[Nonviolenza] Telegrammi. 3267



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3267 del 12 gennaio 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Severino Vardacampi: Giorno verra'
2. E' il governo che viola la legge, mentre i sindaci difendono legalita' e umanita'
3. Quid agendum
4. Manifesta illegittimita' costituzionale di vari articoli del Decreto-Legge 4 ottobre 2018, n. 113 (il cosiddetto "decreto sicurezza")
5. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
6. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
7. Dal sito di "Famiglia cristiana" una lettera di un'immigrata africana al ministro dell'interno
8. Silvestro Montanaro: A proposito della lettera di un'immigrata al ministro dell'interno
9. Segnalazioni librarie
10. La "Carta" del Movimento Nonviolento
11. Per saperne di piu'

1. SUL PONTE DEI CORVI. SEVERINO VARDACAMPI: GIORNO VERRA'

Giorno verra' che tutti saremo tratti a giudizio

Ci verra' chiesto perche' non impedimmo
che a cinquant'anni dal male assoluto delle leggi del '38
tornasse in Italia un regime razzista
che violando ogni legge e ogni morale
nuove persecuzioni abominevoli impose

Ci verra' chiesto perche' non insorgemmo

Ci verra' chiesto come potevamo osare
celebrare il giorno della memoria il 27 gennaio
- il giorno che ricorda la liberazione
delle vittime superstiti di Auschwitz -
mentre permettevamo che i seguaci e gli emuli
dei criminali razzisti di allora
ripristinassero in Italia
segregazione e persecuzione
la piu' barbara violenza razzista

Ci verra' chiesto perche' non insorgemmo

Ci verra' chiesto come potevamo osare
celebrare il 25 aprile la liberazione dal fascismo
mentre consentivamo a un nuovo governo razzista
di violare la Costituzione antifascista
e di imporre di nuovo antileggi hitleriane

Ci verra' chiesto perche' non insorgemmo

Ci verra' chiesto conto
dei crimini commessi dal governo golpista
dell'omissione di soccorso ai naufraghi
dell'istigazione all'odio razzista
della violenza contro i migranti
della loro riduzione in miseria e in schiavitu'

Ci verra' chiesto perche' non insorgemmo

Ci verra' chiesto conto della passivita'
mentre infuriava il male sui piu' deboli
ci verra' chiesto conto del silenzio vile
mentre il governo vomitava odio e violenza
ci verra' chiesto conto
delle sofferenze delle morti delle vittime tutte
colpevoli anche noi che non sapemmo
insorgere contro l'orrore
insorgere per l'umanita'

