell'impegno sociale ed esistenziale di solidarieta' concreta con le vittime, di aiuto personale a chi subisce violenze, a chi ha bisogno di soccorso, accoglienza, assistenza, conforto, amicizia.
Occorre contrastare il governo razzista e golpista sul piano della cultura e dell'educazione, opponendo alla barbarie la civilta', opponendo alla brutalita' la compassione, opponendo alla violenza la nonviolenza, opponendo all'ignoranza la conoscenza, opponendo alle mortifere tenebre del fascismo la viva luce dell'umanita'.
Ed occorre contrastare il governo razzista e golpista sul piano del diritto: il governo italiano sta commettendo dei crimini, dei crimini contro l'umanita'; questi abominevoli crimini vanno denunciati e perseguiti secondo le leggi vigenti.
*
4. Alcuni strumenti ermeneutici
Ci sovvengono nell'interpretare la situazione che abbiamo di fronte alcuni strumenti analitici di grande utilita'.
Come le analisi svolte da Ernst Fraenkel nel suo classico libro Il doppio stato.
Come le riflessioni di Hannah Arendt depositate ne Le origini del totalitarismo e ne La banalita' del male.
Come le meditazioni di Primo Levi ne I sommersi e i salvati.
E gia' domenica scorsa ricordavamo ancora anche le riflessioni di Theodor W. Adorno e Max Horkheimer, di Guenther Anders, di Norbert Elias, di Zygmunt Bauman; e alcune ricerche, esperienze e riflessioni svolte dalla psicologia sociale (come l'esperimento di Milgram, e poi quello di Zimbardo), dalla sociologia e dall'antropologia.
Cosi' come ricordavamo le testimonianze e le riflessioni di Nelson Mandela e di Tzvetan Todorov, di Martin Luther King e di Franca Ongaro Basaglia, di Rosa Luxemburg e di Simone Weil, di Etty Hillesum e di Luce Fabbri.
Deducendone gli argomenti inconfutabili che confortano le forti ragioni che convocano al dovere di opporsi al razzismo, al colonialismo, all'imperialismo; al dovere di opporsi a tutte le menzogne e le violenze; al dovere di opporsi al modo di produzione che rapina, opprime e finanche schiavizza ed uccide innumerevoli esseri umani e devasta irreversibilmente l'intero mondo vivente; al dovere di opporsi a tutte le dittature e a tutte le guerre, a tutte le stragi e a tutte le uccisioni, a tutte le persecuzioni e a tutte le oppressioni; al dovere di opporsi al maschilismo che e' la prima radice e il primo paradigma di ogni violenza.
*
5. Aprire gli occhi, insorgere in difesa del diritto alla vita di ogni essere umano
Dinanzi alla violenza del rapporto tra Nord e Sud del mondo; dinanzi alla violenza dell'oppressione razzista, colonialista e imperialista; dinanzi alla violenza onnisfruttatrice, onniconsumista ed ecocida; dinanzi alla violenza maschilista; dinanzi a tutte le dittature e tutte le guerre; ebbene, occorre ripetere le nobili parole e il nobile impegno che oppose Miguel de Unamuno al motto fascista "Viva la muerte" gridato da un generale franchista; Unamuno denuncio' quel grido "necrofilo e insensato" e chiamo' ancora una volta l'umanita' ad opporsi alla barbarie in nome del diritto alla vita di ogni essere umano.
Occorre aprire gli occhi, aprire i cuori, ed insorgere nonviolentemente contro la violenza, in difesa del diritto alla vita di ogni essere umano e dell'intera biosfera.
*
6. Il primo dovere
Ogni vittima ha il volto di Abele
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Restiamo umani difendendo l'umanita' che e' una, difendendo l'umanita' nostra e di tutti.
La regola aurea di tutte le grandi tradizioni di pensiero afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Come ebbe a dire Mohandas Gandhi: sii tu il cambiamento che vorresti vedere nel mondo, sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Salvare le vite e' il primo dovere.

7. REPETITA IUVANT. "DALLA PARTE DELLE VITTIME. CONTRO TUTTE LE UCCISIONI E LE VIOLENZE". UN DISCORSO TENUTO A VITERBO LA MATTINA DEL 10 FEBBRAIO 2019
[Ricostruita a memoria questa e' una estrema sintesi di alcuni temi svolti nella conclusione del discorso tenuto dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", Peppe Sini, il 10 febbraio 2019 a Viterbo in occasione del "Giorno del Ricordo"]

"Pero' ho visitato con commozione a Parigi il Muro dei Federati, a Nanchino la Terrazza della Pioggia di Fiori o dei Centomila Fucilati; mi fosse possibile, andrei a onorare i morti dei Gulag: sono tutti di una medesima parte, tuttavia parte; non ipocrita bacio tra vittime e carnefici"
(Franco Fortini, "Corriere della Sera", 29 marzo 1983, poi in Non solo oggi, Roma 1991)

