[Nonviolenza] Telegrammi. 3015



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3015 del 25 marzo 2018
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

Sommario di questo numero:
1. Daniele Lugli: Fare l'indiano. Il ritorno di Gandhi
2. Angela Dogliotti: Bernice King a Monteleone di Puglia
3. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
4. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
5. Segnalazioni librarie
6. La "Carta" del Movimento Nonviolento
7. Per saperne di piu'

1. MAESTRI E COMPAGNI. DANIELE LUGLI: FARE L'INDIANO. IL RITORNO DI GANDHI
[Dal sito di "Azione nonviolenta" (www.azionenonviolenta.it) riprendiamo e diffondiamo il seguente intervento.
Daniele Lugli (Suzzara, 1941), amico e collaboratore di Aldo Capitini, dal 1962 lo affianca nella costituzione del Movimento Nonviolento di cui sara' presidente nazionale dal 1996 al 2010, e con Pietro Pinna e' nel Gruppo di Azione Nonviolenta per la prima legge sull'obiezione di coscienza. La passione per la politica lo ha guidato in molteplici esperienze: funzionario pubblico, assessore alla Pubblica Istruzione a Codigoro e a Ferrara, docente di Sociologia dell'Educazione all'Universita', sindacalista, insegnante e consulente su materie giuridiche, sociali, sanitarie, ambientali - argomenti sui quali e' intervenuto in diverse pubblicazioni - e molto altro ancora fino all'incarico piu' recente, come Difensore civico della Regione Emilia-Romagna dal 2008 al 2013. E' attivo da sempre nel Terzo settore per promuovere una societa' civile degna dell'aggettivo ed e' un riferimento per le persone e i gruppi che si occupano di pace e nonviolenza, diritti umani, integrazione sociale e culturale, difesa dell'ambiente. Nel 2017 pubblica con Csa Editore il suo studio su Silvano Balboni, giovane antifascista e nonviolento di Ferrara, collaboratore fidato di Aldo Capitini, scomparso prematuramente a 26 anni nel 1948.
Giuliano Pontara e' uno dei massimi studiosi della nonviolenza a livello internazionale, riproduciamo di seguito una breve notizia biografica gia' apparsa in passato sul nostro notiziario (e nuovamente ringraziamo di tutto cuore Giuliano Pontara per avercela messa a disposizione): "Giuliano Pontara e' nato a Cles (Trento) il 7 settembre 1932. In seguito a forti dubbi sulla eticita' del servizio militare, alla fine del 1952 lascia l'Italia per la Svezia dove poi ha sempre vissuto. Ha insegnato Filosofia pratica per oltre trent'anni all'Istituto di filosofia dell'Universita' di Stoccolma. E' in pensione dal 1997. Negli ultimi quindici anni Pontara ha anche insegnato come professore a contratto in varie universita' italiane tra cui Torino, Siena, Cagliari, Padova, Bologna, Imperia, Trento. Pontara e' uno dei fondatori della International University of Peoples' Institutions for Peace (Iupip) - Universita' Internazionale delle Istituzioni dei Popoli per la Pace (Unip), con sede a Rovereto (Tn), e dal 1994 al 2004 e' stato coordinatore del Comitato scientifico della stessa e direttore dei corsi. Dirige per le Edizioni Gruppo Abele la collana "Alternative", una serie di agili libri sui grandi temi della pace. E' membro del Tribunale permanente dei popoli fondato da Lelio Basso e in tale qualita' e' stato membro della giuria nelle sessioni del Tribunale sulla violazione dei diritti in Tibet (Strasburgo 1992), sul diritto di asilo in Europa (Berlino 1994), e sui crimini di guerra nella ex Jugoslavia (sessioni di Berna 1995, come presidente della giuria, e sessione di  Barcellona 1996). Pontara ha pubblicato libri e saggi su una molteplicita' di temi di etica pratica e teorica, metaetica  e filosofia politica. E' stato uno dei primi ad introdurre in Italia la "Peace Research" e la conoscenza sistematica del pensiero etico-politico del Mahatma Gandhi. Ha pubblicato in italiano, inglese e svedese, ed alcuni dei suoi lavori sono stati tradotti in spagnolo e francese. Tra i suoi lavori figurano: Etik, politik, revolution: en inledning och ett stallningstagande (Etica, politica, rivoluzione: una introduzione e una presa di posizione), in G. Pontara (a cura di), Etik, Politik, Revolution, Bo Cavefors Forlag,  Staffanstorp  1971, 2 voll., vol. I, pp. 11-70; Se il fine giustifichi i mezzi, Il Mulino, Bologna 1974; The Concept of Violence, Journal of Peace Research , XV, 1, 1978, pp. 19-32; Neocontrattualismo, socialismo e giustizia internazionale, in N. Bobbio, G. Pontara, S. Veca, Crisi della democrazia e neocontrattualismo, Editori Riuniti, Roma 1984, pp. 55-102; tr. spagnola, Crisis de la democracia, Ariel, Barcelona 1985; Utilitaristerna, in Samhallsvetenskapens klassiker, a cura di M. Bertilsson, B. Hansson, Studentlitteratur, Lund 1988, pp. 100-144; International Charity or International Justice?, in Democracy State and Justice, ed. by. D. Sainsbury, Almqvist & Wiksell International, Stockholm 1988, pp. 179-93; Filosofia pratica, Il Saggiatore, Milano 1988; Antigone o Creonte. Etica e politica nell'era atomica, Editori Riuniti, Roma 1990; Etica e generazioni future, Laterza, Bari 1995; tr. spagnola, Etica y generationes futuras, Ariel, Barcelona 1996; La personalita' nonviolenta, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996; Guerre, disobbedienza civile, nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996; Breviario per un'etica quotidiana, Pratiche, Milano 1998; Il pragmatico e il persuaso, Il Ponte, LIV, n. 10, ottobre 1998, pp. 35-49; L'antibarbarie. La concezione etico-politica di Gandhi e il XXI secolo, Ega, Torino 2006; Quale pace?, Mimesis, 2016. E' autore delle voci Gandhismo, Nonviolenza, Pace (ricerca scientifica sulla), Utilitarismo, in Dizionario di politica, seconda edizione, Utet, Torino 1983, 1990 (poi anche Tea, Milano 1990, 1992). E' pure autore delle voci Gandhi, Non-violence, Violence, in Dictionnaire de philosophie morale, Presses Universitaires de France, Paris 1996, seconda edizione 1998. Per Einaudi Pontara ha curato una vasta silloge di scritti di Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi, nuova edizione, Torino 1996, cui ha premesso un ampio studio su Il pensiero etico-politico di Gandhi, pp. IX-CLXI". Una piu' ampia bibliografia degli scritti di Giuliano Pontara aggiornata fino al 1999 (che comprende circa cento titoli), gia' apparsa nel n. 380 de "La nonviolenza e' in cammino", abbiamo successivamente riprodotto nel n. 121 di "Voci e volti della nonviolenza".