2. REPETITA IUVANT. E' IL GOVERNO CHE VIOLA LA LEGGE, MENTRE I SINDACI DIFENDONO LEGALITA' E UMANITA'

Gli apologeti del razzismo dicono molte scellerate menzogne in questi giorni.
Occorre una volta di piu' replicare con la forza della verita', praticando l'antica virtu' civile della parresia, opponendoci nonviolentemente alla menzogna, alla violenza, alla barbarie.
*
Ripristiniamo la verita'.
1. E' il governo che viola la legge commettendo il reato di omissione di soccorso dei naufraghi negando loro salvezza in un porto sicuro.
2. E' il governo che viola la legge pretendendo di negare diritti costituzionalmente garantiti a tutte le persone che si trovano in Italia.
3. E' il governo che viola la legge con atti e proclami che configurano il reato di istigazione all'odio razziale.
4. E' il governo che viola la legge violando la Costituzione della Repubblica Italiana cui ha giurato fedelta'.
*
Ripristiniamo la verita'.
5. I sindaci che rispettano la Costituzione cui hanno giurato fedelta' stanno compiendo il loro dovere, stanno difendendo e applicando la legge a fondamento dell'ordinamento giuridico italiano.
6. I sindaci che nell'applicare per quanto di competenza le leggi ordinarie lo fanno interpretandole alla luce della Costituzione stanno semplicemente compiendo il loro dovere.
7. I sindaci che denunciano la disumanita' di misure disumane e rifiutano di essere complici di crimini, stanno compiendo il loro dovere di cittadini, di pubblici amministratori, di rappresentanti della popolazione.
8. I sindaci e i presidenti delle Regioni che denunciano alla magistratura l'incostituzionalita' del cosiddetto "decreto sicurezza" stanno compiendo il loro dovere di pubblici ufficiali.
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Ripristiniamo la verita'.
9. Per sapere che un crimine e' un crimine - ad esempio un omicidio, ad esempio omettere di soccorrere un naufrago in pericolo di morte, ad esempio spogliare un innocente dei suoi diritti umani fondamentali, ad esempio istigare a commettere persecuzioni razziste - non c'e' bisogno di attendere che si pronunci ogni volta la magistratura: ogni persona pensante, ogni persona civile, ogni persona onesta lo sa.
10. Per sapere che e' un delitto negare i diritti umani fondamentali a degli esseri umani che non hanno compiuto nulla di male, per sapere che e' un delitto gettare delle persone innocenti nella miseria e in un baratro di disperazione e negli artigli dell'economia schiavista e della criminalita' organizzata, non c'e' bisogno del latinorum di Azzeccagarbugli: ogni persona pensante, ogni persona civile, ogni persona onesta lo sa.
11. E' dovere di ogni persona, ed a maggior ragione di ogni pubblico ufficiale, rispettare la legge ed agire per salvare le vite: per rispettare la legge fondamentale del nostro paese, la Costituzione della Repubblica Italiana, e per salvare le vite innocenti che il governo italiano sta esponendo alla morte e alle persecuzioni, occorre che tutte le misure razziste volute dal governo siano revocate; occorre che il governo razzista traditore della Costituzione si dimetta; occorre che i ministri responsabili di gravissimi crimini siano processati e condannati.
12. La legalita' salva le vite. Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'. L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile. Un governo razzista che viola la Costituzione e i diritti umani non e' ne' democratico ne' legittimo: e' un'associazione a delinquere.
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Ripristiniamo la verita'.
13. E' dovere di ogni persona difendere l'umanita' e opporsi alla barbarie.
14. Bene fanno i sindaci e i presidenti delle Regioni ad avviare le procedure affinche' la Corte Costituzionale si pronunci sulla flagrante incostituzionalita' delle scandalose misure razziste contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza".
15. Si adoperi subito e senza esitazioni ogni persona di buona volonta', ogni associazione democratica, ogni istituzione fedele alla Costituzione della Repubblica Italiana, per far cessare i disumani crimini razzisti che il governo pretende di realizzare e imporre nel nostro paese.
16. Salvare le vite e' il primo dovere.

3. REPETITA IUVANT. QUID AGENDUM

1. Il governo della disumanita' da mesi sta attuando una politica di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
2. esponenti di primario rilievo del governo della disumanita' da anni conducono una forsennata propaganda xenofoba e di istigazione al razzismo;
3. il recente decreto-legge n. 113 del 4 ottobre 2018 del governo della disumanita' (il cosiddetto "decreto sicurezza") mira a introdurre nell'ordinamento italiano misure di discriminazione razzista - che sono state autorevolmente definite "apartheid giuridico" - palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con lo stato di diritto, con la civilta' giuridica e il diritto internazionale.
*
4. Occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere l'immediata cessazione di ogni atto criminale, persecutorio, razzista ed incostituzionale da parte del governo della disumanita';
5. occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere le dimissioni del governo della disumanita';
6. occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere che i ministri del governo della disumanita' responsabili di crimini abominevoli siano processati e condannati secondo le leggi vigenti.
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7. Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta';
8. vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera;
9. salvare le vite e' il primo dovere.
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10. Agisci nei confronti delle altre persone come vorresti che esse agissero verso di te;
11. l'altro dell'altro sei tu;
12. sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

4. MATERIALI. MANIFESTA ILLEGITTIMITA' COSTITUZIONALE DI VARI ARTICOLI DEL DECRETO-LEGGE 4 OTTOBRE 2018, N. 113 (IL COSIDDETTO "DECRETO SICUREZZA")

