[Nonviolenza] Telegrammi. 3184



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3184 del 20 ottobre 2018
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Quattro lettere
2. Manifesta illegittimita' costituzionale di vari articoli del Decreto-Legge 4 ottobre 2018, n. 113 (il cosiddetto "decreto sicurezza")
3. Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"
4. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
5. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
6. Un profilo di Pier Carlo Masini
7. Segnalazioni librarie
8. La "Carta" del Movimento Nonviolento
9. Per saperne di piu'

1. REPETITA IUVANT. QUATTRO LETTERE

Di seguito il testo di quattro lettere indirizzate ad alcuni interlocutori istituzionali sollecitando il loro intervento.
*
1. Segnalazione alla Commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa
Alla Commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa
on. Dunja Mijatovic
Oggetto: segnalazione concernente violazioni dei diritti umani da parte del governo italiano e conseguente richiesta di intervento
Gentilissima on. Mijatovic,
le segnalo che il governo italiano da mesi sta attuando una politica di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
le segnalo inoltre che esponenti di primario rilievo del governo italiano da anni conducono una forsennata propaganda xenofoba e di istigazione al razzismo;
le segnalo infine che un recente decreto del governo italiano (cosiddetto "decreto sicurezza" del 24 settembre 2018) intende introdurre nell'ordinamento italiano misure di discriminazione razzista palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con la civilta' giuridica e il diritto internazionale.
Tutto cio' le segnalo formulando la richiesta di un suo tempestivo intervento in difesa dei diritti umani che le citate iniziative del governo italiano palesemente violano.
Voglia gradire distinti saluti,
Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo (Italia), 9 ottobre 2018
*
2. Segnalazione al Commissario per lo stato di diritto e la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea
Al Commissario per lo stato di diritto e la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea
on. Frans Timmermans
Oggetto: segnalazione concernente violazioni dello stato di diritto e della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea da parte del governo italiano e conseguente richiesta di intervento
Egregio on. Timmermans,
le segnalo che il governo italiano da mesi sta attuando una politica di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
le segnalo inoltre che esponenti di primario rilievo del governo italiano da anni conducono una forsennata propaganda xenofoba e di istigazione al razzismo;
le segnalo infine che un recente decreto del governo italiano (cosiddetto "decreto sicurezza" del 24 settembre 2018) intende introdurre nell'ordinamento italiano misure di discriminazione razzista palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con lo stato di diritto, con la civilta' giuridica e il diritto internazionale.
Tutto cio' le segnalo formulando la richiesta di un suo tempestivo intervento in difesa dei diritti umani, dello stato di diritto e della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea che le citate iniziative del governo italiano palesemente violano.
Voglia gradire distinti saluti,
Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo (Italia), 12 ottobre 2018
*
3. Segnalazione all'Alta commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani
All'Alta commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani
on. Michelle Bachelet
Oggetto: segnalazione concernente violazioni dei diritti umani da parte del governo italiano e conseguente richiesta di intervento
Gentilissima on. Bachelet,
nell'esprimerle vivo apprezzamento per la decisione da lei annunciata lo scorso mese di inviare ispettori in Italia in relazione ai molti gravi recenti episodi di razzismo, episodi che peraltro continuano a verificarsi, le segnalo quanto segue:
- che il governo italiano da mesi sta attuando una politica di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
- che esponenti di primario rilievo del governo italiano da anni conducono una forsennata propaganda xenofoba e di istigazione al razzismo;
- che un recente decreto del governo italiano (cosiddetto "decreto sicurezza" del 24 settembre 2018) intende introdurre nell'ordinamento italiano misure di discriminazione razzista palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con lo stato di diritto, con la civilta' giuridica e il diritto internazionale.
Tutto cio' le segnalo formulando la richiesta di un suo tempestivo intervento in difesa dei diritti umani e del diritto internazionale che le citate iniziative del governo italiano palesemente violano.
