[Nonviolenza] Nonviolenza. Femminile plurale. 705



 ==============================
NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
==============================
Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIX)
Numero 705 del 21 febbraio 2018

In questo numero:
1. Il 23 febbraio per la pace
2. Movimento Nonviolento: A ciascuno di fare qualcosa per la pace
3. Rete italiana per il disarmo: Un futuro di pace e disarmo
4. "Non una di meno": L'8 marzo la marea femminista torna nelle strade: noi scioperiamo!
5. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
6. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
7. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari

1. INIZIATIVE. IL 23 FEBBRAIO PER LA PACE
[Dalla Tavola della pace (per contatti: www.perlapace.it) riceviamo e diffondiamo]

I Francescani del Sacro Convento di San Francesco d'Assisi insieme alla Tavola della pace, Articolo 21 e alla Rete della pace e con la partecipazione del Fai invitano tutti i cittadini, le associazioni e le istituzioni ad aderire alla Giornata di preghiera e digiuno per la pace indetta da Papa Francesco che si svolgera' venerdi' 23 febbraio 2018
*
L'appello di Papa Francesco
Dinanzi al tragico protrarsi di situazioni di conflitto in diverse parti del mondo, invito tutti i fedeli ad una speciale Giornata di preghiera e digiuno per la pace il 23 febbraio prossimo, venerdi' della Prima Settimana di Quaresima.
La offriremo in particolare per le popolazioni della Repubblica Democratica del Congo e del Sud Sudan.
Come in altre occasioni simili, invito anche i fratelli e le sorelle non cattolici e non cristiani ad associarsi a questa iniziativa nelle modalita' che riterranno piu' opportune, ma tutti insieme.
Il nostro Padre celeste ascolta sempre i suoi figli che gridano a Lui nel dolore e nell'angoscia, "risana i cuori affranti e fascia le loro ferite" (Sal 147,3).
Rivolgo un accorato appello perche' anche noi ascoltiamo questo grido e, ciascuno nella propria coscienza, davanti a Dio, ci domandiamo: "Che cosa posso fare io per la pace?".
Sicuramente possiamo pregare; ma non solo: ognuno puo' dire concretamente no alla violenza per quanto dipende da lui o da lei. Perche' le vittorie ottenute con la violenza sono false vittorie; mentre lavorare per la pace fa bene a tutti!
Non sono tanti quelli che lottano per la vita in un mondo dove ogni giorno si costruiscono piu' armi, ogni giorno si fanno piu' leggi contro la vita, ogni giorno va avanti questa cultura dello scarto, di scartare quello che non serve, quello che da' fastidio.
Per favore preghiamo perche' il nostro popolo sia piu' cosciente della difesa della vita in questo momento di distruzione e di scarto dell'umanita'.
Papa Francesco
*
La Giornata di preghiera e digiuno per la pace del 23 febbraio 2018 indetta da Papa Francesco e' una nuova importante occasione per accendere i riflettori sui tanti, troppi conflitti che continuano a fare strage di vite umane.
Rivolgiamo un appello speciale a tutti i media affinche' sia data ampia diffusione alla convocazione di questa Giornata.
Sono almeno 36 i paesi che oggi sono direttamente coinvolti in guerre e conflitti armati e tra questi ci sono la Repubblica Democratica del Congo e del Sud Sudan a cui Papa Francesco ha voluto dedicare questa giornata.
Accendere i riflettori sulle condizioni delle popolazioni che vivono, sopravvivono, soffrono e muoiono in questi paesi e' la prima cosa che possiamo fare per essergli d'aiuto.
Il 23 febbraio e' anche il giorno in cui molte persone e istituzioni, e noi tra questi, aderiranno alla giornata del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili promossa da Caterpillar e Radio2 "M'illumino di Meno". Accendiamo i riflettori della pace sulla Repubblica Democratica del Congo e sul Sud Sudan e spegniamo le luci di un consumismo che sta distruggendo la nostra Casa Comune.
La nostra Terra, sfruttata senza limiti per produrre ricchezza per pochi, sta mostrando segni di degrado che comportano miseria e morte per tanti, soprattutto i piu' deboli. Il profitto e il benessere perseguiti a danno della salute e dell'equita' sociale, creano ingiustizia e le condizioni ideali per la nascita o la crescita delle conflittualita'.
La violenza che si continua ad abbattere sulla Repubblica Democratica del Congo e sul Sud Sudan e' inaccettabile e intollerabile. Fingere di non vederla, ignorarla, sottovalutarla distrugge la nostra umanita'. La violenza ha molti volti. C'e' una violenza nel mondo, tra gli stati, tra i popoli e c'e' una violenza che cresce tra di noi, nella nostra societa', tra le persone, tra i vicini e tra fratelli. Se c'e' una cosa che possiamo fare tutti e', come ha sottolineato Papa Francesco, "dire concretamente no alla violenza per quanto dipende da lui o da lei".
Partecipando a questa Giornata, facciamo anche un nuovo passo verso la Marcia Perugia-Assisi della pace e della fraternita' del 7 ottobre 2018. Una Marcia della nonviolenza che deve aiutarci a vincere l'indifferenza e la rassegnazione e ad accrescere il nostro impegno personale e collettivo.
*
Francescani del Sacro Convento di San Francesco d'Assisi, Tavola della pace, Articolo 21, Rete della pace
20 febbraio 2018

2. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO: A CIASCUNO DI FARE QUALCOSA PER LA PACE
[Dal Movimento Nonviolento (per contatti: www.azionenonviolenta.it, www.nonviolenti.org) riceviamo e diffondiamo]

A ciascuno di fare qualcosa per la pace
Venerdi' 23 febbraio: una Giornata di digiuno, preghiera e impegno per la pace
Il Movimento Nonviolento aderisce all'appello di papa Francesco
"Ognuno può dire concretamente no alla violenza per quanto dipende da lui o da lei. Perche' le vittorie ottenute con la violenza sono false vittorie; mentre lavorare per la pace fa bene a tutti", cosi' dice Papa Francesco che porta l'attenzione particolarmente sulle sofferenze dimenticate e trascurate "delle popolazioni della Repubblica Democratica del Congo e del Sud Sudan".
Il Papa invita "anche i fratelli e le sorelle non cattolici e non cristiani ad associarsi a questa iniziativa nelle modalita' che riterranno piu' opportune".
E' un invito che raccogliamo volentieri e riproponiamo come Movimento Nonviolento anche ad altri. "Tanto dilagheranno violenza e materialismo, che ne verra' stanchezza e disgusto", scriveva Aldo Capitini nel 1936 in pieno regime fascista, nell'indifferenza generale, se non nell'ostilita', anche delle gerarchie ecclesiastiche di allora, ancora legate alla teologia della guerra giusta.
Qualcosa era gia' mutato anche prima, ma con il pontificato di Bergoglio l'annuncio profetico della nonviolenza si e' fatto costante e preciso. In quest'uomo di religione sentiamo presente la convinzione che "la nonviolenza e' il punto della tensione piu' profonda tesa al sovvertimento di una societa' inadeguata". Di questa tensione abbiamo bisogno per affrontare positivamente una violenza crescente, in campo internazionale e interno ai diversi Paesi. Compreso il nostro.
Papa Francesco ci esorta a domandarci "che cosa posso fare io per la pace?".
Rispondiamo ancora con le parole di Capitini: vogliamo "sottrarre l'anima ad ogni collaborazione con l'errore della violenza, ed instaurare subito, a cominciare dal proprio animo (che e' il primo progresso), un nuovo modo di sentire la vita: il sentimento che il mondo ci e' estraneo se ci si deve stare senza amore, senza una apertura infinita dell'uno verso l'altro, senza una unione di sopra a tante differenze e tanto soffrire. Questo e' il varco attuale della storia".
Per queste ragioni il Movimento Nonviolento invita tutti ad unirsi il prossimo 23 febbraio alla Giornata promossa da papa Francesco, attraverso il digiuno, l'impegno, la preghiera, o una laica meditazione per la pace.
Movimento Nonviolento
via Spagna 8, Verona, tel. 0458009803, www.azionenonviolenta.it, www.nonviolenti.org

