[Nonviolenza] Telegrammi. 3040



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3040 del 19 aprile 2018
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

Sommario di questo numero:
1. Daghela avanti un passo. Per una nuova iniziativa del movimento per la pace. Dieci tesi sul conflitto siriano e non solo
2. Due incontri oggi a Roma e a Viterbo
3. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
4. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
5. Alcuni fogli volanti dei mesi scorsi
6. Piccolo dittico delle armi e del disarmo
7. In quanto le armi
8. Cantata breve e zoppa della memoria ancora
9. Un distico ancora
10. Cosa e' l'antifascismo
11. Breve comizio sul fascismo
12. Paesaggio dopo la battaglia
13. Allineo alcuni fatti
14. Un collezionista
15. Ancora una lettera agli amici suoi di Toscana
16. Una scheggia
17. Ancora una doppia cantata delle vittime
18. Segnalazioni librarie
19. La "Carta" del Movimento Nonviolento
20. Per saperne di piu'

1. REPETITA IUVANT. DAGHELA AVANTI UN PASSO. PER UNA NUOVA INIZIATIVA DEL MOVIMENTO PER LA PACE. DIECI TESI SUL CONFLITTO SIRIANO E NON SOLO

Provo ancora una volta a dire nel minor numero di parole che mi sia possibile cio' che dire mi sembra necessario.
*
1. Devono essere espresse insieme sia la necessaria denuncia e condanna dei crimini di guerra e contro l'umanita' commessi dalle forze armate americane e dai loro alleati e protetti, sia la necessaria denuncia e condanna dei crimini commessi dal regime siriano e dai suoi alleati e protettori (come dagli altri attori - istituzionali e non - che stragi in quell'area stanno compiendo). Altrimenti si resta subalterni alla propaganda degli assassini e non si fa opera di verita' e di solidarieta' con le vittime e con l'umanita' intera.
*
2. Occorre riconoscere che lo sviluppo tecnologico ed organizzativo mondiale attuale ha reso definitivamente inutilizzabili ai fini dell'emancipazione dei popoli e dell'abbattimento delle dittature tutti gli strumenti fondati sull'uso della violenza: la guerra d'indipendenza, la rivoluzione del popolo in armi, la guerriglia, nell'attuale situazione dell'umanita' sono ormai del tutto inefficaci al fine della liberazione delle persone e dei popoli oppressi.
*
3. Ogni via militare alla liberazione e' destinata al fallimento. Sia per motivi contestuali (in un mondo ormai unificato nel segno dello sfruttamento i poteri dominanti non concedono ad alcuna area del pianeta separazione ed autonomia), sia per motivi intrinseci (chi prende il potere con le armi instaura un regime di polizia: le armi asserviscono le persone).
*
4. La guerra, ogni guerra, in qualunque sua forma, e' nemica dell'umanita' poiche' sempre e solo consiste nell'uccisione di esseri umani, e coincide ormai con la minaccia dell'estinzione dell'umanita'.
*
5. Militarismo ed armi inibiscono inoltre ogni possibilita' di democrazia e rispetto dei diritti umani.
*
6. L'unica risorsa che resta all'umanita' nella sua lotta per la liberazione da tutti i poteri oppressivi e' la nonviolenza: come scelta filosofica e morale, come insieme di concettualizzazioni e di tecniche deliberative ed operative, come metodo di lotta sociale e politica, come modello di organizzazione economica e politica, come strumento di interpretazione di se' e del mondo, come forma di convivenza che l'umanita' intera abbraccia e come responsabilita' per l'intero mondo vivente.
