[Nonviolenza] Telegrammi. 3306



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3306 del 20 febbraio 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. "Il duce ha sempre ragione". E' in atto in Italia un colpo di stato razzista
2. "Nel paese di Pinocchio, nel paese di Gobetti". Una lettera aperta ai membri della Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato
3. Una lettera al Presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato della Repubblica
4. Esposto alla Procura della Repubblica di Catania
5. Una lettera ad adiuvandum alla Giunta competente per le autorizzazioni a procedere del Senato della Repubblica
6. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
7. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
8. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
9. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
10. Bruno Ganz
11. "Maschere, crisi e verita' del romanzo italiano da Svevo a oggi". Un incontro di studio a Viterbo
12. Segnalazioni librarie
13. La "Carta" del Movimento Nonviolento
14. Per saperne di piu'

1. L'ORA. "IL DUCE HA SEMPRE RAGIONE". E' IN ATTO IN ITALIA UN COLPO DI STATO RAZZISTA

Col voto compatto di tutte le forze politiche dell'estrema destra razzista e golpista la Giunta preposta del Senato ha deliberato di proporre all'assemblea di Palazzo Madama di negare alla magistratura l'autorizzazione a processare il ministro dell'Interno per il crimine di sequestro di persona aggravato, crimine che tutti sanno essere stato commesso dal governo italiano contro decine di naufraghi innocenti trattenuti illegalmente sulla nave "Diciotti" in flagrante violazione delle leggi italiane e delle convenzioni internazionali.
E' in atto in Italia un colpo di stato razzista? Si'.
Un colpo di stato razzista che procede passo dopo passo, crimine dopo crimine, nello scandaloso rassegnato silenzio della enorme maggioranza del popolo italiano che assiste inorridita ma inerte al dispiegarsi delle persecuzioni razziste, alla violazione della legalita' costituzionale, alla demolizione della democrazia e dei diritti umani, al precipitare del nostro paese nell'abisso della barbarie.
*
Riassumiamo ancora una volta alcuni fatti a tutti evidenti.
I. il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
II. Addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte.
III. Come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid".
IV. L'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso.
V. Nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico.
A questi fatti si aggiunge ora che alla richiesta della magistratura di processare il ministro che ha rivendicato la commissione del reato di sequestro di persona aggravato la Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato oppone il suo diniego. Vedremo poi quale sara' il giudizio del Senato che dovra' esprimersi nella sua interezza entro poche settimane; ma fin d'ora e' palese che i partiti dell'estrema destra razzista e golpista di cui il governo e' espressione pretendono impunita' per il loro capo ed i suoi complici rei confessi.
"Il duce ha sempre ragione", recitava un motto fascista.
E' in atto in Italia un colpo di stato razzista? Si'.
*
Quale e' dunque qui e adesso il dovere di ogni persona di volonta' buona, di ogni persona decente?
Innanzitutto soccorrere, accogliere e assistere le persone innocenti in pericolo e perseguitate.
Ricordare sempre che siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Ricordare sempre che la regola aurea dell'umano condursi recita: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Al male occorre opporsi facendo il bene.
Al governo che commette crimini razzisti occorre opporre la difesa nitida e intransigente dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Occorre insorgere contro il razzismo.
Occorre insorgere contro ogni violenza ed ogni persecuzione.
Insorgere contro il crimine e l'impunita'.
Insorgere in difesa della legalita' che salva le vite.
Insorgere in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Insorgere in difesa della Costituzione repubblicana, dello stato di diritto, della civilta', dell'umanita'.
Insorgere con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

2. REPETITA IUVANT. "NEL PAESE DI PINOCCHIO, NEL PAESE DI GOBETTI". UNA LETTERA APERTA AI MEMBRI DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE DEL SENATO