3. INIZIATIVE. RETE ITALIANA PER IL DISARMO: UN FUTURO DI PACE E DISARMO
[Dalla Rete italiana per il disarmo (per contatti: www.disarmo.org) riceviamo e diffondiamo]

Un futuro di pace e disarmo: le domande della nostra Rete ai candidati e candidate delle elezioni politiche 2018
Domande dirette ai candidati ed alle candidate, sui temi di pace e disarmo propri dell'azione della nostra Rete
Le organizzazioni aderenti alla Rete Italiana per il Disarmo, riunite nella loro assemblea periodica, hanno deciso di sottoporre ai candidati alle prossime elezioni politiche una serie di quesiti e di proposte sui temi di lavoro della Rete stessa. Ai candidati si chiede di esprimere la propria posizione sulle domande specifiche e di considerare queste tematiche come fondamentali per il lavoro parlamentare nella prossima legislatura.
La Rete italiana per il Disarmo diffondera' le risposte ottenute e continuera' a sollecitare gli eletti sui punti proposti anche dopo il 4 marzo. Le questioni sono poste sotto forma di domanda su un aspetto specifico, anche se ovviamente fanno riferimento a tematiche piu' generali.
I candidati possono inviare le proprie risposte a segreteria at disarmo.org
*
Controllo dell'export militare italiano, giunto ai massimi degli ultimi decenni e sempre piu' diretto in aree problematiche o di conflitto
Il candidato/a e' disponibile a promuovere un blocco delle vendite di armi italiane alle parti coinvolte nel sanguinoso conflitto in Yemen, come richiesto da diverse risoluzioni del Parlamento Europeo e come deciso recentemente anche nell'accodo di "Grosse Koalition" in Germania? Questa decisione sanerebbe la palese violazione della legge 185/90 (che impedisce l'export militare verso Paesi in conflitto armato) e fermerebbe la complicita' italiana in una delle piu' devastanti guerre in corso, che ha prodotto una crisi umanitaria tra le piu' gravi degli ultimi decenni. In generale sul tema dell'export di armamenti sarebbe necessario un miglioramento in termini di trasparenza e responsabilità nelle autorizzazioni governative.
*
Riduzione della spesa militare, sempre in aumento negli ultimi anni e sempre piu' destinata all'acquisto di nuovi armamenti (con fondi extra Bilancio della Difesa)
Il candidato/a e' disponibile a promuovere atti normativi e di indirizzo che puntino a diminuire del 10% la spesa militare italiana destinando i fondi cosi' recuperati al welfare, alla scuola, alla sanita', alla cooperazione internazionale (come richiesto in particolare dalla Global Campaign on Military Spending)? Una tale riconversione della spesa pubblica garantirebbe il sostegno a politiche pubbliche piu' utili e convenienti per i cittadini, oltre che un sostegno fattivo al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile promossi dalle Nazioni Unite.
*
Ridefinizione di obiettivi e strumenti delle missioni su suolo estero del nostro Paese
Il candidato/a e' disponibile a promuovere atti normativi e di indirizzo che ridefiniscano scopi, strumenti, approcci delle missioni militari (e non solo) all'estero cui l'Italia partecipa, aprendo un dibattito pubblico e trasparente sulla questione? Le nostre truppe sono in Iraq da 15 anni (costo totale 3 miliardi di euro) e in Afghanistan da 16 anni (costo 8 miliardi di euro) e il costo annuale delle missioni e' di 1,3 miliardi. In particolare il candidato  concorda nel voler ridiscutere la missione militare in Niger, del tutto problematica per la sua dubbia accoglienza in quel Paese e per la sua discutibilissima funzione?  Questi fondi si sarebbero potuti utilizzare piu' efficacemente per risolvere i problemi di tali aree geopolitiche investendo in cooperazione e sviluppo economico, ma soprattutto potenziando le missioni civili per il rafforzamento di istituzioni democratiche e inviando Corpi Civili di Pace a sostegno della societa' civile locale, per percorsi di pace e riconciliazione.