Mohandas K. Gandhi e' stato della nonviolenza il piu' grande e profondo pensatore e operatore, cercatore e scopritore; e il fondatore della nonviolenza come proposta d'intervento politico e sociale e principio d'organizzazione sociale e politica, come progetto di liberazione e di convivenza. Nato a Portbandar in India nel 1869, studi legali a Londra, avvocato, nel 1893 in Sud Africa, qui divenne il leader della lotta contro la discriminazione degli immigrati indiani ed elaboro' le tecniche della nonviolenza. Nel 1915 torno' in India e divenne uno dei leader del Partito del Congresso che si batteva per la liberazione dal colonialismo britannico. Guido' grandi lotte politiche e sociali affinando sempre piu' la teoria-prassi nonviolenta e sviluppando precise proposte di organizzazione economica e sociale in direzione solidale ed egualitaria. Fu assassinato il 30 gennaio del 1948. Sono tanti i meriti ed e' tale la grandezza di quest'uomo che una volta di piu' occorre ricordare che non va  mitizzato, e che quindi non vanno occultati limiti, contraddizioni, ed alcuni aspetti discutibili - che pure vi sono - della sua figura, della sua riflessione, della sua opera. Opere di Gandhi:  essendo Gandhi un organizzatore, un giornalista, un politico, un avvocato, un uomo d'azione, oltre che una natura profondamente religiosa, i suoi scritti devono sempre essere contestualizzati per non fraintenderli; Gandhi considerava la sua riflessione in continuo sviluppo, e alla sua autobiografia diede significativamente il titolo Storia dei miei esperimenti con la verita'. In italiano l'antologia migliore e' Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi; si vedano anche: La forza della verita', vol. I, Sonda; Villaggio e autonomia, Lef; l'autobiografia tradotta col titolo La mia vita per la liberta', Newton Compton; La resistenza nonviolenta, Newton Compton; Civilta' occidentale e rinascita dell'India, Movimento Nonviolento (traduzione del fondamentale libro di Gandhi: Hind Swaraj; ora disponibile anche in nuova traduzione col titolo Vi spiego i mali della civilta' moderna, Gandhi Edizioni); La cura della natura, Lef; Una guerra senza violenza, Lef (traduzione del primo, e fondamentale, libro di Gandhi: Satyagraha in South Africa). Altri volumi sono stati pubblicati da Comunita': la nota e discutibile raccolta di frammenti Antiche come le montagne; da Sellerio: Tempio di verita'; da Newton Compton: e tra essi segnaliamo particolarmente Il mio credo, il mio pensiero, e La voce della verita'; Feltrinelli ha recentemente pubblicato l'antologia Per la pace, curata e introdotta da Thomas Merton. Altri volumi ancora sono stati pubblicati dagli stessi e da altri editori. I materiali della drammatica polemica tra Gandhi, Martin Buber e Judah L. Magnes sono stati pubblicati sotto il titolo complessivo Devono gli ebrei farsi massacrare?, in "Micromega" n. 2 del 1991 (e per un acuto commento si veda il saggio in proposito nel libro di Giuliano Pontara, Guerre, disobbedienza civile, nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996). Opere su Gandhi: tra le biografie cfr. B. R. Nanda, Gandhi il mahatma, Mondadori; il recente accurato lavoro di Judith M. Brown, Gandhi, Il Mulino; il recentissimo libro di Yogesh Chadha, Gandhi, Mondadori, e quello di Christine Jordis, Gandhi, Feltrinelli. Tra gli studi cfr. Johan Galtung, Gandhi oggi, Edizioni Gruppo Abele; Icilio Vecchiotti, Che cosa ha veramente detto Gandhi, Ubaldini; ed i volumi di Gianni Sofri: Gandhi e Tolstoj, Il Mulino (in collaborazione con Pier Cesare Bori); Gandhi in Italia, Il Mulino; Gandhi e l'India, Giunti. Cfr. inoltre: Dennis Dalton, Gandhi, il Mahatma. Il potere della nonviolenza, Ecig. Una importante testimonianza e' quella di Vinoba, Gandhi, la via del maestro, Paoline. Per la bibliografia cfr. anche Gabriele Rossi (a cura di), Mahatma Gandhi; materiali esistenti nelle biblioteche di Bologna, Comune di Bologna. Altri libri particolarmente utili disponibili in italiano sono quelli di Lanza del Vasto, William L. Shirer, Ignatius Jesudasan, George Woodcock, Giorgio Borsa, Enrica Collotti Pischel, Louis Fischer. Un'agile introduzione e' quella di Ernesto Balducci, Gandhi, Edizioni cultura della pace. Una interessante sintesi e' quella di Giulio Girardi, Riscoprire Gandhi, Anterem, Roma 1999; tra le piu' recenti pubblicazioni segnaliamo le seguenti: Antonio Vigilante, Il pensiero nonviolento. Una introduzione, Edizioni del Rosone, Foggia 2004; Mark Juergensmeyer, Come Gandhi, Laterza, Roma-Bari 2004; Roberto Mancini, L'amore politico, Cittadella, Assisi 2005; Enrico Peyretti, Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; Fulvio Cesare Manara, Una forza che da' vita. Ricominciare con Gandhi in un'eta' di terrorismi, Unicopli, Milano 2006; Giuliano Pontara, L'antibarbarie. La concezione etico-politica di Gandhi e il XXI secolo, Ega, Torino 2006]