Voglia gradire distinti saluti e fervidi auguri di buon lavoro,
Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo (Italia), 15 ottobre 2018
*
4. Appello ai parlamentari fedeli alla Costituzione della Repubblica italiana e quindi rispettosi dei diritti umani di tutti gli esseri umani
Ai senatori ed alle senatrici fedeli alla Costituzione
Alle deputate ed ai deputati fedeli alla Costituzione
Oggetto: un appello ai parlamentari fedeli alla Costituzione della Repubblica italiana e quindi rispettosi dei diritti umani di tutti gli esseri umani
Egregi senatori ed egregie senatrici,
egregie deputate ed egregi deputati,
sono anche a voi ben noti tre abominevoli fatti:
- il primo, che il governo italiano da mesi sta attuando una politica di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
- il secondo, che esponenti di primario rilievo del governo italiano da anni conducono una forsennata propaganda xenofoba e di istigazione al razzismo;
- il terzo, che un recente decreto del governo italiano (cosiddetto "decreto sicurezza" del 24 settembre 2018) intende introdurre nell'ordinamento misure di discriminazione razzista - che sono state autorevolmente definite "apartheid giuridico" - palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con lo stato di diritto, con la civilta' giuridica e il diritto internazionale.
E' dovere di ogni persona di retto sentire e di volonta' buona opporsi a una tale barbarie; tre cose occorre fare:
- impegnarsi per ottenere l'immediata cessazione di ogni atto criminale, persecutorio, razzista ed incostituzionale da parte del potere esecutivo;
- impegnarsi per ottenere le dimissioni del governo della disumanita';
- impegnarsi per ottenere che i ministri responsabili di crimini siano chiamati a risponderne nelle aule di giustizia secondo le leggi vigenti.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Il primo dovere di ogni essere umano, ed a maggior ragione di ogni umano istituto, e' salvare le vite in pericolo.
L'Italia e' una democrazia e uno stato di diritto.
Egregi senatori ed egregie senatrici,
egregie deputate ed egregi deputati,
vi formuliamo quindi tre richieste.
In primo luogo: chiediamo a voi, specificamente in quanto rappresentanti del popolo italiano, di condurre in parlamento, e di promuovere nel paese, un'opposizione adeguata ed efficace alla barbarie razzista e al governo della disumanita'; vi chiediamo di impegnarvi a difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani, la legalita' che salva le vite, la Costituzione repubblicana presidio di liberta', uguaglianza di diritti, solidarieta'.
In secondo luogo: chiediamo a voi, specificamente in quanto potere legislativo dal cui voto di fiducia il governo dipende, di impegnarvi per ottenere le dimissioni del governo che perseguita degli esseri umani, che rifiuta di soccorrere chi e' in pericolo di morte, che istiga all'odio e alla violenza, che viola la Costituzione.
In terzo luogo: chiediamo a voi, specificamente in quanto pubblici ufficiali, di ottemperare a un preciso e ineludibile dovere: promuovere la necessaria azione giudiziaria segnalando alle competenti magistrature la "notitia criminis" che nelle prime righe di questa lettera abbiamo sommariamente riassunto.
Ringraziandovi per l'attenzione e confidando in un vostro persuaso, concreto e adeguato impegno, vogliate gradire distinti saluti.
Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 17 ottobre 2018

2. MATERIALI. MANIFESTA ILLEGITTIMITA' COSTITUZIONALE DI VARI ARTICOLI DEL DECRETO-LEGGE 4 OTTOBRE 2018, N. 113 (IL COSIDDETTO "DECRETO SICUREZZA")

Sintetizziamo qui l'elenco degli articoli che presentano profili di manifesta illegittimita' costituzionale riscontrati dall'"Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione" (Asgi) nelle nuove norme concernenti permessi di soggiorno per esigenze umanitarie, protezione internazionale, immigrazione e cittadinanza previste nel Decreto-Legge 4 ottobre 2018, n. 113.
Il testo integrale del documento dell'Asgi - 28 pagine dense di dottrina giuridica e puntuali riscontri - puo' essere letto nel sempre utilissimo sito dell'Asgi (www.asgi.it).