*
7. La politica nonviolenta necessaria per contrastare i conflitti bellici, i regimi dittatoriali, le dominazioni rapinatrici e schiaviste e le organizzazioni criminali e terroriste deve avere due caratteristiche indispensabili: promuovere la smilitarizzazione e realizzare il disarmo. Se non si realizza un processo di smilitarizzazione e di disarmo non vi e' nessun passo avanti verso la pace, la democrazia e il riconoscimento e rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
8. Il perno fondamentale e la prova decisiva della bonta' e dell'efficacia di una azione nonviolenta che contrasta guerre, dittature, rapine e schiavitu' e' la liberta' delle donne. Solo se cresce e si afferma la liberta' delle donne si procede verso la pace, la democrazia e il riconoscimento e rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
9. Anche lo strumento delle sanzioni internazionali si e' rivelato ormai del tutto inefficace ai fini della difesa dei diritti umani: occorre rovesciarne la logica. Invece di punire un popolo per i crimini dei suoi oppressori, occorre promuovere ovunque azioni positive di soccorso umanitario e cooperazione internazionale che abbiano le seguenti caratteristiche: non la pretesa di rovesciare un regime, ma la pratica concreta di aiutare le popolazioni recando loro aiuti alla sola condizione che questi aiuti non siano gestiti dal regime ma direttamente dalle comunita' locali cui essi sono destinati. Confidando nel fatto che una concreta pratica di aiuto alle comunita' locali in se stessa favorisce non solo il benessere di quelle comunita' ma sviluppa anche solidarieta', fiducia, e quindi democrazia. E' solo promuovendo il benessere delle comunita' e delle popolazioni che si promuove la democrazia e il riconoscimento e rispetto dei diritti umani.
*
10. Occorre ragionare ormai nella logica dell'unita' dell'umanita' come dato di realta'. Non v'e' piu' distinzione tra politica interna e politica estera, ma tra amministrazione locale e politica dell'umanita', e la politica dell'umanita' s'invera gia' anche nell'amministrazione locale che fa scelte coerenti di responsabilita' e di giustizia, ovvero che nel suo agire locale tiene conto dell'intera umanita' e dell'unico mondo vivente. Dal diritto internazionale modulato sulla primazia degli stati occorre passare al diritto dell'umanita' unificata, in un cammino che valorizzando le sue istituzioni giuriscostituenti (l'Onu e le sue articolazioni) muova verso le adeguate forme di interazione ed integrazione che dalle comunita' locali e dalle istituzioni di esse rappresentative giungano a forme sempre piu' ampie di cooperazione, condivisione e corresponsabilita' tali da garantire ad ogni essere umano in qualunque luogo del mondo la solidarieta' necessaria all'inveramento dei suoi diritti e tali da garantire la protezione del mondo vivente dalla minaccia di irreversibili devastazioni.
*
A tutte le guerre e le uccisioni il movimento per la pace deve opporsi.
A tutti gli eserciti e le armi il movimento per la pace deve opporsi.
A tutti i regimi e i poteri oppressivi il movimento per la pace deve opporsi.
Solo se fa la scelta della nonviolenza, la scelta nitida e intransigente della nonviolenza, la scelta concreta e coerente della nonviolenza, il movimento per la pace puo' contrastare guerre e dittature.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

