[Nonviolenza] Un incontro a Viterbo in preparazione della marcia Perugia-Assisi



UN INCONTRO A VITERBO IN PREPARAZIONE DELLA MARCIA PERUGIA-ASSISI

La mattina di venerdi' 5 ottobre 2018 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" si e' tenuto un incontro di riflessione e di testimonianza in preparazione della marcia della pace Perugia-Assisi che si svolgera' domenica 7 ottobre.
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Nel corso dell'incontro e' stata ricostruita la genesi e la storia della marcia, esperienza ideata da Aldo Capitini (il resistente antifascista apostolo della nonviolenza gandhiana in Italia) che costituisce da oltre mezzo secolo la piu' importante iniziativa pacifista in Italia, ed e' stato evidenziato il suo specifico significato e il suo valore non solo di testimonianza morale e civile ma anche di proposta politica all'umanita': la proposta politica di assumere come fondamento dell'agire comune per il bene comune la scelta della nonviolenza, ovvero l'azione che invera il diritto di tutti gli esseri umani alla vita, alla dignita' e alla solidarieta', l'azione che invera il dovere di salvare le vite di tutti gli esseri umani e di difendere l'intero mondo vivente che e' casa comune dell'umanita' e di cui l'umanita' intera e' parte e custode.
La violenza senza limiti dei poteri rapinatori che provoca schiavitu' e fame, devastazione e distruzione della biosfera, guerre e dittature, minaccia ormai non solo la civilta' e i delicatissimi equilibri ecologici, ma la sopravvivenza stessa del genere umano; solo la nonviolenza - che unifica ed invera pace e giustizia, liberta' e condivisione, principio responsabilita' e riconoscimento di dignita' - puo' contrastare tale abissale, scellerata e folle violenza in modo concreto e coerente, adeguato ed efficace, e salvare quindi l'umanita' dalla catastrofe.
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Aprendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha enunciato e successivamente argomentato alcune tesi fondamentali, di cui qui proponiamo una frettolosa sintesi.
I. La marcia Perugia-Assisi e' Aldo Capitini vivente: e' la proposta della nonviolenza, della compresenza, dell'omnicrazia che si fa esperienza vissuta e movimento storico.
II. La marcia Perugia-Assisi e' la nonviolenza in cammino, ad un tempo pensiero e azione, ascolto ed espressione, atto e profezia: contemplazione del vero nella natura (il sereno paesaggio umbro) e nel discorso (l'agora' solidale dei marciatori, carovana e assemblea itinerante, ascolto reciproco e condivisa facolta' di parola, pratica democratica da cui scaturisce ad un tempo la critica che tutto comprende ed esamina e verifica e la deliberazione comune che tutte e tutti riconosce e valorizza) in cui le persone che vi prendono parte si inseriscono, ed insieme progettazione condivisa di una societa' liberata, di un diritto fraterno e sororale, di una politica del riconoscimento e della realizzazione dell'umanita' dell'umanita' nel comune prendersi cura del bene che e' uno e che in ogni esistenza si realizza.
III. La marcia Perugia-Assisi e' concreta umanita' in marcia ed insieme persuasione che "la verita' e' in marcia": al motto di Zola applicando il valore che Gandhi attribuiva alla verita': come espressione prima e fondamento ultimo del sommo bene, come legame che tiene unito il mondo ed impedisce che si disgreghi, come rivolgimento amoroso e rispettoso verso ogni essere vivente, come salvezza comune e centro a cui tenersi saldi.