*
Nel documento si evidenzia preliminarmente che non sussistono i casi di straordinaria necessita' e urgenza prescritti dall'art. 77 Cost. per l'adozione del decreto-legge, e che "la mancanza dei requisiti costituzionali del decreto-legge e' oggi ritenuto dalla Corte costituzionale come vizio di legittimita' costituzionale dell'intero decreto-legge, non sanato neppure dall'approvazione della legge di conversione in legge".
*
1. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 1 (Abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari e disciplina di casi speciali di permessi di soggiorno temporanei per esigenze di carattere umanitario).
*
2. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 3 (trattenimento per la determinazione o la verifica dell'identita' e della cittadinanza dei richiedenti asilo).
*
3. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 4 (Disposizioni in materia di modalita' di esecuzione dell'espulsione).
*
4. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 9 (Disposizioni in materia di domanda reiterata e di domanda presentata alla frontiera).
*
5. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 10 (Procedimento immediato innanzi alla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale).
*
6. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 12 (Disposizioni in materia di accoglienza dei richiedenti asilo).
*
7. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 13 (Disposizioni in materia di iscrizione anagrafica).
*
8. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 14 (disposizioni in materia di acquisizione e revoca della cittadinanza).
*
9. L'irragionevole previsione dell'inclusione del reato di blocco stradale quale causa ostativa all'ingresso e soggiorno regolari.

3. INIZIATIVE. UN APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".
Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.
Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.
Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.
Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.
Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.
Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.
A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.
Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

4. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

5. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

6. UN PROFILO DI PIER CARLO MASINI
[Pier Carlo Masini e' nato a Cerbaia nel 1923 ed e' deceduto a Firenze nel 1998. Antifascista, socialista libertario, storico insigne. Dalla Wikipedia, edizione italiana, riprendiamo la voce a lui dedicata]

Pier Carlo Masini (Cerbaia, 26 marzo 1923 - Firenze, 19 ottobre 1998) e' stato un politico, giornalista e storico italiano.
Antifascista, e' stato uno degli esponenti piu' in vista del socialismo libertario del secondo dopoguerra, un socialismo ispirato dalla tradizione anarchica internazionalista della fine dell'Ottocento e da quella socialista democratica e federalista di Turati, Merlino, Rosselli, Andrea Caffi e Giuseppe Faravelli.
Pier Carlo Masini nasce il 26 marzo 1923 a Cerbaia frazione di San Casciano Val di Pesa (Fi) da Antonio e Ada Calamandrei. Inizia la propria attivita' politica e di studioso giovanissimo negli ambienti del movimento liberalsocialista di Tristano Codignola. Viene arrestato per attivita' antifascista il 21 gennaio 1942 e condannato a tre anni di confino da scontare a Guardia Sanframondi, nel beneventano, sul massiccio del Matese. Riacquistata la liberta', il 19 maggio del 1943, torna a Firenze, riprende i contatti con i vecchi compagni e si avvicina al Partito Comunista Italiano. Quando le operazioni militari della seconda guerra mondiale travolgono anche la Toscana, Masini e' in prima fila per aiutare la popolazione della sua zona, ricoprendo anche incarichi di responsabilita', come quello di vicesindaco di San Casciano Val di Pesa, nominato dagli Alleati, e come quello di membro del Cln locale in rappresentanza del Pci, senza tuttavia partecipare mai direttamente ad azioni militari.
Nel periodo compreso tra l'ultima fase del conflitto e i momenti immediatamente successivi alla liberazione, di fronte alla svolta di Salerno di Palmiro Togliatti e alla interpretazione della lotta al nazifascismo, Masini e' legato da stretta amicizia e militanza a Zemiro Melas (Emilio) e maturano entrambi la scelta di abbandonare il Pci e si avvicinano al movimento anarchico. Masini e Melas scelgono gli anarchici, e la scelta è fatta con convinzione e dedizione. Tant'e' che fra i primi giornali libertari usciti nella Toscana nei mesi successivi alla Liberazione, prima e dopo il congresso della Federazione Anarchica Italiana a Carrara, nel settembre del 1945, due numeri unici sono curati dallo stesso Masini a Firenze: "Passione rivoluzionaria", organo dei giovani anarchici toscani (estate 1945), e "Alba dei Liberi" (gennaio 1946), mentre Zemiro Melas pubblica nella rivista "Volonta'" appena fondata da Giovanna Caleffi Berneri (vedova di Camillo Berneri) la poesia "Liberta' Compagni Ascoltiamo". Inoltre il 20-22 luglio 1946 Masini e' rappresentante dei giovani anarchici fiorentini e del Valdarno inferiore al convegno giovanile anarchico di Faenza.
