[Nonviolenza] Voci e volti della nonviolenza. 984



==============================
VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
==============================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Numero 984 del 6 ottobre 2018

In questo numero:
1. "In memoria di Domenico Jervolino". Un incontro di riflessione e di testimonianza a Viterbo
2. Alcuni testi del mese di agosto 2018 (parte terza)
3. Una commemorazione a Viterbo
4. "Un pomodoro e un pezzo di carbone". Una commemorazione degli emigrati uccisi a Marcinelle e a Foggia tenuta a Viterbo l'8 agosto 2018
5. Goliardia
6. Una manifestazione a Viterbo in memoria dei braccianti uccisi
7. Ricordando Umberto Calosso ed Angelo Frammartino. A Viterbo un incontro di studio su antifascismo e nonviolenza
8. Opporsi al razzismo, salvare le vite

1. INCONTRI. "IN MEMORIA DI DOMENICO JERVOLINO". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE E DI TESTIMONIANZA A VITERBO

Si e' svolto la mattina di sabato 6 ottobre 2018 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione e di testimonianza in memoria di Domenico Jervolino, amico, maestro e compagno di lotte deceduto alcuni mesi fa.
Nel corso dell'incontro e' stata rievocata la figura del pensatore e del testimone, del militante del movimento operaio, dell' amico della nonviolenza inesausto ricercatore e sperimentatore di verita', del pubblico amministratore sollecito del pubblico bene, dello studioso e docente sapiente e saggio, del difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani, della persona costantemente schierata con le oppresse e gli oppressi in lotta per la liberazione dell'umanita'.
*
Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha ricordato con viva commozione alcune esperienze d'incontro e d'impegno comune, e rievocato alcune caratteristiche salienti non solo dell'impegno politico e dell'azione intellettuale, ma anche specificamente della figura umana del filosofo e militante.
*
Domenico Jervolino, nato a Sorrento nel 1946 e deceduto a Roma nel 2018, discepolo di Pietro Piovani, studioso ed amico di Paul Ricoeur e Hans Georg Gadamer, due fra i maggiori filosofi del Novecento, ha insegnato ermeneutica e filosofia del linguaggio all'Universita' di Napoli Federico II. Ha fatto parte degli organismi dirigenti dell'Associazione internazionale per la Filosofia della  Liberazione (Afyl) e della International Gramsci Society (Igs), ed e' stato membro della Consulta filosofica italiana (organismo rappresentativo della comunita' scientifica nel campo degli studi filosofici). Nell'ambito dell'impegno politico e nelle istituzioni e' stato consigliere regionale della Campania dal 1979 al 1987 e membro della presidenza del Consiglio regionale, ed assessore all'educazione del Comune di Napoli dal marzo 2000 al marzo 2001. E' stato anche nel corso degli anni dirigente delle Acli e della Cisl Universita', tra i promotori del Movimento politico dei lavoratori (Mpl) e del movimento dei Cristiani per il socialismo (Cps), membro della direzione nazionale della Lega delle Autonomie Locali e della segreteria nazionale di Democrazia Proletaria di cui e' stato a lungo responsabile nazionale Cultura e scuola, successivamente in Rifondazione Comunista e' stato membro del Comitato politico nazionale e responsabile nazionale Universita'. E' autore, nel campo degli studi filosofici, dei volumi: Il cogito e l'ermeneutica. La questione del soggetto in Ricoeur, Procaccini, Napoli 1984, Marietti, Genova 1993  (tradotto in inglese presso Kluwer nel 1990); Pierre Thevenaz e la filosofia senza assoluto, Athena, Napoli 1984; Logica del concreto ed ermeneutica della vita morale. Newman, Blondel, Piovani, Morano, Napoli 1994; Ricoeur. L'amore difficile, Studium, Roma 1995; Le parole della prassi. Saggi di ermeneutica, Citta' del sole, Napoli 1996 (in una collana dell'Istituto italiano per gli studi filosofici); Paul Ricoeur. Une hermeneutique de la condition humaine, Ellypses, Paris 2002; Introduzione a Ricoeur, Morcelliana, Brescia 2003; Ricoeur. Hermeneutique et traduction, Ellipses, Paris 2007; Per una filosofia della traduzione, Morcelliana, Brescia 2008. Ha curato e introdotto l'antologia ricoeuriana Filosofia e linguaggio, Guerini, Milano 1994; una scelta di scritti di Ricoeur sulla traduzione: La traduzione. Una scelta etica, Morcelliana, Brescia 2001; sempre di Ricoeur, Etica e morale, Morcelliana, Brescia 2007 e Ricoeur e la psicoanalisi, Franco Angeli, MIlano 207 (con G. Martini); ha curato, inoltre, i volumi Filosofia e liberazione, Capone, Lecce 1992 (con G. Cantillo); Fenomenologia e filosofia del linguaggio, Loffredo, Napoli 