C'e' modo e modo di fare l'indiano. Scrive Tommaseo nel suo Dizionario "Far l'indiano, Fingere di non ne sapere". Potrebbe essercene invece uno ispirato a Gandhi, suggerisce Giuliano Pontara.
Possibile che possa essere utile a noi, visto che neppure in India il suo esempio appare molto seguito?
Pontara pensa di si' ed e' tornato in Italia per dirci dello stretto legame tra giustizia e pace nel pensiero del mahatma. Nella dottrina dell'ahimsa (nonviolenza) si radicano la sua concezione e pratica di vita ed azione politica, che sono state un costante esperimento con la verita'. La sua idea di giustizia, come benessere condiviso, e' particolarmente attuale in un periodo di crescente diseguaglianza economica, interne ai popoli e tra i popoli. La convivenza ne e' duramente colpita, nel presente e nelle prospettive. Anziche' affrontare le radici di questo disagio, che riguarda tutto il mondo vitale, crescono gli investimenti e le ricerche dell'industria bellica in una corsa agli armamenti ed alla loro sperimentazione, su popolazioni, anche per questo, particolarmente disgraziate. L'appropriata citazione di scritti di Gandhi - Pontara ne e' straordinario conoscitore - ne attesta lo sguardo lungo, acuto e profondo.
Il viaggio di Pontara e' occasione di un duplice incontro: con Gandhi e con Giuliano. Un piacere per me particolare ritrovarlo. L'avevo visto lo scorso anno, alla presentazione di un suo bel libro, Quale pace, ma la sua ricerca e' incessante e porta sempre novita' e approfondimenti. Sono passati piu' di dieci anni dalla sua ultima visita a Ferrara, presentava allora L'antibarbarie indicando nella nonviolenza la via per opporsi a tendenze naziste presenti. Non ne siamo stati capaci. Sono ora piu' evidenti e minacciose.
Su mio invito Pontara era stato a Ferrara gia' cinquanta anni fa, in uno dei suoi viaggi italiani. Il suo nome me l'aveva fatto Capitini, invitandomi a leggere, era il 9 agosto del '63, al seminario internazionale sulle Tecniche della nonviolenza di Perugia, la relazione di Giuliano Pontara sul movimento per l'integrazione razziale negli Stati Uniti d'America. Proprio in quei giorni si stava definendo la marcia su Washington, conclusa il 28 agosto da Martin Luther King con il discorso "I have a dream". Bisogna che riflettiamo seriamente anche sua questi aspetti. Non possiamo ignorare l'emergere nella realta' a noi piu' vicina di xenofobia e di vero e proprio razzismo, non solo da parte di pochi, sventurati, pericolosi soggetti.
C'e' stato un tempestivo ricordo di Gandhi a Ferrara, al Teatro Comunale, che mi piace ricordare. Gandhi e' stato ucciso il venerdi' 30 gennaio 1948. Il venerdi' successivo 6 febbraio lo ricorda ai cittadini Silvano Balboni, con un invito particolare a tutti gli stranieri residenti a Ferrara, a sottolineare il legame di Gandhi con tutto il mondo. Balboni, seguace di Capitini fin dalla cospirazione antifascista, avrebbe voluto la presenza del suo maestro, ma non e' stato possibile. L'incontro, mi e' stato testimoniato da chi vi ha preso parte e da documenti, fu particolarmente riuscito. Silvano aveva studiato con attenzione tutte le opere disponibili su Gandhi, sperando di tradurne, anche nella fase resistenziale la sua ispirazione. Per quello che puo' lo fa, con un comportamento perfino temerario nell'attivita' clandestina, come disertore (nel suo caso si puo' parlare di obiezione) da maggio a novembre del '43. Internato militare in Svizzera completa le sue letture. Compra per se', e una copia per Capitini, le Lettres a' l'Ashram. Di questo e piu' in generale di Resistenza armata e nonviolenta discute in lettere a Gianfranco Contini. Ha modo di incontrare Ignazio Silone, autore tra l'altro de Il manifesto per la disubbidienza civile. Gia' l'amico ferrarese, Claudio Savonuzzi, di quattro anni minore e con lui nelle azioni prima e durante la guerra, lo diceva entusiasta di Silone e di Gandhi.
Silvano ha modo di approfondire il tema in un seminario internazionale, in Francia nel luglio del '48, condotto da Paul Ricoeur. Sono giorni e giorni dedicati ad un esame della violenza nelle sue varie forme (individuale e statale, rivoluzionaria, dissimulata nella societa' borghese: nel capitalismo, nei valori della civilizzazione), alla possibilita' della nonviolenza attraverso un particolare confronto tra Lenin e Gandhi, e infine sulle tecniche della nonviolenza nelle diverse situazioni.
Da Paul Ricoeur a Giuliano Pontara torna la domanda sull'efficacia della nonviolenza, tutta da dimostrare, mentre l'inefficacia e la dannosita' della violenza lo e' abbondantemente.