Alcune figure dell'anarchismo storico sono state punto di riferimento culturale e politico per Masini: Michail Aleksandrovic Bakunin, Carlo Cafiero, Errico Malatesta e soprattutto Francesco Saverio Merlino e Camillo Berneri. Di Bakunin e Cafiero Masini ammira la dedizione alla causa, la coerenza e l'intensita' emotiva della loro partecipazione agli eventi che li videro protagonisti; di Malatesta apprezza il pensiero semplice, lineare e razionale; di Merlino e Berneri valorizza la spregiudicatezza teorica, il "revisionismo", la capacita' di mettere a confronto e in discussione l'anarchismo con le altre correnti teoriche del movimento operaio e socialista. Non e' un caso che fin dal dopoguerra Masini instaura un fertile rapporto epistolare con Aldo Venturini, curatore delle opere di Merlino, e con Giovanna Berneri, moglie di Camillo. Per meglio comprendere la profondita' e l'intensita' di queste collaborazioni va ricordata la pubblicazione nel 1957, per le edizioni De Silva e La Nuova Italia, insieme proprio con Aldo Venturini, del volume Concezione critica del socialismo libertario di Merlino o degli scritti scelti di Camillo Berneri, Pietrogrado 1917 Barcellona 1937, per la Sugar editore nel 1964, curati con Alberto Sorti.
Il rapporto con gli anarchici non e' facile, il giovane Masini pieno di entusiasmo e di dinamismo spesso si scontra con compagni piu' anziani, esausti per la lunga lotta al fascismo, spesso isolati ed emarginati dall'egemonia marxista sui movimenti popolari. L'anarchismo italiano del dopoguerra, nonostante la grande tradizione, appare a Masini povero culturalmente ed organizzativamente, limitato e spesso sopraffatto da diatribe interne. Masini si propone di contribuire a disincagliare l'anarchismo dal peso della sua emarginazione, creando una rete di collaborazioni, spesso esterne al movimento, nella speranza che il travaso di culture diverse ma vicine possa in qualche modo far sbocciare una nuova pianta su una radice antica. L'idea di dare inizio a un processo di rinnovamento all'interno del movimento si concretizza attraverso il periodico "Gioventu' anarchica" (1946-1947), redatto insieme a Carlo Doglio.
Masini prende contatto con aree culturali e politiche fra loro diverse, come quella del Movimento di Religione di Ferdinando Tartaglia e Aldo Capitini, o del periodico bergamasco "La Cittadella", o di piccole organizzazioni della "sinistra comunista" e trotzkista. All'interno della Fai, Masini si occupa inizialmente della Commissione antimilitarista mentre progressivamente il suo impegno si intensifica sia come conferenziere sia, dal 1948, come redattore di "Umanita' Nova" e come collaboratore della rivista "Volonta'" (1947-1949). Lo scontro interno alla Fai fra i giovani che si muovono intorno a Masini e le componenti più tradizionali del movimento, matura fra il congresso di Livorno (23-25 aprile 1949) e il congresso di Ancona (8-10 dicembre 1950). L'idea di Masini di un "partito libertario" con una dimensione teorica e pratica dell'anarchismo aderente alla nuova realta' economica, politica e sociale dell'Italia del dopoguerra, capace di stringere alleanze, su posizioni prettamente internazionaliste e legate alle lotte dei lavoratori, con una presenza costante all'interno del sindacato, sono le basi che portano alla nascita del periodico "L'Impulso" e dei "Gruppi anarchici d'azione proletaria" (Gaap).
