[Nonviolenza] Un discorso una mattina di gennaio nei pressi di una lapide e di tre pietre d'inciampo



UN DISCORSO UNA MATTINA DI GENNAIO NEI PRESSI DI UNA LAPIDE E DI TRE PIETRE D'INCIAMPO

I. In quella casa viveva una famiglia

In quella casa viveva una famiglia
che fu venduta ai nazisti e fu
deportata ad Auschwitz e non fece ritorno.

Per tanto tempo questa citta'
ne ha perso o nascosto la memoria
ma ora una lapide e dopo la lapide
tre pietre d'inciampo ricordano i nomi
di quelle vittime innocenti e tu ricordale
e con loro tutte le vittime ricorda.

II. Ormai vecchio

Ormai anch'io vecchio
ho conosciuto nella mia vita
alcuni superstiti dei lager
ne ho ascoltato e meditato le parole
ne ho scrutato e ne ho colto nei volti
e nella voce
il dolore infinito e l'infinita dignita'
grandi come il mare che sempre respira
grandi come il cielo tutto tremante di stelle.

Mi sono chiesto molte volte
se giunto alla prova avrei saputo anch'io resistere
se avrei saputo anch'io restare umano
dinanzi a quell'immensa mole di male
a quella macchina spietata di tortura
a quei luoghi creati per vendemmiare sangue
come loro riuscirono a resistere
come loro riuscirono a restare umani
a difendere l'umanita' di tutti
a difendere l'umanita' che e' una.

III. Tutte le vittime

Tutte le vittime sono la stessa vittima
hanno tutte lo stesso volto il tuo
hanno tutte lo stesso sguardo il tuo
hanno tutte la stessa paura gli stessi sogni i tuoi
hanno tutte la stessa disperata speranza la tua
la stessa fame lo stesso sonno lo stesso freddo
le stesse piaghe lo stesso pianto lo stesso canto muto
la stessa gioia infinita di essere vivi
lo stesso bruciante terrore di non essere piu'
lo stesso stupore dinanzi al carnefice
lo stesso svuotarsi come un sacco sventrato e trascinato
che lascia una traccia di chicchi di grano nel fango
lo stesso spegnersi di candela consumata
in un resto di gocce indurite
che prima era la luce che teneva testa
all'infinita notte all'infinito vuoto.

Tutte le vittime sono l'umanita'
e tu sei l'umanita'
chi uccide una persona tutte ci uccide
chi salva una vita tutte le salva
chi vede l'altro e' se stesso che vede.

Sappiamo che siamo una sola umanita'
nessuno sia abbandonato al dolore e alla morte
nessuno sia gettato nella botola
nessuno sia fatto precipitare nel baratro
nessuno sia lasciato tra le onde o tra le fiamme
nessuno sia vestito di filo spinato
nessuno debba conoscere il colpo che spezza le ossa
siamo una sola umanita' lo sappiamo
nessuno sia trasformato in sasso o in vento
nessuno sia trafitto dai chiodi o dalle zanne
nessuno finisca sotto le ruspe sotto le fruste
perche' siamo una sola umanita'
e ogni vittima ha il volto di Abele.

IV. Il primo dovere

Tu poniti all'ascolto delle vittime
alla sequela delle vittime tu poniti
tu poniti all'ascolto dei resistenti
alla sequela dei resistenti tu poniti
tutte le vittime sono resistenti
in quanto vittime esse sono
l'umanita' intera l'umanita' integra
in loro straziata lacerata fatta a brani
in loro e solo in loro resta integra
l'umanita'.

Chi non si riconosce nelle vittime
ha gia' cessato di sentirsi umano
chi non si batte per salvare le vittime
gia' non capisce piu' i propri pensieri
il cuore gli devasta gia' il deserto
e un avvoltoio gli divora l'anima.

Umani siamo e lo siamo soltanto
quando tra le vittime ci riconosciamo
quando lottiamo per salvare le vittime
perche' solo salvando le vittime
si salva l'umanita'.

Non essere uccisi e' il primo diritto
salvare le vite e' il primo dovere.

V. All'ascolto della voce dei sommersi

Se ti poni
all'ascolto della voce dei sommersi
quella voce ti dice cose vere
quella voce ti chiama al tuo dovere.

Oggi qui in questa via di tramontana
in questa citta' di tufo e peperino
dinanzi a questa casa a queste pietre d'inciampo
a questa distesa di fantasmi tutti occhi
tu ascolti la voce dei morti
la voce degli assassinati ad Auschwitz
la voce di tutte le vittime
le vittime di tutte le guerre
le vittime di tutti i regimi assassini
la voce esile come un filo d'erba
e tonante come una tempesta
il coro delle vittime ti chiama
al tuo primo dovere
salvare le vite.

Ti dice quella voce tu non puoi
ormai salvare le vite nostre estinte
ma puoi serbare la nostra memoria
e questa nostra voce puoi sentire
e quindi sentila la nostra voce
che questo ti comanda
di salvare
chi oggi e' vivo ed e' perseguitato
chi oggi ancora puo' essere salvato
dalla violenza assassina nazista
che nuovamente infuria qui e adesso.

