[Nonviolenza] Nonviolenza. Femminile plurale. 707



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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIX)
Numero 707 del 23 febbraio 2018

In questo numero:
1. Peppe Sini: Una meditazione in un giorno di digiuno
2. "Non una di meno": L'8 marzo la marea femminista torna nelle strade: noi scioperiamo!
3. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
4. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
5. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
6. Mao Valpiana: Una lettera aperta al Presidente della Repubblica

1. OGGI. PEPPE SINI: UNA MEDITAZIONE IN UN GIORNO DI DIGIUNO

Ho preso parte alla giornata di digiuno, di meditazione e di azione per la pace promossa da papa Francesco in questo 23 febbraio 2018, mentre in tante parti del mondo guerre e stragi ed assassinii fanno scempio dell'umanita', e pressoche' ovunque un modo di produzione e riproduzione sociale - e i connessi sistemi di organizzazione e comando dei rapporti sociali e tra esseri umani e natura - impongono relazioni di asservimento e alienazione, di avida brutale rapina e vorace insensato consumo, ed aggrediscono e avvelenano e devastano e distruggono irreversibilmente fino all'annichilimento parti crescenti di quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
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Non sono un credente di alcuna fede, ma condivido pienamente le parole e le azioni del papa in difesa della pace, dei diritti umani di tutti gli esseri umani, del mondo vivente tutto; condivido la sua denuncia delle armi assassine e di ogni forma di oppressione che offende e strazia e denega la vita, la dignita' e i diritti di innumerevoli persone innocenti; condivido la sua esplicita scelta della nonviolenza come unica forma di lotta adeguata a contrastare tutti i poteri violenti, tutti i rapporti sociali iniqui, tutte le forme di sfruttamento e consumo e dominio che in quanto tali negano l'eguaglianza di dignita' e diritti di ogni essere umano, il valore di ogni esistenza cosi' come, ed a maggior ragione, dell'intera biosfera, un unicum la preservazione dei cui delicatissimi equilibri - la cui rottura puo' portare a conseguenze apocalittiche - richiede riconoscimento, rispetto e cura, richiede conoscenza, coscienza e riconoscenza.
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In questa giornata mi sembra si possa e si debba, da parte di ogni persona di ragionevole sentire e di volonta' buona, esprimere un impegno persuaso e concreto a recare aiuto a chi soffre, ad opporsi a tutte le violenze, nella consapevolezza che la regola aurea della convivenza umana ti chiede di agire nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Agire quindi contro la guerra e tutte le uccisioni: poiche' il primo fondamentale diritto di ogni essere umano e' il diritto di vivere, quindi il diritto di non essere ucciso, quindi il diritto di essere aiutato nell'ora del dolore, del pericolo, del bisogno.
Agire quindi contro il razzismo e tutte le persecuzioni: poiche' tutti gli esseri umani fanno parte dell'unica umanita', tutti sono eguali in diritti, ed ogni essere umano essendo diverso da ogni altro e' unico, prezioso ed insostituibile, ed ogni sofferenza inferta ad una persona colpisce e strazia l'umanita' tutta.
Agire quindi contro il maschilismo e tutte le oppressioni: il maschilismo essendo la prima radice e il primo paradigma di ogni violenza.
Ricordare sempre che il primo dovere e' salvare le vite: e quindi soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Siamo una sola umanita'.
Solo la nonviolenza si oppone alla violenza.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

2. APPELLI. "NON UNA DI MENO": L'8 MARZO LA MAREA FEMMINISTA TORNA NELLE STRADE: NOi SCIOPERIAMO!
[Dal sito di "Non una di meno" (https://nonunadimeno.wordpress.com) riprendiamo e diffondiamo il seguente intervento]