Masini e' tra i principali estensori delle tesi Sulla liquidazione dello Stato come apparato di classe che vengono presentate alla conferenza nazionale di Pontedecimo (Ge) del 24-25 febbraio 1951 che segna la nascita ufficiale dei Gaap. La costituzione dell'organizzazione e' anche pero' l'inizio per Masini di un lento ma costante distacco dall'anarchismo militante tradizionale che lo porta nel giro di pochi anni ad approdare al socialismo democratico. La maggiore passione di Masini, in questo periodo come per tutto il resto della sua vita, e' la ricerca storica. Laureatosi in Scienze politiche a Firenze il 13 novembre 1946 si dedica con impegno nello studio della storia dell'anarchismo in questo periodo proprio per far fronte alle mistificazioni e all'egemonia culturale del Pci.
In questi anni in cui Masini ricopre l'incarico di redattore di "Umanita' Nova" (dal 1948 agli inizi del 1950) e collabora con il "Libertario" (1950/52) non c'e' numero di questi giornali su cui non venga riportato, oltre a quello di politica, un articolo di storia; si tratta di veri e propri saggi che, a volte, escono a puntate, mentre l'entusiasmo per l'analisi dei documenti, di libri e di riviste rare e' documentato dalla rubrica firmata con lo pseudonimo "L'Archivista". Costante, anche se molte volte il suo appello cade nel vuoto, e' il richiamo di Masini alla necessita' per gli anarchici di ricostruire il proprio percorso storico in forma critica, per strappare dall'anarchismo quell'etichetta di fenomeno folcloristico e "preistorico" della storia del movimento operaio, che gli storici allineati con le direttive del conformismo togliattiano tentano di attribuirgli. L'attivita' di ricerca va oltre gli ambiti militanti confrontandosi ben presto con quella parte della storiografia contemporanea sul movimento operaio che inizia allora a fare i primi passi. Ecco dunque la collaborazione alla rivista "Movimento operaio" di Gianni Bosio, con cui fra l'altro per circa vent'anni intrattiene una fittissima corrispondenza. In questa intensa fase di ricerca storica Masini collabora con il giovane Gino Cerrito e l'anziano militante Ugo Fedeli.
Intanto l'esperienza dei Gaap avvia la collaborazione con il movimento "Azione comunista", un'area di militanti animata Giulio Seniga - ex braccio destro di Pietro Secchia - provenienti da varie esperienze politiche dell'estrema sinistra (bordighisti, trotzkisti), come Giorgio Galli, Luciano Raimondi o Bruno Fortichiari, tra i fondatori del PCd'I nel 1921 ecc. che ha il merito, tra il 1956 e il 1958, durante e dopo la crisi ungherese, di rappresentare, con un vivace dibattito e un'intensa attivita', la parte internazionalista e antistalinista della sinistra extraparlamentare italiana. Con Seniga, in particolare, Masini stringe una amicizia profonda e una collaborazione culturale che negli anni sessanta producono l'esperienza della casa editrice Azione Comune. Lo scioglimento dei Gaap - che nell'aprile del 1957 decidono di fondersi con i Gruppi d'azione comunista per creare il Movimento della Sinistra comunista -, l'affermarsi all'interno di quest'ultimo delle tendenze neo-leniniste, l'insuccesso organizzativo di Msc come forza alternativa al Pci e al Psi, convincono Masini ad abbandonare qualsiasi residuo militante e teorico libertario, per approdare fra la fine del 1958 e l'inizio del 1959 al Partito Socialista Italiano.
L'adesione al Psi, del gennaio 1959, viene preceduta dalla pubblicazione da parte di Masini de La corrente di "sinistra" vista da sinistra e Una classe un partito. Due documenti dichiaratamente internazionalisti, classisti e decisamente "antibolscevichi". La tesi principale dei documenti e' quella che solo attraverso un partito socialista unificato, con al suo interno una corrente libertaria e internazionalista, e' possibile smascherare l'inganno bolscevico, e dare una prospettiva politica alla classe operaia. E' in questo denso periodo di partecipazione al dibattito politico che Masini entra in contatto con la redazione di "Corrispondenza socialista", stringe rapporti di amicizia con Giorgio Galli, Stefano Merli e Gaetano Arfe' e, inoltre, incontra Giuseppe Faravelli, socialista riformista di tradizioni turatiane, amico di Andrea Caffi e curatore della rivista indipendente "Critica sociale".