2. INCONTRI. DUE INCONTRI OGGI A ROMA E A VITERBO

Giovedi' 19 aprile 2018, alle ore 13, a Roma, presso la Sala stampa di Palazzo Madama, Senato della Repubblica, conferenza stampa: "Bandire gli ordigni nucleari". L'iniziativa e' promossa dalla senatrice Loredana De Petris in collaborazione con Wilpf-Italia e vari altri movimenti impegnati per il disarmo nucleare.
*
Giovedi' 19 aprile 2018, alle ore 17, a Viterbo, inaugurazione della nuova sede dell'Anpi in via Sacchi 5. A seguire: "Drug Gojko", spettacolo teatrale di Pietro Benedetti su Nello Marignoli, partigiano viterbese combattente in Jugoslavia cui e' intitolata la sezione Anpi di Viterbo.

3. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

4. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

5. MATERIALI. ALCUNI FOGLI VOLANTI DEI MESI SCORSI

Riproponiamo qui alcuni fogli volanti apparsi nel nostro notiziario negli scorsi mesi.

6. PICCOLO DITTICO DELLE ARMI E DEL DISARMO

I.

Le armi sanno a cosa servono
le armi non sbagliano la mira
le armi odiano le persone
quando le ammazzano poi vanno all'osteria
a ubriacarsi e a cantare fino all'alba

Le armi bevono il sangue
le armi mettono briglie e sella alle persone
poi le cavalcano fino a sfiancarle
affondano gli speroni per godere dei sussulti
della carne che soffre

Le armi non sentono ragione
una sola cosa desiderano: uccidere
e poi ancora uccidere
uccidere le persone
tutte le persone

Le armi la sanno lunga
fanno bella figura in televisione
sorridono sempre
parlano di cose belle
promettono miliardi di posti di lavoro
e latte e miele gratis per tutti

Le armi hanno la loro religione
hanno la scienza esatta degli orologi
hanno l'arte sottile del pennello
e del bulino e la sapienza grande
di trasformare tutto in pietra e vento
e della loro religione l'unico
articolo di fede dice: nulla
e nulla e nulla e nulla e nulla e nulla
e tutto ha da tornare ad esser nulla

Le armi ci guardano dal balcone
mentre ci affaccendiamo per le strade
ci fischiano e poi fanno finta di niente
ci gettano qualche spicciolo qualche caramella
cerini accesi mozziconi scampoli
di tela e schizzi di vernice e polpette
con dentro minuscole schegge di vetro

Sanno il francese hanno tutti i dischi
raccontano di quando in mongolfiera
e delle proprieta' nelle colonie d'oltremare
e delle ville tutte marmi e stucchi
t'invitano nel loro palco all'opera
ti portano al campo dei miracoli

Sanno le armi come farsi amare
e passo dopo passo addurti dove
hanno allestito la sala del banchetto

II.

Senza disarmo i panni stesi non si asciugano
senza disarmo la pizza diventa carbone
senza disarmo hai freddo anche con tre cappotti

Senza disarmo il fazzoletto ti strappa la mano
senza disarmo la maniglia della porta ti da' la scossa
senza disarmo le scarpe ti mangiano i piedi

Senza disarmo l'aria t'avvelena
senza disarmo il caffe' diventa sterco
senza disarmo dallo specchio uno ti spara

Senza disarmo il letto e' tutto spine
senza disarmo scordi tutte le parole
senza disarmo e' buio anche di giorno

Senza disarmo ogni casa brucia
senza disarmo quel che tocchi ghiaccia
senza disarmo tutto e' aceto e grandine

Senza disarmo la guerra non finisce

Senza disarmo finisce l'umanita'

7. IN QUANTO LE ARMI

In quanto le armi servono a uccidere
le persone, l'esistenza delle armi
e' gia' una violazione dei diritti umani.

Solo il disarmo salva le vite
solo il disarmo rispetta e difende gli esseri umani
solo il disarmo riconosce e restituisce
umanita' all'umanita'.

Solo con il disarmo
la civilta' rinasce
il sole sorge ancora
fioriscono i meli
tornano umani gli esseri umani.

8. CANTATA BREVE E ZOPPA DELLA MEMORIA ANCORA

La memoria e' la lotta contro tutte le uccisioni
contro tutte le guerre e le stragi di cui esse consistono
e' la lotta contro tutte le oppressioni
la memoria e' salvare le vite

La memoria e' la lotta contro tutte le dittature
dei maschi dei razzisti del capitale di ogni impero
di ogni gerarchia che sempre nega
la dignita' e l'eguaglianza di diritti di ogni essere umano

La memoria non e' altra cosa
dalla nonviolenza in cammino
e' la lotta contro tutte le violenze
l'umanita' che si fa umana e salva il mondo.

La memoria non e' visitare un museo una volta all'anno
la memoria non e' la letterina a babbo natale
la memoria non e' il discorso del sindaco a cavallo
la memoria non e' la serata di gala con le eccellenze loro

E non e' neppure la tromba dorata e il turibolo aulente
il levigato marmo e il film a reti unificate
mentre continua la schiavitu' e la mattanza
e le fabbriche di armi sfornano incessanti
le loro uova di fuoco di drago

La memoria e' la lotta quotidiana
del movimento delle oppresse e degli oppressi
per la liberazione dell'umanita'
che abolisce tutte le violenze
che nessuna vita abbandona alla morte.

9. UN DISTICO ANCORA

Solo il disarmo salva le vite.
Non essere uccisi e' il primo diritto.