1996 (con R. Pititto); L'eredita' filosofica di Jan Patocka, Cuen, Napoli 2000. Ha partecipato ai principali volumi collettivi pubblicati su Ricoeur negli ultimi anni in Francia, Spagna, Inghilterra  e Stati Uniti e continuato a lavorare in particolare sull'opera di Jan Patocka e sugli sviluppi della fenomenologia di lingua francese nonche' sul rapporto ermeneutica-traduzione. Una decina di anni fa complessivamente i suoi saggi e articoli di filosofia erano circa ottanta in italiano o tradotti in sette lingue straniere. Nel campo della saggistica politica e' autore dei volumi: Questione cattolica e politica di classe, Rosenberg & Sellier, Torino 1969; Neoconservatorismo e sinistra alternativa, Athena, Napoli 1985; e di una vasta produzione pubblicistica. Collaboratore di numerose riviste italiane e straniere, tra cui  "Concordia" di Aachen, "Actuel Marx" di Parigi, "Filosofia e teologia" e "Studium" di Roma, "Segni e comprensione" di Lecce; ha diretto la  rivista "Alternative" di Roma ed e' stato condirettore della rivista "Il tetto" di Napoli.
*
Nel ricordo di Domenico Jervolino le persone partecipanti all'incontro hanno riaffermato il loro impegno contro il razzismo e contro tutte le violenze e le oppressioni.
Nel corso dell'incontro e' stato espresso ancora una volta un corale invito a partecipare alla marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza tra i popoli che si svolgera' domenica 7 ottobre.
Le persone partecipanti all'incontro hanno altresi' espresso la loro solidarieta' all'esperienza di accoglienza di Riace, un'esperienza di concreto riconoscimento di umanita' e di coerente civile convivenza di straordinario valore morale e politico.
*
Al termine dell'incontro le persone partecipanti hanno condiviso l'appello "Opporsi al razzismo" che di seguito si trascrive.
Fin dal suo insediamento il governo dell'estrema destra razzista e golpista sta commettendo gravissimi reati:
- impedendo che siano accolti e soccorsi nei porti italiani i superstiti di naufragi, cosi' commettendo il reato di omissione di soccorso;
- diffamando, aggredendo e sabotando i soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, cosi' ostacolando quei salvataggi ovvero favoreggiando de facto l'abbandono dei naufraghi alla morte;
- operando al fine di impedire che le vittime superstiti dei lager libici possano trovare salvezza in Europa, adoperandosi affinche' esse non riescano a lasciare la Libia e siano riconsegnate di fatto ai loro aguzzini;
- propagandando stereotipi razzisti ed istigando al disprezzo e all'odio razzista e religioso;
- minacciando schedature razziste in palese violazione della Costituzione;
- facendo l'apologia di azioni ed espressioni razziste, cosi' favoreggiandole e di fatto istigando al razzismo;
- sminuendo la gravita' di gravissimi fatti di violenza razzista, negando che di razzismo si tratti;
- compiendo atti configurabili come sequestro di persona (ipotesi di reato formulata dalla magistratura a carico del Ministro dell'Interno - ed effettivo capo del governo - in relazione alla gravissima vicenda dei naufraghi soccorsi dalla nave della Guardia Costiera italiana "Diciotti" ai quali scandalosamente si nego' per giorni e giorni lo sbarco);
- tentando di introdurre, con il cosiddetto "decreto sicurezza", elementi di vero e proprio apartheid nel corpus legislativo italiano, in flagrante violazione della democrazia, della civilta' giuridica, della dignita' umana;
- e tutto cio' abusando delle pubbliche funzioni e dei pubblici poteri ad esso governo attribuiti, e violando la Costituzione della Repubblica italiana cui pure i ministri hanno giurato fedelta'.
Ad ogni persona rispettosa e sollecita della dignita' umana propria ed altrui chiediamo di impegnarsi in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani; chiediamo di impegnarsi in difesa della legalita' che salva le vite; chiediamo di impegnarsi con la la forza della verita' e con la scelta della nonviolenza a contrastare il razzismo ed ogni altra violenza; chiediamo di impegnarsi per le dimissioni del governo delle persecuzioni razziste e dell'omissione di soccorso, dell'anomia e della disumanita'; chiediamo di impegnarsi a segnalare alle competenti magistrature la "notitia criminis" dei reati commessi dai ministri del governo della disumanita' affinche' essi siano processati e condannati secondo le leggi vigenti.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e i diritti di tutti difende, unitevi nella lotta per affermare la dignita' e l'eguaglianza di diritti di ogni persona, unitevi nella condivisione dei beni e del bene, unitevi nell'impegno per la comune liberazione.

2. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI AGOSTO 2018 (PARTE TERZA)

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di agosto 2018.

3. UNA COMMEMORAZIONE A VITERBO

Per iniziativa del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" mercoledi' 8 agosto 2018 si e' tenuta nel quartiere di Santa Barbara a Viterbo una commemorazione delle vittime della strage di Marcinelle di tanti anni fa e delle vittime dell'economia schiavista, razzista e mafiosa morte sulle strade italiane nei giorni scorsi.
Il discorso commemorativo e' stato tenuto dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese.
*
Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il loro impegno contro il razzismo e il loro sostegno all'appello "Un'insurrezione nonviolenta per le dimissioni del governo razzista" che di seguito si trascrive.
"Il governo dell'estrema destra razzista e golpista in appena due mesi ha gia' provocato troppe vittime.
Con l'omissione di soccorso dei naufraghi nel Mediterraneo.
Con l'aggressione e il sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane in mare.
Con la complicita' con la Libia degli schiavisti, dei lager e degli orrori.
Con il disprezzo e la persecuzione delle persone piu' oppresse e piu' bisognose di aiuto.
Con la propaganda e l'istigazione all'odio razzista che ha scatenato squadristi e assassini.
Con la violazione della Costituzione della Repubblica italiana che fa obbligo di riconoscere e difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Per fermare tanta scellerata violenza occorre innanzitutto costringere il governo delle persecuzioni razziste alle immediate dimissioni.
Per fermare tanta scellerata violenza occorre innanzitutto ottenere che siano finalmente processati e condannati ai sensi delle leggi vigenti i ministri responsabili di propaganda e atti di razzismo, responsabili di crimini contro l'umanita'.
Occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze in difesa del diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze in difesa della legalita' che salva le vite.
Occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze in difesa della repubblica democratica, dello stato di diritto, della civilta', dell'umanita'.
Denunciamo i ministri razzisti.
Facciamo dimettere il governo della disumanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere".
*
Le persone partecipanti all'incontro hanno altresi' espresso il loro sostegno all'appello "Una persona, un voto" che di seguito si trascrive.
"Un appello all'Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.
Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.
Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.
Una persona, un voto. Il momento e' ora".
*
Opporsi alla schiavitu'.
Opporsi alla mafia.
Opporsi al razzismo, alla segregazione, alle persecuzioni.
Contro ogni violenza, contro ogni oppressione.
Difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la liberazione comune dell'umanita' intera.
Pace, giustizia, solidarieta', condivisione del bene e dei beni.
Liberta', uguaglianza, responsabilita', fraternita' e sororita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.