IV. Nella marcia Perugia-Assisi si fa meditata esperienza delle nozioni gandhiane di "ahimsa" e di "satyagraha" (che noi traduciamo abitualmente con l'unico termine di "nonviolenza" coniato da Capitini); ahimsa e' attiva innocenza (azione del non nuocere ovvero del rispettare e beneficare) ed irriducibile opposizione alla violenza (resistenza contro il male, concretamente realizzata rifiutandosi di commetterlo a propria volta); satyagraha e' forza della verita' (forza coesiva della verita' e forza trascendente della verita'), adesione alla verita' (ovvero inveramento della verita' nel proprio sentire ed agire), ricerca comune della verita' e incessante scoperta della verita' in ogni altra esistenza che si incontra (e quindi conricerca, infinita apertura al mondo, fine del solipsismo e dell'egotismo, comprensione e riconoscimento riconoscente dell'altro: la verita' e' l'altro e tu sei l'altro dell'altro); attaccamento alla verita', sentendo che il vero e' il bene, che il vero e' cio' che permane, che il vero fonda la realta' (il male essendo irruzione del nulla che tutto distrugge); riconoscendo quindi conclusivamente che la nonviolenza e' l'antibarbarie, ovvero l'antifascismo (in termini etico-politici i due termini si equivalgono sia semanticamente che storicamente: opposizione ad ogni violenza e' infatti opposizione ad ogni fascismo).
V. Principio responsabilita', la marcia afferma la responsabilita' di ciascuna persona per ogni altra persona, nella consapevolezza che l'altro dell'altro sei tu, e che essendo le persone esseri viventi sociali, il darsi dell'umanita' e' nell'incontrarsi degli io e dei tu, nel riconoscimento del noi che tutte le persone abbraccia; la nostra responsabilita' morale e politica si esercita quindi necessariamente anche rispetto alle generazioni umane venture (sulla cui stessa possibilita' di esistenza le nostre scelte di oggi hanno un decisivo potere), e quindi necessariamente anche rispetto alla biosfera, ovvero a tutti gli altri esseri viventi.
VI. Infine e decisivamente la marcia Perugia-Assisi e' appello e azione contro la guerra e tutte le uccisioni; contro il razzismo e tutte le persecuzioni; contro il maschilismo e tutte le oppressioni (il maschilismo essendo la prima radice e il primo paradigma di ogni violenza e oppressione); e' impegno contro ogni schiavitu' ed affermazione dell'universale eguaglianza di diritti; e' impegno contro la devastazione della biosfera e responsabilita' per il mondo.
VII. Esperienza di pluralismo ed empatia, di fedelta' all'umanita' sofferente, la marcia Perugia-Assisi e' il giorno in cui torniamo a pensare le lezioni indimenticabili di Rosa Luxemburg e di Virginia Woolf, di Simone Weil e di Hannah Arendt, di Franca Ongaro Basaglia e di Wangari Maathai; cosicche' dal nostro punto di vista contano poco o nulla le banali polemiche e i cavillosi distinguo sulle transeunti e sovente generiche piattaforme programmatiche che accompagnano le varie edizioni della marcia, sulle adesioni piu' o meno ipocrite o confuse, su chi la convoca e come e perche': quando si partecipa alla marcia Perugia-Assisi "per la pace e la fratellanza tra i popoli" (l'originaria denominazione datale da Aldo Capitini) si scopre che essa non solo "ha" un peculiare valore intrinseco, ma "e'" un valore in se': poiche' e' una convocazione e un sorgere ("insorgere per risorgere": che fu il motto del movimento antifascista di "Giustizia e liberta'"); e' l'umanita' in cammino contro tutte le violenze e le oppressioni; e' la scelta della nonviolenza che ad ogni violenza si oppone nel modo piu' nitido e piu' intransigente; e' la persuasione che il bene puo' affrontare e sconfiggere il male; e' la decisione di salvare le vite.
VIII. Qui ed ora, nell'Italia di questo scorcio del 2018, il primo impegno sia quello ad opporsi al razzismo, a difendere la vita e i diritti umani di tutti gli esseri umani, a resistere nonviolentemente al tentativo scellerato di imporre un regime di anomia e di apartheid, a lottare con la forza della verita' in difesa della legalita' che salva le vite, a denunciare i crimini dei ministri razzisti e golpisti, a battersi per le dimissioni del governo della disumanita', a difendere la Costituzione repubblicana, lo stato di diritto, la civilta', l'umanita' di ogni essere umano e l'umanita' nel suo insieme.