10. COSA E' L'ANTIFASCISMO

L'antifascismo e' l'opposizione a tutte le uccisioni.
L'antifascismo e' l'affermazione che ogni essere umano
ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
L'antifascismo e' la convinzione
che il bene e i beni vanno condivisi,
che ogni persona bisognosa di aiuto
tu devi soccorrerla, accoglierla, assisterla,
che il mondo vivente merita di vivere
e sei tu che devi prendertene cura.
L'antifascismo e' l'azione concreta contro la violenza assassina.
L'antifascismo e' l'azione concreta che salva le vite.
L'antifascismo e' la nonviolenza, non altro che la nonviolenza.

L'antifascismo si oppone alla guerra e a tutte le uccisioni
si oppone quindi sempre al militarismo e alle armi tutte,
l'antifascismo si oppone al razzismo e a tutte le persecuzioni
sa che ogni essere umano e' un essere umano
e che tutti gli esseri umani sono eguali in dignita' e diritti
e tutti infinitamente diversi ed e' quella
diversita' che fa dell'umanita' l'umanita', una e plurale,
l'antifascismo si oppone al maschilismo
poiche' fascismo e maschilismo sono esattamente
la stessa cosa.
L'antifascismo e' l'azione concreta contro la violenza assassina.
L'antifascismo e' l'azione concreta che salva le vite.
L'antifascismo e' la nonviolenza, non altro che la nonviolenza.

Tutte le vittime sono la nostra parte
l'antifascismo e' infatti sempre e solo
il partito dei fucilati, mai dei fucilatori
sono nostre compagne e compagni tutte le vittime di ingiustizia
sono nostre compagne e compagni tutti gli insorti contro l'ingiustizia
sono nostre compagne e compagni tutti gli innocenti tenuti in catene
sono nostre compagne e compagni tutti gli innocenti sterminati nei campi
sono nostre compagne e compagni tutti gli innocenti gettati nelle fosse
sono nostre compagne e compagni tutti gli innocenti sotto le bombe
sono nostre compagne e compagni tutti gli innocenti che il deserto brucia
sono nostre compagne e compagni tutti gli innocenti che il mare ingoia
tutte le vittime sono innocenti
tutte le vittime vanno salvate
siamo una sola umanita'.
L'antifascismo e' l'azione concreta contro la violenza assassina.
L'antifascismo e' l'azione concreta che salva le vite.
L'antifascismo e' la nonviolenza, non altro che la nonviolenza.

11. BREVE COMIZIO SUL FASCISMO

In una piazza di periferia
in una mite di sole mattinata
parlando alla buona coi soliti compari
queste parole disse e qui trascrive
per quanto ne ricordi e possa farlo
senza che dentro gli si sgretoli qualcosa
il vecchio povero che ha il mio nome.

Magari il fascismo fosse soltanto
un ragazzo disperato col revolver
traviato ad uccidere persone
di cui non sa nulla contro cui non ha nulla
sedotto giorno dopo giorno e goccia a goccia
dai callidi dai macabri officianti
riti di offerta di sangue ai feticci
del testa di morto con la feluca
del sadico folle coi baffi di Charlot

Magari il fascismo fosse soltanto
il cretino dal volto surgelato
che in televisione atteggiandosi a Goebbels
sibila scempiaggini che seminano orrore
o un decrepito prominente tutto cerone
interdetto dai pubblici uffici
al mercimonio dedito di giovani corpi
o il ragazzino eletto dai voti
di chi sostituisce il turpiloquio
alla pazienza dell'ascolto e del comprendere
e solo si nutre di odio e di razzismo

Magari il fascismo non fosse altro
che maneschi babbei insaccati di nero
quattro politicanti ladri e volgari
i lenoni macellai di carne umana
e i caporali che all'alba
contano schiavi sulla piazza dell'appello

Invece il fascismo e' anche e soprattutto
la dittatura planetaria del capitale astratto
sulle concrete persone e la natura vivente
lo sfruttamento di ogni cosa che esista
fino a ridurla a pietra a cenere a silenzio
a polvere a fumo a nulla di nulla
la sete infinita di morte
di un meccanismo rapace che odia ogni vita
la macchina bellica che spara
su ogni cosa che su muova all'orizzonte
ser Martino che ritorna a casa
e fa scoppiare la testa a monna Berta
dimenticatasi di chi e' il padrone

