[Nonviolenza] Nonviolenza. Femminile plurale. 708



 ==============================
NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
==============================
Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIX)
Numero 708 del 24 febbraio 2018

In questo numero:
1. Antifascismo. Dieci tesi
2. "Non una di meno": L'8 marzo la marea femminista torna nelle strade: noi scioperiamo!
3. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
4. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
5. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
6. Mao Valpiana: Candido

1. OGGI. ANTIFASCISMO. DIECI TESI

La mattina del 24 febbraio 2018 a Viterbo, in preparazione e come contributo alla manifestazione nazionale "Contro tutti i fascismi, contro tutti i razzismi" del pomeriggio a Roma promossa dall'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia e da molte altre associazioni democratiche, presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo si e' svolto un incontro di riflessione.
Esso e' stato concluso dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese con il breve ragionamento una cui sintesi in forma di dieci tesi trascriviamo di seguito.
*
1. La democrazia e' il contrario del fascismo. Nel fascismo si rompono le teste invece di contarle, nella democrazia si contano le teste invece di romperle. Gli esseri umani, in quanto dotati di teste, possono vivere una vita degna in democrazia, non sotto il fascismo.
*
2. Il fascismo e' violenza, sottomissione alla violenza, adorazione della violenza. L'antifascismo e' opposizione alla violenza, lotta concreta e coerente contro la violenza, quindi nonviolenza. La violenza e' nemica degli esseri umani, poiche' il suo fine ultimo e il suo primo principio e' violentare gli esseri umani fino a sopprimerli; la nonviolenza e' la scelta degli esseri umani che vogliono vivere e convivere e che sanno che il fondamento della convivenza e' nell'agire nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
*
3. Il fascismo e' guerriero: e poiche' la guerra consiste nell'uccisione degli esseri umani, caratteristica essenziale del fascismo e' la volonta' di uccidere, di uccidere gli esseri umani. E gli esseri umani che il fascismo brama uccidere siamo tutti noi, tutti gli esseri umani viventi, e noi sappiamo che toltaci la vita piu' nulla ci resta, poiche' il diritto e l'esperienza della vita costituiscono il diritto e l'esperienza senza i quali nessun altro diritto ed esperienza sussiste. Essere esseri umani e' essere antifascisti.
*
4. Il fascismo e' razzista: poiche' il razzismo e' l'invenzione attraverso la quale si possono perseguitare innumerevoli innocenti semplicemente dichiarandoli "altri", ed in quanto "altri" privi di diritti e passibili di rapina, di schiavitu' e di morte. Ma ogni essere umano e' un altro rispetto ad ogni altro essere umano, poiche' l'umanita' e' costitutivamente una e plurale: tutti gli esseri umani sono eguali in dignita' e diritti e tutti gli esseri umani sono irriducibilmente diversi per caratteristiche personali. Tutti gli esseri umani sono quindi "altri", e pertanto effettuali o potenziali vittime di razzismo, e il razzismo e' quindi un crimine contro l'umanita' perche' tutti gli esseri umani pretende di escludere ed uccidere. Razzismo e umanita' sono incompatibili.
*
5. Il fascismo e' maschilista: per il fascismo le donne sono schiave degli uomini, macchine da riproduzione, strumenti al servizio del potere patriarcale, oggetti in quanto tali privi di diritti. Il fascismo nega l'umanita' delle donne. Per il fascismo violentare una donna non e' un delitto contro una persona, ma solo contro la "stirpe". Per il fascismo un marito che uccide la moglie ha difeso il proprio "onore". Noi crediamo invece che ogni essere umano e' un essere umano. Noi sappiamo che il maschilismo e' la prima radice e il primo modello di ogni violenza. Noi pensiamo che l'umanita' sara' libera solo quando avra' sconfitto il maschilismo.
*
6. Poiche' il fascismo e' barbarie, l'antifascismo e' antibarbarie, quindi civilta'. Poiche' il fascismo e' violenza strutturale e in atto, l'antifascismo e' lotta nonviolenta contro ogni oppressione ed edificazione nonviolenta di una societa' di persone libere e responsabili, eguali in diritti, solidali. Poiche' il fascismo e' dittatura di uno, l'antifascismo e' l'alleanza di tutti gli esseri umani per la comune liberazione.
*
7. Antifascismo, democrazia, nonviolenza: sono tre parole che significano la stessa cosa. L'antifascismo s'invera nella democrazia. L'antifascismo e la democrazia s'inverano nella nonviolenza. La Resistenza continua e si adempie nella nonviolenza.
*
8. Ogni essere umano e' fragile e perituro, esposto alla violenza, al dolore, alla morte. Da questa nozione l'antifascismo, la democrazia, la nonviolenza traggono il dovere del mutuo soccorso, dell'universale aiuto, della compassione e della benevolenza. Questo sentire, questo sapere, questo dovere e' l'umanita' dell'umanita', e' la civilta' come impegno comune al bene di tutti.
*
9. Solo la scelta della nonviolenza e' integralmente antifascista. Solo la scelta della nonviolenza pienamente realizza la democrazia. Solo la scelta della nonviolenza riconosce l'umanita' di ogni essere umano. Solo la scelta della nonviolenza umanizza l'umanita'.
*
10. Ogni vittima ha il volto di Abele. Pace, disarmo, smilitarizzazione. Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto. Difendere la vita, la dignita', i diritti di ogni essere umano. Difendere il mondo vivente casa comune dell'umanita'. Condividere il bene ed i beni. Decidere insieme cio' che tutti riguarda: una persona, un voto. Nessuno sia abbandonato all'asservimento, alla miseria, alla fame, al freddo, alla solitudine, alla paura, al dolore, al male, alla disperazione e alla morte. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe. La nonviolenza e' l'antifascismo vivente.