Sintetizziamo qui l'elenco degli articoli che presentano profili di manifesta illegittimita' costituzionale riscontrati dall'"Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione" (Asgi) nelle nuove norme concernenti permessi di soggiorno per esigenze umanitarie, protezione internazionale, immigrazione e cittadinanza previste nel Decreto-Legge 4 ottobre 2018, n. 113.
Il testo integrale del documento dell'Asgi - 28 pagine dense di dottrina giuridica e puntuali riscontri - puo' essere letto nel sempre utilissimo sito dell'Asgi (www.asgi.it).
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Nel documento si evidenzia preliminarmente che non sussistono i casi di straordinaria necessita' e urgenza prescritti dall'art. 77 Cost. per l'adozione del decreto-legge, e che "la mancanza dei requisiti costituzionali del decreto-legge e' oggi ritenuto dalla Corte costituzionale come vizio di legittimita' costituzionale dell'intero decreto-legge, non sanato neppure dall'approvazione della legge di conversione in legge".
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1. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 1 (Abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari e disciplina di casi speciali di permessi di soggiorno temporanei per esigenze di carattere umanitario).
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2. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 3 (trattenimento per la determinazione o la verifica dell'identita' e della cittadinanza dei richiedenti asilo).
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3. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 4 (Disposizioni in materia di modalita' di esecuzione dell'espulsione).
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4. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 9 (Disposizioni in materia di domanda reiterata e di domanda presentata alla frontiera).
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5. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 10 (Procedimento immediato innanzi alla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale).
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6. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 12 (Disposizioni in materia di accoglienza dei richiedenti asilo).
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7. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 13 (Disposizioni in materia di iscrizione anagrafica).
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8. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 14 (disposizioni in materia di acquisizione e revoca della cittadinanza).
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9. L'irragionevole previsione dell'inclusione del reato di blocco stradale quale causa ostativa all'ingresso e soggiorno regolari.

5. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

6. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

7. DOCUMENTAZIONE. DAL SITO DI "FAMIGLIA CRISTIANA" UNA LETTERA DI UN'IMMIGRATA AFRICANA AL MINISTRO DELL'INTERNO
[Dal sito wwww.famigliacristiana.it riprendiamo la seguente Lettera di un'immigrata africana al ministro dell'interno originariamente pubblicata nel sito www.raiawadunia.com]

Ho visto la sua faccia ieri al telegiornale. Dipinta dei colori della rabbia. La sua voce, poi, aveva il sapore amarissimo del fiele. Ha detto che per noi che siamo qui nella vostra terra e' finita la pacchia. Ci ha accusati di vivere nel lusso, rubando il pane alla gente del suo paese. Ancora una volta ho provato i morsi atroci della paura...
Chi sono? Non le diro' il mio nome. I nomi, per lei, contano poco. Niente. Sono una di quelli che lei chiama con disprezzo "clandestini".
Vengo da un paese, la Nigeria, dove ben pochi fanno la pacchia e sono tutti amici vostri. Lo dico subito. Non sono una vittima del terrorismo di Boko Haram. Nella mia regione, il Delta del Niger non sono arrivati. Sono una profuga economica, come dite voi, una di quelle persone che non hanno alcun diritto di venire in Italia e in Europa.
Lo conosce il Delta del Niger? Non credo. Eppure ogni volta che lei sale in macchina puo' farlo grazie a noi. Una parte della benzina che usa viene da li'.
Io vivevo alla periferia di Port Harkourt, la capitale dello Stato del Delta del Niger. Una delle capitali petrolifere del mondo. Vivevo con mia madre e i miei fratelli in una baracca e alla sera per avere un po' di luce usavamo le candele. Noi come la grande maggioranza di chi vive li'.
E' dura vivere dalle mie parti. Molto dura. Un inferno se sei una ragazza. Ed io ero una ragazza. Tutto e' a pagamento. Tutto. Se non hai soldi non vai a scuola e non puoi curarti. Gli ospedali e le scuole pubbliche non funzionano. E persino li', comunque, se vuoi far finta di studiare o di curarti, devi pagare. E come fai a pagare se di lavoro non ce ne e'? La fame, la miseria, la disperazione e l'assenza di futuro, sono nostre compagne quotidiane.
La vedo gia' storcere il naso. E' pronto a dire che non sono fatti suoi, vero?
Sono fatti suoi, invece.
Il mio paese, la regione in cui vivo, dovrebbe essere ricchissima visto che siamo tra i maggiori produttori di petrolio al mondo. E invece no. Quel petrolio arricchisce poche famiglie di politici corrotti, riempie le vostre banche del frutto delle loro ruberie, mantiene in vita le vostre economie e le vostre aziende.
Il mio paese e' stato preda di piu' colpi di stato. Al potere sono sempre andati, caso strano, personaggi obbedienti ai voleri delle grandi compagnie petrolifere del suo mondo, anche del suo paese. Avete potuto, cosi', pagare un prezzo bassissimo per il tanto che portavate via. E quello che portavate via era la nostra vita.
Lo avete fatto con protervia e ferocia. La vostra civilta' e i vostri diritti umani hanno inquinato e distrutto la vita nel Delta del Niger e impiccato i nostri uomini migliori. Si ricorda Ken Saro Wiwa? Era un giovane poeta che chiedeva giustizia per noi. Lo avete fatto penzolare da una forca...
Le vostre aziende, in lotta tra loro, hanno alimentato la corruzione piu' estrema. Avete comprato ministri e funzionari pubblici pur di prendervi una fetta della nostra ricchezza.
L'Eni, l'Agip, quelle di certo le conosce. Sono accusate di aver versato cifre da paura in questo sporco gioco. Con quei soldi noi avremmo potuto avere scuole e ospedali. A casa, la sera, non avrei avuto bisogno di una candela...
Sarei rimasta li', a casa mia, nella mia terra.
Avrei fatto a meno della pacchia di attraversare un deserto. Di essere derubata dai soldati di ogni frontiera e dai trafficanti. Di essere violentata tante volte durante il viaggio. Avrei volentieri fatto a meno delle prigioni libiche, delle notti passate in piedi perche' non c'era posto per dormire, dell'acqua sporca e del pane secco che ti davano, degli stupri continui cui mi hanno costretta, delle urla strazianti di chi veniva torturato.
Avrei fatto a meno della vostra ospitalita'. Nel suo paese tante ragazze come me hanno come solo destino la prostituzione. Lo sapete. E non fate niente contro la nostra schiavitu' anzi la usate per placare la vostra bestialita'. Io sono riuscita a sfuggire a questo orrore, ma sono stata schiava nei vostri campi. Ho raccolto i vostri pomodori, le vostre mele, i vostri aranci in cambio di pochi spiccioli e tante umiliazioni.
Ancora una volta, la pacchia li' avete fatta voi. Sulla nostra pelle. Sulle nostre vite. Sui nostri poveri sogni di una vita appena migliore.
Vedo che non ho mai pronunciato il suo nome. Me ne scuso, ma mi mette paura. Quella per l'ingiustizia di chi sa far la faccia dura contro i deboli, ma sa sorridere sempre ai potenti.
Vuole che torniamo a casa? Parli ai suoi potenti, a quelli degli altri paesi che occupano di fatto casa mia in una guerra velenosa e mai dichiarata. Se ha un po' di dignita' e di coraggio, la faccia brutta la faccia a loro.