4. "UN POMODORO E UN PEZZO DI CARBONE". UNA COMMEMORAZIONE DEGLI EMIGRATI UCCISI A MARCINELLE E A FOGGIA TENUTA A VITERBO L'8 AGOSTO 2018

Mercoledi' 8 agosto 2018 si e' tenuta a Viterbo per iniziativa del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" una commemorazione delle vittime della strage di Marcinelle di tanti anni fa e delle vittime dell'economia schiavista, razzista e mafiosa morte sulle strade italiane nei giorni scorsi.
Il discorso commemorativo e' stato tenuto dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese. Di seguito una sintesi ricostruita a memoria delle parole dette parlando a braccio.

I.

Ci avete fatto caso?
Un cuore umano sembra un pomodoro.
Ci avete fatto caso?
Bruciato sembra un pezzo di carbone.
Ci avete fatto caso?
Un uomo morto sembra essere uno straccio
e solo allora riconoscono che e' un uomo.

Un emigrante e' sempre un emigrante
quale che sia il paese da cui parte.
E un operaio e' sempre un operaio
che lavori nei campi o in miniera.
E sempre sono esseri umani
esseri umani sfruttati e violentati
da un potere che gli ruba il respiro
da un potere che gli mangia le vite.

E un razzista e' sempre anche schiavista
e uno schiavista e' sempre anche razzista.
E tutti i potenti sono in combutta
contro tutte le oppresse e gli oppressi.
I padroni non credono affatto che gli esseri umani
siano uguali in dignita' e diritti.
Pensano invece sia un bel modo di campare
mangiare il cuore delle altre persone.

Quando muoiono nelle gallerie
quando muoiono negli incidenti
quando muoiono ammazzati
a colpi di fucile o di scudiscio
di colpo ritornano a sembrare umani
quegli esseri umani che un attimo prima
non erano considerati esseri umani
ma solo pezzi di carne senza volto
solo corpi di schiavi senza voce
solo ingranaggi della macchina della valorizzazione del capitale.

E chi li ha schiavizzati e li ha ammazzati
quando e' ben certo che siano proprio morti
la lacrimuccia espettora a reti unificate
la lacrimuccia che non riusciva a spremersi
quand'erano vivi e tenevano basso
il costo del lavoro
cosi' che fossero alti
i profitti.

Quando erano vivi e col sudore e il sangue
facevano la gioia dell'intera filiera
che dal caporale giunge al consumatore
e tutta e' agli ordini del capitale astratto
che fa suo pascolo delle concrete umane vite
banchetta con le prelibate carni delle umane sue vittime
globale lucullo e trimalcione
tritacarne eretto a sistema e ideologia.

Il capitale che sa cio' che vuole
e che sa cio' che fa
e cio' che fa e' torturare e uccidere
l'umanita' dolente resa schiava
della catena della produzione
per ricavarne il massimo profitto.

No, non ricordino i morti di Marcinelle
gli schiavisti razzisti che oggi governano questo paese
e non osino dire di essere in lutto per i braccianti morti
abbiano invece vergogna e paura
temano che come fantasmi come antiche furie
quelle vittime tornino ad accusarli inesorabili
le stesse vittime allora ed oggi
oggi come allora vittime
del capitale e del suo comitato d'affari
oggi come allora vittime
del potere mafioso, razzista, schiavista.

Ci avete fatto caso?
Un cuore umano sembra un pomodoro.
Ci avete fatto caso?
Bruciato sembra un pezzo di carbone.
Ci avete fatto caso?
Un uomo morto sembra essere uno straccio
e solo allora riconoscono che e' un uomo.