2. APPELLI. "NON UNA DI MENO": L'8 MARZO LA MAREA FEMMINISTA TORNA NELLE STRADE: NOi SCIOPERIAMO!
[Dal sito di "Non una di meno" (https://nonunadimeno.wordpress.com) riprendiamo e diffondiamo il seguente intervento]

Il prossimo 8 marzo la marea femminista tornera' nelle strade di tutto il mondo con lo sciopero globale delle donne.
Il rifiuto della violenza maschile in tutte le sue forme e la rabbia di chi non vuole esserne vittima si trasformeranno in un grido comune: da #metoo a #wetoogether.
Sara' sciopero femminista perche' pretendiamo una trasformazione radicale della societa': scioperiamo contro la violenza economica, la precarieta' e le discriminazioni. Sovvertiamo le gerarchie sessuali, le norme di genere, i ruoli sociali imposti, i rapporti di potere che generano molestie e violenze. Rivendichiamo un reddito di autodeterminazione, un salario minimo europeo e un welfare universale, garantito e accessibile. Vogliamo autonomia e liberta' di scelta sui nostri corpi e sulle nostre vite, vogliamo essere libere di muoverci e di restare contro la violenza del razzismo istituzionale e dei confini.
Sappiamo che scioperare e' sempre una grandissima sfida, perche' ci scontriamo con il ricatto di un lavoro precario o di un permesso di soggiorno. Sappiamo quanto e' difficile interrompere il lavoro informale, invisibile e non pagato che svolgiamo ogni giorno nel chiuso delle case, nei servizi pubblici e privati, per le strade. Sappiamo che scioperare puo' sembrare impossibile quando siamo isolate e divise. Sappiamo che il diritto di sciopero subisce quotidiane restrizioni.
Lo sciopero dell'8 marzo in Italia dovra' affrontare anche le limitazioni imposte dalle franchigie elettorali, che impediscono ad alcune categorie di incrociare le braccia nei 5 giorni che seguono il voto del 4 marzo.
Sappiamo anche, pero', che lo scorso anno siamo riuscite a vincere questa sfida, dando vita a un imponente sciopero sociale, sostenuto da alcuni sindacati e agito con forme e pratiche molteplici che ne hanno esteso i confini.
Quest'anno, alcuni sindacati hanno gia' dichiarato lo sciopero. Molti mancano ancora all'appello. Di fronte alla piu' grande insorgenza globale delle donne contro la violenza patriarcale e neoliberista, noi crediamo che i sindacati debbano cogliere quest'occasione unica, prendendo parte a un processo che combatte la violenza maschile e di genere come condizione fondamentale della precarizzazione del lavoro.
Lo sciopero femminista coinvolgera' il lavoro produttivo e riproduttivo, andra' oltre il corporativismo delle categorie e i confini nazionali, unira' le molteplici figure del mondo del lavoro e del non lavoro.
In questi mesi di campagna elettorale, non c'e' lista o partito che non citi nel suo programma la violenza contro le donne senza pero' riconoscere il carattere sistemico della violenza e senza mai porre realmente in questione i rapporti di potere vigenti. Contro ogni strumentalizzazione, contro il razzismo fascista e quello istituzionale, che usano i nostri corpi per giustificare la violenza piu' brutale contro le migranti e i migranti e ulteriori restrizioni alla loro liberta' di movimento, rivendichiamo la nostra autonomia e ribadiamo la necessita'/volonta' di autodeterminarci. Il piano su cui ci interessa esprimerci e' il Piano Femminista contro la violenza maschile e di genere, il nostro terreno di lotta e rivendicazione comune, scritto da migliaia di mani in un anno di lotte.
Grideremo a tutto il mondo che non siamo il campo di battaglia ne' il programma elettorale di nessuno. Abbiamo il Piano femminista per riprenderci cio' che vogliamo. Occuperemo lo spazio pubblico per riaffermare la nostra autonomia e forza politica.
Il nostro movimento eccede l'esistente, attraversa frontiere, lingue, identita' e scale sociali per costruire nuove geografie.
Al grido di #WeToogether il prossimo 8 marzo questo movimento mostrera' ancora una volta la sua forza globale.
Noi scioperiamo!

3. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

4. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

5. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

6. RIFLESSIONE. MAO VALPIANA: CANDIDO
[Dal blog di Mao Valpiana (https://maovalpiana.wordpress.com/) riprendiamo e diffondiamo.
Mao (Massimo) Valpiana e' nato nel 1955 a Verona dove vive ed opera come giornalista. E' presidente nazionale del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa per la nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo  Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha  partecipato nel 1972 alla campagna per il riconoscimento  dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di  coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima  guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare  un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato  assolto); e' inoltre membro del comitato scientifico della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International di Londra e dell'Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza di Bruxelles. E' stato Consigliere regionale del Veneto e consigliere comunale di Verona. Nel 2014 e'  stato tra i promotori dell'evento nazionale "Arena di pace e disarmo" che ha riunito 15.000 persone nell'anfiteatro veronese. Oltre ad innumerevoli scritti, pubblicati negli anni in molte riviste e in vari libri, ha curato due volumi dedicati ad Alexander Langer: "Fare la pace" (Cierre Edizioni, 2005, riedizione aggiornata nel 2017), e "Una buona politica per riparare il mondo" (Edizioni Legambiente, Biblioteca del Cigno, 2016). E'attualmente candidato dei Verdi nella lista "Insieme" per il Senato. Cura un blog personale: https://maovalpiana.wordpress.com/ e un blog su Huffington Post: http://www.huffingtonpost.it/author/mao-valpiana/ , per contatti:  Movimento Nonviolento, via Spagna  8, 37123 Verona, tel. 0458009803]

1. La mia e' una candidatura indipendente: la ritengo eco-compatibile con la mia storia, la mia coscienza, il mio impegno. Ho accettato la proposta, venuta dai Verdi, di candidare nella lista Insieme, dopo aver contribuito alla definizione del programma con il capitolo specifico su "pace e disarmo"". A quel punto era necessario anche "metterci la faccia".
2. Lamentarsi, indignarsi, astenersi, non serve a niente. La cattiva politica la si contrasta solo con la buona politica ("Una buona politica per riparare il mondo", Alex Langer).
3. Ci vuole una politica che sappia trasmettere una visione, concentrata sui valori: i temi ambientali (variazioni climatiche, inquinamento atmosferico, siccita', ecc) e della pace (ridurre spese militari, riconversione industria bellica, soluzione nonviolenta dei conflitti, ecc.) sono le due gambe sulle quali camminera' la mia campagna elettorale. E' in gioco il futuro delle prossime generazioni.
4. Nel degrado generale della politica (come in quello sociale e culturale), per preparare tempi migliori, se non si puo' fare il bene bisogna almeno non collaborare con il male, serve una "riduzione del danno": sostenere chi puo' fare argine all'estremismo razzista e populista che si appella alla paura ("A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca?", don Lorenzo Milani).
5. Il rischio di una vittoria delle destre e degli incompetenti e' reale. Vale la pena fare qualche compromesso per favorire la convergenza su una proposta politica di centrosinistra, criticabile, migliorabile, ma nell'ambito della democrazia costituzionale ("La bellezza del compromesso", Gandhi). Messe in sicurezza le istituzioni, poi si potra' puntare nuovamente al meglio.
6. Faro' una campagna elettorale solo in positivo. Non parlero' male di altri partiti o candidati. So vedere limiti e insufficienze anche della coalizione cui partecipo, ma nell'emergenza democratica che stiamo attraversando bisogna guardare ai punti comuni, a cio' che unisce e non a cio' che divide.
7. Il voto e' importante. Chi non vota non puo' poi lamentarsi delle scelte altrui. Per fare scattare i seggi nella quota proporzionale, la lista Insieme deve raggiungere il 3% (o alla Camera o al Senato). Se non lo raggiungesse pero' tutti i voti oltre l'1% andranno comunque conteggiati a vantaggio della coalizione e non saranno dispersi. Superare il 3% e' un obiettivo realistico. Ce la possiamo fare.
8. Ho gia' lavorato nelle istituzioni, a Verona e nel Veneto, ne sono entrato ed uscito indenne, tornando poi al mio impegno culturale e politico dal basso. Non ho bisogno di fare promesse; presento quello che ho saputo fare in Comune e in Regione, nel Movimento Nonviolento, e che potrei proseguire a fare nel Senato della Repubblica, nella fedelta' ai principi fondamentali della Costituzione.
9. Nella precedente Legislatura erano presenti parecchi deputati impegnati sul tema "pace e disarmo", tanto da formare un intergruppo di parlamentari per la pace. Molti di questi non sono stati nemmeno ricandidati; c'e' il rischio che la voce del pacifismo sia totalmente assente nella prossima Legislatura. La presenza nelle Istituzioni e' importante come quella nella societa' civile.
10. Io sono candidato al Senato (scheda gialla): croce sul simbolo di Insieme (nel Veneto e' gia' stampato il mio nome, ma tutti i voti dati alla lista Insieme, in ogni seggio d'Italia, contribuiranno al 3% e dunque all'elezione). Sulle due schede, Camera e Senato, si possono esprimere due voti diversi.

==============================
NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
==============================
Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 708 del 24 febbraio 2018

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

Per non riceverlo piu':
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web
http://web.peacelink.it/mailing_admin.html
quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web:
http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Gli unici indirizzi di posta elettronica utilizzabili per contattare la redazione sono: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com