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Concludendo il suo discorso il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha insistito su alcuni assiomi:
I. siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera;
II. ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta';
III. affinche' tale diritto s'inveri ogni essere umano - ed a maggior ragione ogni umano istituto - ha il dovere di recare soccorso a chiunque ne abbia bisogno;
IV. si metta in atto la regola aurea che da millenni tutte le grandi tradizioni di pensiero propongono: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te;
V. sii tu l'umanita' come dovrebbe essere;
VI. salvare le vite e' il primo dovere.
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Al termine dell'incontro le persone partecipanti hanno condiviso il seguente appello ad opporsi al razzismo e a difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani, contrastando con la forza della verita' e della legalita', con la scelta della nonviolenza e della solidarieta', le sciagurate decisioni del governo della disumanita'. Ne proponiamo il testo integrale.
Fin dal suo insediamento il governo dell'estrema destra razzista e golpista sta commettendo gravissimi reati:
- impedendo che siano accolti e soccorsi nei porti italiani i superstiti di naufragi, cosi' commettendo il reato di omissione di soccorso;
- diffamando, aggredendo e sabotando i soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, cosi' ostacolando quei salvataggi ovvero favoreggiando de facto l'abbandono dei naufraghi alla morte;
- operando al fine di impedire che le vittime superstiti dei lager libici possano trovare salvezza in Europa, adoperandosi affinche' esse non riescano a lasciare la Libia e siano riconsegnate di fatto ai loro aguzzini;
- propagandando stereotipi razzisti ed istigando al disprezzo e all'odio razzista e religioso;
- minacciando schedature razziste in palese violazione della Costituzione;
- facendo l'apologia di azioni ed espressioni razziste, cosi' favoreggiandole e di fatto istigando al razzismo;
- sminuendo la gravita' di gravissimi fatti di violenza razzista, negando che di razzismo si tratti;
- compiendo atti configurabili come sequestro di persona (ipotesi di reato formulata dalla magistratura a carico del Ministro dell'Interno - ed effettivo capo del governo - in relazione alla gravissima vicenda dei naufraghi soccorsi dalla nave della Guardia Costiera italiana "Diciotti" ai quali scandalosamente si nego' per giorni e giorni lo sbarco);
- tentando di introdurre, con il cosiddetto "decreto sicurezza", elementi di vero e proprio apartheid nel corpus legislativo italiano, in flagrante violazione della democrazia, della civilta' giuridica, della dignita' umana;
- e tutto cio' abusando delle pubbliche funzioni e dei pubblici poteri ad esso governo attribuiti, e violando la Costituzione della Repubblica italiana cui pure i ministri hanno giurato fedelta'.
Ad ogni persona rispettosa e sollecita della dignita' umana propria ed altrui chiediamo di impegnarsi in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani; chiediamo di impegnarsi in difesa della legalita' che salva le vite; chiediamo di impegnarsi con la la forza della verita' e con la scelta della nonviolenza a contrastare il razzismo ed ogni altra violenza; chiediamo di impegnarsi per le dimissioni del governo delle persecuzioni razziste e dell'omissione di soccorso, dell'anomia e della disumanita'; chiediamo di impegnarsi a segnalare alle competenti magistrature la "notitia criminis" dei reati commessi dai ministri del governo della disumanita' affinche' essi siano processati e condannati secondo le leggi vigenti.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e i diritti di tutti difende, unitevi nella lotta per affermare la dignita' e l'eguaglianza di diritti di ogni persona, unitevi nella condivisione dei beni e del bene, unitevi nell'impegno per la comune liberazione.

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 5 ottobre 2018

Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com (segnaliamo che il Centro cura dal 2000 la pubblicazione del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" cui e' possibile abbonarsi gratuitamente attraverso il sito www.peacelink.it)