II.

Le vittime della violenza
del potere assassino che sfrutta e divora
quelle vittime puo' ricordarle
solo chi condivide con loro il suo pane
solo chi condivide con loro la fatica e il dolore e la paura
solo chi per soccorrerle si adopera
solo chi con tutto il cuore a loro e' uguale
solo chi come loro e' vittima e lo sa.
Solo le oppresse e gli oppressi libereranno
l'umanita' intera dal dolore e dalla vergogna
tutto sara' allora chiaro
di tutte le donne e di tutti gli uomini ci ricorderemo come fossero qui
risorgeranno allora tutti i morti
tutti i sommersi saranno salvati
nella memoria di un'umanita'
che divenuta umana un mondo umano
sapra' realizzare.

Io chiedo: cosa e' l'umanita'?
Io chiedo: quale e' la cosa giusta?
E ancora chiedo: saremo mai liberi
prima di essere morti?
Non sono domande a cui possa rispondere
una persona sola, sono domande
che richiedono l'azione comune
di chi e' disposto a mettere in comune
tutti i beni e tutto il bene.
Sono domande a cui puo' rispondere
solo la lotta delle oppresse e degli oppressi
affinche' cessi il tempo dei vampiri
e venga il tempo della condivisione.

Felici i poveri, felici i miti
che non hanno oppresso nessuno.
Felici le persone addolorate
felici le affamate ed assetate
perche' loro faranno la giustizia.
Felici i misericordiosi i pacifici i perseguitati
perche' verra' il giorno in cui l'umanita'
si riconoscera' umana, umana.

Quel giorno si sfasceranno le case dei ricchi
si trasformeranno in statue di sale e di vetro
i loro figli non li riconosceranno
tutta l'avidita' del mondo svanira' come fumo ombra nulla.
E i monumenti illustri dei trionfi
di chi li ottenne al prezzo di oceani di sangue
saranno perenne memoria del dolore immedicabile
del male sparso a secchiate, a cisterne, a diluvi
ammonimento di quanto grande fosse ed obbrobriosa
la stoltezza di chi assassinava il fratello
la follia di chi segava la gola a chi pronunciava male la parola scibbolet
il delirio di chi accumulava ricchezze sacrificando vite.

III.

I ministri che dicono di essere contro la mafia
e fanno la politica voluta dalla mafia
tacciano adesso.
I ministro che dicono di essere contro la schiavitu'
e fanno la politica della schiavitu'
tacciano adesso.
I ministri delle persecuzioni razziste
che in quanto tali sono i primi persecutori dell'umanita' intera
tacciano adesso.
E se hanno un briciolo, un briciolo solo, di decenza:
che si dimettano
che si dimettano
che si dimettano.
E se in Italia si trova un giudice, un solo giudice, a Berlino:
quei ministri li processi e li condanni
li processi e li condanni quei ministri
li processi
li condanni
perche' chi non trae in salvo il naufrago lo uccide
perche' chi predica odio alimenta violenza
perche' chi perseguita le vittime e' complice di tutti i carnefici
perche' chi esalta il disordine costituito e' complice di tutti gli oppressori
di tutti gli sfruttatori di tutti i predatori di tutti gli azzannatori
perche' loro sono gli assassini degli annegati nel Mediterraneo
perche' loro sono i mandanti e i protettori degli schiavisti
perche' loro sono i fomentatori dei mafiosi e dei fascisti
che ogni giorno ripetono in forma casalinga
dal terrazzo di casa dal finestrino dell'auto
le imprese del reich millenario.

IV.

Insorgano adesso le oppresse e gli oppressi
per salvare tutte le vite.
Insorgano adesso le oppresse e gli oppressi
per la legalita' che ogni persona difende dall'abuso.
Insorgano adesso le oppresse e gli oppressi
per difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani
in quest'unica casa comune che e' il mondo vivente.