Egregie senatrici ed egregi senatori,
Nel paese di Pinocchio il governo sulla nave Diciotti ha difeso la patria in pericolo come alle Termopili, a Valmy o sul Piave.
Nel paese di Gobetti il governo ha illegalmente sequestrato decine di vittime innocenti, reato previsto e punito dalle leggi.
*
Nel paese di Pinocchio il governo opera per porre fine alla pacchia (qualunque cosa l'espressioni significhi).
Nel paese di Gobetti il governo omette di soccorrere naufraghi innocenti, reato previsto e punito dalle leggi.
*
Nel paese di Pinocchio il governo indossa l'elmo di Scipio.
Nel paese di Gobetti il governo aggredisce e sabota i soccorritori volontari che salvano vite umane in mare, e cosi' favoreggia la strage in corso, reato previsto e punito dalle leggi.
*
Nel paese di Pinocchio il governo con fermo braccio respinge l'invasor.
Nel paese di Gobetti il governo si adopera per ricacciare nei mostruosi lager libici le innocenti vittime superstiti che giungendo in Europa si sarebbero salvate da torture e morte, e cosi' favoreggia gli aguzzini schiavisti, reato previsto e punito dalle leggi.
*
Nel paese di Pinocchio il governo col cosiddetto "decreto sicurezza" contrasta l'origine di ogni nequizia.
Nel paese di Gobetti il governo con quel decreto razzista perseguita vittime innocenti, le priva di diritti inalienabili, le getta tra gli artigli dei poteri criminali, commette crimini razzisti contro l'umanita', reati previsti e puniti dalle leggi.
*
Nel paese di Pinocchio il ministro plenipotenziario da anni si erge a proclamare la Manifesta Supremazia prima del Nord Padano contro i Vili Terroni, oggi della Risorta Italia contro i Barbari Esecrandi, ed a spronare alla pugna il Bivacco di Manipoli dell'Aitante Legionaria Gioventu'.
Nel paese di Gobetti il ministro plenipotenziario da anni istiga all'odio razzista, reato previsto e punito dalle leggi.
*
Nel paese di Pinocchio il governo e solo il governo sa cosa e' bene per il popolo, ed il bene del popolo e' sempre e solo cio' che il governo decide e fa, legibus solutus.
Nel paese di Gobetti il governo viola la Costituzione della Repubblica italiana, reato previsto e punito dalle leggi.
*
Nel paese di Pinocchio il duce ha sempre ragione.
nel paese di Gobetti i ministri devono essere processati per i crimini commessi.
*
Egregie senatrici ed egregi senatori,
nel voto che presto vi attende, sappiate e vogliate decidere con umanita' e saggezza, in difesa della legge uguale per tutti, in difesa della legalita' che salva le vite.
E vogliate frattanto gradire distinti saluti.
Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 18 febbraio 2019

3. REPETITA IUVANT. UNA LETTERA AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA

Al Presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato della Repubblica

"E non bisogna forse apprezzare le opinioni buone e non le cattive?"
(Platone, Critone, 47a)

Egregio Presidente,
credo che lei stia commettendo un grave errore di valutazione, e vorrei invitarla ad un ripensamento.
Lei ha dichiarato che intende votare per il diniego dell'autorizzazione a procedere richiesta dalla magistratura per il Ministro dell'Interno per l'imputazione di sequestro di persona aggravato. E da quanto riferiscono i mezzi d'informazione ha argomentato tale orientamento di voto sostanzialmente sulla base del convincimento che nella commissione del reato (poiche' non vi e' dubbio che sequestro di persona aggravato sia stato commesso) il ministro inquisito "abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo" (questa l'esimente prevista dall'art. 9, n. 3, della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1).
Orbene, questo suo convincimento e' errato.
E le ragioni per cui e' errato le ho gia' illustrate in dettaglio nella lettera che le inviai il 2 febbraio scorso; qui ed ora mi preme segnalarle solo il punto fondamentale della questione.
Che mi pare sia il seguente: commettendo il reato di sequestro di persona aggravato il ministro non agi' "per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante"; non agi' "per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo"; agi' invece attuando una politica razzista effettualmente ed inequivocabilmente contraria all'interesse dello Stato, effettualmente ed inequivocabilmente contraria al dettato costituzionale, effettualmente ed inequivocabilmente contraria al preminente interesse pubblico.
Interesse dello stato e' infatti il rispetto delle leggi: e il ministro le ha violate.
La Costituzione impone il rispetto dei diritti umani: e il ministro li ha violati.
Preminente interesse pubblico e' il rispetto della legalita', della democrazia, della civile convivenza, della liberta' personale, della dignita' umana: e il ministro le ha violate.
Il fatto poi che del reato imputato al Ministro dell'Interno si siano sostanzialmente dichiarati correi il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro dello Sviluppo Economico e il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, non solo non toglie l'effettualita' e non diminuisce la gravita' del reato, ma anzi la conferma e l'accresce.
Il che pone anche un'altra drammatica questione: ovvero la necessaria constatazione del fatto inconfutabile che da mesi il governo sta perseguendo una politica razzista la cui esecuzione si concretizza nella commissione di reati che che si configurano altresi' come crimini contro l'umanita' ed attentato contro la Costituzione.
E per ripetere ancora una volta cio' che dal sottoscritto e da molti altri e' stato gia' piu' volte segnalato a varie magistrature ed istituzioni:
I. il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
II. addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte;
III. come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
IV. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
V. nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico.
*
Egregio Presidente,
per tutto quanto sopra esposto mi consenta di proporle di riconsiderare quel suo pronunciamento manifestamente errato, e di esprimersi invece affinche' la legge faccia il suo corso.
Voglia gradire distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 16 febbraio 2019