Il fascismo e' tutto cio' che vomitano
le televisioni i telefonini internet
e frigge i cuori e i cervelli di tutti

Il fascismo sono le automobili gli aerei le vacanze
le discoteche le fotografie i consigli per gli acquisti
tutte le merci che hai l'obbligo di avere
tutte le azioni che hai l'obbligo di compiere
se non vuoi essere gettato nel pozzo
nero di pece dell'inferno dei reietti
delle schiave e degli schiavi addetti
a soddisfare dei ricchi le voglie
se non vuoi essere tu anche inabissato
tra le miriadi di scarti e larve
che puzzano di fame e di paura
che tremano di freddo e d'impotenza
e che col solo sguardo ti contagiano
potenza arcana del volto di chi soffre
e chi ne ha pieta' lebbra lo coglie

Il fascismo e' il consumismo disumano
che ha colonizzato anche questo paese
e reso analfabeti milioni di persone
e la neolingua e il bispensiero iniettati
nelle viscere a colmarne carni ed ossa
e sinapsi e circonvoluzioni
finche' sia evacuato da ogni corpo
ogni senno e non c'e' nessun Astolfo

E' il trionfo del capitale
nelle teste di chi non trova strano
che vi siano ricchi e poveri
di chi beve la vecchia panzana
che se stai male certo e' colpa tua
di chi crede che sia eterna e giusta
legge questo essere tenuti alla catena
allevati a scorpioni e frustate
condannati alla morte inchiodati
condannati alla morte per acqua
condannati al deserto di fuoco
tra le risa di scherno dei draghi
che ti rubano il pane e le rose

Diciamoci una triste verita'
non e' antifascista questo paese
ma solo la sua Costituzione
che scrisse nelle carceri e sulle montagne
col proprio sangue l'esigua minoranza
che al fascismo resistette

Antifascista e' solo la nonviolenza
che a tutte le uccisioni si oppone
che a tutte le violenze si oppone
che a tutte le menzogne si oppone
che si oppone a tutti i poteri che pretendono
di ridurre le persone a servi e salme
e di fare del mondo che vive poltiglia

Antifascista e' il povero cristo
che cerca scampo dall'orrore
e con la sua sola esistenza gia' lotta
contro la disumanita' di un mondo capovolto

L'Italia sara' una repubblica
democratica quindi antifascista
quando ogni persona che qui vive e respira
avra' gli stessi diritti di ogni altra

Sara' una repubblica quando
abolira' le guerre e gli eserciti e le armi
quando cessera' l'apartheid
e il maschilismo sara' solo un ricordo
della preistoria dell'umanita'

Allora si' sara' la nostra casa
sara' il paese in cui potremo vivere
uomini e donne senza vergognarci
ogni persona recando aiuto ad ogni altra
ogni persona da ogni altra aiuto ottenendo

Fino ad allora la lotta continua
oggi e' soltanto l'8 settembre
e questo posto in cui stiamo parlando
cosi' fra amici e cosi' alla buona
e cosi' stanchi eppure non arresi
questo posto e' Madonna del Colletto.

12. PAESAGGIO DOPO LA BATTAGLIA

Ora le truppe rastrellano i negri per le strade
sul posto fucilano gli schiavi fuggitivi

Ora il guerriero torna a casa ebbro
di maschia vittoria
si sfila la cintura ed esercita il potere
del pater familias

Ora la patria e' pronta finalmente
all'arrivo dei treni in orario
all'albero della cuccagna
alle nuove conquiste d'oltremare
all'ordine nuovo che durera' mill'anni

Dalle urne rovesciate sono usciti
oracoli infausti che annunciano il ritorno
degli dei assetati di sangue
il trionfo
del partito del filo spinato

Non dormire in casa stanotte
impara a memoria quello che ti e' caro
hanno gia' bruciato tutti i libri
hanno chiuso le porte della citta'
ad ogni varco intima un armigero
di dire la parola scibboletto

Silenti fantasmi stanno sull'attenti
rigidi come pali sulla piazza dell'appello
poi si mettono in marcia verso luoghi lontani
come le nuvole fumo nel vento
cenere e grandine polvere e sale

Sui muri manifesti col volto ridanciano
di vecchi istrioni di giovinastri algidi
ripetono motti decrepiti e lustri
si arruolano guardiani e caporali
pronti a credere obbedire combattere
al cenno di un duce al fischio di un cane

In questa palude
s'inabissa l'umanita'.