8. RIFLESSIONE. SILVESTRO MONTANARO: A PROPOSITO DELLA LETTERA DI UN'IMMIGRATA AFRICANA AL MINISTRO DELL'INTERNO
[Dal sito www.raiawadunia.com riprendiamo il seguente articolo.
Silvestro Montanaro e' un apprezzato giornalista impegnato per i diritti umani. Dal sito www.ceraunavolta.rai.it riprendiamo la seguente notizia di alcuni anni fa: "Silvestro Montanaro ha iniziato la sua carriera giornalistica come corrispondente di Paese Sera e poi dell'Unita'. In seguito ha lavorato per la Voce della Campania firmando delicatissime inchieste sui rapporti tra mafia, camorra, poteri politici ed economici. Nel 1989 firma dossier sull'immigrazione clandestina e fa da addetto stampa alla prima associazione di immigrati. Nello stesso anno entra a far parte del gruppo fondante della trasmissione televisiva Samarcanda. Lavora con Michele Santoro anche a Il Rosso e il Nero e Tempo Reale, diventandone co-autore nell'ultima fase. Nel frattempo pubblica tre libri-inchiesta, di cui uno con Baldini e Castoldi adottato come libro di testo in numerose scuole, sul Mozambico e i suoi bambini nel dopoguerra. Silvestro Montanaro cura il progetto Sciuscia', ne realizza alcuni episodi, e diventa poi l'autore di Drug Stories. Alla fine di questa esperienza, nel 1998, edita il primo speciale televisivo in Europa sul debito estero dei paesi del Sud del mondo e realizza documentari fra i quali "Col cuore coperto di neve", girato in Brasile sui temi del lavoro e della prostituzione minorile e "E poi ho incontrato Madid" sull'ultima delle terribili carestie che hanno afflitto il sud del Sudan. Nel 1999 e' autore del programma "C'era una volta" in onda su Rai Tre e oggi alla sua ottava edizione. Nel 2002 e' il conduttore della trasmissione Dagli Appennini alle Ande"]