Se la memoria ha un significato
e un valore
se veramente tu vuoi ricordarci
e nel ricordo farci ancora vivere
questo la nostra voce ti comanda
di salvare chi qui e adesso
sta subendo la nostra stessa sorte
questo la nostra voce ti comanda
di opporti al nazismo qui e adesso
questo la nostra voce ti comanda
di soccorrere accogliere assistere
ogni persona in pericolo
ogni persona perseguitata
ogni persona abbandonata
ogni persona negli artigli e nelle fauci
dei poteri malvagi e disumani
che oggi qui sono ancora il nazismo.

VI. La memoria e l'appello

Questo e' quello che sento nel mio animo
e questo e' quello che significa per me
ricordare le vittime dei lager
per me significa continuare oggi
la lotta contro i lager e le stragi
la lotta contro segregazioni e persecuzioni
la lotta contro deportazioni e uccisioni
la lotta contro schiavitu' e razzismo
continuare oggi continuare qui
la lotta contro il nazismo.

Chi crede che fare memoria delle vittime sia
visitare un museo una volta all'anno
o una casa abbandonata o un cimitero
strofinando via le ragnatele
o celebrando in fretta solenni cerimonie
per finir prima dell'ora di pranzo
non fa memoria delle vittime le oltraggia
non ne ascolta la voce addolorata
le calpesta ancora una volta
ne fa merce per la propria vanita'
per la propria tracotanza onnivora
di complice del nazismo di oggi
e di ieri e di sempre.

Sola memoria delle vittime dei lager
e' quella che ne ascolta l'appello infinito
alla lotta contro il fascismo
alla lotta per salvare le vite
per salvare tutte le vite
alla lotta qui e adesso.

VII. Insorgere occorre

Ecco questo discorso volge al termine
abbiamo tutti freddo siamo stanchi
tutti dobbiamo andare al nostro lavoro
cosi' questo discorso volge al termine
ma la sua fine e' questa e solo questa
che occorre insorgere contro il fascismo
per salvare tutte le vite.

E dico allora cio' che occorre dire
e dirlo sempre e dopo detto farlo
insorgere contro il governo razzista
insorgere contro i suoi crimini infami
insorgere contro il fascismo che torna
insorgere per salvare tutte le vite.

Io dico che il governo italiano
commette il delitto di omissione di soccorso
e fa morire naufraghi innocenti
negando loro un porto sicuro.

Io dico che il governo italiano
commette il delitto d'istigazione all'odio razziale
e commette e promuove la violenza razzista
perseguitando e facendo morire persone innocenti.

Io dico che il governo italiano
perseguita persone innocenti
fa morire persone innocenti
e per realizzare questi crimini
viola la Costituzione della Repubblica Italiana
tradisce le leggi e il popolo italiano
viola il diritto internazionale
tradisce e opprime l'umanita'.

Io dico che il governo italiano
negando ingresso legale e sicuro
a chi ha pieno diritto di venire in Italia
non solo viola la Costituzione
ma e' complice delle mafie schiaviste
dei trafficanti di esseri umani.

Io dico che il governo italiano
che agisce per impedire che le vittime
dei lager libici possano salvarsi
fuggendo dai lager e venendo in Italia
non solo viola le leggi e la morale
ma e' complice e patrono dei lager libici.

Io dico che il governo italiano
e' criminale razzista e golpista.

Io dico che il governo italiano
viola i diritti umani
commette crimini contro l'umanita'.

E dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
in difesa della vita della dignita' e dei diritti
di tutti gli esseri umani.

E dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
in difesa della legalita' che salva le vite.

E dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
in difesa della Costituzione repubblicana
democratica e antifascista.

Dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
per opporci qui e adesso al nazismo.

Dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
affinche' l'Italia sia ancora
una repubblica democratica
uno stato di diritto
un paese civile
che salva le vite
che soccorre accoglie assiste chi ha bisogno di aiuto
il paese civile per cui diedero la vita
i martiri della Resistenza.

Dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
affinche' sia riconosciuto ad ogni persona il diritto
di giungere qui in modo legale e sicuro
per salvare la propria vita per vivere una vita degna.

Dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
affinche' sia riconosciuta in Italia ad ogni persona
la pienezza dei diritti umani
e in primo luogo il diritto di voto.

Dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
affinche' siano immediatamente revocate
tutte le scellerate misure razziste
imposte dal governo razzista e golpista.

Dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
per far dimettere il governo razzista e golpista.

Dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
affinche' i ministri razzisti responsabili
di crimini gravissimi e infami contro l'umanita'
siano processati e condannati secondo la legge.

Siamo una sola umanita'
salvare le vite e' il primo dovere
questo e' cio' che sento nel lago del cuore
questo e' il solo modo che conosco
per ricordare e onorare
le vittime del nazismo
del secolo scorso e di oggi.

Ogni vittima ha il volto di Abele
sii tu l'umanita' come dovrebbe essere
opponiti tu al nazismo che torna
salvare le vite e' il primo dovere.

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 24 gennaio 2019

Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com (segnaliamo che il Centro cura dal 2000 la pubblicazione del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" cui e' possibile abbonarsi gratuitamente attraverso il sito www.peacelink.it)