Insorgano adesso le oppresse e gli oppressi
per ottenere che in Italia cessi il regime delle persecuzioni razziste.
Insorgano adesso le oppresse e gli oppressi
per ottenere che in Italia cessi il regime della schiavitu' e della segregazione.
Insorgano adesso le oppresse e gli oppressi
per ottenere che cessi l'ecatombe nel Mediterraneo
per abolire il mercato mafioso dei trafficanti di carne umana
per abolire il folle divieto di salvare la propria vita e l'altrui.

Insorgano adesso le oppresse e gli oppressi
per ottenere che in Italia finalmente s'inveri
la democrazia il cui fondamento e' "una persona, un voto".

Insorgano adesso le oppresse e gli oppressi
per ottenere che in Italia finalmente si rispetti
il diritto d'asilo per tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre.

Insorgano adesso le oppresse e gli oppressi
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
per far dimettere il governo razzista
per far dimettere il governo dell'omissione di soccorso
per far dimettere il governo delle persecuzioni razziste e religiose
per far dimettere il governo complice e favoreggiatore dell'orrore della Libia dei lager
per far dimettere il governo che aggredisce e sabota chi salva le vite umane in mare
per far dimettere il governo che propaganda il disprezzo e l'odio e la violenza
per far dimettere il governo che viola la Costituzione repubblicana antifascista.

Insorgano adesso le oppresse e gli oppressi
per denunciare e far processare i ministri colpevoli e favoreggiatori di mostruosi reati.

Insorgano adesso le oppresse e gli oppressi
per far cessare l'apartheid in Italia
per far cessare lo squadrismo in Italia
per far cessare la schiavitu' in Italia
per far cessare il fascismo in Italia.

Insorgano adesso le oppresse e gli oppressi
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza.
Agisci verso le altre persone
come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Legge e' la difesa del debole dall'abuso del forte.
Legge e' recare aiuto a chi ne ha bisogno.
Legge e' riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Salvare le vite e' il primo dovere.

5. GOLIARDIA

La parola d'ordine e': goliardia.
Disse il dottor Goebbels.

6. UNA MANIFESTAZIONE A VITERBO IN MEMORIA DEI BRACCIANTI UCCISI

Per iniziativa dell'Unione Sindacale di Base (Usb) si e' svolto la mattina di venerdi' 10 agosto a Viterbo in via Enrico Fermi dinanzi alla "cittadella della salute" della Asl un presidio di commemorazione dei sedici braccianti uccisi nei due incidenti stradali dei giorni scorsi nel foggiano.
La manifestazione ha denunciato la violenza subita dai braccianti, migranti e nativi, vittime del caporalato, della schiavitu', del potere mafioso e razzista.
I partecipanti hanno chiamato alla lotta in difesa dei diritti di tutti i lavoratori, contro lo sfruttamento schiavista e assassino.
E' stato diffuso un documento sullo condizioni di lavoro nelle campagne con proposte concrete di iniziativa sindacale e politica.
All'iniziativa e' intervenuto anche il responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo.