Sono questi gli anni in cui Masini si fa carico della ricerca storica, per scrivere saggi sulle tradizioni laiche, risorgimentali, libertarie, federaliste e anticlericali del primo socialismo italiano. In questo senso vanno anche letti i suoi interessi ed il suo notevole contributo alla riscoperta di personaggi importanti del movimento operaio italiano come ad esempio Arcangelo Ghisleri. L'uscita del volume, La scapigliatura democratica. Carteggi di Arcangelo Ghisleri: 1875-1890, curato da Masini, per conto delle edizioni Feltrinelli nel 1961 e' una significativa chiave di lettura della concezione del suo metodo di ricerca storica e dei suoi interessi culturali. Ma la ricerca storica non distoglie Masini dalla militanza che anche nelle file socialiste non e' tranquilla ma assume subito i tratti di un impegno critico.
Basta leggere i numerosi articoli di Masini sia sulla rivista "Critica Sociale", di cui sara' collaboratore per vent'anni, sia sul quotidiano "Avanti!", per capire la sua irrequietezza culturale. Masini, pur ricoprendo incarichi nel partito - nel Psdi, partito nel quale milita dal 1969 al 1992 e nel quale ricopre l'incarico anche di segretario provinciale di Bergamo e membro del Comitato centrale - non si candida mai a qualsiasi carica pubblica, ne' di consigliere comunale ne' di parlamentare, e motiva queste scelte con la volonta' di mantenere una coerenza etica comportamentale, un proprio costante tratto distintivo. La sua originale concezione del Partito socialista e della sua funzione di sintesi fra le due anime, quella gradualista (Turati e Prampolini) e quella rivoluzionaria (Malatesta, Merlino e Berneri), rimane un caso isolato nel panorama del socialismo italiano di quegli anni.
In questo periodo continuano le collaborazioni alle riviste scientifiche come la "Rivista storica del socialismo" e "Movimento operaio e socialista". Ma escono anche i suoi primi lavori monografici. Nel 1958 viene pubblicato dalla casa editrice Avanti!, Gli internazionalisti. La Banda del Matese, 1876-1878, seguono a ruota i primi tre volumi degli scritti di Bakunin e nel 1963 La Federazione Italiana dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori. Atti ufficiali 1871-1880 (atti congressuali; indirizzi, proclami, manifesti) (Edizioni Avanti!). Per capire l'importanza di questa attivita' c'e' da considerare che nei primi anni sessanta, a parte piccole case editrici di movimento come le edizioni Antistato, la Fiaccola e la Libreria della Fai, non esistono collane o testi sull'anarchismo pubblicati da casa editrici note. Nel 1959 e' uscito Il socialismo anarchico in Italia di Enzo Santarelli, edito da Feltrinelli, poi nient'altro: gli scritti di Masini, sparsi su riviste e quotidiani, divengono quindi l'unico punto di riferimento sul piano della ricerca storica.
Solo piu' tardi, alla fine degli anni sessanta, le case editrici piu' importanti scoprono il tema dell'anarchismo. Proprio dalla scarsita' di iniziative editoriali indipendenti nella sinistra nasce su iniziativa di Seniga la casa editrice Azione Comune che vede in Masini uno dei principali animatori. La collaborazione con la casa editrice e' importante sotto diversi punti di vista: la linea editoriale tende a portare alla luce i temi dell'azione politica e culturale di Masini. Le pubblicazioni di Azione Comune offrono per la prima volta ai giovani lettori testi sconosciuti e inediti della storia del socialismo italiano ed internazionale. Scorrendo il catalogo della casa editrice si trovano nei vari titoli i temi cari a Masini e alla sua visione di un socialismo umanista e libertario. Nel 1962 Masini cura la prima edizione del volume di Rosa Luxemburg, Centralismo o democrazia (Replica a Lenin); nel 1966 pubblica l'opera di Camillo Berneri, Mussolini psicologia di un dittatore.
