[Nonviolenza] Una lettera ad alcune persone amiche per invitare a insorgere contro la folle violenza razzista del governo italiano



UNA LETTERA AD ALCUNE PERSONE AMICHE PER INVITARE A INSORGERE CONTRO LA FOLLE VIOLENZA RAZZISTA DEL GOVERNO ITALIANO

Carissime e carissimi,
si conclude un anno in cui l'evento piu' rilevante nel nostro paese e' stato che per la prima volta dalla caduta del fascismo e' tornato al potere un governo caratterizzato dalla violenza razzista come principale elemento programmatico e reale fondamento del patto tra le organizzazioni politiche che lo compongono. Neppure i governi berlusconiani, che pure vararono la scellerata antilegge razzista Bossi-Fini e il disumano "pacchetto sicurezza" Maroni, avevano nella violenza razzista il loro principale fondamento. Il governo attuale costituisce la piu' grave eruzione di violenza razzista nel nostro paese dalla sconfitta del fascismo.
*
Guardiamo alcuni fatti.
Il governo italiano che esplicitamente predica e pratica l'omissione di soccorso nei confronti dei naufraghi in pericolo di morte nel Mediterraneo.
Il governo italiano che tresca con i vari potentati libici per cercar di impedire che le persone in Libia schiavizzate e prigioniere nei lager possano trovar scampo giungendo in Europa.
Il governo italiano che diffama, aggredisce e sabota i soccorritori volontari che nel Mediterraneo salvano vite umane.
Il governo italiano che per bocca del suo vero dominus conduce una martellante campagna di istigazione all'odio razzista.
Il governo italiano che ripetutamente per bocca del suo dominus avanza e propaganda l'idea nazista di effettuare schedature etniche.
Il governo italiano che con il cosiddetto "decreto sicurezza" introduce in Italia un regime di apartheid, impone mostruose violazioni dei diritti umani, fa strame della stessa Costituzione della Repubblica Italiana (la legge fondamentale del nostro ordinamento giuridico cui i ministri fedifraghi hanno pur giurato fedelta' assumendo il loro incarico).
Il governo italiano che abolendo la protezione umanitaria priva di ogni sostegno migliaia e migliaia di persone gettandole nella miseria, nella disperazione, nella fauci dell'economia schiavista e della criminalita' organizzata.
Il governo italiano che non solo mantiene i campi di concentramento in Italia (un crimine e un'infamia che si protrae ormai dal finire del secolo scorso) ma addirittura li incrementa, e vi prolunga i tempi di arbitraria detenzione.
Il governo italiano che intende effettuare massicce deportazioni esponendo le vittime al pericolo di tremendi soprusi e finanche di morte.
Il governo italiano che agisce di fatto per demolire il diritto d'asilo, e che si adopera per cancellare efficaci ed ammirevoli esperienze di solidarieta', di soccorso, di accoglienza, di assistenza.
Il governo italiano che invece di contrastare gli schiavisti opprime vieppiu' le loro vittime.
Il governo italiano che continua a negare il diritto di voto a milioni di persone che in Italia vivono, lavorano, pagano le tasse e sono esempio di rettitudine, di generosita', di virtu' civiche.
Il governo italiano che continuando a negare l'ingresso nel nostro paese a chi e' in fuga da guerre e fame, da schiavitu' e disastri ambientali, impedisce a chi ne ha assoluto bisogno - e pieno diritto - di giungere nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro; e cosi' favoreggia di fatto le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani.
Questo accade oggi, e da mesi, nel nostro paese.
*
Carissime e carissimi,
dinanzi a questo orrore, per contrastare questo orrore, molte e molti di noi si sono impegnate e impegnati in questi mesi, ma gli esiti del nostro comune impegno sono stati fin qui pressoche' nulli.
Dobbiamo fare di piu'.
Dobbiamo fare di meglio.
Ritengo che occorrano due cose.
La prima: prendere piena coscienza del fatto che contrastare il razzismo e' assolutamente decisivo per difendere la democrazia, lo stato di diritto, la civilta', la dignita' umana, la sopravvivenza stessa dell'umanita'.
La seconda, necessariamente conseguente: promuovere una campagna nonviolenta di resistenza civile al razzismo che possa adeguatamente, efficacemente e vittoriosamente contrastare la violenza razzista e difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Credo che questa campagna debba essere caratterizzata dalla scelta teorica e pratica della nonviolenza: questo richiede anche sviluppare nel suo farsi una vera e propria "alfabetizzazione di massa alla nonviolenza", di cui vi e' enorme bisogno anche per contrastare le altre principali spinte distruttive che cosi' come razzismo, schiavismo, imperialismo e neocolonialismo "globalizzati" minacciano oggi l'umanita' di distruzione: la devastazione ambientale, la guerra e il riarmo, il maschilismo che di ogni altra violenza e' prima radice e primo paradigma.
E credo che questa campagna nonviolenta di resistenza civile al razzismo debba porre i seguenti obiettivi:
I. che siano revocate tutte le misure razziste imposte dall'attuale e dai precedenti governi, e si torni nell'alveo della legalita' costituzionale e del rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani;
II. che il governo razzista e golpista rassegni le dimissioni;
III. che i ministri responsabili di gravissimi reati ne rispondano nelle aule di giustizia;
IV. che siano riconosciuti tutti i diritti umani, e tra essi in primis il diritto di voto, a tutte le persone che vivono nel nostro paese;
V. che sia riconosciuto a tutte le persone il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro, e che sia concretamente garantito il diritto d'asilo come stabilito nell'articolo 10 della Costituzione;
VI. che sia finalmente adeguatamente contrastata l'economia schiavista ed ogni altro atto di persecuzione e di sopraffazione.
*
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 30 dicembre 2018

Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com