*
Partecipazione dell'Italia a processi concreti di disarmo nucleare globale
Il candidato/a e' disponibile a promuovere atti normativi e di indirizzo che spingano il prossimo Governo a ratificare il Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari, approvato il 7 luglio 2017 dalle Nazioni Unite e gia' ratificato da alcuni Paesi tra cui lo Stato della Citta' del Vaticano? Con l'adesione al Trattato, che entrera' in vigore dopo la ratifica da parte di 50 stati, si contribuira' a promuovere il dialogo e la diplomazia, rafforzando un sistema di relazioni internazionali fondato sulla multilateralita', sul disarmo, sulla sicurezza umana. Per far questo, l'Italia dovrà prima negoziare con gli Stati parte del Trattato stesso la rimozione delle armi nucleari oggi dislocate in Italia, stringendo un accordo con scadenze precise e vincolanti.
*
Azioni di definanziamento della produzione di ordigni problematici ed inumani come le mine anti-persona e le cluster bombs
Il candidato/a e' disponibile a sostenere l'immediata approvazione (con le opportune correzioni dopo il re-invio alle Camere del precedente testo con vizi di costituzionalita' da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella) del ddl "Divieto di finanziamento delle imprese che svolgono attivita' di produzione, commercio, trasporto e deposito di mine-antipersona ovvero di munizioni o sub-munizioni a grappolo"? Si tratta della legge piu' avanzata in materia, nata dalla volonta' di migliorare quella che a livello internazionale veniva gia' riconosciuta come una buona pratica, ossia la legge italiana di ratifica della Convenzione sulle Munizioni Cluster (legge 95/2011 art 7) in cui l'assistenza finanziaria ai produttori di bombe cluster viene indicata come reato penale.
*
Messa al bando preventiva di armi completamente autonome
Il candidato/a e' disponibile a promuovere atti normativi e di indirizzo che spingano il prossimo Governo a farsi promotore a livello internazionale di norme che mettano al bando preventivamente sistemi d'arma completamente autonomi che non richiedono l'intervento umano (i cosiddetti "Killer robots"?)
*
Difesa civile non armata e nonviolenta
Il candidato/a e' disponibile a sostenere l'iter istituzionale della proposta di legge (precedentemente di iniziativa popolare, al momento di iniziativa parlamentare e gia' incardinata nelle competenti Commissioni della Camera dei Deputati) per l'istituzione di un Dipartimento della Difesa Civile Non Armata e Nonviolenta? Si tratterebbe di una inedita innovazione istituzionale che finalmente darebbe valore all'opzione della difesa civile della Patria (a cui la Corte Costituzionale ha attribuito pari dignita' rispetto alla difesa militare e a cui la legge istitutiva del Servizio Civile Universale chiama il Governo a dare attuazione) realizzando l'obiettivo di 100.000 giovani all'anno in Servizio Civile Universale volontario, costituendo un Istituto di Ricerca su Pace e Disarmo e consolidando la sperimentazione in corso di Corpi Civili di Pace.
*
Azioni di controllo sull'utilizzo dei droni armati
Il candidato/a e' disponibile a promuovere atti normativi e di indirizzo che vadano a definire regole di ingaggio e catena di comando relativamente all'utilizzo di droni armati, promuovendo nel contempo un divieto assoluto di cosiddette "uccisioni extra-giudiziali" in aree di conflitto e non? L'Italia sara' il terzo Paese occidentale della Nato (dopo Usa e Regno Unito) a dotarsi di droni armati (la conclusione delle procedure di armamento e' prevista in queste settimane) ma non dispone ancora di norme chiare e trasparenti sull'utilizzo di questi mezzi, sempre piu' importanti nei conflitti contemporanei e di cui il nostro Paese costituisce un "hub" internazionale nevralgico con la base di Sigonella.