1. Noi antifascisti
E' dal 2005 che ogni anno il 10 febbraio commemoro le vittime di cui si fa memoria nel "Giorno del Ricordo"; le ho commemorate nelle scuole, nelle piazze, ed anche piu' volte in un centro sociale occupato autogestito.
E le ho commemorate ricostruendo le loro vicende, i loro volti, gli accadimenti storici e i valori morali che il loro ricordo reca con se'.
Le commemoro perche' sono un antifascista e so che tutte le vittime di tutti gli eccidi e di tutte le persecuzioni sono miei fratelli e mie sorelle.
Perche' essere antifascista questo significa: voler salvare tutte le vite, volere la liberta' per l'umanita' intera.
*
2. Ascoltare le vittime
Ricordare le vittime significa ascoltarne la voce.
E la loro voce ci chiede di salvare le vite.
Di salvarle qui e adesso.
Di soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Cosi' in questa giornata in cui ricordiamo alcune delle innumerevoli vittime innocenti delle violenze di quegli anni del secolo scorso di dittature e guerre, di razzismo e genocidio, quando l'umanita' intera dovette insorgere per impedire che il male assoluto nazista s'impadronisse del mondo ed annichilisse l'umanita'; in questa giornata in cui ricordando queste vittime innocenti noi tutte le vittime innocenti ricordiamo; in questa giornata io - come ogni persona senziente e pensante - mi pongo ancora una volta all'ascolto della loro disperata richiesta di aiuto, e non potendo piu' salvare loro, a quella richiesta di aiuto con tutto il mio cuore e con tutte le mie forze m'impegno a rispondere cogliendone il significato ed inverandone il mandato come quelle vittime, tutte le vittime, vorrebbero: salva le vittime che puoi salvare nel tempo della tua vita.
Il ricordo delle vittime di allora, l'ascolto delle vittime di allora, il messaggio e l'appello delle vittime di allora, mi convoca e ci convoca tutte e tutti a salvare le vittime che possiamo e dobbiamo salvare oggi.
E le vittime che possiamo e dobbiamo salvare oggi sono innanzitutto quelle che oggi subiscono sevizie e muoiono nei lager libici, quelle che oggi muoiono annegate nel Mediterraneo, quelle che oggi sono perseguitate dal governo italiano, dal razzismo e dal nazismo che torna.
La voce delle vittime, di tutte le vittime, questo ci chiede: salvare le vite, opporci ad ogni violenza.
Quella voce ascoltiamola, ed avendola ascoltata agiamo per far cessare la carneficina, agiamo per far cessare le persecuzioni, agiamo per far cessare le violenze che negano il diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita' e alla solidarieta'.
*
3. Oggi, qui
Oggi, qui, il governo italiano commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
Oggi, qui, addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte.
Oggi, qui, come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid".
Oggi, qui, l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso.
Oggi, qui, nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico.
A questo orrore assistiamo oggi, qui.
Quale e' quindi il nostro compito, il compito di ogni persona di volonta' buona che sa che il primo dovere e' salvare le vite?
Oggi, qui, ponendoci all'ascolto delle vittime di tutti gli eccidi, all'ascolto delle vittime di tutte le persecuzioni, dobbiamo difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Oggi, qui, ponendoci all'ascolto delle vittime di tutti gli eccidi, all'ascolto delle vittime di tutte le persecuzioni, dobbiamo difendere la legalita' che salva le vite.
Oggi, qui, ponendoci all'ascolto delle vittime di tutti gli eccidi, all'ascolto delle vittime di tutte le persecuzioni, dobbiamo difendere la Costituzione della Repubblica Italiana, la democrazia, lo stato di diritto, la civilta', l'umanita'.
Oggi, qui, ponendoci all'ascolto delle vittime di tutti gli eccidi, all'ascolto delle vittime di tutte le persecuzioni, dobbiamo opporci a tutte le scellerate violenze razziste.
Oggi, qui, ponendoci all'ascolto delle vittime di tutti gli eccidi, all'ascolto delle vittime di tutte le persecuzioni, dobbiamo opporci a tutti i delitti.
Oggi, qui, ponendoci all'ascolto delle vittime di tutti gli eccidi, all'ascolto delle vittime di tutte le persecuzioni, dobbiamo assumerci la responsabilita' di resistere alla violenza, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.
*
4. La regola aurea
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
La regola aurea dell'umana convivenza recita: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.

8. INIZIATIVE. VERSO LO SCIOPERO FEMMINISTA DELL'8 MARZO

"Non una di meno" promuove lo sciopero femminista dell'8 marzo.
Per informazioni e adesioni: https://nonunadimeno.wordpress.com

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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Numero 153 del 23 febbraio 2019
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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