Ma non concludere questi disperati versi
senza dire una parola buona:
che nessuno si arrenda, che nessuno
si perda d'animo, la lotta
continua. La nonviolenza
e' in cammino. Finche' tu resisti
non ha ancora vinto il fascismo.

Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

13. ALLINEO ALCUNI FATTI

Allineo alcuni fatti.
Un senegalese assassinato a Firenze.
Una nuova strage di migranti nel Mediterraneo.
Domenica il trionfo elettorale della destra razzista.

Sto soltanto allineando alcuni fatti.
Da se' talvolta parlano le cose.

Ogni essere umano e' un essere umano.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Abolire le guerre e le armi.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Solo la nonviolenza puo' salvarci.

14. UN COLLEZIONISTA

Non ho il telefonino ne' la televisione
quello che so lo vedo per le strade
giro a piedi per le periferie
per le campagne intorno ai cantieri
nei luoghi abbandonati e le stazioni
sento le chiacchiere di chi nessuno ascolta
vedo le cose che vedono tutti
e che nessuno vede
a modo mio sono un collezionista
di cose che succedono per caso
e ci ragiono sopra e mi allontano
senza fretta senza una parola
come se fossi cieco e sordo e indifferente
come se non ci fossi o fossi un niente
non voglio che mi buchino la schena.

Succede per caso che a Firenze un italiano
spari ed uccida un senegalese
e non invece che un senegalese
spari ed uccida a Firenze un italiano?
Io non lo credo.

Succede per caso che un marito uccida
la moglie
e non invece una moglie il marito?
Io non lo credo.

Succede per caso che sul ciglio delle vie
corpi di donne e ragazzine siano in vendita
al mercato delle schiave per gli automobilisti in fregola?
Io non lo credo.

Succede per caso che i fascisti vincano
in questo luogo ed in questo momento
le elezioni
e non invece che alle elezioni
l'umanita' sconfigga odio e fascisti?
Io non lo credo.

E succede per caso che ogni giorno i ricchi
piu' ricchi diventino succhiando il sangue ai poveri
e non invece che finalmente i poveri
esproprino gli espropriatori e condividano
fra tutti gli esseri umani i beni e il bene?
Per la mia barba io proprio non lo credo
e non lo accetto io credo fermamente
che tutte le persone siano eguali
ch'abbiano tutte gli stessi diritti.

Succede per caso quello che succede
e sembra proprio che succeda per caso?
Io non lo credo gnaffe non lo credo.

Si vede proprio che sono comunista
e certo non faro' una bella fine.

15. ANCORA UNA LETTERA AGLI AMICI SUOI DI TOSCANA

I. Il sangue sul ponte

Nella civile citta' di Firenze
culla della lingua e patria delle arti
lo scorso lunedi' cinque di marzo
ancora un uomo e' stato assassinato
si chiamava Idy Diene.

Sua moglie era la vedova
di Samb Modou che insieme a Diop Mor
fu assassinato dai colpi di un fascista
nella stessa citta' di Firenze
il tredici dicembre di sette anni fa.

Nella civile citta' di Firenze
in questo antico paese dalla buffa forma
di uno stivale col tacco
indigeni scendono armati per strada
e sparano a persone innocenti
rubano loro la luce dei giorni
strappano loro il battito del cuore.

Come tutte le notti catafratti
nelle loro scatole di gomma e metallo
lupi perlustrano le vie alla caccia
di giovani donne schiave
per farne preda per farne stupro e scempio
in questo antico paese
in queste civili citta'.

Il giorno prima di quest'ultimo assassinio
le truppe dell'apartheid
vincevano le elezioni
dopo anni ed anni di propagazione
dell'odio razzista a reti unificate
nell'indifferenza e con la complicita'
di chi ha dimenticato di essere
un essere umano
ipnotizzato dagli alala'
dal rimbombo del passo dell'oca sul selciato.

Chi arma le mani degli assassini?
Non vi e' una persona che lo ignori.