2. INCONTRI. ANGELA DOGLIOTTI: BERNICE KING A MONTELEONE DI PUGLIA
[Dal sito del Centro studi "Sereno Regis di Torino" (www.serenoregis.org) riprendiamo e diffondiamo.
Angela Dogliotti Marasso, rappresentante autorevolissima del Movimento Internazionale della Riconciliazione e del Movimento Nonviolento, svolge attivita' di ricerca e formazione presso il Centro studi "Sereno Regis" di Torino e fa parte della Commissione di educazione alla pace dell'International peace research association; studiosa e testimone, educatrice e formatrice, e' una delle figure piu' nitide della nonviolenza in Italia. Tra le opere di Angela Dogliotti Marasso segnaliamo particolarmente Aggressivita' e violenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino; il saggio su Domenico Sereno Regis, in AA. VV., Le periferie della memoria, Anppia - Movimento Nonviolento, Torino-Verona 1999; con Maria Chiara Tropea, La mia storia, la tua storia, il nostro futuro, Edizioni Gruppo Abele, Torino 2003; con Elena Camino (a cura di), Il conflitto: rischio e opportunita', Edizioni Qualevita, Torre dei Nolfi (Aq) 2004. Un'ampia intervista ad Angela Dogliotti Marasso e' nelle "Notizie minime della nonviolenza in cammino" n. 220; due piu' recenti interviste sono nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 345 e n. 439]