Il prossimo 8 marzo la marea femminista tornera' nelle strade di tutto il mondo con lo sciopero globale delle donne.
Il rifiuto della violenza maschile in tutte le sue forme e la rabbia di chi non vuole esserne vittima si trasformeranno in un grido comune: da #metoo a #wetoogether.
Sara' sciopero femminista perche' pretendiamo una trasformazione radicale della societa': scioperiamo contro la violenza economica, la precarieta' e le discriminazioni. Sovvertiamo le gerarchie sessuali, le norme di genere, i ruoli sociali imposti, i rapporti di potere che generano molestie e violenze. Rivendichiamo un reddito di autodeterminazione, un salario minimo europeo e un welfare universale, garantito e accessibile. Vogliamo autonomia e liberta' di scelta sui nostri corpi e sulle nostre vite, vogliamo essere libere di muoverci e di restare contro la violenza del razzismo istituzionale e dei confini.
Sappiamo che scioperare e' sempre una grandissima sfida, perche' ci scontriamo con il ricatto di un lavoro precario o di un permesso di soggiorno. Sappiamo quanto e' difficile interrompere il lavoro informale, invisibile e non pagato che svolgiamo ogni giorno nel chiuso delle case, nei servizi pubblici e privati, per le strade. Sappiamo che scioperare puo' sembrare impossibile quando siamo isolate e divise. Sappiamo che il diritto di sciopero subisce quotidiane restrizioni.
Lo sciopero dell'8 marzo in Italia dovra' affrontare anche le limitazioni imposte dalle franchigie elettorali, che impediscono ad alcune categorie di incrociare le braccia nei 5 giorni che seguono il voto del 4 marzo.
Sappiamo anche, pero', che lo scorso anno siamo riuscite a vincere questa sfida, dando vita a un imponente sciopero sociale, sostenuto da alcuni sindacati e agito con forme e pratiche molteplici che ne hanno esteso i confini.
Quest'anno, alcuni sindacati hanno gia' dichiarato lo sciopero. Molti mancano ancora all'appello. Di fronte alla piu' grande insorgenza globale delle donne contro la violenza patriarcale e neoliberista, noi crediamo che i sindacati debbano cogliere quest'occasione unica, prendendo parte a un processo che combatte la violenza maschile e di genere come condizione fondamentale della precarizzazione del lavoro.
Lo sciopero femminista coinvolgera' il lavoro produttivo e riproduttivo, andra' oltre il corporativismo delle categorie e i confini nazionali, unira' le molteplici figure del mondo del lavoro e del non lavoro.
In questi mesi di campagna elettorale, non c'e' lista o partito che non citi nel suo programma la violenza contro le donne senza pero' riconoscere il carattere sistemico della violenza e senza mai porre realmente in questione i rapporti di potere vigenti. Contro ogni strumentalizzazione, contro il razzismo fascista e quello istituzionale, che usano i nostri corpi per giustificare la violenza piu' brutale contro le migranti e i migranti e ulteriori restrizioni alla loro liberta' di movimento, rivendichiamo la nostra autonomia e ribadiamo la necessita'/volonta' di autodeterminarci. Il piano su cui ci interessa esprimerci e' il Piano Femminista contro la violenza maschile e di genere, il nostro terreno di lotta e rivendicazione comune, scritto da migliaia di mani in un anno di lotte.
Grideremo a tutto il mondo che non siamo il campo di battaglia ne' il programma elettorale di nessuno. Abbiamo il Piano femminista per riprenderci cio' che vogliamo. Occuperemo lo spazio pubblico per riaffermare la nostra autonomia e forza politica.
Il nostro movimento eccede l'esistente, attraversa frontiere, lingue, identita' e scale sociali per costruire nuove geografie.
Al grido di #WeToogether il prossimo 8 marzo questo movimento mostrera' ancora una volta la sua forza globale.
Noi scioperiamo!

3. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

4. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

5. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

6. RIFLESSIONE. MAO VALPIANA: UNA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
[Dal blog di Mao Valpiana (https://maovalpiana.wordpress.com/) riprendiamo e diffondiamo.
Mao (Massimo) Valpiana e' nato nel 1955 a Verona dove vive ed opera come giornalista. E' presidente nazionale del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa per la nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo  Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha  partecipato nel 1972 alla campagna per il riconoscimento  dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di  coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima  guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare  un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato  assolto); e' inoltre membro del comitato scientifico della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International di Londra e dell'Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza di Bruxelles. E' stato Consigliere regionale del Veneto e consigliere comunale di Verona. Nel 2014 e'  stato tra i promotori dell'evento nazionale "Arena di pace e disarmo" che ha riunito 15.000 persone nell'anfiteatro veronese. Oltre ad innumerevoli scritti, pubblicati negli anni in molte riviste e in vari libri, ha curato due volumi dedicati ad Alexander Langer: "Fare la pace" (Cierre Edizioni, 2005, riedizione aggiornata nel 2017), e "Una buona politica per riparare il mondo" (Edizioni Legambiente, Biblioteca del Cigno, 2016). E'attualmente candidato dei Verdi nella lista "Insieme" per il Senato. Cura un blog personale: https://maovalpiana.wordpress.com/ e un blog su Huffington Post: http://www.huffingtonpost.it/author/mao-valpiana/ , per contatti:  Movimento Nonviolento, via Spagna  8, 37123 Verona, tel. 0458009803]

Egregio Signor Presidente on. Sergio Mattarella,
Lei e' il garante della Costituzione, la quale all'art. 87 Le affida anche il compito di indire le elezioni e quindi di controllarne il regolare svolgimento.
Percio' mi appello a Lei per essere tutelato nei miei diritti in quanto candidato al Senato della Repubblica per la lista "Insieme" nel collegio Veneto 2.
La legge e' uguale per tutti; eppure nell'attuale campagna elettorale vi e' un'evidente e gravissima discriminazione a vantaggio esclusivo di alcuni partiti. La conseguenza e' che il corpo elettorale non e' messo nelle condizioni di "conoscere per deliberare".
Verifichi, Signor Presidente, i tempi televisivi sulle reti generaliste (gli strumenti principali di informazione per la maggioranza degli elettori) riservati solo a poche persone (Berlusconi, Renzi, Salvini, Meloni, Di Maio e in misura minore a Grasso e Bonino) e vedra' come tutti gli altri candidati, che dovrebbero avere gli stessi spazi per par condicio, risulteranno esclusi.
Io sono un candidato "indipendente"; sono cioe' un cittadino che ha dato la propria disponibilita' a candidarsi per concorrere al bene comune e per non sottrarsi al doveroso impegno nella cosa pubblica. Ho scelto una determinata parte politica, e vorrei che gli elettori potessero giudicare conoscendo la nostra proposta. Dunque mi lamento non tanto per l'oscuramento mio personale, della lista "Insieme", e di altre formazioni cosiddette "minori", ma soprattutto per lo stesso destino riservato ai temi fondamentali che sono al centro del nostro programma elettorale: ambiente e pace. Una politica ecologica che contrasti il crescente inquinamento di acqua e aria, beni primari per la nostra stessa sopravvivenza, e una politica di disarmo che contrasti il costante aumento delle spese militari che creano piu' insicurezza nel pianeta: cosa c'e' di piu' importante? Eppure questi temi, che interessano la vita di tutti noi e delle generazioni future, sono stati censurati da una brutta campagna elettorale.
C'e' ancora tempo, Signor Presidente, per un Suo autorevole intervento che ripristini, nel rispetto democratico dei partiti impegnati nella competizione elettorale, una condizione veramente paritaria tra tutti i candidati.
La ringrazio per l'attenzione e Le porgo i miei saluti e la mia stima.
Massimo detto "Mao" Valpiana, candidato al Senato della Repubblica nel collegio Veneto 2 per la lista "Insieme"
Verona, 21 febbraio 2018

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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 707 del 23 febbraio 2018

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