*

II. La madre

Non si sono accorti i razzisti
che l'Italia di cui vanno blaterando
non esiste e non e' mai esistita
se non nei deliri di Interlandi
e di Preziosi e dei loro compari.

L'Italia non ha una cultura ma mille
e' etrusca e romana e greca
e' araba e normanna e bizantina
e longobarda e ladina e albanese
e a dirla in una sola
parola e' sempre stata
meticcia
non avrebbe cosi' tanti monumenti
se non fosse il luogo di tutti gli incontri
se non fosse lo specchio del mondo
la casa comune dell'umanita' intera.

E se volessimo risalire piu' indietro
fino alle origini dell'umanita'
ogni essere umano sa di essere
un discendente di progenitori
africani.

E' l'Africa la madre comune
dell'umanita' tutta
qualcuno lo dica ai giovinotti
razzisti che hanno vinto le elezioni.

Cosi' s'adempie nei fatti la profezia
di ogni umanesimo il sogno
di ogni movimento di liberazione
l'umanita'
si scopre una e chi ancora
si attarda ad erigere muri
ad armare frontiere
a promuovere guerre
e' innanzitutto un povero stolto
febbricitante
e bisognoso di essere curato.

*

III. Siamo tutte e tutti senegalesi

Eppure ancora infuria la violenza
razzista e giunge al punto di portare
al potere in Italia e in Europa
i mostri razzisti epigoni ed eredi
dell'ordine ariano dei campi di sterminio.

E quindi ancora e ancora e' da condurre
la lotta dell'umanita' che si sa umana
contro la guerra e tutte le uccisioni
contro il razzismo e tutte le persecuzioni
e contro il maschilismo e tutte le oppressioni
ancora e ancora e' da condurre quindi
la lotta nonviolenta dell'umanita'
per la pace e la liberazione comune
per i diritti umani di tutti gli esseri umani
in difesa del mondo vivente di cui siamo parte
e che e' casa comune dell'umanita' intera.

Siamo tutte e tutti senegalesi
siamo tutte e tutti esseri umani
la nonviolenza e' in cammino
oppresse e oppressi di tutto il mondo unitevi.

*

IV. In questo giorno queste parole scrissi

Queste parole ho scritto l'otto marzo
il giorno in cui l'umanita' s'inchina
e rende onore alla lotta delle donne
per la liberazione dell'umanita'
da ogni violenza, da ogni menzogna.

E' la violenza maschile
la prima radice e il primo paradigma
di ogni violenza.

Con voce e con volto di donna
la nonviolenza e' in cammino.

Solo la lotta delle donne
e degli uomini che alla loro sequela si pongono
potra' sconfiggere il maschilismo e il fascismo
e il militarismo il razzismo la schiavitu'
e liberare l'intera umanita'.

Che sia anche il tuo impegno adesso e sempre
siamo una sola umanita'
ogni vittima ha il volto di Abele
siamo una sola umanita'
una persona un voto
siamo una sola umanita'
salvare le vite e' il primo dovere
siamo una sola umanita'
di persone tutte diverse e tutte eguali
siamo una sola umanita'
sotto un stesso cielo
lo stesso sangue lo stesso respiro
lo stesso bisogno d'amore
che sa che soltanto insieme
la vita e' degna di essere vissuta
nell'aiuto reciproco
condividendo il pane ed i sogni
il lavoro e il riparo e i pensieri
soccorrendo accogliendo assistendo
ogni persona bisognosa di aiuto
nessuna abbandonando al dolore
nessuna abbandonando alla morte.

Agisci verso le altre persone
cosi' come vorresti
che le altre persone agissero
verso di te
sii tu l'umanita'
come dovrebbe essere.

16. UNA SCHEGGIA

Non e' la nonviolenza un'altra cosa
che questa lotta contro la violenza

nell'ora della crisi
della presenza
ti convoca a restare ancora tu
l'umanita' come dovrebbe essere

dinanzi al dolore degli altri ti chiama
ad essere tu a salvare le vite

non ha paura della paura
e sa che ogni giorno e' il giorno giusto
per fare la cosa giusta.