Alcuni mesi fa, ho incontrato una giovane immigrata. Ho ascoltato la terribile storia della sua vita, il racconto della miseria da cui fuggiva, l'orrore che le era toccato nel lungo pellegrinare tra deserti, terre assassine e un mare ingrato.
Mi chiedeva perche' tanto disprezzo per quelli come lei, perche' tanto odio. Avrebbe voluto spiegarsi con la nostra gente, far arrivar loro un messaggio, la sua povera umanissima ragione. E voleva che le sue ragioni arrivassero ai nostri governanti, soprattutto a quell'uomo cui tante volte aveva sentito dire che quelli come lei facevano la pacchia, erano ladri che rubavano vita e risorse agli italiani.
Da quell'incontro e' nata una lettera che Raiawadunia ha deciso di pubblicare. Quella lettera ora scuote la coscienza degli italiani. E' divenuta virale, fa discutere e ragionare. Come lei, e tanti altri come lei, desideravano e desiderano.
Come da copione, ora c'e' chi mette in giro che quella lettera sia falsa. Lo fa perche' spaventato dalla tragica bellezza di quel racconto, da quel dignitoso grido di dolore, da quell'urlo sacrosanto che chiede giustizia e ascolto.
Avete mai provato a parlare con loro, con quelli che guardate come nemici?
Fatelo. Riceverete mille e mille storie drammaticamente simili a quella da noi pubblicata.
Pensate davvero che un'africana non sia in grado di esprimersi con tanta forza e chiarezza?
E' solo la vostra tragica ignoranza con l'unica discolpa che a tanto non sapere vi hanno portato i pifferai che occupano ogni potere nel nostro paese.
Leggete Kourouma, Senghor, Achebe, Ken Saro Wiwa, Narrudin Farah. Le loro poesie e i loro racconti. Quelli di mille e mille altri poeti e scrittori africani. Osservate le opere di Malangatana, Dago, Tita Mbaye, Reinata, Camara. Reinata non sa scrivere, ma il suo inno all'amore e alla fratellanza commuove chiunque abbia l'occasione di vedere i suoi manufatti. Ha una potenza magnetica, come la ha la poesia e l'arte che non hanno problemi di color di pelle o altre sciocchezze.
L'Africa e' cultura, tanta cultura. L'espressione di uomini e donne come noi, con la stessa capacita' di amare e produrre il bello.
Fatelo e scoprirete semplici verita' che metteranno in crisi le favole bugiarde che vi hanno propinato. Ritornerete umani tra gli umani. Finalmente. E non perderete, non perderemo piu' tempo prezioso. L'umanita' chiede cooperazione, non odio, per risolvere problemi che sono comuni ad ogni latitudine e parallelo.
Ad ogni latitudine e parallelo, infatti, ci sono solo uomini e donne. E il loro diritto a vivere.

9. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Riletture
- Noam Chomsky, Il linguaggio e la mente, Bollati Boringhieri, Torino 2012, Rcs, Milano 2016, pp. 352.
- Noam Chomsky, La grammatica trasformazionale, Bollati Boringhieri, Torino 1975, 2001, pp. 180.
- Noam Chomsky, Linguaggio e problemi della conoscenza, Il Mulino, Bologna 1991, pp. XIV + 184.
- Noam Chomsky, Linguistica cartesiana, Gredos, Madrid 1969, 1991, pp. 160.
- Noam Chomsky, Problemi di teoria linguistica, Boringhieri, Torino 1975, 1979, pp. 172.
- Noam Chomsky, Regole e rappresentazioni, Il Saggiatore, Milano 1981, 1990, pp. 250.
- Noam Chomsky, Saggi di fonologia, Boringhieri, Torino 1977, pp. 160.
- Noam Chomsky, Structures syntaxiques, Seuil, Paris 1969, 1979, pp. 160.
- Massimo Piattelli-Palmarini (organise' et recueilli par), Theories du langage, theories de l'aprentissage. Le debat entre Jean Piaget et Noam Chomsky, Seuil, Paris 1979, 1982, pp. 544.
*
Riedizioni
- AA. VV., Letteratura, storia, civilta'. Roma antica. Dall'elegia di Tibullo alla favola di Fedro. Antologia di testi poetici commentati, Salerno, Roma 2009, Rcs, Milano 2018, pp. 507-930, euro 9,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

11. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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