4. APPELLI. "NON UNA DI MENO": L'8 MARZO LA MAREA FEMMINISTA TORNA NELLE STRADE: NOi SCIOPERIAMO!
[Dal sito di "Non una di meno" (https://nonunadimeno.wordpress.com) riprendiamo e diffondiamo il seguente intervento]

Il prossimo 8 marzo la marea femminista tornera' nelle strade di tutto il mondo con lo sciopero globale delle donne.
Il rifiuto della violenza maschile in tutte le sue forme e la rabbia di chi non vuole esserne vittima si trasformeranno in un grido comune: da #metoo a #wetoogether.
Sara' sciopero femminista perche' pretendiamo una trasformazione radicale della societa': scioperiamo contro la violenza economica, la precarieta' e le discriminazioni. Sovvertiamo le gerarchie sessuali, le norme di genere, i ruoli sociali imposti, i rapporti di potere che generano molestie e violenze. Rivendichiamo un reddito di autodeterminazione, un salario minimo europeo e un welfare universale, garantito e accessibile. Vogliamo autonomia e liberta' di scelta sui nostri corpi e sulle nostre vite, vogliamo essere libere di muoverci e di restare contro la violenza del razzismo istituzionale e dei confini.
Sappiamo che scioperare e' sempre una grandissima sfida, perche' ci scontriamo con il ricatto di un lavoro precario o di un permesso di soggiorno. Sappiamo quanto e' difficile interrompere il lavoro informale, invisibile e non pagato che svolgiamo ogni giorno nel chiuso delle case, nei servizi pubblici e privati, per le strade. Sappiamo che scioperare puo' sembrare impossibile quando siamo isolate e divise. Sappiamo che il diritto di sciopero subisce quotidiane restrizioni.
Lo sciopero dell'8 marzo in Italia dovra' affrontare anche le limitazioni imposte dalle franchigie elettorali, che impediscono ad alcune categorie di incrociare le braccia nei 5 giorni che seguono il voto del 4 marzo.
Sappiamo anche, pero', che lo scorso anno siamo riuscite a vincere questa sfida, dando vita a un imponente sciopero sociale, sostenuto da alcuni sindacati e agito con forme e pratiche molteplici che ne hanno esteso i confini.
Quest'anno, alcuni sindacati hanno gia' dichiarato lo sciopero. Molti mancano ancora all'appello. Di fronte alla piu' grande insorgenza globale delle donne contro la violenza patriarcale e neoliberista, noi crediamo che i sindacati debbano cogliere quest'occasione unica, prendendo parte a un processo che combatte la violenza maschile e di genere come condizione fondamentale della precarizzazione del lavoro.
Lo sciopero femminista coinvolgera' il lavoro produttivo e riproduttivo, andra' oltre il corporativismo delle categorie e i confini nazionali, unira' le molteplici figure del mondo del lavoro e del non lavoro.
In questi mesi di campagna elettorale, non c'e' lista o partito che non citi nel suo programma la violenza contro le donne senza pero' riconoscere il carattere sistemico della violenza e senza mai porre realmente in questione i rapporti di potere vigenti. Contro ogni strumentalizzazione, contro il razzismo fascista e quello istituzionale, che usano i nostri corpi per giustificare la violenza piu' brutale contro le migranti e i migranti e ulteriori restrizioni alla loro liberta' di movimento, rivendichiamo la nostra autonomia e ribadiamo la necessita'/volonta' di autodeterminarci. Il piano su cui ci interessa esprimerci e' il Piano Femminista contro la violenza maschile e di genere, il nostro terreno di lotta e rivendicazione comune, scritto da migliaia di mani in un anno di lotte.
Grideremo a tutto il mondo che non siamo il campo di battaglia ne' il programma elettorale di nessuno. Abbiamo il Piano femminista per riprenderci cio' che vogliamo. Occuperemo lo spazio pubblico per riaffermare la nostra autonomia e forza politica.
Il nostro movimento eccede l'esistente, attraversa frontiere, lingue, identita' e scale sociali per costruire nuove geografie.
Al grido di #WeToogether il prossimo 8 marzo questo movimento mostrera' ancora una volta la sua forza globale.
Noi scioperiamo!

5. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

6. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

7. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

==============================
NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
==============================
Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 705 del 21 febbraio 2018

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

Per non riceverlo piu':
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web
http://web.peacelink.it/mailing_admin.html
quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web:
http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Gli unici indirizzi di posta elettronica utilizzabili per contattare la redazione sono: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com