Monteleone e' un piccolo borgo di circa mille abitanti, sui monti Dauni, in provincia di Foggia.
Grazie al Centro Gandhi di Pisa, all'impegno del Sindaco e dell'amministrazione comunale, al riconoscimento dell'Unesco, e di altre istituzioni tra cui il Parlamento europeo, e nato in questo paese il Centro Internazionale per la Nonviolenza Mahatma Gandhi, un progetto che ha fatto di Monteleone il borgo dell'accoglienza, della pace e della nonviolenza.
Scrive a questo proposito il principale ideatore di questa iniziativa, Rocco Altieri, direttore dei "Quaderni Satyagraha" di Pisa: "... i grandi agglomerati urbani non hanno futuro, non alimentano la speranza, sono piuttosto luoghi di crescente violenza e di anomia sociale. La vera pace si puo' dunque costruire soltanto a partire dal basso, attraverso la rinascita delle piccole comunita' dei villaggi" auspicando che anche il mondo politico sappia riconoscere "l'esperimento nato a Monteleone, unico nel suo genere oggi in Italia, sostenendolo perche' possa strutturarsi come polo didattico regionale e nazionale di educazione alla pace, osservatorio dei conflitti e luogo di addestramento al metodo nonviolento".
E' cosi' che e' nato il Premio internazionale per la pace e la nonviolenza, che quest'anno e' stato assegnato a Bernice King, figlia minore di Martin Luther King, assassinato cinquant'anni fa , il 4 aprile 1968 negli Usa.
Bernice, che aveva cinque anni quando mori' suo padre, ha seguito le sue orme diventando ministro della New Baptist Missionary Baptist Church e dirigendo il M. L. King Center for Nonviolent Social Change fondato dalla madre Coretta Scott King, nel 1968, ad Atlanta. In tale centro guida attualmente il programma Beloved Community with Nonviolence 365.
Lo scorso sabato, 10 marzo, alla presenza di circa un migliaio di persone, prevalentemente giovani giunti da diverse scuole della Puglia e della Campania, si sono alternati gli interventi delle autorita' e dei relatori e le performances dei ragazzi, che si sono esibiti in canti e danze in onore dell'ospite illustre. Infine e' avvenuta la premiazione, seguita da un discorso forte e appassionato di Bernice King, la quale ha esortato soprattutto le donne ad alzarsi in piedi e a lottare per la costruzione di un mondo piu' giusto e nonviolento. A tal fine ha sottolineato l'importanza dell'educazione dei giovani e dello sviluppo di una cittadinanza attiva.
Nel pomeriggio e' stata intervistata dal giornalista Gad Lerner.
Torno da Monteleone con l'impressione di aver vissuto un'esperienza in un paese singolare, nel quale i muri parlano della rivolta delle "leonesse di Monteleone", che nel 1942 insorsero contro la fame e la guerra fascista, ma parlano anche dei nuovi abitanti del piccolo borgo, i giovani immigrati che con le loro famiglie hanno portato nuova vita e rivitalizzato antiche attivita' ormai in declino, proponendo un modello di integrazione vantaggioso per tutti.
All'entrata dell'edificio scolastico, il murales di Malala esprime gli intenti e lo spirito di questo riuscito "esperimento" di rinascita e di partecipazione: un progetto condiviso e rivolto al futuro, del quale la scuola e' il pilastro centrale. "Piccoli comuni fanno grandi cose!", il volume curato da Raffaello Saffioti ed edito dal Centro Gandhi di Pisa racconta questa storia, da conoscere e da diffondere.

3. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

4. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

5. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Mario Lentano (a cura di), Fedra. L'insana passione, Rcs, Milano 2018, pp. 154, euro 6,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
*
Riletture
- Erving Goffman, La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna 1969, 1997, pp. XXVIII + 300.
*
Riedizioni
- Lucia Berlin, La donna che scriveva racconti, Bollati Boringhieri, Torino 2016, Gedi, Roma 2018, pp. 44, euro 9,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica" e al settimanale "L'Espresso").

6. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

7. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3015 del 25 marzo 2018
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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

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