7. RICORDANDO UMBERTO CALOSSO ED ANGELO FRAMMARTINO. A VITERBO UN INCONTRO DI STUDIO SU ANTIFASCISMO E NONVIOLENZA

Ricorrendo nello stesso giorno l'anniversario della morte dell'illustre intellettuale e militante antifascista e socialista Umberto Calosso (Belveglio, 23 settembre 1895 - Roma, 10 agosto 1959) e della tragica uccisione del giovane militante per la pace, la solidarieta' e la nonviolenza Angelo Frammartino (Monterotondo, 28 aprile 1982 - Gerusalemme, 10 agosto 2006), nel pomeriggio di venerdi' 10 agosto 2018 presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" a Viterbo si e' tenuto un incontro di studio su antifascismo e nonviolenza, che muovendo dalla commemorazione delle due figure che ancora ispirano ogni persona di volonta' buona nell'impegno per il bene comune dell'umanita', ha approfondito i caratteri fondamentali dell'antifascismo e della nonviolenza, evidenziando il legame profondo e sostanziale che unisce la Resistenza antifascista e la scelta della nonviolenza: l'antifascismo inverandosi nella nonviolenza nel modo piu' nitido e rigoroso, piu' concreto e coerente, essendo peraltro i valori dell'antifascismo e della nonviolenza semplicemente gli stessi.
*
Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il loro impegno contro il razzismo e il loro sostegno all'appello "Un'insurrezione nonviolenta per le dimissioni del governo razzista" che di seguito si trascrive.
"Il governo dell'estrema destra razzista e golpista in appena due mesi ha gia' provocato troppe vittime.
Con l'omissione di soccorso dei naufraghi nel Mediterraneo.
Con l'aggressione e il sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane in mare.
Con la complicita' con la Libia degli schiavisti, dei lager e degli orrori.
Con il disprezzo e la persecuzione delle persone piu' oppresse e piu' bisognose di aiuto.
Con la propaganda e l'istigazione all'odio razzista che ha scatenato squadristi e assassini.
Con la violazione della Costituzione della Repubblica italiana che fa obbligo di riconoscere e difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Per fermare tanta scellerata violenza occorre innanzitutto costringere il governo delle persecuzioni razziste alle immediate dimissioni.
Per fermare tanta scellerata violenza occorre innanzitutto ottenere che siano finalmente processati e condannati ai sensi delle leggi vigenti i ministri responsabili di propaganda e atti di razzismo, responsabili di crimini contro l'umanita'.
Occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze in difesa del diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze in difesa della legalita' che salva le vite.
Occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze in difesa della repubblica democratica, dello stato di diritto, della civilta', dell'umanita'.
Denunciamo i ministri razzisti.
Facciamo dimettere il governo della disumanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere".
*
Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso altresi' la loro gratitudine alle donne e agli uomini di volonta' buona che la mattina di questo stesso giorno a Viterbo hanno dato vita in via Enrico Fermi al presidio in memoria dei sedici braccianti immigrati morti negli ultimi giorni, vittime non solo di due terribili incidenti stradali, ma anche e ancor prima e decisivamente della violenza schiavista e razzista, del caporalato e del potere mafioso, dei potentati della filiera agroalimentare che traggono ingenti profitti dalla violenza piu' barbara su esseri umani privati di ogni diritto.
Anche nel ricordo delle vittime uccise nei giorni scorsi sulle strade del foggiano, come nel ricordo di tute le vittime del razzismo e della schiavitu', come nel ricordo degli emigrati italiani morti a Marcinelle, come nel ricordo di quanti hanno dedicato la loro vita alla lotta per la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, per la liberazione comune dell'umanita', la lotta che e' stata di Umberto Calosso e di Angelo Frammartino, come di Jerry Masslo, di Abdel Salam e di Soumaila Sacko, e di innumerevoli altre donne ed altri uomini che opponendosi ad ogni oppressione inverano l'umanita' e prefigurano con la loro concreta luminosa testimonianza la societa' possibile e necessaria dell'universale fraternita' e sororita', la nonviolenza e' in cammino.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

8. OPPORSI AL RAZZISMO, SALVARE LE VITE

Opporsi al governo delle persecuzioni razziste, opporsi al governo dell'omissione di soccorso, opporsi al governo che viola la Costituzione, opporsi al governo della disumanita'.
Salvare le vite, il primo dovere.

==============================
VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
==============================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Numero 984 del 6 ottobre 2018
*
Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
Per non ricevere piu' il notiziario e' sufficiente recarsi in questa pagina: https://lists.peacelink.it/sympa/signoff/nonviolenza
Per iscriversi al notiziario, invece, l'indirizzo e' https://lists.peacelink.it/sympa/subscribe/nonviolenza
*
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com