Ma la casa editrice sale alle cronache soprattutto per la pubblicazione del volume di Guelfo Zaccaria, 200 comunisti italiani tra le vittime dello stalinismo, con in appendice un appello del "Comitato italiano per la verita' sui misfatti dello stalinismo", uno dei rari volumi, forse l'unico a quel tempo in lingua italiana, di denuncia seria e corretta della barbaria del regime sovietico e delle complicita' e delle responsabilita' del Pci nella scomparsa di tanti italiani nel gorgo della repressione staliniana. Sul piano storiografico proprio nell'ambito delle celebrazioni del centenario della nascita della Prima Internazionale è Masini a farsi carico di difenderlo e studiarlo. La sua comunicazione al convegno di Firenze su Il movimento operaio e socialista. Bilancio storiografico e problemi storici del 18-20 gennaio 1963, La Prima internazionale in Italia, rimane negli annali della storiografia. In questo lavoro minuzioso va inserita la pubblicazione del volume Storia degli anarchici italiani. Da Bakunin a Malatesta, (1969), la biografia di Cafiero (1974) e la Storia degli anarchici nell'epoca degli attentati (1981), pubblicati tutti della casa editrice Rizzoli di Milano.
La presenza di Masini e' costante nei numerosi convegni a carattere storico, sia militanti che no, come quello organizzato dalla Fondazione Einaudi a Torino nel dicembre 1969, Anarchici e anarchia nel mondo contemporaneo, o quello sul centenario della morte di Bakunin del Centro studi Pinelli di Milano, a Venezia nel 1976, inizio di una nuova stagione di analisi e riflessioni storiche. Masini nel 1969 fonda a Bergamo la Biblioteca Max Nettlau, che per anni, in tempi difficili per la ricerca di materiali preziosi, rappresenta una tappa fondamentale per chiunque si accinga allo studio dell'anarchismo. Nel '78 escono i volumi Poeti della rivolta, da Carducci a Lucini e Eresie dell'Ottocento. Alle sorgenti laiche, umaniste e libertarie della democrazia italiana. Negli ultimi anni della sua vita Masini si e' dedicato a studi su Manzoni, Alfieri e Porta. Nel 1993 partecipa alla fondazione della "Rivista Storica dell'Anarchismo" di cui sara' membro del comitato scientifico. Masini muore a Firenze il 19 ottobre 1998.
Tra le opere di Pier Carlo Masini: Anarchici e comunisti nel movimento dei consigli a Torino. Primo dopoguerra rosso 1919-1920, Torino, Gruppo "Barriera di Milano", 1951 (ristampa, Firenze, 1970 e 1972); Antonio Gramsci e l'Ordine Nuovo visti da un libertario, Livorno 1956; Gli internazionalisti e la Banda del Matese, 1876-1878, Milano-Roma 1958; (a cura di) La Federazione Italiana dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori. Atti ufficiali 1871-1880 (atti congressuali; indirizzi, proclami, manifesti), Milano, Edizioni Avanti!, 1963; Storia degli anarchici italiani. Da Bakunin a Malatesta (1862-1892), Milano 1969; Cafiero, Milano 1974 (poi Pisa, Nuova edizione, BFS edizioni, 2014); Eresie dell'Ottocento. Alle sorgenti laiche, umaniste e libertarie della democrazia italiana, Milano 1978; Poeti della rivolta. Da Carducci a Lucini, Milano 1978; I leaders del movimento anarchico, Bergamo 1980; Storia degli anarchici italiani nell'epoca degli attentati, Milano 1981; Manzoni, Pisa, BFS edizioni, 1996; Alfieri, Pisa, BFS edizioni, 1997; Porta, Pisa, BFS edizioni, 1997; Il sol dell'avvenire (con Maurizio Antonioli), Pisa, BFS edizioni, 1999; Mussolini. La maschera del dittatore, Pisa, BFS edizioni, 1999; P. C. Masini, Le parole del Novecento, Pisa, BFS edizioni, 2010.