4. REPETITA IUVANT. ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI CATANIA

Alla Procura della Repubblica di Catania
e per opportuna conoscenza:
- al Presidente ed a tutti i componenti della Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato della Repubblica
- al Segretario generale dell'Onu
- agli Alti commissariati dell'Onu per i diritti umani e per i rifugiati
- all'Ufficio di coordinamento per il Mediterraneo dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni
- al Presidente della Corte Penale Internazionale
- al Presidente della Corte di giustizia dell'Unione Europea
- al Presidente della Corte europea dei diritti dell'uomo
- al Segretario del Consiglio d'Europa
- al Presidente della Commissione Europea
- a tutti i Commissari dell'Unione Europea
- al Presidente del Parlamento Europeo
- a tutti i parlamentari europei
- al Presidente della Repubblica Italiana
- alla Corte Costituzionale
- al Consiglio Superiore della Magistratura
- alla Presidente del Senato della Repubblica
- al Presidente della Camera dei Deputati
- a tutti i parlamentari italiani
- alla Procura della Repubblica del Tribunale di Roma
- al Presidente del Tribunale di Roma
- alla Procura della Repubblica del Tribunale di Viterbo
- alla Presidente del Tribunale di Viterbo
- al Prefetto di Viterbo
- al Questore di Viterbo
- ai mezzi d'informazione
Oggetto: Esposto recante la conseguente richiesta che per i reati per cui si procede nei confronti del Ministro dell'Interno si proceda altresi' nei confronti dei Ministri che se ne sono dichiarati corresponsabili
Egregi signori,
i mezzi d'informazione riferiscono che allegate alla memoria inviata dal Ministro dell'Interno alla Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato vi sarebbero dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri, del Ministro dello Sviluppo Economico e del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che si dichiarano con essolui responsabili in solido delle decisioni per cui lo stesso e' imputato del reato di sequestro di persona aggravato.
Con il presente esposto si richiede che:
1. tali dichiarazioni siano acquisiti agli atti processuali;
2. per i tre ministri firmatari di esse si proceda quindi per lo stesso reato per cui si procede nei confronti del Ministro dell'Interno;
3. per tutti e quattro i soggetti si proceda altresi' ai sensi dell'art. 110 del codice penale per concorso nel reato.
Si coglie inoltre l'occasione per segnalare che il governo pro tempore sta commettendo vari altri crimini oltre quello per cui e' in corso il procedimento de quo:
I. il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
II. addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte;
III. come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
IV. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
V. nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico.
Confidando nella vostra attenzione, vogliate gradire distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 8 febbraio 2019

5. REPETITA IUVANT. UNA LETTERA AD ADIUVANDUM ALLA GIUNTA COMPETENTE PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA

Al Presidente della Giunta competente per le autorizzazioni a procedere (scilicet: la Giunta per le elezioni e le immunita' parlamentari) del Senato della Repubblica
a tutti i componenti della stessa
Oggetto: Ad adiuvandum in relazione alla domanda di autorizzazione a procedere in giudizio ai sensi dell'art. 96 della Costituzione nei confronti del senatore Matteo Salvini nella sua qualita' di Ministro dell'interno pro tempore, per i reati di cui all'articolo 605, commi primo, secondo, numero 2, e terzo del codice penale (sequestro di persona aggravato).
Egregio presidente,
Egregie senatrici ed egregi senatori,
ci sia consentito mettervi a disposizione alcune considerazioni relative all'oggetto di questa missiva.
*
1. I termini della questione de facto
Non vi e' dubbio che per volonta' del governo italiano ad alcuni naufraghi soccorsi da una nave italiana fu per giorni impedito l'approdo in porto sicuro e che essi furono trattenuti contro la loro volonta' a bordo della nave, configurando cosi' il reato previsto e punito dall'art. 605 del codice penale.
Ne' vi e' dubbio che tale reato sia stato commesso come parte di una piu' ampia azione criminosa esplicitamente razzista dispiegata dal governo italiano in danno di naufraghi, profughi e migranti in fuga da guerre e dittature, fame e disastri ambientali, riduzione in schiavitu' e lager.
*
2. I termini della questione de jure
Fortunatamente l'art. 96 della Costituzione e' chiarissimo: esso recita che "Il Presidente del Consiglio dei Ministri ed i Ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell'esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei Deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale".
Ed e' chiarissimo l'art. 9, n. 3, della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1, che esplicita come l'assemblea della Camera competente (in questo caso il Senato) possa "negare l'autorizzazione a procedere ove reputi, con valutazione insindacabile, che l'inquisito abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo".
Orbene: nel sequestrare i naufraghi trattenendoli contro la loro volonta' sulla nave "Diciotti", il governo - e per esso il Ministro dell'Interno che con tutta evidenza opera come effettuale dominus dell'esecutivo - ha "agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico"? Evidentemente no.
Interesse dello Stato costituzionalmente rilevante e' l'esatto opposto di quanto dal governo commesso: ai sensi degli artt. 2 e 10 della Costituzione (e delle convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte - e richiamate dall'autorita' giudiziaria nella richiesta di autorizzazione a procedere) occorreva che i naufraghi fossero immediatamente sbarcati nel porto sicuro presso cui la nave soccorritrice li aveva trasportati.
E preminente interesse pubblico e' ancora una volta l'esatto opposto di quanto dal governo commesso: primario interesse pubblico e' rispettare i diritti umani, rispettare le leggi, non omettere di soccorrere.
*
3. La pretesa di impunita'
Che il Ministro dell'Interno pretenda una sorta di impunita' per il suo operato quale che esso sia, dimostra ad un tempo la sua grottesca ignoranza delle piu' elementari nozioni di diritto e la sua tracotante aspirazione ad imporre la sua volonta' quasi fosse legibus solutus. Ma in uno stato di diritto, in una democrazia, nessuno e' al di sopra delle leggi. La pretesa assolutistica del Ministro dell'Interno va quindi respinta.
*
4. L'ignobile sofisma
Pretende il Ministro dell'Interno di sostituire al rispetto delle leggi il suo arbitrio, argomentando che disponendo della fiducia di una maggioranza parlamentare il governo e' ipso facto legittimato a qualunque scempiaggine o scelleratezza. Anche a commettere abominevoli delitti? Evidentemente no.
*
5. La spudorata menzogna
Quando il Ministro dell'Interno sostiene di star semplicemente realizzando il suo programma di governo, dimentica che se tale programma consiste di crimini, tali crimini vanno giudicati e perseguiti dall'autorita' giudiziaria.
Quando il Ministro dell'Interno sostiene di star realizzando il cosiddetto "contratto di governo" tra due partiti politici, dimentica che esso non e' al di sopra delle leggi, e che se implica la commissione di crimini, tali crimini vanno giudicati e perseguiti dall'autorita' giudiziaria.
Quando il Ministro dell'Interno sostiene di realizzare la volonta' dell'intero popolo italiano, mente sapendo di mentire. Il popolo italiano non ha mai delegato il Ministro a commettere reati.
*
6. La palese correita'
Nel tentativo di soccorrere il Ministro dell'Interno, altri ministri - quello delle Infrastrutture e lo stesso Presidente del Consiglio dei Ministri -, hanno dichiarato la loro corresponsabilita' nella decisione per cui e' richiesta l'autorizzazione a procedere per l'ipotesi di reato di sequestro di persona. Tali dichiarazioni ovviamente non possono costituire una sorta di assoluzione, per lo stesso motivo per cui se un criminale ha dei complici non per questo il reato commesso cessa di essere reato.
*
7. Non solum, sed etiam
Occorrera' infine pur dire quel che e' sotto gli occhi di tutti e che solo una stupefacente cecita' puo' negare.
Ovvero che il Ministro dell'Interno, e con essolui l'intero governo italiano, da mesi sta attuando una politica razzista, che si concretizza nella reiterata commissione di reati fin mostruosi.
E valga il vero.
Come e' stato gia' piu' volte segnalato alle magistrature italiane ed internazionali variamente competenti:
"I. il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
II. addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte;
III. come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
IV. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
V. nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico".
Sovvengono ad interpretare cio' che sta avvenendo oggi in Italia alcune indimenticabili analisi di Ernst Fraenkel ne Il doppio stato, di Hannah Arendt ne Le origini del totalitarismo e ne La banalita' del male, di Primo Levi ne I sommersi e i salvati, di Zygmunt Bauman in Modernita' e Olocausto, di Tzvetan Todorov in Memoria del male, tentazione del bene, di Nelson Mandela in Lungo cammino verso la liberta'.
*
Egregio presidente della Giunta,
Egregie senatrici ed egregi senatori componenti della stessa,
vi ringraziamo per l'attenzione ed auspichiamo che il vostro giudizio nella vicenda de quo sia illuminato dalla ragione e dalla coscienza.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Vogliate gradire distinti saluti ed auguri di buon lavoro.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 2 febbraio 2019

6. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

7. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

8. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

9. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA

L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org

10. LUTTI. BRUNO GANZ

E' deceduto Bruno Ganz, attore di teatro e di cinema, indimenticabile angelo nel film "Il cielo sopra Berlino".

11. INCONTRI. "MASCHERE, CRISI E VERITA' DEL ROMANZO ITALIANO DA SVEVO A OGGI". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

Si e' svolto la sera di martedi' 19 febbraio 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sul tema: "Maschere, crisi e verita' del romanzo italiano da Svevo a oggi".
All'incontro ha preso parte Paolo Arena.
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Una breve notizia su Paolo Arena
Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica, di storia linguistica dell'Italia contemporanea. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta. Cura il sito www.letterestrane.it
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I partecipanti all'incontro hanno ancora una volta denunciato la criminale disumanita' del governo italiano che nega soccorso e accoglienza ai naufraghi in pericolo di morte nel Mediterraneo.
I partecipanti all'incontro hanno ancora una volta espresso pieno sostegno ai sindaci ed ai presidenti delle Regioni che hanno denunciato l'incostituzionalita' delle scellerate misure razziste imposte dal governo della disumanita'.
I partecipanti all'incontro hanno riaffermato il dovere di opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni; il dovere di impegnarsi in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

12. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Riletture
- Karl Barth, Antologia, Bompiani, Milano 1964, 1983, pp. 336.
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Riedizioni
- Vittorino Andreoli, L'alfabeto delle relazioni, Rcs, Milano 2005, 2019, pp. 416, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera" e a "Oggi").
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Maestre
- Domenico Canciani, Gabriella Fiori, Giancarlo Gaeta, Adriano Marchetti (et alii), Simone Weil. La passione della verita', Morcelliana, Brescia 1984, 1985, pp. 160
- Domenico Canciani e Maria Ida Gaeta (a cura di), Album Simone Weil, Edizioni Lavoro, Roma 1997, pp. 96.
- Domenico Canciani e Maria Antonietta Vito (a cura di), Simone Weil. L'amicizia pura. Un itinerario spirituale, Citta' aperta, Troina (En) 2005, pp. 136.
- Liliana Cavani e Italo Moscati, Lettere dall'interno. Racconto per un film su Simone Weil, Einaudi, Torino 1974, pp. IV + 142.
- Marie-Magdeleine Davy, Simone Weil, Borla, Torino 1964, pp. 182.
- Gabriella Fiori, Simone Weil. Biografia di un pensiero, Garzanti, Milano 1981, 1990, pp. 494 (+ 8 pp. di illustrazioni).
- Gabriella Fiori, Simone Weil. Una donna assoluta, La Tartaruga, Milano 1991, 2009, pp. 208.
- Giancarlo Gaeta, Simone Weil, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1992, pp. 190.
- Joseph-Marie Perrin, Gustave Thibon, Simone Weil come l'abbiamo conosciuta, Ancora, Milano 2000, pp. 176.
- Simone Petrement, La vita di Simone Weil, Adelphi, Milano 1994, pp. XXIV + 688 (+ 20 pp. di illustrazioni).
- Angela Putino, Simone Weil e la Passione di Dio. Il ritmo divino nell'uomo, Edb, Bologna 1997, pp. 80.
- Wanda Tommasi (a cura di), Weil, Rcs, Milano 2014, pp. 168.
- Maurizio Zani, Invito al pensiero di Simone Weil, Mursia, Milano 1994, pp. 224.

13. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

14. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3306 del 20 febbraio 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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