17. ANCORA UNA DOPPIA CANTATA DELLE VITTIME

I. Una conversazione mondana

Chi resta vivo ha sempre ragione
e chi resta vivo e' sempre l'assassino

Le vittime ma si' che ci commuovono
siamo gente civile ci fanno tanta pena
ma presto poi affogano nel fiume
infinito delle infinite vittime
tutte uguali nel lezzo insostenibile
tutte cadaveri in decomposizione
impossibili da intervistare
da compatire

Gli assassini invece hanno il loro blog
il loro fascino una storia interessante
da raccontare ai microfoni e pronta
la battuta e il fisico del ruolo
funzionano bene nei tg e nei talk show
prendono voti a secchiate alle elezioni
diventano presidenti re imperatori
piacciono al pubblico e il pubblico
ha sempre ragione

Le vittime poi muoiono come le mosche
e come le mosche sono fastidiose
pare quasi pretendano chiamarci in causa
pare quasi che pensino sia colpa nostra
ti fanno venire il dubbio che alla fine
se lo siano proprio meritato
di essere soppresse
si sa bene
chi cerca trova

Per fortuna che c'e' chi le mette a posto
per fortuna che vincono i forti

II. Mollica e soffio

E poi le vittime restano vittime
nessuna evoluzione nessuna redenzione le aspetta
il piu' delle volte nel nulla dissolte
la loro roba e' di chi se l'e' pigliata
neppure il loro nome si e' salvato
e chi le ricorda dopo un po' si vergogna
nessuno piu' lo invita alle feste
il lutto e' una merce che deperisce presto

Eccome se funziona la tortura
eccome se funzionano le armi
nulla piu' resta di un essere umano
abraso dalla pressione
di una gomma da cancellare
o altro materiale equivalente

Agli assassini invece
chi nega un giro di valzer
un incarico di fiducia un posto in lista
il pubblico perdono e una pensione
e' gente di mondo e al mondo piace

III. Cala il sipario

Non vinceranno mai le vittime
che restano vittime non sanno fare altro
ed anche chi pretende in loro nome
di agire in verita' non e' dei loro
solo le vittime sono le vittime
e tutte le vittime vittime restano

E questo e' il mondo reale

IV. Ancora un'ombra e il suo viandante

Perche' non hai la forza
di concludere qui?

Perche' senti il bisogno
di dire che non e' vero?

Perche' non lasci in pace
nella sua desolazione
chi legge queste parole?

Perche' l'unico motivo per cui scrivo
e' chiamare alla lotta contro l'ingiustizia
e' chiamare alla lotta contro la violenza
e' chiamare le oppresse e gli oppressi a resistere al male
ad opporsi al fascismo che sempre torna

V. A chi legge

Anche se tutto ti dice che tutto
e' orrore
tu all'orrore non arrenderti
strappagli la maschera e gli artigli

reca tu sollievo al sofferente
soccorri tu il rapinato in fin di vita
che incontri sulla strada per Gerico

tu continua a chiamare alla lotta
le oppresse e gli oppressi sii tu
l'umanita' come dovrebbe essere

ogni essere umano ha diritto alla vita
alla dignita' alla solidarieta'
salvare le vite e' il primo dovere

questa immane mole di male
non accrescerla con la tua indifferenza

a questo regime dei lupi non recare
il vile tributo della tua resa

persona che mi leggi mia simile e sorella
finche' tu resisti
non ha vinto il fascismo

finche' tu resisti
contro tutte le violenze
contro tutte le menzogne
la nonviolenza e' in cammino
non si e' estinta l'umanita'.

18. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Vittorio H. Beonio-Brocchieri, Winston Churchill, Rcs, Milano 2018, pp. 192, euro 7,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
*
Riletture
- Giambattista Basile, Il racconto dei racconti, Adelphi, Milano 1994, 2010, pp. 672. Traduzione di Ruggero Guarini.
*
Riedizioni
- Soeren Kierkegaard, Diapsalmata. Il riflesso del tragico antico nel tragico moderno. Timore e tremore. Per l'esame di se stessi raccomandato ai contemporanei, Rba, Milano 2018, pp. CXII + 240, euro 12,90.

19. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

20. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3040 del 19 aprile 2018
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

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