Tra le opere su Pier Carlo Masini: Carlo Francovich, La Resistenza a Firenze, Firenze 1961, ad indicem; C. Salvianti, R. Ciapetti, Lotte politiche e sociali in Val di Pesa. Dal primo dopoguerra alla Liberazione (1919-1944), Firenze 1979, ad indicem; E. Nicolini, Uno schedato politico: Aldo Capitini, "Il Ponte", n. 1, gen. 1990, pp. 46-53; A. Ciampi, La "Gioventu' Anarchica" di Carlo Doglio a un anno dalla scomparsa, "Rivista storica dell'anarchismo", n. 2, lug.-dic. 1996, pp. 119-142; R. Broggini, Masini, storico dell'anarchia, "La Regione Ticino", n. 244, 24 ott. 1998; F. Bertolucci e C. Venza, Pier Carlo Masini, "Umanita' nova", n. 35, 15 nov. 1998, p. 3; G. Mangini, Un ricordo di Pier Carlo Masini, "Settegiorni", n. 19, 5 nov. 1998; N. Musarra, Pier Carlo Masini, "Sicilia libertaria", nov. 1998, p. 9; G. Landi, Uno studioso e un amico, "A. Rivista Anarchica", n. 250, dic. 1998 - gen. 1999, pp. 33-36; F. Bertolucci, Pier Carlo Masini, "Rivista storica dell'anarchismo", n. 2, giu.-dic. 1998, pp. 5-12; Guida agli archivi delle personalita' della cultura in Toscana tra '800 e '900. L'area pisana, a cura di E. Capannelli e E. Insabato, Firenze, Olschki, 2000, pp. 190-197; Pier Carlo Masini. Un profilo a piu' voci. Atti della giornata di studi sulla figura e l'opera di Pier Carlo Masini, Bergamo 16 gennaio 1999, a c. di G. Mangini, Bergamo 2001; F. Bertolucci, Pier Carlo Masini, in Dizionario biografico degli anarchici italiani, Tomo 2, I-Z, Pisa, BFS edizioni, 2004, pp. 121-125; F. Bertolucci e G. Mangini (a cura di), Pier Carlo Masini. Impegno civile e ricerca storica tra anarchismo, socialismo e democrazia, Pisa, BFS edizioni, 2008; G. Mangini, Masini, Montanelli e le parole della storia, in P. C. Masini, Le parole del Novecento, Pisa, BFS edizioni, 2010, pp. 5-45; G. Seniga, Credevo nel partito. Memorie di un riformista rivoluzionario, a cura di M. A. Serci e M. Seniga, Pisa, BFS edizioni, 2011; Gruppi anarchici d'azione proletaria. Le idee, i militanti, l'organizzazione. Tomo 1. Dal Fronte popolare alla "Legge truffa" la crisi politica e organizzativa dell'anarchismo, a cura di F. Bertolucci, Pisa-Milano, 2017.

7. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Kierkegaard, Pagine scelte e commentate, Rcs, Milano 2017, pp. 192, euro 6,90. A cura di Roberto Garaventa.
*
Riletture
- Enzo Paci, Tempo e verita' nella fenomenologia di Husserl, Laterza, Bari 1961, pp. 282.
*
Riedizioni
- Brian Morton, Florence Gordon, Sonzogno, 2015, Gedi, Roma 2018, pp. 336, euro 9,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica" e al settimanale "L'Espresso").
- Goran Tunstroem, L'Oratorio di Natale, Iperborea, Milano 1996, Rcs, Milano 2018, pp. 368, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

9. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3184 del 20 ottobre 2018
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
*
Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
Per non ricevere piu' il notiziario e' sufficiente recarsi in questa pagina: https://lists.peacelink.it/sympa/signoff/nonviolenza
Per iscriversi al notiziario, invece, l'indirizzo e' https://lists.peacelink.it/sympa/subscribe/nonviolenza
*
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com