[Nonviolenza] "Peccato che sia razzista..."



"PECCATO CHE SIA RAZZISTA..."

"E' un ragazzo cosi' elegante, cosi' garbato... peccato che sia razzista. Ma si sa, nessuno e' perfetto".
"E' uno che parla proprio come noi al bar dello sport dopo un paio di cicchetti, e' uno di noi... peccato che sia razzista. Ma si sa, nessuno e' perfetto".
E sul presupposto che nessuno e' perfetto tante brave persone non hanno nulla da obiettare che i caporioni dell'estrema destra razzista e golpista pretendano di governare l'Italia ed imporvi un regime di persecuzioni razziste.
Un regime di persecuzioni razziste: chiamiamo le cose con il loro nome.
Un regime di persecuzioni razziste: come nella Germania hitleriana; come nell'Italia mussoliniana; come nell'America schiavista e segregazionista; come nella Russia dei pogrom; come nei domini coloniali; come nel Sudafrica dell'apartheid.
Un regime di persecuzioni razziste.
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E valga il vero: anche a voler dimenticare l'ultradecennale propaganda razzista della Lega, basti considerare le gesta dei loro piu' caratteristici amministratori locali: fino ad arrivare a quell'assessora regionale che qualche sera fa proclamava algida in televisione la bella pensata di rapire i bambini rom ai loro genitori.
E valga il vero: non solo nella propaganda elettorale ma nel patto di alleanza stipulato tra le forze politiche dell'estrema destra razzista e golpista (e non solo nella parte occulta perche' inconfessabile prima della presa del potere, ma finanche in quella palese esibita per i gonzi, tra una promessa mirabolante e l'altra: la pensione fin dall'adolescenza a tutti i nativi tanto a lavorare ci pensano gli schiavi nubiani; l'abolizione delle tasse che tanto i soldi crescono sugli alberi; e simili amenita' che si compendiano nel progetto di spendere oltre cento miliardi di euro senza sapere dove trovarli - e poi ci si chiede perche' i creditori del debito pubblico scappino di gran carriera precipitando il paese nel fallimento).
E valga il vero: ripetiamo ancora una volta il catalogo delle scellerate ed infami caratteristiche salienti delle criminali intenzioni esplicitamente piu' volte enunciate dai caporioni dell'estrema destra razzista e golpista:
a) perseguitare le donne e gli uomini giunti in Italia perche' costretti ad abbandonare i loro paesi per sfuggire alla fame e alla guerra, alle dittature e ai disastri ambientali, donne e uomini cui l'estrema destra razzista e golpista minaccia la privazione di inalienabili diritti, la detenzione in campi di concentramento e la deportazione nelle grinfie dei loro aguzzini;
b) perseguitare le donne e gli uomini rom e sinti, cui l'estrema destra razzista e golpista minaccia la distruzione degli alloggi e dei beni, minaccia misure lesive dei fondamentali diritti umani;
c) perseguitare le donne e gli uomini musulmani, cui l'estrema destra razzista e golpista minaccia imposizioni degradanti e trattamenti discriminatori lesivi della loro dignita' di esseri umani;
d) perseguitare le donne e gli uomini che in quanto operatori umanitari si adoperano per salvare le vite, e che nella propaganda dell'estrema destra razzista e golpista vengono assurdamente pressoche' assimilati ai trafficanti mafiosi e schiavisti;
e) violare fondamentali articoli della Costituzione che difendono i diritti umani di tutti gli esseri umani, in merito ai quali nella sua propaganda l'estrema destra razzista e golpista ha ripetutamente espresso disprezzo e intenzione di farne strame;
f) favoreggiare o addirittura obbligare a commettere il reato di omissione di soccorso, reato di cui nella sua propaganda l'estrema destra razzista e golpista ha ripetutamente fatto l'apologia.
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Orbene, puo' darsi che ci sia qualcuno cosi' cieco, menefreghista o narcotizzato da pensare che in fin dei conti a lui, che e' un nativo del luogo, maschio, bianco, cristiano ed ariano per quattro quarti di pedigree, non cale affatto che in Italia si instauri un regime di persecuzioni razziste, tanto le vittime sono altre.
Dimenticando che basta un soffio a passare dal campo della razza padrona a quello delle vittime sacrificali.
E dimenticando quella piccola, ma elementare, ma sostanziale verita' che una vocina sottile sottile gli sussurra nel cuore: che tutti gli esseri umani sono esseri umani, e tutti hanno quindi lo stesso inalienabile diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
E dimenticando la regola aurea di ogni morale che ineludibilmente ne discende: agisci verso le altre persone come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Puo' accadere che vi sia qualcuno cosi' stolido o pervertito da volersi ridurre a complice e servo di un regime di persecuzioni razziste. Puo' accadere.
Ma io credo che l'immensa maggioranza della popolazione italiana non voglia ridursi a complice e serva di un regime di persecuzioni razziste. E neppure la maggioranza dei parlamentari eletti il 4 marzo, compresi tanti di quelli eletti negli stessi partiti dei caporioni dell'estrema destra razzista e golpista.
Ed in ogni caso essendo il razzismo un crimine, chi si ripromette di instaurare un regime di persecuzioni razziste, in un ordinamento giuridico democratico non va al governo, ma in galera (ovvero in affidamento ai servizi sociali; io sono di quelli che credono che le galere, come l'inferno di von Balthasar, debbano restare eternamente vuote).
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E' su questo che in questi giorni ogni persona di volonta' buona dovrebbe innanzitutto riflettere: impedire che l'estrema destra razzista e golpista prenda il potere ed instauri di nuovo un regime di persecuzioni razziste.
E' su questo che in questi giorni ogni persona di volonta' buona dovrebbe innanzitutto riflettere: difendere la Costituzione repubblicana ed antifascista, la democrazia, lo stato di diritto, la civilta', i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Riflettere, ed agire: con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.
Si chiama responsabilita' morale, responsabilita' civile, cura del bene comune.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'. Chi non se ne accorge, ha gia' ceduto.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'. E' adesso che devi resistere. Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 30 maggio 2018

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Comunicazione relativa al nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati (Gdpr)
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